giovedì 29 novembre 2012

La Francia perde la tripla A

La Francia perde la tripla A

Adams Telegraph



Moody's è passata dalle parole ai fatti, togliendo alla Francia la prestigiosa 'tripla A' - quella dei Paesi più virtuosi - e degradando il Paese transalpino di uno scalino (da AAA ad AA1). Lo spettro della "bomba ad orologerià europea"*, evocato giorni fa dall'Economist parlando di Parigi, si fa adesso più inquietante.

Roberto Grassilli per il Misfatto


Moin A
Xavier Gorce -Le Monde


Caisse commune
 Xavier Gorce -Le Monde
Colletta
- Allora, faccio la colletta per la comunità
- Grazie Angela, grazie Mario, Mariano, Elio, Helle, Andrus, Janos, grazie
- David?
- Eh?
- Oh, sono commosso, però non ho bisogno di niente



France and Moody's
By Arend Van Dam, politicalcartoons.com - 11/20/2012


 
battlefield
By Joep Bertrams, The Netherlands


*=


La Francia è la bomba ritardamento dell’Europa. Lo dice senza mezzi termini, una copertina del settimanale britannico The Economist che tanto per fare buon peso aggiunge che la bomba potrebbe scoppiare in qualunque momento a partirte dall’anno prossimo rischiando di diventare il maggior pericolo per la moneta unica. Quanto è bastato a mandare su tutte le furie l’establishment parigino, anche se la gente comune tende a minimizzare.

“Onestamente sono un po’ choccata perché non è certo l’immagine che voglio dare del mio paese, ma nello stesso tempo non sono cosi contraria a condividere la copertina perché sono preoccupata per la situazione economica e non vedo alcun elemento che possa permetterci di uscirne”

A dire il vero la Francia è con la Germania l’unico paese della zona euro con un tasso di crescita del prodotto interno lordo positivo, invece il tasso di disoccupazione è in rialzo, superiore al 10% della popolazione attiva alla fine del 2012. Un contesto in cui si aggiunge un rapporto debito pubblico-pil pari al 90%.

La Francia non è il malato d’Europa – ha dichiarato Pierre Moscovici, ministro dell’economia transalpina, la Francia rimane la quinta maggiore economia del mondo che ha tutte le risorse, ma necessita di rilanciare la sua competitività
Per questo adotteremo riforme alla francese. Saranno più ambiziose di quelle lanciate da qualsiasi altro governo francese prima di noi.

Nell’attesa la baguette aumenta.


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mercoledì 28 novembre 2012

Artisti: Paolo Dalponte

Paolo Dalponte
Un approccio ironico e surreale caratterizza la produzione di questo artista.
A passo di tango...


Tango - Paolo Dalponte
Letture suggestive - Paolo Dalponte
bigsoup - Paolo Dalponte
bomba sgonfia - Paolo Dalponte

Argentina - Paolo Dalponte

Auditel - Paolo Dalponte
Tutto Esaurito - Premio speciale Cartonsea 2012 - Paolo Dalponte


Nota biografica


Paolo Dalponte è nato a Poia di Lomaso il 15 aprile 1958. Ha frequentato L’Istituto Statale d’Arte Applicata “ A. Vittoria” di Trento, dove si è diplomato con il massimo dei voti. Dalla metà degli anni settanta si interessa di pittura ad olio ed una decina di anni dopo anche di grafica. Dal 1989 è membro dello studio d’Arte Andromeda di Trento e si occupa con successo di grafica umoristica, ottenendo numerosi riconoscimenti e premi in Italia ed all’estero (Belgrado, Antalya-Turchia, Kaliningrad-Russia, Marostica, Bordighera, Presov-Rep. Slovacca, Iran, Pechino,Odessa-Ucraina, Surgut-Siberia. Nel 1992 realizza per le Edizioni Arca di Trento il gioco “Trentatretrentini”. Nel 1998 realizza il libro “Disegni di segni” con il quale vince la Palma d’Oro a Bordighera. Dal 1998 collabora a Smemoranda sino al 2008. Nel 2005 realizza il calendario per l’Istituto Trentino delle Assicurazioni ITAS. Nel 2006 cura l’immagine del Congresso Provinciale SAT. Ha collaborato con Edizioni Rendena, Akena, Edizioni Curcu e Genovese, Plusco. Ha tenuto corsi di disegno a matita e pittura ad olio in numerosi laboratori serali. Ha tenuto numerose esposizioni personali: Trento, Bologna, Innsbruck, Lussemburgo, Novy Jicin-Rep.Ceca, Novellara, Istanbul, Tehran, Soncino, Caldaro, Milano, Bribaudon-Francia.
Attraverso le sue opere ci introduce con leggerezza in un personalissimo mondo di poesia. Interpreta con ironia , attraverso la tecnica della pittura ad olio, acrilico e matita, acquarello e china,soggetti e forme che diventano contenitori di pensieri e libere associazioni, seguendo l'inesauribile filone del surrealismo storico,attualizzato attraverso l'uso di soggetti ironici, talvolta con acuto e raffinato umorismo. Il suo mondo appare senza confini geografici e storici, in una vera e propria realtà rimescolata e suggestiva.

