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venerdì 11 aprile 2014

I secessionisti ed il carro armato

A) Il carro armato


Marilena Nardi



PORTOS / Franco Portinari



giovedì 3 aprile 2014
IL CARROCCIO ARMATO
Arrestati a Padova 24 secessionisti veneti che si preparavano ad una azione rivoluzionaria "armati" di un Tank artigianale. La replica di Piazza San Marco del '97 può far sorridere ma a forza di prove in costume prima o poi si rischia di arrivare allo spettacolo.





Bricolage a casa loro
#stateserenissimi. Secessionisti veneti: 24 arresti. “Trattavano acquisto armi”. Sequestrato anche carro armato artigianale attrezzato con un cannoncino. L’ira di Bossi e di Salvini: “Arresti bluff”.
Mauro Biani



Ultimo tanko
Massimo Gramellini
Il trattore truccato da carro armato. E poi, chissà, i forconi truccati da fucili e le mucche da portaerei. Il rischio, con i secessionisti veneti, non è di farne dei martiri, ma di consegnare problemi reali e giganteschi a una parata di macchiette. La lista dei nostri guai è stranota. Altrettanto nota, ma forse meno meditata, è la lista di coloro che intendono risolverli con ricette strampalate e atteggiamenti grotteschi. Uno legge le biografie e le parole dei «terroristi» e pensa: dopo avere assaggiato e sputato la politica a fumetti della Lega, davvero il ceto medio impoverito e arrabbiato del Nordest immagina di affidare la propria riscossa a persone che al massimo avrebbero potuto fare le comparse in un film del colonnello Rambaldo Buttiglione? E i tantissimi giovani laureati e disoccupati che comprensibilmente votano per i Cinquestelle non meriterebbero un movimento politico più trasparente e un portavoce meno approssimativo di Beppe Grillo? E il senso di legalità e giustizia sociale che anima il popolo della sinistra può identificarsi in una conventicola di intellettuali che da decenni dice di no a qualsiasi tentativo di cambiare questo sistema sclerotico e oggi si stringe come una vecchia cintura di castità intorno al povero Tsipras?

Chi sperava che il dilettantismo folcloristico di Berlusconi fosse stata una parentesi deve ricredersi: in Italia la politica continua a essere considerata una cosa talmente poco seria che persino i tentativi di golpe si delegano ai pagliacci.


SERGIO STAINO




VAURO


VAURO



Tiziano Riverso


Krancic


Secessionisti


Secesiùn Teste di CarroMoise


Produzione in larga scala
Vukic



Mario Airaghi


Come si fa davvero un carro armato
Makkox


B)   Salvini






Il disagio
 Salvini in Tanko.
Mauro Biani

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Nota
22 marzo 2014, ore 17,20

