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domenica 17 marzo 2019

Appello per Nasrin Sotoudeh



di Bruno Bozzetto




Da Ammnesty International l'appello per la libertà di Nasrin Sotoudeh 

Aggiornato l’11 marzo 2019 – Nasrin Sotoudeh, la nota avvocata iraniana per i diritti umani ora in carcere, è stata condannata a 33 anni di carcere e a 148 frustate, dopo due processi gravemente iniqui.

Le accuse contro di lei sono la conseguenza del suo pacifico lavoro in favore dei diritti umani, inclusa la sua difesa delle donne che protestano contro l’obbligo di indossare il velo in Iran e la sua pubblica opposizione alla pena di morte.

Nell’agosto 2018 ha scritto una lettera dal carcere per annunciare l’inizio del suo primo sciopero della fame per protestare contro la sua detenzione arbitraria e contro le pressioni giudiziarie a cui sono soggetti i suoi amici e la sua famiglia. Lo sciopero era indirizzato in particolare all’arresto del suo amico e difensore dei diritti umani Farhad Meysami.

Nel novembre 2018, Nasrin Sotoudeth inizia un nuovo sciopero della fame per protestare contro la continuativa detenzione di Farhad Meysami e per l’arresto di suo marito, Reza Khandan, avvenuto il 4 settembre 2018. Entrambi gli uomini sono stati condannati per “propaganda contro il sistema” e “raccolta e collusione per commettere crimini contro la sicurezza nazionale” e condannati ad un totale di sei anni di carcere in relazione al loro sostegno della campagna contro l’obbligo di indossare il velo (hijab).

È una prigioniera di coscienza e deve essere rilasciata immediatamente!




For Nasrin Sotoudeh the Iranian activist and human rights lawyer whom sentenced to 38 years, 148 lashes.


Iranian authorities have sentenced Nasrin Sotoudeh, a human rights lawyer, to 148 lashes and 33 years in jail.
Freedom for Nasrin Sotoudeh and for all women's rights defenders in patriarchal countries!
Adene 



‏Human rights lawyer, a mother of two, and a truly ⁦‪#inspiringwoman‬⁩ Nasrin Sotoudeh faces up to 34 years in prison & 148 lashes.
Shahrokh Heidari

38 years in prison
148 lashes
on each of us.
Free Nasrin Sotoudeh now
Alagon


Nasrin Sotoudeh the Iranian Activist and Human Rights Lawyer who was sentenced to 38 years imprisonment and 148 lashes.
Smitha Bhandare Kamat






Grazie a Mauro Biani per la toccante vignetta dedicata a Nasrin Sotoudeh.

L'appello di Amnesty International - Italia da firmare per chiedere il suo immediato rilascio in quanto prigioniera di coscienza, e l'abolizione di una condanna vergognosa ed inaccettabile:
https://www.amnesty.it/appelli/liberta-per-nasrin/?asset_code=35317&utm_source=facebook&utm_medium=post&utm_campaign=org_nasrin_19&fbclid=IwAR2li7P9zIBDCOVV4QHuCKyHbjcjGW3CIKJpG7vZdbz79hcT3yWgZtPU--I

giovedì 30 agosto 2018

Marilena Nardi: "Disegnatori del mondo date un segnale forte"

Marilena Nardi  alza la voce per la parità dei diritti in Iran, ma anche in tutto il mondo.



Se ho questa voce, è per cantare.
Non certo per gridare. 

Io non sono per la distruzione, ma per il cambiamento. 
Questa è la mia battaglia. E la faccio con i miei disegni, che sono la mia voce. Che è una voce libera, come il canto.

Non voglio che siamo uno contro l’altro, ma uno insieme all’altro. 
Non uomini contro donne o donne contro uomini. Ma donne e uomini insieme. 
Pari diritti. Pari dignità. Pari opportunità.

Cari Amici, cari Disegnatori che avete ricevuto un invito a partecipare ad una mostra culturale in Iran. Mi rivolgo a voi. Conosco il vostro lavoro e la vostra buona fede. 
Ora che sapete che la mostra prevede solo una partecipazione maschile, che le donne, le vostre colleghe non sono nella mente di chi organizza questi eventi, se non in apposite sezioni speciali. Date un segnale! La mostra è sulla musica. Ebbene: ci sono molte donne nella musica. Mandate le immagini, le caricature delle donne musiciste, delle cantanti, delle compositrici.
Saremo escluse dalla mostra, ma saremo rappresentate da Voi. 

