venerdì 14 gennaio 2011

La consulta e il legittimo impedimento

Consulta toglie a Berlusconi lo scudo automatico ai processi.
Deciderà il giudice se può andare ...

PORTOS Comic strip Etichette: Consulta toglie a Berlusconi scudo automatico a processi, Legittimo impedimento




Giannelli http://www.corriere.it/

le vignette di Giannelli quella sopra prima della sentenza e sotto dopo la sentenza

Giannelli http://www.corriere.it/  

Travaso di bile.
Pubblicato da tomas da L'Inserto Satirico
Etichette: Berlusconi, legittimo impedimento, tomas


Bandanax - L'Asino



da RO MARCENARO

per la serie: " Mai diritti alla meta ", il solito compromessuccio sul legittimo impedimento.

http://tornalasino.blogspot.com/




VAURO Le vignette di Vauro  da Anno Zero


VAURO Le vignette di Vauro 



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L'impedimento di Rocco Grieco
SERGIO STAINO

Sword of Justice
By Petar Pismestrovic, Kleine Zeitung, Austria



Il post è soggetto a possibili aggiornamenti

giovedì 13 gennaio 2011

I 4 DELL'APOCALISSE, caricature di Portos - 9 gennaio 2011

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I 4 DELL'APOCALISSE, caricature di Portos - 9 gennaio
appendice alla settimana in vignette: 3 - 10 gennaio2011

ROBERTO FORMIGONI

   Eravamo quattro amici al Tar, che non volevano cambiare il mondo: la spaventosa ottusità del Tribunale Amministrativo Regionale ha purtroppo bocciato le interessanti, rivoluzionarie modifiche in chiave regionale alla legge 194 sull’aborto, volute da Roberto Formigoni. Rischiano ora di tramontare le altre fondamentali riforme prospettate nei mesi scorsi dal Governatore: il divorzio alla lombarda, uno dei cui punti cardine consiste nel cospargere di zafferano gli avvocati dei due coniugi in conflitto, la procreazione assistita alla lombarda, che prevede, tra le altre cose, l’obbligo di indossare il costume da Brighella per medici e biologi coinvolti nel progetto, e le cellule staminali alla lombarda, grazie alle quali sarà finalmente possibile riprodurre organi e, di conseguenza, creare fanciulle con tre o quattro patonze, da presentare al Presidente del Consiglio Berlusconi. Per non parlare, poi, della più importante e discussa tra le innovazioni legislative immaginate dal visionario Governatore Formigoni per la sua amata Regione, anch’essa ferma al palo da tempo: l’eutanasia alla lombarda, basata sull’ascolto di un intero cd di Memo Remigi da parte dell’individuo deciso a farla finita.

UMBERTO BOSSI

   Stanno accadendo fatti inquietanti: nella notte tra il 28 e il 29 dicembre sono stati fatti esplodere dei petardi in una sede della Lega a Gemonio. Ma la cosa più grave è che un enorme numero di fiancheggiatori di questi delinquenti, la notte del 31 dicembre, ha fatto esplodere petardi in tutta Italia, per ore, senza che peraltro la Sinistra stigmatizzasse l’accaduto. A questo punto, appare evidente l’esistenza di un preciso disegno eversivo contro la Lega: è stato appurato, ad esempio, che il senatore Bossi aveva delle cimici. Per quanto riguarda Calderoli, sono state ritrovate solo un paio di piattole, ma le indagini sono ancora in corso. I dispositivi illeciti di rilevamento audio rinvenuti nello studio e nell’abitazione romana di Bossi non hanno suscitato comunque preoccupazione nei vertici leghisti, essendo generalmente incomprensibile anche per i suoi più stretti collaboratori ciò che il senatore dice. Troppe persone, però, come ha sottolineato la segretaria di Bossi, erano a conoscenza di cose che il leader del Carroccio aveva detto solo a lei: alcune settimane fa, infatti, è stato arrestato a Trieste un anarchico insurrezionalista che conosceva a menadito la vera ricetta della cassoeula.


