Visualizzazione post con etichetta poesia. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta poesia. Mostra tutti i post

martedì 30 giugno 2015

In "Notte stellata" di Van Gogh c'è arte e matematica.

Guarderò le stelle
Com'erano la notte ad Arles,
Appese sopra il tuo boulevard;
Io sono dentro agli occhi tuoi,
Víncent.[...]



Uno degli aspetti più straordinari del cervello umano è la capacità di riconoscere dei modelli e descriverli.

Tra i modelli più difficili da comprendere c’è il concetto di flusso turbolento nella dinamica dei fluidi. Il fisico tedesco Werner Heisenberg disse: “Quando incontrerò Dio, gli farò due domande: “Perché la relatività?” e “Perché la turbolenza?”. Di sicuro mi risponderà alla prima.”

Per quanto la turbolenza sia difficile da capire matematicamente, possiamo usare l’arte per rappresentarla.

Nel giugno 1889, Vincent Van Gogh dipinse la vista poco prima dell’alba dalla finestra della sua stanza del manicomio Saint-Paul-de Mausole a Saint-Rémy-de-Provence, dove si era ricoverato dopo essersi tagliato un orecchio durante un episodio psicotico. In “Notte stellata” le pennellate circolari creano un cielo notturno pieno di vortici di nubi e di mulinelli stellari.

Van Gogh e altri impressionisti rappresentavano la luce in modo diverso dai predecessori, sembravano catturarne il movimento, ad esempio, su acque screziate dal sole, o qui nella luce delle stelle che scintilla e si scioglie attraverso onde lattiginose del cielo blu della notte. L’effetto è causato dalla luminanza, l’intensità della luce nei colori sulla tela.

La parte più primaria della nostra corteccia visiva, che vede i contrasti e i movimenti della luce, ma non il colore, mescola due aree di colori diversi se hanno la stessa luminanza. Ma la suddivisione cerebrale primaria vedrà i colori in contrasto senza mescolarli. Con entrambe le interpretazioni in contemporanea, la luce in molte opere impressioniste pare pulsare, baluginare e irradiarsi in modo strano.

Ecco come questa e altre opere impressioniste usano rapide pennellate marcate per catturare qualcosa di considerevolmente reale sul modo di muoversi della luce.

60 anni dopo, il matematico russo Andrey Kolmogorov incoraggiò la nostra comprensione matematica della turbolenza ipotizzando che l’energia in un fluido turbolento a lunghezza R varia in proporzione di cinque terzi della potenza di R. Misurazioni sperimentali mostrano come Kolmogorov fosse straordinariamente vicino al modo in cui funzionano i flussi turbolenti, sebbene una descrizione completa delle turbolenze rimanga una delle questioni irrisolte della fisica.

Un fluido turbolento è sempre simile a se stesso se c’è una cascata di energia: i mulinelli grandi trasferiscono energia a quelli più piccoli, che fanno lo stesso in scala. Esempi ne sono la macchia rossa di Giove, la formazione delle nubi e le particelle di polvere interstellare.

Nel 2004, con il telescopio di Hubble, degli scienziati osservarono i mulinelli di una nube di polvere intorno a una stella, e si ricordarono della “Notte stellata” di Van Gogh. Questo spinse scienziati di Messico, Spagna e Inghilterra a studiare in dettaglio la luminanza nei dipinti di Van Gogh. Scoprirono che c’è un preciso modello di strutture fluide turbolente, vicine all’equazione di Kolmogorov, nascosto in molti dipinti di Van Gogh. I ricercatori hanno digitalizzato i quadri e misurato come la luminosità vari ogni due pixel. Dalle curve misurate per la separazione in pixel, hanno concluso che i dipinti di Van Gogh del periodo di agitazione psicotica si comportano in modo straordinariamente simile alla turbolenza fluida. L’autoritratto con la pipa, di un periodo più calmo della vita di Van Gogh, non ha mostrato alcuna corrispondenza. E neanche opere di altri artisti che a prima vista sembrano ugualmente turbolente, come “L’urlo” di Munch.

Mentre sarebbe troppo facile dire che il genio turbolento di Van Gogh gli ha consentito di raffigurare la turbolenza, è anche fin troppo difficile esprimere accuratamente la bellezza esaltante del fatto che in un periodo di profonda sofferenza, Van Gogh sia stato capace di percepire e rappresentare uno dei concetti più difficili in assoluto che la natura abbia mai offerto all’uomo, e di unire la sua singolare immaginazione ai misteri più profondi dei movimenti, dei fluidi e della luce.
Natalya St. Clair
fonte traduzione


The unexpected math behind Van Gogh's "Starry Night" - Natalya St. Clair
Video animato di Avi Ofer


Qui potete ammirare il dipinto Notte stellata in ogni suo dettaglio.

............................................................................................................

Prima di dare del pazzo a Van Gogh,

sappi che lui è terrazzo, tu ground floor. 
Prima di dire che era fuori di senno,
fammi un disegno con fogli di carta e crayon. 
Van Gogh, mica quel tizio là, 
ma uno che alla tua età libri di Emile Zola, 
Shakespeare nelle corde, Dickens nelle corde;
tu leggi manuali di DVD Recorder,
Lui, trecento lettere letteratura fine, 
Tu, centosessanta caratteri due faccine, fine.
Lui, London, Paris, Anverse, 
Tu, megastore, iper, multiplex.
Lui, distante ma sa tutto del fratello Teo,
Tu, convivi e non sai nulla del fratello tuo.
Lui, a piedi per i campi, lo stimola, 
Tu, rinchiuso con i crampi sul tapis roulant
Beh, da una prima stima mio caro ragazzo, 
dovresti convenire che...
Tu sei pazzo, mica Van Gogh
Tu sei pazzo, mica Van Gogh
Van Gogh, 
a sedici anni girò tra collezioni d'arte, 
Tu sedici anni Yu-Gi-Oh, collezioni carte,
A vent'anni nel salon del Louvre 
e tu nell'autosalon nel SUV rimani in mutande, 
Lui oli su tela, e creò dipinti,
Tu oli su muscoli, gare di bodybuilding ,
Lui, paesane, modelle, prostitute, 
Tu passi le notti nel letto con il computer, 
Lui ha talento e lo sai
che è un po' che non l'hai, 
lui scommette su di se, 
tu poker online, 
lui esaltato per aver incontrato Gauguin, 
tu esaltato per avere pippato cocaine, 
lui assenzio e poesia, 
tu senza poesia,
lui ha fede, 
tu ti senti il messia. 
Van Gogh, una lama e si taglia l'orecchio, 
io ti sento parlare, sto per fare lo stesso.
Ho il rasoio tra le dita
ma non ti ammazzo,
avrò pieta di te perché...
Tu sei pazzo, mica Van Gogh
Tu sei pazzo, mica Van Gogh.
Spacchi tutto quando fan goal
Fai la coda per lo smartphone, 
Tu sei pazzo, mica Van Gogh,
Tu sei pazzo, mica Van Gogh.
Ok Van Gogh, mangiava tubi di colore ed altre cose assurde, 
probabilmente meno tossiche del tuo cheeseburger, 
lui llucinazioni che alterano la vista, 
tu ti fai di funghi ad Amsterdam ma ciò non fa di te un artista.
Tu, in fissa con i cellulari
lui coi girasoli. 
girare con te è un po' come quando si gira soli. 
Colpo di mano, cambia il vento, come a rubamazzo, 
C'è una novità ragazzo,
tu non sei più sano...
Tu sei pazzo, mica Van Gogh

