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domenica 25 agosto 2019

Gli incendi in Amazzonia, una catastrofe.

La politica del governo brasiliano è la vera responsabile del disastroso incendio della foresta amazzonica.
The policy of the Brazilian government is the true responsible for the disastrous fire in the Amazon forest.
(on Cartoon Movement, etc.)
Marco De Angelis


Commentando gli incendi in corso nella foresta pluviane dell’Amazzonia, il segretario generale di Amnesty International Kumi Naidoo ha dichiarato che le disastrose politiche del presidente del Brasile Jair Bolsonaro e del suo governo hanno aperto la strada all’attuale crisi.

“La responsabilità di spegnere gli incendi che divampano ormai da settimane ricade sul presidente Bolsonaro e sulla sua amministrazione”, ha aggiunto Naidoo.

“Nei mesi scorsi avevamo denunciato le invasioni illegali delle terre e gli attacchi incendiari prossimi ai territori delle popolazioni native, come nello stato di Rondônia, dove sono in corso molti degli incendi”, ha proseguito Naidoo.

“Nelle zone che abbiamo visitato quest’anno, la deforestazione è raddoppiata rispetto al 2018 a causa delle attività di coloro che invadono illegalmente i territori, abbattendo alberi, appiccando incendi e attaccando le comunità native”, ha denunciato Naidoo.

“Nonostante tutto questo, il presidente Bolsonaro ha intenzionalmente cercato di indebolire la protezione della foresta pluviale e compromettere i diritti di un milione di nativi che vi vivono. Quando persino la città di São Paulo, che dista migliaia di chilometri dall’Amazzonia, è stata avvolta dal fumo degli incendi, il presidente ha cercato di diffamare le Ong sostenendo che fossero state loro ad appiccare gli incendi“, ha commentato Naidoo.

“Invece di diffondere vergognose menzogne o di negare la dimensione della deforestazione, il presidente Bolsonaro dovrebbe assumere iniziative immediate per fermare l’avanzata degli incendi. Questo è fondamentale per proteggere il diritto a un ambiente salubre e quello alla salute, considerato l’impatto che gli incendi stanno avendo sulla qualità dell’aria in ampie zone del Brasile e dei paesi vicini”, ha replicato Naidoo.

“Al resto del mondo che chiede cosa fare per proteggere l’Amazzonia, chiediamo di partecipare alle campagne per proteggere i diritti dei popoli nativi e impedire ulteriori deforestazioni. Per loro, l’Amazzonia non è solo il polmone del mondo, è la loro casa“, ha concluso Naidoo.





Bolsonero
David Rowe



HELP !!!!
Amazon burning.
Paolo Lombardi


Amazzonia 
Walter Leoni

Amazonia
GIO / Mariagrazia Quaranta


My @IndyVoices @Independent cartoon for tomorrow. Wake up you egotistic orange bell-end. #ExtinctionRebellion #G7Summit #AmazonFires #beherenow
Brian Adcock 


#Amazon #rainforest #fire #bolsonaro
#AmazonFire #AmazonRainforest #Amazonas #amazonasenllamas
Descheemaeker Luc



Fogo-apagou
Dalcio





Brucia il polmone verde del mondo:
#Amazzonia #emergenza #ambiente #ecologia #Bolsonaro #brasile #forestapluviale #prayforamazonia
Mario Airaghi


Fire record in the Amazon: smoke obscures the sky of St. Paul
Christian Durando
Barbecue...    Amorim
.
20 Aug 2019





Luca Parmitano
@astro_luca
Il fumo, visibile per migliaia di chilometri, di decine e decine di incendi dolosi nella foresta amazzonica. #noplanetB #MissionBeyond

sabato 20 aprile 2019

Happy Easter...




brian adcock
@briancartoon
My @independent @indyvoices cartoon for tomorrow. Climate catastrophe draws ever nearer for our fragile planet. #ExtinctionRebelion #ClimateChange #easter #beherenow

lunedì 18 marzo 2019

Greta Thunberg



Great Greta
GIO / Maria Grazia Quaranta

“Se l’uso dei combustibili fossili minaccia la nostra esistenza, come è possibile che continuiamo a usarli? Perché non ci sono dei limiti? Perché non è illegale farlo?”. Così ha scritto in una lettera al Guardian Greta Thunberg, la ragazza svedese ispiratrice delle migliaia di giovani che hanno partecipato al Climate strike, la marcia globale per il clima tenutasi il 15 marzo contemporaneamente in 105 paesi e 1.659 città, di cui 178 in Italia.