Così si cambia la mentalità. Con la cultura. Se la mostra vuole essere un evento culturale - e la cultura è la sola cosa che può aprire le menti e operare un cambiamento - date un segnale forte!
Ci sono già molti e molte che chiedono di boicottare la mostra. Ma non ha senso. Voi avete ora l’occasione di cambiarla. Mostrate con l’evidenza della vostra arte che si può. Il mondo può essere diverso, può essere migliore anche lì. Anche in Iran. 
Noi, le vostre colleghe donne, non ci saremo, ma ci sarete Voi a rappresentarci tutte, e con noi anche tutte le altre donne. 

Un ringraziamento sincero a tutti e a tutte per il vostro sostegno.
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If I have this voice, it is to sing.
Certainly not to shout.

I am not for destruction, but for change.
This is my battle. And I do it with my drawings, which are my voice. Which is a free voice, like singing.

I do not want them to be against each other, but together.
Not men against women or women against men. But women and men together.
Equal rights. Equal dignity. Equal opportunities.

Dear Friends, dear Cartoonists who have received an invitation to participate in a cultural exhibition in Iran. I address you. I know your work and your good faith.
Now that you know that the exhibition provides only a male participation, that women, your colleagues are not in the mind of those who organize these events, except in special special sections. Give a signal! The exhibition is about music. Well: there are many women in music. Send images, caricatures of women musicians, singers, composers.
We will be excluded from the exhibition, but we will be represented by you.

Thus the mentality is changed. With culture. If the show wants to be a cultural event - and culture is the only thing that can open minds and make a change - give a strong signal!
There are already many and many who ask to boycott the show. But it makes no sense. You now have the opportunity to change it. Show yourself with the evidence of your art that you can. The world can be different, it can be even better there. Also in Iran.
We, your female colleagues, will not be there, but you will be there to represent us all, and with us also all the other women.

A sincere thanks to everyone and everyone for your support.

Marilena Nardi





Gianlorenzo Ingrami:
Una mostra in Iran annuncia che esporrà "i migliori vignettisti del mondo!". Tra questi nessuna donna. Marilena Nardi lo nota immediatamente, facendolo ironicamente notare all'organizzazione, che risponde "l'evento è di altissima qualità artistica. Le donne sono previste in una apposita sezione speciale". Chiamiamola difficoltà di comunicazione, misunderstanding o espressione di una cultura di quel paese (ma non molto diversa dalla nostra, intendiamoci), ma a quel punto Marilena, giustamente, prende il megafono e annuncia battaglia contro i loro (e i nostri) pregiudizi.


Questo sotto è il manifesto incriminato.

lunedì 8 febbraio 2016

Visita di Rohani in Francia





Iran's European Tour    Miguel Villalba Sánchez (Elchicotriste)
https://cartoonmovement.com/cartoon/irans-european-tour


Dopo 17 anni di sanzioni, l’Iran torna in gioco in Occidente. Nella sua visita in Europa, il presidente Rohani ha fatto tappa prima a Roma e a poi a Parigi. Ha ringraziato i francesi per l’accoglienza, mentre gli attivisti per i diritti umani hanno messo in piazza il volto più oscuro della Repubblica islamica.
Dalle statue al vino, così la diplomazia francese ha evitato un caso all’italiana con Rohani.
No ai diktat enogastronomici di Teheran. Se l’Italia ha messo al bando il vino dalla cena ufficiale con Hassan Rohani in Francia è tutta un’altra musica. Problema risolto alla radice con una semplice quanto efficace piroetta protocollare. «Rohani non vuole vino in tavola? Benone, venga pure nel pomeriggio».

Dunque  all’Eliseo non ci sono stati né pranzo né cena. Solo una riunione in quella parte della giornata in cui l’appetito è generalmente ai minimi, dalle tre alle cinque del pomeriggio.


