domenica 12 febbraio 2012

Siria: brutale repressione di Bashar Al-Assad con grandi complicità.



Assad's bloodbath David Simonds on the brutal repression of the Syrian uprising
The Observer, Sunday 12 February 2012


Questa raccolta di tragiche e nello stesso tempo bellissime vignette, documentano la brutale repressione che il presidente Bashar al-Assad sta compiendo contro la primavera siriana.
Una settimana fa La russia e Cina hanno messo il veto all'Onu riguardo ad una richiesta europea di possibili sanzioni contro la Siria e la carneficina che vi sta avvenendo. 
Inizio con l'ultima  vignetta che ho colto da The Observer proprio stamattina.
Una mano sta offrendo ad Assad un asciugamano contrassegnato dalle sanzioni delle Nazioni Unite, ma il dittatore siriano dice: "Sono perfettamente in grado di ripulire me stesso".


David Rowe

Putin and Al Assad
By Riber Hansson, Sweden  -  2/3/2012Cagle cartoons

The Partner
Jan-Erik Ander
Russia and China continue to oppose any UN action on the situation in Syria. A resolution condemning the government violence in Syria was vetoed by both countries.
05 Feb 2012 Cartoon Movement
Bloody Game
Matteo Bertelli
The Syrian president Bashar Al-Assad continues to play his bloody game
08 Feb 2012 Cartoon Movement



Bashar Assad
Sergei Tunin
Bashar Assad in action
07 Feb 2012 Cartoon Movement



St Valentine's veto
Miguel Villalba Sánchez (Elchicotriste)
Who says love is a game for two? in the meantime people is getting killed while some dictators flirt protected under the UNO passive blankets
09 Feb 2012 Cartoon Movement


 6/2/12 tribune cartoon
Andy Bunday


 Russia and China behind Assad
    Feb 07, 2012
 Chappatte in "Le Temps" (Geneva)


 8 Febbraio 2012
Dave Brown -The Indipendent



 
Mr. Assad's Soft Pillow

Mana Neyestani
 Andy Watt 11 February 2012
The Indipendent

10February
Schrank -The Indipendent




support
By Joep Bertrams, The Netherlands  -  2/2/2012 Cagle cartoons

***
 
  Imad Hajjaj


Syria Clay Bennett


 

Bashar Al-Assad 
By Manny Francisco, Manila, The Phillippines  -  2/7/2012 Cagle cartoons


Sangre Siria
By Adam Zyglis  Cagle cartoon
, The Buffalo News - 2/10/2012


Assad
By Jimmy Margulies, The Record of Hackensack, NJ  -  2/8/2012 *


 Nota* = Ricordate questa di Brown di un anno fa?   ed ora quella di Margulies sopra speriamo sia di buon auspicio verso una una rapida fine di questo regime....
ma che sia una fine senza spargimenti di sangue, magari ottenuta democraticamente con elezioni ...
 che fanno paura però ad Assad, vedi la vignetta di qualche tempo fa di Uber.



THE DICTATORS NIGHTMARE
Gianfranco Uber
With best wishes 29 Oct 2011 Cartoon Movement


LinK  :

venerdì 10 febbraio 2012

Vasco fa 60 anni!!