Friday for Future
Gianluca Costantini

Greta Thunberg Ernman ( Stoccolma, 3 gennaio 2003) è un'attivista svedese per lo sviluppo sostenibile e contro il cambiamento climatico. È nota per le sue manifestazioni regolari tenute davanti al Riksdag a Stoccolma, in Svezia, con lo slogan Skolstrejk för klimatet («sciopero della scuola per il clima»).


Sciopero degli studenti per il clima...
Paride Puglia

No, non a tutti piace Greta Thunberg, l'attivista svedese che a 16 anni è riuscita ad affermarsi come una delle voci più importanti nella lotta al cambiamento climatico. Lei, la sua storia personale di giovane affetta da sindrome di Asperger, il successo dei suoi venerdì di protesta verde - i #Fridaysforfuture - e la nomina social a candidata al Nobel per la Pace, stanno avendo grande riscontro nel mondo. Ma non solo.

Greta
Andrea Pecchia


Oltre alla polemica tutta italiana nata dopo le frasi di Maria Giovanna Maglie, cresce sui social un piccolo caso legato a una foto della giovane risalente al 22 gennaio scorso, quando la ragazza svedese ha partecipato al World Economic Forum di Davos raggiungendo la località svizzera con un viaggio in treno di 32 ore.


Forza Greta
Non so quanto realmente servirà l'odierna mobilitazione mondiale dei giovani per una maggiore attenzione ai cambiamenti climatici indotti e per una maggiore cura del nostro pianeta. E' bello però che loro ci credano.
Gianfranco Uber




A questa e altre critiche l'attivista aveva risposto lo scorso 2 febbraio pubblicando su Facebook una lettera aperta agli hater. "Molti sostengono che ci sia qualcuno dietro di me o che sono stata pagata o che vengo utilizzata. Dietro di me non c'è nessun altro oltre me". E ancora: "A volte collaboro con delle associazioni ma sono assolutamente indipendente e rappresento solo me stessa. Tutto quello che faccio lo faccio gratuitamente".



Greta
Gianlorenzo Ingrami





Non so per quanto tempo sentiremo parlare di Greta Thunberg, se sarà una colonna del movimento ecologista giovanile o una meteora. So che l'accanimento nei suoi confronti - in crescita giorno dopo giorno - è un chiaro segnale del timore che suscita da molte parti. Un fuoco di sbarramento molto indicativo, e in alcuni casi ridicolo nei confronti di una adolescente
Enrico Mentana


Greta
Bruno Olivieri



La frustrazione di questi adulti aridi e disillusi è non poter insultare una ragazzina di 16 anni (bene, forse è rimasto un po' di senso della vergogna). E allora la parola d'ordine è diventata "manipolata". Si sentono molto scaltri e originali a dirlo, ma nessuno ti spiega da chi o perché sia manipolata. In realtà questi furbi che "io non mi faccio condizionare dai giornali" ripetono semplicemente il concetto veicolato attraverso nuovi media dai vecchi potenti. Perché - caro vecchio rasoio di Occam - è semplicissimo capire a chi dia fastidio Greta e il movimento a cui ha dato origine. Io, che pure non sono esente da aridità e disillusione, provo a fare tesoro della sua caparbietà, la sua ingenuità, la sua voglia di lottare.
Emiliano Ruocco


Greta e la Maglie
Tartarotti

In pratica una ragazzina ha messo in piedi un movimento che per un po' metterà al centro del dibattito la crisi ecologica. E si discute di Asperger, trecce, aspetto fisico, aborto, strumentalizzazioni. Forse ha ragione il pianeta a farci fuori e a riprovarci con gli acari.
Gianluca Chiappini




Proteggiamo l’ambiente insieme con Greta Thunberg
Agim Sulaj




#nobelprize #nobel #förFred #nobelprizeforpeace #greta #gretathunberg #nobel2019 #climate #climatechange #klimaat #klimaatspijbelaars #climate
Luc Descheemaeker / O-SEKOER


Hand i hand för klimatet. Söndagsteckningen i Sydsvenskan.
Riber Hansson

giovedì 20 settembre 2018

Venezia: i masegni in trachite... chi se li è rubati?