ABI (ASSOCIAZIONE BANCARIA ITALIANA)
MARIO DRAGHI

   Gentili, educati, sorridenti: abbiamo i mutui più cari d’Europa. Lo rivela l’Associazione dei costruttori edili: per non mortificare i propri risparmiatori in questo momento di crisi economica, le banche italiane fanno loro pagare mediamente 9000 euro in più, su un finanziamento di 150000 in 25 anni. Si tratta di una forma d’incoraggiamento, una delicatezzache,purtroppo,nontuttisonoin grado di apprezzare. “Il nostro è un forte invito all’impegno rivolto ai cittadini – ha sottolineato un dirigente dell’ABI – in un frangente come quello attuale, in cui si registra un grande calo di interesse per la politica, un calo d’interesse per la famigliaeperivalorimorali,noil’interesse cerchiamo di tenerlo il più alto possibile. Dipendesse solo da noi, anche al 15%”. Sono parole che toccano profondamente e commuovono. E poi, bisogna evidenziare un fattore estremamente positivo: una volta i rapinatori cercavano di bloccarli fuori dalle banche, adesso li assumono. Del resto, rieducazione e integrazione, in un Paese civile, sono obiettivi sempre lodevoli. Perché i tassi non scendono? Questa è la domanda che milioni d’Italiani si pongono. “Dite che scendono ? Ma… avete provato a citofonare?”. Questa finora è stata la risposta più convincente dell’ABI.

 CESARE BATTISTI

   L’atteggiamento intransigente del governo brasiliano nel rifiutarsi di consegnare alla giustizia italiana il terrorista Cesare Battisti persiste, nonostante il nostro Premier Berlusconi, come segno di buona volontà, abbia autorizzato l’estradizione di Ronaldinho in Brasile. Lo scambio di prigionieri, purtroppo, è fallito. La diplomazia carioca ha cercato di spiegare ai colleghi della Farnesina che, dietro il diniego del Presidente Rousseff, si nasconde in realtà un atto di cortesia nei confronti del nostro Paese: la percentuale di loschi figuri in giro per l’Italia è già molto alta, il governo di Rio, che ci è profondamente amico, non vuole aggravare la situazione. Si tratterebbe, quindi, solo di un increscioso equivoco. La situazione comunque è in continua evoluzione: dopo che generosamente Piero Marrazzo si è detto disponibile ad incontrare alcuni diplomatici brasiliani nella notte a Tor di Quinto per una mediazione, è trapelata la clamorosa notizia che il Paese Sudamericano sarebbe impossibilitato a restituirci il noto terrorista, in quanto il Battisti risulterebbe essere nipote del Presidente egiziano Mubarak e, di conseguenza, non si può toccarlo senza scatenare una grave crisi internazionale. 

https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjgMGUbqGZZQ6NUh2vEGhHY8jDGlXl-OeaQkfUi3Yg7hkXqyD4FPrIBOGDZ3rOBe3gk9XDCFLm6SMbhQQJhyxzeQ5v1CHiaZ9H1-HDmM-PO_c93767W7553u2cfojTj-tYyYaeuWRg1vFU/s1600/fany.big_smile.png https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjgMGUbqGZZQ6NUh2vEGhHY8jDGlXl-OeaQkfUi3Yg7hkXqyD4FPrIBOGDZ3rOBe3gk9XDCFLm6SMbhQQJhyxzeQ5v1CHiaZ9H1-HDmM-PO_c93767W7553u2cfojTj-tYyYaeuWRg1vFU/s1600/fany.big_smile.pngTratti da Il Misfatto  Inserto di satira e maldicenze
de Il Fatto Quotidiano  http://www.ilmisfatto.it/

Disegni di Disegni di Portos
e
               Testi satirici di Marco Presta.

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Altre vignette della settimana di Portos:
World Wild  

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Battisti, Brasile, Dilma, Lula
 I RealitiSCIO***********************************






Gli Italian Galery*******************************

Berlusconi, cachemire, CHI, D'Alema, Signorini


Feltri, Il Giornale, Libero, Sallusti


by PORTOS Comic strip

martedì 11 gennaio 2011

Il tricolore 150 anni dopo

Iniziano le celebrazioni per il 150 anno d'Unità di Italia:

Napolitano:
"Reggio Emilia,
capitale
del Tricolore"

Sono le parole scritte dal Capo dello Stato, sull'albo d'oro del Comune. Il sindaco Delrio: "Riconoscimento della città come simbolo dell'Unità nazionale" (la notizia)

Un augurio alla nostra cara, vecchia Italia...

Giannelli http://www.corriere.it/



Celebrazioni - Nicola Bucci "Bucnic"



Coraggio Italia  - Marilena Nardi http://www.marilenanardi.it/
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Lino Giusti & Roberto Mangosi www.crepapelle.net




FRATELLASTRI D'ITALIA
Pubblicato da BRULLIOTOI

RICORRENZE

in collaborazione con Lele Corvi
Pubblicato da BRULLIOTOI




Giannelli http://www.corriere.it/



IL TRICOLORE
Celebrato da Napolitano l'anniversario della nascita della Bandiera Italiana simbolo dell'unità della Nazione. Evidente la necessità di qualche ricucitura senza per questo dover "rottamare" la vecchia "SINGER".

