lunedì 21 aprile 2014
Cartoline di Pasqua
Buona Pasqua
Sergio Tessarolo
Luciano Caratto
Buona Pasqua!
Umberto Romaniello
Gatto
Pierpaolo Perazzolli
Peace over gold
Cecigian
The merchants of war keep peace chained 20 Apr 2014
Buona Pasqua
Valerio Marini
La vignetta di Giannelli
Buona Pasqua con un vecchio disegno, ma sempre attuale...
Happy Easter !... an old cartoon but always actual...
Marco De Angelis
SCAMBIO ... DI AUGURI
In questo momento
di gran confusione embrionale,
c'è da augurarsi che l'unico scambio tra persone
sia quello di uova e non di provette.
Roberto Mangosi
Pasqua 2014
ottanta euro
Natangelo
Tiziano Riverso
Tiziano Riverso
Buona Pasqua-dell'Agnello-Ninja a tutti!
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Sono carnivoro e non starò a tediarvi con la storia dei poveri agnelli/porcelli/vitelli ecc. però trovo decisamente assurdo il massacro di animali pressochè appena nati (i famosi agnellini da latte) nel nome di una discutibile 'tradizione'.
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E sono convinto che pure Gesù ci si incazzerebbe non poco!
Moise
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domenica 20 aprile 2014
Passione
In attesa della raccolta delle vignette di Buona Pasqua 2014
amici cari ecco quelle della passione ed i miei più cari auguri!
amici cari ecco quelle della passione ed i miei più cari auguri!
tempo di Pasqua, ma soprattutto di passione...
Auguri :-)
A molti non sembra vero, in vista delle elezioni europee, poter cavalcare il malcontento della crisi economica attribuendo tutti i guai all'Euro, dimenticando o fingendo di dimenticare che le vere responsabilità sono essenzialmente politiche
Gianfranco Uber
Pasqua?
Perchè non si possono cancellare gli F35.
Mauro Biani
selfie
Turcios
Código de barras
Chubasco
sabato 19 aprile 2014
Barricate: ottavo ed ultimo numero
Cari Amici,
vi segnalo l'uscita dell'ottavo e purtroppo ultimo numero di Barricate (per lo meno come l'abbiamo conosciuto finora)
Marilena Nardi
BARRICATE n. 8
Editoriale di Maria Chiara Ballerini
Copertina di Andrea Bersani
“Quella che sul piano soggettivo è la felicità, sul piano oggettivo coincide con la realizzazione della propria essenza.”
(Frase attribuita a Socrate)
Le teorie sulla felicità sono tra le più antiche; si può dire che abbiano accompagnato l’uomo nella sua perenne ricerca.
Prescindendo dalle possibili definizioni di “felicità” (forse una per ogni abitante della terra), è innegabile che tutti la inseguano. Alcuni la cercano per sempre nel posto sbagliato, altri non si accorgono di averla accanto, altri ancora la trovano per caso.
Il tema della felicità come filo conduttore non era certo stato previsto per questo numero, forse l’ultimo sotto questa forma, di Barricate. Tutt’altro, ovviamente. Eppure, alla fine del lavoro di raccolta, rilettura e impaginazione del materiale, la felicità in senso socratico come realizzazione della propria essenza è apparsa come punto comune a molti dei personaggi che abbiamo incontrato e pubblicato.
John Perkins, “sicario dell’economia” al servizio delle multinazionali, convertitosi ad attivista per un mondo equo e solidale; il grafico Massimo Dolcini, che con la sua opera ha adempiuto una “vocazione”; Ivan Fantini, per anni tormentato chef di fama e oggi libero raccoglitore (e scrittore) molto più sereno; l’infaticabile autore quotidiano di strisce Stefano Frassetto, “un panda nella fauna fumettistica italiana”; e ancora il movimento Genuino Clandestino in lotta per l’autodeterminazione alimentare; Mara Armaroli e il suo orto-giardino condiviso; il fotografo Mirko Orando, per il quale una fotografia “è tutto”…
Anche noi di Barricate abbiamo vissuto per 8 felici numeri insieme ai collaboratori, ai lettori, ai sostenitori e a tutti coloro che ci hanno apprezzato, stimato, forse anche amato.
Le difficoltà economiche ci avevano già tolto l’edicola, ora ci hanno sottratto il colore. Ma in questo bianco-e-nero che grazie ai nostri disegnatori si è trasformato da limite in risorsa, c’è il seme di un progetto che pur di non snaturarsi rinascerà sotto altre forme.
