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martedì 17 giugno 2014

Mose

IL MOSE FA ACQUA
Ondata (è il caso di dirlo) di arresti per quelle che possiamo eufemisticamente chiamare "ipotesi di corruzione legate agli appalti del MOSE di Venezia. Un'altra "grande opera" si rivela un'altra "grande fregatura" per i contribuenti. Non si sa se la grande diga mobile servirà a proteggere la laguna, di certo è servita a truffare fior di milioni (che per i nostalgici sono miliardi di lire) grazie al solito giochetto degli appalti pilotati.
UBER


Marilena Nardi



MOSE
PORTOS / Franco Portinari


Il Milione
PORTOS / Franco Portinari


Emergenze
PORTOS / Franco Portinari


giu 04
Chi g’ha sugà el canal?
di Giovanni Angeli
Nessuno si salva: il sindaco di Venezia Giorgio Orsoni (centro sinistra) è stato arrestato nell’inchiesta della Procura di Venezia nell’ambito delle indagini sull’ex ad della Mantovani Giorgio Baita e gli appalti per il Mose



La guerra
Stefano Trucco


Affondi
Stefano Trucco


Piccoli princìpi
CeciGian



Galan di Riccardo Mannelli



toponomastica lagunare "Canaletta"
di Riccardo Mannelli



Beppe Mora



Maramotti



Giorgio Forattini 

 

La vignetta di Giannelli


SERGIO STAINO


gran galan
Magnasciutti


Tiziano Riverso


Educazione
Mose, Expo, Tav, etc. etc. etc. La
Mauro Biani
    
  
http://it.wikipedia.org/wiki/MOSE


Venezia e il Mose: troppa corruzione, l'Italia non può fare le Grandi Opere

Non si può più uscire di casa, in nessuna città del Nord-Est, senza che qualcuno ti rincorra e ti chieda: «Ha sentito di Galan? E del sindaco di Venezia?». E ti spiega: hanno intascato valigie di euro, nascostamente, per farsi gli affari loro. Il popolo si sente tradito, è come essere in guerra e scoprire che chi ti comanda è il tuo nemico. È difficile spiegare al popolo che queste sono le accuse e bisogna aspettare le condanne. È difficile, perché questa è una terra di suicidi, il popolo sta male, si chiede perché, e se saltano fuori accuse di tangenti, mazzette, furti, la spiegazione è questa, non bisogna aspettarne altre. La bomba della nuova tangentopoli veneta è scoppiata ieri all’alba, alle 7,30 già se ne parlava nei bar. È una bomba multipla, una bomba che contiene altre bombe, queste: gli euro sono milioni; sono implicati, tra gli altri, un super-potente di destra e un super-potente di sinistra; gran parte del denaro veniva consegnata in contanti; certe mazzette venivan date a rate e costituivano stipendi annuali fissi; con quei soldi si compravano i pareri favorevoli sul progetto definitivo del Mose; chi riceveva tutti quei soldi era “consapevole” della loro natura illecita; sono tutti nomi di gente già super-pagata e super-stipendiata.
Ho parlato di “guerra”, e infatti sui giornali del Nord-Est scrivevo pochi giorni o poche settimane fa degli ultimi suicidi, imprenditori che aspettavano soldi dallo Stato e non ricevendoli mai si sono ammazzati, chi sparandosi in testa, chi buttandosi dal settimo piano. Tutti amici miei, scusate il turbamento di questo articolo. I super-lavoratori super-onesti dovevano contentarsi di guadagnare zero, o anche di rimetterci, perché in giro non ci sono soldi. Ma i personaggi più in alto coinvolti nella nuova tangentopoli veneta son gente che già straguadagnava ogni mese con i puri stipendi. Se han fatto quello di cui sono accusati (ripeto: se), perché l’han fatto? Quando hanno arrestato il presidente di una grande cooperativa di sinistra, i dipendenti piangevano chiedendogli: “Compagno, ma avevi uno stipendio di due milioni all’anno, non ti bastavano?”. Qui, stavolta, sono coinvolti dirigenti super-pagati di destra e di sinistra, quel che ricevono ogni mese è un privilegio sul quale noi ci domandiamo se sia giusto o ingiusto, e invece loro lo moltiplicano con mazzette e tangenti? Cioè, se le notizie restano così, “facendo la cresta” sui costi già enormi che la comunità paga, soffrendo piangendo e morendo, per le grandi opere che loro stessi approvano e costruiscono? Se le notizie restano così, allora questi personaggi non approfittano delle grandi occasioni di lucro che l’attività politica gli mette a disposizione. No, loro, queste occasioni, le creano, e cioè: fanno politica per crearsi quelle occasioni. C’è chi l’Expo l’ha pensato per questo, e chi ha pensato per lo stesso scopo il Mose. L’Expo doveva essere una soluzione, per rilanciare l’Italia. Il Mose pure, per salvare Venezia. Due medicine. Due terapie. Ma Milano e Venezia e tutta l’Italia sono un corpo malato, per il quale si pone questo drammatico problema: non puoi applicargli terapie pesanti, perché muore. È giunto il momento che ci mettiamo in testa questo concetto elementare: l’Italia è un paese che non può permettersi grandi opere con grandi appalti e grandi costi miliardari, perché deve sempre mettere in conto che una parte dei miliardi che quelle opere smuovono vanno a finire in tasca ai ladri, ai potenti non-onesti, ai plenipotenziari corrotti. La corruzione-concussione non è più un evento raro ed eccezionale, che fa irruzione imprevista nella cronaca e ci lascia tutti di stucco: ormai è connaturata alle grandi opere, è progettata e pensata in modo da essere attiva già prima dell’assegnazione degli appalti. Tu vari la grande opera, e la corruzione-concussione è già scattata. Poiché la tangentopoli veneta non è la prima, vien da chiedersi: ma la prima non è stata una lezione? No, non lo è stata. C’è qualcuno che è già stato coinvolto in accuse e condanne, ma ci ricasca. Evidentemente, il gioco vale la candela. La punizione, se ti scoprono, è irrisoria, e il lucro è enorme. Se ti va dritta o semi-dritta, fondi una dinastia. È per questo che in Italia non ci possiamo permettere le grandi opere. L’Expo doveva onorarci, e invece ci infanga in faccia al mondo. E adesso Venezia fa il bis.  Era meglio non fare l’Expo. Era meglio non fare il Mose.

