mercoledì 29 giugno 2016

BREXIT (terza parte)

La Brexit vista con gli occhi dei disegnatori italiani.


Europe after Brexit...Is the United Kingdom the first of a long series?
Marco De Angelis



Brexit
Biani

BREXIT OR NOT BREXIT ?
Calma, nessuna paura prego.
Si certo l'eventuale uscita del Regno Unito dalla UE non sarà del tutto indolore e politicamente è una grossa sconfitta, ma da qui a pensare a enormi sconvolgimenti, a mio avviso, ce ne corre.
Forse potrebbe anche rimettere in moto il processo di vera integrazione politica ed economica arenatosi troppo presto.
Uber

BREXIT
 Boris Johnson, Brexit, Ship, UE.

UE, UK, Brexit, Farage


Portos


Brexit
CeciGian








Headxit    Paolo Lombardi
.
23 Jun 2016

A dark court jester    Paolo Lombardi
Brexit
25 Jun 2016


Where is England going ? (colors)    Paolo Lombardi
Tardis by Doctor Who
26 Jun 2016


28 giugno 2016 - Il parlamento di Bruxelles reagisce con forza al voto britannico intimando al Regno Unito di velocizzare le pratiche di uscita dall'Unione europea.
© Milko Dalla Battista


Moise
"Mi piace" aggiunto alla Pagina · 27 giugno · Modificato  ·

Editoriale a Fumetti su Mr.Farage e le sue frottolone cosmiche...
Traduzione:
- "Oh mio Dio, che succede?"
- " Tranquillo, è solo un altro Farage-Show!"
---------
Vignetta su afNews QUA:
http://www.afnews.info/wordpress/2016/06/27/farage-big-balls/
Fonte QUA:
http://www.huffingtonpost.it/2016/06/26/farage-rimangia-promessa_n_10682152.html



Arzuffi



Farage
di Riverso


Giannelli per Il Corriere


Sveglia Europa
Gio /Maria Grazia Quaranta


... occhio per occhio... - i Chinson
Mario Airaghi

Traditi dai coetanei dei Beatles
MASSIMO GRAMELLINI
Per un ragazzo di Londra, l’Europa è la fidanzata spagnola con cui ha amoreggiato durante l’estate del corso Erasmus a Barcellona. Per la vecchietta di Bristol citata dal capo degli ultrà nazionalisti Farage, l’Europa è il migrante nigeriano che attraversa la Manica per togliere il lavoro al figlio inglese della sua vicina. Ha vinto la vecchietta di Bristol, perché ci sono più vecchiette che ragazzi, in questa Europa che non fa più bambini. Non è sconvolgente che a decretare la Brexit sia stata proprio la generazione dei Beatles e dei Rolling Stones, quella che voleva cambiare il mondo e oggi in effetti lo ha cambiato, ma nel senso che se lo è chiuso dietro le spalle a doppia mandata?

COMMENTO - Il ritorno degli egoismi nazionali (Maurizio Molinari)

TESTIMONIANZA - Hanno vinto i razzisti e i furibondi (Alain Elkann)

I giovani, i laureati e i londinesi hanno votato in larga maggioranza per restare. Gli anziani, i meno istruiti e gli inglesi di provincia per andarsene. La prova evidente che si è trattato di una scelta di paura, determinata da persone che, non avendo strumenti conoscitivi adeguati, hanno fatto prevalere la pancia sulla testa e la bile sul cuore. Di fronte all’incertezza del futuro, non hanno reagito con la curiosità ma con la chiusura. La retorica della gente comune ha francamente scocciato. Una democrazia ha bisogno di cittadini evoluti, che conoscano le materie su cui sono chiamati a deliberare. La vecchietta di Bristol sapeva che il suo voto, affossando la sterlina, le avrebbe alleggerito di colpo il portafogli, dal momento che i suonatori di piffero alla Farage si erano ben guardati dal dirglielo?

