King Renzi, l'ascesa
Marilena Nardi
venerdì 21 febbraio 2014
L'EREDE
E' nato il Governo Renzi. Tenuto figurativamente in braccio da Napolitano il novello Presidente del Consiglio ha presentato la tanto attesa lista dei Ministri. Parità esatta di genere, qualche tributo al bilancino della maggioranza e molte novità. Ora non si può che attendere.
Gianfranco Uber
giovedì 20 febbraio 2014
PIM PUM PAM
Dategli cinque minuti e vi improvvisa una rappresentazione con i fiocchi.
Gianfranco Uber
L'incarico
CeciGian
La consultazione
"Eccoci qua".
Il presidente Giorgio Napolitano scruta il volto aperto, franco, dell'interlocutore.
"Allora, sono veri" pensa.
E' curioso, aveva sempre creduto che tutti quei nei fossero falsi, uno dei tanti camuffamenti per guadagnarsi la simpatia degli elettori di destra. Un novello Bruno Vespa, insomma. Certo, non il peggiore degli stratagemmi che questo ormai navigato politico aveva messo in atto nella sua trionfale carriera.
"Lo facevo più alto" riflette ancora, tra sé e sé.
Però, che portamento. Dritto e orgoglioso. Mica come quegli altri del cosidetto centrosinistra. Sempre buoni a sottilizzare, far strategie, puntualizzare. Ora finalmente eccolo qua, per la prima volta, un candidato vero, uno che l'Italia la può cambiare, eccome. Fronte alta, sguardo diretto, fose solo quel labbro, vabbuò, mica si può essere perfetti. Mica stiamo qui a fare concorsi di bellezza. Anche se l'occhio vuole la sua parte.
"E ce l'ha insegnato bene, quello là, quello di Arcore", rimugina, presidenziale.
Quello si è sempre circondato di bellezza, magari cafona, ma incontestabilmente lontana dal grigiore degli avversari. una politica frizzante, rapida, decisionista, sempre pronta al luccichio delle pajettes e dei riflettori. Sempre adeguatamente distante dai problemi della povera gente. Ma facendo sempre intendere che per lui erano la priorità più grandi. Un guitto, insomma. Con al posto degli applausi i voti, mannaggia a lui.
"E questo qui ha imparato la lezione" sentenzia infine, preparandosi a prendere la parola, per formulare la sua proposta.
Un leggero colpo di tosse per schiarirsi la voce, un rapido movimento di assestamento sulla poltrona, e il Presidente è pronto per pronunciare le fatidiche parole.
"L'ho chiamata per chiederle se è disponibile a guidare il prossimo governo, caro Dudù".
CeciGian
Il mostro di Firenze
PORTOS / Franco Portinari
Natangelo
Natangelo
Renzi
Tiziano Riverso
VAURO
Giannelli - Corriere della sera
Giannelli - Corriere della sera
Sciò
Matteo Bertelli
sarò bravo
fabiomagnasciutti
between the Lines
fabiomagnasciutti
Nico Pillinini
la copertina per Internazionale di Makkox
24 febbraio 2014
Le copertine di Internazionale, questa come le precedenti, nascono in modo molto particolare e specifico rispetto al resto della mia produzione, che ha perlopiù genesi assolutamente intima e solitaria. Funziona così: Giovanni De Mauro, direttore della testata, mi chiama e mi fa “mi piace come disegni Matteo alla Hergé”. Io dico: “chi?” Lui fa: “mi piace come usi la ligne claire per ritrarlo, e poi quel cagnetto Milou che gli metti sempre appresso…”. Io faccio “ma di che cavolo parli, Giova’?” Lui mi domanda “allora hai una qualche illuminazione per ‘sta copertina su Renzi?”. Io rifletto due minuti e faccio “cazzo: facciamolo come Tintin!” Lui conclude “ggenio! sapevo ti sarebbe venuto in mente qualcosa”. Poi riaggancio il cell e, pervaso dalla sensazione di essere stato violato in qualche modo misterioso, vado ad accucciarmi sotto la doccia bollente abbracciandomi le ginocchia.
Makkox
L'incarico giovane
Kurt
Puppet Show
Kurt
Roberto Mangosi www.enteroclisma.com
15/02/2014
Cartellino Giallo
«Se andassi mai al governo» disse un giorno Matteo Renzi quando già non pensava ad altro, «mi ricorderei di avere fatto l’arbitro di calcio. Sui campi di provincia, a diciotto anni, in mezzo a giocatori più grandi e grossi di me. Lì ho capito l’importanza di tirare fuori il primo cartellino giallo entro il ventesimo minuto. Solo se la afferri subito, la partita non ti sfuggirà di mano. Oggi la luna di miele di un presidente del Consiglio non dura più cento giorni, ma cento ore. Io presenterei i miei provvedimenti choc al primo Consiglio dei ministri. Anzi, li leggerei in Parlamento al momento della fiducia: prendere o lasciare».