Venezia.
Cammino, inciampo e penso.
Dove saranno finite le sue “pietre”? I masegni in trachite... chi se li è rubati?
(per i non veneziani: i masegni sono i blocchi scuri che compongono la pavimentazione veneziana. In alternanza a quelli bianchi, in pietra d’Istria).
Anni fa si è iniziato un lodevole ammodernamento dell’impianto fognario della città e di messa in sicurezza contro gli incendi. Contemporaneamente molte delle calli e delle fondamenta sono state ripristinate o rifatte del tutto. Per ovviare alle acque alte, alcune sono anche state rialzate. Fin qui, tutto bene. Ci sarebbe da aggiungere qualcosa sulle pendenze al contrario, che portano l’acqua verso gli ingressi anziché al centro della calle, ma entrerei in un’altra storia.
Torno ai masegni, che sono il mio cruccio ogni volta che vado al lavoro. Ebbene, non sono più quelli originali. Durante le fasi di ripristino, sono stati progressivamente sostituti. Spariti!
Non è solo un problema di conservazione. I veneziani dei tempi andati (e anche gli austriaci) avevano saggiamente impiegato masegni in trachite, una pietra durissima, di origine lavica, antiscivolo, che non si usura al calpestio. Resistente e molto bella, con varianti cromatiche che andavano dal grigio scuro con toni caldi e bruni fino al viola. Dopo ogni pioggia, il suolo veneziano riluceva di tutte queste variazioni.
Nell’ultima decina d’anni, i masegni antichi sono stati sostituiti da una pietra nerastra e porosa che in breve si è usurata e danneggiata in modo differenziato. Risultato: il lastricato è brutto, opaco, spento e butterato. Col sole e con la pioggia. Sempre! E anche passeggiare non è più così agevole, perché si è costretti a guardare ad ogni passo dove si mette il piede, per colpa delle buche e dei diversi livelli che la salsedine ha creato.
Ogni volta che percorro le Zattere, e che inevitabilmente inciampo, mi chiedo che fine abbiano fatto i pietroni, i masegni antichi. Che sarebbero durati altri secoli! Perché per secoli i veneziani hanno riparato fondamenta e calli riutilizzando, anzi rimettendo ogni blocco al proprio posto. Invece, questi “nuovi”, fra pochissimo saranno già da sostituire. E insieme a loro saranno da aggiustare anche centinaia di caviglie e ginocchia sbucciate.
(anche la pietra d’Istria sta sparendo piano piano nello stesso modo. E anche quella non si potrà recuperare tanto facilmente).
Marilena Nardi






venerdì 7 settembre 2018

Un Pinocchio a New York

Gio su TheNation  06/09/2018




The Pinocchio Effect
Climate change in the age of denial.
By Gio

GioGio is a female Italian cartoonist and caricaturist.

Gio is a female Italian cartoonist and caricaturist. Her work has been published in BuduàrFany-BlogL’UnitàAlias (weekend insert in Il Manifesto), Fenamizah, and Mundiario, and won awards from World Press Cartoon, Porto Cartoon, Studio Andromeda, and Umoristi a Marostica. Her work has been featured in solo and group exhibits in Italy, Spain, Germany, Argentina, and the United States.


domenica 29 luglio 2018

Grecia in fiamme

Καλημέρα(όσο γίνεται...)
από την ΕφΣυν του Σαββατοκύριακου 28,29-07-2018
Buongiorno (per quanto possibile...)
Da ephsyn di fine settimana 28,29-07-2018
di Michael Kountouris


Ad una settimana di distanza i roghi sono stati spenti ma c'è tanto tanto da fare.
Una preghiera per gli amici greci.