Deligne

Airbus : l'Iran achète 118 appareils - Dessin de Deligne

À l'occasion de la visite du président iranien Hassan Rohani à Paris, un protocole d'accord a été signé hier avec Airbus pour l'achat de 118 appareils. Montant de la commande : 25 milliards de dollars. L'annonce a été faite lors d'une cérémonie à l'Élysée en présence du président de la République François Hollande et de Fabrice Brégier, PDG d'Airbus. Il s'agit d'un protocole d'accord et non de contrats définitifs en raison de la levée encore partielle des sanctions contre l'Iran.

En savoir plus - Source : http://www.ladepeche.fr/article/2016/01/29/2266169-airbus-l-iran-achete-118-appareils-dont-douze-a380.html

Le dessin sur urtikan.net : http://www.urtikan.net/dessin-du-jour/airbus-liran-achete-118-appareils/



27 gennaio 2016 - Termina nella polemica per le statue censurate la visita di Hassan Rouhani in Italia. Da oggi il presidente iraniano è a Parigi.
© Milko Dalla Battista






mercoledì 27 gennaio 2016
SOUPLESSE
Oggi Rohani in visita da Hollande.
Pare che la Francia non si esimerà dal servire il vino a tavola   ma si sa, davanti agli affari anche la grandeur potrebbe essere momentaneamente dimenticata.
Uber


Plantu




sabato 6 febbraio 2016

Visita di Rohani in Italia


25 gennaio 2016

 Inizia dall’ Italia il viaggio in Europa del presidente iraniano Hassan Rohani, che andrà in seguito anche in Francia.

Si tratta della prima visita ufficiale del presidente iraniano dalla fine delle sanzioni internazionali contro il suo paese.

Rohani ha incontrato presidente Sergio Mattarella al Quirinale. A seguire il capo del governo Matteo Renzi e Papa Francesco.

Il presidente iraniano è stato accompagnato da una delegazione di cui fanno parte, tra l’altro, i ministri degli esteri, del petrolio e dell’industria e oltre cento imprenditori.

Perché è soprattutto economico il significato di questa visita. L’Italia è stata primo partner commerciale dell’Iran in passato, la fine della messa all’indice della Repubblica islamica dovrebbe riportare a breve gli scambi commerciali ai livelli pre-crisi.

I temi dell’energia e del petrolio saranno in primo piano nella tre giorni di colloqui, da notare l’appuntamento con l’amministratore delegato dell’Eni Claudio de Scalzi. Senza dimenticare la cooperazione nei trasporti, nelle costruzioni e nelle infrastrutture in generale.



di Marilena Nardi








Ha scatenato le polemiche la decisione di coprire una serie di statue di nudi antichi dei Musei Capitolini in occasione della visita del Presidente iraniano Hassan Rohani. Una scelta ampiamente commentata dalla stampa internazionale e duramente criticata da numerosi esponenti politici italiani Pd compreso.
Un eccesso di zelo che rischia di mettere in imbarazzo Rohani stesso ha detto Pierluigi Bersani.



lunedì 11 gennaio 2016

Vento di Hila Sedighi

"Il vento ha portato via la tua casa 

e tu ti preoccupi ancora del vento tra i miei capelli."

