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lunedì 3 maggio 2021

World Press Freedom Day 2021

 World Press Freedom Day 2021

3 maggio Giornata mondiale della libertà di stampa!

Antonio Rodríguez

3 May 2021

"It´s just another day"

World Press Freedom Day #Press #Freedomofpress #Protectionforjournalists Freedom of speech assange https://cartoonmovement.com/cartoon/its-just-another-day


Gabriele Corvi

3 May 2021

Press freedom saves lives

Press freedom is necessary to report violence and abuse all over the world. A free press may be the only hand that can save many lives https://cartoonmovement.com/cartoon/press-freedom-saves-lives

Joep Bertrams (Pays-Bas / The Netherlands)
"un bond en avant"

Giornata mondiale della libertà di stampa
GIO / Mariagrazia Quaranta



GIORNATA MONDIALE LIBERTA' DI STAMPA 2021
Gianfranco Uber


Giornata internazionale libertà di stampa

#WorldPressFreedomDay #WorldPressFreedomDay2021 #FreeAssangeNOW #Assange #DiaMundialDeLaLibertadDePrensa #FreedomOfSpeech #freedom #PressFreedomDay #WikiLeaks #LibertadDePrensa
Durando


Giornata mondiale della libertà di stampa
Nicocomix



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giovedì 25 febbraio 2021

Concorso: 21st World Press Freedom Canada International Editorial Cartoon



Dear all,

I am pleased to announce our 21st Editorial Cartoon Competition

Please note that the Canadian Committee for World Press Freedom became World Press Freedom Canada earlier this year.

This change therefore resulted in a modification of the website as well as email address.

You will find all the information in the attached document as well as on my blog:

http://bado-badosblog.blogspot.com/2021/02/the-21st-world-press-freedom-canada.html


Good luck,


Guy Badeaux (Bado)

President of the jury



Tema del 21 concorso  World Press Freedom Canada International Editorial Cartoon: 

Censura, vergogna e disinformazione sui social media  

I social media ei suoi algoritmi possono risparmiarci il confronto con opinioni contrarie, creando camere d'eco per i nostri punti di vista.

La proliferazione della disinformazione ha trasformato i dibattiti in lotte in cui il dialogo non è più possibile e le opinioni impopolari vengono messe a tacere o cancellate

Lascia i giornalisti che operano in un ambiente in cui i fatti sono spesso subordinati alle bugie e alla propaganda diffusa online. 

Come ha dimostrato l'assedio di Capitol Hill, moderare i social media non è più un lusso.


📌. Verranno assegnati tre premi: un primo premio di $ 1500 più un Certificato  della Commissione canadese per l'UNESCO , un secondo premio di $ 750 e un terzo premio di $ 500. Tutte le somme sono in dollari canadesi. Dieci vignette aggiuntive riceveranno un Premio di Eccellenza, non remunerato.

- Ogni partecipante deve presentare un solo cartoon . Può essere a colori o in bianco e nero ma non deve aver vinto un premio in precedenza.

- Tutte le modalità di partecipazione sul sito di Bado QUI

- I vincitori del concorso  saranno annunciati durante la Giornata Mondiale della Libertà di Stampa, lunedì 3 maggio 2021, e saranno avvisati via e-mail.

- I nomi dei vincitori e le loro vignette saranno pubblicati sul nostro sito web: https://worldpressfreedomcanada.ca/

- La scadenza per la ricezione della vignetta è la mezzanotte (ora legale orientale), venerdì 9 aprile 2021.


Di seguito i vincitori 2020

Grand Prize: Arash Ekramifar, Iran
Second Prize: Kianoush Ramezani, France

Third Prize: Bruce MacKinnon, Canada


Qui potete vedere i cartoon Awards of Excellence 2020



lunedì 14 dicembre 2020

IN MEMORIA DI GIULIO REGENI, RESTITUISCO LA LEGION D'ONORE di Corrado Augias

Beau Geste
Bravo Augias, complimenti.

Gianfranco Uber


Corrado Augias ha annunciato che restituirà alla Francia la Legion d’onore in segno di protesta, dopo che il Presidente Macron ha insignito con lo stesso riconoscimento il presidente egiziano Al Sisi, a capo di un regime sanguinario che ha sulla coscienza le torture e la morte di Giulio Regeni.

