giovedì 1 ottobre 2020

Quino 1932-2020



A Quino si è spuntata la matita

 Joaquín Salvador Lavado Tejón in arte Quino era nato nel 1932 in Argentina da genitori emigrati dalla Spagna. Rimase orfano molto presto. Nel 1945, dopo aver terminato la scuola dell'obbligo, si iscrisse alla Scuola di Belle Arti di Mendoza. L'anno successivo riuscì a vendere il suo primo fumetto pubblicitario. Viaggiò a lungo in Europa e visse anche in Italia. Scelse il nome d’arte Quino per distinguersi dallo zio Joaquín Tejón, pittore e disegnatore pubblicitario. Nel 1951 cercò lavoro a Buenos Aires come fumettista, ma senza successo. Tornò quindi a Mendoza. Nel 1954 si trasferì a Buenos Aires con la speranza di realizzare i suoi sogni e finalmente arrivarono i primi riconoscimenti: i suoi disegni cominciarono ad essere pubblicati sulle pagine del settimanale «Esto es». In seguito, i suoi fumetti comparvero e su moltissimi altri quotidiani e periodici latino-americani ed europei. Nel 1963 realizzò il suo primo libro «Mundo Quino». Nello stesso anno nacque Mafalda, creata per pubblicizzare la marca di elettrodomestici Mansfield; il progetto non fu però accettato. Nel 1964, la bambina ribelle e curiosa comparve in tre strisce pubblicate sul supplemento umoristico della rivista «Leoplán». Dal 29 settembre di quell’anno Quino iniziò a pubblicare regolarmente le strisce di Mafalda sul famoso settimanale argentino «Primera Plana». Dal 1965 iniziò la collaborazione con il quotidiano «El Mundo" che proseguì fino alla chiusura del giornale, nel 1967. Dopo aver abbandonato Mafalda, il 25 luglio del 1973 Quino si trasferì a Milano, dove continuò a disegnare vignette ricche di umorismo satirico. Nell'agosto 2010 il ministro della Cultura e Comunicazione francese Frédéric Mitterrand lo nominò Cavaliere dell’Ordine delle Arti e delle Lettere. 

 Caro Maestro: oggi, secondo te, per che cosa si arrabbierebbe Mafalda? 
 Per tante cose. Penso che in questo momento il mondo stia attraversando un periodo abbastanza oscuro. Ci sono cambiamenti sociali e politici molto veloci, però nessuno sa chi governa il mondo adesso, in questo momento. Abituati al potere diviso tra due potenze, dopo la caduta del muro di Berlino abbiamo tirato avanti abbastanza bene, ma ora attraversiamo un momento molto, molto difficile. E la prova sono i movimenti di Indignados in Spagna, in Francia, in Italia, nel resto d'Europa e non solo. Mafalda, che avrebbe sempre voluto cambiare il mondo in meglio, oggi sarebbe molto rammaricata. 

 Penso che tu sia tra gli indignati. 
 Senza dubbio! Si, si: in prima fila! 

 Non è incredibile che le tue strisce, non solo quelle di Mafalda, siano sempre attuali, non perdano la loro importanza, il loro messaggio, la loro forza dopo tanti anni?
 Sarei contento se dipendesse dalla mia capacità di usare il linguaggio che dura nel tempo. Mi amareggia pensare invece non sia tanto merito mio quanto colpa di quello che accade nel mondo. Purtroppo continuiamo a riconoscerci nei "pensamenti mafaldeschi": e forse questi oggi appaiono ancora più pessimistici di qualche decennio fa. 

 Nelle tue pagine, nelle tue tavole e nelle tue strisce, trovo che ci sia non solo, come in quelle di molti altri, l'incazzatura nei confronti dei potenti, dei politici, di chi usa male il proprio potere, ma anche un messaggio preciso per il lettore, che gli suggerisce come si dovrebbe comportare. Insomma, credo che tu abbia fatto in qualche modo una satira educativa. 
 Credo che tu abbia ragione, è vero. Però, ciò nonostante, ora sono abbastanza depresso: è per questo che non ho potuto viaggiare per essere li con voi tutti, cosa che mi sarebbe piaciuta tantissimo. 