Da questo numero non siamo più in grado di garantire una regolarità bimestrale. Pubblicheremo sicuramente altri numeri, dei monografici, delle raccolte, perché no dei libri: fumetto, grafica, fotografia, narrativa, saggistica, ragazzi. Non possiamo ancora definire modi e tempi, ma una cosa è certa: saranno pubblicazioni “reali”. Da toccare, sentire e odorare.
—
Il sommario
-------------------------------------------------------------------------------------
Peccato che sia l'ultimo numero!
Ma mi raccomando non datevi vinti
e proprio dalle pagine di Barricate
uno splendido incoraggiamento!!
Barricate - l'informazione in movimento
Il pregiudizio
Fumetto a strisce visto da BALLOONS
Testo di Max Olla
Illustrazione di DECO
vi segnalo l'uscita dell'ottavo e purtroppo ultimo numero di Barricate (per lo meno come l'abbiamo conosciuto finora)
Marilena Nardi
BARRICATE n. 8
Editoriale di Maria Chiara Ballerini
Copertina di Andrea Bersani
“Quella che sul piano soggettivo è la felicità, sul piano oggettivo coincide con la realizzazione della propria essenza.”
(Frase attribuita a Socrate)
Le teorie sulla felicità sono tra le più antiche; si può dire che abbiano accompagnato l’uomo nella sua perenne ricerca.
Prescindendo dalle possibili definizioni di “felicità” (forse una per ogni abitante della terra), è innegabile che tutti la inseguano. Alcuni la cercano per sempre nel posto sbagliato, altri non si accorgono di averla accanto, altri ancora la trovano per caso.
Il tema della felicità come filo conduttore non era certo stato previsto per questo numero, forse l’ultimo sotto questa forma, di Barricate. Tutt’altro, ovviamente. Eppure, alla fine del lavoro di raccolta, rilettura e impaginazione del materiale, la felicità in senso socratico come realizzazione della propria essenza è apparsa come punto comune a molti dei personaggi che abbiamo incontrato e pubblicato.
John Perkins, “sicario dell’economia” al servizio delle multinazionali, convertitosi ad attivista per un mondo equo e solidale; il grafico Massimo Dolcini, che con la sua opera ha adempiuto una “vocazione”; Ivan Fantini, per anni tormentato chef di fama e oggi libero raccoglitore (e scrittore) molto più sereno; l’infaticabile autore quotidiano di strisce Stefano Frassetto, “un panda nella fauna fumettistica italiana”; e ancora il movimento Genuino Clandestino in lotta per l’autodeterminazione alimentare; Mara Armaroli e il suo orto-giardino condiviso; il fotografo Mirko Orando, per il quale una fotografia “è tutto”…
Anche noi di Barricate abbiamo vissuto per 8 felici numeri insieme ai collaboratori, ai lettori, ai sostenitori e a tutti coloro che ci hanno apprezzato, stimato, forse anche amato.
Le difficoltà economiche ci avevano già tolto l’edicola, ora ci hanno sottratto il colore. Ma in questo bianco-e-nero che grazie ai nostri disegnatori si è trasformato da limite in risorsa, c’è il seme di un progetto che pur di non snaturarsi rinascerà sotto altre forme.
Da questo numero non siamo più in grado di garantire una regolarità bimestrale. Pubblicheremo sicuramente altri numeri, dei monografici, delle raccolte, perché no dei libri: fumetto, grafica, fotografia, narrativa, saggistica, ragazzi. Non possiamo ancora definire modi e tempi, ma una cosa è certa: saranno pubblicazioni “reali”. Da toccare, sentire e odorare.
—
Il sommario
-------------------------------------------------------------------------------------
Peccato che sia l'ultimo numero!
Ma mi raccomando non datevi vinti
e proprio dalle pagine di Barricate
uno splendido incoraggiamento!!
"LA VEDREMO"
Barricate - l'informazione in movimento
Fumetto a strisce visto da BALLOONS
Testo di Max Olla
Illustrazione di DECO
Una vita da enigmista
Racconto
e poesia
di
Stefano Pellone
in arte
Barthleby
Ho una certezza in più in questi ultimi giorni di lavoro: la macchina dei gelati mi odia.
Come? Cosa dite? Che ho detto Macchina dei gelati?
Ah sì, è vero, voi non potete saperlo…
Ebbene sì, è stata installata dalla Direzione una macchina dei gelati nell’androne del front-office e noi ogni tanto ci prendiamo qualche momentaneo rinfresco zuccherino. I gelati sono tutti Motta e sono per la precisione 4: Cornetto Extreme, Maxibon, Morellino e Ghiacciolone.
