sabato 18 settembre 2010

Premio satira di Forte dei Marmi 2010 e la vignetta indecente

IL XXXVIII PREMIO FORTE DEI MARMI PER LA SATIRA POLITICA È STATO ASSEGNATO PER LA VIGNETTA INDECENTE A:

SERGIO STAINO
Può la satira sfidare il mistero ontologico della morte? Per rispondere a questa domandona abbiamo deciso all’unanimità, pur essendo in disaccordo con noi stessi, di istituire un riconoscimento speciale per la «Satira senza limiti» premiando la vignetta di Staino uscita il 12 aprile 2010 su l’Unità, consapevoli del suo poco nobile contenuto. Quando è uscita, diciamo la verità, ci ha fatto ridere, all’unanimità. Rivedendola adesso ci ha fatto riflettere. All’unanimità la giuria ha perciò deciso di confermare il premio. Chiedendo scusa ai morti. Forza Staino.

Confesso  non l'avevo messa nel post Katyn 2010, 70 anni dopo si rinnovano le lacrime....
che tratta l'argomento perchè mi ero chiesta l'effetto che avrebbe fatto ad un visitatore polacco e tanti animi delicati,  ma nello stesso tempo avevo sorriso a quanti senz'altro avranno pensato la stessa cosa, pronunciata dalla figlia di Bobo.

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IL XXXVIII PREMIO FORTE DEI MARMI PER LA SATIRA POLITICA È STATO ASSEGNATO PER LA SATIRA SUL WEB A:


WWW.SPINOZA.IT

Appena leggiamo una battuta della banda di Spinoza.it, finito di ridere, c’incazziamo con noi stessi perché avremmo voluto inventarla noi. Spinoza.it è il blog satirico giustamente più seguito della rete, per una satira quotidiana, ogni giorno fulminante, scorretta e irriverente, frutto dei contributi di migliaia di navigatori. Battute su politica, cronaca e attualità, approvate da Baruch.

Hanno saputo creare un nuovo sistema di satira. Onore (altissimo) al merito!!! 
 I miei complimenti Stark a te e a tutti gli altri!!  Ghigno

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IL PREMIO SPECIALE "PINO ZAC 2010" È STATO ASSEGNATO A:

FRANCESCA FORNARIO

Un’aria innocente per dire verità sferzanti. Francesca Fornario è certamente una delle grandi e belle novità del panorama satirico italiano degli ultimi anni: eclettica e indomabile, in grado di passare dalle Formiche di Gino e Michele, alle vignette satiriche, dal monologo più caustico, alle “Duemiladieci battute” che scrive sull’Unità, dai testi di “Sugo”, l’ultima creatura mediatica di Gregorio Paolini per Rai4, a inviata, anzi infiltrata molto speciale, nelle piazze del Pdl. Da Annozero a l’Unità ne ha fatta di strada. Ha scritto: “Del porcellum non si butta via niente”. In tempi di elezioni anticipate minacciate sembra una profezia.


Compravendita dei Senatori? Tremonti chiede l’Iva







Francesca Fornario ... grande!! la peperina di Virus dell'Unità sta facendo incetta di premi.
Qui la sua rubrica Complimenti Francesca!!


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IL XXXVIII PREMIO FORTE DEI MARMI PER LA SATIRA POLITICA È STATO ASSEGNATO PER LA GRAFICA ITALIANA A:

MARCO SCALIA

Tutto quello che poteva fare nel campo dell’illustrazione satirica, della pittura, del teatro, dei comics e perfino dei cartoons: Marco Scalia l’ha fatto. Compreso firmare il libro “Fuoco Amico”, lui vignettista di Paparazzin inserto di Liberazione, con cui ha dimostrato di essere spirito libero, in grado di satireggiare sapientemente anche contro la Sinistra. Il suo mondo disegnato, appartiene alla realtà delle cose, le sue battute all’universalità della satira quando diventa essenza, distillato, dell’umorismo. Di sicuro Pino Zac non l’avrebbe catalogato tra gli scarabocchioni.


http://www.mamma.am/mamma/images/5324_a4427a.jpgScrive la redazione di Mamma Marco Scalia è giovane ma vecchio, e lo diciamo con una certa invidia, non foss’altro perché ha pubblicato su Alter Alter, Il Male, Corto Maltese, Cuore, Linus, Il Mago, Comix, Zut, Boxer, Paparazzin, Mamma! (e ne è anche uno dei padri fondatori e nobile) e come illustratore ai periodici Avvenimenti, Rassegna Sindacale, Nuova Ecologia, Chitarre e Impronte (della Lega Antivivisezione).

