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giovedì 29 settembre 2022

Giorgia Meloni (prima parte)

La destra radicale ha vinto le elezioni. Ha vinto soprattutto Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia (Fdi), che sarà la forza politica più rappresentata nel nuovo parlamento, mentre lei potrebbe diventare la prima donna a guidare un governo italiano. Hanno perso invece la Lega di Matteo Salvini e il Partito democratico (Pd) di Enrico Letta. E si tratta di sconfitte che probabilmente non resteranno senza conseguenze.

Questa è la prima parte delle caricature di Giorgia Meloni:



Giorgia Meloni #artofinstagram #caricature #politica #giorgiameloni #dailydrawing #satira

Marzio Mariani


Non c’è nulla di rassicurante in Giorgia Meloni e nel suo pensiero politico. 
Su Domani, dalla A di "aborto" alla U di "Ungheria", il vademecum di Giulia Merlo per difendersi dal melonismo.
#GiorgiaMeloni #politica #elezionipolitiche2022 #italia #FDI
 #caricature #disegno #disegnoeditoriale #domani #MarilenaNardi


Vecchie fiamme.
su Domani, l'editoriale di #MarcoDamilano
#giorgiameloni #politica #elezionipolitiche2022 #italia #FDI
#caricature #disegno #disegnoeditoriale #domani #editorialcartoon #satira #satirapolitica #MarilenaNardi


Sicuri, sicuri!
Gio / Mariagrazia Quaranta


Vauro


La grande abbuffata
Bochicchio


I cari estinti
Moise




Paolo Calleri
26 September 2022
News from Melonia
Far-right leader Giorgia Meloni has claimed victory in Italy's election, and is on course to become the country's first female prime minister.



Alessio Atrei
26 September 2022
Ursulaaaa
Meloni breaks in Europe




La mia visione di Giorgia Meloni....

Frank Federighi



Paride Puglia



QueenKong

 La destra non ha stravinto ma la Meloni si. E' riuscita a diventare  moderata come piace agli italiani e come le ha indubbiamente suggerito un consigliere come Guido Crosetto che da tempo la tiene non solo in braccio ma anche d'occhio. 

In un colpo solo si trova una sinistra che non può far altro che meditare sui propri errori e degli alleati che non dovrebbero dare alcun fastidio. Ma qui il condizionale è d'obbligo.

Gianfranco Uber



Portos


SUA ALTEZZA

Quella fisica è il minimo dei problemi.

Roberto Mangosi



Riccardo Mazzoli Animazzoli




Giorgia Meloni

"Meglio ingoiar!

Anagramma di Giorgio Dendi

sabato 5 marzo 2022

Centenario nascita Pasolini

 “Finché l’uomo sfrutterà l’uomo, finché l’umanità sarà divisa in padroni e servi, non ci sarà né normalità né pace. La ragione di tutto il male del nostro tempo è qui.”

Il 5 marzo 1922 nasceva Pier Paolo Pasolini.

Caricatura calligrafica

GIO



Pier Paolo Pasolini (ballpoint pen) 

"La burguesia no es una clase social, es una enfermedad" PPP

Ernesto Priego




Pier Paolo Pasolini

Marzio Mariani



#Pasolini100 #pasolini100anni #Pasolini #PPP100 #PPP

Covino



PPP secondo Riccardo Mannelli




Pier Paolo Pasolini, nato il 5 marzo 1922.

#pierpaolopasolini

Marilena Nardi




Pier Paolo Pasolini, 5 marzo 1922.

Milo Manara


Io so. Ma non ho le prove.

P.P.Pasolini

Sironi


Nel centenario della nascita, Mattarella ricorda Pasolini: "La sua lezione continua a parlarci"

Il presidente della Repubblica: "La sua voce, che voleva mettere in guardia sulle ambivalenze del progresso e della contemporaneità, che intendeva segnalare i possibili impoverimenti per l'umanità, travestiti da maggiori ricchezze,è tuttora una testimonianza su cui riflettere"

"La sua voce, che voleva mettere in guardia sulle ambivalenze del progresso e della contemporaneità, che intendeva segnalare i possibili impoverimenti per l'umanità, travestiti da maggiori ricchezze, rappresenta tuttora una testimonianza su cui riflettere". Nel centenario della nascita, il Capo dello Stato Sergio Mattarella ricorda Pier Paolo Pasollini,sottolineando l'attualità del contributo culturale del grande scrittore e poeta che "aveva le sue radici nel Novecento. In quel dopoguerra, in cui si è affermata l'idea di uguaglianza sostanziale, unitamente a quelle di libertà e democrazia. Gli è appartenuta la dimensione dell'impegno civile dell'intellettuale, a servizio della società".