ANALISI - Adesso il mondo è in bilico (Francesco Guerrera)

Una parte di ragione però la vecchietta di Bristol ce l’ha. Molti di coloro che hanno votato «Leave» pensavano di non avere più niente da perdere. Nessuno fa volentieri la rivoluzione, finché avverte il rischio di rimetterci i risparmi o la sanità e la scuola gratuita per i figli. Il patto sociale su cui la Gran Bretagna e l’Europa si sono rette per sessant’anni garantiva a tutti una speranza crescente di benessere. Ma questa Europa con troppa finanza e poca politica non ha fatto nulla per frenare la caduta libera del lavoro, la smagliatura delle reti di protezione e l’impoverimento della piccola borghesia, che oggi la ripaga con la stessa moneta: disprezzandola.

IL CASO - Adesso la Regina pensa alla reggenza di Carlo (Vittorio Sabadin)

GUIDA - I consigli per i risparmiatori: “Puntare su oro e franchi svizzeri” (Riccio)

Un maestro di tennis ti insegna che sul campo ci sono soltanto due posti dove stare: dietro la linea di fondo o sotto rete. Se traccheggi a metà, vieni infilzato. L’Europa è da troppo tempo a metà campo. O ritorna dietro la linea di fondo, come ha appena fatto la vecchietta di Bristol. Oppure decide di scendere sotto rete. Rimettendo al centro del progetto i cittadini, e non i mercati, e unificando il sistema fiscale, l’esercito e la politica estera. Il primo passo verso quegli Stati Uniti d’Europa in cui anche il ragazzo di Londra non vede l’ora di entrare.


Fontana


Bochicchio

domenica 26 giugno 2016

GB. le vignette del Brexit (2 parte)

GOD SAVE the QUEEN
Gradimir Smudja



may as well publish today's drawing here. I had to draw SOMETHING. Very painful. Mad Britannia
Andy Davey



Het schone plaatje, zonder tekst.
The Scream 2016 #Brexit #Cameron #Merkel #Rutte
Ruben L. Oppenheimer










Peter Brookes




Volltreffer...England wird Europameister, wetten?
Grolik






Cornwall votes for Brexit then pleads to keep EU fundingCornwall recieves millions of pounds in EU subsidies every year...

http://www.independent.co.uk/news/uk/home-news/brexit-cornwall-issues-plea-for-funding-protection-after-county-overwhelmingly-votes-in-favour-of-a7101311.html
Luc Descheemaeker



Brexiting the Brexit    Miguel Villalba Sánchez (Elchicotriste)
Nuff said.
24 Jun 2016


Britain leave the European Union    Doaa Eladl
Britain voted to leave the European Union
25 Jun 2016


Brexit...    Pedro X. Molina
...
24 Jun 2016


(continua)


venerdì 24 giugno 2016

Cronaca del Brexit Britannico (prima parte)

24 giugno 2016 : i cittadini britannici vanno a votare sull'opportunità o meno di restare in Europa


WAITING FOR GODOT    Gianfranco Uber
(thanks to Samuel Beckett)
23 Jun 2016
(una grazie doveroso a Samuel Beckett).
aspettando i risultati da Londra









Possibili scenari
Portos 15 giugno 2016






Riber 18/06/2016
EURO2016
Franco Stivali

Alle 23 ora di chiusura delle urne secondo gli ultimi sondaggi, il campo in favore del Remain avrebbe un leggero vantaggio.

Alla fine degli scrutini il risultato è ribaltato
 vince il Leave 51.9 % contro il Remain 48.1 %







THE CRYSTAL BALLPiù che clamoroso il fallimento degli exit-poll elettorale sul referendum britannico dovremmo iniziare a considerarlo normale. Come forse qualcuno fa da tempo.
UBER