http://www.google.com/friendconnect/profile/picture/65/NrZtj_dzK3XKEhUkR4swmeJ8Yhx76Vo4D4LPPr3c8t9mooc_5g9zPcjLg3uwf6Hik6g4N01eaXFBy_FGncuPohIALWEGRUB2ka1_3z_cSbg
le sue opere su mamma.it

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IL PREMIO SPECIALE "IN PUNTA DI PENNA – MIT SPITZER FEDER
LEGATO ALL’OMONIMA MOSTRA ORGANIZZATA ASSIEME
AL GOETHE-INSTITUT ITALIEN È STATO ASSEGNATO A:

DANILO MARAMOTTI *
tra i disegnatori italiani e a

KLAUS STUTTMANN
tra i disegnatori tedeschi.

A STUTTMANN VA IL PREMIO ANCHE PER LA SEZIONE GRAFICA INTERNAZIONALE.

Sarà l’arma dell’ironia e dello sberleffo satirico a far superare diffidenze e pregiudizi antichissimi tra italiani e tedeschi? Se la risposta sarà affermativa il merito andrà di sicuro al Goethe-Institut Italien che assieme al Museo della Satira di Forte dei Marmi e alla Galerie für Komische Kunst im di Kassel, ha coinvolto tra gli altri ben sedici disegnatori italiani ed altrettanti tedeschi. L’obiettivo di scherzare sui difetti degli altri per far riscoprire pregi e virtù di due nazioni è stato così conseguito. Tra tanti validi disegni la Giuria ha ritenuto di premiare tra i disegnatori italiani DANILO MARAMOTTI e tra i disegnatori tedeschi KLAUS STUTTMANN, autori di due opere che ben sintetizzano lo spirito dell’iniziativa.


Alcune opere di Stuttman dal suo sito:


http://www.stuttmann-karikaturen.de/karikaturen/kari_20100910_Bombe.gifhttp://www.stuttmann-karikaturen.de/karikaturen/kari_20100910_3D.gifKarikaturen im Archiv Karikatur
Karikaturen im Archiv
Aggiungi didascalia

Karikatur des Tages
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Premio satira di Forte dei Marmi 2010
qui tutti gli altri vincitori e le motivazioni (Arbore, Riondino, Serena Dandini, ecc)
 
= Maramotti 

http://virus.unita.it/img/upload/image/10mara.jpg----------------------------------------------------------------------------------------------------------
Premio Satira Politica Forte dei Marmi

Libera cronaca del 12 settembre 2010: Premiazione 38° Premio Satira Politica

venerdì 17 settembre 2010

I QUATTRO DELL'APOCALISSE, caricature di Portos - 12 settembre

I QUATTRO DELL'APOCALISSE, caricature di Portos - 12 settembre 
appendice alla la settimana in vignette:  6  - 13 settembre.


GASPARRI E LA RUSSA
“Colonnello non voglio pane, voglio incarichi nel gover no…”: tutto cambia di questi tempi, anche
le eroiche canzoni della nostra destra. Ormai, aMontecitorio, i due sergenti Maurizio Gasparri e Ignazio La Russa sono stati soprannominati Dolce e Voltagabbana: un tempo finiani di ferro, ora sono attaccati a Berlusconi più di un’attricetta di fiction. La rimozione dell’ex leader di Alleanza Nazionale dalla Presidenza della Camera, però, non appare facile senza l’intervento del carro, anzi, del Carroccio attrezzi. I due simpatici Bibì e Bibò del centrodestra, da brillanti statisti quali sono, hanno concepito delle ipotesi interessanti per convincere Fini a uscire da Montecitorio: Gasparri, facendo la voce in falsetto, s’è offerto di gridare “Gianfranco, sono Elisabetta… corri, mi si è rotto un tacco!”; La Russa invece, uomo di machiavellica intelligenza, ha proposto di utilizzare un bazooka anticarro da spalla calibro 89 mm. “E’
previsto dalla Costituzione – ha aggiunto Ignazio - me l’ha detto Borghezio”. “Il delicato problema
istituzionale è risolvibile – ha chiosato Gasparri – basta mettersi intorno a un tavolo e fare un bel
ragionamento. Io e Ignazio portiamo il tavolo, se si riesce a trovare qualcuno che ci mette il ragionamento, il gioco è fatto”.
                                      Marco Presta