domenica 27 aprile 2014

Santi subito

Il giorno dei due Papi 27 Aprile 2014
Canonizzazione di Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II




domenica 27 aprile 2014
KERMESSE VATICANA
Migliaia di fedeli da tutto il mondo a Roma per assistere alla canonizzazione di due Papi da altri due Papi. Un evento probabilmente un po' troppo costoso e spettacolare per lo stile di Papa Francesco che tuttavia, con la contemporanea elevazione agli altari di Papa Roncalli, rilancia le speranze del Concilio che Woytila aveva, se non avversato, sicuramente affievolito.
  Gianfranco Uber



...il miracolo di papa Francesco: un giorno....due santi!!!Antonio Gallo

 


UN POUR TOUS
Man

 
Catholic Church Modernisation
Tomas
The Vatican has organized the canonization of the two Popes John XXIII and John Paul II with a massive use of social media, starting with the Twitter hashtag, a special Facebook page and YouTube Channel. 27 Apr 2014



Papi, ad ognuno il suo
Dopo la scorpacciata di latinorum e di cerimonie torniamo a essere i soliti miscredenti di prima
Giovanni Angeli



La festa dei papi - Ber-orgoglio
mario airaghi



SAINT FRANCIS
Hassan Bleibel
VATICAN 27 Apr 2014


Giovanni XXIII santo
"La Stampa" 27 aprile 2014

Un giornalista ostile, come la Chiesa ne trova tanti nel suo cammino, fece a Giovanni XXIII una domanda maligna, com’era nel suo diritto, per incastrarlo, e il papa, prima di rispondere, posò il librone che aveva in mano sull’angolo di un tavolo, vi adagiò sopra una delle sue non minuscole chiappe, e cominciò la risposta così: “Basandomi sulle Sacre Scritture…”. È un aneddoto irriverente, dirà qualcuno di voi. Ma no, è rispettosissimo. A me lo raccontò Giancarlo Zizola, a casa mia, durante uno di quegli strani pranzi che lui cominciava con la frutta e proseguiva con la verdura per finire con la minestra. Zizola non avrebbe mai pronunciato nulla d’irriguardoso su nessun papa. Giovanni XXIII era santo prima del 27 aprile 2014, la santificazione di questo giorno aggiunge soltanto l’ufficialità, che per il popolo dei credenti non è necessaria. Non è la Chiesa che indica un nuovo santo al popolo, è il popolo che lo indica alla Chiesa. Un santo è tale in ogni atto della sua vita, e – sto arrivando all’innocenza di quell’aneddoto – anche quando va in toilette. I monaci del Medioevo non cessavano di pregare, non interrompevano il contatto con Dio, nemmeno quando si sedevano sul wc, ma pronunciavano questa premessa: “Quod exit supra, Deo; quod exit infra, diabolo”, ciò che mi esce da sopra, dalla bocca, va a Dio, ciò che esce di sotto va al diavolo. Era la continuità, l’ininterruzione della santità. È ciò che il popolo pensa crede spera di Giovanni XXIII. Non lo ha fatto santo un gesto, una frase, una parola, un atto, magari storico. Lui “è” santo: ha i gesti, le parole, la faccia, i discorsi, le azioni del santo. Senti un suo discorso, “Anche la Luna ci guarda”, “Date una carezza ai vostri bambini”, e pensi: “È buono”.