 Ci sarebbe stata anche la professoressa Anna Paola Gorla, che sperava di averti per una lezione all'Università degli studi di Napoli L'Orientale. Lei trova che ci sia una filosofia di base molto argentina nel tuo modo di pensare e nel tuo umorismo. Tu sei d'accordo? E come mai sei diventato un autore così amato in tutto il mondo? Mafalda è uno dei personaggi più grandi, più conosciuti del fumetto.
 In tutto il mondo no... non esageriamo! Il mio lavoro è molto conosciuto in America latina e nell'Europa mediterranea. Poi nel corso degli anni è stato tradotto in parecchie lingue: cinese, giapponese... Ma questo non significa che io sia un autore così polare.

 (Da un’intervista di Luca Raffaelli a Quino, pubblicata in «10 anni con Mafalda»)

 

Mafalda

Nel 1973, dopo poco meno di 10 anni di pubblicazioni, Quino interruppe la striscia quotidiana dedicata a Mafalda, la bambina di 6 anni interessata ai problemi del mondo, che non ha remore nell’interrogare gli adulti sulle questioni politiche e sociali più spinose, tantomeno a dispensare giudizi. Da allora, il personaggio ha fatto solo alcune apparizioni sporadiche, una delle quali nel 2009 per affermare il proprio sdegno per a una frase sessista pronunciata dall’allora Presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi. 
 Fin dagli esordi, la striscia di Mafalda si occupò di tematiche come la maternità e il ruolo delle donne nella società, tanto da rendere la protagonista una vera e propria icona dei movimenti femministi di tutto il mondo. Lo stesso Quino si è più volte dichiarato solidale nel confronti delle lotte delle donne: «Ho sempre sostenuto le cause dei diritti umani in generale e dei diritti delle donne in particolare, alle quali auguro buona fortuna nelle loro rivendicazioni»



 



"E' morto il grande Quino, il papà di Mafalda. Qualcuno si è spinto sino a fare le condoglianze a Mafalda senza sforzarsi di  andare oltre. Ma la grandezza di Quino, secondo me, non risiede per niente nella simpaticissima ma facile Malfalda, bensì nelle migliaia di tavole quasi tutte senza parole nelle quali Quino ha riversato la sua straordinaria capacità di osservazione dei fatti e dei comportamenti al fine di infliggerci delle dolorosissime prese di coscienza.

La paradigmatica  vignetta che allego ha più di quaranta anni e anche oggi, purtroppo, non sarebbero pochi a non comprenderne la profondità, profondità che è data proprio dal fatto di parlarci senza parole. 

Mafalda dice cose simpatiche, perle di saggezza, spesso drammaticamente vere, ma pensateci bene, è anche esageratamente matura per la sua età ed è questo che piace perché, in fondo e  per nostra fortuna, non incontreremo mai una bambina così che ci farebbe solo star male non appena apre bocca.

I  cartoons di Quino sono invece ricolmi di gente che esiste, che incontriamo, conosciamo e frequentiamo, a volte siamo noi stessi. Sono persone in carne e ossa, spesso non bella gente, ma questo lo sappiamo già, ma lui è riuscito a vedere lati in loro che noi non sempre siamo riusciti a cogliere e capiamo che appartengono al mondo reale. Queste persone noi spesso le incontriamo e lui ci ha messo sull'avviso, fate attenzione.

Tra l'altro Quino ha disegnato Mafalda per soli 10 anni, dal 1963 al 1973, poi basta. E dato che la vena creativa non gli è  venuta meno, suppongo che la sua scelta non sia stata dettata dall'inaridirsi delle idee ma dalla scelta di comunicare in modo più diretto e non attraverso una, pur simpatica, intermediaria."

Claudio Mellana





"El milagro aparece en la página de la izquierda. Si usted no logra verlo es porque pone poca fe; Insista."

"Il miracolo appare nella pagina di sinistra. Se non puoi vederlo è perché ci metti poca fede; Insisti."

Quino











Grazie maestro!!!

seguirà a breve l'omaggio dei cartoonist 😉

Covid -19: superato il milione di morti nel mondo

01 million dead due to corona. FadiToOn 2020
Osama Hajjaj 30 September 2020 Pandemic society Society in pandemic times.
Marco De Angelis 13 July 2020 The tragedies of South America




 



martedì 29 settembre 2020

I Vincitori del XV World Press Cartoon

 by WPC


Uno spettinato Boris Johnson del fumettista tedesco Frank Hoppmann vince la 15a edizione del World Press Cartoon

Una caricatura di Boris Johnson, dell'autore tedesco Frank Hoppmann, ha meritato il riconoscimento con il Grand Prix della 15a edizione di WORLD PRESS CARTOON, il grande evento annuale del design umoristico sulla stampa internazionale. Primo premio nella rispettiva categoria, il design è stato pubblicato nel quotidiano online tedesco Eulenspiegel, nell'ottobre 2019.