Durando

#CorradoAugias #legionedonore #GiulioRegeni



IN MEMORIA DI GIULIO REGENI, RESTITUISCO LA LEGION D'ONORE

di Corrado Augias 

Caro direttore*, 

domani lunedì 14 dicembre, andrò all'Ambasciata di Francia per restituire le insegne della Legion d'onore a suo tempo conferitemi. Un gesto nello stesso tempo grave e puramente simbolico, potrei dire sentimentale. Sento di doverlo fare per il profondo legame culturale e affettivo che mi lega alla Francia, terra d'origine della mia famiglia.

La mia opinione è che il presidente Macron non avrebbe dovuto concedere la Legion d'onore ad un capo di Stato che si è reso oggettivamente complice di efferati criminali. Lo dico per la memoria dello sventurato Giulio Regeni, ma anche per la Francia, per l'importanza che quel riconoscimento ancora rappresenta dopo più di due secoli dalla sua istituzione. Quando il primo console Napoleone Bonaparte la istituì, non voleva ridare vita ad un ordine cavalleresco ma certificare il riconoscimento di un merito, militare o sociale. Questa distinzione è importante in relazione al caso di cui si discute. Dove e quali sono i meriti del presidente Al-Sisi?

I riconoscimenti e le onorificenze degli Stati sono soggetti al mutevole andamento della storia, può accadere che un'insegna elargita in un dato momento si trasformi in un gesto imbarazzante per il comportamento successivo della persona insignita. In questo caso però le cose sono già chiare oggi. 

Il comportamento delle autorità egiziane, a partire dal suo presidente Abdel Fattah al-Sisi, è stato delittuoso, ha violato i canoni della giustizia, prima ancora quelli dell'umanità. Ora l'Italia si trova di fronte un'autentica alternativa del diavolo. Rischia di sbagliare qualunque decisione prenda. Se manterrà normali relazioni diplomatiche con l'Egitto sembrerà tradire la memoria di un bravo ricercatore universitario torturato e ucciso per il lavoro accademico che stava svolgendo. Se li interromperà sarà sostituita, tempo pochi giorni, da altri Paesi in molti fruttuosi rapporti commerciali e industriali. In un caso e nell'altro una perdita secca, anche se di diversa natura.

I rapporti tra Stati (come ogni rapporto politico) sono regolati dal calcolo, certo non dalla generosità né dall'amicizia, nemmeno dai legami secolari che pure esistono tra Italia e Francia. Però c'è un limite che non dovrebbe essere superato, ci sono occasioni in cui anche i capi di Stato dovrebbero attenersi a quella che gli americani chiamano the right thing, la cosa giusta. Credo che il presidente Emmanuel Macron in questo caso abbia fatto una cosa ingiusta.

* La lettera di Augias è indirizzata al direttore del quotidiano la Repubblica.




Emad Hajjaj

8 December 2020

Macron meets Sisi





 Maarten Wolterink

8 December 2020

Two face daddy

Macron has put the topic of human rights aside to have a talk with Sisi from Egypt about the delivery of more weapons. A nice example of profit before people.




Libertà per Patrick Zaki

Verità per Giulio Regeni

Vauro


Ecco il testo della lettera consegnata all'ambasciatore:

«Gentile ambasciatore, le rimetto qui accluse le insegne della Legion d'onore. Quando mi venne concessa, il gesto mi commosse profondamente. Dava una specie di consacrazione al mio amore per la Francia, per la sua cultura. Ho sempre considerato il suo paese una sorella maggiore dell'Italia e una mia seconda patria, vi ho risieduto a lungo, conto di continuare a farlo. Nel giugno 1940, mio padre soffrì fino alle lacrime per l'aggressione dell'Italia fascista ad una Francia già quasi vinta. Le rimetto le insegne con dolore, ero orgoglioso di mostrare il nastrino rosso all'occhiello della giacca. Però non mi sento di condividere questo onore con un capo di Stato che si è fatto oggettivamente complice di criminali. L'assassinio di Giulio Regeni rappresenta per noi italiani una sanguinosa ferita e un insulto, mi sarei aspettato dal presidente Macron un gesto di comprensione se non di fratellanza, anche in nome di quell'Europa che - insieme - stiamo così faticosamente cercando di costruire. Non voglio sembrare più ingenuo di quanto non sia. Conosco abbastanza i meccanismi degli affari e della diplomazia - però so anche che esiste una misura, me la faccia ripetere con le parole del poeta latino Orazio: Sunt certi denique fines, quo ultra citraque nequit consistere rectum. Credo che in questo caso la misura del giusto sia stata superata, anzi oltraggiata.