Caparezza

lunedì 4 agosto 2014

Vero amore



Darko Drljevic (Montenegro)
http://www.trasimenobluescartoonfest.com/vote.htm

Vero amore
E mi manchi, mi mancherai.
mi mancherai quando passerò
sotto le tue finestre,
quando entrerò in casa nel silenzio.
Mi mancherà l'odore dei tuoi capelli
che invade ancora le stanze,
e sentirò in ogni angolo l'eco della tua voce.
Mi mancheranno le dita che volteggiano
come rondini in cerca della primavera.
mi mancherà la gioia del racconto,
delle nostre favole, le nostre pagine.
Ma sai, la verità è che non sei andata via,
non ti allontanerai mai.
Perché è vero amore il mio per te,
è vero amore, madre mia.
Jimmy



Pietro Nobile Indefinito infinito


 Madre
La vecchia donna
aveva gli occhi
colore del passato,
ma la sua anima
parlava del domani,
le labbra mormoravano
ancora l'amore.

L'uomo aveva vissuto di lei,
ne aveva atteso le parole,
accarezzato i pensieri.
Ora sapeva che avrebbe
navigato mari lontani
da quella riva .

Jimmy




Pietro Nobile - DEY


Round mid night
Fine di un giorno pigro,
ed ora ti aspetto.
Vieni prima della notte,
suona per me.
Non ho voglia di parole,
né di silenzi.
Ascolterò ciò che diranno
le tue note.
Musica, regalami musica,
e avrò cuore placato.

Jimmy




Pietro Nobile - Briefly Dreaming of a NightFly

JJerzy Stepniak (Poland)
http://www.trasimenobluescartoonfest.com/vote.htm




Pietro Nobile (Milano, 28 gennaio 1960) è un chitarrista italiano.
Chitarrista acustico, compositore, arrangiatore, produttore, dimostratore di chitarre Guild-Ovation-Fender per M.Casale Bauer. È noto soprattutto per la sua tecnica del fingerstyle. Durante la sua carriera ha partecipato a progetti con tanti artisti italiani e stranieri , tra cui Marcel Dadi, Mogol-Mario Lavezzi, Flavio Oreglio, Vinnie Colaiuta, Simon Phillips, Tony Levin, Herbert Pagani, Gatto Panceri.(continua)
Il sito di Pietro Nobile: http://www.pietronobile.com/

PS: Jimmy  è Giacomo Ciacciarelli



giovedì 5 giugno 2014

Il ritratto di Maya Angelou di Horacio Cardo

Hello, Raffaella, I was very impressed by the story and life of Maya Angelou, so I decided to portrait her with her sad singing bird. Please find it attached to this letter and good luck with your article.
Horacio Cardo 


 ------------------------------------------------------
Il sito di Horacio Cardo
 http://en.wikipedia.org/wiki/Horacio_
 Horacio Cardo". National University of La Plata, Argentina.


-------------------------------------------------------------------------
Di Fany-Blog anche:

giovedì 29 maggio 2014

Maya Angelou, Phenomenal Woman.

"La gente si dimentica quello che hai detto, la gente si dimentica quello che hai fatto, ma la gente non potrà mai dimenticare come li hai fatti sentire."
~ Maya Angelou

Maya Angelou
by Quibe

Si è spenta Maya Angelou, la poetessa portavoce dei diritti delle donne e delle persone nere

