sabato 6 febbraio 2016

Visita di Rohani in Italia


25 gennaio 2016

 Inizia dall’ Italia il viaggio in Europa del presidente iraniano Hassan Rohani, che andrà in seguito anche in Francia.

Si tratta della prima visita ufficiale del presidente iraniano dalla fine delle sanzioni internazionali contro il suo paese.

Rohani ha incontrato presidente Sergio Mattarella al Quirinale. A seguire il capo del governo Matteo Renzi e Papa Francesco.

Il presidente iraniano è stato accompagnato da una delegazione di cui fanno parte, tra l’altro, i ministri degli esteri, del petrolio e dell’industria e oltre cento imprenditori.

Perché è soprattutto economico il significato di questa visita. L’Italia è stata primo partner commerciale dell’Iran in passato, la fine della messa all’indice della Repubblica islamica dovrebbe riportare a breve gli scambi commerciali ai livelli pre-crisi.

I temi dell’energia e del petrolio saranno in primo piano nella tre giorni di colloqui, da notare l’appuntamento con l’amministratore delegato dell’Eni Claudio de Scalzi. Senza dimenticare la cooperazione nei trasporti, nelle costruzioni e nelle infrastrutture in generale.



di Marilena Nardi








Ha scatenato le polemiche la decisione di coprire una serie di statue di nudi antichi dei Musei Capitolini in occasione della visita del Presidente iraniano Hassan Rohani. Una scelta ampiamente commentata dalla stampa internazionale e duramente criticata da numerosi esponenti politici italiani Pd compreso.
Un eccesso di zelo che rischia di mettere in imbarazzo Rohani stesso ha detto Pierluigi Bersani.






CORTESIA
Molto discutibile se non addirittura ridicola la copertura delle nudità delle statue in Campidoglio in occasione della visita di Stato di Rouhani per non offendere la religione islamica. Anche perchè non sappiamo se vorranno, in futuro, usarci in casa loro la stessa cortesia.
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Copertura di 17 miliardi
Marini


Portos




Airaghi




Ellekappa


di Giannelli







Roman Holiday or The Devil wears PRADA    Paolo Lombardi
Hassan Rohani visiting Rome; Italian Premier Renzi says: new business with Iran
24 Jan 2016




Rohani
Riverso











Khamenei and Rouhani
BY TAYLOR JONES, HOOVER DIGEST  -  1/26/201



RITORNO DAL GRAN TOUR
"Pas trop de zèle" diceva Talleirand. In effetti l'iniziativa di non si sa chi di coprire le statue nude in Campidoglio è sicuramente un ridicolo eccesso di "ospitalità", non credo per nulla richiesto da un Rohani  laureato a Glasgow, ma probabilmente opportuno vista la sua coabitazione con la guida spirituale Khamanei.
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Sottomissione
MASSIMO GRAMELLINI
I geni del cerimoniale che hanno inscatolato quattro statue peraltro velate del museo Capitolino nel timore che, vedendole, il presidente iraniano Rohani avesse uno sgomento ormonale e stracciasse i contratti con le nostre aziende sono i degni eredi di un certo modo di essere italiani: senza dignità. Quella vocazione a trattare l’ospite come se fosse un padrone. A fare i tedeschi con i tedeschi, gli iraniani con gli iraniani e gli esquimesi con gli esquimesi. A chiamare «rispetto» la smania tipica dei servi di compiacere chi li spaventa e si accingono a fregare. Su questa tradizione millenaria, figlia di mille invasioni e battaglie perdute anche con la propria coscienza, si innesta il tema modernissimo del comportamento asimmetrico con gli Stati musulmani. Se un’italiana va in Iran, si copre giustamente la testa. Se un iraniano viene in Italia, gli copriamo ingiustamente le statue. In un modo o nell’altro - in un mondo e nell’altro - a coprirci siamo sempre noi. E la suscettibilità da non urtare è sempre la loro. Ma se la presenza di donne sigillate da capo a piedi su un vialone di Teheran urtasse la mia, di suscettibilità? Non credo che, per rispetto nei miei confronti, gli ayatollah consentirebbero loro di mettersi la minigonna.
Sarei curioso di sapere come funziona la sensibilità a corrente alternata del signor Rohani (le tette di marmo lo sconvolgono e i gay condannati a morte nel suo Paese no?) e di sentire cosa penserebbe mia nonna di questa ennesima arlecchinata italica: quando ero bambino mi insegnò che il primo modo di rispettare gli altri è non mancare di rispetto a se stessi.

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