Buon Compleanno Vasco Rossi  by Pierfrancesco Uva

 07/02/2012 -
i 60 anni di Vasco Rossi
Buon compleanno Gran Capo Vasco

Gli auguri del collega: ti vedo come il "“Grinta" o un saggio indiano Cognome il signor Rossi, la normalità, nome l’avventuroso navigatore LORENZO JOVANOTTI*
Buon compleanno Vasco!
Oggi ripenso alla prima volta che ho incontrato la tua musica e a quanto mi colpì. Come se qualcuno avesse inventato un colore nuovo che avevo dentro ma che nessuno aveva mai rappresentato. Ero un ragazzino e d’estate «lavoravo» in una radio privata, Radio Foxes, a Cortona, il paese dei miei. Arrivò il rifornimento dei dischi nuovi e io come sempre mi ci tuffai. Tra quelli, c’era Non siamo mica gli americani: ricordo come fosse ora l’effetto che mi fece quando il disco cominciò a girare. C’era la poesia, e io neanche lo sapevo, perché per me la poesia all'epoca era una cosa noiosa che andava imparata a memoria a scuola, e non immaginavo che invece fosse la capacità di portare alla luce nuove o antiche verità sull’essere umano. Senza fronzoli e nel modo più diretto possibile, usando gli strumenti dell’espressione, proprio come fai tu da sempre. Era la prima volta che ascoltavo una canzone che mi sembrava un film, ma un film che raccontava qualcosa di vero, anzi ipervero. Di quel disco una cosa tra tutte basta a dire perché tu sei Vasco Rossi, il grande Vasco. In quella canzone, a un certo punto fai il suono degli spari con la bocca, e in una canzone io non l’avevo mai sentito fare. Per me in quella cosa è racchiuso lo spirito eterno del rock. Fare il suono degli spari con la bocca, come da bambini quando si gioca. Ora però sono spari veri, che colpiscono e fanno bene, sono liberatori. Tanti anni dopo andai al Festival di Sanremo con una canzone che diceva «No Vasco, io non ci casco», che voleva essere un omaggio a quel tuo modo di stare al mondo e insieme l’impegno a non farsi fregare dai «grandi», a non cascare nelle trappole del conformismo, anche di quello che si spaccia per il suo opposto. Per quelli come te e per quelli come me, diversi ma uniti dal bisogno di essere autentici, non addomesticati. È un impegno che cerco di mantenere, anche se non è facile: continuare a fare il suono degli spari con la bocca. In molti non capirono il gioco di quella mia canzone, ma lo capirono i bambini e le persone di cuore. Gli altri no, quelli capiscono sempre solo quello che gli fa comodo. Una volta te l’ho anche detto di persona che il tuo nome racconta perché ti vogliamo tutti bene: di cognome fai Rossi, come il signor Rossi, e di nome fai Vasco, come il grande navigatore che circumnavigò il Capo di Buona Speranza affrontando il vuoto assoluto di un mondo sconosciuto. Ecco. Vasco e Rossi, contemporaneamente, in simultanea. La normalità e l’avventura, l’anonimato e la spericolatezza. Oggi fai 60 anni e io ti vedo come un capo indiano, o come il Grinta, hai presente il Grinta, quello del film? Grande capo Nuvola Rossi. E poi Vasco è il maschile di Vasca, che non è poco, è una cosa femmina e calda e accogliente, fatta per «lasciare tutto il mondo fuori» e lavare via lo sporco. Uno stadio un giorno potrebbe essere chiamato «un vasco», una gigantesca vasca maschio per bagni collettivi di libertà. Quando l’estate scorsa hai annunciato che volevi abbandonare gli stadi (ma non gli studi, intendo quelli di registrazione) ho pensato che stessi per entrare in una nuova fase creativa. E che potevo aspettarmi di tutto da uno come te, che ha visto «cose che noi umani...». Uno come Clint Eastwood o Bruce Springsteen, Michelangelo, Hokusai, Saramago, la Szymborska, Fellini o Dario Fo, gente che dimostra che la creatività si espande, come l’universo, se uno la lascia fluire, e che a volte il tempo sembrerà tornare indietro, ma saranno attimi, tutto scorre in avanti, inesorabile. Una volta ci siamo visti nel tuo ufficio a Bologna. Tornando a casa in macchina, mia moglie, che ti aveva stretto la mano per la prima volta, mi ha detto: «Vasco è... emozionante». Ecco, le donne in una parola dicono tutto, un po’ come fai anche tu. Per il tuo compleanno ti regalo una frase di uno dei miei film preferiti, «Big Fish», di Tim Burton. «Il pesce più grande del fiume diventò tale perché non fu mai catturato». Tu sei il più grande del nostro fiume. E continui a crescere! Buon compleanno capo Nuvola Rossi, sia Vasco sia Rossi. E grazie per prima per ora e per poi!
Oggi il Buongiorno è un Buon compleanno speciale e avrei pensato di lasciarlo a una penna speciale. Lorenzo Jovanotti che fa gli auguri al sessantenne Vasco Rossi. 
[Massimo Gramellini]




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 I soliti Vasco Rossi
Noi siamo i soliti quelli così siamo i difficili fatti così noi siamo quelli delle illusioni delle grandi passioni noi siamo quelli che vedete qui abbiamo frequentato delle pericolose abitudini e siamo vivi quasi per miracolo grazie agli interruttori...... noi siamo liberi.. liberi liberi di volare siamo liberi, liberi liberi di sbagliare siamo liberi liberi liberi di sognare siamo liberi liberi di ricominciare! noi siamo i soliti sempre così siamo gli inutili fatti così noi siamo quelli delle occasioni prese al volo come i piccioni noi siamo quelli che vedete qui abbiamo frequentato delle pericolose abitudini e siamo ritornati sani e salvi senza complicazioni noi siamo liberi.. liberi liberi di volare siamo liberi.. liberi liberi di sbagliare siamo liberi... liberi liberi di sognare siamo liberi... liberi di non ritornare..... noi siamo i soliti fatti così...