Con profondo rincrescimento».



Nella foto, il conferimento della Legion d'onore a Corrado Augias.


Una prima verità per Giulio.
Gianlo
https://gianloingrami.blogspot.com/2020/12/verita.html
#giulioregeni #egitto #alsisi #giustiziaitaliana




La Notizia:
Durante un incontro che doveva servire per parlare anche della delicata questione del rispetto dei diritti umani in Egitto, il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi ha ricevuto dall’omologo francese, Emmanuel Macron, la Grande Croce della Legion d’Onore della Repubblica francese, la più alta onorificenza del Paese. A differenza dei canali ufficiali dell’Eliseo, che hanno diffuso le immagini della sola conferenza stampa congiunta, la presidenza della Repubblica d’Egitto ha pubblicato un video che riassume l’incontro, compreso il passaggio della cerimonia per la consegna della Grande Croce. Onori militari, con tanto di serata di gala, che l’Eliseo serata di gala, ma tutto rigorosamente tenuto segreto dall’entourage dell’Eliseo che non ha voluto rendere pubblico il riconoscimento.

giovedì 17 settembre 2020

LIBEX 2020: I 10 disegni finalisti e la mostra.

Post modificato il 26-09-2020 

I vincitori LIBEX 2020

1° premio Marilena Nardi

2° premio Agim Sulaj

3° premio Joep Bertrams

Congratulazioni a tutti!







The 10 cartoons finalists of the LIBEX  competition -Italy 2020
1-Marilena Nardi (Italia).
2-Agim Sulaj (Albania_Italia).
3-Joep Bertrams (Netherlands).
4-Fabio Magnasciutti (Italia).
5-Patrick Chappatte (Swiss).
6-ADENE (France).
7-Pierre Ballouhey (France).
8-Niels BO BOJESEN (Denmark).
9-Milenko Kosanovic (Serbia).
10-Pol LEURS (Lussemburgo).


1-Marilena Nardi (Italia)-Rivelazioni 



2-Agim Sulaj (Albania_Italia)-freedom of expression 


3-Joep Bertrams (Paesi Bassi)-speaking box

4- Fabio Magnasciutti (Italy)

5-Patrick Chappatte (Svizzera).


6- ADENE (France) Satire in danger 

7-Pierre Ballouhey (Fancia)-Satira Parietale.

8-Niels BO BOJESEN (Danimarca).

9- Milenko Kosanovic (Serbia)

10-Pol LEURS (Lussemburgo)-The protester 01



pannello introduzione mostra Libex 2020


 “La libertà di espressione e satira politica in pericolo”
Li 4 novembre 1950 i membri del Consiglio d’Europa firmarono a Roma la Convenzione europea dei diritti umani. Il suo articolo 10 affermava la Libertà di Espressione
1- Ogni persona ha diritto alla libertà d’espressione. Tale diritto include la libertà d’opinione e la libertà di ricevere o di comunicare informazioni o idee senza che vi possa essere ingerenza da parte delle autorità pubbliche e senza limiti di frontiera... Per assicurare il rispetto dei diritti umani nei paesi membri, nel 1957 fu creata la Corte europea dei diritti umani (CEDU)
Benché questi diritti vengano riaffermati dalla Corte, per molti motivi, la libertà di espressione e la satira politica sono in pericolo nei paesi membri del Consiglio d’Europa. Sono sempre meno numerosi i giornali che accettano di pubblicare delle vignette politiche graffianti e di pagare dei vignettisti come collaboratori, per paura di rappresaglie politiche, economiche o reazioni d’odio sui social network, mentre i giornalisti-vignettisti hanno contribuito alla reputazione della stampa indipendente durante il secolo scorso. Censura e autocensura dei giornali e degli artisti, amplificate dalla crisi del Covid-19, conducono alla scomparsa della figura del vignettista editoriale, e, quindi indebolisce le democrazie. 
Per questo motivo il Centro Librexpression/LIBEX della Fondazione Giuseppe Di Vagno (1889-1921), dedicato alla promozione della libertà di espressione e della satira politica, ha deciso di dedicare il suo secondo concorso internazionale al tema “la libertà di espressione e la satira in pericolo”, in collaborazione con Cartooning for Peace e il sito web multilingue Voxeurop.eu. Il Centro ha invitato 160 vignettisti editoriali di 41 dei 47 paesi membri del Consiglio d’Europa. 118 vignettisti editoriali di 32 paesi hanno risposto all’invito e mandato 287 vignette. 
Una giuria internazionale ha selezionato le 55 vignette esposte in questa mostra-


