Sesta raccolta per gli amici di Charlie Hebdo:
Guillermo Mordillo
David Rowe
#Charlie Hebdo
Doaa Eladl (Egitto)
Charlie Hebdo 09 Jan 2015
#jesuischarlie
Doaa Eladl (Egitto)
Charlie Hebdo 10 Jan 2015
Riber
Tyvärr är det möjligt att använda denna snart 15 år gamla bild igen och igen.
Unfortunately, it is possible to use this almost 15 year old image again and again.
Riber
Murat Ahmeti
#jesuischarlie
Dalcio
Je Suis Charlie
https://www.facebook.com/Chubasco.toons
Chubasco
The cartoonist Ares
Its sad, its crazy what happen with my colleagues of Charli Hebdo its an attack against all us against the press against the humanity
08 Jan 2015
Charlie Hebdo attack
BY FREDERICK DELIGNE, NICE-MATIN, FRANCE - 1/7/2015
NO LOS SILENCIARÁN...
Omar Zevallos
Fort Charlie
Bruno Bozzetto
I have a dream
Bruno Bozzetto
New Critics
BY RICK MCKEE, THE AUGUSTA CHRONICLE - 1/8/2015
The Disease of Terrorism
BY BRIAN ADCOCK, THE SCOTLAND - 1/11/2015
YOU CAN'T KILL OUR VALUES#158542
BY BRIAN ADCOCK, THE SCOTLAND - 1/11/2015
Plumas caídas
BY ANGEL BOLIGAN, EL UNIVERSAL, MEXICO CITY, WWW.CAGLECARTOONS.COM - 1/11/2015
Terrorismo Ciego
BY ANGEL BOLIGAN, EL UNIVERSAL, MEXICO CITY, WWW.CAGLECARTOONS.COM - 1/11/2015
Revolución en Francia
BY ANGEL BOLIGAN, EL UNIVERSAL, MEXICO CITY, WWW.CAGLECARTOONS.COM - 1/11/2015
Charlie Hebdo
BY KAP, SPAIN - 1/7/2015
Dangerous people
BY KAP, LA VANGUARDIA, SPAIN - 1/11/2015
Charlie Hebdo
for Vrij Nederland
Noma Bar
Daryl Cagle
for CHARLIE HEBDO!
by erdogan karayel
... ... Sunnerberg Constantin
...
09 Jan 2015
citizens Sunnerberg Constantin
...
12 Jan 2015
Libertè
Jan-Erik Ander
Salman Rushdie condemns attack on Charlie Hebdo
Posted January 7th, 2015 by English PEN staff & filed under Campaigns.
English PEN condemns today’s shootings at the offices of satirical newspaper Charlie Hebdo as a shocking assault on press freedom and free speech. Writer and PEN Pinter Prize winner Salman Rushdie has issued the following statement about the horrifying events in Paris
Religion, a mediaeval form of unreason, when combined with modern weaponry becomes a real threat to our freedoms. This religious totalitarianism has caused a deadly mutation in the heart of Islam and we see the tragic consequences in Paris today. I stand with Charlie Hebdo, as we all must, to defend the art of satire, which has always been a force for liberty and against tyranny, dishonesty and stupidity. ‘Respect for religion’ has become a code phrase meaning ‘fear of religion.’ Religions, like all other ideas, deserve criticism, satire, and, yes, our fearless disrespect.
L'opinione di Salman Rushdie
A poche ore di distanza dal tragico atto di terrorismo che, a Parigi, ha causato la morte di 12 persone nella sede del settimanale satirico francese Charlie Hebdo, lo scrittore indiano Salman Rushdie, che da più 25 anni è sotto minaccia di morte da parte dell’Islam radicale, ha rilasciato una dichiarazione di solidarietà con Charlie Hebdo.
La traduciamo qui, l’originale in inglese è stata pubblicata sul sito englishpen.org.