Tra le caricature, la giuria ha assegnato il 2 ° premio a Jair Bolsonaro, del messicano Darío, pubblicato sul quotidiano spagnolo Mundiario. Il 3 ° premio è andato a Christine Lagarde, del portoghese Pedro Silva, pubblicato sulla piattaforma di cartoni animati olandese Cartoon Movement.

In Gag Cartoon, il 1 ° premio è stato assegnato al greco Georgopalis, per Message in a Bottle, il 2 ° premio è andato al Populismo, dal Nicaraguense Px Molina, e il 3 ° premio illustri New World Leaders, dai Croati Listes. Vignette pubblicate rispettivamente da Real News, Confidencial e Buduàr.

Nella categoria Editorial Cartoon, il 1 ° premio è stato assegnato all'autore turco Aytos, per World Politics, pubblicato sulla piattaforma di cartoni animati olandese Cartoon Movement. Il 2 ° premio è andato a Xi Jinping Tatoo, del brasiliano Cau Gomez, pubblicato sul quotidiano brasiliano A Tarde. Il 3 ° premio è stato assegnato all'artista greco Kountouris, per Life Vests and Yellow Vests, dalle pagine del quotidiano greco Efimerida Ton Syntakton.

Le migliori opere in concorso per il World Press Cartoon 2020 sono in mostra presso il Centro Culturale e Congressi di Caldas da Rainha, in Portogallo, con ingresso gratuito, fino al 15 novembre.

XV WPC Grand Prix Frank Hoppman - Boris Johnson - Germania
XV WPC 2° prize caricature Dario Castillejos - Bolsonaro - Messico
XV WPC 3° prize caricature - Pedro Silva - Christine Laguarde - Spagna
Menzione d'onore caricature Carbajo & Rojo - Boris Johnson - Spagna
XV WPC 1° prize editorial - Aytoslu -  politica mondiale - Turchia
XV WPC 2° prize editorial - Cau Gomez - Tatuagem XI Jinping - Brasile



XV WPC 3° prize editorial - Kountouris - 
Menzione d'onore editorial - Marilena Nardi - Braccio di ferro - Italia
XV WPC 1° prize gag - Dimitris Geogopalis - messaggio in una bottiglia - Grecia
XV WPC 2° prize gag - Pedro X Molina - populismo - Nicaragua
XV WPC 3° prize gag - Nikola Listes - leader mondiali - Croazia
Menzione d'onore gag - Ant - 








La giuria dell'evento era composta da Jacuk Wiejacki (Polonia), Osmani Simanca (Cuba), Sabine Glaubitz (Germania), Jean-Michel Renault (Francia) e il suo presidente era Antonio Antunes, direttore del WPC.

Quest'edizione premia le opere realizzate nel corso del 2019, anno in cui i disegnatori sono stati particolarmente presi di mira dalla censura , specialmente nella cosiddetta "terra delle libertà": gli Stati Uniti.
"La pressione sulla libertà di stampa crea un clima che non è positivo per le vignette", ha dichiarato alla stampa António Antunes, vignettista e direttore del World Press Cartoon. "Ci sono diversi cartoonist che sono stati licenziati, altri censurati, arrestati o esiliati. Penso che chi ama la libertà possa amare solo le vignette umoristiche. Per questo dobbiamo continuare questa lotta. E portare il pubblico dalla nostra parte è la nostra sfida".

Per la prima volta, al concorso hanno partecipato anche opere pubblicate online, come la caricatura della presidente della Banca Centrale Europea, Christine Lagarde, realizzata dal portoghese Pedro Silva, che ha commentato così: "Per quanto riguarda la carta stampata, è vero che ci sono sempre meno pubblicazioni. Quindi, per chi ama disegnare, creare vignette e caricature, è ogni giorno più fondamentale passare attraverso questo tipo di piattaforme, che ti permettono anche di arrivare ovunque".

Mascherine obbligatorie a parte, il coronavirus non è riuscito a cancellare il 15° World Press Cartoon, anche se solo tre dei nove vignettisti premiati erano presenti in Portogallo, a causa delle difficoltà di viaggio legate alla pandemia. Gli altri sei hanno partecipato alla cerimonia in collegamento video.





sabato 26 settembre 2020

Bologna: i disegni dei World Humor Awards 2020 in mostra

Il Circolo Ravone è lieto di comunicare che anche quest’anno, presso il Quadriportico Sant’Isaia (ex Roncati) sarà esposta una selezione del concorso internazionale di grafica umoristica World Humor Awards “dal Mondo piccolo al Mondo grande”, arrivato alla 5^ edizione.
 La selezione dei disegni sarà esposta ‪dal 23 settembre al 7 ottobre presso il Quadriportico Sant’Isaia (ex Roncati) a Bologna.