Ancora una volta smentiti i sondaggi, che preannunciavano una vittoria del 'Remain' nel referendum su Brexit. Il fronte favorevole alla permanenza del Regno Unito nell'Unione europea è stato sconfitto alle urne, nonostante i primi exit poll dessero in svantaggio gli euroscettici guidati da Nigel Farage, leader del partito per l'indipendenza britannico. Una notte tesa per i due schieramenti, dopo un lungo testa a testa che ha riservato un'amara delusione agli europeisti. L'iniziale scrutinio, infatti, li dava favoriti, al punto che Farage aveva rilasciato alcune dichiarazioni disfattiste durante lo spoglio: "Sembra che il Remain ce la farà", aveva detto a Sky news pochi minuti dopo la chiusura dei seggi. Una competizione combattuta, che ha visto un'alta affluenza: nonostante le forti piogge e l'allerta inondazioni, i britannici si sono recati alle urne per esprimere il loro voto. Poi la batosta per il fronte europeista. Cambiano le prime pagine dei giornali: Farage trionfa e proclama il 23 giugno giorno dell'indipendenza britannica. E il premier David Cameron annuncia le sue dimissioni



(continua)

mercoledì 22 giugno 2016

CIAONE : le vignette sui risultati dei ballottaggi

Ballottaggi elezioni comunali: dato definitivo, ha votato il 50,54%
Il M5S vince 19 ballottaggi su 20
IL PD vince solo a Milano e Bologna



Renzone

CeciGian



Se il Pd perderà il ballottaggio a Roma e Milano, Matteo Renzi si dimette?
 "Assolutamente no, abbiamo già detto che l'esito della permanenza al governo è legata al referendum costituzionale".
Il premier salva il governo dagli effetti del voto del prossimo 19 giugno.
Ma non salva il Pd. O meglio non tutto il Pd. Ospite a ‘Otto e mezzo’ il premier non nasconde che nel partito si prepara una vera e propria guerra. Perché, al massimo il Pd conquisterà “Milano, Torino”, Bologna, ma su Roma nemmeno il premier scommette.
E allora, pericolosamente a dieci giorni dal secondo turno, Renzi si lascia già andare a grida di battaglia. “Noi nel partito ci entreremo con il lanciafiamme, subito dopo i ballottaggi", dice, annunciando una resa dei conti con il solito bersaglio di sempre: la minoranza interna.



http://www.huffingtonpost.it/maurizio-guandalini/matteo-renzi-bersani-elezioni-amministrative-_b_10564892.html
Franco Portinari Portos


Fassino ed Appendino
Portos
Gava 


RAGGI
Il M5S conquista la Capitale. O meglio, quello che c'è rimasto.
Uber

CHI HA VINTO? CHI HA PERSO? TUTTO E' RELATIVo
Poi però certe previsioni si sono dimostrate esatte!
Uber





-Editoriale a Fumetti su afNews QUA:
http://www.afnews.info/wordpress/2016/06/20/evoluzione/
Fonte QUA:
http://www.ansa.it/sito/notizie/speciali/elezioni/2016/06/19/ballottaggio-roma-raggi-giachetti-live-_8eca54f3-5432-4872-9bae-3726ceddeb8c.html
MOISE





Riverso



Vauro


Staino


Giannelli

Il lanciafiamme e l’appendino
MASSIMO GRAMELLINI
Ti candidi alla segreteria del partito e hai tutti contro, tranne i dispari e gli anarchici. Perdi, ma è come se avessi vinto. Infatti l’anno dopo vinci tu. Ti lasci riempire dalle speranze che hai suscitato: la meritocrazia, l’innovazione, la rottamazione degli apparati. In virtù della carica rivoluzionaria che emani, ti perdonano l’aria furbetta e persino lo sgambetto a Letta, indispensabile per conquistare il governo in tempo utile a vincere le Europee. Adesso puoi fare quello che hai promesso, magari andare alle elezioni e stravincerle. Invece ti impantani nei riti di Palazzo con gli Alfano e i Verdini e ti circondi, Boschi a parte, di esecutori mediocri e ruffiani. Allontani i liberi pensatori e li sostituisci - anche nei media - con falsi amici che fino a ieri stendevano stuoie a Bersani e domani le spolvereranno per Di Maio. A Palazzo Chigi hai due sottosegretari: Del Rio l’anima bianca e Lotti l’anima nera. Fai fuori l’anima bianca. Perdi contatto col mondo reale, vai solo dove sei sicuro di prendere applausi, ma i fischi ti raggiungono anche lì.