La religione, una forma medievale di non ragione, quando si combina con le armi moderne diventa una minaccia reale per le nostre libertà. Questo totalitarismo religioso ha causato una mutazione mortale nel cuore dell’Islam e oggi, a Parigi, abbiamo visto le sue tragiche conseguenze. Io sto con Charlie Hebdo, come dovremmo fare tutti noi, per difendere l’arte della satira, che è stata sempre una forza a favore della libertà e contro la tirannia, la disonestà e la stupidità. Il “rispetto per la religione” è diventata una frase in codice per significare “paura della religione”. Le religioni, come tutte le altre ideologie, meritano critiche, satira e, sì, la nostra coraggiosa mancanza di rispetto.
(Traduzione di Andrea Coccia)
«Charlie» traits pour traits-Liberation
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Altre bellissime collezioni:
7 GENNAIO 2015 - E-book gratuito (Italy)
Parigi - rue Nicolas-Appert, 10 - XI arrondissement.
7 gennaio 2015 - ore 11:30 del mattino: due individui mascherati e armati entrano sparando negli uffici del giornale "Charlie Hebdo"…
39 tra disegnatori, vignettisti e scrittori ricordano a loro modo la data.
#JesuisCharlie Cartoon Movement (171 )
Charlie Hebdo Responses/Cartoonistsrights.org Collection
http://www.cagle.com/news/charlie-hebdo/
http://www.cagle.com/news/charlie-hebdo-attack/
http://www.cagle.com/news/drawing-muhammad/
http://www.cagle.com/news/je-suis-charlie/
http://www.cagle.com/news/freedom-expression/
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domenica 18 gennaio 2015
#CharlieHebdo Le collezioni
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ON SATIRE di Joe Sacco
Joe Sacco: On Satire – a response to the Charlie Hebdo attacks
The acclaimed graphic artist and journalist Joe Sacco on the limits of satire – and what it means if Muslims don’t find it funny
per vedere l'img a dimensioni originale cliccare qui
Joe Sacco -The Guardian
LA TRADUZIONE della vignetta da INTERNAZIONALE PAGINA 23
Sulla satira
1) La mia prima reazione agli omicidi nella redazione di Charlie Hebdo a Parigi non è stata di rabbia e di sfida. Non mi è venuta voglia di battermi il petto e riaffermare il principio della libertà di espressione.
2) La mia prima reazione è stata di tristezza. Alcune persone erano state brutalmente uccise, tra cui diversi fumettisti. La mia tribù...
3) ...MA DOPO IL DOLORE HO COMINCIATO A PENSARE ALLA NATURA DI ALCUNE VIGNETTE SATIRICHE DI CHARLIE.
DEFORMARE IL NASO DEI MUSULMANI È TANTO ACCETTABILE QUANTO OGGI APPARE PERICOLOSO, MA L'HO SEMPRE CONSIDERATO UN MODO INUTILE DI USARE LA PENNA.
4) Posso prestarmi anch'io a questo gioco? Certo posso disegnare un nero che cade da un albero con una banana in mano. Eccolo. Tanto ho il diritto di offendere, giusto?
5) A PROPOSITO, LO SAPEVATE CHE CHARLIE HEBDO HA LICENZIATO UN VIGNETTISTA -MAURICE SINET, CERCATELO SU GOOGLE- PERCHÈ AVREBBE SCRITTO UN ARTICOLO ANTISEMITA?
6) Alla luce di questo, eccovi un ebreo che conta i soldi nelle viscere della classe operaia. Se oggi accettate la battuta, pensate a come vi sarebbe sembrata nel 1933...
7) IN REALTÀ DISEGNARE UNA LINEA SIGNIFICA ANCHE ATTRAVERSARNE UNA, PERCHÈ LE LINEE SU UN FOGLIO SONO ARMI, E LA SATIRA SERVE AD ARRIVARE SUBITO AL NOCCIOLO DELLA QUESTIONE. MA DI QUALE QUESTIONE? E QUAL È IL BERSAGLIO? E PERCHÈ?