BRUNO VESPA


Dopo l’increscioso episodio di cui è stato protagonista,negli ambienti giornalistici della Rai 
lo hanno ribattezzato Sexy Rubra: parliamo di Bruno Vespa, un tipo apparentemente sempre freddo e
controllato. Da un punto di vista strettamente sessuale, si pensava che avesse un unico rapporto
annuale, come l’Istat. Niente di più falso e infondato. Presentando di recente il Campiello, si è
infatti lasciato andare e ha commentato con entusiasmo irrefrenabile il decolletè della scrittrice
Silvia Avallone, invitando la regia ad inquadrarlo e scattando egli stesso numerose istantanee, tra
l’imbarazzo dei presenti. Insomma, Bruno ha inventato il Premio Tetterario e questo gli fa onore.
Pare che, a microfoni spenti, abbia anche espresso pesanti apprezzamenti sullo stacco di coscia di
Umberto Eco. Speriamo che l’inatteso tourbillon dei sensi che lo ha colpito si plachi, anche se
inquietanti indiscrezioni trapelate da Viale Mazzini rivelano che Vespa, ormai profondamente
trasformato, starebbe per dare una svolta hard al proprio programma, il cui titolo dovrebbe cambiare
in Porca a Porca. Del resto, bisogna capirlo: finora, ha sbaciucchiato solo politici, ministri e
sottosegretari. Lasciamolo sfogare, se non vogliamo che faccia qualcosa di brutto al primo Fassino
che gli capita a tiro.
                              Marco Presta 
  
Capezzone

ANGELA NAPOLI
Il concetto di “corpo elettorale” potrebbe essere molto cambiato in questi ultimi anni, senza che
noi ce ne rendessimo conto. La deputata finiana Angela Napoli ha infatti insinuato, nel corso 
di un’intervista televisiva, che alcune colleghe sarebbero state elette perché si sono prostituite. 
Lo sgomento è piombato sul Paese. Si tratta evidentemente di una calunnia infondata, destinata 
a crollare immediatamente alla prova dei fatti: vi viene in mente un solo nostro rappresentante
delle Istituzioni, uno solo, che secondo voi andrebbe a mignotte? Ho detto uno solo, non trentacinque!
Tutti quanti si sono scandalizzati, subito si sono alzate vibranti proteste da ogni schieramento politico,
il Presidente Fini ha chiesto alla sua parlamentare di scusarsi immediatamente. L’idea che a Montecitorio siedano delle prostitute è in effetti inaccettabile e ci indigna profondamente. Per quanto riguarda invece mafiosi, camorristi, corrotti,cocainomani, evasori fiscali e abusivisti edilizi, ci siamo ormai abituati. 
E’ assolutamente giusto: in un Paese civile, ci vuole tolleranza.
                                                           Marco Presta

PS: terribile la scelta di Capezzone https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjaW5J5GXm6HH5As6J4MrtBIj7C-iAVT3h7cExdVDnGBZU25xAtMhrVo1vAByjk-1PVu6P1AL7kelpQc89PyJEVEPWnkbFb9SK96Ozalsw4ds3Ihm8Jkok4v6NJpn27iHhbSWkz03AjnZo/s1600/fany-cool.png 
visto che si parla di prostituzione nel pezzo...
a proposito di Daniele :
"Capezzone dichiara di essere bisessuale. Le due sponde offrivano pari importo.

In un’intervista Capezzone ha ammesso di essere bisessuale. Gli piacciono sia gli uomini che Berlusconi.

Il portavoce del Pdl cerca di tenere nascosta la propria bisessualità. L’unica cosa della quale non dovrebbe vergognarsi."
 da Spinoza.it



DIEGO ARMANDO MARADONA
Qualcuno nel corso della settimana ha proposto di festeggiare i 50 anni di Maradona nella sua Napoli 
e si sarebbe trovata anche un’organizzazione seria, affidabile, pronta a preparare la bella
ricorrenza: la Guardia di Finanza che, in effetti, da anni cerca di fare la festa al Pibe. C’è poco da dire:
il nostro Fisco è talmente famoso, che vengono a evaderlo anche dall’estero. Il geniale numero dieci,
infatti, ha nei confronti delle nostre casse una pendenza che, al confronto, il monte Zoncolan,
durante il Giro d’Italia, sembra un tratto pianeggiante.
Si parla di trenta milioni d’euro, una cifra che dovrebbe bastare a comprare i tramezzini necessari
per il party e forse anche i rustici. Dei tanti funambolici dribbling di cui è costellata la sua carriera, quello ai danni del nostro Erario appare il vero capolavoro di Maradona.
Per i tanti tifosi del campione argentino, egli non avrebbe fatto nulla di scorretto, anzi, avrebbe semplicemente anticipato con straordinaria lungimiranza il nostro attuale sistema fiscale, basato sul modello unico: Diego Armando, infatti, durante la sua permanenza in Italia, le tasse le ha pagate un’unica volta e poi mai più.
                                       Marco Presta 