Il referendum veneto per l’indipendenza da Roma

Di Ferdinando Camon

Il referendum on-line svoltosi nel Veneto per l’indipendenza della regione ha dato risultati che stupiscono la nazione, ma che erano largamente prevedibili. Han votato in 2 milioni 360 mila e 235, i sì sono stati l’89 %. A Treviso era pronto un palco, dal quale il promotore Gianluca Busato aspettava le conclusioni per “dichiarare l’indipendenza”. Lo ha fatto. Dritto in piedi, ha scandito: “Lo Stato dominante italiano non ha mai chiesto al popolo veneto di esprimere la propria volontà… e nemmeno l’appartenenza alla comunità europea… In nome di San Marco e dela democrasia, noi oggi decretiamo decaduta la sovranità italiana sul popolo e sul territorio veneto e ne decretiamo decadute le magistrature politiche dichiarando l’indipendenza del popolo veneto. Qui proclamiamo la Repubblica Veneta”. È il sogno della Lega? Ma no: la Lega c’è ancora, il governatore della regione è un leghista, ma la Lega chiede e dice che sta per ottenere il federalismo. Questo referendum vuole l’indipendenza. C’entra la Crimea? C’entra, ma gli indipendentisti vogliono di più: dicono che la Crimea s’è data alla Russia, loro non vogliono darsi a nessuno. Il Veneto è una regione diversa e separata dall’Italia, e vuole una storia diversa e separata? Sarebbe grave, proprio ora che stiamo preparando le celebrazioni del centenario della Prima Guerra Mondiale, che fu combattuta e vinta proprio qui. Ma la ragione di questa richiesta d’indipendenza non è razziale, storica, culturale. Sta tutta in una frasetta che l’organizzatore del referendum (figlio comunque della originaria Lega, la Liga Veneta, quella che Bossi ha fagocitato nella Lega Nord e poi distrutta) butta lì: “Paghiamo 70 miliardi di tasse e ce ne ritornano 50, quindi ce ne rubano 20, più altri 10 che ci scaricano addosso come quota-parte regionale del debito nazionale”. Questo lamento del Veneto è antico e non è una protesta soltanto verso Roma. Il Veneto è circondato da regioni che hanno tutte un trattamento fiscale più vantaggioso. Soprattutto l’Alto Adige. I sindaci del Veneto lamentano che per ogni 100 euro di tasse che danno a Roma ne ritornano 75, mentre Bolzano per ogni 100 euro gliene ritornano 120. Sono cifre ballerine, che nessun sindaco o governatore ha mai precisato. Neanche Roma. Certo però che il divario c’è. È per questo divario, patito come un furto, che i leghisti parlano di “Roma ladrona”. Non amano la nazione e non amano la capitale. E non amano la politica e i partiti politici. I veneti votano in percentuale alta, certo, ma han sempre votato in senso anti-nazionale. Per mezzo secolo han votato Dc, ed era un modo di non votare per la politica, ma per qualcosa che sta al di sopra della politica, e che dà garanzie morali che la politica non dà. Poi son passati a votare Lega, e non era un voto pro-nazione ma anti-nazione, anti-Roma, anti-Parlamento. Adesso, con questa consultazione, si pronunciano per l’indipendenza. L’han votata. Possono averla? Ma no: è stoppata dalla Costituzione. Allora, operazione inutile? Nient’affatto: tanto è vero che tutti i giornali ne parlano, anche quelli stranieri. Il disagio di fondo c’è ed è grande: i rapporti regione-Stato son diversi da regione a regione, furono impostati nel dopoguerra e andrebbero reimpostati. Non è una questione di razza. Di storia. Di autonomia. D’indipendenza. È una questione di soldi. Di schei.

giovedì 27 marzo 2014

La ministra Maria Elena Boschi




 PORTOS / Franco Portinari
This entry was tagged Ministra Maria Elena Boschi, riforme, riforMiss.


«Questo gruppo dirigente è totalmente nuovo ed è la debolezza di fondo che Renzi paga. Ci sono ministri, come la Boschi, che non hanno mai lavorato. Il problema non è l’età, la competenza, o il fatto che sia donna, è che questo gruppo politico è arrivato lì senza essere stato votato. Berlusconi diceva “a sinistra non hanno mai lavorato” e nel caso di Renzi è vero, il nostro premier non ha mai fatto un minuto di lavoro».
Ha fatto il sindaco. Non era renziana, lei?
«Io sono una supporter di Renzi della primissima ora. Lo appoggiavo perché diceva “cambio l’establishment, cambio le regole”... Poi però ha deciso di andare a Palazzo Chigi senza passare per il voto e ha ricompensato tutti, compreso Civati. Ha tradito la promessa di cambiamento e la pagherà. Sono addolorata. Renzi si sente un leone rampante, ma ha i piedi d’argilla».
Le è piaciuta l’imitazione della Boschi?
«La satira tutti dobbiamo subirla. Io ne ho avuta a pacchi, non ci può essere un doppio standard. A me mi fanno sempre brutta, meridionale, con un occhio storto. A lei la fanno pure bella! Ci sta».
Lucia Annunziata da Il guaio dei Renziani -Il Corriere.it 14/03/14





 la ministra...
Riccardo Mannelli

 
domenica 9 marzo 2014
MASTERCHEF ITALIA
"Vai avanti te che domani è l'8 marzo" deve aver detto Renzi alla Boschi.
Triste e imbarazzante esordio del Ministro per le Riforme che tenta di giustificare la mancata eppur doverosa marcia indietro nella nomina del sottosegretario Francesca Barracciu (PD), inquisita per una faccenda di rimborsi e già fatta dimettere dalla candidatura alla Presidenza della Regione Sardegna, dopo il corretto ritiro delle deleghe al neo sottosegretario Gentile (NDC), coinvolto in indebite pressioni sul giornale "l'Ora della Calabria".
Uber