"Pasolini - scrive il presidente della Repubblica in un messaggio - ha impresso un segno importante nella cultura italiana e la sua lezione continua a parlarci con il linguaggio affilato dei suoi scritti e delle sue immagini, con l'assoluta originalità delle sue visioni, con quell'attenzione alle marginalità - cifra distintiva della sua opera - che in lui esprimeva un desiderio di pienezza umana". Secondo Mattarella, siamo di fronte a un "patrimonio di intuizioni e valori che ancora possono aiutarci nel confronto con la modernità, suo rovello, oltre che bersaglio del suo pensiero critico".

"Pochi, come Pasolini - sottolinea Mattarella - si sono conquistati spazi così rilevanti nella letteratura, nel cinema, nel teatro, nella saggistica, nel giornalismo. La poesia è stata forse il tratto espressivo che più lo ha distinto. Il linguaggio e le idee di Pasolini, così come l'intera sua vita, hanno continuamente messo alla prova convenzioni consolidate, provocando polemiche che non di rado gli sono costate emarginazioni ed esclusioni".

Fonte La Repubblica

 https://www.repubblica.it/politica/2022/03/05/news/centenario_nascita_pasolini_matarella-340368630/

lunedì 20 aprile 2020

Totò



Totò
Andrea Pazienza per il Male




CINQUANTATRE ANNI FA...

Totò, pseudonimo di Antonio de Curtis (Napoli, 15 febbraio 1898 – Roma, 15 aprile 1967), attore e comico italiano.

Simbolo dello spettacolo comico in Italia, soprannominato «il principe della risata», è considerato, anche in virtù di alcuni ruoli drammatici, uno dei maggiori interpreti nella storia del teatro e del cinema italiani.


Totò
Marzio Mariani



Totò cinquantenario
Gio / Maria Grazia Quaranta



TOTÒ (ANTONIO DE CURTIS)
by WALTER TOSCANO
Traditional work.




Totò
Antonio Bottone




Totò
Agim Sulaj

Omaggio a Totò
Romaniello


Totò
Gianni InkJohn










"Mi chiamo Guardalavecchia, ma guardo dove mi pare".
Totò
Marilena Nardi


Totò
Angel Boligan


Il Principe fresco di giornata.
Beppe Mora


Fonte Ansa
Immortale Totò, principe della risata e imperatore solitario
Cosa si può dire ancora di Totò, per gli amici Antonio De Curtis ma per l'anagrafe Antonio Griffo Focas Flavio Angelo Ducas Comneno Porfirogenito Gagliardi de Curtis di Bisanzio, scomparso il 15 aprile 1967 nella sua casa romana di Viale Parioli a soli 69 anni di una vita furibonda e frenetica? Tanto fu applaudito ed esecrato in vita, specie dalla critica, tanto suscitò passioni ed amori nel pubblico e nelle donne, tanto fu un'anima solitaria come solo i grandi comici sanno essere e tanto visse sempre nell'angoscia di non essere ricordato se non per la sua maschera farsesca. Dopo una consacrazione postuma che lo ha innalzato ai vertici della popolarità e dell'arte, dopo le mille e mille righe a lui dedicate da studiosi (Umberto Eco) e artisti (Pasolini scrisse che la "sua maschera riuniva perfettamente l'assurdità e il clownesco con l'immensamente umano") cosa resta da dire?

Figlio illegittimo del Barone Giuseppe De Curtis e di Anna Clemente, Antonio "N.N." Clemente detto Totò nasce il 15 febbraio 1898 nel cuore della "guapperia" napoletana al Rione Sanità in quella casa modesta che oggi sarebbe il suo museo ed è invece lasciata nell'incuria a rischio di crollo. Malinconico e solitario, poco versato per gli studi e complessato per il suo stato di "figlio di nessuno" (il padre lo riconobbe dopo i 20 anni), Totò si rifugia fin da bambino dietro la maschera del comico e dell'istrione, le sole armi con cui si fa amare da compagni e grandi. Esordisce sui palcoscenici periferici di Napoli già nel 1913, ma è solo dopo la Grande Guerra (sotto le armi ma lontano dal fronte) che abbraccia il suo destino sul palcoscenico della Sala Napoli scritturato da Eduardo D'Acierno.