Leggi tutto il testo su: http://singring.virgilio.it/testi/vasco-rossi/testo-i-soliti.html
 noi siamo i soliti
quelli così
siamo i difficili
fatti così
noi siamo quelli delle illusioni, delle grandi passioni
noi siamo quelli che
vedete qui
abbiamo frequentato
delle pericolose abitudini
e siamo vivi quasi per miracolo
grazie agli interruttori
noi siamo liberi, liberi,
liberi di volare
siamo liberi, liberi,
liberi di sbagliare
siamo liberi, liberi,
liberi di sognare
siamo liberi,
liberi di ricominciare
noi siamo i soliti
sempre così
siamo gli inutili
fatti così
noi siamo quelli delle occasioni
prese al volo come i piccioni
noi siamo quelli che
vedete qui
abbiamo frequentato delle pericolose abitudini
e siamo ritornati sani e salvi
senza complicazioni
noi siamo liberi, liberi,
liberi di volare
siamo liberi,
liberi,
liberi di sbagliare
siamo liberi, liberi,
liberi di sognare
siamo liberi,
liberi di non ritornare !
noi siamo


fonte

 Vasco ama i fumetti un esempio è la videoclip
per la canzone Ho fatto un sogno


Ho fatto un sogno è un singolo di Vasco Rossi, uscito nelle radio alla fine di aprile 2010[ e facente parte dell'album Tracks 2 - Inediti & rarità, uscito il 27 novembre 2009.
Questo brano è una metafora del punto di vista del cantautore emiliano riguardo al mondo contemporaneo, realtà in cui ci sono ancora pregiudizi nei confronti del diverso, in cui viene dimenticato il valore della parola "tolleranza" e che continua a cadere nel giudizio facile.
Il video della canzone è sotto forma di graphic novel con la  trama del fumetto
 della Rizzoli-Lizard, uscito in edicola, intitolato Ho fatto un sogno e ispirato al brano omonimo.
Nel video viene raccontata una società governata da un regime che esige sempre dei sorrisi, anche a costo che tali sorrisi siano solo di facciata o sollecitati tramite l'assunzione della Felicitina, un farmaco antidepressivo ed euforizzante; è vietato piangere: non essere felici, così come suonare o ascoltare musica, è considerato un reato. Nel frattempo, nel sottosuolo, la resistenza ha un piano per sconfiggere il regime, e lo fa diffondendo l'esibizione di Vasco Rossi su tutti i maxischermi della città.
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Un regalo prezioso per i 60 anni di Vasco 

Per il 60° compleanno di Vasco Rossi La7 ha proposto il film «Questa storia qua», presentato lo scorso anno fuori concorso alla Mostra di Venezia (martedì, ore 21.15). La regia è di Sibylle Righetti e Alessandro Paris e il lavoro più significativo è consistito nel raccogliere materiale inedito di repertorio (filmati super 8, fotografie di famiglia, vhs amatoriali, vecchie registrazioni radiofoniche) riguardante gli anni di formazione a Zocca, provincia di Modena.

Vasco Rossi nel film documentario «Questa storia qua»Vasco Rossi nel film documentario «Questa storia qua»
Zocca, ancora Zocca, intesa come provincia dell'anima, come radici, come mitologia povera, come cultura da Roxy Bar. Il primo a capirlo era stato Pier Vittorio Tondelli, quando aveva cercato di spiegare l'incredibile successo del cantante: «In anni in cui tutto stava andando verso la normalizzazione, il carrierismo, il perbenismo, Vasco, con la sua faccia da contadino, la sua andatura da montanaro, la sua voce sguaiata da fumatore, il suo sguardo sempre un po' perso, diventava l'idolo di una diversità, di un farsi i fatti propri, di un non volersi irreggimentare che trovarono pronta e osannante una moltitudine di ragazzini».