Pubblicato da Uber Humour
Etichette: federalismo fiscale, italia, lega, politica, SECESSIONE




Lo sbandieratore- Paride Puglia PUNCH

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Risorgimento- Paride Puglia PUNCH
"Io do il mio nome alla Giovine Italia..."
"... associazione di uomini credenti nella stessa fede;
giuro, invocando sulla mia testa l'ira di Dio, l'abominio degli uomini e l'infamia dello spergiuro, s'io tradissi in tutto o in parte il mio giuramento. Giuro di uniformarmi alle istruzioni che mi verranno trasmesse, nello spirito della Giovine Italia da chi rappresenta con me l'unione dei miei fratelli e di conservarne, anche a prezzo della vita, inviolati i segreti. Giuro di consacrarmi tutto e per sempre a costituire con essi l'Italia nazione una, indipendente libera e repubblicana." Giuramento dei ragazzi della Giovine Italia- Marsiglia, luglio 1831







Umberto Romaniello





Franco Origone -L'Asino




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L'Italia unita - Patorno http://mauropatorno.blogspot.com/

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Anniversari - Lele&Fante


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Ellekappa



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Il capo dello Stato apre le cerimonie per il 150esimo anniversario a Reggio Emilia, dove nel 1797 nacque la bandiera.


nico pillinini


 
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TAGLIA CHE E' VERDE ...
Roberto Mangosi www.enteroclisma.com
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Tessere (voce del verbo...) MAX [fra parentesi]

Fumetto di poche pagine per commemorare i 150 anni dell'unità d'Italia.
Clicca sull'immagine,
Marco Careddu GRAFFI DIGITALI
150 - fabiomagnasciutti


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7/1/2011
Italia 150 via alla festa schizofrenica
di Massimo Gramellini
Nel sovrano disinteresse del popolo sovrano e della maggioranza più che assoluta dei suoi rappresentanti, comincia stamattina la sarabanda delle celebrazioni per i 150 anni dell’Italia Unita. Comincia a Reggio Emilia, con l’omaggio al Tricolore da parte del Presidente della Repubblica: uno dei pochi a crederci davvero, e non solo per dovere d’ufficio. Dopo il rito della bandiera (che di anni ne ha oltre duecento) arriveranno le ricorrenze vere. Le prime elezioni nazionali del 27 gennaio 1861, riservate a una minoranza di maschi abbienti, alfabetizzati e mangiapreti (la Chiesa aveva proibito le urne ai cattolici): il più votato risultò Cavour con 620 voti. L’assedio di Gaeta con cui il 13 febbraio si archiviò a suon di bombe la resistenza dei Borboni, appena in tempo per non sciupare la seduta delle Camere riunite nel cortile torinese di Palazzo Carignano, quando il Capo dello Stato, che allora era il Re, rivolse ai parlamentari la prima di una lunga e mai terminata serie di prediche inutili: «Signori deputati! Signori senatori! L’Italia confida nella virtù e nella sapienza vostra!». Fino a quel 17 marzo, una domenica, in cui i pochi italiani che sapevano leggere appresero dalla Gazzetta Ufficiale che il Parlamento aveva proclamato il Regno d’Italia con il voto contrario di due soli senatori, dei quali taceremo i nomi per non togliere a Bossi il piacere di scoprirli e di andare a deporre sulle loro tombe una decalcomania del Sole delle Alpi. Qualche malizioso potrebbe chiedere di protrarre il gioco delle ricorrenze al 18 aprile 1861, 150° anniversario della prima rissa parlamentare, e mica fra cicchitti e bocchini: fra Garibaldi e Cavour, che sarebbe poi morto quattro mesi dopo, lasciando l’Italia più o meno dove sta adesso: nei pasticci.

