mercoledì 13 settembre 2017

La mostra "Dalle rivoluzioni alle post rivoluzioni" a Conversano

Da domani 14 fino al 24 settembre, una mostra speciale di vignette e manifesti grafici

 "Dalle rivoluzioni alle post rivoluzioni,"
 nell'ambito della XIII° edizione di #LectorinFabula a Conversano
nel bellissimo chiostro San Benedetto,
 vignettisti europei del Mediterraneo e del mondo
organizzata dal
Centro LIBREXPESSION,
Fondazione Giuseppe di Vagno,
a cura di 
Thierry Vissol


Marilena Nardi: "Analfabetismo di ritorno" 2013


Il Tema

Revolution, Révolution, Revolución, Επανάσταση, Революция! Rivoluzione
/Ri·vo·lu·zió·ne/sostantivo femminile; (1) moto celeste, sinonimo di periodo, ritorno al punto di partenza; (2) Qualsiasi processo storico o movimento, anche non violento e protratto nel tempo, attraverso il quale si determini un radicale mutamento di fatto delle strutture economico-sociali e politiche, o di particolari settori di attività; (3) mutamento, trasformazione, innovazione radicale; (4) fig. Sconvolgimento di costumi (rivoluzione sessuale), di abitudini o funzioni fisiologiche (4) morale: la rivoluzione dei sensi contro la ragione.

Sono solo alcune delle definizioni di questa parola polisemica. In qualsiasi periodo o lingua considerati, c’è una comune comprensione di questa parola, eppure “Si fa presto a dire Rivoluzione”, come recita il titolo della tredicesima edizione del festival Lectorinfabula. Di fatto, si fa presto a qualificare alcuni cambiamenti o rivolte come “rivoluzioni”, nel senso di un mutamento fondamentale delle strutture politico-economico-sociali, ovvero di una trasformazione radicale della società, della tecnologia o dei costumi. È per questo motivo che il Centro LIBREXPRESSION ha voluto indagare sul tema della rivoluzione tramite alcune delle sue rappresentazioni grafiche storiche e chiedendo ad artisti e vignettisti contemporanei (italiani, francesi, olandesi, danesi, turchi, ucraini, cubani, argentini, tunisini, marocchini, burkinabi, iraniani) di rappresentare questo tema secondo la loro visione ed interpretazione nel passato, nel presente e nel futuro.
La mostra propone un percorso storico e tematico sul tema della rivoluzione partendo dalla prima rivoluzione
che ha prodotto un mutamento radicale delle strutture economico-sociali e politiche, la rivoluzione francese del 1789, per poi chiudere con le rivoluzioni arabe. Dalla rivoluzione tecnologica di Johannes Gutenberg con l’invenzione, intorno al 1449, della stampa a caratteri mobili e la conseguente stampa di incisioni, da cui poi la diffusione della satira grafica con illustri artisti come Luca Cranach, Albrecht Dürer, Pieter Brueghel, Hans Holbein, Jacques Callot, Annibale Carracci, alla rivoluzione delle tecnologie dell’informazione. L’utilizzo della satira politica, in particolare, diventerà una vera arma della lotta politica rivoluzionaria anche grazie all’invenzione della litografia, nel 1796, da parte del tedesco Aloys Senefelder che permetterà la riproduzione su larga scala di giornali illustrati. Un utilizzo da allora talmente temuto dai poteri politici e religiosi da provocare censure, multe, persecuzioni, imprigionamenti ed esecuzioni dei soldati della democrazia quali sono i vignettisti satirici.
Spesso le rivoluzioni politiche, come la rivoluzione celeste, riportano al punto di partenza. La ricerca della democrazia, dell’uguaglianza, moto di molte rivoluzioni dal 1789 in poi, non sono riuscite a perseguire l’obiettivo ricercato anche se hanno provocato cambiamenti portatori di speranza. Una speranza, secondo i vignettisti presenti in questa mostra, che potrebbe scomparire con la dominazione globale delle tecnologie dell’informazione, anestetizzante potenziale delle tendenze rivoluzionarie, portatrice di un cambiamento radicale non più esclusivamente della società, ma dell’uomo stesso, in quella che si potrebbe definire una “post-rivoluzione”.