Greece is burning...!    Ramses Morales Izquierdo
Greece is burning...!
24 Jul 2018

#Atene #Greece #Europa Civiltà. Per @ilmanifesto
Mauro Biani


Fires in Greece    Anthony Garner (Ant)
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24 Jul 2018



"Greece on Fire"
Devastating wildfires have been targeting Greece´s capital Athens and its surrounding cities, leaving at least 74 people dead and forcing hundreds of residents and tourists to flee for their lives.
#greeceonfire #Greece #Grecia #HelpGreece #EU #Athens #PrayForGreece
rodr
Antonio Rodriguez Garcia


Difficult, sad times :'( My heartfelt condolences... #GreeceInFire #Hellas #firuzKutal #tragedy #fire #sad #sky
Firuz Kutal



Guy Badeaux (Bado)
@guybadeaux  25 lug
Dessin de mercredi: tuerie à #Toronto et incendies meurtriers en Grèce.
Disegno di mercoledì: omicidi #Toronto e incendi mortali in Grecia.


A Bad Moon Rising    Enrico Bertuccioli
Greece on fire...
25 Jul 2018


Greece wildfires    Tasos Anastasiou
25 Jul 2018



Ci sono momenti in cui una risata può darti forza e positività, momenti in cui una battuta può salvarti.
Questo non è uno di quei momenti.
Arkàs.
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Devastanti incendi hanno messo in ginocchio lunedì scorso la Gracia, portando ad un catastrofico numero di vittime. Accertate finora 91 ma mancano ancora molte persone all'appello.
Il premier greco, Alexis Tsipras, in visita in Bosnia, è tornato immediatamente ad Atene ed ha richiesto aiuto a Bruxelles per la catastrofica situazione.
 Il Primo Ministro ha insinuato anche la dolosità degli incendi.
Il ministero delle Infrastrutture annuncia che sono state coinvolte 1.218 case - il 49% di quelle danneggiate - risultano inabitabili e irrimediabilmente distrutte.

mercoledì 17 gennaio 2018

Rigopiano, per non dimenticare.


Cuore Rigopiano
© GIO / Mariagrazia Quaranta


Un uomo con i pantaloni da soldato arriva ogni mattina davanti alle macerie. Cammina lungo la zona rossa, risalendo due curve fra gli alberi sradicati. Guarda passare i piccoli camion che iniziano le operazioni di sgombero: una lunga fila di sedie, travi, tegole, un vaso di cemento, un pezzo di ringhiera ricurvo. «La valigia di Marinella è ancora lì in mezzo», dice quell’uomo a bassa voce.

Da quando hanno aperto la strada che porta al cancello dell’Hotel Rigopiano, non passa giorno senza che lui venga a pregare qui davanti. Il suo nome è Nicola Colangeli, ha 71 anni, è un padre.
 «È un dolore troppo grande - racconta - si potevano salvare tutti. È troppo dura per me».



Rigopiano un anno dopo: “I colpevoli devono pagare, potevano salvarsi”



Le Stanze di Federico & Friends – insieme per Rigopiano
In occasione dell'anniversario della tragedia di Rigopiano, la band Le Stanze di Federico, ha organizzato un'iniziativa "per non dimenticare", insieme agli artisti emergenti più noti del panorama musicale abruzzese.
E' stata una giornata di registrazione in studio, presso la Gallirecords, etichetta indipendente abruzzese, di una versione "corale" del brano "Dove la neve non cade"di Federico Galli, Piero Garone e Davide Scudieri reinterpretato alla maniera di "Do they know it's Christmas" e "Domani".
Il senso del brano è soprattutto nelle parole “dove la neve non cade”. 
La neve purtroppo quel giorno è caduta, e ha fatto un danno incalcolabile. 
La neve copre tutto ma non deve coprire i ricordi. Non deve coprire la forza di lottare per ottenere giustizia, non deve coprire la memoria di chi ha perso tutto quel triste pomeriggio del 18/01 scorso.
Gli artisti che con entusiasmo hanno aderito all'iniziativa sono stati, oltre naturalmente a Le Stanze di Federico 
Miriam Ricord
Riccardo e Lorenzo Ruiu
Vanesia Band
Dase
Cole
Stabber
Valentina Monica
Patrizio Santo
I 4 Santi
I Buca
Gianni Scognamiglio
Michel Russi
Skizzo Smith
Carol
Peppe Millanta
Elio Depasquale
Laura Di Pancrazio
Rosalinda Santalucia
Luca D'Alesio
Metrò Band
Michele Troiano