La mostra si svolgerà nel Castello-museo di Conversano (BA-Puglie) dal 25 settembre al 6 dicembre 2020. Sarà inaugurata il 26 settembre, in presenza delle autorità della fondazione, della città e della regione e di una parte della giuria del concorso, nell’ambito della XVI° edizione del festival Lector In Fabula della Fondazione Giuseppe Di Vagno (1886-1921).

martedì 1 settembre 2020

Ebru Timtik

 

Ebru Timtik

 Avvocata turca morta dopo 238 giorni di sciopero della fame: chi era Ebru Timtik https://www.osservatoriodiritti.it/.../avvocata-turca.../ Osservatorio Diritti

Gianluca Costantini






L'avvocata Ebru #TimTik è morta in un carcere turco dopo 238 giorni di sciopero della fame.

Era stata condannata a 13 anni di reclusione per appartenenza al Fronte Rivoluzionario di liberazione nazionale dichiarato terroristico da Ankara.

Lei chiedeva un processo giusto per lei come per tutti quelli per cui si è sempre battuta.

Semplici oppositori che il regime "terroristico", questo si, di Erdogan non è in grado di tollerare.

Gianfranco Uber


Ebru Timtik, se muore la giustizia

#Turchia #EbruTimtik #erdogan #Nato

Gianni Falcone



Ismail Dogan




everybody’s got a hungry heart

Fabio Magnasciutti





Incarcerated #lawyer #EbruTimtik died after a long hunger strike. Let us not forget this brave woman who fought for an honest judicial system in Turkey. Her colleague #AytacÜnsal - also on #hungerstrike - is still alive but very weak. Shame on #Erdogan! #turkey #justice #prison #dictatorship Joop The Cartoon Movement Cartooning for Peace Justice for Ebru Timtik Libertà per la Difesa, libertà per Aytac Unsal Firenze: libertà per la difesa. Libertà per Aytac Unsal Turkish News AK Parti #akparti Amnesty International Human Rights Watch United Nations Human Rights

Maarten Wolterink




Libertà in Turchia

GIO / Mariagrazia Quaranta


Gli avvocati turchi in prigione, tra la vita e la morte
Anne Andlauer, Le Soir, Belgio
1 settembre 2020
Giovedì 27 agosto, in Turchia, è morta un’avvocata. È morta di fame. Il suo nome era Ebru Timtik, da 238 giorni rifiutava di nutrirsi. Pesava 30 chili quando il suo cuore ha ceduto. Ebru Timtik ha intrapreso lo sciopero della fame per chiedere per se stessa ciò che gli avvocati di solito richiedono per gli altri: un processo equo. In questo caso, un nuovo processo.
 In carcere da tre anni, era stata condannata insieme a 17 colleghi per “appartenenza a un’organizzazione terroristica”, il Partito-Fronte rivoluzionario per la liberazione del popolo (Dhkp-C), un movimento clandestino di estrema sinistra iscritto nella lista europea delle “entità coinvolte in atti di terrorismo”. Un tribunale le aveva inflitto, nel marzo 2019, una condanna a 13 anni e mezzo di carcere, confermata in appello. Timtik, 42 ​​anni, aveva denunciato un processo ingiusto. Da più di tre mesi sperava che la corte di cassazione ribaltasse la sua condanna. A metà agosto, dopo che l’avvocata era stata trasferita con la forza in un ospedale di Istanbul, la corte costituzionale aveva respinto la sua richiesta di rilascio sostenendo che la sua vita “non era in pericolo”.
La notizia della sua morte ha suscitato un’ondata di emozione tra i colleghi turchi e stranieri che seguivano con preoccupazione la sua vicenda. Il 28 agosto, centinaia di avvocati si sono riuniti davanti alla sede del loro ordine professionale a Istanbul. Sulle vesti nere con il colletto bordeaux avevano appuntato la foto di Ebru Timtik. Molti avevano le lacrime agli occhi.
Ahmet Kiraz, un avvocato franco-turco, era andato a trovarla in prigione alcuni mesi fa. “Mi spezza il cuore perdere una collega in queste condizioni”, dice. “Era stata condannata senza alcuna prova. Ma preferiva andare avanti con la protesta piuttosto che passare anni in prigione. È una scelta che non mi permetterei di giudicare”.
“Ebru non chiedeva favoritismi, voleva solo un processo equo”, ha aggiunto Melike Polat, un altro avvocato, indicando le irregolarità del processo: la sostituzione dei giudici che avevano ordinato la liberazione di Timtik e di molti suoi colleghi (subito annullata da un nuovo tribunale), testimoni ascoltati in assenza della difesa, il verdetto prevedibile.
Ebru Timtik, dicono i suoi amici, ha combattuto anche per la sua professione, sempre più rischiosa. Dopo il fallito colpo di stato del luglio 2016, più di 1.500 avvocati turchi sono stati portati in tribunale, seguendo lo schema ricorrente di equipararli ai loro clienti, e quindi accusarli degli stessi crimini. Ebru Timtik era nota per la sua difesa dei militanti del Dhkp-C. “Siccome difendi un sospetto terrorista, il governo ti considera un terrorista”, osserva Melike Polat.
Le autorità turche, silenziose e sorde al destino di Ebru Timtik durante il suo sciopero della fame, hanno protestato quando il suo ritratto ha coperto la facciata dell’edificio dell’ordine degli avvocati di Istanbul il giorno dopo la sua morte. “Condanno fermamente coloro che hanno appeso questa foto di una militante di un’organizzazione terroristica”, ha detto il ministro dell’interno Süleyman Soylu.
“Questo caso è un promemoria di come la giustizia in Turchia è sotto gli ordini delle autorità, che hanno fatto in modo che Ebru rimanesse in prigione fino alla fine”, ha detto il deputato dell’opposizione Sezgin Tanrikulu, anche lui avvocato. “La nostra priorità ora è fare di tutto per non perdere un secondo collega”. L’avvocato Aytaç Ünsal, processato nello stesso processo, è in sciopero della fame da 210 giorni. È in ospedale, in condizioni critiche.

