The fuddle
Giacomo Cardelli
Berlusconi resigned
THE CORKSCREW
Gianfranco Uber
At the end Berlusconi had surrendered. Mr. President of the Italian Republic. Napolitano has "accepted" his resignation. A historic turning point for Italy, which hopefully will also benefit Europe.
Mannelli per il Fatto Quotidiano 13/11
Berlusconi si è dimesso o è caduto? Dimesso, dicono
i suoi; caduto, dicono gli avversari. È comunque l'evento più
importante della nostra vita. Un immenso sogno popolare, di gran parte
del popolo (è l'uomo che ha avuto la più grande maggioranza della nostra
storia), è svanito, e la passione di gran parte del popolo si trasforma
in odio di gran parte del popolo. Ma non è caduto per lo strapotere
degli avversari: ha fatto tutto da solo, lui s'è fatto e lui s'è
disfatto.(continua)
(Ferdinando Camon) Marilena Nardi http://www.marilenanardi.it/ |
Berlusconi Resigns
By Patrick Chappatte,
The International Herald Tribune
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Tomas |
Rino Scopece
FINE....
FINE....
L' ultima pena PATRIK VINEGARS |
The Netherlands
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Klaus Stuttmann
Farwell
Andy Ventura
Traitors!
Enrico Bertuccioli
Silvio Berlusconi aka “il Caimano-the Cayman” has resigned as Prime Minister. When he decided to walk down the Italian political field in 1994, he appears on Italian tv sets saying: “Italy is the country I love. Here I have my roots, my hopes, my horizons…” and half of the Italian voters belived to the “new Italian miracle”. Most of his supporters left him and now it seems very hard to find someone who voted him… do you want to bet?
Radio Arcore
Umberto Romaniello |
Dave Brown -The Indipendent |
Schrank -The Indipendent |
W
PORTOS / Franco Portinari
Etichette: berlusconi, dimissioni, Mario Monti
domani è un altro giorno?
Rasori e Sommacall
Senza parole
Buonanotte
12/11/2011
Oggi è il giorno che chiude un ventennio, uno dei tanti della nostra storia. E il pensiero va al momento in cui tutto cominciò. Era il 26 gennaio 1994, un mercoledì. Quando, alle cinque e mezzo del pomeriggio, il Tg4 di Emilio Fede trasmise in anteprima la videocassetta della Discesa In Campo. La mossa geniale fu di presentarsi alla Nazione non come un candidato agli esordi, ma come un presidente già in carica. La libreria finta, i fogli bianchi fra le mani (in realtà leggeva da un rullo), il collant sopra la cinepresa per scaldare l’immagine, la scrivania con gli argenti lucidati e le foto dei familiari girate a favore di telecamera, nemmeno un centimetro lasciato al caso o al buongusto.
E poi il discorso, limato fino alla nausea per ottenere un senso rassicurante di vuoto: «Crediamo in un’Italia più prospera e serena, più moderna ed efficiente... Vi dico che possiamo, vi dico che dobbiamo costruire insieme, per noi e per i nostri figli, un nuovo miracolo italiano». Era la televendita di un sogno a cui molti italiani hanno creduto in buona fede per mancanza di filtri critici o semplicemente di alternative. Allora nessuno poteva sapere che il set era stato allestito in un angolo del parco di Macherio, durante i lavori di ristrutturazione della villa. C’erano ruspe, sacchi di cemento e tanta polvere, intorno a quel sipario di cartone. Se la telecamera avesse allargato il campo, avrebbe inquadrato delle macerie.
Oggi è il giorno in cui il set viene smontato. Restano le macerie. La pausa pubblicitaria è finita. È tempo di costruire davvero.
Massimo Gramellini
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