“Santità” e “bontà” sono equivalenti. La santità può essere molte cose, macerazione, tormento, sacrificio, sottomissione di tutti, e in primo luogo di se stesso, a Dio. È la santità dei papi fino a Giovanni XXIII escluso (ma ripresa con Papa Ratzinger). Uno scrittore cattolico oggi poco ricordato, Antonio Barolini (che fu corrispondente dall’America per questo giornale), ha scritto che nei Papi cattolici (lui pensava a Paolo VI) la santità non è mai uno “stato in luogo”, è sempre un “moto a luogo”: il senso dell’uomo cattolico sta nel “tendere verso”, senza “giungere mai”. Questo concetto è stato spazzato via da Giovanni XXIII e poi da Giovanni Paolo I (“Dio è madre”) e Francesco (“Chi sono io?”), che sono i suoi fedeli continuatori. Questi tre Papi hanno insegnato e praticato un’idea di “santità” come contatto e anzi (molto di più) amicizia con Dio. Anche Wojtyla aveva sentito e applicato questo concetto, ma senza abbandonare tutte le connotazioni del “timore e tremore” che devono stare in quel contatto. “Timore e tremore”, come ognun sa, è il titolo di un’opera di Kirkegaard: tu cerchi e, avvicinandoti a quel che cerchi, temi e tremi. M’è capitato, due settimane fa, di rivedere su Sky un film bellissimo e disperato di Lars von Trier, proprio mentre stavo leggendo il diario del segretario di Wojtyla intitolato “Ho vissuto con un santo”. Cosa racconta (in ogni suo film) Lars von Trier? La stessa cosa che raccontava Bergman: la ricerca di un contatto con Dio, il viaggio al termine del quale poter dire (anzi, esclamare): “È qui”. E cosa prova, il viaggiatore, a quel punto? Paura o spavento. Il segretario di Wojtyla racconta lo stesso viaggio, al termine del quale però il viaggiatore prova conforto. Questa è la nuova santità. Della quale è un’incarnazione perfetta Giovanni XXIII, e perfettissima il suo continuatore, Francesco (Luciani è durato troppo poco). Se, raggiunta la santità, provi conforto, allora trasmetti conforto. Giovanni XXIII è un grande confortatore. Le folle si radunavano davanti a lui per questo, come adesso si radunano davanti a papa Bergoglio. È questo il loro miracolo. Non c’è nessun bisogno di un altro miracolo, perché uno possa dirsi santo. Giovanni XXIII ha cancellato “perfidis” davanti a “judaeis”, con disperazione di Mel Gibson, che a quel “perfidis” tiene ancorato il senso della propria vita; ha fondato un’istituzione per metter fine alla separazione dei cristiani, vergogna delle vergogne, peccato dei peccati; ha indetto un concilio ecumenico, perché la base della Chiesa parlasse al vertice, mentre nei secoli avviene sempre il contrario. Ma tutto questo lo ricorda la Storia, non la gente. La gente lo ricorda vestito di bianco, che visita i carcerati, e dice loro che per ognuno c’è speranza. “Anche per me?” chiede uno. “Anche per te”, risponde il Papa, senza sapere quali colpe abbia commesso. Alla cieca. Sicuro di non sbagliare.Ferdinando Camon