Prometti che tornerai quello di prima, però in Campania sostieni vecchi arnesi alla De Luca, mentre a Roma costringi alle dimissioni Marino - un atipico, come eri tu - e ovunque sposti a destra il partito senza intercettare i voti di destra. Ti aggrappi ossessivamente a un referendum sulle regole del gioco, anziché combattere l’oligarchia finanziaria che impoverisce i tuoi elettori. Perdi Roma, Torino e il tuo senso in questa storia. Ma puoi ancora ritrovarlo, se invece del lanciafiamme prenderai qualche appendino. In giro ce ne sono tanti e una volta piacevano anche a te.

Palazzo Vecchio
Mannelli

Da Arrivederci amore ciaone di Civati
Se diventi arrogante e volgare, non puoi rimproverare l’arroganza e la volgarità altrui. Se nella città di mafia capitale parli di un «eventuale fascicolo che sarebbe il caso che la Procura aprisse», se pur non dicendo esattamente come stanno le cose e affidandoti spesso a mezze verità scrivi #bugiarda, sappi che scivoli su un terreno dove si perdono anche le ultime distinzioni e davvero sì tutti sono uguali. E allora si vota chi è più uguale e egualitario di te.

Se apostrofi con il ciaone, in questo schema così simmetrico, speculare, verrebbe da dire reciproco, sappi che qualcuno il ciaone te lo restituirà. Con una ironia che si trasformerà presto in sarcasmo. Anzi, con il sorriso, come vuole una certa retorica: un sorriso mannaro. Anche perché non sei più tu l’outsider, sei l’insider. Ed è finito il gioco per cui potevi dare la colpa agli altri, senza spiegare come si fa a cambiare. Esattamente quanto sta succedendo a te. E alla politica italiana in generale. Che è molto più grave e preoccupante.[...]


Indicazioni
Romaniello



Grillo bingo, Renzi bongo e Mastella jr.


I giornali, nel fornire gli esiti elettorali, hanno identificato l’appartenenza  dei candidati in sole tre scissioni specifiche: “centrodestra, centrosinistra, mov. 5Stelle”.
La sinistra e la destra, per loro natura, sono ben distanti dal centro perciò da mo’ sono sparite Allorquando il centro, spuntando da un nulla  senza che manco i più s’accorgessero, ha preso possesso dell’arco istituzionale, è iniziata quella fase lassista che ci ha poi portato al ridicolo odierno chiamato partito della nazione.  Sicché par ovvio che il popolo (più alla ricotta che alla riscossa che  ancora passa per le urne rispetto all’ormai maggioranza che le ha per l’ennesima volta disertate) dopo aver suonato Renzi come un tamburo, abbia eletto l’ibrido che, pur senz’arte né parte, almeno possiede un nome. A parte (l’arte di)  Benevento che è assurta agli onori da insediamento a primo cittadino di Mastella Clemente. Mica un omonimo: è proprio quel Mastella ululà, sostenuto da sempre da quel centro ululì! Questa coerenza, in tempo d’apoteosi di banalizzazione in salsa d’ipocrita perbenismo,  è commovente: ancora c’è chi ha il coraggio di esprimersi palesemente, ovvero parla come mangia…
Ma torniamo alla vittoria dell’ibrido dentro al quale si sono convogliate idee (già ampiamente surclassati gli ideali) di destra e di sinistra. Ciascun elettore gli ha schiaffato dentro i suoi pezzi numerati attendendo  fiducioso l’estrazione di almeno un sommesso ambo sulla sua  cartella. Adesso ha solo più bisogno che il bussolotto della tombola rimanga a disposizione del croupier (pardon sindaco) che ha eletto…
21 giugno 2016



La Sora Cesira- Ciaone seems to be the only word from La Sora Cesira on Vimeo.
La Sora Cesira- Ciaone seems to be the only word



