domenica 18 novembre 2012

Papito (2)


( 2 - continua)

Nota : E' nata una nuova striscia Papito!
Papito, un piccolo cane bastardo, scelto al canile, entra nella vita di un disegnatore satirico, Marco Careddu,  apparentemente in modo normale, ma da subito gli rivoluziona la vita.

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"Tirerò fuori un dinosauro dal cilindro"
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Nico Pillinini

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Tizano Riverso


aspettative di vita
Tizano Riverso

meglio tordi che maiFabio Magnasciutti


fabiomagnasciutti

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Nota : a proposito di primarie e dinasauri
una vignetta datata 2010 di Gianfranco Uber


PDINOSAURI
L'era delle "Primarie", sebbene non ancora consolidata, dimostra di poter essere un pericolo di estinzione per la vecchia fauna politica.
Possiamo sperare nell'evoluzione?

sabato 17 novembre 2012

Scandalo CIA: si dimette gen. David Petraeus


THE LAST CAMPAIGN
Gianfranco Uber
David Petraeus, engaging in an extramarital affair, stepped down as director of the CIA
 10 Nov 2012

Si dimette direttore Cia David Petraeus
09 Novembre 2012 23:19 ESTERI
(ANSA) - NEW YORK - Il direttore della Cia, David Petraeus, si e' dimesso, per aver tradito la moglie. Questo ''e' un comportamento inaccettabile'' per il leader dell'organizzazione, ha scritto nella lettera di dimissioni a Obama che le ha accettate. Il presidente americano ha tuttavia ricordato in una nota che l'ex generale ''ha fornito un servizio straordinario per gli Stati Uniti per decenni'', rendendo il Paese ''piu' sicuro e piu' forte''. Michael Morell e' ha preso il posto di Petraeus ad interim.


 
 SIAIEI...
Tiziano Riverso


Downfall of DAVID PETRAEUS
By Patrick Chappatte, The International Herald Tribune - 11/13/2012


Peter Brookes -15-11-2012 The Times


Petraeus
 By Cardow, The Ottawa Citizen - 11/13/2012


Petraeus and Paula Embedded
Taylor Jones


David Petraeus
Adam Zyglis


Roberto Grassilli - Misfatto


15 November 2012
After General Petraeus another US Army General has been accused of sexual misconduct.
‘Godammit, soldier. In this man’s army you salute when a general passes by!’
mac - Mail Online


Petraeus Affair
Rick McKee


Military Sex Scandal
 Rick McKee


Petraeus Scandal
Joe Heller

Petraeus,dossier Cia Bengasi fu cambiato
16 Novembre 2012 16:43 ESTERI
(ANSA) - NEW YORK - David Petraeus punta il dito sui vertici delle altre agenzie di intelligence federali, accusandole di aver modificato il primo rapporto Cia sui fatti di Bengasi in cui gia' si parlava di attacco terroristico. Lo ha riferito un parlamentare che ha assistito all'audizione dell'ex direttore della Cia in Congresso. Lo stesso parlamentare ha riferito che Petraeus ha risposto ''no'' alla domanda domanda se lo scandalo in cui è stato coinvolto può influire sulla sua testimonianza su Bengasi.




The sex scandal involving CIA Director General David Petraeus has provided cartoonists with a golden opportunity to demonstrate their wit and artistry. This cartoon is by John Cole, editorial cartoonist for The Times-Tribune.
THE CARTOON
A homosexual couple are having coffee. One of them is reading about the Petraeus scandal. His partner sighs, "This is what happens when heterosexuals are allowed to serve openly in the military".
EXPLANATION
Until the law was repealed last year, open homosexuality was banned in the US military. The so-called "don't ask, don't tell" policy replaced an outright ban on gay people serving in the military in 1993 under the Clinton administration. Under the policy, gay people were permitted to serve as long as they did not openly acknowledge their sexual orientation, while commanders were not allowed to ask. The irony is that it's the heterosexual Petraeus who has been who has been responsible for one of the biggest sex scandals to hit the US military—a fact not lost on the gay couple.


NOTE

The Cagle Post has two cartoon collections about the Petraeus affair:
 Petraeus Resigns and Petraeus Affair.

venerdì 16 novembre 2012

Papito


E' nata una nuova striscia Papito!
Papito, un piccolo cane bastardo, scelto al canile, entra nella vita di un disegnatore satirico, Marco Careddu*,  apparentemente in modo normale, ma da subito gli rivoluziona la vita.

Nel disegno sopra i due interpreti delle strisce. 

( 1 - continua )
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Note*:


Dice Marco Careddu :
"non so manco io dove mi sto infilando eh eh satira sui satiro.
Ogni riferimento a fatti o persone è puramente casuale, gli abiti dell'autore sono i suoi."