Vittima di uno stupro all’età di 7 anni e delle discriminazioni razziali dovute al colore della sua pelle, la grande scrittrice americana Maya Angelou ha trovato la sua forza nella poesia, di cui ha fatto uno strumento d’affermazione della propria dignità
MILANO – La poetessa, attrice e ballerina statunitense Maya Angelou è stata trovata morta nella sua casa di Winston Salem in North Carolina. Lo riferiscono il suo agente e il sindaco della cittadina, Allen Joines. Celeberrima in America ma poco nota in Italia, scompare così una delle prime scrittrici statunitensi di colore ad aver avuto successo.
“I rise / I rise / I rise” (“Mi rialzo / mi rialzo / mi rialzo”). Con questo grido – che è anche una dichiarazione di forza – si conclude “Still I Rise” una delle poesie più emblematiche di Maya Angelou. Donna di colore, vittima di discriminazioni razziali e di genere – all’età di 7 anni ha subito uno stupro –, si è fatta portavoce dei diritti della sua gente e delle donne, argomento di estrema attualità in questo periodo in cui il tema della violenza e del femminicidio si è finalmente imposto all’attenzione pubblica.
Nata il 4 aprile 1928 a St.Louis in Arkansas, Marguerite Johnson, nome di battesimo di Maya Angelou, dopo il divorzio dei genitori visse con la nonna Annie insieme al fratello. Fu durante una visita a sua madre che venne stuprata dal compagno di lei, quando ancora era una bambina. Uno zio materno uccise l’uomo e Marguerite, venutolo a sapere, subì un ulteriore trauma, chiudendosi nel silenzio. Riuscì a superare la terribile ferita rifugiandosi nella poesia, leggendo Edgar Allan Poe, William Shakespeare e Paul Lawrence Dunbar, mettendosi a scrivere lei stessa.
Maya Angelou è nota soprattutto come autrice di autobiografie. La prima e più famosa è “I Know Why the Caged Bird Sings”, in cui lei racconta della sua infanzia e riflette su temi come l’identità, lo stupro, il razzismo e l’alfabetizzazione. Già all’epoca in cui scrisse il libro, uscito nel 1969, aveva pubblicato raccolte di poesie e si considerava una poeta, non un’autrice di prosa. L’opera nacque da una sfida lanciatale dal suo editor, Robert Loomis, e dall’amico James Baldwin. Che una donna nera raccontasse di sé in un suo libro rappresentò una vera e propria rivoluzione.
In “Still I Rise” Maya Angelou parla della forza della gente di colore come lei, e allo stesso tempo la poesia suona come un manifesto dello spirito di questa donna, della sua capacità di rialzarsi sempre anche quando la vita picchia duro. La poesia fa parte e dà il titolo alla raccolta “And Still I Rise”, la terza pubblicata da Maya Angelou, uscita nel 1978 in un momento estremamente prolifico della sua vita, quando aveva già pubblicato, oltre a due raccolte poetiche, anche tre biografie. Aveva inoltre scritto articoli, racconti, sceneggiati tv, e nel 1977 aveva anche avuto un piccolo ruolo nella mini-serie americana “Roots”. La raccolta comprende 32 poesie in totale, divise in tre parti – “Touch Me, Life, Not Softly”, “Traveling” e “And Still I Rise”. Quelle della prima parte sono piene di gioia, un’affermazione della propria forza come donna e come amante – un tema assai caro a Maya Angelou, che traspare emblematicamente nella poesia “Phenomenal Woman”. Quelle della seconda parte sono un viaggio attraverso le difficoltà della vita, come l’abuso infantile, la dipendenza dalla droghe. Nella terza parte, che condivide il titolo della raccolta e si apre appunto con la poesia “Still I Rise”, si rinnova però lo spirito delle prime poesie, e qui Maya Angelou enfatizza la forza che ha sempre tratto da dentro di sé e dalla sua comunità.
28 maggio 2014 (fonte)
Maya Angelou 
By Bob Englehart, The Hartford Courant  -  5/28/2014


Still I Rise

You may write me down in history
With your bitter, twisted lies,
You may trod me in the very dirt
But still, like dust, I'll rise.

Does my sassiness upset you?
Why are you beset with gloom?
'Cause I walk like I've got oil wells
Pumping in my living room.

Just like moons and like suns,
With the certainty of tides,
Just like hopes springing high,
Still I'll rise.

Did you want to see me broken?
Bowed head and lowered eyes?
Shoulders falling down like teardrops.
Weakened by my soulful cries.

Does my haughtiness offend you?
Don't you take it awful hard
'Cause I laugh like I've got gold mines
Diggin' in my own back yard.

You may shoot me with your words,
You may cut me with your eyes,
You may kill me with your hatefulness,
But still, like air, I'll rise.

Does my sexiness upset you?
Does it come as a surprise
That I dance like I've got diamonds
At the meeting of my thighs?

Out of the huts of history's shame
I rise
Up from a past that's rooted in pain
I rise
I'm a black ocean, leaping and wide,
Welling and swelling I bear in the tide.
Leaving behind nights of terror and fear
I rise
Into a daybreak that's wondrously clear
I rise
Bringing the gifts that my ancestors gave,
I am the dream and the hope of the slave.
I rise
I rise
I rise.


Ancora  mi solleverò 

Tu puoi scrivere di me nella storia,
con le tue bugie amare e contorte.
Puoi calpestarmi nel fango
ma io, come la polvere, mi sollevero'.

La mia impertinenza ti irrita?
Perche' sei così cupo?
Perche' io cammino come se avessi pozzi di petrolio
che sgorgano nel mio salotto.

Proprio come le lune e come i soli,
con la certezza delle maree,
proprio come speranze liberate,
di nuovo io mi sollevero'.

Volevi vedermi spezzata?
Con la testa china e gli occhi bassi?
Le spalle cadenti come lacrime.
Indebolita dalle grida dell'anima.

La mia superbia ti offende?
Non prenderla a male.
Perche' io rido come se avessi miniere d'oro
Nel mio cortile.

Puoi spararmi con le parole.
Puoi ferirmi con gli occhi.
Puoi uccidermi con l' odio,
ma io, come l'aria, mi solleverò.

La mia sensualità ti disturba?
E' una sorpresa
ch'io danzi come se avessi diamanti
all'incrocio delle cosce?

Fuori dalle capanne dell'ignominia della storia,
mi sollevo.
In alto, da un passato radicato nel dolore,
mi sollevo.
Sono un oceano nero, immenso nel balzo,
scrosciando e ingrossando, do' frutti nella marea.
Lasciando alle spalle notti di terrore e angoscia,
mi sollevo.
In un'alba meravigliosamente chiara,
mi sollevo.
Portando i doni che i miei antenati mi diedero,
Io sono il sogno e la speranza dello schiavo.

Mi sollevo.
Mi sollevo.
Mi sollevo
.





*

*
In addition to her well-known autobiographies, Maya Angelou has steadily written poetry over the years. In this video Professor Angelou recites her poem, "And Still I Rise," from her volume of poetry And Still I Rise, published in 1978

Maya Angelou 
By Randall Enos, Cagle Cartoons  -  5/28/2014



Looking at Myself
Ben Heine by Toonpool



 Phenomenal Woman

By Maya Angelou

Pretty women wonder where my secret lies.
I'm not cute or built to suit a fashion model's size
But when I start to tell them,
They think I'm telling lies.
I say,
It's in the reach of my arms
The span of my hips,
The stride of my step,
The curl of my lips.
I'm a woman
Phenomenally.
Phenomenal woman,
That's me.