.....fatto in occasione della scomparsa di Giovanni Paolo II (oggi Santo)
ed esposto in Polonia.Edy Perazzolli

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Link:
Speciale Repubblica Il giorno dei due Papi 27 Aprile 2014
Roncalli e Woitila santi


venerdì 25 aprile 2014

25 Aprile : omaggio alla Resistenza


un omaggio a Giacomo Matteotti e buon 25 aprile 
Marilena


25 aprile 2014
Uber




 Ricordando la liberazione
Il rilancio dei consumi
La vignetta di Giannelli


VAURO


Differenze
CeciGian



Pietro Vanessi (PV)



Maramotti - L'Unità


BUONA LIBERAZIONE!
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L’Editoriale a Fumetti di oggi si ispira a questa Ricorrenza QUA:
http://it.wikipedia.org/wiki/Anniversario_della_liberazione_d%27Italia
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La vignetta è visionabile anche sul mio Spazio Flickr QUA:
https://www.flickr.com/photos/moisevivi/14020360993/
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…e sulla rubrica “MoisEditoriali” di afNews QUA:
http://www.afnews.info/wordpress/2014/04/25/buona-liberazione/
Moise



Tiziano Riverso





Un grazie di cuore ad Alberto Pagliaro, ho appena finito di leggere il suo meraviglioso omaggio alla Resistenza: "I figli della schifosa- Una storia partigiana"...un libro scritto con la testa e col cuore...per non dimenticare. Grazie anche alla passione con la quale nel corso di fumetto a Villa Trossi ci sta dando insieme a Daniele Caluri la voglia e gli strumenti per esprimere le nostre emozioni e le nostre idee.
Laura Neri
 





Un 25 Aprile dedicato alla memoria della Liberazione, quella dai nazi-fascisti, e a un progetto mondiale di libertà dalle armi e dalla violenza, che nasca dal basso, dalla volontà della gente di ripudiare l’uso delle armi e di prevaricazione per risolvere questioni tra Stati o tra gruppi.Arena di Pace e Disarmo.
Mauro Biani

Libertà, liberazione…belle ciao!

25 Aprile: W la Liberazione! Da qui la festa che ogni anno dopo il ’45 è diventa nazionale. Il prossimo anno vedrà i suoi 70. Dai fasti (si badi: succeduti a fatti) iniziali pregni di commossi e commoventi onori, glorie, preghiere, ricordi e pensieri, silenti inchini, superstiti vivi numeri tatuati sull’avambraccio, sono poi via-via arrivati i tempi in cui una buona parte degli eredi discendenti da quel tempo sentì il bisogno di diversificare (quel)la Liberazione: il solo commemorarla tacendo non bastava più. Sicché si cominciò a “parlare” e, si sa, quando si comincia non si finisce più. Perciò siamo arrivati a far le pulci perfino a (qualche sindaco perfino vietare) “Bella ciao” perché canta di partigiano morto per la Libertà ed è qui che interviene il politically correct (qualche volta per legge) inneggiante e pretendente a che non furono solo i partigiani a morire per la Libertà! Concordiamo. Tuttavia, siccome quel testo appartiene a  emozionale “prima in classifica” per decennale hit parade di tutti gli Italiani che parlano solo italiano (perciò l’Americathe Beautiful la lasciano agli indigeni) e che, quanto ai “combattenti di Salò morti per la Libertà”, proprio non sono riusciti a trovare un testo analogo da intonare -lasciando pur da parte pesantissimi dubbi nel merito- ebbene ci par doveroso nel giorno del 25 aprile proseguire a commemorare la “Liberazione” anche con quel testo che narra di “partigiano morto per la libertà”. Chissà che a forza d’insistere proprio su quella frase s’arrivi a riflettere seriamente sul fatto che “liberazione” non significa “libertà”. Quel partigiano (al pari d’altri che partigiani non furono, ma s’accomunarono per identico spirito/obiettivo/ideale) si sacrificò perché, noi eredi, comprendessimo veramente il significato profondo di libertà. Se avesse voluto tramandarci “mero” esempio di liberazione avrebbe in tempo utile mollato tutto per concedere, almeno a se stesso,  liberazione da morte certa…
24 aprile 2014



