giovedì 12 settembre 2013

martedì 10 settembre 2013

Lettere e tweet a Luca Telese: "Pagaci!"

Lettere e tweet a Luca Telese: "Pagaci!"
Basterebbe un quarto di compenso 
di una sola puntata di Matrix!!!

I got you instead of my skin  Fabio Magnasciutti




Luca Telese debutta questa sera a Matrix ma sarà un debutto fischiato...

Luca Telese ha dato vita nel 2012 a un rivoluzionario progetto di un giornale di carta Pubblico durato solo 100 giorni. A far le spese del fallimento sono stati i giovani i giornalisti precari coinvolti, che non hanno visto un euro senza alcun diritto ad ammortizzatori sociali.

Caro Luca Telese,
ho appena appreso che domani ricomincia il programma Matrix e sarai tu a condurlo! Ma congratulazioni! Certa che adesso provvederai tempestivamente a pagare tutti i compensi in sospeso di tutti gli ex collaboratori di Pubblico e di Orwell finalmente tiro un sospiro di sollievo sulle bollette insolute impilate sul tavolo di cucina. Tutto è bene quel che finisce bene! E che meraviglia quando la vita somiglia a un film di Frank Capra, grazie Luca, GRAZIE.
Carolina Cutolo, ex collaboratrice di Pubblico

5-6 sett 2013 - G20 summit a San Pietroburgo

"Someone should intervene..."
"Qualcuno dovrebbe intervenire"
by Bob  07-09-13 The Telegraph


Spettatore d'eccezione del Summit G20  di San Pietroburgo Assad, in diretta TV.
Il vertice del G20 si è concluso con aspre divisioni riguardo un possibile intervento militare in Siria.  Vladimir Putin ha ribadito la sua opposizione a qualsiasi offensiva, dicendo che sarebbe destabilizzare la regione. Ma il presidente Barack Obama ha ribadito che l'azione è necessaria a seguito di un attacco di veleno-gas presunta che ha ucciso più di 1.400 nei sobborghi di Damasco, il 21 agosto. Guarda il video qui.
La vignetta
La vignetta di Bob dal The Telegraph mostra il presidente siriano Bashar al-Assada guardare il vertice del G20 in diretta TV. I leader mondiali stanno combattendo. Obama è frugando Putin negli occhi, e il leader russo strozza David Cameron . Il presidente francese François Hollande guarda le fiamme salire dietro di lui.  Assad commenta: "Qualcuno dovrebbe intervenire ...". L'ironia dovrebbe essere ovvia.

domenica 8 settembre 2013

Digiuni

Roma 7 settembre 2013
Alle 19 in Piazza San Pietro 100.000 persone con il Papa, in veglia per la pace in Siria, la preghiera abbinata al digiuno.
Il digiuno, sia nella tradizione cristiana che in quella musulmana, è sentito come un grande valore ed è quindi qualcosa che ci accomuna.



di Antonio Gallo


Digiuni
PORTOS / Franco Portinari
Etichette: Attacco dimostrativo, Digiuno, Hollande, Obama, Papa Francesco, Siria

giovedì 5 settembre 2013

Guida al linguaggio perbene (ma ipocrita)