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Crozza-Renzi: “Virginia Raggi? E’ bella, sembra la Boschi ma senza il papà inguaiato”

Copertina caleidoscopica di Maurizio Crozza, che commenta per Dimartedì (La7) i ballottaggi elettorali, calandosi nei panni di Bersani: “Io contento per disfatta di Renzi? No, nelle disgrazie non si è contenti. Quando scivola la suocera in bagno, ti dispiace almeno per le piastrelleOh, ragazzi, al drogato ci interessano le pere, mica il formaggio. Bagno di umiltà per Renzi? Lui non diventa umile nemmeno se lo metti a macerare come le zucchine nel carpione” – continua – “Io, porco boia, voglio un partito lontano da lobby, vicino ai cittadini, senza inciuci con Verdini. Voglio entrare nei 5 stelle. Se solo mi spiegano bene ‘sta diavoleria di Facebook, vado a far la minoranza da Grillo. Ragazzi, se un’orata sta delle ore in bagno, non diventa mica un pesce sega“. Il comico torna nelle sue vesti e commenta il risultato a Torino: “L’avete già fatto un minuto di silenzio in ricordo di Fassino? Ciao Piero, insegna agli angeli a vincere i ballottaggi. Nel 2009 Fassino aveva detto ‘vediamo quanti voti prende Grillo’. L’idea a Grillo gliel’ha data proprio Fassino, lui non ci pensava proprioA Torino il Pd governava ininterrottamente da 23 anni. Avevano vinto il ballottaggio contro Cavour. Fino a pochi mesi fa le probabilità di espugnare Torino erano uguali a quelle che ha Travaglio di diventare direttore del Tg4. Adesso Fassino è in ballottaggio per entrare in una teca del Museo Egizio. Se la gioca con Ramsete II. Renzi ha scaricato Fassino in un nanosecondo. Nella mailing list del Pd ormai Fassino lo trovi alla voce “Spam”“. Finale imitazione del premier, che promette di essere umile: “Non mi chiamatemi più Presidente, ma semplicemente Matteo, ultimo fra gli ultimi, umile fra gli umili. In mano ho un iPhone 3, mi sono ridimensionato. E’ senza aggiornamento, si blocca ogni 5 minuti, come il Pd. Dopo un’attenta analisi politica, ho capito dove abbiamo sbagliato: Fassino e Giachetti usano ancora i pantaloni con le pences. Dovevo scegliere i candidati tra i miei follower di Instagram: il raccattapalle della Pennetta, la nutrizionista della Cristoforetti, il fonico di Fedez. Tutti tranne quei due bolliti che scambiano Netflix per un collutorio“. E aggiunge: “L’ha vista com’è bella Virginia Raggi? Sembra la Boschi, ma senza il papà inguaiato. Comunque, mi sono comportato come un vero leader del Pd, ho perso le elezioni. Più a sinistra di così. Sono preoccupato per il referendum di ottobre sulla RENZIT, l’uscita di Renzi da Palazzo Chigi. In 2 anni ho già fatto tutto quello che Berlusconi ha fatto in 20: ho promesso miracoli, ho piazzato i miei amici, ho distrutto il partito e ora sto sul cazzo a tutti“. Nel finale, Crozza saluta con una promessa: “Ciao Giovanni, ci rivediamo a settembre”
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martedì 21 giugno 2016

"L’appaRenzi inganna." 30 Autori di satira interpretano Matteo Renzi.




L’appaRenzi 
inganna. 
30 Autori di satira interpretano Matteo Renzi. 
Un esperimento di satira mai tentato prima per un capolavoro di comicità e irriverenza che vi farà impallidire e sbellicare dalle risate.