R e v o l u t i o n , 1988
Questo disegno, pubblicato nel 1988, è dedicato ai
socialismi europei basati su opportunismi e contrad-
dizioni. È ancora valido oggi, in anni che vedono le
ideologie politiche liquefarsi in una cronica crisi
d’identità.
©Marco De Angelis


T o d a y ’ s r e v o l u t i o n
Vignetta ispirata al celebre quadro di Pellizza da Volpedo. L’idea è di
dimostrare l'impossibilità di una rivoluzione al giorno d'oggi. Un "popo-
lo" nel senso classico del termine non esiste più: c’è invece una massa di
individui isolati (tra l'altro distratti e controllati da onnipresenti stru-
menti tecnologici): una massa che ha ormai perso anche la consapevolez-
za della propria condizione di "quarto stato".
© Tomas



Il 2017 sarà denso di ricorrenze e anniversari legati a importanti rivoluzioni. E a grandi rivoluzionari. Da Martin Lutero a don Lorenzo Milani, da Lenin ad Ernesto Che Guevara, tutti riferimenti storici che sono diventati anche patrimonio dell’immaginario collettivo.
Ma, al di là delle ricorrenze e degli episodi, resta centrale il tema della Rivoluzione e di come viene intesa la parola. Per comprendere meglio il significato basta sfogliare un ideale calendario civile: troviamo così i 100 anni della rivoluzione russa, i 90 anni dal volo transoceanico dello “Spirit of Saint Louis” di Charles Lindbergh e dalla prima comunicazione telefonica tra i due continenti. Gli 80 anni dall’inaugurazione di Cinecittà, della scomparsa di Antonio Gramsci e dell’assassinio dei fratelli Rosselli; 70 anni li compiono il Fondo Monetario Internazionale e il Piano Marshall, mentre ricorre la dichiarazione di indipendenza dell’India. 60 anni fa la firma dei Trattati di Roma. Sono 50 anni dal primo trapianto di cuore ad opera di Cristian Barnard, dalla pubblicazione di “Sgt. Pepper’s lonely hearth club band” dei Beatles e dalla scomparsa di Totò; 40 anni dalla tv a colori in Italia (con dieci anni di ritardo dal resto d’Europa!), dall’assegnazione del Nobel per la pace ad Amnesty International e dall’ultima esecuzione capitale con la ghigliottina in Francia. 30 anni dall’avvio del progetto “Erasmus” e 20 dall’esperimento di clonazione sulla pecora Dolly.

E se, infine, volessimo guardare a quello che è successo ieri, sono passati solo 10 anni quando a fine estate, mentre esplodeva la crisi dei mutui subprime statunitensi (con le ben conosciute conseguenze sui mercati finanziari mondiali), Steve Jobs presentava al mondo il primo I-phone.

Rivoluzioni e rivoluzionari diversi l’uno dall’altro, ma tutti capaci di produrre cambiamenti culturali, tecnologici, nei linguaggi, nei costumi, nei rapporti sociali ed economici. Alcuni si potranno definire epocali. Altri sono già diventati simbolo e mito.
Eppure, non sempre le rivoluzioni spostano gli ordini in maniera irreversibile. Molto spesso, attenendosi alla metafora copernicana, operano come un movimento convulsivo, uno scombussolamento destinato a riportare il corpo (astrale, sociale e politico) allo stesso punto di partenza. Come dire, “tutto cambia perché nulla cambi”. Così, se la nostra storia continuerà ad essere percorsa da rivoluzioni e da controrivoluzioni, il mondo seguiterà ad essere diviso in rivoluzionari e reazionari, in riformatori e conservatori, in ribelli e sottomessi.

Si può essere d’accordo o meno, essere vicini ad un ideale rivoluzionario oppure ritenere al contrario che no, le rivoluzioni sono fatte da molti nell’interesse di pochi.

In ogni caso, mentre ciascuno di noi vive piccole e personali rivoluzioni quotidiane, sentiamo il bisogno di cercare risposte. Cosa c’è dietro una rivoluzione e perché abbiamo bisogno di cambiare? Quali sono i limiti? E infine: rivoluzione è sinonimo di libertà?