Politicamente corretto

Guida al linguaggio perbene (ma ipocrita)
di Daniela Ranieri

tavola di Marilena Nardi
Le parole, si sa, non sono entità neutre, particelle nebulizzate al pino silvestre per i cessi dell’Autogrill; sono pietre frutto dei secoli, a disposizione tanto di chi le usa per costruire castelli o rovesciare il trono e l’altare, quanto di quelli che le tirano dal cavalcavia.
Il politically correct è quel carabiniere-netturbino che si occupa di levigarle e renderle meno contundenti per tutti gli usi sopra elencati; di neutralizzare la loro potenza e di cancellare ogni loro sottigliezza; raggelandone le sfumature, di irrigidirle e amalgamarle in un piatto grigio ritentivo, in un noiosissimo tantra-mantra che le abrade e le livella alla patina ipocrita del non far male a nessuno, fosse pure a scapito della verità.
Eunuchi del linguaggio, chierichetti dell’intelletto, i fautori e propagatori del politicamente corretto truccano il veleno col latte, lasciando nel mondo parole sbiadite, buone a nulla e cattive a nulla, distorte e mendaci ma prive del coraggio sfrontato della volontà di maschera.
Non sentono sibilare nelle orecchie quell’avverbio a guardia, quella clausola ambigua? Perché essere corretti – regola aurea fondata sull’«impegno morale del linguaggio» (J. R. Wilcock) - ha bisogno di una stampella? Non vedono che come tutte le stampelle imposte ai sani, lungi dal rafforzarli, ne storce l’andatura, la corrompe e rovina?Politicamente corretto, ovvero: giusto finché e come conviene al potere incarnato nel politico, fosse pure “da sinistra”; esatto nei termini concessi dal sistema; vero, ma. La verità passata e resa digeribile al dominio, per un motivo che non c’entra già più nulla col non offendere il prossimo (basterebbe “corretto”, come detto) ma riguarda l’ortodossia, la censura, la parrocchia, l’avemaria. Sposa del luogo comune, cognata dell’ipocrisia, la parola corretta dal politico delira, in preda alla febbre di un lessico ossessivo e addomesticato. Queste le sue fissazioni.
Bambini – i diritti dei bambini; dalla parte dei bambini; le domeniche dei bambini; la ZTL per i bambini; le App per i bambini; circolo dei lettori bambini; piccoli chef; bambini soldato. Sono sacri: da proteggere contro gli elargitori di caramelle al parco, che peraltro funge da location per ritrarli in pose sexy per réclames di life provider da ricchi, in tenuta da cavallerizzi imbronciati, in stivaletti da cowboy/cowgirl che sognano il fango, seduti su staccionate che ne evidenziano l’arbitrio, su altalene bianche tra glicine e organza Versace. A cavallo tra la condizione di embrioni e quella di ninfette/efebi, siamo indecisi se covarli al fresco di una chiesa o mangiarli sulla base della Modesta proposta di Swift. Nei ristoranti, sulle spiagge, bisogna assecondare ogni loro desiderio, compreso l’omicidio e la riduzione in pazzia degli avventori. «Ostentare una tenerezza lirica verso di loro quando c’è gente» (Flaubert). Un alieno appena atterrato che vedesse i pargoli circondati da tanto rispetto e considerazione non ci crederebbe che esiste una legge contro chi ci fa sesso abusando del suo potere. Pare, pare, che adesso manco ci guardino più.
Biologico – costoso feticcio di un ex popolo di poveri agricoltori.
Canzoni italiane degli anni ’60 – utilizzate come colonna sonora da registi ricchi sovvenzionati dalla famiglia e dallo Stato italiano, che negli anni ’60 disprezzavano i genitori per il fatto che le ascoltavano; singhiozzare discretamente nell’udire le loro note languide, spensierate o struggenti attesta robuste letture, coscienza storica e animo sensibile.
Condividere idee, progetti, contenuti - il non sapere che è diventato opinione.
Culo – prua che lasciava una scia catodica dove la poppa bucava lo schermo, ha vissuto la parabola da glorioso totem del Totocalcio a primo requisito della presentabilità politica, da lato B del lato A a lato A del lato B della faccia. Uguale in maschi e femmine, la società fallocentrica trascura il maschile e santifica il femminile, stando attenta a non confessare che reputa quello dei trans il culo perfetto. La sinistra lo ignora - ultimo baluardo di resistenza ideologica - preferendogli la vagina monologante. Sorpasso definitivo del culo: «Sembra in leggera ripresa», avvertiva Enzo Biagi nel ’93; «io sono il culo» concreta nel 2012, intercettata, Ruby Rubacuori, insieme silloge e sineddoche di un’epoca.

mercoledì 4 settembre 2013

Che dite? Ingoieranno anche questo boccone...?

Che dite?
Ingoieranno anche questo boccone...?

Marilena Nardi




Punto e non a capo
massimo gramellini

Se anche gli avvocati lo convincessero a seguire la strategia adottata dal soldato-talpa Manning - chiedere la grazia dopo un cambio di sesso - o se una fata Toghina particolarmente misericordiosa facesse sparire condanna e pene accessorie con un colpo di bacchetta magica, il nodo scorsoio a cui si è impiccata la vita pubblica italiana non si scioglierebbe comunque. Una cucciolata di processi schiumanti aspettano al varco, dalle cene eleganti alla compravendita dei parlamentari.