Dice di lui Mario Luceri:
    "A dispetto del basso profilo con cui si presenta ai lettori del suo blog, Marco Careddu è molto più di un "quasi vignettista". Arguto, spiritoso, le sue vignette sui temi più dibattuti dell'attualità offrono un punto di vista originale mai banale. Graffi digitali sì, ma senza la violenza della lotta. Gestisce il sito insertosatirico.com, il condominio di satira più famoso del web, la casa di tanti nostri amici. (fonte Non Sai.it)

giovedì 15 novembre 2012

L’Inno d’Italia e i tagli all'istruzione.


L’Inno d’Italia
Di Ferdinando Camon

Camera e Senato han deciso: tutti gli italiani che crescono adesso impareranno l’inno d’Italia, le ragioni dell’unità nazionale, e le tesi della Costituzione. Era ora. L’inno d’Italia comincia con: “Fratelli d’Italia”, ma solo così, sapendo quelle cose, saremo fratelli, ora non lo siamo affatto. Il nostro è un inno debole, non ha la potenza dell’inno tedesco e la violenza dell’inno francese. Ma non ha nemmeno i loro problemi: l’inno francese è sanguinario (“Che un sangue impuro / abbeveri i nostri solchi”), l’inno tedesco è imperialista (“Deutschland, Deutschland über alles, / über alles in der Welt”), anche se i tedeschi dicono che fu composto in funzione dell’unificazione tedesca. L’inno inglese è femminilista, perché con la regina Vittoria fu volto al femminile (“God shave the Queen”, Dio salvi la regina). L’inno italiano ha molti difetti. Anzitutto, è astruso. “Fratelli d’Italia, l’Italia s’è desta, / dell’elmo di Scipio / s’è cinta la testa”: significa che l’Italia s’è messa in testa l’elmo di Scipione, va alla guerra, e sarà una guerra vittoriosa, come quella di Scipione. Quale Scipione? Evidentemente l’Africano, il vincitore di Annibale a Zama. È bene che i ragazzi sappiano che a Zama Scipione poteva perdere, ha vinto solo perché ha inventato una strategia rivoluzionaria. Annibale aveva gli elefanti, come dire i carri armati dell’epoca. Contro i quali i romani non potevano fare nulla. Scipione diede ordine ai soldati di non fermarsi a combatterli, ma lasciarli passare e correre dietro: dietro c’era la fanteria, bisognava sterminare quella. Se Scipione non avesse inventato quella strategia, noi oggi parleremmo arabo, e questo articolo dovrei scriverlo in arabo. Dunque l’inno ricorda che l’Italia è quella delle vittorie estreme e decisive. L’Italia è la padrona, la Vittoria è la sua schiava. Le padrone romane tagliavano i capelli alle schiave, così la Vittoria deve lasciarsi tagliare i capelli dall’Italia (beh, da un po’ di tempo non c’è menzogna più colossale). Noi italiani dobbiamo stare uniti, serrare le file, come nella coorte, il reparto dell’esercito romano corrispondente suppergiù all’odierno battaglione. Noi fummo calpestati e derisi, dice l’inno, perché siamo divisi. Parole sacrosante. Anche oggi. Siamo oggetto di scherno sui media stranieri, la storia dei “polentoni” e “terroni” ci disonora tutti. “Giuriamo far libero / il suolo natio”: il suolo natio non è mai stato libero, ma allora aveva gli stranieri dominatori, oggi ha la criminalità dominatrice. “Dall’Alpe a Sicilia / ovunque è Legnano”: ahi, Legnano oggi vuol dire Lega, e secondo la Lega il problema della Sicilia è non avere la Lega. “I bimbi d’Italia si chiaman Balilla”: ahi anche qui, si chiamavan Balilla sotto il fascismo, oggi quel regime e quel nome son caduti. Per fortuna. “Il suon d’ogni squilla / i Vespri suonò”: i Vespri sono la rivolta dei siciliani che cacciarono i francesi, oggi la liberazione della Sicilia presuppone una rivolta contro la mafia. La guerra contro la mafia è sempre dichiarata, molti siciliani la combattono con eroismo (è giusto ricordarlo, cosa che molti settentrionali non fanno), ma non è una guerra vinta e conclusa. “Già l’Aquila d’Austria / le penne ha perdute: / il sangue d’Italia / e il sangue polacco / bevé col cosacco”: è vero, l’esercito austro-tedesco invase la Polonia d’accordo con la Russia, ma purtroppo anche con l’Italia. Adesso l’Austria è uno staterello striminzito che produce poco e conta poco, ma ha i conti in ordine, e noi no. L’Inno d’Italia fu pensato quando l’Italia aveva nemici esterni, ora i nemici sono dentro. Sono gli evasori, i sabotatori dell’unità, i ladri di soldi pubblici, i governanti con interessi privati, i nemici della Costituzione: son loro che questo inno non vogliono cantarlo, dunque cantiamolo contro di loro.
(fercamon@alice.it)