Ci attende un anno di inni, parate, discorsi e baruffe sulla Patria, ma nessuno può dire se alla fine del 2011 gli italiani si innamoreranno di lei o se ne saranno definitivamente nauseati. Probabilmente continueranno a trattarla come ora, con amore comparativo: parlandone bene solo quando sono all’estero. L’italiano non considera l’Italia la sua Patria, così come - sia chiaro - non considererebbe Patria la Padania, la Borbonia o qualsiasi altra comunità più vasta della sua famiglia, del suo quartiere o, forse, della sua città che gli chiedesse di emettere fattura fiscale. Per un italiano ciò che appartiene a tutti, per il semplice fatto di non appartenere soltanto a lui, non appartiene a nessuno. Ci sono voluti quattordici secoli, dalla fine dell’Impero Romano all’Unità, per cucirci addosso questo atteggiamento mentale. Ne mancano quindi ancora dodici e mezzo per rimetterci in pari.

Ma non è onesto affermare che rispetto al Centenario del 1961 lo spirito di Patria si sia affievolito. Il divario fra settentrionali e meridionali era molto più aspro cinquant’anni fa, e si manifestava nelle forme di una diffidenza razzista che non di rado trascendeva nell’ostilità. La differenza è che allora non c’erano, né a Nord né a Sud, partiti di massa disposti a cavalcarla. Ciò che l’emigrazione, i matrimoni e la tv hanno unito in questi decenni è stato in parte disfatto dalla politica, che ha sistematicamente eroso i simboli dell’unità nazionale, dalla Costituzione ai miti fondativi (esagerati ma autentici, come tutti i miti) del Risorgimento e della Resistenza. Come nel mondo capovolto di Alice, la Patria ha cessato di essere una parola di destra e si è spostata verso il centro, se non proprio a sinistra. Ma chiunque, a destra e a sinistra, intenda oggi fondare un partito, sostituisce le ideologie con le microappartenenze territoriali e vede quindi nella Patria tutta intera un inciampo. Sono i politici, non i cittadini, ad aver rimosso la ricorrenza del 2011. Infatti, nel dibattito «elezioni a marzo sì-elezioni a marzo no» che li appassiona da mesi, nessuno dei leader ha neanche minimamente pensato che sovrapporre i veleni di una campagna elettorale alle celebrazioni del Centocinquantenario sarebbe come invitare una banda di bulli muniti di pennello e vernice alla festa di compleanno della scuola. Nordisti e sudisti che insultano l’Italia sulle piazze d’Italia, mentre il Capo dello Stato scopre targhe commemorative e omaggia bandiere risorgimentali: fra le tante schizofrenie di questo beneamato Paese, che almeno questa ci venga risparmiata.

Il lato B. Le vignette di Marassi in mostra a Napoli.

MOSTRA
15 - 31 gennaio
Il lato B.
L'Italia del bunga-bunga
nelle vignette di Marassi
Inaugurazione sabato 15 gennaio ore 18


la Feltrinelli via Santa Caterina a Chiaia, 23
Napoli 
15 Sabato
laFeltrinelli Libri e Musica via Santa Caterina a Chiaia, 23
ore 18.00
Mostre

IL DECLINO DELL’ITALIA NELLE VIGNETTE DI MARASSI

Mai come in questo momento la deformità dell'iperbole satirica aderisce perfettamente alla deformità morale della politica. E non è detto che questo renda più facile il lavoro di un vignettista. Anzi, superare la realtà diventa ogni giorno più difficile. Io alla nipote di Mubarak non ci avrei mai pensato, la trovo una battuta fantastica
Presentazione della mostra Il lato B. L'Italia del bunga-bunga nelle vignette di Marassi, che resterà aperta nello spazio la Feltrinelli fino al 31 gennaio. Dalle elezioni al terzo polo, dalle escort alle leggi ad personam, dalle ronde padane all'emergenza rifiuti. L'irresistibile declino del Paese visto attraverso le vignette quotidiane di Riccardo Marassi. Una raccolta completa del lavoro del vignettista napoletano direttamente dalle pagine de Il Mattino, Il Messaggero e Linus.

Qualche vignetta di Riccardo Marassi, artista partenopeo, un po' datata per non rovinarvi la mostra:

http://linus.net/wp-content/uploads/2010/01/1-marassi.gif
da Linus  link


linus-ago1
da Linus link

http://files.splinder.com/f959525369b4d967f6f5f9218537f2c3_medium.jpg

http://linus.net/wp-content/uploads/2009/01/cancro.gif
da http://marassi.splinder.com/


DALLA MOSTRA





L'Italia del bunga bunga
nelle vignette di Marassi

(galleria da La Repubblica Napoli.it )


Riccardo3.jpg Riccardo Marassi

Link:
http://sfoglia.ilmattino.it/mattino/page_view.php
http://marassi.splinder.com/