I walk into a room
Just as cool as you please,
And to a man,
The fellows stand or
Fall down on their knees.
Then they swarm around me,
A hive of honey bees.
I say,
It's the fire in my eyes,
And the flash of my teeth,
The swing in my waist,
And the joy in my feet.
I'm a woman
Phenomenally.
Phenomenal woman,
That's me.

Men themselves have wondered
What they see in me.
They try so much
But they can't touch
My inner mystery.
When I try to show them
They say they still can't see.
I say,
It's in the arch of my back,
The sun of my smile,
The ride of my breasts,
The grace of my style.
I'm a woman

Phenomenally.
Phenomenal woman,
That's me.

Now you understand
Just why my head's not bowed.
I don't shout or jump about
Or have to talk real loud.
When you see me passing
It ought to make you proud.
I say,
It's in the click of my heels,
The bend of my hair,
the palm of my hand,
The need of my care,
'Cause I'm a woman
Phenomenally.
Phenomenal woman,
That's
http://it.lyricsfeast.com/traduzione-phenomenal-woman-testo-olivia-newton-john-tradotto-in-italiano.html

Poetessa di livello mondiale, professoressa universitaria di fama senza aver mai frequentato il college, amica ed ispirazione di presidenti americani e di gente comune, e ancora, attivista per i diritti civili e molto, molto di più: Maya Angelou - al secolo Marguerite Ann Johnson - si è spenta a 86 anni, nella sua casa di Winston-Salem, in North Carolina.
A trovarla è stata l’amica e agente letteraria di sempre, Helen Brann. Le cause del decesso non sono state ancora formalmente accertate, ma la Angelou - che viveva nel campus dell’università Wake Forest dove insegnava «Studi americani» - soffriva di cuore e proprio lo scorso fine settimana aveva cancellato la sua prevista partecipazione ad un evento.
«Una delle luci più splendenti dei nostri tempi, una donna veramente fenomenale» che «ci ha ispirato». Così il presidente americano, Barack Obama, e la First Lady, Michelle hanno ricordato l’autrice di «Io so perchè gli uccelli in gabbia cantano»: «Nel corso della sua vita, Maya è stata molte cose - ha osservato Obama - e la sua voce ha aiutato generazioni di americani a trovare il loro arcobaleno fra le nuvole, ci ha ispirato. Ha ispirato mia madre a chiamare mia sorella Maya».
Nel suo ultimo post su Twitter, forse in un presentimento, l’autrice di oltre 30 libri e recipiente di più di 50 riconoscimenti, premi e medaglie, aveva scritto: «Ascoltatevi dentro, nella quiete forse udirete la voce di Dio».
La voce della Angelou era forte, quasi baritonale, inconfondibile, quando leggeva i suoi poemi, ed era stata ritrovata dalla poetessa dopo sei anni di mutismo: a soli sette anni, la allora piccola Maya smise di parlare per ben sei anni, dopo essere stata stuprata dal patrigno.
Nata nel 1929 a St Louis, in un Arkansas segregato e razzista, la Angelou fu artista poliedrica: ragazza madre, dall’ età di 17 anni fece i lavori più disparati, dalla guidatrice di tram a San Francisco, alla cameriera, spogliarellista, ballerina, oltre alla giornalista in Egitto e l’insegnante in Ghana, nonché l’attrice in un’opera di Gershwin. Impegnata nel movimento per i diritti civili, fu amica personale di Martin Luther King, ucciso proprio nel giorno del suo compleanno.
Insignita nel 2011 dal primo presidente nero della storia Usa, Obama, della medaglia per la Libertà, Maya Angelou venne anche chiamata nel 1993 a leggere un poema per l’inaugurazione di Bill Clinton: i versi sotto il titolo «The puls of the Morning» vendettero più di 1 milione di copie.
Ieri l’ex presidente Clinton la ricorda così: «L’America perde un tesoro nazionale ed io e Hillary un’amica. Le sarò sempre grata per aver letto la sua poesia al mio primo giuramento e ancora di più per tutti gli anni di amicizia che sono seguiti».
Nicoletta Nencioli


Maya Angelou
By Rick McKee, The Augusta Chronicle - 5/28/2014


Maya Angelou RIP
By Milt Priggee, www.miltpriggee.com - 5/28/2014



Maya Angelou
By Taylor Jones, Politicalcartoons.com - 5/29/2014


*

sabato 19 aprile 2014

Una vita da enigmista



Racconto
 e poesia 
di
 Stefano Pellone 
in arte 
Barthleby



Ho una certezza in più in questi ultimi giorni di lavoro: la macchina dei gelati mi odia.

Come? Cosa dite? Che ho detto Macchina dei gelati?
Ah sì, è vero, voi non potete saperlo…

Ebbene sì, è stata installata dalla Direzione una macchina dei gelati nell’androne del front-office e noi ogni tanto ci prendiamo qualche momentaneo rinfresco zuccherino. I gelati sono tutti Motta e sono per la precisione 4: Cornetto Extreme, Maxibon, Morellino e Ghiacciolone.
Al di là del fatto che il Maxibon costa 1.40€ (un prezzo assurdo per me), per una questione di gusto e di caldo spesso prendo il ghiacciolo. Ed i ghiaccioli sono di 4 gusti diversi: fragola, limone, menta e arancio.
Ed i ghiaccioli scendono giù in ordine casuale, senza uno schema prefissato, quindi possono capitare anche lo stesso gusto per tre volte di fila.
la ribellione della macchina
Martin Guhl

Ma, chissà perchè, PUNTUALMENTE è capace di capitarmi sempre e solo fragola.
E dovete sapere che di questi 4 gusti quello che proprio mi fa schifo è OVVIAMENTE uno solo, cioè la fragola.

Pensavo all’inizio a qualcosa di statistico, forse i ghiaccioli alla fragola sono di più degli altri come numero, ed invece no: gli altri davanti a me prendono menta e limone ed io SOLO fragola con qualche sprazzo di arancio.
La cosa è stata confermata anche dall'omino che carica la macchina, sotto mia diretta interpellanza.

La volta scorsa abbiamo fatto il test definitivo.
Alla presenza di tutto il laboratorio, mi sono avvicinato alla macchinetta diabolica, ho scrollato le spalle per sciogliere la tensione, ho messo la mia chiavetta nell’apposita fessura e mentre tutti mi osservavano e l'aria attorno a noi era immobile, ho premuto il pulsante del ghiacciolo con lo sguardo alla Tex Willer.