 https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjgMGUbqGZZQ6NUh2vEGhHY8jDGlXl-OeaQkfUi3Yg7hkXqyD4FPrIBOGDZ3rOBe3gk9XDCFLm6SMbhQQJhyxzeQ5v1CHiaZ9H1-HDmM-PO_c93767W7553u2cfojTj-tYyYaeuWRg1vFU/s1600/fany.big_smile.png https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjgMGUbqGZZQ6NUh2vEGhHY8jDGlXl-OeaQkfUi3Yg7hkXqyD4FPrIBOGDZ3rOBe3gk9XDCFLm6SMbhQQJhyxzeQ5v1CHiaZ9H1-HDmM-PO_c93767W7553u2cfojTj-tYyYaeuWRg1vFU/s1600/fany.big_smile.pngTratti da Il Misfatto

Inserto di satira e maldicenze de Il Fatto Quotidiano
http://www.ilmisfatto.it/
 Disegni di Portos
e
Testi satirici di Marco Presta.
Altre vignette della settimana di Portos:
 Patito Democratico
Etichette: Fassino, Festa pd
Addavenì buffone
Etichette: berlusconi, Fini, Mirabello, PDL, Stalin
Pantania vertice di maggioranza
Etichette: berlusconi, Bossi, pantano, vertice di maggioranza




Reverendo Jones
September burning

 Mediatic circus
Etichette: Corano, News, Reverendo Jones


manca  un Andreotti da 5 stelle ... lo potete trovare QUI o QUA!

giovedì 16 settembre 2010

Maurizio Cattelan a Milano

modificato 09-10 -10


Cattelan e  e l' arte della provocazione.
Milano, piazza Affari - La scultura del dito medio di Maurizio Cattelan. La mano in marmo di Carrara è alta 4 metri e 60 ed è posizionata sopra una colonna che porta l'altezza della scultura a quasi 11 metri complessivi.(foto©Alberto Cane)

Un mese fa nella mia posta classificata spam avevo trovato l'invito alla mostra della galleria Peruzzi
che fa da contorno alla grande retrospettiva comunale dedicata a Maurizio Cattelan.
Per fortuna che controllo sempre!
MAURIZIO CATTELAN  grafica e multipli
Sabato 18 e Domenica 19 Settembre 2010 alla Collezione Peruzzi - corso Lodi 78 - Milano  orario 11-19

Per festeggiare il proprio trentennale, oltre  alle importanti acquisizioni effettuate, visibili nel sito della Collezione www.collezioneperuzzi.it , la Collezione Peruzzi il 18 e 19  Settembre 2010 sarà aperta al pubblico con una mostra delle opere seriali, grafica e multipli, di Maurizio Cattelan.
 La mostra  si svolge in concomitanza con la grande retrospettiva che la città di Milano dedica a Settembre a  Cattelan, completando il panorama delle opere di questo Artista con la sua
produzione di  grafica e  multipli. Saranno visibili tutte le 9 opere di Cattelan appartenenti
alla Collezione, punto di riferimento in Italia,  per la sua dimensione,  organicità e  rigore delle scelte,  del collezionismo di opere seriali di arte contemporanea.


 La grande retrospettiva, ecco il punto proprio grande non direi...dovevano essere una decina di opere ma si sono ridotte a 4 e oggi in tv parlavano addirittura di tre . Ma senz'altro clamorosa, prima per la difficile scelta delle opere e poi per il manifesto.
Era stato preparato con la raffigurazione dell'Hitler pentito genuflesso in preghiera.



Comunità ebraica di Milano: che errore
*

Si sono levati maree di proteste... il logo del comune raffigurato accanto ad Hitler  e poi quelle  dei rappresentanti ebraici.
I manifesti  non verranno affissi per le vie di Milano per rispetto agli ebrei e per rispetto al simbolo del comune. ("Quell'opera è stata comprata da 3 ebrei)

Cattelan si chiedeva in un'intervista:  