LiberazioneVukic


un tipo
fabiomagnasciutti



dolce dormire
fabiomagnasciutti


25 aprile 2014
La statua della Libertà Umberto Romaniello

venerdì 7 febbraio 2014

Grillo, il M5S, la Boldrini e la rete (vignette)


PORTOS / Franco Portinari
 

L'AULA BOLDRINI
Il presidente della Camera Laura Boldrini tronca l'ostruzionismo del M5S applicando la cosiddetta "tagliola".
Vero che il decreto stava per scadere ma sembra ormai una prassi quella di cercare di evitare le discussioni parlamentari specie quelle troppo scomode.
La reazione scombinata dei grillini però, come al solito, oscura le giuste critiche all'abusato sistema della decretazione d'urgenza e assomiglia molto ad un autogol.
Gianfranco Uber
 

L'APPRENDISTA STREGONE
Grillo scende a Roma precipitosamente, dopo gli eccessi dei "suoi" parlamentari, per cercare di rimediare alla grossa perdita di consenso che stanno provocando.
Ma la sensazione è che la situazione stia sfugggendogli dalle mani.
Per ipotizzare l'esito potremmo rivederci il bellissimo "Fantasia" di Disney, magari con il sottofondo di Mussorgsky.
Gianfranco Uber
 

 L'ITALIA, QUELLA VERA, NON E' COSI'
Imperdonabili (e stupide) le volgarità che stanno tappezzando i muri virtuali dei social network.
I maniaci che  normalmente scrivevano nascosti dalle pareti dei vespasiani ora sembrano apprezzare anche il relativo  anonimato di FB e di TWITTER ma, peggio, stanno approdando anche dove dovrebbe nascere l'esempio della condotta civile.
E che dire della maniera manesca con cui il  deputato D'Ambruoso ha reagito alla provocazione della deputata Lupo,  ancor più imperdonabile ad un "questore"?
Dice: mi ha detto "fascista"! Può essere. Lo appurerà la Boldrini.
Intanto tiriamoci un po' su con il Senatore Peppone.
Uber http://humour-ugb.blogspot.it/2014/02/litalia-quella-vera-non-e-cosi.html




E' la rete bellezza
Bene ha fatto il mio amico Franco Portinari a riportare come un manifesto il link a un campionario dei commenti al demenziale invito di Beppe Grillo. La maggior parte di questi altrettanto demenziali per fortuna con qualche eccezione. E' inutile illudersi infatti, il Paese è anche quello.
Gianfranco Uber

Ab normal

Che nei due ideatori del Movimento 5 Stelle appaia scontato che uno si manifesti come preso da pulsioni coprolaliche e l’altro da pulsioni oniriche, è palese. Che ventenni e trentenni ignorano, per ovvie ragioni anagrafiche, i pericolosi impulsi che scatenarono il secondo ventennio italiano opera d’altro soggetto anomalo, è comprensibile. Tuttavia ciò che oggi dovrebbe scatenare preoccupanti allarmi è la massa di migliaia d’individui che riversa per iscritto in un contenitore pubblico alla portata d’adolescenti, giovani, vecchi, espressioni appartenenti in esclusiva a stupratori, violenti efferati, patologici assassini seriali: espressioni ben oltre la volgarità/comicità del turpiloquio o delle fantasie oniriche, ma anche dello squallido sessismo. Senza scomodare Lombroso, queste  esternazioni sono frutto d’elaborazioni mentali impossibili da elaborare per sani di mente.  Non possiamo liquidarle in “sono imbecilli/minus habentes” perché il punto non sta nel fatto che costoro hanno meno intelligenza della norma, bensì in ciò che hanno in più: la capacità, se uniti in branchi, di trasformarsi in mostri in particolar modo per la nuova generazione. Per quanto (ovviamente) grave è che il tutto oggi si riversi contro la signora Boldrini, ben più preoccupante è la rivelazione del “fenomeno” di massa. Sbaglia grossolanamente anche chi, spesso per comodità, si limita a catalogarlo come “grillina strategia politica”: in quel contenitore non c’è polis, ma esclusivamente il suo contrarioSpetta a tutti noi, parlamentari e no, fare tutto quanto è necessario a che quei mostri non possano aggregarsi. Il compito nostro sta nel non consegnare loro il minimo impulso, ma è questo a quanto pare che ci riesce malissimo…  