La macchina ha cominciato a muoversi.

Un secondo di silenzio, e poi il rumore del ghiacciolo che cade nella vaschetta.

Rosa.

Strafottutamente rosa fragola.

La macchina dei gelati mi odia.




L'enigmista
Di Marco De Angelis



Una vita da enigmista
a cercare soluzioni
sempre con la penna in mano
lavorando coi neuroni

Una vita da enigmista
segui schemi ben precisi
anagrammi, critto, rebus
zeppe, scarti e metatesi

Qui, vincer sì, non ha prezzo
finchè creerai stai lì

Una vita da enigmista
da chi dorme sempre poco
e passi la notte in bianco
per risolvere quel gioco

Una vita da enigmista
da uno che spedisce giochi
quando sei all’ultimo giorno
sono sempre brutti e pochi

Qui, vincer sì, non ha prezzo
finchè creerai stai lì

Una vita da enigmista
ci diventi quasi matto:
crei un gioco che è stupendo
e ti dicono “Già fatto!”

Una vita da enigmista
come Briga o Bartezzaghi
anni di trofei e coppe
ma per gli altri sono svaghi…

Qui, vincer sì, non ha prezzo
finchè creerai stai lì, stai lì…

---------------------------------------------------------------------------------------------------
  
Stefano Pellone “barthleby”
Nato a Napoli il 18 aprile 1979 ma residente ora a Bologna, laureato in Controllo di Qualità Alimentare, chimico di professione e sognatore per diletto. Scrive poesie, crea giochi enigmistici, collabora con alcune riviste musicali, cerca di non far saltare in aria niente e si gode la campagna felsinea (quando ha del tempo libero).

Il suo blog: http://www.lafortunanellasfortuna.blogspot.it/

mercoledì 12 marzo 2014

Ritratto di Valentino Zeichen

  Il 16 febbraio su la Repubblica un grande ritratto di Riccardo Mannelli
e l'intervista di Antonio Gnoli
a Valentino Zeichen, il poeta.


"La mia poesia è senza speranza. Non parlo di mondi onirici. Nella mia poesia entra la comicità, l'ironia, la precisione. Ci sento lo zampino della matrigna. E quindi la diffidenza verso il sentimento. O meglio: verso la menzogna del sentimento. Esiste una purezza della poesia alla quale sono fedele... l'esclusione del cuore. Non mento mai. Il meccanismo della scrittura può ingannare il lettore, ma non la sostanza che abita la poesia".



Valentino Zeichen: "Sono poeta grazie alla mia matrigna,
era una musa crudele e involontaria"

Arte, incontri e ricordi familiari di un irregolare della letteratura

di ANTONIO GNOLI
Nell'universo di Valentino Zeichen non c'è posto per la grazia. Il poeta non è una creatura speciale, ispirata, palpitante. È una persona che prevalentemente vive immersa nel conflitto. Il soldato Zeichen  -  così viene di presentarlo  -  imbraccia robusti Kalashnikov e vola su vecchi Spitfire: strumenti o meglio immagini mentali con cui combatte la sua lotta per la sopravvivenza. Mi riceve dritto sulla soglia della sua ormai mitica "baracca", ultimo avamposto di un mondo solo in apparenza pittoresco. In realtà duro e povero: una perla di squallore che brilla di opaca grandezza, nel cuore di Roma. Ho letto con ammirazione la raccolta completa delle sue poesie (in uscita domani da Mondadori). Non vi ho trovato disagio, disperazione, infelicità, invocazione. Ma la disciplina del naufrago che conta i giorni che lo separano dalla costa: "Non saprà mai quando avvisterà terra, ma è per quella, in funzione di quella che il naufrago si organizza", commenta Zeichen.
Cosa ama della disciplina?
"È una domanda che mi inquieta".

venerdì 2 agosto 2013

Momento





Momento

Che parole,
che parole darti
donna mia,
che giorni,
che giorni regalarti
amica mia.
Che cuori aprirti,
con quali braccia
avvolgerti.
Sono io qui,
io con la mia voce,
il mio tempo,
il mio sangue,
le mie mani
a tenerti stretta.
Tu sei
il mio momento,
il mio sempre.
Jimmy





PS: Il dipinto è di Marc Chagall Gli Amanti Azzurri
PS: Jimmy  è Giacomo Ciacciarelli




lunedì 17 giugno 2013

TUTTA COLPA DELLA LUNA

TUTTA COLPA DELLA LUNA
ma forse sarebbe più giusto dire
TUTTA COLPA DELLE STELLE
si perchè il Festival della Poesia di Parma è stato degradato dall'amministrazione comunale
 a Rassegna.
Tutta colpa della luna...
ed anche di 5 stelle
di Tiziano Riverso


Scrive la Stampa : "Dal 17 giugno Tutta colpa della luna, rassegna organizzata a budget contenuto e con risorse interne dall’amministrazione comunale, che ha scelto di cancellare un altro storico festival e ripartire, proporrà un viaggio attraverso luoghi e identità. In cartellone serate a ingresso libero, pensate come eventi unici, con nomi di primo piano della scena nazionale e il coinvolgimento della città e dei giovani."
Scrive la Repubblica : "Tutta colpa della Luna", il festival Poesia rivisto
Lunedì sarà presentata la rassegna che prenderà il posto della storica kermesse la cui cancellazione ra stata alla base del duro scontro tra l'assessore alla Cultura Ferraris e il consigliere Nuzzo.
 Scrive la Gazzetta di Parma: "Abbandonato il Festival della Poesia, la giunta Pizzarotti vara una nuova manifestazione dedicata ai libri e ai versi. Si tratta della «Rassegna estiva poetico letteraria» dal titolo «Tutta colpa della luna».