Hila Sedighi



Paolo Lombardi


Iran, nuovo arresto di intellettuali: in manette poetessa Hila Sedighi

10 GENNAIO 2016

Dubai (Emirati Arabi Uniti), 10 gen. (LaPresse/Reuters) - La poetessa iraniana Hila Sedighi è stata arrestata al suo rientro nel Paese e poi rilasciata su cauzione, dopo essere stata informata di essere stata condannata in absentia per accuse legate alle sue attività culturali. Lo ha fatto sapere un suo familiare, spiegando che la donna è stata arrestata all'aeroporto Imam Khomeini di Teheran, al ritorno dagli Emirati Arabi dove vive da tre anni con il marito. Le è stato confiscato il passaporto. Il suo caso è solo l'ultimo di una serie di arresti di artisti, giornalisti, attivisti e intellettuali, nel corso della repressione di quella che le autorità iraniane definiscono "infiltrazione" occidentale. Da ottobre sono stati decine gli artisti motivati da accuse come pubblicazione di "propaganda", mentre si avvicinano le elezioni parlamentari e del Consiglio degli esperti (che sceglie il successore della guida suprema) a febbraio.
La poetessa, che torna abitualmente in Iran, ha presentato ricorso in appello. Le autorità di Teheran non hanno commentato il caso. L'intellettuale nel 2012 ha vinto il premio Hellman/Hammett di Human Rights Watch per la libertà di espressione, la stessa onoreficenza ricevuta dal giornalista Isa Saharkhiz, arrestato a novembre. Sedighi nelle presidenziali del 2009 sostenne il candidato riformista Mirhossein Mousavi e una delle sue poesie fu usata per la sua campagna. Ora Mousavi è agli arresti domiciliari. Durante le contestazioni sulll'esito del voto, che portò alla vittoria Mahmoud Ahmadinejad, la poetessa declamò nelle strade le sue poesie. Fu interrogata diverse volte dal ministero dell'Intelligence e nel 2011 una Corte rivoluzionaria la condannò a quattro anni di carcere, con pena sospesa.
Oggi ha scritto sulla propria pagina Facebook un lungo testo in cui critica il modo in cui è stata trattata dalle autorità iraniane. Racconta di essere stata "trasferita in una gabbia come i criminali" e di aver trascorso una notte "nel centro di detenzione di Shapour, dove sono in cella pericolosi criminali". Dice di aver dovuto passare la notte in una piccola cella, vicino a otto prigionieri "che si comportavano nei modi più osceni possibile".
Fonte Reuters - Traduzione LaPresse

mercoledì 18 novembre 2015

Iran: arrestato il cartoonista Hadi Heidari

#france #franceattak #hadiheidari #hadi_heidari #crime #francecrying
*

Iranian political cartoonist Hadi Heidari was taken into custody by government agents at his newspaper, Shahrvand, on November 16.  The arrest was made shortly after Heidari posted a cartoon of solidarity with Paris following terrorist attacks there.  The arresting agents were reportedly members of the Islamic Revolutionary Guard Corp.
Heidari’s lawyer told Reuters news agency that the artist has been taken to Tehran’s Evin prison to serve the balance of a suspended prison sentence imposed for cartoons critical of his government.  “He was convicted two years ago for his cartoons and was sentenced to one year in jail,” lawyer Saleh Nikbakht told Reuters.  Heidari, his lawyer said, has served a month of that one-year sentence.
Over the last 20 years Hadi Heidari has cartooned for a variety of Iran’s pro-reform newspapers.  In 2009, according to the International Campaign for Human Rights in Iran, he spent 17 days in jail for “collusion against national security.”  In 2010 he was jailed for two months for “propaganda against the state.”  In 2012 Heidari’s newspaper at the time, Shargh, was banned and Heidari taken to court after a cartoon critical of Iran’s leadership was published.
In recent weeks a number of Iranian journalists, artists and rights advocates have been jailed on charges of being Western “infiltrators.”  More than 20 users of the social-media app Telegram were arrested and charged by Iran’s Islamic Revolutionary Guard Corps of “insulting Iranian officials” and “satire” in the last week.
Committee to Protect Journalists regional coordinator Sherif Mansour has said, “Iran’s jails are already packed with journalists who are facing spurious charges for the simple act of voicing criticism or independent views.”
CRNI Director Robert “Bro” Russell: “Hadi has been and will continue to be a fine and responsible cartoonist and social commentator.  We followed his troubles with the authorities a number of years ago when he responded with calm and patience.  We hope he will be released soon, with a minimum of damage . . . to the credibility of the Revolutionary Guards.”