Ci siamo, anche se il modo ancor ci offende. Renzi si gioca il suo futuro, e forse un po’ del nostro, nelle prossime cento ore. Rottamare D’Alema, Bersani e Letta, in fondo, era la parte più facile del lavoro. Da lui adesso ci aspettiamo la rottamazione vera. Cartellino giallo al clero laico e inamovibile degli alti burocrati di Stato, garanti di un immobilismo che ormai arricchisce soltanto loro. Cartellino giallo al cumulo tossico di spesa pubblica, in espansione inarrestabile da oltre mezzo secolo, come il suo specchio fedele: le tasse. Cartellino giallo alla piovra delle leggi e dei cavilli che ha trasformato i cittadini in sudditi. Ma anzitutto cartellino giallo, anzi rosso, alle facce di un’altra, e bassa, stagione. Se nel nuovo governo trovassero posto gli stessi Alfano e gli stessi Lupi di quello vecchio, persino qualche simpatizzante di Renzi comincerebbe a pensare che non c’era alcun bisogno di cambiare governo.
Massimo Gramellini
mi gioco la faccia
Riccardo Mannelli
Pensata da Tullio Boi, disegnata da Umberto Romaniello
giovedì 13 marzo 2014
King Renzi
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mercoledì 12 marzo 2014
Ritratto di Valentino Zeichen
Il 16 febbraio su la Repubblica un grande ritratto di Riccardo Mannelli
e l'intervista di Antonio Gnoli
a Valentino Zeichen, il poeta.
Valentino Zeichen: "Sono poeta grazie alla mia matrigna,
era una musa crudele e involontaria"
Arte, incontri e ricordi familiari di un irregolare della letteratura
di ANTONIO GNOLI
Nell'universo di Valentino Zeichen non c'è posto per la grazia. Il poeta non è una creatura speciale, ispirata, palpitante. È una persona che prevalentemente vive immersa nel conflitto. Il soldato Zeichen - così viene di presentarlo - imbraccia robusti Kalashnikov e vola su vecchi Spitfire: strumenti o meglio immagini mentali con cui combatte la sua lotta per la sopravvivenza. Mi riceve dritto sulla soglia della sua ormai mitica "baracca", ultimo avamposto di un mondo solo in apparenza pittoresco. In realtà duro e povero: una perla di squallore che brilla di opaca grandezza, nel cuore di Roma. Ho letto con ammirazione la raccolta completa delle sue poesie (in uscita domani da Mondadori). Non vi ho trovato disagio, disperazione, infelicità, invocazione. Ma la disciplina del naufrago che conta i giorni che lo separano dalla costa: "Non saprà mai quando avvisterà terra, ma è per quella, in funzione di quella che il naufrago si organizza", commenta Zeichen.
Cosa ama della disciplina?
"È una domanda che mi inquieta".
e l'intervista di Antonio Gnoli
a Valentino Zeichen, il poeta.
"La mia poesia è senza speranza. Non parlo di mondi onirici. Nella mia poesia entra la comicità, l'ironia, la precisione. Ci sento lo zampino della matrigna. E quindi la diffidenza verso il sentimento. O meglio: verso la menzogna del sentimento. Esiste una purezza della poesia alla quale sono fedele... l'esclusione del cuore. Non mento mai. Il meccanismo della scrittura può ingannare il lettore, ma non la sostanza che abita la poesia".
Valentino Zeichen: "Sono poeta grazie alla mia matrigna,
era una musa crudele e involontaria"
Arte, incontri e ricordi familiari di un irregolare della letteratura
di ANTONIO GNOLI
Nell'universo di Valentino Zeichen non c'è posto per la grazia. Il poeta non è una creatura speciale, ispirata, palpitante. È una persona che prevalentemente vive immersa nel conflitto. Il soldato Zeichen - così viene di presentarlo - imbraccia robusti Kalashnikov e vola su vecchi Spitfire: strumenti o meglio immagini mentali con cui combatte la sua lotta per la sopravvivenza. Mi riceve dritto sulla soglia della sua ormai mitica "baracca", ultimo avamposto di un mondo solo in apparenza pittoresco. In realtà duro e povero: una perla di squallore che brilla di opaca grandezza, nel cuore di Roma. Ho letto con ammirazione la raccolta completa delle sue poesie (in uscita domani da Mondadori). Non vi ho trovato disagio, disperazione, infelicità, invocazione. Ma la disciplina del naufrago che conta i giorni che lo separano dalla costa: "Non saprà mai quando avvisterà terra, ma è per quella, in funzione di quella che il naufrago si organizza", commenta Zeichen.