Il sito: http://www.paolodalponte.it/

martedì 27 novembre 2012

Vota la squadra dei sogni : Milan

 
Scegli gli 11 giocatori del Milan più forti di ogni tempo


clicca qui per vedere l'immagine ingrandita


Vota la tua formazione

Oggi sul Corriere della sera
Illustrazione  di Franco Portinari e Giovanna Carbone



modificato il 23/01/13


La squadra votata:
all. Sacchi, Corriere della Sera di Milano del 11 dicembre 2012, Cudicini, F.Baresi, Gullit, Kakà, Maldini, Milan, Milan di tutti i tempi, Rijkaard, Rivera, Rosato, Shevchenko, Tassotti, Van Basten

Artefacto 56: intervista ad Adam Rex

Artefacto56.pdf

Holas!!!

Con algunos problemas logísticos para terminar este número, pero finalmente ya está listo para que lo disfruten y lo distribuyan entre sus contactos!!!
Mil gracias a ustedes que me siguen.

Un abrazo

Omar Zevallos


Nota:
Adam Rex is an American illustrator and author of children's books living in Tucson, Arizona. He has contributed illustrations to Magic: The Gathering and other fantasy art and has illustrated several children's books. Adam has noted that his history with fantasy drawings initially hurt his entry into children's books. His first books, Tree-Ring Circus and Frankenstein Makes a Sandwich, were published in 2006. Frankenstein Makes a Sandwich went on to become a New York Times best seller. Another picture book Pssst! and the illustrated novel The True Meaning of Smekday were published in 2007. In June 2012, Dreamworks Animation announced that they had cast Rihanna and Jim Parsons as voice actors for Happy Smekday!, an animated screen adaptation of The True Meaning of Smekday, planned for theatrical release in late 2014.  
Adam Rex

domenica 25 novembre 2012

Buduàr DUE

 Buduàr 2:


Libera interpretazione del divano realizzata appositamente questo mese da Marilena Nardi

Buduar DUE

Cinquantotto pagine con una selezione del meglio dell'umorismo nazionale e mondiale.
Nuove rubriche e un corposo articolo storico su Cavour e la satira, una lunga intervista a Jacovitti, gli ottant'anni di Quino, un ampiamento della sezione "strip" con il recupero dello storico "Pietro" di Giuliano. E ancora elezioni americane, Halloween. Un numero che ci soddisfa, come speriamo soddisferà i lettori.

gli autori

Direzione artistica: Dino Aloi, Alessandro Prevosto
Consulente speciale: Marco De Angelis
Redazione: Mirko Amadeo , Milko Dalla Battista, Carlo Squillante.

In questo numero: Roxana Badaloni, Giovanni Beduschi, Mauro Bersani, Rino Bianchi, Franco Bruna, Athos Careghi, Sergio Cavallerin, Paolo Cresci, Umberto Domina, Franco Donarelli, GoVa, Emilio Isca, Benito Jacovitti, Cesare Lo Monaco, Lucio Martelli,
Boris Makaresko, Aldo Mola, Paolo Moretti, Marilena Nardi, Danilo Paparelli,
Julian Pena-Pai, Quino, Giuliano Rossetti, Ugo Sajini, Marta Sajini, Achille Superbi,
Lucio Trojano 

Traduzioni:
Camillo Bongiovanni, Cristina Garcia



Un piccola anticipazione:

Vedova di Athos Careghi

Disegno di Achille Superbi

Obama di Achille Superbi


Disegno di Dino Aloi


 http://www.buduar.it/

Primarie PD!

Oggi si vota!

Giannelli - Corriere della sera


Altan



Primarie: ultimo appello
Natangelo


Tabacci al voto
tabaccitabaccitabaccitabaccitabaccitabaccitabaccitabaccitabaccitabaccitabaccitabaccit
Natangelo


Tre anni fa i Topetti erano già alle prese con le primarie per scegliere il segretario del Pd. Non è che la situazione sia migliorata, ma crederci costa ancora solo 2 euro. Arrivederci a domani ai seggi!
cecigian