Qualsiasi partito al mondo, persino nelle nazioni dove di partito ce n’è uno solo, riunirebbe i propri vertici per costringere il leader a farsi da parte. Capitò nella Dc di Forlani e nel Psi di Craxi, di cui Forza Italia si considera erede, ma succederebbe anche nella Dc tedesca e fra i conservatori inglesi, francesi, svedesi, neozelandesi. Qui invece no, perché il leader non è un capo ma un proprietario e i dirigenti sono in realtà dei dipendenti. Manca un Dino Grandi in grado di dirgli la banale verità: che il suo tempo in politica è finito. Che ha perso la partita e a batterlo non è stata la magistratura e tantomeno quei molluschi litigiosi del vecchio Pd, ma il fallimento delle sue promesse di panna montata: l’incapacità di fare riforme liberali, di ridurre le tasse, di tagliare la spesa, di snellire la giustizia contro cui si è limitato a inveire per tornaconto personale. In vent’anni l’uomo del popolo ha dimezzato i consensi elettorali. Ecco un’ottima ragione, in un partito normale, per indurlo a uscire di scena, salvando il centrodestra, il governo e anche l’Italia, che non ne può più.

martedì 3 settembre 2013

Giuseppe Rotunno

Antonio Gnoli intervista Giuseppe Rotunno.
 Il direttore della fotografia racconta la sua vita con i grandi del cinema.
“Per me la luce sul set è quella di Dio così ho capito la vita e la morte”





GIUSEPPE ROTUNNO
ANTONIO GNOLI

Sono più di cento i film che Giuseppe Rotunno ha realizzato nell' arco di sessant' anni. Ha lavorato con i più grandi registi, predisposto e inventato le luci per "raccontare" i volti di attrici e attori famosi, diretto e misurato le profondità di campo, creato quella magia luminosa senza la quale l' arte cinematografica resterebbe un' esperienza piatta e incolore. Eppure, incontrandolo, non si ha l' impressione di un uomo troppo compreso nel proprio ruolo. È come se la sua storia - che ha contribuito a realizzare una parte fondamentale del cinema italiano - si esprima nell' immediatezza delle cose e nella semplicità delle parole. Da pochi mesi ha compiuto 90 anni. Non dimostra un' età che di solito disorienta chi ne porta il peso. Egli è un' ombra felice e tranquilla. Un' umile proiezione di una vita lunga vissuta senza accaparramenti né brame. Una vita solida che continua nell' impegno al Centro Sperimentale di Cinematografia, dove insegna agli allievi a diventare direttori della fotografia. Mi accoglie nella sua casa romana con un filo di apprensione. Dice che a volte la sua memoria gira a vuoto. Ma è spiritoso quando aggiunge che se dovesse davvero ricordarsi tutto, dimenticherebbe cosa fare. Ha accanto la moglie. Più giovane di una decina di anni e ancora bella. Si conobbero sul set di Pane, amore e... regia di Dino Risi, era il 1955. Ma poi al cinema Graziolina preferì la pittura. I suoi quadri, di una leggerezza infantile, adornano una parete del salotto. Mentre su un' altra spiccano anche un paio di dipinti di Ligabue.
«Conobbi Ligabue quando con Michele Gandin giravamo un documentario sul Po. Ci incuriosì quell' uomo schivo che vagava per i paesi spingendo una carrozzina per bambini. Teneva lì le sue cose e si percepiva la sofferenza e il disagio», ricorda Rotunno.
È diverso il disagio di un artista da quello di una persona normale?
«Non saprei cosa rispondere. Di lui non sapevamo nulla. Per me era un uomo che usciva dall' umidità e dalle nebbie di quei giorni. Privo di qualunque baldanza. Solo in seguito appresi che nei suoi occhi signoreggiavano animali esotici e il mondo contadino».
E nei suoi?
«Intende i miei?».
Sì, cosa vedono gli occhi di un grande direttore della fotografia? 

lunedì 2 settembre 2013

Premio Letterario Città di Cantù “Suor Rita Borghi”



L'Amministrazione Comunale di Cantù, in collaborazione con ASPEm - Associazione Solidarietà Paesi Emergenti; Coor-dinamento Comasco per la Pace e Combonifem Rivista delle Suore missionarie Comboniane, al fine di sviluppare la cultura della conoscenza e incoraggiare la pluralità di espressione in tutti coloro che affrontano la scrittura come libera scelta e come
passione, indìce la prima edizione del Premio Letterario Città di Cantù “Suor Rita Borghi” per opere inedite, scritte in lingua italiana, da scrittori/scrittrici di origine africana, asiatica e sudamericana residenti in Italia.