«È una cosa strana: a chiamarmi è stato proprio il Comune dove conoscono bene il tipo di lavoro che faccio. Cosa si aspettavano? Non potevano certo pensare che non mi sarei misurato con il lavoro interrotto in piazza XXIV Maggio sei anni fa. Del resto il progetto della mano era noto anche al sindaco fin da marzo. Probabilmente è intervenuto un atteggiamento di prudenza dettato da ragioni politiche. Forse in questo momento l' amministrazione sta giocando in difesa facendo, a mio avviso, un errore tattico perché in queste situazioni bisognerebbe piuttosto attaccare. Sono convinto che se ci fosse stato Bossi come sindaco non solo avrebbe accettato la statua della mano, ma l' avrebbe voluta in permanenza perché è una statua che, collocata proprio di fronte al palazzo della Borsa, alla fine parla della rabbia dei cittadini verso quello che Bossi chiamerebbe il teatrino della finanza»
Sta parlando di Omnia Munda Mundis, l'enorme  mano mozzata di marmo da cui spunta un dito medio, che verrà installata in Piazza Affari.(Non è la mano di Bossi a pugno col dito medio alzato ma una mano con tutte le dita mozzate tranne il medio.  Il dito medio è ciò che è rimasto, c'è rimasta solo  la possibilità di fare un gestaccio... tutto il resto, ce lo devono aver tolto mentre eravamo distratti...)
Le altre tre dovrebbero essere La Nona Ora, Donna Crocifissa, e Drummer Boy col punto interrogativo.

Il dito in Piazza Affari resterà esposto solo dieci giorni e Palazzo Reale avrà, solo per la sua mostra, un orario ridotto a quattro ore al giorno; i manifesti pubblicitari non sono ancora comparsi in città. La sensazione è che il Comune le abbia riservato un basso profilo. Perché non ha mandato tutto all'aria?
«È un'amministrazione di roditori: hanno rosicchiato su tutto quello che potevano. In vent'anni non mi è mai successa una cosa così: vengo a sapere dai giornali cosa stanno decidendo in Comune! Sono andato avanti perché credo molto nel progetto della statua davanti alla Borsa: mi interessa la forza della piazza. E poi perché molti dei miei lavori migliori sono frutto o di errori o di situazioni come questa dove sei costretto a trasformare in positivo gli imprevisti. Alla fine le tre opere che esporrò a Palazzo Reale sono un trittico perfetto, la mia famiglia autobiografica: il padre, la madre e il figlio. Se mi fossi seduto a tavolino non mi sarebbe venuta in mente una mostra così».

Ha messo in mostra la sua famiglia?
«È una famiglia disfunzionale, come è stata la mia: il padre fa il Papa; la madre sostituisce il figlio in croce e il figlio non riesce a comunicare se non battendo il tamburo».

Questa interpretazione del Papa colpito dal meteorite come suo padre non l'avevamo mai sentita.
«La statua di papa Wojtyla è un lavoro del 1999 che era nato in piedi, ma non mi convinceva. A una settimana dalla mostra cominciai a pensare a come distruggerlo. Alla fine mi venne l'idea del meteorite e fu come un'illuminazione: capii che avevo abbattuto la figura del padre. Questo è quello che sanno fare i lavori importanti: se io ho avuto un'epifania, allora può averla anche qualcun altro».

Chissà come sarà contento suo padre a leggere questa rivelazione.
«A diciassette anni tentai di strangolarlo; fu allora che andai via di casa. Di giorno lavoravo otto ore, alla sera andavo a scuola: niente divertimento. Ma avevo bisogno di silenzio intorno a me: la casa era piccola e noi eravamo in troppi. È stato il cruccio di mia madre che era orfana e ha rivissuto l'abbandono».

Il bambino tamburino allora è lei?
«Decisamente: non posso togliermi dalla partita. Penso di essere un caratteriale, forse da piccolo molto più di adesso. Mia mamma, presa dalla disperazione, venne a chiedermi cosa non andava. Mi ricordo mezz'ora di silenzio dove nella mia testa c'erano migliaia di inizi di possibili dialoghi che non hanno mai preso forma verbale. Non era solo l'incapacità di esprimere le mie necessità, era un blocco emotivo. Io non avevo un tamburo, ma usavo il silenzio. Come ho montato il bambino nella sala delle Cariatidi è perfetto: è in alto sul cornicione, solo e distante; c'è e non c'è. Non è a livello delle altre figure ma è sospeso nel punto di vista esterno dello spettatore, quello che ho sempre usato nella vita».

Dunque la donna crocifissa è sua madre, quella che non l'ha mai baciato?
«Nell'arte la donna è la Madonna e la rappresentazione della bellezza, ma nella mia famiglia la donna era sofferenza. Quest'opera per me non è mai nata come una crocifissione invertita, ma in questo trittico mi sento di giustificarla come la mia visione domestica femminile».(continua)
http://www.flashartonline.it/uploads/testi/image/NEWS/25_8_la_nona_ora_g.jpg
La nona ora -Cattelan
Drummer Boy-Cattelan




Cattelan -Donna crocifissa sul muro di una chiesa 1 06 08


La donna crocefissa era stata esposta in Germania nella città di Pulheim, vicino a Colonia L'installazione si inseriva all'interno del progetto Synagogue Stommeln, una rassegna artistica organizzata dal 1991 in una ex sinagoga ora diventata chiesa cattolica.