The short URL of the present article is: http://cartoonistsrights.org/yVsY2


lebanon #insta_lebanon #hadi_heidari #hadiheidari #crime #terrorism #war
NOTIZIA:
Il Cartoonist Iraniano Hadi Heidari è stato arrestato per aver disegnato questo cartoon in solidarietà della Francia colpita dagli attentati del 13 Novembre.
COSIDERAZIONI TRA QUESTA NOTIZIA E I MEDIA ITALIANI:
In questi giorni tutti i più importanti giornali d'Europa e degli USA riportano la notizia dell'arresto di Hadi, la notizia è stata diffusa grazie soprattutto al passaparola tra Cartoonists di gran parte del Mondo.
Nessun giornale Italiano fino ad oggi ha riportato la notizia anche se sono stati informati, per loro è più semplice e sbrigativo ridurre tutto ai minimi termini....Islamico= Terrorista, troppo complicato per loro verificare, analizzare, o forse è che manca proprio la sensibilità per la sorte di queste persone.
E pensare che fonti del governo Iraniano immediatamente dopo le stragi di Parigi , rilasciarono dichiarazioni ufficiali di condanna degli attentati, questo a mio modo di vedere contrasta con l'arresto di Hadi.
Qualcuno potrà pensare che con tutto quello che sta accadendo la sorte di Hadi è insignificante; allora vorrei mettere all'attenzione il fatto che già nel 2009 Hadi venne arrestato solo per aver partecipato ad una veglia di preghiera per le vittime della repressione accaduta quello stesso anno, anche allora grazie ad alcuni sfigati cartoonist di mezzo mondo la notizia venne diffusa da tutti i giornali mondiali, questo servì a fare pressione su l'Iran e Hadi venne rilasciato (naturalmente nessun cenno di notizia sui media Italiani).
Per chi ancora non l'avesse capito , è il silenzio che permette che persone come Hadi rimangano in carcere.
Non mi faccio illusioni , ma almeno quando mi guardo allo specchio non mi faccio schifo, nel mio piccolo posso dire di aver provato a cambiare qualcosa, come non mi illudo perchè so che molti neanche leggeranno questo mio post, e probabilmente apparirò ridicolo, ma sto bene con me stesso.
Paolo Lombardi


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L'appello per la sua libertà


Ho fatto questo cartone animato quando è stato arrestato nel 2009. speranza sarà rilasciato immediatamente
Firux Kutal

venerdì 26 giugno 2015

Free Atena Farghadani!! #Draw4Atena

Vignettisti di tutto il mondo in solidarietà di Atena Farghadani


Decine di artisti e vignettisti di tutto il mondo hanno lanciato una campagna in favore dell'artista iraniana, Atena Farghadani condannata a 12 anni di reclusione per una vignetta satirica.

Dopo una lettera aperta dal gruppo della campagna statunitense Cartoonists Rights Network International,  e un appello di Michael Cavna delWashington Post , gli artisti e cartoonists di tutto il mondo hanno condiviso i loro cartoons attraverso i social media per aumentare la consapevolezza del suo caso, date anche le sue precarie condizioni di salute .
The Guardian, ha accettato  di condividere a livello globale le vignette nella sezione Guardian Witness: "#Draw4Atena: add your cartoons in support of the jailed Iranian artist"
Su Twitter, Facebook ecc. l’hashtag per la condivisione è  #Draw4Atena.

CRNI ha lanciato anche un appello per mandare una mail in supporto ad Atena Farghadani.

free Atena
3 giugno2015
Mana Neyestani


Free Atena Farghadani!!
#Draw4Atena #AtenaFarghadani
@guardian @GuardianWitness #Iran
Gianluca Costantini



#Draw4Atena    Shahrokh Heidari
Iranian artist Atena Farghadani is sentenced to 12 years in prison over an illustration depicting members of the Iranian parliament as animals. Sharokh Heidari is only one of the cartoonists that responded with a protest cartoon. You can join the campaign by adding your own protest cartoon to social media or to our newsroom with the hashtag #Draw4Atena or (if you can’t draw) by writing an open letter to the government of Iran.
15 Jun 2015 (CARTOON MOVEMENT)


Kianoush
Kianoush









di Franco Bianco (qui la versione in inglese)
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il cartoon di Atena Farghadani

tutta la storia

domenica 2 novembre 2014

Reyhaneh Jabbari


Iran, Reyhaneh Jabbari è stata impiccata. Aveva ucciso il suo stupratore
Esecuzione della pena capitale nonostante gli appelli internazionali alle autorità iraniane


Rayhaneh Jabbari, who was sentenced
Paolo Lombardi
. 25 Oct 2014



The Iranian hunter
Cecigian
Dedicated to Reyhaneh Jabbari 28 Oct 2014

THE FALSE THEOREM
Gianfranco Uber
The justice based on the death penalty is not true justice. (also known as the postulate of Rouhami and spread not only in Iran) 26 Oct 2014
[IL FALSO TEOREMA DI TEHERAN
La giustizia costruita sulla pena di morte non è vera giustizia ]



 baloons
Magnasciutti


reyhaneh jabbari
Doaa Eladl
execution the Iranian girl reyhaneh jabbari 29 Oct 2014