Prima edizione del Premio Letterario
Città di Cantù "Suor Rita Borghi"


La scelta di dedicare il Premio letterario Città di Cantù a Suor Rita
Borghi, missionaria comboniana originaria di Cantù, nasce dalla convin-
zione che Suor Rita debba essere ricordata per le attività a cui ha dedica-
to la propria vita, ovvero l’insegnamento e la trasmissione della cultura.

lunedì 26 agosto 2013

BIGLIETTI DI SOLA ANDATA DA TEHERAN (mostra)

BIGLIETTI DI SOLA ANDATA DA TEHERAN
Echi di rivolta, voci dall’esilio
Fotografie di Pietro Masturzo
Vignette di Mana Neyestani e Kianoush Ramezani
Documenti video di Martina Castigliani e Francesco Alesi

Villa Soragna – Parco Nevicati, Collecchio (PR) 23 agosto- 7 settembre 2013
Inaugurazione venerdì 23 agosto, ore 19.00

CON IL PATROCINIO E CONTRIBUTO: Regione Emilia Romagna - Provincia di Parma - Comune di Collecchio
IDEAZIONE E ALLESTIMENTO: Bomba di Riso
IN COLLABORAZIONE CON: Mandeep photography - Coconino Press
MAIN SPONSOR: Campus





LA MOSTRA
UN BIGLIETTO DI SOLA ANDATA
C’è una forma estrema di viaggio, che per sua natura non prevede il ritorno ma che, per sua natura, si nutre del desiderio di ritornare. L’esilio è un viaggio che si compie una sola volta e in un’unica direzione ma che non smette mai di tornare con il pensiero, l’immaginazione, la parola, la rabbia sui propri passi.
L’Iran è tra i paesi che più di tutti hanno spinto la propria migliore gioventù a intraprendere questo viaggio: è successo la prima volta nel 1979, quando la Rivoluzione iraniana ha divorato molti dei suoi stessi figli, costringendoli all’esilio; accade nuovamente oggi con gli esponenti del Movimento Verde e con tutti coloro che si battono per una svolta democratica del regime degli Ayatollah. Il Collecchio Video Film Festival, che nel suo decennale si interroga sul senso del viaggio, dedica l’evento speciale ai volti, alle voci e alle opere di alcuni di coloro che hanno compiuto questo viaggio di sola andata.
ECHI DI RIVOLTA: GLI SCATTI DI PIETRO MASTURZO

domenica 25 agosto 2013

Syria: attacco chimico con sarin.

"...Cento, duecento, mille caduti.

Il collega degli Esteri riportava l’incerta contabilità senza suscitare reazioni particolari: atrofizzata in una statistica, la morte di massa non fa scalpore. Poi sono arrivate le foto e il clima è cambiato. I numeri sono diventati volti. E corpi, serrati dentro i lenzuoli. L’assenza di ferite d’arma da fuoco, quindi di sangue, rendeva i cadaveri quasi metafisici: sembravano angeli, specie i bambini.

Il governo siriano nega l’uso dei gas, che le immagini parrebbero invece suggerire...."