8) Si io affermo il mio diritto di prendere in giro. Ecco il disegno non necessario di un vero credente che esegue il volere di dio nel deserto. MA FORSE QUANDO CI STANCHIAMO DI MOSTRARE IL DITO MEDIO, POSSIAMO PROVARE A CAPIRE PERCHÈ OGGI IL MONDO È COSÌ COM'È...
9) ... E PERCHÈ I MUSULMANI QUI E OGGI SONO INCAPACI DI FARSI UNA RISATA GUARDANDO UNA VIGNETTA.
10) Se rispondiamo "Perchè in loro c'è qualcosa di profondamente sbagliato" - e certamente c'era qualcosa di profondamente sbagliato negli assassini - allora tanto vale cacciarli dalle loro case e rispedirli in mare.
PERCHÈ È MOLTO PIÙ FACILE CHE CERCARE DI CAPIRE COME CONVIVERE.
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The pencil can be as lethal as the sword- The Guardian
The acclaimed graphic artist and journalist Joe Sacco on the limits of satire – and what it means if Muslims don’t find it funny
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Joe Sacco -The Guardian
LA TRADUZIONE della vignetta da INTERNAZIONALE PAGINA 23
Sulla satira
1) La mia prima reazione agli omicidi nella redazione di Charlie Hebdo a Parigi non è stata di rabbia e di sfida. Non mi è venuta voglia di battermi il petto e riaffermare il principio della libertà di espressione.
2) La mia prima reazione è stata di tristezza. Alcune persone erano state brutalmente uccise, tra cui diversi fumettisti. La mia tribù...
3) ...MA DOPO IL DOLORE HO COMINCIATO A PENSARE ALLA NATURA DI ALCUNE VIGNETTE SATIRICHE DI CHARLIE.
DEFORMARE IL NASO DEI MUSULMANI È TANTO ACCETTABILE QUANTO OGGI APPARE PERICOLOSO, MA L'HO SEMPRE CONSIDERATO UN MODO INUTILE DI USARE LA PENNA.
4) Posso prestarmi anch'io a questo gioco? Certo posso disegnare un nero che cade da un albero con una banana in mano. Eccolo. Tanto ho il diritto di offendere, giusto?
5) A PROPOSITO, LO SAPEVATE CHE CHARLIE HEBDO HA LICENZIATO UN VIGNETTISTA -MAURICE SINET, CERCATELO SU GOOGLE- PERCHÈ AVREBBE SCRITTO UN ARTICOLO ANTISEMITA?
6) Alla luce di questo, eccovi un ebreo che conta i soldi nelle viscere della classe operaia. Se oggi accettate la battuta, pensate a come vi sarebbe sembrata nel 1933...
7) IN REALTÀ DISEGNARE UNA LINEA SIGNIFICA ANCHE ATTRAVERSARNE UNA, PERCHÈ LE LINEE SU UN FOGLIO SONO ARMI, E LA SATIRA SERVE AD ARRIVARE SUBITO AL NOCCIOLO DELLA QUESTIONE. MA DI QUALE QUESTIONE? E QUAL È IL BERSAGLIO? E PERCHÈ?
8) Si io affermo il mio diritto di prendere in giro. Ecco il disegno non necessario di un vero credente che esegue il volere di dio nel deserto. MA FORSE QUANDO CI STANCHIAMO DI MOSTRARE IL DITO MEDIO, POSSIAMO PROVARE A CAPIRE PERCHÈ OGGI IL MONDO È COSÌ COM'È...
9) ... E PERCHÈ I MUSULMANI QUI E OGGI SONO INCAPACI DI FARSI UNA RISATA GUARDANDO UNA VIGNETTA.
10) Se rispondiamo "Perchè in loro c'è qualcosa di profondamente sbagliato" - e certamente c'era qualcosa di profondamente sbagliato negli assassini - allora tanto vale cacciarli dalle loro case e rispedirli in mare.