 Ma chi è Cattalan?

È stato definito da Jonathan P. Binstock, curatore d'arte contemporanea come "uno dei più grandi artisti post dadaisti e post-duchampiani ed un 'furbacchione', anche".

Maurizio Cattelan, il più quotato sul mercato tra gli artisti italiani viventi, nasce a Padova nel 1960 e inizia a lavorare a Milano, realizzando oggetti non-funzionanti, in sintonia con le tendenze del concettuale. Il debutto espositivo è nel 1991, alla Galleria d'Arte Moderna di Bologna, dove presenta «Stadium 1991», lunghissimo tavolo da calcetto, con undici giocatori senegalesi e altrettanti scelti tra le riserve del Cesena. Già nel 1986 aveva lanciato una provocazione, con «Untitled», del 1986, una tela squarciata in tre pezzi alla maniera di Lucio Fontana, creando però la «Z» di Zorro, che sarà il suo «marchio» negli anni successivi. L'artista si guadagna un forte riscontro dal pubblico e dal mercato dell'arte. In una performance a Milano, Cattelan attacca al muro con lo scotch il suo gallerista Massimo De Carlo.
METEORITI SUL VATICANO - L'opera più nota più nota di Cattelan «La Nona Ora», scultura realizzata nel 1999 che raffigura Giovanni Paolo II abbattuto a terra sotto il peso di un enorme meteorite e circondato da vetri infranti. Al centro di molte polemiche, il lavoro è stato esposto alla Royal Academy di Londra e a Varsavia e battuto da Christiès nel 2001 per la cifra record di 886 mila dollari, all'epoca equivalenti a due miliardi di lire.
LA BIENNALE AI CARAIBI - Cattelan vive a New York, ma le sue provocazioni si trovano in mezzo mondo. Ai Caraibi l'artista ha organizzato la «sesta Biennale»: peccato che non ce ne fossero mai state prima e non ne siano seguite altre. L'«installazione» consisteva in due settimane di villeggiatura gratis per gli artisti invitati e nessuna opera esposta, lasciando a bocca aperta le delegazioni di critici accorsi inutilmente.
Venezia-Persino con la Biennale vera, quella di Venezia, Cattelan non ha scherzato. Nel '93 ha sconvolto la laguna mettendo in scena «Lavorare è un brutto mestiere», il cui obiettivo era quello di vendere a un'agenzia di pubblicità il suo spazio espositivo.
L'ASINO E I DOTTORI - A New York, sulla 20esima strada, Cattelan ha aperto una vetrina minimale, la «Wrong Gallery», dove di volta in volta viene esposto un artista. È sempre un evento e i newyorkesi ne vanno matti. Le quotazioni «stellari» delle sue opere generano spesso critiche e malumori, nel mondo dell'arte e non solo. Cattelan non si è risparmiato le sue uscite spiazzanti neanche nel giorno della laurea honoris causa conferitagli dalla facoltà di Sociologia dell'università di Trento. Identificandosi con un asino, ne ha regalato uno imbalsamato all'ateneo. Titolo dell'installazione «Un asino tra i dottori».

http://mauriziocattelan.altervista.org/
http://mauriziocattelan81.blogspot.com/

 

Nota di Gad Lerner

Comunità ebraica di Milano: che errore

giovedì, 16 settembre 2010

Dissento da Roberto Jarach, presidente della Comunità ebraica di Milano, che ha definito “inopportuno” il manifesto di Hitler genuflesso, opera di Maurizio Cattelan, con cui l’artista intendeva pubblicizzare la sua prossima esposizione in città.
Agli assessori comunali che lo consultavano, Jarach avrebbe dovuto rispondere che il presidente della Comunità ebraica non fa di mestiere il censore, nè ha titolo per occuparsi di arte contemporanea. A noi ebrei milanesi, poi, deve spiegare come mai la sua presidenziale sensibilità si manifesti a corrente alternata. Non mi risulta infatti che abbia sentito il bisogno di esprimersi quando, domenica scorsa, è stato il primo ministro del nostro paese a esibirsi in una barzelletta corriva su Hitler. E mi scuso con Maurizio Cattelan per il paragone, di certo offensivo per la sua opera. Già che ci siamo, auspicherei che alla vigilia del Kippur la Comunità ebraica tornasse a prendere una posizione chiara di denuncia della vera e propria caccia alle streghe messa in atto contro i Rom, di nuovo con la partecipazione cinica e strumentale di nostre autorità istituzionali.
Gad Lerner