Testi di
Lucilla Masini, Franco Cappelletti (Kappa), Claudio Fois, Vincenzo Nizza, Carlo Gubitosa, Franco Giordano.
Vignette di
Franco Bianco, Lido Contemori, Milko Dalla Battista, Dario Di Simone (Darix), Fulvio Fontana, Filippo Frago, Luca Garonzi, Roberto Grassilli, Giulio Laurenzi, Paolo Marengo, Roberto Mangosi, Beppe Mora, Passepartout, Nico Pillinini, Franco Portinari (Portos), Augusto Rasori, Giuliano Rossetti, Marco Scalia, Giorgio Sommacal, Franco Stivali, Stefano Tartarotti, Stefano Trucco (Kurt), Pierfrancesco Uva, Pietro Vanessi (PV).
La quarta
Prendete 30 vignettisti talentuosi, sagaci e irriverenti e metteteli insieme a 6 scrittori appuntiti, sarcastici e cazzuti. Poi lasciateli in cattività in uno spazio creativo, libero e senza censura, tipo le pagine di un libro. Ve li immaginate? Bene, adesso provate a buttar loro in pasto il nostro caro, amato Presidente del Consiglio Matteo Renzi. Come pensate che andrà a finire? Scopritelo a vostre spese in questo libro di satira pungente e politicamente scorretta.

 Edizioni Cento Autori




Renzi Twist


domenica 19 giugno 2016

Ritratto di Pierre Riches

Su la Repubblica un grande ritratto di Riccardo Mannelli

e l'intervista di Antonio Gnoli

a Pierre Riches



Pierre Riches: "Devo la conversione a Wittgenstein. Mi spiegò che la ragione non è tutto"

Nato nel 1927 ad Alessandria d’Egitto, il sacerdote e teologo ha insegnato filosofia in Italia, Stati Uniti, Uganda e Pakistan. Ha preso parte al Concilio Vaticano II


Pierre Riches è una figura singolarissima e affascinante del mondo della teologia. Da qualche anno si è trasferito in Sabina, non lontano da Roma. La casa, dove vive, si affaccia sulla valle del Tevere. Sobria e accogliente. Qualche mese fa è andata a trovarlo Laurie Anderson. Hanno cenato assieme e ricordato Lou Reed, di cui Padre Pierre è stato amico. Una foto sul muro del salotto ne descrive la relazione in qualche modo paterna: Lou Reed lo abbraccia sorridente e felice. Sul tavolo vedo una fresca copia di Note di catechismo per ignoranti colti, ripubblicato da Gallucci, con una prefazione di Giorgio Manganelli. "Il titolo", rammenta Riches, "me lo suggerì Elsa Morante".

venerdì 17 giugno 2016

Io sono Jo

Je suis Jo
I am Jo
Ich bin Jo
Yo soy Jo
Eu sou Jo
我就是我


SANGUE SULLA BREXIT, GRIDA 'BRITAIN FIRST' E UCCIDE LABURISTA

Jo Cox
Perchè una persona eccezionale come lei l'abbiamo conosciuta così tardi?


Jo non di “Piccole donne”


Si chiamava Jo come la protagonista schietta, coraggiosa, ribelle del capolavoro di Alcott. Ma era  Jo Cox, non Jo March. Jo Cox  si occupava a livello internazionale di tutto ciò che si (pre)occupa dei più deboli e in tutto ciò entrava a gamba tesa in prima persona. Come parlamentare si impegnava nei temi internazionali proiettata a discutere sulle devastazioni causate dai cosiddetti “danni collaterali” da guerre provocate  per guerre inventate da noi, così come nei temi nazionali legati alle ingiustizie dell’isolamento sociale prive di compassione e pari opportunità. Apparteneva a quella specie di Persone che, molto semplicemente, non volta la faccia da un’altra parte e, perciò, prima ancora di sapere cosa può fare per dare una mano, intanto entra dentro a ciò che guarda, che vede… E’ sicuro che gente così trova sempre il modo per rendersi poi proficuamente utile.  Per questa ragione è stata ammazzata (soppressa).
Jo è (fu…) il coraggio del sorriso spontaneo, mai artefatto,  perché è sempre con quello che si dà, che si riceve, che si condivide.
I giornali ci raccontano che l’assassino è un pazzo squilibrato appartenente a robacce naziste, peraltro di matrice statunitense: follia pura dunque! Ma da poiché  Jo era (anche) contro brexit ci può stare (?).
Ma Jo era ben altro in più! Quel “di più” che costringe la specie di Persone che non sa voltare la faccia da un’altra parte a domandarsi quanti, oltre all’insano nazi, avrebbero avuto interesse a  farla fuori da un sistema ormai radicato e conclamato.
Per dirla all’Andreotti (e ho detto tutto) : “ se l’andava cercando…
18 giugno 2016