‬ L’ingresso alla mostra è libero, come da norma sono richiesti l’utilizzo della mascherina e le misure di distanziamento.
 Temi dei World Humor Awards 2020 sono: “Acqua, fonte di salute” per la sezione CARTOON e “Tema libero” per la sezione CARICATURA. A questa edizione hanno partecipato più di 400 disegni di 250 vignettisti, caricaturisti e illustratori professionisti provenienti da 71 Paesi del Mondo La manifestazione, tra le più importanti del settore, consiste in un concorso a premi per disegnatori umoristi a cui partecipa un numero selezionato di artisti professionisti italiani e stranieri. Non mancate di visitare l’esposizione!

giovedì 24 settembre 2020

Un francobollo per Sandra e Vianello

A dieci anni dalla loro scomparsa a Milano, Sandra Mondaini e Raimondo Vianello sono diventati protagonisti di un francobollo. Autore delle caricature il pittore e disegnatore Bruno Prosdocimi, che ha conosciuto di persona il talento dei coniugi protagonisti per quasi sessant'anni della televisione italiana. Emesso il 21 settembre e presentato in anteprima sui canali social di Poste Italiane e dello stesso Prosdocimi, il francobollo fa parte di una nuova serie tematica filatelica, "Le eccellenze italiane dello spettacolo", e vuole celebrare una piccola parte della loro carriera. C'è Raimondo, interista doc, che indossa abiti nerazzurri, scarpette da calcio e tiene in mano un pallone in ricordo della conduzione per otto stagioni della trasmissione calcistica "Pressing". Accanto a Sandra, ritratta con i suoi iconici occhiali da vista, c'è "Sbirulino", il personaggio pagliaccio 'sbirùl' (sbilenco, in dialetto milanese) interpretato da lei per quindici anni in diverse trasmissioni televisive. 



Concorso: "STOP ONLINE BULLYING... The Universal Message of Solidarity"




 The third humanitarian initiative - Norway 2020

"STOP ONLINE BULLYING... The Universal Message of Solidarity"
Bullying happens to everyone, stoppable by everyone. 
What is Bullying? 
Bullying is the use of force, threat, or coercion to abuse, intimidate, or aggressively dominate others. The behavior is often repeated and habitual. One essential prerequisite is the perception, by the bully or by others, of an imbalance of social or physical power, which distinguishes bullying from conflict. Behaviors used to assert such domination can include verbal harassment or threat, physical assault or coercion, and such acts may be directed repeatedly towards particular targets. Rationalizations of such behavior sometimes include differences of social class, race, religion, gender, sexual orientation, appearance, behavior, body language, personality, reputation, lineage, strength, size, or ability. If bullying is done by a group, it is called mobbing. 
Perhaps one of the most important types of bullying that we suffer from is Online bullying. 
Online bullying is bullying carried out through the internet or mobile devices. 
Online bullying is also sometimes called cyber bullying. 
Online bullying can include the: 
sending insulting or threatening messages 
posting unkind messages or inappropriate images on social networking sites 
excluding others from online chats or other communication 
inappropriate image tagging 
sharing someone's personal or embarrassing information online 
creating hate sites or starting social exclusion campaigns on social networking sites 
sharing unflattering or private images, including naked or sexual images 
assuming the identity of another person online and representing them in a negative manner or manner that may damage their relationship with others 
repeatedly, and for no strategic reason, attacking players in online gaming. 
Rules: 
- Each Participant Can Send Up To 3 Cartoons. 
- Must Send his/her (Full Name, Email Address, Country). 
- Send Cartoons Must Be 300 Dpi Resolutions, Jpg Format. 
Deadline: 01.10.2020
- Awards: 
Certificates of appreciation to 20 Best Cartoons. 
- The virtual exhibition will be held showing the first 20 cartoons only. 
Best regards, 
Cartoon Home Network International network Team. 
The initiative in collaboration with: 
- Online Brazilian Humor magazine " SUPAPO". 
- IndiaTOONS. - Centro LIBREXPRESSION - Italy. 
- Cartoon Home Network International network- Norway.

martedì 22 settembre 2020

Ruth Bader Ginsburg, l'omaggio dei cartoonist

Usa, è morta la giudice liberal della Corte Suprema
 Ruth Bader Ginsburg, paladina dei diritti 
di donne, di genere e pari oppurtunità.
Banx



Clay Bennett, the Pulitzer-winning cartoonist for the Chattanooga Times Free Press, had a similar response: “With Justice Ginsburg’s established record of beating whatever health challenges were thrown at her, maybe I was lulled into a false sense of security. Whatever the reason, I wasn’t expecting to address this issue in a cartoon for some time to come.”