 Altri articoli:


**= l primo ottobrere la giunta milanese ha deciso che la statua, che avrebbe dovuta essere rimossa lunedì, rimarrà in piazza Affari fino al 24 ottobre, data di chiusura della mostra di Cattelan a Palazzo Reale. E nel frattempo si è aperta anche la possibilità che l'opera rimanga in via permanente a Milano. Il sindaco Moratti, infatti, ha chiesto all'assessore alla Cultura Massimiliano Finazzer Flory di presentarle una proposta in merito di cui si discuterà la prossima settimana. Non verrà invece prolungato il calendario della personale a Palazzo Reale ma solo per un problema di carattere tecnico. Infatti la sala delle Cariatidi, che ospita due delle tre opere in mostra, è in fase di ristrutturazione e non può essere utilizzata oltre la data stabilita.
Aggiornamento 9 ottobre
Maurizio Cattelan dopo che si è ventilato l'ipotesi di esporre l'opera in via permanente a Milano ha scritto una lettera formale all'assessore alla Cultura Massimiliano Finazzer Flory.
"Sono felice che il Comune stia valutando la possibilità di accettare la donazione della scultura e sono più che contento di valutare qualsiasi proposta che rispetti però lo spirito originale del lavoro. Il progetto è stato realizzato per piazza Affari e lì deve rimanere, questa è la mia condizione. Se non in pianta stabile almeno per un numero di anni, una ventina per esempio. Perché tra vent'anni quella piazza sarà un'altra cosa e l'opera sarà stata metabolizzata."
Adesso si attende la decisione della Moratti che non dovrebbe tardare perché se la statua non dovesse restare a Milano bisognerà cominciare a organizzare il suo trasporto altrove entro il 24 ottobre, data di chiusura della mostra a Palazzo Reale.

Il Papa in Gran Bretagna

Oggi il Papa arriva in Gran Bretagna per una visita di Stato di quattro  giorni.  C'è molta diffidenza e tantissime critiche, ma il papa è ottimista!

Diversi giornali inglesi hanno disegnato vignette relative alla storico evento, eccone alcune...

The Pope's baggage.
by Peter Brookes -The time


The Pope arrives in Britain today for a four-day state visit. Several of the British daily newspapers have cartoons relating to the historic event. Peter Brookes in The Times shows the Pope in his Popemobile, having just arrived at Edinburgh airport. On the trailer behind, we can see a number of suitcases with labels such as 'Anti-abortion', 'No Condoms', and 'Child Abuse'.
EXPLANATION
The cartoonist plays on the double meaning of the word 'baggage'. Baggage can, of course, refer to the bags and cases that you take with you when you travel, but you can also use baggage figuratively to refer to someone's emotional problems, fixed ideas, or prejudices. • New research even suggests that frequent moving can mean children carry emotional baggage through to adulthood. In this case, it's the baggage of the Catholic church that the Pope is trailing behind him.





Steve Bell on the Pope's visit to Britain
Steve Bell on Pope Benedict XVI's state visit to Britain being met with protests and apathy
Steve Bell guardian.co.uk, Thursday 16 September 2010





http://i.telegraph.co.uk/telegraph/multimedia/archive/01716/mattb16092010_1716947a.gif 
Matt Daily Telegraph


The Independent  
























Il Papa in Gran Bretagna
Matteo Bertelli


Paride Puglia PUNCH

http://www.thetimes.co.uk/tto/multimedia/archive/00057/75241361_pope_57278d.jpg
 da The Times



Notizie correlate:

mercoledì 15 settembre 2010

Fuoco amico

Lo squallor
Marco Careddu


12 settembre 2010 ore 22 motovedetta libica spara contro peschereccio italiano.
 "Fatto molto grave ", la notizia del peschereccio colpito da mitragliate sparate da una motovedetta libica, commenta Laura Boldrini, portavoce dell'Alto commissariato per i rifugiati politici. L'Ariete, questo il nome del peschereccio, era stato premiato proprio dall'Alto commissariato nel 2008 per meriti di alta civiltà. (APCOM - Lun 13 Set - 18.16)(video)



Da anni vanno avanti i difficili rapporti tra i pescatori di Mazara del Vallo e le motovedette del governo libico e tunisino , la cosiddetta "guerra del pesce". Quando i pescherecci sono accusati di essersi spinti oltre le acque internazionali un mare di confini molto soggettivo le barche vengono abbordate e imprigionate (l'ultima 23 giorni di prigionia e 15000 € di multa pagate dal governo italiano). Tre settimane di carcere e il sequestro del pesce pescato sono la prospettiva poco piacevole e il comandante siciliano non si è fermato. Ma  questa volta hanno sparato.
L'assurdo poi che fosse una motovedetta regalata dal nostro governo per arginare l'arrivo via mare dei disperati migranti a sparare con a bordo sei finanzieri italiani.
Questa volta c'è  qualcosa in più ... le «scuse» delle autorità africane che hanno giustificato l’intervento violento col sospetto che il peschereccio, premiato dall’Alto commissariato Onu per aver salvato centinaia di vite umane in quella fossa comune che è il Canale di Sicilia, potesse nascondere clandestini in fuga. Ma ai clandestini e a chi li aiuta si può sparare? Li abbiamo autorizzati noi con il nostro trattato di amicizia a sparare?