VAURO



http://www.corriere.it/politica/14_marzo_12/annunziatail-guaio-renziani-sono-inesperti-potere-bb42fa8e-a9b7-11e3-9476-764b3ca84ea2.shtml


QUEI POLITICI CENSORI CHE NON CAPISCONO COSA SIGNIFICA LA SATIRA (Curzio Maltese)
21 marzo 2014


Tiziano Riverso

Krancic

giovedì 20 febbraio 2014

La Zanzara punge Barca

Finto Vendola beffa Fabrizio Barca: "sono fuori di testa, da Renzi nemmeno una telefonata"
17/02/2014 ore 18.59
A La Zanzara dice: "da De Benedetti messaggi continui"..
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PORTOS / Franco Portinari



 Una Barca di guai
 Una finta telefonata di Nichi Vendola (ascolta) mette nei guai il papabile ministro per l’Economia Fabrizio Barca e chiama in causa il n. 1 del gruppo Editoriale Espresso Carlo De Benedetti che, secondo lui, starebbe facendo “scouting” per arruolare i ministri che lavoreranno con Renzi. De Benedetti ha subito smentito «Non mi occupo di nomine politiche perché non è il mio mestiere. Ho sempre rispettato l’autonomia della politica»
Giovanni Angeli

Telefono amico?
Krancic

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Zanzara-Barca: lo scherzo verità

Caro Beppe, cari Italians, l’economista Barca, ex-ministro per la Coesione Territoriale del governo Monti e nome eccellente del PD, riceve la telefonata di un falso Nichi Vendola. Lo “scherzo” è organizzato dalla trasmissione radiofonica “La Zanzara”, specializzata nel genere. Durante la telefonata, Barca confessa di non poterne più delle pressioni ricevute per fargli accettare il ministero dell’Economia. Le pressioni, dice, provengono da De Benedetti, editore di Repubblica, che, tramite i suoi giornalisti, gli invia degli sms e organizza sul giornale sondaggi dal quale risulterebbe che Barca è il nome richiesto dagli italiani. Di fronte a queste pressioni, per quale motivo Barca non dovrebbe accettare, almeno per spirito di servizio? Perchè Barca, è uomo con la schiena dritta, e sa che dietro quelle pressioni, si nasconde un grosso problema. La società Sorgenia di Carlo De Benedetti, che agisce nei settori dell’energia, è ingolfata di debiti e sta per saltare. Le banche nicchiano di fronte ai 2 miliardi di debiti, ed alle cavillose clausole con cui l’abilissimo finanziere ha difeso se stesso e la sua holding, lasciando che la Sorgenia possa saltare, senza che lui ci rimetta un Euro. I suoi sfortunati soci, gli austriaci della Verbund, hanno già azzerato il valore della partecipazione e si rifiutano di metterci ancora dei soldi. Perciò, le pressioni per candidare un futuro ministro del Tesoro, che sia sensibile a convincere le banche a salvare ancora una volta De Benedetti, è tipico del conflitto di interessi che coinvolge i gruppi editoriali, Repubblica in primis. Questo futuro fallimento, costerebbe altri 2 miliardi sulle spalle degli italiani. Forse lo stesso Barca è caduto volentieri nel tranello, e ci ha detto per vie traverse, la verità. In facetiae veritas?
Guido Bocchetta per Il Corriere .it