PERCHÈ È MOLTO PIÙ FACILE CHE CERCARE DI CAPIRE COME CONVIVERE.
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The pencil can be as lethal as the sword- The Guardian
giovedì 15 gennaio 2015
Charlie Hebdo: la lettera di Elsa al papà Wolinski
Elsa, la figlia di Georges Wolinski, ha scritto una lettera intensissima per il giornale Elle.
« Papa, t’es là ? Tu m’entends ?
Si t’es là, fais-moi signe... Envoie-moi un dessin.
Bon, ben, tu m’entends pas, je m’en doutais un peu.
Depuis que t’es mort, je me dis que tu dois enfin savoir si Dieu existe.
Tout le monde t’imagine dans le ciel, avec des filles à poil, en train de te marrer. Mais, moi, je sais ce que tu fais. T’as dû demander un stylo pour te dessiner une table, des feuilles et une lampe. Et puis, maintenant, tu te dessines un double de maman pour qu’elle soit avec toi, même là-haut. Ah, et puis tu t’es fait un lit pour ta sieste. C’est sacré, la sieste chez Wolinski.
Tu sais, je dors dans ton lit. J’ai d’ailleurs dû asperger ta chambre de mon parfum, ça sentait trop toi. C’est bizarre de me coucher à ta place. Mais je suis bien avec toi, là, dans tes draps. Maman t’avait offert un pantalon, t’as pas eu le temps de le mettre. Au fait, papa, j’en profite, est-ce que je peux te piquer tes pulls en cachemire ?
Papa, le journal ELLE m’a demandé de t’écrire une lettre, mais j’ai pas le temps. Le téléphone n’arrête pas de sonner, et je dois m’occuper de maman. Tu sais, elle s’en sort bien. Elle est très belle, comme à son habitude. Mes sœurs sont là aussi. On se serre les coudes. Et puis, on a des rendez-vous bizarres au 36, quai des Orfèvres pour récupérer tes affaires. J’avais l’impression d’être dans nos fameux polars qu’on aimait tant tous les deux. Et puis, aux pompes funèbres, pour te choisir une urne et un bout de terrain. On n’y pense pas, mais c’est plus difficile de choisir une urne qu’une paire de chaussures Prada. J’aimerais bien garder l’urne avec moi, je te baladerais dans mon sac, je te mettrais à côté de mon lit.
Papa, je me pose la question. Est-ce que t’as souffert ? Parce que c’est ça qui m’angoisse, tu sais. J’ai peur que t’aies eu peur, j’ai peur que t’aies eu mal. Mais ils ne t’ont touché qu’à la poitrine, alors, les bobos, on les voit pas.
T’es beau, tu sais, avec ce drap blanc qui t’enveloppe. T’as même l’air heureux. J’ose pas trop m’approcher, tu m’en veux pas ?
Je voudrais être capable de t’embrasser pour la dernière fois, mais j’y arrive pas. J’ai demandé à la dame de l’Institut médico-légal si on pouvait t’empailler mais elle m’a dit que c’était pas possible.
Papa, on dirait que tu dors.
Mais tu dors pas, t’es mort.
Pour dehors, Wolinski est vivant.
Mais, pour moi, t’es plus là.
Elsa a perdu son papa. »
"Papà, ci sei? Mi senti?
Se ci sei, fammelo capire...mandami un disegno!
Bene, bene, non puoi sentirmi. Un po' lo sospettavo.
Da quando sei morto, mi dico che tu dovresti finalmente sapere se Dio esiste.
Tutti ti immaginano in cielo, con delle ragazze nude che ridono con te.
Ma io, io so quello che stai facendo. Devi aver chiesto una matita per disegnare, un tavolo, dei fogli e una lampada. E ora, sicuramente, starai disegnando una copia della mamma perché lei sia lì con te anche lassù. Ah, e poi starai cercando un letto per un pisolino. La siesta è sacra a casa Wolinski.