Reyhaneh Jabbari, la ventiseienne iraniana impiccata sabato in Iran per aver ucciso un uomo che accusava di tentato stupro, ha lasciato questo messaggio vocale alla madre lo scorso aprile (quando era prevista la sua esecuzione poi rimandata). Alcuni attivisti iraniani lo hanno trascritto e fatto circolare su internet: lo considerano il suo testamento. Reyhaneh è stata seppellita domenica mattina, ma alla famiglia non è stato permesso di celebrare un funerale per lei. 
Cara Shole,
oggi ho appreso che e’ arrivato il mio turno di affrontare la Qisas (la legge del taglione ndr). Mi sento ferita, perché non mi avevi detto che sono arrivata all’ultima pagina del libro della mia vita. Non pensi che dovrei saperlo? Non sai quanto mi vergogno per la tua tristezza. Perché non mi hai dato la possibilità di baciare la tua mano e quella di papa’?
Il mondo mi ha permesso di vivere fino a 19 anni. Quella notte fatale avrei dovuto essere uccisa. Il mio corpo sarebbe stato gettato in un qualche angolo della città e, dopo qualche giorno, la polizia ti avrebbe portata all’obitorio per identificare il mio cadavere, e avresti appreso anche che ero stata stuprata. L’assassino non sarebbe mai stato trovato poiché noi non godiamo della loro ricchezza e del loro potere. E poi avresti continuato la tua vita nel dolore e nella vergogna, e un paio di anni dopo saresti morta per questa sofferenza, e sarebbe finita cosi’.
Ma a causa di quel colpo maledetto la storia e’ cambiata. Il mio corpo non e’ stato gettato via, ma nella fossa della prigione di Evin e nelle sue celle di isolamento e ora in questo carcere-tomba di Shahr-e Ray. Ma non vacillare di fronte al destino e non ti lamentare. Sai bene che la morte non e’ la fine della vita.
Mi hai insegnato che veniamo al mondo per fare esperienza e per imparare una lezione, e che ogni nascita porta con se’ una responsabilità. Ho imparato che a volte bisogna combattere. Mi ricordo quando mi dicesti che l’uomo che conduceva la vettura aveva protestato contro l’uomo che mi stava frustando, ma quest’ultimo ha colpito l’altro con la frusta sulla testa e sul volto, causandone alla fine la morte. Sei stata tu a insegnarmi che bisogna perseverare, anche fino alla morte, per i valori.
Ci hai insegnato andando a scuola ad essere delle signore di fronte alle liti e alle lamentele. Ti ricordi quanto hai influenzato il modo in cui ci comportiamo? La tua esperienza pero’ e’ sbagliata. Quando l’incidente e’ avvenuto, le cose che avevo imparato non mi sono servite. Quando sono apparsa in corte, agli occhi della gente sembravo una assassina a sangue freddo e una criminale senza scrupoli. Non ho versato lacrime, non ho supplicato nessuno.  Non ho cercato di piangere fino a perdere la testa, perché confidavo nella legge.
Ma sono stata incriminata per indifferenza di fronte ad un crimine. Vedi, non ho ucciso mai nemmeno le zanzare e gettavo fuori gli scarafaggi prendendoli per le antenne. Ora sono colpevole di omicidio premeditato. Il mio trattamento degli animali e’ stato interpretato come un comportamento da ragazzo e il giudice non si e’ nemmeno preoccupato di considerate il fatto che, al tempo dell’incidente, avevo le unghie lunghe e laccate.