Pr i m a o p o i l ’ i d e a
r i v o l u z i o n a r i a  a r r i v a , 2017
È divertente auto-commentarsi, quasi un ona-
nismo intellettuale. Le idee sono tante e altret-
tanti quelli pronti a salire sul carro del vinci-
tore sempre in agguato, magari con piroette da
voltagabbana di classe.
Cambiare idea è sano, ma cambiarla ogni
giorno denota una pochezza intrinseca degna
di qualunquisti di razza. Del resto ogni rivo-
luzione ha avuto sia profitti che profittatori.
© Dino Aloi


L ’ a m i d u P e u p l e - © Gianfranco Uber
Se Marat avesse potuto diffondere i suoi procla-
mi attraverso un Social Network si sarebbe sal-
vato la vita? Probabilmente no, con altre armi
ma l'avrebbero comunque costretto al silenzio.
Jean-Paul Marat, figlio di un ex-frate sardo,
rivoluzionario della prima ora, difensore dei
più poveri e, per questo sopranominato
“l’Amico del popolo” dal nome del suo giorna-
le sottotitolato “Vitam impedere vero” (“consa-
crare la vita alla verita”), fu il presidente del
Club dei Giacobini durante la rivoluzione
francese. Fu assassinato in luglio 1793, nella
sua vasca da bagno da Charlotte Corday.
Il suo assassinio fu immortalato nel quadro “La
morte di Marat” del pittore Jean-Louis David
al quale si ispira questa vignetta.




N u d a p r o p r i e t à
Una rivoluzione delle donne “dimenticata”
anche dalle donne.
È necessario sottolineare l’importanza della
propria indipendenza soprattutto dagli stereo-
tipi sempre attuali.
Le donne dovrebbero diventare ciò che sono!
© GIO/Mariagrazia Quaranta



D é g a g e ” ( “ V a t e n e ” )
Vignetta pubblicata in Zélium e Cagle Political
Cartoons, nel 2011, dopo la rivoluzione di gelso-
mino in Tunisia, purtroppo rapidamente ricupe-
rata dagli estremisti musulmani.
© Pierre Ballouhey
Nu o v a  f a m i g l i a
Pubblicata su Barricate. La rivolu-
zione dei costumi è inarrestabile.
© Marilena Nardi
In copertina:
A n a l f a b e t i s m o  d i  r i t o r n o
L’abuso di televisione e varie tipi di
screen di computer, telefonini,
tablette, ecc. poco a poco ci trasfor-
ma in burattini ignoranti.
© Marilena Nardi


La rivoluzione high tech, 2017
Le nuove stelle del firmamento tecnologico
Google, Amazon, Facebook
e Apple sono raccontate come
campioni dell'innovazione in
un’economia digitale che sembra
destinata a non avere confini.
Pochi ricordano come alla base del
successo ci siano pratiche non solo di
monopolizzazione dei rispettivi
mercati, ma di elusione fiscale vera e
propria, operata in un modo che
consenta a questi giganti di pagare
percentuali di tasse ridicoli, sfruttando
alcuni artifici contabili. La
vignetta sottolinea questo paradosso,
quasi una rivoluzione culturale operata
anche con costose azioni di lobbying,
come una rivoluzione copernicana
dell'high-tech.
© Maurizio Boscarol



I l P i f f e r a i o
Siné Mensuel, n° 37, dicembre 2014
Questa vignetta si ispira della legenda del piffera-
io magico di Hamelin. Nel 1284 il pifferaio si
presenta nella città di Hameln e propone di
disinfettarla dai ratti; in conflitto con la città che
lectorinfabula | dalle Rivoluzioni alle post-rivoluzioni
aveva rifiutato di pagare il prezzo concordato, il
pifferaio ritorna qualche giorno dopo, suonando
il suo piffero magico, ma questa volta fu seguito
non dai ratti ma da tutti i giovani della città, che
mai ritorneranno. In questa vignetta la musica
mortifera del piffero è quella del Corano, rivisto
dagli integristi musulmani.
© Robert Rousso