La cronaca delle ore della tragedia: 
Il 18 gennaio 2017 in Abruzzo è in atto una violenta bufera di neve e si verificano 4 scosse di terremoto. Gli ospiti dell'Hotel Rigopiano, completamente isolato dalla nevicata, vogliono andarsene. Il proprietario invia diverse richieste d'aiuto. Nel pomeriggio, tra le 16.30 e le 16.50, una valanga travolge la struttura.
Alle 17.08 Giampiero Parete, illeso perchè si trovava nel parcheggio, lancia l'allarme al 118: dice che c'è stata una valanga e che l'albergo è crollato. Alle 17.10 la prefettura chiama l'hotel, ma nessuno risponde. Alle 17.40 una funzionaria della prefettura contatta il direttore dell'hotel, Bruno Di Tommaso, che però è a Pescara e dice di non sapere nulla. Alle 18.03 Parete chiama il suo titolare Quintino Marcella, che fa diverse telefonate al 112 e al 113. Alle 18.08 e alle 18.20 Marcella parla per due volte con la prefettura di Pescara, ma in entrambi i casi la funzionaria liquida la richiesta d'aiuto come un falso allarme. Solo alle 18.57 un volontario della Protezione civile crede al racconto di Marcella e la macchina dei soccorsi si attiva. Le squadre del Soccorso alpino si mettono in cammino con le ciaspole e gli sci già la sera del disastro, ma raggiungono il luogo della tragedia soltanto all'alba del 19 gennaio. Poco dopo arriva la colonna dei soccorritori, dietro le turbine che hanno lavorato tutta la notte per sgomberare la strada. Vengono, subito tratte in salvo due persone, scampate alla valanga perchè si trovavano all'esterno dell'hotel. Le macerie restituiscono le prime vittime. Ma il 20 gennaio vengono recuperati 9 superstiti, tra i quali 4 bambini. Insieme a loro affiorano anche altri cadaveri. Le operazioni terminano il 25 gennaio con un bilancio di 29 morti e 11 sopravvissuti.
fonte



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Rinascita a Rigopiano (21/01/17)

domenica 24 settembre 2017

Un ricordo

© Marco De Angelis
Come nel disegno dell'amico Marco De Angelis, i lettori della Gazzetta di Parma hanno letto, sabato, della scomparsa del mio papà, Giovannino Spinazzi.
Era, è stato un grande agricoltore.
Mi piace ricordarlo anche qui sul mio blog con l'articolo (in fondo alla pagina) e questa immagine che ho tratto dall'intervista che gli avevano fatto per il filmato in difesa del territorio, per l'ambiente “Il suolo minacciato”regia Nicola Dall’Olio.
Lo si può vedere dal minuto 20.30, dove parla della sua terra.
Il film pur essendo del 2009 viene tuttora proiettato per denunciare la continua cementificazione del territorio.

Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles
Negli ultimi anni nella pianura padana si sono perduti migliaia di ettari di suolo agricolo ad opera di una dilagante espansione urbana ed infrastrutturale. Nella sola Food Valley parmense, luogo di produzioni agroalimentari di eccellenza, lo sprawl urbano, con i suoi capannoni, le sue gru, le sue strade, il suo cemento consuma un ettaro di suolo agricolo al giorno minacciando la sostenibilità e il radicamento di quelle stesse produzioni. Partendo da questo caso emblematico e paradossale, il film intende mostrare senza veli quanto sta accadendo al territorio e al paesaggio e mira ad accrescere la consapevolezza dell’importanza di preservare una risorsa finita e non rinnovabile come il suolo agricolo. 