Il padre riunisce la famiglia a Roma e qui Totò, nella totale disapprovazione dei genitori, comincia la sua vera gavetta da "straordinario" di compagnia, aggregato a diverse formazioni, spesso lasciato senza lavoro e senza soldi, solo a fatica in grado di farsi largo nel mondo della commedia dell'arte e dell'avanspettacolo. Il fortuito incontro con Giuseppe Iovinelli, l'impresario dell'Ambra Iovinelli di Roma e l'inaspettato successo delle sue macchiette ne fanno rapidamente un divo della scena comica. Non scorderà mai però la fatica degli esordi: "La miseria - diceva - è il copione della vera comicità... Non si può essere un vero attore comico senza aver fatto la guerra con la vita". Simile in questo a Charlot, che spesso additò a modello, desolato come Buster Keaton a cui fin troppo spesso veniva accostato per la gestualità straniata, Totò fu però soprattutto un formidabile autodidatta, capace di cogliere nei tic della gente comune i tratti che poi elevava a gesti comici (da bambino lo chiamavano 'o spione per la sua attenzione al lato buffo degli altri), anarchico nel lavoro quanto meticoloso nella costruzione di sé e delle sue maschere.

Nel pantheon dei grandi interpreti "del corpo" assomma i tratti di Eduardo e Tati, Chaplin e Keaton, ma non viene mai meno a una originalità senza limiti che, lo faceva applaudire anche dagli stranieri (dalla Svizzera alla Spagna), mentre solo la pigrizia e la timidezza provinciale gli preclusero i palcoscenici più grandi, compreso quello americano dove venne invano invitato. La sua eredità non viene ben descritta dai numeri, comunque impressionanti: 97 lungometraggi interpretati a passo di carica dopo l'esordio nel 1937 con "Fermo con le mani", voluto da Goffredo Lombardo che cercava volti nuovi per il cinema; oltre 50 spettacoli tra commedia, rivista, avaspettacolo nell'arco di tempo che va dal 1928 al 1957 quando l'aggravarsi di una acuta malattia agli occhi lo rese praticamente cieco. In parallelo ci sono poi le prove da cantante (con un successo speciale per "Malafemmena"), le apparizioni televisive (memorabile "Studio Uno" con Mina), le poesie (la raccolta di "A' livella"), i fumetti, le pubblicità, le apparizioni a sorpresa. Ma il cuore di un successo che ancora oggi lo fa primeggiare su ogni altro protagonista della scena italiana (a grande distanza da Alberto Sordi e Massimo Troisi) viene da una genialità interpretativa che sempre lo fece autore di se stesso, in una dimensione sospesa tra osservazione del reale e astrazione surrealista, satira e farsa, intuizione verbale (celeberrimi i modi dire che sono entrati nel lessico comune) e costruzione fisica (la maschera-automa, il guitto e il poeta, il pulcinella e il nobile).

Benché abbia avuto al cinema pigmalioni come Cesare Zavattini e De Sica, poi grandi sodali come Carlo Ludovico Bragaglia, Steno e Monicelli o perfetti complici del suo genio (da Corbucci a Mattoli a Mastrocinque), solo a fine carriera ebbe l'onore dei maggiori autori italiani: lo voleva Fellini per mai realizzato "Viaggio di G. Mastorna", lo scelse Pasolini (da "Uccellacci e uccellini" a "Che cosa sono le nuvole"), lo chiamarono Risi, Bolognini, Lattuada. Eppure nell'immaginario popolare vive soprattutto per i film interamente modellati su di lui, da "Miseria e nobiltà" a " Totò le mokò", da "I pompieri di Viggiù" a "47 morto che parla" fino ai vari episodi di " Totò e Peppino" in coppia con l'amico De Filippo.