D i f f o n d e n d o  l ’ o d i o
Cartoon Movement e Internazionale, 2017
Terroristi, populisti e estremisti in generale hanno una cosa in comune:
si appoggiano sull’odio e la paura. Come possiamo fermare questa rivo-
luzione dell’odio che invade la pianeta?
© Tjeerd Royaards - OLANDA -



P r i m a v e r a  a r a b a  i n  E g i t t o
La vignetta dell’uomo bandato che urla fu disegnata nel 2011 sull'onda
delle rivolte in Egitto e in tutto il Nord Africa, si respirava un vento di
libertà, milioni di giovani scendevano in piazza per riprendersi il proprio
futuro e la propria vita, purtroppo sappiamo come invece sono finite quel-
le rivoluzioni, a ricordarcelo ogni giorno sono i barconi che arrivano sulle
nostre coste. La mia vignetta è stata ispiratrice per dei giovani della citta
de il Cairo, infatti ne hanno fatto un murales in una strada della città.
© Paolo Lombardi



C ’ è u n a r i v o l u z i o n e i n c o r s o
Nella Luna la rotazione e la rivoluzione coincidono. Mostrandoci sempre la stes-
sa faccia. La stessa cosa non si può dire per la Terra. Spesso è il “voltafaccia” che
rovina le rivoluzioni”
© Lele Corvi



L a s t o r i a
Il desiderio di cambiamento
spesso trova una sua identifi-
cazione nella figura di un lea-
der forte. A lui, periodica-
mente, i popoli affidano le
speranze di cambiamento. E
sempre mantiene le promesse,
il cambiamento si realizza.
Ma in peggio.
© CeciGian



A l z a r e l a v o c e
Che nessuno dica che in Italia siamo restii alla protesta... la nostra non
è ignavia, anzi! È che con tutti gli impegni, la cucina, il divano, le
vacanze... è proprio difficile far quadrare tutto e qualcosa inevitabilmen-
te resta indietro...
Che poi qual è la difficoltà maggiore? Individuare i problemi, elencarli
nel dettaglio, sviscerarne la natura, darne una descrizione puntuale,
senza scartare i punti di vista più inusuali e originali... anche lanciarsi
a prevederne gli sviluppi... Provare a risolverli?... Beh... non esageriamo
adesso!
© Mario Airaghi

P e r l o r o
L'Appennino marchigiano è sem-
pre stato un territorio difficile e il
lavoro di mio padre era feroce. Ho
ancora nella mente il suo odore di
zolfo e il rumore strascicato degli
scarponi quando tornava dalla
miniera.
Nonostante ciò il suo idealismo ci
permetteva di sognare e la sua atti-
vità politica ci aiutava a pensare
ad un futuro possibile.
©Toti


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Dalle Rivoluzioni alle post-Rivoluzioni
Conversano Monastero di San Benedetto 14_24 settembre 2017 ore 10.00/13.00 e 17.00/21.00 ingresso libero
Una mostra organizzata dal Centro LIBREXPRESSION della Fondazione Di Vagno
a cura di Thierry Vissol
http://www.lectorinfabula.eu/
Il programma
Gli autori 

con opere di:
| P. Brueghel il vecchio | James Gillray | Nicola Sanesi | T. T. Heinz | Sullo Anto | Rata Lunga | Bernard Partridge | Eduard Thöny | Ismail Dogan | Konstantin Eliseev |N. B. Terpsikhorov | Rolando Cordoba | Marco De Angelis | Tomas | Paolo Lombardi |Ramses | J. E. Goossens| Luigi Gaudio | Marilena Nardi | Kalos | Damien Glez | Al Margen | Tom Tomorrow | Maurizio Boscarol| Gianfranco Uber | Romagnoli | Dino Aloi | Pietro Vanessi | Gio | Frank Margerin | Tawfiq Omrane | Pierre Ballouhey | Paolo Lombardi| Khalid Gueddar | Robert Rousso | Kianoush | Marianne Catzaras | Lele Corvi | Fabio Magniasciutti | Pierfrancesco Uva | Walter Leoni | Niels Bo Bojesen | Cecigian | Stefano Rolli | Mario Airaghi | Joep Bertrams | Tjeerd Royaards | Marco Tonus | Alessio Atrei | Alexander Dubovsky | Toti
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