Sai, io dormo nel tuo letto. Sai ho dovuto spruzzare la tua camera del mio profumo, perché sapeva troppo di te. È strano dormire al tuo posto. Ma io sto bene con te, là, fra i tuoi fogli. Mamma ti aveva regalato dei pantaloni, non hai avuto il tempo di metterli. A proposito, papà, ne approfitto: posso prendere i tuoi maglioni di cachemire?
Papà, Elle Magazine mi ha chiesto di scriverti una lettera. Ma non ho tempo. Il telefono non smette di squillare e devo prendermi cura di mamma. Sai, lei si sta comportando bene. È molto bella, come sempre. Anche le mie sorelle sono qua. Ci teniamo l'un l'altra.
E poi, abbiamo degli appuntamenti bizzarri al 36 quai des orfevres (sede della polizia) per riprendere le tue cose. Ho l'impressione di trovarmi in quei famosi thriller che entrambi amiamo tanto. E poi, le pompe funebri, per sceglierti un'urna e un pezzo di terra. Non ci si pensa, ma è più difficile scegliere un'urna che un paio di scarpe di Prada. Mi piacerebbe tenere l'urna con me. Ti terrei nella mia borsa, ti metterei accanto al mio letto.
Papà, mi chiedo: hai sofferto? Perché è questo quello che mi angoscia, sai. Ho paura che tu abbia avuto paura. Ho paura che tu abbia sentito dolore. Non ti hanno toccato che il petto, le ferite, non si vedono.
Sei bello, in questo drappo bianco che ti avvolge. Hai l'aria felice di sempre.
Non vorrei avvicinarmi troppo, non ce l'hai con me? Vorrei essere in grado di baciarti per l'ultima volta, ma non ci riesco.
Ho chiesto alla signora dell'Istituto di Medicina Legale se si poteva impagliarti, ma lei mi ha detto di no.
Papà, sembra che stai dormendo.
Ma tu non dormi, sei morto.
Per tutti gli altri, Wolinski è ancora vivo.
Ma per me, tu non sei più là.
Elsa ha perduto il suo papà".
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Le dessin de Zep - © Zep |
« Papa, t’es là ? Tu m’entends ?
Si t’es là, fais-moi signe... Envoie-moi un dessin.
Bon, ben, tu m’entends pas, je m’en doutais un peu.
Depuis que t’es mort, je me dis que tu dois enfin savoir si Dieu existe.
Tout le monde t’imagine dans le ciel, avec des filles à poil, en train de te marrer. Mais, moi, je sais ce que tu fais. T’as dû demander un stylo pour te dessiner une table, des feuilles et une lampe. Et puis, maintenant, tu te dessines un double de maman pour qu’elle soit avec toi, même là-haut. Ah, et puis tu t’es fait un lit pour ta sieste. C’est sacré, la sieste chez Wolinski.
Tu sais, je dors dans ton lit. J’ai d’ailleurs dû asperger ta chambre de mon parfum, ça sentait trop toi. C’est bizarre de me coucher à ta place. Mais je suis bien avec toi, là, dans tes draps. Maman t’avait offert un pantalon, t’as pas eu le temps de le mettre. Au fait, papa, j’en profite, est-ce que je peux te piquer tes pulls en cachemire ?
Papa, le journal ELLE m’a demandé de t’écrire une lettre, mais j’ai pas le temps. Le téléphone n’arrête pas de sonner, et je dois m’occuper de maman. Tu sais, elle s’en sort bien. Elle est très belle, comme à son habitude. Mes sœurs sont là aussi. On se serre les coudes. Et puis, on a des rendez-vous bizarres au 36, quai des Orfèvres pour récupérer tes affaires. J’avais l’impression d’être dans nos fameux polars qu’on aimait tant tous les deux. Et puis, aux pompes funèbres, pour te choisir une urne et un bout de terrain. On n’y pense pas, mais c’est plus difficile de choisir une urne qu’une paire de chaussures Prada. J’aimerais bien garder l’urne avec moi, je te baladerais dans mon sac, je te mettrais à côté de mon lit.