Cosa ama della disciplina?
"È una domanda che mi inquieta".
martedì 11 marzo 2014
Laura Neri tra arte ed enigmistica
Laura Neri, poliedrica artista ed enigmista livornese.
"Ho conosciuto Laura, la carissima laurina 57 di AE, a Bologna per un Simposio Enigmistico nel nov. 2012. Ci eravamo sentite al telefono qualche giorno prima e siamo subito entrate in sintonia... la sua parlata toscana mette allegria. Laura abita nella città dove non esiste acredine ( Livor-no ). Si è presentata con solare cordialità. Anche a tavola eravamo vicine quindi ho potuto approfondirne la conoscenza. E' una bravissima illustratrice e autrice di rebus, le piace scrivere poesie in rima davvero molto divertenti. Quello che mi piace di lei è il sorriso, il carattere aperto e il desiderio di fare nuove amicizie . Svolge la più bella professione del mondo: la maestra... sono certa che ai suoi alunni trasmetterà con grande bravura le sue passioni: in particolare il disegno e l'enigmistica."
LIDIA1950
Rebus: 7 13 PL: 1 2 4 2 9 2
lunedì 10 marzo 2014
La festa della donna, il giorno dopo.
8 marzo
Dalcio Machado
Les manifestations en faveur des femmes se déroulent le 8 mars.
Le reste de l'année, les femmes se font rouler.
Deligne
Le dimostrazioni a favore delle donne avvengono 8 marzo.
Il resto dell'anno, le donne sono essere shortchanged. (Tradotto da Bing)
Dalcio Machado
Les manifestations en faveur des femmes se déroulent le 8 mars.
Le reste de l'année, les femmes se font rouler.
Deligne
Le dimostrazioni a favore delle donne avvengono 8 marzo.
Il resto dell'anno, le donne sono essere shortchanged. (Tradotto da Bing)
sabato 8 marzo 2014
8 marzo, una mimosa per le donne... ma anche no!
Timeless, ageless filled with love. På Internationella Kvinnodagen! Publiceras i Sydsvenskan idag.
From left: Figure of venus (Giacometti) 1956. Venus from Milo ca 130 - 100 BC. Venus from Willendorf ca 24000- 22 000 BC.
Riber Hansson
From left: Figure of venus (Giacometti) 1956. Venus from Milo ca 130 - 100 BC. Venus from Willendorf ca 24000- 22 000 BC.
Riber Hansson
Teresa Mattei di Marilena Nardi |
“E sono fiorite le mimose. E divampano sulle prode, le chiudende e gli orti di riviera. Procaci, smargiasse, caste come il disegno di un bambino, profumano come delle puttane, fragili al primo sussulto del vento, invadenti, infestanti. Mandano in visibilio le mimose in fiore, ti friggono gli occhi come una mossetta di Marylin Monroe che si scuote i capelli, ti arrampichi sui muretti per prenderne una rama, pronto a cadere, pronto a rubare come faresti per un suo bacetto anche solo involato da lontano. Consolano le mimose in fiore, come le fossette di una bambina che si è appena svegliata, come un cannolo alla crema con la crema che ti schizza sul labbro. E mi ricordano le mimose in fiore la compagna Teresa Mattei, ti mando un bacio comandante Chicchi, la ragazza madre che si alzò in piedi alla Costituente e non se ne ristette fin quando non fu aggiunta la parolina “di fatto” all’articolo 3 punto 2 di questa nostra Costituzione, che in tal modo recita: "E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini...." Non fosse che per questo, questo giornale le assomiglia. È già, espulsa da tutte le scuole del regno per antifascismo, espulsa dal PCI per antistalinismo. Fu lei, che non avendo una lira in tasca per un po’ di garofani, prese rame di mimose più che poté, perché le donne se ne adornassero nel giorno della loro festa, e della loro battaglia.”
Maurizio Maggiani, da “Vivario”, Il Fatto Quotidiano del Lunedì, 24/2/2014Rappresentazioni
Mauro Biani
Festa
CeciGian
Say No and unite to End violence against women!