“I was floored by the news, which came in during an otherwise warm and friendly family dinner,” says Signe Wilkinson, the Pulitzer Prize-winning cartoonist for Philadelphia’s Inquirer.com. “I looked at my just-born granddaughter and thought: She could be in her 40s or 50s before a Trump-appointed jurist retired from the bench.”

(Signe Wilkinson/Inquirer.com/WPWG)




John Darkow (Columbia Missourian)




Ramses




Justice Ruth Bader Ginsburg is undergoing treatment for a recurrence of cancer but in a written statement says, “I have often said I would remain a member of the court as long as I can do the job full steam. I remain fully able to do that.”

Ann Telnaes

https://washingtonpost.com/opinions/2020/07/17/super-rbg/



Dave Grandlund




Andrea Arroyo


Steve Sack



Deb Milbrath
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=4079672395383358&set=p.4079672395383358&type=1&theater



Loisa Bertman
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10157505614949135&set=a.439349089134&type=3&theater



God speed dear lady.
Ed Hall
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10225299714186072&set=p.10225299714186072&type=1&theater




Ruth Bader Ginsburg
Jan Op De Beeck
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10158562638164297&set=p.10158562638164297&type=1&theater



RBG
Nick Anderson
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RIP RBG
Joe Heller

Non si può comprendere fino in fondo la lunga traiettoria dei diritti delle donne negli Stati Uniti e nel mondo senza conoscere questa donna qui, Ruth Bader Ginsburg, storica giudice della Corte Suprema portata via ieri sera a 87 anni da un tumore al pancreas con cui combatteva da tempo. RBG non era una semplice giudice ma un’icona pop. Talmente grande e idolatrata da finire sulle t-shirt e sui poster come una rockstar. Era arrivata ad Harvard nel 1955 già madre di una bambina di pochi mesi, in un’epoca in cui le donne iscritte al suo corso di Giurisprudenza erano appena 9 su 500. La sua famiglia, rassegnata, di lei diceva: “Se fallisce, almeno è sposata.” Dopo la laurea fece il giro di tutti gli studi più o meno importanti di New York, ma nessuno all’epoca assumeva una donna. Così cominciò a insegnare alla Columbia con un corso su “Genere e Legge”, durante il quale viaggiò come ricercatrice in Europa, conoscendo da vicino la condizione della donna in Svezia e il ritardo clamoroso sulla parità di genere negli Stati Uniti. Infine si trasferì come docente alla Rutgers University, dove percepiva uno stipendio molto inferiore rispetto ai colleghi maschi in quanto moglie di un uomo abbiente. È con questo lungo bagaglio di conoscenze dirette e diritti negati che, negli anni ‘70, RBG cominciò a seguire le cause di discriminazione sessuale, che trattava al pari di quelle razziali, vincendo una battaglia dietro l’altra e riscrivendo letteralmente la storia dei diritti civili e della donna negli Usa. “Mi vedevo come una maestra d’asilo che deve insegnare ai giudici che non sanno che esiste la discriminazione sessuale” avrebbe raccontato in seguito. Fino a quando, un giorno di molti anni dopo, nel 1993, quell’avvocata dal fisico minuto e un talento oratorio smisurato, venne nominata dal Presidente Bill Clinton seconda donna giudice della storia della Corte suprema americana, passando dall’altra parte della barricata. Sono gli anni della fama e della notorietà, senza smettere mai fino all’ultimo giorno di combattere per le battaglie di una vita. “Non chiedo favori per il mio sesso” disse una volta in aula durante un’arringa. “Chiedo solo che smettano di calpestarci". RBG se n’è andata stanotte lasciando una poltrona vacante che Trump si prepara già ad occupare con una nomina dal sapore regressivo. Restano le sue conquiste, la sua impronta indelebile sugli ultimi cinquant’anni di cultura americana, i suoi “I dissent” recitati come mantra. La sua ultima volontà, espressa poco prima di andarsene, è un manifesto di resistenza. “Non rimpiazzatemi fino a quando non ci sarà un nuovo presidente alla Casa Bianca". Le vite, quelle grandi. Lorenzo Tosa