Papa, je me pose la question. Est-ce que t’as souffert ? Parce que c’est ça qui m’angoisse, tu sais. J’ai peur que t’aies eu peur, j’ai peur que t’aies eu mal. Mais ils ne t’ont touché qu’à la poitrine, alors, les bobos, on les voit pas.
T’es beau, tu sais, avec ce drap blanc qui t’enveloppe. T’as même l’air heureux. J’ose pas trop m’approcher, tu m’en veux pas ?
Je voudrais être capable de t’embrasser pour la dernière fois, mais j’y arrive pas. J’ai demandé à la dame de l’Institut médico-légal si on pouvait t’empailler mais elle m’a dit que c’était pas possible.
Papa, on dirait que tu dors.
Mais tu dors pas, t’es mort.
Pour dehors, Wolinski est vivant.
Mais, pour moi, t’es plus là.
Elsa a perdu son papa. »
"Papà, ci sei? Mi senti?
Se ci sei, fammelo capire...mandami un disegno!
Bene, bene, non puoi sentirmi. Un po' lo sospettavo.
Da quando sei morto, mi dico che tu dovresti finalmente sapere se Dio esiste.
Tutti ti immaginano in cielo, con delle ragazze nude che ridono con te.
Ma io, io so quello che stai facendo. Devi aver chiesto una matita per disegnare, un tavolo, dei fogli e una lampada. E ora, sicuramente, starai disegnando una copia della mamma perché lei sia lì con te anche lassù. Ah, e poi starai cercando un letto per un pisolino. La siesta è sacra a casa Wolinski.
Sai, io dormo nel tuo letto. Sai ho dovuto spruzzare la tua camera del mio profumo, perché sapeva troppo di te. È strano dormire al tuo posto. Ma io sto bene con te, là, fra i tuoi fogli. Mamma ti aveva regalato dei pantaloni, non hai avuto il tempo di metterli. A proposito, papà, ne approfitto: posso prendere i tuoi maglioni di cachemire?
Papà, Elle Magazine mi ha chiesto di scriverti una lettera. Ma non ho tempo. Il telefono non smette di squillare e devo prendermi cura di mamma. Sai, lei si sta comportando bene. È molto bella, come sempre. Anche le mie sorelle sono qua. Ci teniamo l'un l'altra.
E poi, abbiamo degli appuntamenti bizzarri al 36 quai des orfevres (sede della polizia) per riprendere le tue cose. Ho l'impressione di trovarmi in quei famosi thriller che entrambi amiamo tanto. E poi, le pompe funebri, per sceglierti un'urna e un pezzo di terra. Non ci si pensa, ma è più difficile scegliere un'urna che un paio di scarpe di Prada. Mi piacerebbe tenere l'urna con me. Ti terrei nella mia borsa, ti metterei accanto al mio letto.
Papà, mi chiedo: hai sofferto? Perché è questo quello che mi angoscia, sai. Ho paura che tu abbia avuto paura. Ho paura che tu abbia sentito dolore. Non ti hanno toccato che il petto, le ferite, non si vedono.
Sei bello, in questo drappo bianco che ti avvolge. Hai l'aria felice di sempre.
Non vorrei avvicinarmi troppo, non ce l'hai con me? Vorrei essere in grado di baciarti per l'ultima volta, ma non ci riesco.
Ho chiesto alla signora dell'Istituto di Medicina Legale se si poteva impagliarti, ma lei mi ha detto di no.
Papà, sembra che stai dormendo.
Ma tu non dormi, sei morto.
Per tutti gli altri, Wolinski è ancora vivo.
Ma per me, tu non sei più là.
Elsa ha perduto il suo papà".
Elsa Wolinski col papà e la mamma |
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martedì 13 gennaio 2015
Charlie Hebdo in edicola anche in Italia
Mercoledì 14 gennaio il nuovo numero di Charlie Hebdo sarà in tutte le edicole italiane in allegato a il Fatto quotidiano.