Al di là del fatto che il Maxibon costa 1.40€ (un prezzo assurdo per me), per una questione di gusto e di caldo spesso prendo il ghiacciolo. Ed i ghiaccioli sono di 4 gusti diversi: fragola, limone, menta e arancio.
Ed i ghiaccioli scendono giù in ordine casuale, senza uno schema prefissato, quindi possono capitare anche lo stesso gusto per tre volte di fila.
la ribellione della macchina Martin Guhl |
Ma, chissà perchè, PUNTUALMENTE è capace di capitarmi sempre e solo fragola.
E dovete sapere che di questi 4 gusti quello che proprio mi fa schifo è OVVIAMENTE uno solo, cioè la fragola.
Pensavo all’inizio a qualcosa di statistico, forse i ghiaccioli alla fragola sono di più degli altri come numero, ed invece no: gli altri davanti a me prendono menta e limone ed io SOLO fragola con qualche sprazzo di arancio.
La cosa è stata confermata anche dall'omino che carica la macchina, sotto mia diretta interpellanza.
La volta scorsa abbiamo fatto il test definitivo.
Alla presenza di tutto il laboratorio, mi sono avvicinato alla macchinetta diabolica, ho scrollato le spalle per sciogliere la tensione, ho messo la mia chiavetta nell’apposita fessura e mentre tutti mi osservavano e l'aria attorno a noi era immobile, ho premuto il pulsante del ghiacciolo con lo sguardo alla Tex Willer.
La macchina ha cominciato a muoversi.
Un secondo di silenzio, e poi il rumore del ghiacciolo che cade nella vaschetta.
Rosa.
Strafottutamente rosa fragola.
La macchina dei gelati mi odia.
L'enigmista Di Marco De Angelis |
Una vita da enigmista
a cercare soluzioni
sempre con la penna in mano
lavorando coi neuroni
Una vita da enigmista
segui schemi ben precisi
anagrammi, critto, rebus
zeppe, scarti e metatesi
Qui, vincer sì, non ha prezzo
finchè creerai stai lì
Una vita da enigmista
da chi dorme sempre poco
e passi la notte in bianco
per risolvere quel gioco
Una vita da enigmista
da uno che spedisce giochi
quando sei all’ultimo giorno
sono sempre brutti e pochi
Qui, vincer sì, non ha prezzo
finchè creerai stai lì
Una vita da enigmista
ci diventi quasi matto:
crei un gioco che è stupendo
e ti dicono “Già fatto!”
Una vita da enigmista
come Briga o Bartezzaghi
anni di trofei e coppe
ma per gli altri sono svaghi…
Qui, vincer sì, non ha prezzo
finchè creerai stai lì, stai lì…
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Stefano Pellone “barthleby”
Nato a Napoli il 18 aprile 1979 ma residente ora a Bologna, laureato in Controllo di Qualità Alimentare, chimico di professione e sognatore per diletto. Scrive poesie, crea giochi enigmistici, collabora con alcune riviste musicali, cerca di non far saltare in aria niente e si gode la campagna felsinea (quando ha del tempo libero).
Il suo blog: http://www.lafortunanellasfortuna.blogspot.it/
Gabriel Garcia Márquez 1927-2014
Gabriel Garcia Márquez
Fernando Vincente
Capitulo final
Boligan
Gabriel García Márquez. 1927-2014.
Omar Figueroa Turcios
Cien años de soledad es un vallenato de 400 páginas
Turcios
"Mariposas amarillas que vuelan liberadas".
Rochas Eduardo Quintana
Gabriel García Márquez
By Dario Castillejos, El Imparcial de México - 4/17/2014
Petar Pismestrovich
ADIÓS MAESTRO!! Estas lágrimas van para usted.. nunca olvidaré haberme permitido ser parte de ese mundo paralelo que fue Macondo y que conocí a través de esa obra de arte de literatura que es "Cien años de soledad". Gracias por eso y por todos sus libros.
Omar
EL LECTOR YA NO TIENE QUIEN LE ESCRIBA.
¡HASTA SIEMPRE, QUERIDO GABO!
GABRIEL GARCÍA MÁRQUEZ
by/por WALTER TOSCANO
Gabo
Tiziano Riverso
Garcia Marquez
By Antonio Neri Licón, El Economista, Mexico - 3/6/2007
Gabriel García Márquez
By Kap, Spain - 4/18/2014
Gabriel Garcia Marquez
Paolo Lombardi
. 17 Apr 2014
Gabo ci lascia più soli ...di cento anni!