Nico Pillinini



A VOLTE RIVOTANO
Domenica di votazioni.
Roberto Mangosi www.enteroclisma.com



Paride Puglia




Bertolotti e De Pirro

Lele Corvi



Paolo Lombardi


Romaniello



Tullio Boi



Fulvo il lupo



Luca De Santis





Krancic


Soria




Coccodrillo
Makkox



i pantheon sporchi si lavano in famiglia
fabiomagnasciutti




Primarie 2012 - Il Terzo Segreto di Satira 

video sulle differenze tra gli elettori delle primarie PD

Giallo il sequestro Spinelli

Spinelli
Makkox

20 novembre 2012, ore 17,20
Troppo ricco Berlusconi
Di Ferdinando Camon

Dunque, a casa del tesoriere di Berlusconi càpitano, in piena notte, dei malviventi, lo sequestrano con maniere spicce e violente, chiedono 35 milioni di riscatto, ne ottengono (pare, ma non è certo) otto, e tutto finisce lì. Per ora. Perché adesso saltano fuori mille domande: la polizia fu informata con un giorno e mezzo di ritardo, come mai? Il ricattato non si fida dello Stato? Ma non era, e non vorrebbe tornare ad essere, il capo del governo? Cos’hanno offerto i ricattatori? Qual è stata la merce di scambio? E dov’è adesso? Queste son le domande che nascono in alto, tra la gente di potere. In basso, tra il popolino (al quale apparteniamo), nasce un’altra domanda, forse poco onesta ma comunque legittima: ma se fosse in grado di pagare sull’unghia un ricatto notturno di 8 milioni, quanti soldi ha in tasca Berlusconi? Quanto è ricattabile? E quanto è ricattato?
La sua capacità di pagare somme infinite in tempo fulmineo è strabiliante. Io qui ci metterei anche il risarcimento (che secondo lui è una rapina, secondo la controparte è la restituzione di una rapina) di 500 milioni di euro a De Benedetti, per il Lodo Mondadori. Ben pochi in Italia hanno la potenza economica di procurarsi una somma del genere a tamburo battente. Berlusconi ce l’ha. Ha chiesto a due-tre banche, e le banche l’hanno coperto. Questo è potere. Potere economico, fonte di ogni altro potere. Una volta affermarono che “non poteva non sapere che dalla sua azienda erano usciti 400 milioni” (di lire). Lui in tv protestò: “Ma lo sapete in quanto tempo entrano 400 milioni nella mia azienda?”. Alzò le mani e schioccò le dita. Pausa. Altro schiocco: “Ecco, in questo tempo nella mia azienda sono entrati 400 milioni”. Noi, popolo d’Italia, lo guardammo a bocca aperta. Ognuno di noi ebbe un pensiero secondo il proprio DNA. Il mio DNA mi dettò questo pensiero: “Lui guadagna troppo, e noi troppo poco. Lui non può capire noi”. Problema: può occuparsi dei nostri problemi uno che non li può capire?
Quando hai troppo potere e troppo denaro, non li puoi controllare. Se hai troppo potere e tropo denaro e non li puoi controllare, sei ricattabile. Ci sono momenti oscuri, nella vita dell’imprenditore Berlusconi, sui quali non ci pronunciamo, anche perché dove non ci sono sentenze definitive lì crescono le querele milionarie. Sappiamo che, nella villa di Arcore, Berlusconi accettò come stalliere un uomo della mafia, e ci domandiamo perché; alcuni rispondono che in quel modo la mafia lo garantiva da possibili sequestri di persona. Sarebbe, anche questa, una soluzione anti-statale: contro la mafia un cittadino dovrebbe cercar l’aiuto dei carabinieri, non dei mafiosi. Ma, se non vogliamo far gl’ipocriti, dobbiamo riconoscere che la mafia garantisce meglio dello Stato. È la nostra tragedia e la nostra vergogna. Che, col passare dei decenni, ma invece di calare crescono. Ci sono mafiosi pentiti i quali dichiarano che la mafia chiedeva a Berlusconi un pizzo di due miliardi, per non bruciargli la Standa. Lui negò, ma presto si liberò della Standa. Devo dire che in alcune città, compresa la mia, apparvero sui muri scritte inneggianti al pizzo sulla Standa, e questa è una vergogna sulla vergogna. Io non so come la pensiate voi, ma mi sembrano forme (gentili) di ricatto, o, con termine più benevolo, di sottrazione di denaro, anche i pagamenti alle Olgettine, gli stipendi di 2500 euro mensili alle ragazze che si dicevano danneggiate dalle voci sul bunga-bunga, e i prestiti senza restituzione che gli chiedevano gli amici in difficoltà. Berlusconi è ricco. Molto. Non può capire i problemi del nostro mondo, perché vive in un altro mondo. Al tempo di Dante c’era a Firenze un cavaliere ricchissimo (Dante lo mette all’Inferno), che sotto gli zoccoli del suo cavallo inchiodava ferri d’argento. Quando passava, lo seguiva un codazzo di gente, nella speranza che perdesse uno di quei ferri. Anche dietro a Berlusconi c’è sempre un codazzo, con la stessa speranza. (fercamon@alice.it)


Tiziano Riverso


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