(l'articolo completo di Gramellini in fondo al post)






 Assad
Dalcio 

Beirut, 21 ago. (Adnkronos/Aki) - Le forze governative siriane avrebbero utilizzato armi chimiche, gas nervino, in un attacco contro le forze dell'opposizione a Ghouta, sobborgo a est di Damasco. Lo hanno denunciato gli attivisti del Consiglio del comando rivoluzionario siriano, secondo i quali almeno 500 persone avrebbero perso la vita nell'attacco con armi chimiche. L'episodio fa subito tornare alla mente l'esplosione di cinque anni fa in una base militare nei pressi di Aleppo che provoco' decine di vittime con la fuoriuscita, stando a Jane's Defence, di gas sarin e iprite.
La Siria ha iniziato a sviluppare armi chimiche alla fine degli anni Settanta, all'epoca del presidente Hafiz al-Assad, padre di Bashar, anche grazie alla tecnologia ottenuta dai russi. Secondo la Cia, Damasco e' in possesso di grandi quantita' di testate cariche di sarin. E per gli esperti la Siria ha probabilmente l'arsenale chimico piu' vasto al mondo, composto da decine di tonnellate di agenti chimici letali.
Il sarin e' il terribile gas nervino usato dai terroristi giapponesi nel 1995 nella metropolitana di Tokyo, ma nella storia recente ci sono anche altri precedenti. L'ultimo risale all'agosto 2011, quando a Madrid viene fermato uno studente messicano di chimica, un volontario della Giornata Mondiale per la gioventu', con l'accusa di voler compiere un attentato alla manifestazione di protesta laica per la visita del Papa.

Syria
David Rowe

venerdì 23 agosto 2013

Salvate il soldato ... Manning.


Bradley Manning
Jan-Erik Ander


Il soldato Chelsea Manning, nato Bradley, accusato di aver passato a Wikileaks 250 mila cablo diplomatici e oltre mezzo milione di rapporti militari segretissimi, relativi soprattutto alle guerre in Iraq e Afghanistan è stato condannato a 35 anni di detenzione ed all'"espulsione dall'esercito con disonore".
Arrestato nel 2010 ha subito da allora trattamenti di una violenza inaudita.
Ammnesty International chiede di
 commutare la pena di Bradley Manning e indagare sugli abusi da lui rivelati
(Il presidente Obama dovrebbe commutare la condanna di Bradley Manning e indagare sulle violazioni dei diritti umani che il soldato ha contribuito a svelare)

mercoledì 21 agosto 2013

Concorso "Humour a Gallarate 2013"

Grand Prix 'Marco Biassoni'2012
Ivailo Tsvetkov (Bulgaria)
(George Bernard Shaw)

Humour a Gallarate / Intl Cartoon Contest
XIX edizione 2013
Iscrizioni aperte per la 19a edizione della Rassegna Umoristica che avrà luogo dal 1 dicembre al 6 gennaio 2014. La manifestazione è organizzata dalla Pro Loco a scopi culturali, per testimoniare i notevoli contenuti creativi del pensiero e della grafica umoristica, che contribuiscono non poco allo sviluppo della socialità. La tematica di quest’edizione sarà “Il diavolo” in tutti i suoi aspetti: da “Inferno, diavolerie e dintorni; tra peccati e cattiverie grafiche” a “I diavoli nel mondo della politica e della commedia umana”.

Sopra l'opera vincitrice il concorso 2012, a seguire le modalità per la partecipazione per il concorso 2013, in fondo l'elenco di tutti i premiati e menzionati 2012.

martedì 20 agosto 2013

Domande al Papa di un non credente.


Casting the First Stone
Angelo Lopez
A cartoon on LGBT rights, the Philippines Roman Catholic Church and Pope Francis's recent comments about respecting and not judging gay people. Published in the August 14, 2013 edition of the Philippines Today 17 Aug 2013 Cartoon Movement


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In questo post trovate la bella riflessione di Eugenio Scalfari su Papa Francesco 
insieme ad una selezione di vignette 
di famosi artisti internazionali, con  diversi significativi temi.
 Per lui non esistono tabù, o frontiere invalicabili. A Rio, difatti, ha detto "sogno una Chiesa senza frontiere". Esiste il Vangelo, non esistono limiti.E non esistono situazioni esistenziali che impediscano al Vangelo di entrare»
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Le domande di un non credente
al papa gesuita chiamato Francesco
Il pontefice argentino è lo scandalo benefico della Chiesa di Roma. Ma cosa risponderebbe agli interrogativi di un illuminista?
di EUGENIO SCALFARI

PAPA Francesco è stato eletto al soglio petrino da pochissimi mesi ma continua a dare scandalo ogni giorno. Per come veste, per dove abita, per quello che dice, per quello che decide. Scandalo, ma benefico, tonificante, innovativo.