Gli amici, i parenti, i musicisti che lo seguono da sempre parlano di lui (a Zocca si chiamano tutti Righetti), la gloria del paese, il genius loci, ma ne parlano con affetto, senza essere costretti a interpretazioni o spiegazioni sociologiche, perdonando quello che c'è da perdonare, orgogliosi di aver assistito alla nascita di una stella.

Su Vasco ha detto parole definitive Edmondo Berselli: «Ciò che fa lo stile di Vasco è la sua totale mancanza di cultura, malgrado un'iscrizione a economia e commercio e qualche frequentazione di magistero. È incontaminato, non gli sono rimaste addosso tracce intellettualistiche».
«Questa storia qua» è un documento prezioso di «romanticismo stravaccato e popolare», di una storia vissuta da una comunità montana, di una favola che ognuno è libero di leggere come meglio gli aggrada.
Aldo Grasso
9 febbraio 2012 | 13:27



Sally acustico

Silvia   Sorriso
 va bene così  Occhiolino
Noi siamo i soliti quelli così siamo i difficili fatti così noi siamo quelli delle illusioni delle grandi passioni noi siamo quelli che vedete qui abbiamo frequentato delle pericolose abitudini e siamo vivi quasi per miracolo grazie agli interruttori...... noi siamo liberi.. liberi liberi di volare siamo liberi, liberi liberi di sbagliare siamo liberi liberi liberi di sognare siamo liberi liberi di ricominciare! noi siamo i soliti sempre così siamo gli inutili fatti così noi siamo quelli delle occasioni prese al volo come i piccioni noi siamo quelli che vedete qui abbiamo frequentato delle pericolose abitudini e siamo ritornati sani e salvi senza complicazioni noi siamo liberi.. liberi liberi di volare siamo liberi.. liberi liberi di sbagliare siamo liberi... liberi liberi di sognare siamo liberi... liberi di non ritornare..... noi siamo i soliti fatti così...

Leggi tutto il testo su: http://singring.virgilio.it/testi/vasco-rossi/testo-i-soliti.html

Nota: Jovanotti, classe 1966, negli Anni 80 andò a Sanremo con una canzone dedicata a Vasco Rossi +

martedì 7 febbraio 2012

Walter Bonatti


click to enlarge
Walter Bonatti
[disegno a matita, Raffaella Spinazzi/Fany]

Mio nonno fin da piccina, quando combinavo qualche marachella, soleva dirmi: " E' lunga la strada per salire sul K2!"
Mio nonno era rimasto colpito dalla grande impresa di Walter Bonatti e dei suoi compagni nella conquista del K2 e me ne ha lasciato un ricordo bellissimo.

    "Do molto importanza  all'immaginazione, al sogno,  al mettersi alla prova, alla fantasia...
e la montagna esalta tutto ciò.
Potenzialmente sono nato alpinista in riva al Po, potenzialmente!

Perchè per la fantasia, il mettermi alla prova coi miei piccoli a amici , eravamo dai 10 ai 13 anni e il nostro metterci alla prova, consisteva nell'attraversare a nuoto il Po dalla riva emiliana a quella Lombarda, ma c'era di mezzo l'ostacolo, la conquista.  A cavallo di un relitto, portato dalla corrente del Po, io viaggiavo... è stata un'anticipazione di tutto ... poi salivo sul pioppo più alto e guardavo le  montagne  violette dalla lontananza, che erano le Prealpi e che erano per me la cima del mondo... questo quando ero dai miei parenti emiliani...."
Walter Bonatti





Reinhold Messner ricorda il suo amico, per il quale nel giugno di un anno fa aveva organizzato una festa per l'80/o compleanno. «Bonatti è stato uno degli alpinisti più grandi della storia, l'ultimo alpinista tradizionale, fortissimo in tutte le discipline. Walter era però soprattutto una bellissima persona, tollerante e amorevole». E aggiunge: «Walter ci lascia un grande testamento spirituale, quello di un uomo pulito che per le vicende accadute sul K2 è stato calunniato per 50 anni, ma alla fine tutti gli hanno dovuto dare ragione(fonte)


 http://www.corriere.it/cronache/09_novembre_20/lacedelli-k2-brevini_0f84f9ee-d5b9-11de-a0b4-00144f02aabc.shtml?fr=correlati

http://it.wikipedia.org/wiki/Spedizione_del_1954_al_K2_e_Caso_K2


Le straordinarie foto di Walter Bonatti

Walter Bonatti e Rossana Podestà, un’avventura meravigliosa

Walter Bonatti, un italiano in cima al mondo 

INTERVISTA DI VANITY FAIR A ROSSANA PODESTA’, COMPAGNA DI BONATTI “All’ospedale mi hanno allontanata da lui…”

lunedì 6 febbraio 2012

Palle di neve a Roma

4 febbraio 2012  NEVICATA A ROMA
Roma in tilt per una nevicata. L'atmosfera invernale non si addice alla nostra Capitale.
Molto meglio quella della "Dolce Vita".
 Gianfranco Uber
Etichette: cinema, meteo, roma