TUTTA COLPA DELLA LUNA

…..quando si avvicina troppo fa impazzire tutti
(W. Shakespeare – Otello atto V scena II)

Prende il via il 17 giugno una rassegna di letteratura, musica e poesia che coglierà in pieno l’equinozio estivo.
Un viaggio attraverso luoghi e identità di Parma, splendida cornice anche per i bei nomi del panorama culturale italiano che scenderanno nella città emiliana per appuntamenti in esclusiva.
Dal 17 giugno, per due settimane ogni giorno ci sarà un appuntamento che unirà musica, letteratura e poesia: nella prima settimana si alterneranno P.le San Francesco e la Biblioteca Civica come palcoscenici per serate dove protagonisti saranno autori, attori, musicisti, cantanti, giornalisti e antropologi.
In questo percorso sono stati coinvolti giovani volontari del Liceo Classico Statale G. D. Romagnosi e del Liceo d'Arte Toschi, che coordinati da insegnanti (anch'essi volontari) realizzeranno un diario di viaggio di questi appuntamenti, una sorta di backstage filmato, insieme a scenografie inedite e letture poetiche: a scopo benefico presso il giardino di lettura dell'Azienda Ospedaliera e prettamente estive presso le piscine dello Sport Village.
Ci saranno anche appuntamenti per i più piccoli nel verde del Parco Ducale.
Molti sono quindi i pubblici cui sono dedicate le iniziative di Tutta colpa della luna: gli appuntamenti si concretizzeranno in incontri-conversazione, concerti poetici, ballate balcaniche, videoviaggi sull'Emilia che compie 2200 anni, filastrocche e teatro dedicate ai bambini, ma anche affabulazione e antropologia.
Serate che sono un viaggio a scoprire come ancora la poesia possa rivelare angoli di identità, suggestioni ed esistenze quanto nessun'altra produzione umana.
Insieme ad Alessandro Baricco, Ascanio Celestini e Marco Aime, Paolo Rumiz e i paesaggi sonori di Alfredo Lacosegliaz, la Musica Nuda di Petra Magoni e Ferruccio Spinetti in uno speciale dedicato ai versi di George Brassens e Alda Merini per le voci di Alessio Boni e Marcello Prayer.
Questa prima settimana che parte di lunedì, non a caso sotto il segno della luna, il debutto sarà dalle 17 alle 19 presso l'Auditorium della Casa della Musica per un viaggio con Alessandro Scillitani e Stefano Rotta sulla Via Emilia insieme a Guccini e a Paolo Rumiz. Successivamente, alle 21, in Piazzale San Francesco saliranno sul palco Petra Magoni e Ferruccio Spinetti.
L’ingresso è libero fino ad esaurimento posti.


PROGRAMMA
Notti estive per partire dal centro di Parma alla volta di luoghi e identità. Città lontane o appena accanto a noi. Acqua e polvere delle strade d’Emilia. Uomini e storie da ascoltare. Con la voce e con la musica. Come una parola che si illumina di poesia.


17 GIUGNO
ore 19, Auditorium della Casa della Musica
Il Sindaco Federico Pizzarotti e l’Assessore alla Cultura Laura Maria Ferraris presentano
TRA LA VIA EMILIA E IL PO
Docufilm - Evento speciale per i 2200 anni della Via Emilia
- Lungo la via Emilia con Francesco Guccini
- Lungo il Po con Paolo Rumiz
Alessandro Scillitani in conversazione con Stefano Rotta

ore 21, Piazzale San Francesco
MUSICA NUDA IN CONCERTO TRA JAZZ E BRASSENS
Petra Magoni e Ferruccio Spinetti
In Jazz con Brassens


18 GIUGNO
ore 21, Cortile della Biblioteca Civica
UN’ESITAZIONE PROLUNGATA TRA SUONO E SENSO
di e con Alessandro Baricco a proposito di tre poesie


19 GIUGNO
ore 17, Palazzetto Eucherio Sanvitale
L’ACCHIAPPARIMA
Filastrocche gioiose di e con Elisa Conti e Giorgia Parmigiani

ore 19, Palazzo Ducale
DI POESIA (NON) CAPISCO UN TUBO
uno spettacolo itinerante con bambini della città di Parma
a cura di Beatrice Baruffini e Agnese Scotti
produzione Teatro delle Briciole

ore 21, Cortile della Biblioteca Civica
RUBARE L’ERBA
di e con Ascanio Celestini e Marco Aime
Canto notturno di antichi randagi
Cecafumo, Leopardi e D’Annunzio tra pastori e precari.
Scenografie a cura degli studenti del liceo d’Arte Toschi


20 GIUGNO
ore 18.30, Giardino del Reparto di Medicina Riabilitativa
dell’Azienda Ospedaliera di Parma
BUFFET DI POESIA
Reading pubblico degli studenti del Liceo Classico Romagnosi

ore 21, Piazzale San Francesco
LA COTOGNA DI ISTANBUL
di e con Paolo Rumiz, musica Alfredo Lacosegliaz.
Endecadillabi e passaggi sonori tra Sarajevo, Vienna e Istanbul

22 GIUGNO
ore 21, Piazzale San Francesco
IL CANTO DEGLI ESCLUSI
di Alda Merini
con Alessio Boni e Marcello Prayer


25 GIUGNO
ore 21, Cortile della Biblioteca Civica
MARATONA POETICA NEL SEGNO DI FABRIZIO DE ANDRÈ
Conduce Giuseppe Marchetti, musiche di Guido Maria Grillo
a cura di Nuova Off icina Parmigiana e Istriomania


26 GIUGNO
ore 17, Sport Center Village
POESIE GALLEGGIANTI
Il nuovo punto di lettura "Allenamente" di recente inaugurato presso lo Sport Center del Campus darà vita a "Poesie sotto il sole".
Oltre al prestito accessibile a bordo piscina, gli studenti del Liceo Classico Statale G. D. Romagnosi reciteranno poesie e letture di brevi racconti

ore 17.30, Palazzetto Eucherio Sanvitale
L’ACCHIAPPARIMA
Filastrocche gioiose dalla rima appiccicosa di e con Elisa Conti e Giorgia Parmigiani

ore 18, Oratorio Novo
CINQUANTA ANNI DI GRUPPO 63
Eugenio Gazzola dialoga con Niva Lorenzini
Daniela Rossi presenta filmati originali degli anni '60 e letture dei poeti del Gruppo 63
Adriano Engelbrecht legge testi dei poeti del Gruppo 63

ore 21, Cortile della Biblioteca Civica
FRAGILI GUERRIERE | Amelia Rosselli e Patrizia Vicinelli
Reading di Rosaria Lo Russo, interventi sonori di Patrizia Mattioli
a cura di Daniela Rossi