UN MINISTRO AL POSTO GIUSTO
Altro giro, altro governo.
Tutti sono intenti a trovare
soluzioni e spiegazioni per una crisi
di cui pochi hanno compreso la reale necessità.
Roberto Mangosi

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La Zanzara punge Guido Barilla

venerdì 7 febbraio 2014

Grillo, il M5S, la Boldrini e la rete (vignette)


PORTOS / Franco Portinari
 

L'AULA BOLDRINI
Il presidente della Camera Laura Boldrini tronca l'ostruzionismo del M5S applicando la cosiddetta "tagliola".
Vero che il decreto stava per scadere ma sembra ormai una prassi quella di cercare di evitare le discussioni parlamentari specie quelle troppo scomode.
La reazione scombinata dei grillini però, come al solito, oscura le giuste critiche all'abusato sistema della decretazione d'urgenza e assomiglia molto ad un autogol.
Gianfranco Uber
 

L'APPRENDISTA STREGONE
Grillo scende a Roma precipitosamente, dopo gli eccessi dei "suoi" parlamentari, per cercare di rimediare alla grossa perdita di consenso che stanno provocando.
Ma la sensazione è che la situazione stia sfugggendogli dalle mani.
Per ipotizzare l'esito potremmo rivederci il bellissimo "Fantasia" di Disney, magari con il sottofondo di Mussorgsky.
Gianfranco Uber
 

 L'ITALIA, QUELLA VERA, NON E' COSI'
Imperdonabili (e stupide) le volgarità che stanno tappezzando i muri virtuali dei social network.
I maniaci che  normalmente scrivevano nascosti dalle pareti dei vespasiani ora sembrano apprezzare anche il relativo  anonimato di FB e di TWITTER ma, peggio, stanno approdando anche dove dovrebbe nascere l'esempio della condotta civile.
E che dire della maniera manesca con cui il  deputato D'Ambruoso ha reagito alla provocazione della deputata Lupo,  ancor più imperdonabile ad un "questore"?
Dice: mi ha detto "fascista"! Può essere. Lo appurerà la Boldrini.
Intanto tiriamoci un po' su con il Senatore Peppone.
Uber http://humour-ugb.blogspot.it/2014/02/litalia-quella-vera-non-e-cosi.html




E' la rete bellezza
Bene ha fatto il mio amico Franco Portinari a riportare come un manifesto il link a un campionario dei commenti al demenziale invito di Beppe Grillo. La maggior parte di questi altrettanto demenziali per fortuna con qualche eccezione. E' inutile illudersi infatti, il Paese è anche quello.
Gianfranco Uber

Ab normal

Che nei due ideatori del Movimento 5 Stelle appaia scontato che uno si manifesti come preso da pulsioni coprolaliche e l’altro da pulsioni oniriche, è palese. Che ventenni e trentenni ignorano, per ovvie ragioni anagrafiche, i pericolosi impulsi che scatenarono il secondo ventennio italiano opera d’altro soggetto anomalo, è comprensibile. Tuttavia ciò che oggi dovrebbe scatenare preoccupanti allarmi è la massa di migliaia d’individui che riversa per iscritto in un contenitore pubblico alla portata d’adolescenti, giovani, vecchi, espressioni appartenenti in esclusiva a stupratori, violenti efferati, patologici assassini seriali: espressioni ben oltre la volgarità/comicità del turpiloquio o delle fantasie oniriche, ma anche dello squallido sessismo. Senza scomodare Lombroso, queste  esternazioni sono frutto d’elaborazioni mentali impossibili da elaborare per sani di mente.  Non possiamo liquidarle in “sono imbecilli/minus habentes” perché il punto non sta nel fatto che costoro hanno meno intelligenza della norma, bensì in ciò che hanno in più: la capacità, se uniti in branchi, di trasformarsi in mostri in particolar modo per la nuova generazione. Per quanto (ovviamente) grave è che il tutto oggi si riversi contro la signora Boldrini, ben più preoccupante è la rivelazione del “fenomeno” di massa. Sbaglia grossolanamente anche chi, spesso per comodità, si limita a catalogarlo come “grillina strategia politica”: in quel contenitore non c’è polis, ma esclusivamente il suo contrarioSpetta a tutti noi, parlamentari e no, fare tutto quanto è necessario a che quei mostri non possano aggregarsi. Il compito nostro sta nel non consegnare loro il minimo impulso, ma è questo a quanto pare che ci riesce malissimo…  