Palle di Neve a Roma.
Alemanno si difende a botta e risposta contro le accuse di non essere stato in grado di affrontare l'emergenza meteo cioè quei pochi cm di neve caduti in città.
Previsioni sbagliate, protezione civile inesistente e pure polemizza con la Cancellieri.

“Anche il ministro Cancellieri è stata male informata: ha fatto appelli alla popolazione infatti solo sabato”. E’ quanto ha dichiarato il sindaco di Roma, Alemanno, sulla scia delle polemiche con la Protezione civile.

“Non sono stata male informata. La situazione è stata seguita da subito”, ha replicato il ministro dell’Interno.”Non do giudizi, ma so -ha aggiunto: "Il sindaco è sempre il primo responsabile degli interventi di Protezione civile". La Cancellieri  ha poi invitato le istituzioni a fare il proprio dovere e a lavorare in silenzio.




 4 febbraio 2012
 PORTOS / Franco Portinari
Etichette: Alemanno, emergenza neve, meteo, Roma


Lo scaricabile, ovvero : il coordinamento.(06/02/2012)
Giannelli http://www.corriere.it/



Ghiaccio a Roma (07/02/2012)
Giannelli http://www.corriere.it/




il tenero gianni n. 1 - roma città coperta
 fabiomagnasciutti

il tenero gianni n. 2 - saluti da roma
fabiomagnasciutti


In ginocchio da tè
fabiomagnasciutti


Vatti a fidare delle previsioni...
 Luigi Alfieri
 


Favoletta
Luigi Alfieri


Palle
mariobochicchio

" PALE &PALLE "
5/02/2012
Rocco Grieco



Alemanno
Lele Corvi



Caput geli
Tullio Boi



Paride Puglia
 



Pupazzi
cecigian
Fans
 Roma. De nivis. L’inchiesta.
Mauro Biani



Forza neve!
Marilena Nardi 


S.P.Q.R.
Paolo Lombardi

 

LOT
I tentativi di Alemanno di scaricare le colpe sono risultati tutti abbastanza controproducenti.
Anche l'elogio della Protezione Civile di Bertolaso (era in effetti cosa sua) poteva evitarlo.
Io personalmente non credo ci sia bisogno di cedere i "pieni poteri" a qualcuno per poter avere dei servizi pubblici funzionanti e senza sprechi.
UBER


TIRA UNA BRUTTA ARIA
Il Burian, vento gelido che soffia dalla Siberia, sta invadendo tutta l'Europa a suon di tempeste di neve. Ma quando il Burian arriva a Roma cambia nome ..
Roberto Mangosi.


Il Papa e la Protezione Civile.
E' preferibile sperare nella protezione divina!
Giannelli http://www.corriere.it/


La grande Neve
Matteo Bertelli

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Scontro Alemanno - Telese sull'emergenza neve a Roma (In Onda, 05/02/'12) 