Carrera Arcangelo
García Márquez
Um desenho de última hora em homenagem a este grande mestre da literatura mundial
Mello
Gabo
Avramescu
Gabriel García Marquez
By Arcadio Esquivel, La Prensa, Panama, www.caglecartoons.com - 4/18/2014
Tomas Serrano
Fin de Cien años de soledad
Raul Fernando Zuleta
Gabriel García Marquez (1927 - 2014) 18 Apr 2014
Dalcio
Nani Mosquera (Magola)
---------------------------------------------------------------------------------------
Nota
Se n’è andato Gabriel García Márquez, lo scrittore colombiano che ha avvicinato milioni di persone alla letteratura. E’ mancato a 87 anni, in un ospedale di Città del Messico, a causa dell’improvviso aggravarsi di una polmonite. Ma la notizia, anche se preparata dal prolungarsi di un suo precario stato di salute, è luttuosa per milioni di lettori: soprattutto per i tanti figli del Sessantotto che proprio allo scoppio della contestazione erano stati colpiti al cuore da «Cent’anni di solitudine». Un romanzo talmente lussureggiante, libertario, esotico, coinvolgente, da trasformare il luogo immaginario in cui si svolge la storia, Macondo, in simbolo e sinonimo di vita alternativa.
E tuttavia «Gabo», come lo chiamavano non soltanto gli amici, è stato molto più che l’autore di un solo libro, per quanto capolavoro; e anche più che un classico monumento intellettuale, infiocchettato dal premio Nobel (effettivamente conseguito nel 1982). In altri romanzi, infatti, ha saputo variare il suo stile, conquistando giovani lettori e trasformando — come soltanto i grandi hanno saputo fare — i titoli dei suoi libri in slogan diffusissimi e persino in luoghi comuni: «L’autunno del patriarca», «Cronaca di una morte annunciata», «L’amore ai tempi del colera», «Il generale nel suo labirinto» sono espressioni che tutti almeno una volta ci siamo ritrovati sulle labbra, e ancor oggi ricorrono in tanti discorsi quotidiani o colti, allusivi o ironici.
García Márquez a tutto tondo, insomma, anche come figura pubblica, e persino accettato e applaudito da quanti non hanno condiviso le sue posizioni politiche: amico intimo e dichiarato del dittatore Fidel Castro (sia pure «sul piano personale e letterario»), simpatizzante del regime di Chavez in Venezuela, ma anche avversario dichiarato dei mercanti di droga e morte della sua Colombia. E amico-nemico di un altro grandissimo scrittore sudamericano, Nobel come lui ma di opinioni politiche opposte: il peruviano Mario Vargas Llosa, liberale e anche rivale in amore, capace di sfidarlo a pugni in una rissa, salvo poi lodarlo come un gigante della letteratura.
(fonte)
Links
www.facebook.com/GabrielGarciaMarquezAuthor
http://it.wikipedia.org/wiki/Gabriel
Fernando Vincente
"Se sapessi che oggi è l'ultima volta che ti vedo uscire dalla porta, ti abbraccerei, ti darei un bacio e ti chiamerei di nuovo per dartene altri."
Gabriel Garcia Márquez
Capitulo final
Boligan
Gabriel García Márquez. 1927-2014.
Omar Figueroa Turcios
Cien años de soledad es un vallenato de 400 páginas
Turcios
…Crónica de una muerte anunciada
Gabo aveva 87 anni, sicché bisognava essere “preparati” per la sua morte. Invece no, non lo siamo oggi che è successa, proprio per niente. Insieme ad altri milioni mi sento più abbandonata che orfana. Non va bene, proprio per niente. Non va bene perché quando muoiono (nel corpo) i “Gabo” ci si deve sentire orfani della Persona, non abbandonati dal tutto che quella seppe costruire e, talvolta, addirittura creare (dato che alla base ci stava praticamente il nulla) e subito dopo offrircelo. Se si avverte abbandono vuol dire che, sentendoci soli (e forse da ben più di cent’anni) temiamo d’essere troppo deboli per continuare la storia dei Gabo. Siamo tanti ad amarlo riconoscendolo come Maestro di vita. Volete che insieme noi non riusciamo a fare (almeno!) un Gabo? Badate che ne basta uno solo per renderlo “immortale”. Se poi riuscissimo addirittura a farne saltare fuori un bel po’ potremmo sperare di rendere immortale il suo pensiero sì da farne perfino sistema di vita! Auguri a ciascuno di noi e non solo in occasione della Pasqua…
18 aprile 2014
18 aprile 2014
"Mariposas amarillas que vuelan liberadas".