27 GIUGNO
ore 18, Oratorio Novo
ALLA PERIFERIA DELLA GIOIA. LOI E I POETI MILANESI
Videopoesia di La Musa

ore 21, Cortile della Biblioteca Civica
PIERO JAHIER: POESIA E SUSSISTENZA
di e con Paolo Briganti e Mirella Cenni, musiche di Serena Fava
a cura di Argante Studio


28 GIUGNO
ore 18, Oratorio Novo
SIMMETRIE NATURALI: LUIGI MALERBA TRA LETTERATURA E CINEMA
a cura di Giuseppe Marchetti, con Giovanni Ronchini e Nicola Catelli
In collaborazione con Casa Editrice Diabasis/Diaroads

ore 21, Cortile della Biblioteca Civica
SYLVIA PLATH &TED
Anche tra fiamme violente si può piantare il Loto d’oro
a cura di Istriomania
-----------------------------------------------------------------------------------------------------
Nota: l'immagine in alto fa parte della manifestazione La Luna e i falò. Esposizione di Poesia Visiva in omaggio a Cesare Pavese
da  Parma Poesia Festival 2012
------------------------------------------------------------------------------

Parma Poesia Festival 2012



Parma Poesia Festival: La Luna dei canti

sabato 27 aprile 2013

Catalan di Dominic Miller video animato di Marianna Balducci e Fabio Gervasoni



Lavorare per un artista come Dominic Miller è stato, per me e per Fabio Gervasoni, un onore, un’occasione importante, ma soprattutto un bellissimo viaggio.
Questo lavoro è fatto di tante cose: c’è ricerca, progetto, tempo, … e poi c’è quel sentimento di meraviglia che è ancora con me come la prima volta che ho ascoltato questo brano.
Marianna Balducci


"Catalan"
Dominic Miller
from the album "5th House" [Qrious Music]
subject/illustration/direction_Marianna Balducci
photography/editing_ Fabio Gervasoni



Caracola
Me han traído
una caracola.
Dentro le canta
un mar de mapa.
 Mi corazón
se llena de agua
 con pececillos
de sombra y plata.

 Me han traído una caracola.

Mi hanno portato
una conchiglia.
Dentro canta
un mare di carta.
Il mio cuore
si riempie d'acqua
con pesciolini
d'ombra e d'argento.
Mi hanno portato
una conchiglia.

(Federico Garcia Lorca, La conchiglia 1972)


Fonte di ispirazione i versi di Garcia Lorca.
“Caracola” è una poesia semplice e piena di nostalgia: in una conchiglia si custodisce il ricordo struggente dell’infanzia passata, della propria terra lontana, un ricordo che però ancora vibra e si fa strada veloce come un banco di “pesciolini d’ombra e d’argento”. ”Caracola” appartiene alla raccolta “Canciones”: Garcia Lorca era, prima ancora che un poeta, un musicista convinto che, se le parole potevano raccontare l’umanità, la musica potesse esprimere tutto quel che di indefinibile e potente c’è nell’animo di ciascuno.



When two imaginative minds meet each other in an unespected contact and decide to experiment something new with confidence, "good things" often happen.
For me and Fabio, working for an artist like Dominic Miller has been an honour, an important opportunity, but expecially a great journey.
This video is made of many different things: research, project, time, ... and then there's that sense of wonder that I still carry inside of me, like the first time I heard this song.

CONCEPT:
"Me han traído una caracola [...]./ They have brought me a shell [...]."
Federico Garcia Lorca, "Caracola", Canciones (1972)
"Caracola" is a simple and very nostalgic poem: a shell guards the acute memory of the past childhood, the distant homeland, a memory that nonetheless quivers and makes way as a shoal of "little fishes of shadow and silver".
"Caracola" belongs to the anthology "Canciones" (Songs): Garcia Lorca was, besides a poet, a musician who believed that, if words could tell about humanity, then music could express all the power and indefinition of our soul.
Between the recollections of a travel noted down in pencil, nostalgia takes form and tries to come back home. It goes through colours and images that memory has preserved, defying every adversity and capturing all those signs that show along the way, flowing on and on.



Nota:
Dominic Miller (Buenos Aires, 21 marzo 1960) è un chitarrista argentino.
Nell'arco della sua carriera ha collaborato con musicisti di primo piano come Bryan Adams, The Chieftains, Tina Turner, Rod Stewart, The Pretenders, Paul Young, Level 42, Steve Winwood, Sheryl Crow, Peter Gabriel, Phil Collins, Richard Wright ed in particolar modo con Sting.
Marianna Balducci (Rimini, 23 marzo 1985) è una disegnatrice , illustratrice, realizza stopmotion e video di animazione.

lunedì 1 aprile 2013

Le uova di Tiziano Riverso

"Le uova di Tiziano Riverso"
disegni e poesie pasquali
Gatto pasquale

Il pulcino marziano

Ho visto , a Pasqua, sbarcare
dall’uovo di cioccolato
un pulcino marziano.
Di certo il comandante
di quell’uovo volante
di zucchero e cacao
con la zampa ha fatto ciao.
E il gatto. Per la sorpresa
non ha detto neanche: “Miao”.
Gianni Rodari




Poema di Pasqua

Al tempo in cui prenderò
in mano il mio sogno
e vorrò aprirlo
come una lunga sorpresa
a corpo e a spirito,
voglio immaginare in quel giorno
che nessuno mi abbia mai visto
e nessuno conosca
il mio linguaggio.

 

Ci sono cose dette tra me e te
che non avevo nessuna colpa,
forse senza pensare.
Qui e oggi Pasqua di Resurrezione
nel senso che si presume
che un cadavere qualsiasi,
forse quello di Dio,
ci voglia portare lontano
insieme ad altri morti.
Ma il giorno che noi ci ameremo
noi entrambi ci daremo morti,
ognuno per conto dell'altro.