BELLE AMICIZIE !!!
Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei.
E' un vecchio detto, sempre valido.
Il ringraziamento di tanto leccare il culo alla Libia è arrivato sottoforma di cannonate contro un peschereccio di Mazara, dalle stesse nostre motovedette, regalate ai beduini in cambio di petrolio.
E' l'ennesima umiliazione che l'Italia deve mandar giù grazie al piccolo duce, che la governa ormai con meno del 30 % di consensi.
Roberto Mangosi www.enteroclisma.com

FUOCO AMICO
Inspiegabile l'attacco della motovedetta libica al peschereccio italiano. Specie dopo le calde manifestazioni di amicizia di Gheddafi per l'Italia delle quali, a questo punto, è lecito sospettare.
Pubblicato da uber 
Etichette: gheddafi, immigrazione, politica internazionale


Giorgio Forattini - Home page UFFICIALE


Articolo 21 - Press a poco
Bella Italia, armate sponde
di  Nadia Redoglia
Non è più come quando ci sparavano i razzi a Lampedusa. Da che siamo diventati amici, dopo che ci sparano, la Libia porge le scuse. Maroni le accetta, ché è stato solo un incidente. Frattini, a sua volta, si scaglia contro gli italiani accusati di pescare fuori casa. Forse è ancora lì che attende le loro scuse. Gli è che ancora ignoriamo in che consiste l’incidente. La prima excusatio è giunta da fonti del Comando generale della Guardia di Finanza: puntualizzava che a bordo non c’erano ufficiali, ma tecnici graduati  e che prima d’offrire le nostre motovedette ai libici, le abbiamo “disarmate”. La logica di tale operazione la imputiamo al fatto che i respingimenti di cui al noto trattato, devono essere eseguiti senza l’uso delle armi. Com’è che allora la Libia le ha riarmate? E com’è che noi non lo sapevamo? Siccome i nostri militari non sono ufficiali, anche le notizie del riarmo non possono esserlo? Non è, per caso, che Maroni sia stato (goffamente) precipitoso nel parlar di “incidente”? Eh no, perché così riferito, uno potrebbe intendere che i nostri amiconi abbiano confuso i pescatori con migranti da affondare. E’ orrore che rifiutiamo. Ci conforti con parole sue ministro.


Amici libici
Marilena Nardi http://www.marilenanardi.it/

PORTOS Comic strip


Mitragliate
VADELFIO



Ceci n'est pas un fumogeno
Mazara del Vallo. L'approfondimento di Mamma!
MAURO BIANI - http://maurobiani.splinder.com/

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Moise

Pensierini.

Sulla motovedetta libica c'erano anche agenti della Guardia di Finanza italiana. Frattini si scusa per la pessima mira. "Lavoreremo sodo su esercizi di mira e precisione!". Vukic



Mitraglie
Umberto Romaniello






Segnali di fumo
Marco Careddu GRAFFI DIGITALI


La fin des amour
Paride Puglia PUNCH


Paride Puglia PUNCH

http://www.mamma.am/mamma/images/img_7540.jpg
Caccia all'immigrato
Autore: lele&fante
Fonte: http://www.leleefante.blogspot.com/



Non c’è nulla di strano i nostri lungimiranti governanti donino una motovedetta della Guardia di Finanza all’amico Gheddafi. Neanche è strano che ci abbiano dimenticato sopra una mezza dozzina di finanzieri (capita anche a noi di lasciare la patente nella tasca dei pantaloni portati in tintoria). Non è neppure strano che la suddetta motovedetta abbia aperto il fuoco contro un nostro peschereccio in acque internazionali. La cosa veramente stranissima è che il governo italiano non si sia Franco Stivali affrettato a chiedere scusa al governo libico per l’increscioso episodio.
 Franco Stivali  http://pupazzetticolnasone.blogspot.com/




Tante scuse
MAX [fra parentesi]


Les affaires sont affaires
Paolo Lombardi

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fabiomagnasciutti