(Traduzione di Stefania Mascetti)

giovedì 27 agosto 2020

Solidarietà ad EMAD HAJJAJ arrestato per una vignetta sull'accordo siglato fra Israele e gli Emirati Arabi

In Giordania arrestato il cartoonist Emad Hajjaj per una vignetta sull'accordo tra Israele e gli Emirati Arabi. La libertà di satira è ancora una volta nel mirino. Emad è inoltre fratello di Osama, vincitore e membro di giuria nelle passate edizioni del nostro World Humor Awards. A lui va tutta la nostra solidarietà. #cartooningforpeace #FreeEmadHaijaj
 In Jordan cartoonist Emad Hajjaj arrested for a cartoon on the agreement between Israel and the Arab Emirates. Freedom of satire is once again a target. Emad is also brother of Osama, winner and jury member in past editions of our World Humor Awards. All our solidarity goes to him.
 Marco De Angelis

 



IN SOLIDARIETÀ CON EMAD HAJJAJ. Il nostro collega è stato arrestato ieri dalle autorità giordane per un suo disegno riferito all'accordo siglato fra Israele ed Emirati arabi e pubblicato da Al Araby. Cartooning for Peace si sta mobilitando per sostenere Emad Hajjaj. Ne chiede il rilascio immediato e ci ricorda che nessun artista può essere arrestato per aver realizzato un disegno.
Marilena Nardi
 #FreeEmadHaijaj #CartooningForPeace
 https://www.cartooningforpeace.org/soutiens/alerte-jordanie-emad-hajjaj/


 - -

 



Cartooning shouldn't be a crime! Release Jordanian cartoonist Emad Hajjaj

Firuz Kutal

#EmadHajjaj #free_hicham_hajjaj #firuzkutal #cartoonist #arrested #Jordan #cartooningforpeace #solidarity #cartoonistsolidari



Free Emad

Gio/ Maria Grazia Quaranta



الرسم ليس جريمة #الحرية_لعماد_حجاج كاريكاتور: فادي أبو حسان الحرية للرسام عماد حجاج حرية الكلمة ليس جريمة. Freedom to our friend, Jordanian cartoonist Emad Hajjaj Cartoon by Fadi Abou Hassan






La vignetta di Emad Hajjaj del 26 agosto.

August 26, 2020

The Jordanian cartoonist Emad Hajjaj arrested 

Cartooning for Peace joins the solidarity efforts and demands the release of the cartoonist from his network.