Non volevamo vedere per le linee
i bisogni di pausa,
non volevamo mai sapere
dei loro ingiusti confini,
ma tu non conoscerai mai
la mia guerra
e io non conoscerò mai
la tua pace.
Ma ci ameremo ugualmente
perchè questo
è il Mistero della Resurrezione,
quando l'uomo non riconosce
il mistero degli altri
e lo lascia riposare
nella seta dell'egoismo.

 Alda Merini
Pasqua Lovers

I misteri del mondo

A volte succedono cose strane,
un incontro,
un sospiro,

un alito di vento
che suggerisce nuove avventure
della mente e del cuore.

Il resto
arriva da solo,
nell’intimità

dei misteri del mondo.
Alda Merini

Pasqua a rischio

 Disegni di Tiziano Riverso
 Poesie di Gianni Rodari e Alda Merini

Nota Biografica: TIZIANO RIVERSO nasce il 13 marzo 1956 a Busto Arsizio
Vignettista, fumettista, illustratore, ha collaborato e collabora con testate nazionali e locali, quali Il Giorno, la Repubblica, La Prealpina, La Provincia Pavese, Milano Metropoli, Il Male, l’Informazione dell’alto milanese, B, con la rivista satirica Par Condicio diretta da Massimo Caviglia, con il sito satirico “Il Ventre” , EMME Il Misfatto, MAMMA, Il nuovo Gazzettone ( da lui ideato).
Corsivista satirico della Prealpina, e del settimanale L’eco della Riviera, inoltre le rubriche “il Punto di Claudio Porchia”, “Contromano” di Giacomo Revelli per la testata on line Sanremonews, Virus inserto satirico de L’Unità, Quotidiano della Satira di Giulio Laurenzi, Il riso degli angeli (corriere della sera) di Giovanni Angeli.
Ha realizzato le illustrazioni della Trilogia catartica di Flavio Oreglio (Mondadori), più il libro + CD Catartica, Sole cuore fluoro di Leonardo Manera ( Kowalski).
La nuova trilogia uscita per Bonpiani: “Siamo una massa d’ignoranti, parliamone”, “ Come siamo caduti in basso” “Tutti presenti tranne gli assenti” di e con Flavio Oreglio.
Sempre con Flavio Oreglio, Ale & Franz, Leonardo Manera, Rocco Barbaro, ha partecipato allo spettacolo Pataciak “la notte dei comici viventi” in qualità di disegnatore live con il supporto di una lavagna luminosa, dopo la precedente esperienza del Laboratorio di cabaret del Caffè Teatro.
Molte partecipazioni al laboratorio di Cabaret di Zelig.
Questo è solo l'inizio del lungo curriculum di Tiziano, vignettista, fumettista, caricaturista pluripremiato e poliedrico. Tiene anche corsi di fumetto e di umorismo, laboratori di cabaret…ecc.ecc.
Lo trovate su FB Tiziano Riverso 


Autoritratti

lunedì 14 gennaio 2013

Mariangela Melato

Un piccolo omaggio alla grande Melato.
 Marilena Nardi 

Medea, Elettra, Fedra, la signora Makropulos, la dame de Chez Maxim, la femmina barbuta di Copi. Ma anche la donna persa in un caldo mare d’agosto della Wertmuller o la soubrette di un pazzo show di canto e ballo, il profetico Sola me ne vo diretto da Giampiero Solari. Mille facce, mille corde, un solo, grande talento.

Mariangela Melato, milanese, 71 anni, è morta ieri mattina. Dopo una lunga malattia, in una clinica di Roma. È stata, negli ultimi quarant’anni, la signora indiscussa della scena italiana. La sua grinta, sostanziata da una dedizione al lavoro ormai introvabile, ha addomesticato registi spinosi e difficili come Giorgio Strehler, Luca Ronconi, Gabriele Lavia, Elio De Capitani, Marco Sciaccaluga. La sua bellezza particolare, moderna, duttile, quasi maschia, ha conquistato il pubblico.
[...]

Mariangela
Makkox





Sola me ne vò

muore oggi
una delle migliori
attrici della storia
mariangela melato
di cui non scrivo niente
perchè non me la sento
dopo lo schifo
di cui ho parlato prima
non ho niente da dire
tranne che lei
era bellissima
e l’adoravo
a hug

Chrisatian Rizzi

 Paride Puglia


Rocco Grieco Kharmard 


Pensiero, io non ho più parole.
Ma cosa sei tu in sostanza?
Qualcosa che lacrima a volte,
e a volte dà luce.
Pensiero, dove hai le radici?
Nella mia anima folle
o nel mio grembo distrutto?
Sei così ardito vorace,
consumi ogni distanza;
dimmi che io mi ritorca
come ha già fatto Orfeo
guardando la sua Euridice,
e così possa perderti
nell'antro della follia.
Alda Merini, da "La terra santa"


************************************************


un omaggio a a Mariangela Melato che realizzai nel 2008 per un calendario...
Tiziano Riverso

giovedì 2 agosto 2012

La musa e il poeta

La musa e il poeta
acquaforte di Sergio Albano

Ultimo tango

Il nostro incontro
in un giorno livido,
il tempo di capire che
non ci sarebbe stato
altro mai più.
L'ultimo tango,
l'ultimo amore,
l'ultima discesa all'inferno.
E tu, tu e la tua bellezza
impaziente.
Mostravi il tuo corpo
senza pudori.
I tuoi occhi,
le tue labbra affamate,
i tuoi seni gonfi di passione,
e Dio, le mani, quelle dita
mai sazie di me,
delle mie vene.
Ed io avevo tutto,
te, la vita, il tempo.


Eden

Ho creduto bastasse questa vita
per non pensare più a te,
ma son diventati giardini i ricordi,
e tu, ignara, li coltivi.

Donna con fiore
Luciana Zucchelli


Amici

E c'è un tempo per l'amicizia,
i sorrisi insieme lungo i viali,
pomeriggi d'un indefinibile colore,
e canzoni d'amore dipinte di blu.


Almost blue

Vorrei sapessi
che colore ha
questa idea di te,
donna dei sogni.

Vorrei sussurasse
un solo nome,
la voce che spia
il tuo sonno.

Con te,
questa notte
è quasi blu.


Jimmy





PS: Jimmy /Giacomo Ciacciarelli