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 Nel 1972 fonda una delle associazioni chiave di quegli anni «Women’s Rights Project», con l’American Civil Liberties Union. E in questi lunghi anni alla Corte suprema ha contribuito in modo decisivo a costruire la giurisprudenza sulle pari opportunità, l’autodeterminazione della donna sull’aborto, il matrimonio tra omosessuali. Il suo principale avversario-interlocutore era Antonin Scalia, la quinta essenza della dottrina conservatrice americana. I due hanno animato fiere discussioni e coltivato un’intensa amicizia, oltre che la passione comune per l’opera. Nel 2015 la rivista Time inserì Ruth Bader Ginsburg tra i 100 personaggi più influenti e chiese proprio a Scalia di scriverne il profilo. Un’impresa. Difficile afferrare fino in fondo una personalità come la sua. Il suo tratto severo è attenuato da occhi verdi, orecchini vivaci e guantini di pizzo. Nelle sentenze adottava un linguaggio ricercato, non convenzionale per la cultura americana. Di recente aveva usato l’espressione francese faute de mieux , «in mancanza di meglio», costringendo gli addetti ai lavori ad affannose ricerche on line. Due volte alla settimana si presentava in una palestra di Washington: 10 flessioni, qualche esercizio alla panca. Indossando una felpa con la scritta: «Super diva» .


My Statement on the Passing of Justice Ruth Bader Ginsburg (Obama)

Ruth Bader Ginsburg, morta a 87 anni la giudice della Corte Suprema



Il Regno Unito non vuole rispettare gli accordi già presi su Brexit



 Andrzej Krauze sull'ultima manovra Brexit di Boris Johnson - 

Il Regno Unito, con una visione gonfiata del suo potere negoziale, minaccia di rinnegare l'accordo di recesso dell'UE 




A little help for Boris

The Brexit negotiations continue. 

Marian Kamensky





On 14 September, British MPs adopted a bill that partly contradicts the commitments made by the United Kingdom in the Withdrawal agreement from the EU signed by Prime Minister Boris Johnson in January.

The bill drew criticism from all sides, including Johnson’s own Conservative Party, for contravening an international treaty. It will have to be further discussed anyway, and may be amended before it is finally adopted. The prospect of a comprehensive agreement on the future relationship between the UK and the EU by 31 October thus seems to be fading away.

Shot




Working towards a Brexit deal. 

Royaards

https://twitter.com/Royaards/status/1304665157574983681/photo/1

#politicalcartoons #editorialcartoon #Brexit #BorisJohnson #NoDeal

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Il governo del Regno Unito ha confermato che non intende rispettare alcune clausole dell’accordo stretto su Brexit con l’Unione Europea, il cosiddetto Withdrawal Agreement, approvato all’inizio di gennaio dal Parlamento britannico e perciò diventato legge. La decisione è stata confermata dal primo ministro Boris Johnson dopo giorni di indiscrezioni, e ha attirato moltissime critiche: sia per le modalità con cui è stata comunicata – la Commissione Europea ha accusato il Regno Unito di avere tradito la fiducia necessaria per proseguire i negoziati attualmente in corso, che riguardano il futuro accordo commerciale – sia per i contenuti della legge, che potrebbero violare alcune norme del diritto internazionale. Laura Kuenssberg, capo della redazione politica di BBC News, ha scritto che nei giorni scorsi fonti interne al governo britannico avevano descritto la legge come «un’opzione nucleare». «Alla fine hanno deciso di premere il bottone», scrive Kuenssberg. La decisione del governo guidato da Boris Johnson potrebbe avere conseguenze molto concrete già nelle prossime settimane. La Commissione Europea ha chiesto a Johnson di ritirare la legge proposta, lasciando intendere che in caso contrario abbandonerà i negoziati in corso sul futuro accordo commerciale. Se le due parti non trovassero alcun compromesso e l’1 gennaio il Regno Unito completasse l’uscita dall’Unione senza alcun accordo, le conseguenze a breve termine sull’economia britannica – e in misura minore sui paesi europei che hanno maggiori legami commerciali col Regno Unito – sarebbero estremamente negative.
https://www.ilpost.it/2020/09/09/brexit-governo-britannico-accordo/