Rochas Eduardo Quintana
Gabriel García Márquez
By Dario Castillejos, El Imparcial de México - 4/17/2014
Petar Pismestrovich
ADIÓS MAESTRO!! Estas lágrimas van para usted.. nunca olvidaré haberme permitido ser parte de ese mundo paralelo que fue Macondo y que conocí a través de esa obra de arte de literatura que es "Cien años de soledad". Gracias por eso y por todos sus libros.
Omar
EL LECTOR YA NO TIENE QUIEN LE ESCRIBA.
¡HASTA SIEMPRE, QUERIDO GABO!
GABRIEL GARCÍA MÁRQUEZ
by/por WALTER TOSCANO
Gabo
Tiziano Riverso
Garcia Marquez
By Antonio Neri Licón, El Economista, Mexico - 3/6/2007
"El problema del matrimonio es que se acaba todas las noches después de hacer el amor, y hay que volver a reconstruirlo todas las mañanas antes del desayuno."
--Vivir Para Contarla
"Il problema con il matrimonio è che ogni sera dopo aver fatto l'amore finisce, e si deve ricostruire di nuovo ogni mattina prima di colazione."
Gabriel García Márquez
By Kap, Spain - 4/18/2014
Gabriel Garcia Marquez
Paolo Lombardi
. 17 Apr 2014
Gabo ci lascia più soli ...di cento anni!
Carrera Arcangelo
García Márquez
Um desenho de última hora em homenagem a este grande mestre da literatura mundial
Mello
Gabo
Avramescu
Gabriel García Marquez
By Arcadio Esquivel, La Prensa, Panama, www.caglecartoons.com - 4/18/2014
Tomas Serrano
Fin de Cien años de soledad
Raul Fernando Zuleta
Gabriel García Marquez (1927 - 2014) 18 Apr 2014
Dalcio
"Últimas palabras del doctor Juvenal Urbino, quien deja a la muerte aguardando, hasta ver al motivo de su último aliento y le dice: ..."Sólo Dios sabe cuánto te quise"."
--El amor en los tiempos del cólera (1985)
Nani Mosquera (Magola)
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Nota
Se n’è andato Gabriel García Márquez, lo scrittore colombiano che ha avvicinato milioni di persone alla letteratura. E’ mancato a 87 anni, in un ospedale di Città del Messico, a causa dell’improvviso aggravarsi di una polmonite. Ma la notizia, anche se preparata dal prolungarsi di un suo precario stato di salute, è luttuosa per milioni di lettori: soprattutto per i tanti figli del Sessantotto che proprio allo scoppio della contestazione erano stati colpiti al cuore da «Cent’anni di solitudine». Un romanzo talmente lussureggiante, libertario, esotico, coinvolgente, da trasformare il luogo immaginario in cui si svolge la storia, Macondo, in simbolo e sinonimo di vita alternativa.
E tuttavia «Gabo», come lo chiamavano non soltanto gli amici, è stato molto più che l’autore di un solo libro, per quanto capolavoro; e anche più che un classico monumento intellettuale, infiocchettato dal premio Nobel (effettivamente conseguito nel 1982). In altri romanzi, infatti, ha saputo variare il suo stile, conquistando giovani lettori e trasformando — come soltanto i grandi hanno saputo fare — i titoli dei suoi libri in slogan diffusissimi e persino in luoghi comuni: «L’autunno del patriarca», «Cronaca di una morte annunciata», «L’amore ai tempi del colera», «Il generale nel suo labirinto» sono espressioni che tutti almeno una volta ci siamo ritrovati sulle labbra, e ancor oggi ricorrono in tanti discorsi quotidiani o colti, allusivi o ironici.
García Márquez a tutto tondo, insomma, anche come figura pubblica, e persino accettato e applaudito da quanti non hanno condiviso le sue posizioni politiche: amico intimo e dichiarato del dittatore Fidel Castro (sia pure «sul piano personale e letterario»), simpatizzante del regime di Chavez in Venezuela, ma anche avversario dichiarato dei mercanti di droga e morte della sua Colombia. E amico-nemico di un altro grandissimo scrittore sudamericano, Nobel come lui ma di opinioni politiche opposte: il peruviano Mario Vargas Llosa, liberale e anche rivale in amore, capace di sfidarlo a pugni in una rissa, salvo poi lodarlo come un gigante della letteratura.
(fonte)
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