Quanto ero ottimista ad aspettarmi giustizia dai giudici! Il giudice non ha mai nemmeno menzionato che le mie mani non sono dure come quelle di un atleta o un pugile. E questo paese che tu mi hai insegnata ad amare non mi ha mai voluta, e nessuno mi ha appoggiata anche sotto i colpi dell’uomo che mi interrogava e piangevo e sentivo le parole più volgari. Quando ho rimosso da me stessa l’ultimo segno di bellezza, rasandomi i capelli, sono stata premiata con 11 giorni di isolamento.
Cara Shole, non piangere per quello che senti. Il primo giorno che nell’ufficio della polizia un agente anziano e non sposato mi ha colpita per via delle mie unghie, ho capito che la bellezza non e’ fatta per questi tempi.  La bellezza dell’aspetto, la bellezza dei pensieri e dei desideri, la bella calligafria, la bellezza degli occhi e di una visione, e persino la bellezza di una voce piacevole.
Mia cara madre, il mio modo di pensare e cambiato e tu non sei responsabile. Le mie parole sono senza fine e le darò a qualcuno in modo che quando sarò impiccata senza la tua presenza e senza che io lo sappia, ti verranno consegnate. Ti lascio queste parole come eredita’.
Comunque, prima della mia morte, voglio qualcosa da te e ti chiedo di realizzare questa richiesta con tutte le tue forze e tutti i tuoi mezzi. Infatti, e’ la sola cosa che voglio dal mondo, da questo paese e da te. So che hai bisogno di tempo per questo. Per questo ti dirò questa parte del mio testamento per prima. Per favore non piangere e ascolta. Voglio che tu vada in tribunale e presenti la mia richiesta. Non posso scrivere questa lettera dall’interno della prigione con l’approvazione delle autorità, perciò ancora una volta dovrai soffrire per causa mia.  E’ la sola cosa per cui, anche se tu dovessi supplicarli, non mi arrabbierei – anche se ti ho detto molte volte di non supplicarli per salvarmi dalla forca.
Mia buona madre, cara Shole, più cara a me della mia stessa vita, non voglio marcire sottoterra. Non voglio che i miei occhi o il mio cuore giovane diventino polvere. Supplicali perché subito dopo la mia impiccagione, il mio cuore, i reni, gli occhi, le ossa e qualunque altra cosa possa essere trapiantata venga sottratta al mio corpo e donata a qualcuno che ne ha bisogno. Non voglio che sappiano il mio nome, che mi comprino un bouquet di fiori e nemmeno che preghino per me. Ti dico dal profondo del cuore che non voglio che ci sia una tomba dove tu andrai a piangere e soffrire.  Non voglio che tu indossi abiti scuri per me. Fai del tuo meglio per dimenticare i miei giorni difficili. Lascia che il vento mi porti via. 
Il mondo non ci ama. Non voleva il mio destino. E adesso sto cedendo e sto abbracciando la morte. Perché nel tribunale di Dio incriminerò gli ispettori, l’ispettore Shamlou, il giudice, i giudici della Corte suprema che mi hanno colpita quando ero sveglia e non hanno smesso di abusare di me. Nel tribunale del creatore accuserò il dottor  Farvandi, e Qassem Shabani e tutti coloro che per ignoranza o menzogna mi hanno tradita e hanno calpestato i miei diritti.
Cara Shole dal cuore d’oro, nell’altro mondo siamo io e te gli accusatori e loro sono gli imputati. Vediamo quel che vuole Dio. Io avrei voluto abbracciarti fino alla morte. Ti voglio bene.
Reyhaneh