Le prochain numéro de l'hebdomadaire satirique, le premier depuis l'attaque terroriste qui a décimé la rédaction, est bouclé.
Charlie Hebdo sera bien dans les kiosques ce mercredi 14 janvier. Comme toutes les semaines. Les journalistes de l’hebdomadaire satirique ont bouclé lundi vers 21h30 leur première édition depuis l’attentat qui a fait 12 morts, mercredi 7 janvier à Paris.
Dans ces circonstances exceptionnelles, le numéro (1178) sera tiré à 3 millions d’exemplaires, contre 60 000 habituellement, et vendu dans 25 pays.
Accueillie dans les locaux de Libération, la rédaction a repris le travail vendredi, avec pour objectif de montrer que Charlie Hebdo n’est pas mort. Le dessin de une, signé Luz, représente le prophète Mahomet, avec une larme, et tenant une pancarte «Je suis Charlie». Le prophète reprend ainsi à son compte le slogan mondial apparu après les attentats qui ont tué 17 personnes dont les dessinateurs Cabu, Charb, Wolinski, Tignous et Honoré. Au-dessus du dessin, ce commentaire : «Tout est pardonné.»
(continua Liberation)
****
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L'équipe de «Charlie Hebdo» raconte sa première... di liberation
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Bouclage de Charlie Hebdo à Libération di liberation
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[CHARLIEHEBDO] Les défis de l'après 11 janvier : le dessin de Plantu [Page officielle] en Une du Monde du 14 janvier.
Les crayons ne s’arrêteront pasDessin de Lassane Zohoré (Côte d'Ivoire), pour le journal Gbich
Tiziano Riverso
Even slikken.
Bertrams
http://www.liberation.fr/societe/2015/01/12/mahomet-en-une-du-charlie-hebdo-de-mercredi_1179193
Ultima ora:
Alle rotative con Charlie Hebdo: lo storico momento
Le prochain numéro de l'hebdomadaire satirique, le premier depuis l'attaque terroriste qui a décimé la rédaction, est bouclé.
Charlie Hebdo sera bien dans les kiosques ce mercredi 14 janvier. Comme toutes les semaines. Les journalistes de l’hebdomadaire satirique ont bouclé lundi vers 21h30 leur première édition depuis l’attentat qui a fait 12 morts, mercredi 7 janvier à Paris.
Dans ces circonstances exceptionnelles, le numéro (1178) sera tiré à 3 millions d’exemplaires, contre 60 000 habituellement, et vendu dans 25 pays.
Accueillie dans les locaux de Libération, la rédaction a repris le travail vendredi, avec pour objectif de montrer que Charlie Hebdo n’est pas mort. Le dessin de une, signé Luz, représente le prophète Mahomet, avec une larme, et tenant une pancarte «Je suis Charlie». Le prophète reprend ainsi à son compte le slogan mondial apparu après les attentats qui ont tué 17 personnes dont les dessinateurs Cabu, Charb, Wolinski, Tignous et Honoré. Au-dessus du dessin, ce commentaire : «Tout est pardonné.»
(continua Liberation)
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L'équipe de «Charlie Hebdo» raconte sa première... di liberation
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“Questo Maometto è più bello, è più simpatico. Ci piace di più. E dopo averlo disegnato, ho pianto”. La redazione di Charlie Hebdointerrompe il silenzio dopo l’attentato che ha ucciso, tra le 12 vittime, le firme più importanti del settimanale satirico parigino. Lo fa con una conferenza stampa di presentazione del nuovo numero, in uscita mercoledì (e in edicola, nella versione originale in francese, anche in Italia, come allegato al Fatto Quotidiano), alla quale partecipano il nuovo direttore della testata, Gérard Biar, eRenald “Luz” Luzier, il vignettista che ha disegnato la copertina. Proprio l’immagine in prima pagina (un Maometto che piange, con in mano il cartello “Je suis Charlie” e il titolo “Tutto è perdonato“) è il punto dal quale i giornalisti e disegnatori vogliono ripartire: “Guardatelo questo Maometto – dice il direttore sventolando il nuovo numero – è più simpatico dell’altro mostrato in passato”.