Fece scalpore anche nella vita privata, segnata da grandi passioni e dolori: dal suicidio della prima moglie, la sciantosa Liliana Castagnola, fino alla tormentata e appassionata storia con Franca Faldini. Si fece adottare, nel 1933, dal marchese Francesco Maria Gagliardi Focas, in rincorsa a quel prestigio aristocratico che gli sembrava riscattare le sue origini; si sentiva davvero erede del sacro romano impero e della corona di Costantinopoli, anche se le battaglie legali gli fruttarono spesso denunce e delusioni. Come in una pièce di Pirandello ebbe l'onore di 3 funerali: il primo a Roma, vegliato per due giorni dai più grandi di cinema e teatro; il secondo a Napoli in un bagno di folla con 250.000 anime straziate dietro al feretro; il terzo nel cuore di Spaccanapoli dove un guappo locale organizzò la cerimonia intorno a una bara vuota. Ma a quel punto la sua arte volava ormai da giorni nel firmamento dei geni.

venerdì 1 novembre 2019

Dieci anni fa moriva la poetessa Alda Merini.


dieci anni fa moriva la poetessa Alda Merini.
Gianfranco Uber

La parola
Io sono un roseto di poesia,
su di me camminano molte parole,
su di me gemmano infiniti autori,
io fiorisco e sfiorisco ogni giorno,
io fiorisco e sfiorisco a ogni amore,
su di me evapora la rugiada,
su di me evapora il sogno,
ma ai miei piedi respira anche il viandante
e non m'innamorerò di nessuno
poiché i viandanti
sono mutevoli e molti.
Io sono ubriaca del mio silenzio,
uso la parola
come Diana cacciatrice,
uso la parola
per ferire le anime,
uso le mie parole
come un cilicio d'amore;
sono il dialogo della materia,
sono il dialogo delle praterie,
sono il dialogo della prigione,
sono il tutto
e sono la mostrina di ogni soldato
che cade in battaglia
sul fronte della mia poesia.
Alda Merini






Alda Merini - Italian poetess [2018]
Marzio Mariani



Per Milano
Non è che dalle cuspidi amorose
crescano i mutamenti della carne,
Milano benedetta
Donna altera e sanguigna
con due mammelle amorose
pronte a sfamare i popoli del mondo,
Milano dagli irti colli
che ha veduto qui
crescere il mio amore
che ora è defunto.
Milano dai vorticosi pensieri
dove le mille allegrie
muoiono piangenti sul Naviglio
Milano ostrica pura
io sono la tua perla,
amore.
Alda Merini



© Giuseppe Faraone



Ho bisogno di poesia
questa magia che brucia
la pesantezza delle parole
che risveglia le emozioni
e dà colori nuovi.
Alda Merini


martedì 4 settembre 2018

World Humor Awards:ecco i disegni premiati

WORLD HUMOR AWARDS
" dal Mondo Piccolo al Mondo Grande"
3 ° edition

Ecco i disegni premiati al World Humor Awards per la sezione Disegno umoristico, migliore vignetta per il tema "L'indifferenza", e per la sezione Caricatura, miglior autore per il tema "I campioni del calcio". Inoltre il Premio speciale Montanari, il Premio Buduàr e gli Excellence Trophy. "Special Guest" a Guido De Maria.
Here are the works awarded at the World Humor Awards for the Cartoons section, best cartoon for the theme "Indifference", and Humor Portrait section, best author for the theme "Champions of soccer". In addiction the special Prize Montanari, the Prize Buduàr and the Excellence Trophy. "Special Guest" to Guido De Maria.



Indifference: Golden Trophy, Osama Eid Hajjaj (Jordan).


 Indifference: Silver Trophy, Gianni Chiostri (Italy).


Indifference: Bronze Trophy, Alexander Yakovlev (Russia).


Humor Portrait: Little World Award Golden Trophy, Benny Nicolini (Italy). 
One of the works (Neymar).


Humor Portrait: Little World Award Silver Trophy, Adnane Jabir (Morocco). 
One of the works (Pele).



Humor Portrait: Little World Award Bronze Trophy, Ernesto Priego (Spain).
One of the works (Frank Ribery).



Excellence Trophy: Assunta Toti Buratti (Italy).



Excellence Trophy: Farzane Vaziritabar (Iran).


Excellence Trophy: Musa Gümüş (Turkey).



Excellence Trophy: Omar Perez (Spain).

Excellence Trophy: Robert Rousso (France).



Prize Rino Montanari for Humor portrait: Marzio Mariani (Italy). 
One of the works (Ronaldo).


Prize Buduàr, Master of light art (for the career), Giuliano Rossetti (Italy).

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World Humor Awards : premio "Special Guest" 2018 a Guido De Maria



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