We do not know for certain if the death of MP Jo Cox is linked the Brexit vote, but the upcoming referendum does lay bare the sharp divisions in British society. Divisions that will cause the nation to self-destruct, no matter the outcome?
17 Jun 2016






Martin Rowson on the killing of Jo Cox – cartoon




Bado

Omaggio a Jo Kox
Paride Puglia

Licht in de duisternis #JoCoxMP #brexit @delimburger
Joep Bertrams


"Mentre voi sottolineate la nostra diversità, quello che mi sorprende ogni volta di più girando il paese è che siamo molto più uniti e abbiamo molte più cose in comune gli uni con gli altri rispetto alle cose che ci dividono"
Jo COX

da ANSA

Contro la Brexit, dalla parte degli immigrati e impegnata nella difesa dei diritti umani. Senza se e senza ma. La promettente stagione di Jo Cox alla Camera dei Comuni è durata solo un anno: deputata 41enne, era stata eletta alle politiche del 2015 per la sua prima legislatura fra le file del Labour ed era per molti una grande speranza del partito, destinata ad occupare un giorno posti di responsabilità in un governo. E invece la sua vita è finita a Birstall, presso Leeds, dopo l'immancabile incontro settimanale coi suoi elettori.

Jo arrivava dal mondo del volontariato, dopo la laurea a Cambridge era stata dirigente dell'associazione Oxfam e aveva lavorato anche per Save the Children e la NSPCC, oltre ad essere stata consulente della moglie dell'ex premier laburista Gordon Brown, Sarah, attivissima in una serie di campagne in favore di giovani e immigrati. Negli ultimi mesi era poi diventata fra gli esponenti laburisti più attivi e in 'vista' nella campagna a sostegno dell'Europa e in difesa dei profughi. Aveva affermato pochi giorni fa che l'uscita della Gran Bretagna dall'Ue non sarebbe stato il modo per affrontare il dossier immigrazione, come in precedenza aveva criticato il governo conservatore di David Cameron per la mancata accoglienza di migliaia di bambini in arrivo dalla Siria.

Il suo straordinario impegno per il Paese del Medio Oriente martoriato dalla guerra non finiva qui: era anche presidente del gruppo trasversale di Westminster chiamato 'Friends of Syria'. Si era astenuta nel voto ai Comuni sul via libera all'azione militare britannica nel Paese del Medio Oriente, affermando che serviva una soluzione di ampio respiro per risolvere il conflitto. Ma era favorevole a un'azione internazionale per favorire una transizione a Damasco. Era anche presidente del Labour Women's Network, che riunisce le donne laburiste, e aveva sostenuto la nomina di Jeremy Corbyn a leader del partito per poi cambiare idea, e votare per la candidata blairiana Liz Kendall. L'arrivo alla Camera dei Comuni non era stato facile: la sua candidatura in un seggio del West Yorkshire era stata criticata dagli avversari conservatori, che l'avevano vista come una scelta piovuta dall'alto per una esponente che non aveva legami con l'elettorato locale. Ma la sua passione aveva messo a tacere i detrattori.

Jo si definiva prima di tutto "una mamma": due i figli avuti dal marito Brandon Cox, anch'egli un attivista politico. La coppia aveva scelto di vivere su una barca convertita in abitazione ormeggiata vicino al Tower Bridge di Londra. Mentre tutti aspettavano notizie sulle condizioni della donna il marito ha pubblicato sul suo profilo Twitter una foto di lei, sorridente sullo sfondo della sua Londra: l'ultimo sorriso di Jo.

Brendan Cox, Jo’s Husband: 5 Fast Facts You Need to Know