Patria
L’Inno di Mameli sarà insegnato a scuola per
promuovere i valori di cittadinanza e consolidare l’identità nazionale“.
Mauro Biani


canta che ti passa
Fabio Magnasciutti


Paride Puglia

Nota : Mentre veniva approvata la decisione di rendere obbligatorio lo studio dell'inno di Mameli, insorgeva una singolare minaccia da parte delle Provincie italiane: lo spegnimento dei riscaldamenti nelle scuole.
Tutte le Province italiane faranno ricorso ai tar contro i tagli varati dal Governo contro le Province: lo ha annunciato Saitta, neopresidente dell'Upi, spiegando che "si tratta di una decisione non più rinviabile, visto che i 500 milioni di tagli imposti alle Province non sono sopportabili".Le Province italiane decideranno a breve la chiusura dei riscaldamenti nelle scuole e conseguentemente l'aumento delle vacanze per gli studenti. Saitta ha spiegato che l'iniziativa ''prende le mosse per protestare contro i tagli di 500 milioni decisi con la spending review''.

mercoledì 14 novembre 2012

Il Pantheon ipotetico della sinistra.

 
IL PANTHEON
Bersani collocherebbe Giovanni XXIII in un ipotetico Pantheon della sinistra. 
E a chi (a sinistra) non piace il "Papa buono"?
Certo che qualche sospetto di "captatio benevolentiae" è più che legittimo.
 Gianfranco Uber

Terribile domanda
 Durante il dibattito di Sky tra i cinque candidati alle primarie del centrosinistra è arrivato anche il quesito: «Ci potete fare due nomi del vostro Pantheon di sinistra, o centrosinistra? Figure politiche, o figure storiche, a cui fate riferimento».
Ecco le risposte dei politici:
Pier Luigi Bersani: «Papa Giovanni. Perché riusciva a cambiar le cose rassicurando»
Nota: Ne ha fatto uno solo ... forse ha ha avuto paura  di sforare.
Bruno Tabacci: «Alcide De Gasperi e Giovanni Marcora»
Laura Puppato: «Tina Anselmi e Nilde Iotti»
Matteo Renzi: «Nelson Mandela e Lina, 29 anni, blogger tunisina»
Nichi Vendola: «Un uomo che molto più di tanti politici è riuscito a indagare temi importantissimi. Un uomo che ci manca molto: il Cardinale Carlo Maria Martini».
Nota : pure Vendola un solo nome!



PORTOS / Franco Portinari


BUONGIORNO
14/11/2012
Di’ qualcuno di sinistra
MASSIMO GRAMELLINI
Alla domanda del conduttore di Sky su quale fosse la loro figura storica di riferimento, i candidati alle primarie del centrosinistra hanno risposto: De Gasperi, Papa Giovanni, Tina Anselmi, Carlo Maria Martini e Nelson Mandela. Tutti democristiani tranne forse Mandela, indicato da Renzi che, essendo già democristiano di suo, non ha sentito il bisogno di associarne uno in spirito.

Scelte nobili e ineccepibili, intendiamoci, come lo sarebbero state quelle di altri cattolici democratici, da Aldo Moro a don Milani, evidentemente passati di moda. Ma ciò che davvero stupisce è che a nessuno dei pretendenti al trono rosé sia venuto in mente di inserire nel campionario un poster di sinistra. Berlinguer, Kennedy, Bobbio, Foa. Mica dei pericolosi estremisti, ma i depositari riconosciuti di quella che dovrebbe essere la formula originaria del Pd: diritti civili, questione morale, uguaglianza nella libertà. Almeno Puppato, pencolando verso l’estremismo più duro, ha annunciato come seconda «nomination» Nilde Iotti. Dalle altre bocche non è uscito neppure uno straccio di socialdemocratico scandinavo alla Olof Palme.

Forse i candidati di sinistra hanno ignorato le icone della sinistra perché temevano di spaventare gli elettori potenziali. Così però hanno spaventato gli elettori reali. Quelli che non possono sentirsi rappresentati da chi volta le spalle alla parte della propria storia di cui dovrebbe andare più orgoglioso


PORTOS / Franco Portinari



PORTOS / Franco Portinari


Alternanza
L'altra sera durante il confronto dei cinque candidati del Pd abbiamo purtroppo constatato che per parlare ai loro elettori, non hanno preso come esempio i loro monumenti ideali, gli uomini illustri del loro Pantheon, individuale e colettivo, i veri padri fondatori della sinistra, i veri aghi della bussola, ma uomini senz'altro illustri, ma che con la sinistra non hanno nulla a che fare anzi! Addirittura Bersani , figlio del Pci salta un dirigente, Enrico Berlinguer, che vide con acume e sgomento, nell'81 parlando con Eugenio Scalfari, la trappola del consociativismo e del compromesso storico storico da lui stesso congegnata. Invece Bersani cosa fa? Preferisce il Papa buono! Amen.
Fonte: la Repubblica- Barbara Spinelli
Paride Puglia


SERGIO STAINO




Papa Giovanni
Makkox







Perché a Bersani piace Giovanni XXIII