Ringrazio commossa tutti quanti ci sono stati vicini.


© GIO/Mariagrazia Quaranta


Il suolo minacciato
Regia Nicola Dall’Olio
Soggetto e sceneggiatura Nicola Dall’Olio
Direttore della fotografia Daniele Di Domenico
Montaggio Renato Lisanti Musica Juan Carlos “Flaco” Biondini
Interpreti Luca Mercalli, Edoardo Salzano, Carlo Petrini, Wolfgang Sachs, Paolo Pileri, Maria Cristina Gibelli, Georg Frisch, Ciro Gardi, Massimo Spigaroli, Michele Bianchi, Luigi Spinazzi, Giovannino Spinazzi, Ferrante Gonzaga
Produzione WWF Parma, Legambiente Parma
Formato miniDV
Durata 46’
Anno 2009

Negli ultimi anni nella Pianura Padana si sono perduti migliaia di ettari di suolo agricolo ad opera di una dilagante espansione urbana ed infrastrutturale. Nella sola Food Valley parmense, luogo di produzioni agroalimentari di eccellenza, lo sprawl urbano, con i suoi capannoni, le sue strade, il suo cemento consuma un ettaro di suolo agricolo al giorno. Partendo da questo caso emblematico e paradossale, il film Il suolo minacciato, attraverso interviste ad esperti come Luca Mercalli, Edoarzo Salzano, Carlo Petrini, affronta i costi e le cause della cementificazione del territorio in Italia con l’obiettivo di accrescere la consapevolezza dell’importanza di preservare una risorsa finita e non rinnovabile come il suolo agricolo. «Il film, girato quasi per intero nella pianura parmense, è strutturato in 4 capitoli ed un epilogo scanditi da intervalli. Non è un inchiesta giornalistica, ma piuttosto un discorso attorno ad un fenomeno, la cementificazione del territorio e il consumo del suolo, che caratterizza in negativo l’intera penisola generando costi economici ed ambientali a carico della collettività. Questo discorso viene sviluppato senza voce fuori campo attraverso il montaggio di interviste fatte ad esperti di urbanistica e di ambiente e ad agricoltori locali. Il territorio viene mostrato sia dall’alto, con riprese aeree ed ortofoto che illustrano i cambiamenti intercorsi negli ultimi anni, che dal basso, con camera car dei nuovi paesaggi del cemento che si alternano a riprese fisse di lembi di campagna ancora intatta.» Nicola Dall’Olio Opera prima. Il film ha ottenuto la Menzione speciale alla XIII edizione del Festival Cinemambiente di Torino (2010) e ha vinto la prima edizione del ViaEmiliaDocFest (2010).
http://www.assemblea.emr.it/biblioteca/videoteca/Terr-amb/tut-amb/suolo-minacciato


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lunedì 14 agosto 2017

Uova di ferragosto



UOVA DI FERRAGOSTO
E' assodato: le uova al fipronil saranno il motivo che aiuterà l'opinione pubblica a passare il ferragosto senza pensare alle ONG, ai migranti, al Venezuela, a Kim jong Un, a Trump ecc. ecc.
E magari neanche alle zanzare!
Uber



Terrina al tegamino
Gio
www.caricaturegio.altervista.it


sodo ma...
Gava



ce le volevano dare a bere
Bochicchio

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Nota
Altamente tossico, il Fipronil può essere assorbito attraverso la pelle oppure ingerito. Secondo l'Oms, l'insetticida può provocare danni a reni, tiroide e fegato se ingerito in grandi quantità per un certo periodo di tempo.
E' un insetticida usato solitamente per combattere parassiti nelle coltivazioni e negli animali, ma non in quelli destinati al consumo alimentare da parte dell'uomo. Le indagini condotte attraverso il sistema di allerta europeo Rasff hanno evidenziato un uso fraudolento del Fipronil da parte di alcuni produttori dei Paesi Bassi.
Si teme che il Fipronil sia stato mischiato con un altro insetticida autorizzato per il consumo alimentare, e usato per oltre un anno illegalmente come profilassi nei pollai per accrescere la produzione di uova.