3 febbraio 2014




I soliti Idioti digitali
 Natangelo




Una salus victis
A mezzanotte scade il termine per convertire in legge il decreto Imu-Bankitalia su cui il governo ha ottenuto la fiducia. Su quel testo i partiti si vanno scontrando da settimane e i Cinquestelle, che vogliono scorporare le norme sull’Imu da quelle su Bankitalia, hanno scatenato la guerriglia (la notizia). Se il braccio di ferro non si sblocca il presidente della Camera Boldrini potrebbe usare uno strumento per “tagliare” corto e arrivare alla conclusione: ma… lo farà?
Giovanni Riso degli Angeli


30/01/2014
L'ha fatto
L’État c’est moi (leggi)
Giovanni Riso degli Angeli

Chiusa in Camera! E senza cena!
Giornata difficile per Laura Boldrini: la protesta del M5S dopo l’uso della “ghigliottina” parlamentare per l’approvazione del dl Imu-Banktalia, ha costretto per la prima volta la presidente della Camera a far sbarrare i propri uffici a Montecitorio (leggi la notizia)
Giovanni Riso degli Angeli




Com’è che nonostante gli scontri, gli insulti, il massimo della contrapposizione anche fisica e centinaia di opinioni differenti, di frammentazioni continue, ho la sensazione di un larghissimo “Pensiero Unico”?
Mauro Biani


GRILLOCOMANDO
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L’Editoriale a Fumetti di oggi si ispira a questa notizia QUA:
http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Grillo-atteso-a-Roma-Siete-guerrieri-meravigliosi-43a4dafc-828b-4e38-981b-0e7a02fec548.html
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La vignetta è visionabile anche sul mio Spazio Flickr QUA:
http://www.flickr.com/photos/moisevivi/12236253605/
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…e sulla rubrica “MoisEditoriali” di afNews QUA:
http://www.afnews.info/wordpress/2014/01/31/grillocomando/
Moise


OCCHIO ALLA PENNA!
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L’Editoriale a Fumetti di oggi si ispira a questa notizia QUA:
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/politica/2014/02/01/M5S-Grasso-sdegno-insulti-sessisti-Boldrini_10000472.html
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La vignetta è visionabile anche sul mio Spazio Flickr QUA:
http://www.flickr.com/photos/moisevivi/12294107476/
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…e sulla rubrica “MoisEditoriali” di afNews QUA:
http://www.afnews.info/wordpress/2014/02/03/occhio-alla-penna/
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mmmmmmm
fabiomagnasciutti

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pensiero
giusto per ricordare che, come a volte tra due orecchie figura un cervello, tra l'avallare l'operato di una presidente della camera e augurarle uno stupro di massa, ci sono diverse sfumature, anche più di cinquanta, financo per coloro che hanno le suddette sfumature come unica lettura nell'ultima decade, e parlo della copertina, ovviamente
http://www.youtube.com/watch?v=-R-kqm11XZM
 fabiomagnasciutti


Vincino


Vincino



Giannelli - Corriere della sera



VAURO 
 

VAURO 
 

VAURO



Le vignette di ElleKappa - Repubblica.it

 Comunicazione di rete
  Romaniello


Le vignette di ElleKappa - Repubblica.it

Maramotti - L'Unità


Krancic




SERGIO STAINO


SERGIO STAINO



Nico Pillinini



Nico Pillinini


Marassi - Foto Il Mattino.it

Marassi - Foto Il Mattino.it


Marassi - Foto Il Mattino.it




Paolo Lombardi


Paolo Lombardi
 
 Tiziano Riverso


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 Nota:
www.repubblica.it/politica/2014/02/01/news/grillo_attacca_boldrini_sui_social