The Jordanian cartoonist, Emad Hajjaj, was arrested by the Jordanian authorities after the publication of a cartoon related to the signing of the agreement between Israel and the United Arab Emirates, published by Al Araby and subsequently posted on the artist’s website and social networks. The publication on social networks has since disappeared.

According to Nidal Mansour (screenshot below), head of the Jordanian Center for the Protection and Freedom of Journalists, the cartoonist was arrested for obstructing the Jordanian Information Systems and Cybercrime Law of 2015. An arrest that Emad Hajjaj’s brother, Osama, a cartoonist himself, confirmed. According to Reporters Without Borders, the publications of online newspapers or those of citizen journalists on social networks are punishable by prison sentences and lead to pre-trial detention in case of prosecution under this law. The cartoonist was taken to a court this morning to be heard.


La vignetta di Emad raffigura il leader degli Emirati Arabi Uniti, il principe ereditario Muhammad bin Zayed Al Nahyan , comunemente chiamato "MBZ", con in mano una colomba israeliana che ha sputato in faccia, con la saliva a forma di un caccia F-35 statunitense. Gli Stati Uniti hanno recentemente mediato un trattato tra Israele e gli Emirati Arabi Uniti e in un accordo correlato gli Stati Uniti hanno accettato di vendere aerei F-35 avanzati agli Emirati Arabi Uniti. Israele però si oppone alla vendita, sostenendo che il vantaggio della difesa israeliana nella regione sarebbe compromesso se gli Emirati Arabi Uniti avessero i jet. Il disegno di Emad mostra che Israele ha messo in imbarazzo MBZ bloccando la vendita dopo che gli Emirati Arabi Uniti hanno accettato l'accordo di pace.

Al-Araby scrive che Emad è stato deferito alla "famigerata Corte per la sicurezza di Stato" dal procuratore generale di Amman. "Il SSC - i cui giudici sono nominati dal primo ministro - ha giurisdizione su crimini tra cui droga, esplosivi, armi, spionaggio e alto tradimento, tuttavia è stato sempre più utilizzato per processare manifestanti pacifici e critici del governo".

“La famigerata legge sui crimini informatici del 2015 è stata ampiamente criticata dai gruppi per i diritti umani, che affermano che è un pretesto per reprimere chiunque critichi il governo. Gli emendamenti aggiunti alla legge nel 2018 hanno anche reso la distribuzione di articoli considerati calunniosi punibile con una pena detentiva ".

sabato 20 giugno 2020

Censura in Brasile

La curva della pandemia non accenna a diminuire, e preoccupa, anche in America Latina. Il Brasile paga l'atteggiamento 'negazionista' di Bolsonaro, che nei giorni scorsi, sulla falsariga di Donald Trump, ha accusato l'Oms di approccio "ideologico" minacciando di uscire dall'organizzazione delle Nazioni Unite, e in poche settimane è arrivato - a quota 33.846 decessi e 234.801 casi, che ne fanno il terzo Paese più colpito al mondo dopo Stati Uniti e Regno Unito. E ha smesso di pubblicare i dati complessivi su vittime e contagi, limitandosi nei suoi bollettini a registrare solo gli aggiornamenti delle ultime 24 ore. Un atteggiamento bollato dalle critiche come "tentativo autoritario, insensibile, disumano e antietico di rendere invisibili i morti di Covid-19". In tutta l'America latina, definita recentemente dall'Oms il nuovo "epicentro" della pandemia, si contano quasi 64.000 decessi e 1,2 milioni contagi.
Un giudice della corte suprema brasiliana ha però ordinato all'amministrazione di Jair Bolsonaro di riprendere la pubblicazione di statistiche complete su Covid-19 dopo che le mosse per sopprimere tali informazioni hanno provocato accuse di massacro autoritario progettate per coprire la crisi.
Ma purtroppo Bolsonaro sta cercando di imporre la censura anche ai giornalisti critici e a quei vignettisti che hanno disegnato le sue malefatte.

The censorship of Bolsonaro by Dario Castillejos, Oaxaca, Mexico




Hanno cercato di intimidire il fumettista Aroeira 
@AroeiraCartum
 poi altri 144 fumettisti hanno ricreato la brillante immagine che ha fatto del presidente Zé Banana




#somostodosaroeira — con Renato Aroeira
Dalcio





THE CONTROLL by Angel Boligan, El Universal, Mexico City, www.caglecartoons.com




Per Aroeira
Quinho


Censura in Brasile
 Gio




O peso da impunidade
Il peso dell'impunità
Mello
Latuff