Il sindaco girovago e i millimetri di neve

Visto in tv, è parso un sindaco piccino piccino. Mentre Roma affrontava l'emergenza neve (un fatto insolito per quella città), Gianni Alemanno era in tv: a litigare con il capo della protezione civile Franco Gabrielli. Dunque il prode Alemanno si è collegato con «Mezz'ora» di Lucia Annunziata (Raitre, domenica, ore 14.30) per scaricare tutte le colpe del caos della Capitale sulla Protezione civile: «In termini di allerta e di capacità di intervento, la Protezione civile purtroppo in Italia non c'è più. È una realtà purtroppo burocratica... fortemente indebolita, non è più in grado di gestire direttamente le emergenze come faceva prima con Bertolaso. Scarica sulle spalle dei sindaci l'intero peso degli interventi. La Protezione civile si limita a passare quali sono gli allerta e spesso lo fa male, come nel nostro caso». Poi a SkyTg24 ha ribadito il concetto: «La Protezione Civile giovedì parlava di modesti accumuli di neve e nessuno ci ha detto che c'era un allarme e loro ce lo dovevano dire. C'è stata mancanza di allarme».
Poi a «In Onda», ospite di Luca Telese e Nicola Porro, in tuta da sci ha affilato le armi: «Gabrielli ci ha fatto perdere un giorno per la previsione fasulla... Se fossi al suo posto mi dimetterei e non rimarrei a guidare un ente inutile» (La 7, domenica, ore 20.30).
Sì, visto in tv, è proprio un sindaco piccino piccino. Si è messo a discutere di millimetri di neve, quando da giorni tutti i media parlavano di freddo siberiano, quando tutti i meteo, consultabili da un bambino, parlavano di nevicate su Roma. Si è messo a scaricare e a insultare la Protezione civile quando, dopo la disinvolta gestione Bertolaso, è stato proprio il suo partito a depotenziare la struttura. Si è messo a girovagare per le tv, quando forse avrebbe fatto meglio a occuparsi del coordinamento dell'emergenza. Ma tutto questo è successo in tv, forse nella realtà le cose non sono andate così. Vero?

7-02-2012


Complotti a Nord 
Dietro lo spazio eccessivo che i giornali hanno dedicato alla nevicata romana c’è un complotto del Nord, ha rivelato Gianni Sciolina Alemanno. Credevo che dietro ci fosse soprattutto lui, un sindaco forse peggiore di altri, ma sicuramente molto più collerico e chiacchierone, disegnato apposta per indossare i panni del capro espiatorio. La sua ultima denuncia però mi ha convinto. Esiste un complotto vichingo per mettere Roma in cattiva luce e ne facciamo parte un po’ tutti: giornali del Nord, giornali romani diretti da giornalisti del Nord e telegiornali fatti a Roma da leghisti e comunisti del Nord (i comunisti sono per definizione del Nord, basta vedere la Corea). Siamo stati noi - con il sostegno occulto delle multinazionali del ghiacciolo, della Loggia del Leopardo e di un cugino friulano di Dan Brown - a nascondere le pale nelle catacombe e a rovesciare migliaia di sacchi di sale nell’insalata del Trota pur di sottrarli alla furia bonificatrice di Alemanno. Sempre noi, dopo averlo ipnotizzato, abbiamo costretto il sindaco alpinista a proclamare il coprifuoco al Tg1, a chiedere una commissione d’inchiesta sulle previsioni del tempo (che chicca degna di Totò!) e a mostrare la compattezza delle istituzioni litigando a reti unificate col capo della Protezione civile.

E perché mai avremmo fatto tutto questo? Ma per il più meschino degli impulsi. L’invidia. Non vogliamo che Roma ottenga le Olimpiadi del 2020 e ci siamo già accordati segretamente con la Loggia del Leopardo per portarle a Brescia. O ad Asti ovest, si vedrà. (La decisione finale spetta al cugino di Dan Brown).
Massimo Gramellini
8/2/2012

Sindaci Flop anzi Lot
 Nadia Redoglia
 E’ una botta d’inverno tostissima. Non è la prima volta che ciò avviene nel Belpaese. Chi non è più di primo pelo l’ha già sperimentata e, seppur con difficoltà e disagi, se n’è tirato fuori. Oggi il servizio meteo è pressoché infallibile, concedendoci tempo sufficiente per correre ai ripari almeno per le principali esigenze. Dei circa 180mila senza energia elettrica da tre giorni, ne contiamo ancora 20mila. Le prime pagine titolavano “sono al buio”. Agli autori, poco intuitivi e assai pressappochisti, non era neppure venuto in mente che senza luce si è prima di tutto senza riscaldamento… Come fanno tutte quelle migliaia di disgraziati che da giorni stanno tra i -20 e -10 a riscaldarsi? Non ce lo dicono, sappiamo solo che finora contiamo oltre 20 morti più o meno assiderati e infartuati,  perché bloccati da qualche parte o uccisi dalle spalate in proprio. Possiamo solo augurarci che sindaci più intuitivi degli articolisti abbiano velocemente provveduto tra generatori ed evacuazioni. Alla fine del disgelo conteremo i sopravvissuti e i sindaci “intuitivi”. Sarebbe cosa buona e giusta se quelli che non lo sono si trasformassero in statue di sale: alla prossima ondata di gelo almeno servirebbero a qualcosa.
6/2/2012