Firuz Kutal
Say No and unite to End violence against women! 04 Mar 2014
Tiziano Riverso
Tiziano Riverso
Women's day throughout human history
Bernard Bouton
Mrs Newton suddenly coming up with the apple pie recipe 07 Mar 2014
Woman's Occasion
Sergei Tunin
Woman's Day 03 Mar 2014
days of self-deception
E L E N A . ospina
less holding... more thought 08 Mar 2014
International Women's Day
By Kap, Spain - 3/8/2014
8 marzo
Oderzo Inquieta
Journèe de la Femme
Ballouhey P.
Le vignette di ElleKappa - Repubblica.it
Giannelli - Corriere della sera
8 MARZO 2014
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L’Editoriale a Fumetti di oggi si ispira a questa ricorrenza QUA:
http://it.wikipedia.org/wiki/Giornata_internazionale_della_donna
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La vignetta è visionabile anche sul mio Spazio Flickr QUA:
http://www.flickr.com/photos/moisevivi/12997776765/
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…e sulla rubrica “MoisEditoriali” di afNews QUA:
http://www.afnews.info/wordpress/2014/03/07/8-marzo-2014/
Moise
SERGIO STAINO
Donna e Dudù
Tra Camera e Senato ci sono quasi 300 donne parlamentari. Confidiamo che tutte quante si asterranno dal votare la legge elettorale se questa si presenterà senza parità di genere. Non c’è molto da girarci attorno: se non ora quando? Può solo esserci una spiegazione alla mortificazione di questa legge: i soliti uomini hanno già in mente i maschi che siederanno su quelle poltrone. Che siano già tutti programmati per fare la parte dei burattini manovrabili che le femmine invece hanno rifiutato? Se così fosse abbiamo un motivo in più per pretendere la parità dei generi: se non ora quando?
Ho scorso tra il serio e il faceto una carrellata di pubblicità degli anni ’50 tutte rivolte al compiacimento (tra manicaretti, saponette e reggicalze/seni) delle mogli nel soddisfare i mariti. I commenti riportavano l’orrore dell’epoca. Siamo sempre pronti a sbertucciare o commemorare il passato, ma siamo sempre in ritardo per occuparci del presente.
Nel privato è la donna moglie e madre che s’occupa della famiglia 24 ore pro die come nessun altro componente e nel mentre porta pure a casa uno stipendio. E’ la donna, a parità di lavoro con l’uomo, che guadagna stipendi inferiori. E’ la donna che è licenziata per prima. E’ la donna che viene massacrata di botte, stuprata, schiavizzata, comprata e venduta. Nel pubblico è la donna a patire per prima tutte le vessazioni delle leggi ingiuste nei campi principali: istruzione, sanità, politiche per la famiglia. Chi ci rimette, infatti, per la carenza vergognosa delle strutture e dell’assistenza sociale? Chi, se non ancora la donna, subisce e patisce vere e proprie torture per le storture della famigerata legge 40 che gli uomini hanno avuto il coraggio di definire “fecondazione assistita”?!
Altro che “Donne du-du-du”. Specialmente nel nostro Paese una donna è molto, ma molto meno considerata del barbocino d’Arcore.
7 marzo 2014
Ho scorso tra il serio e il faceto una carrellata di pubblicità degli anni ’50 tutte rivolte al compiacimento (tra manicaretti, saponette e reggicalze/seni) delle mogli nel soddisfare i mariti. I commenti riportavano l’orrore dell’epoca. Siamo sempre pronti a sbertucciare o commemorare il passato, ma siamo sempre in ritardo per occuparci del presente.
Nel privato è la donna moglie e madre che s’occupa della famiglia 24 ore pro die come nessun altro componente e nel mentre porta pure a casa uno stipendio. E’ la donna, a parità di lavoro con l’uomo, che guadagna stipendi inferiori. E’ la donna che è licenziata per prima. E’ la donna che viene massacrata di botte, stuprata, schiavizzata, comprata e venduta. Nel pubblico è la donna a patire per prima tutte le vessazioni delle leggi ingiuste nei campi principali: istruzione, sanità, politiche per la famiglia. Chi ci rimette, infatti, per la carenza vergognosa delle strutture e dell’assistenza sociale? Chi, se non ancora la donna, subisce e patisce vere e proprie torture per le storture della famigerata legge 40 che gli uomini hanno avuto il coraggio di definire “fecondazione assistita”?!
Altro che “Donne du-du-du”. Specialmente nel nostro Paese una donna è molto, ma molto meno considerata del barbocino d’Arcore.
7 marzo 2014
8 MARZO 2014
La questione della parità di genere fa ritardare l'approvazione della nuova legge elettorale.
Allo studio una soluzione definitiva.
Uber
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