3 febbraio 2014




I soliti Idioti digitali
 Natangelo




Una salus victis
A mezzanotte scade il termine per convertire in legge il decreto Imu-Bankitalia su cui il governo ha ottenuto la fiducia. Su quel testo i partiti si vanno scontrando da settimane e i Cinquestelle, che vogliono scorporare le norme sull’Imu da quelle su Bankitalia, hanno scatenato la guerriglia (la notizia). Se il braccio di ferro non si sblocca il presidente della Camera Boldrini potrebbe usare uno strumento per “tagliare” corto e arrivare alla conclusione: ma… lo farà?
Giovanni Riso degli Angeli


30/01/2014
L'ha fatto
L’État c’est moi (leggi)
Giovanni Riso degli Angeli

Chiusa in Camera! E senza cena!
Giornata difficile per Laura Boldrini: la protesta del M5S dopo l’uso della “ghigliottina” parlamentare per l’approvazione del dl Imu-Banktalia, ha costretto per la prima volta la presidente della Camera a far sbarrare i propri uffici a Montecitorio (leggi la notizia)
Giovanni Riso degli Angeli




Com’è che nonostante gli scontri, gli insulti, il massimo della contrapposizione anche fisica e centinaia di opinioni differenti, di frammentazioni continue, ho la sensazione di un larghissimo “Pensiero Unico”?
Mauro Biani


GRILLOCOMANDO
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L’Editoriale a Fumetti di oggi si ispira a questa notizia QUA:
http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Grillo-atteso-a-Roma-Siete-guerrieri-meravigliosi-43a4dafc-828b-4e38-981b-0e7a02fec548.html
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La vignetta è visionabile anche sul mio Spazio Flickr QUA:
http://www.flickr.com/photos/moisevivi/12236253605/
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…e sulla rubrica “MoisEditoriali” di afNews QUA:
http://www.afnews.info/wordpress/2014/01/31/grillocomando/
Moise


OCCHIO ALLA PENNA!
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L’Editoriale a Fumetti di oggi si ispira a questa notizia QUA:
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/politica/2014/02/01/M5S-Grasso-sdegno-insulti-sessisti-Boldrini_10000472.html
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La vignetta è visionabile anche sul mio Spazio Flickr QUA:
http://www.flickr.com/photos/moisevivi/12294107476/
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…e sulla rubrica “MoisEditoriali” di afNews QUA:
http://www.afnews.info/wordpress/2014/02/03/occhio-alla-penna/
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mmmmmmm
fabiomagnasciutti

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pensiero
giusto per ricordare che, come a volte tra due orecchie figura un cervello, tra l'avallare l'operato di una presidente della camera e augurarle uno stupro di massa, ci sono diverse sfumature, anche più di cinquanta, financo per coloro che hanno le suddette sfumature come unica lettura nell'ultima decade, e parlo della copertina, ovviamente
http://www.youtube.com/watch?v=-R-kqm11XZM
 fabiomagnasciutti


Vincino


Vincino



Giannelli - Corriere della sera



VAURO 
 

VAURO 
 

VAURO



Le vignette di ElleKappa - Repubblica.it

 Comunicazione di rete
  Romaniello


Le vignette di ElleKappa - Repubblica.it

Maramotti - L'Unità


Krancic




SERGIO STAINO


SERGIO STAINO



Nico Pillinini



Nico Pillinini


Marassi - Foto Il Mattino.it

Marassi - Foto Il Mattino.it


Marassi - Foto Il Mattino.it




Paolo Lombardi


Paolo Lombardi
 
 Tiziano Riverso


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 Nota:
www.repubblica.it/politica/2014/02/01/news/grillo_attacca_boldrini_sui_social