La scelta della redazione e di Luz, che lo ha disegnato, è quella di tendere la mano nei confronti di quella parte della comunità islamica che si è sentita offesa dalle passate pubblicazioni del settimanale, ma senza perdere lo stile che ha sempre contraddistinto il giornale. Maometto non scomparirà dalle pagine di Charlie Hebdo, ma sarà un Maometto completamente diverso, lontano da quello definito blasfemo.
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Bouclage de Charlie Hebdo à Libération di liberation
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Quando Luz prende la parola, dopo una breve introduzione di Biar, inizia a raccontare il momento più intenso e importante di tutta la preparazione del nuovo numero: quando si è messo di fronte a un foglio bianco, con una matita in mano, per disegnare la copertina di un nuovo giornale. Lasciare, almeno in parte, il vecchio Charlie e farne nascere uno nuovo, più bello, che rappresenterà il futuro della testata. Il tutto con una sola vignetta. “Ho pensato: e adesso che cosa disegno?’ – ha iniziato a raccontare Luz – A quel punto, nella mia mente, è iniziata una vera e propria riunione di redazione a cui hanno partecipato tutti i miei colleghi superstiti e quelli che non ci sono più. Erano tutti lì, davanti a me, sul muro della stanza”. Per sbloccarsi e scacciare la “paura del foglio bianco”, Luz ha detto di aver fatto un disegno catartico, che tornava indietro nel tempo, ai momenti dell’attentato. “A quel punto mi sono detto ‘sei riuscito a fare un disegno, ora fai la copertina‘”.
La “riunione” è continuata e “nella mia mente ho capito che sarebbe stato di nuovo Maometto, perché quello è il mio personaggio, è me stesso. Poi è venuto il cartello, il titolo ‘Tutto si perdona’ e poi la lacrima. Il mio Maometto piange, è triste. Quando ho finito, poi, ho pianto anche io“. Il racconto di Luz si è concluso con un momento di commozione da parte del vignettista, abbracciato dal direttore che ha provato a tirarlo su.
Il messaggio della redazione è chiaro: la libertà di espressione“non conosce limiti, la libertà è libertà. Stop”. Ci sarà un nuovoCharlie, diverso, ma fedele a sé stesso: “Siamo ancora Charlie. Sono Charlie, sono poliziotto, sono ebreo e anche musulmano“. da Il Fatto Quotidiano
Mercoledì 14 gennaio il nuovo numero di Charlie Hebdo sarà in tutte le edicole italiane in allegato a il Fatto quotidiano. È il nostro modo di essere vicini e di esprimere solidarietà alla redazione del settimanale francese sanguinosamente colpito dalla strage di Parigi e di testimoniare tutto il nostro amore per la libertà di espressione e dunque di satira. Ringraziamo gli amici di Charlie Hebdo, e quelli di Libération che li ospitano nella loro sede. Dal ricavato dell’iniziativa “il Fatto quotidiano – Charlie Hebdo” (in edicola al prezzo di 2 euro) trarremo una donazione per le famiglie dei colleghi giornalisti e vignettisti uccisi.
F.Q.
[CHARLIEHEBDO] Les défis de l'après 11 janvier : le dessin de Plantu [Page officielle] en Une du Monde du 14 janvier.
Les crayons ne s’arrêteront pasDessin de Lassane Zohoré (Côte d'Ivoire), pour le journal Gbich
Tiziano Riverso
Even slikken.
Bertrams
http://www.liberation.fr/societe/2015/01/12/mahomet-en-une-du-charlie-hebdo-de-mercredi_1179193
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Alle rotative con Charlie Hebdo: lo storico momento
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