(fonte)

giovedì 7 agosto 2014

Iran - Forte repressione contro la stampa libera


#freesaba http://ortakhaber.com/

Free Iranian journalist Saba Azarpeik
Frihet for iransk journalist Saba Azarpeik
İranlı gazeteci Seba bırakılsın

Firuz Kutal




[ACTU] Une journaliste culturelle iranienne condamnée à 2 ans de prison : http://bit.ly/1ojp3ao - Dessin de Mana Neyestani
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[NEWS] Iranian journalist sentenced to 2 years in prison : http://bit.ly/1qIoHPd - Cartoon by @Mana Neyestani
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La notizia

Iran, escalation della repressione: Amnesty International denuncia una nuova ondata di attacchi contro i giornalisti

CS116-31/07/2014
Secondo un documento diffuso oggi da Amnesty International, il forte aumento degli arresti, delle incriminazioni e delle condanne nei confronti dei giornalisti indipendenti in Iran è il segnale di quanto siano determinate le autorità di Teheran a stroncare le speranze di maggiore libertà generate dall'elezione del presidente Hassan Rouhani.

"Il modo in cui i giornalisti vengono trattati pone a rischio tutto ciò che loro dovrebbero fare. Negli ultimi mesi, chiunque sia stato sospettato di avere posizioni critiche nei confronti delle autorità ha rischiato sempre di più di essere arrestato e processato. In questo modo si è diffuso un intenso clima di paura, nel quale ogni espressione critica porta direttamente in prigione" - ha dichiarato Hassiba Hadj Sahraoui, vicedirettrice del programma Medio Oriente e Africa del Nord di Amnesty International.

"La politica di 'tolleranza zero' adottata dalle autorità nei confronti di tutto ciò che non rappresenti le idee e le voci dello stato significa che anche solo riferendo notizie si può finire in carcere" - ha sottolineato Sahraoui.

Negli ultimi mesi, l'ondata repressiva che si era intensificata all'indomani delle contestate elezioni presidenziali del 2009 ha conosciuti nuovi picchi. Le autorità paiono aver allargato il perimetro della repressione con l'intento di stroncare ogni aspirazione al cambiamento venutasi a creare con le promesse di maggiore libertà seguite all'elezione, nel 2013, del presidente Hassan Rouhani.

I giornalisti iraniani e i corrispondenti della stampa estera vanno incontro a minacce, intimidazioni, arresti e condanne a causa della loro legittima attività giornalistica. Altri operatori dei media, come i filmmaker, hanno subito provvedimenti giudiziari che hanno impedito loro di proseguire a lavorare.

Molte delle persone arrestate sono state accusate di reati previsti dal codice penale islamico e descritti in modo del tutto vago, come "diffusione di bugie", "diffusione di propaganda contro il sistema" o "procurare disagio nella mente dei cittadini".

Il risultato è la criminalizzazione di tutta una serie di attività pacifiche. Le autorità stanno inoltre ricorrendo a estenuanti durate dei processi, al rientro in carcere per terminare parti di pena non scontate e al rifiuto di permessi per motivi di salute per minacciare i giornalisti che osano criticarle.

"Queste disposizioni di legge eccessivamente ampie vengono usate come uno strumento per impedire ai giornalisti di fornire al mondo informazioni indipendenti sulla situazione sociale e politica in Iran" - ha commentato Sahraoui.

"Il sistema giudiziario gioca con la legge e usa la durata dei processi e la minaccia di tornare in carcere per scontare pene residue per spingere i giornalisti all'autocensura" - ha proseguito Sahraoui.

Jason Rezaian, corrispondente dall'Iran del Washington Post di doppia cittadinanza irano-statunitense, è stato arrestato il 22 luglio 2014 a Teheran insieme alla moglie, Yeganeh Salehi, giornalista del quotidiano emiratino The National. Tre giorni dopo il responsabile del potere giudiziario, Gholamhossein Esma'ili, ha confermato gli arresti annunciando ulteriori informazioni solo alla fine delle "indagini tecniche e degli interrogatori".  Non si hanno ulteriori informazioni sulla sorte dei due giornalisti.

Saba Azarpeik, una giornalista che collabora con diverse pubblicazioni riformiste di Teheran, è stata arrestata il 28 maggio 2014 e da allora è detenuta in una località sconosciuta. Il 21 e 22 luglio è stata portata di fronte alla sezione 26 del tribunale rivoluzionario della capitale per rispondere di "diffusione di bugie" e "diffusione di propaganda contro il sistema", per cui era stata già arrestata nel gennaio 2013.

Hossein Nourani Nejad, giornalista e membro del partito politico Fronte della partecipazione, rischia di trascorrere sei anni in carcere dopo che nel giugno 2014 un tribunale rivoluzionario di Teheran lo ha giudicato colpevole di "diffusione di propaganda contro il sistema" e di "riunione e collusione contro la sicurezza nazionale". Era stato arrestato il 21 aprile nella capitale e fino al processo era stato tenuto in isolamento nel carcere di Evin. Due mesi prima, era tornato dall'Australia, dove stava seguendo un corso post-laurea, per vedere per la prima volta suo figlio, appena nato. Era stato già arrestato nel 2009.

Il 27 luglio 2014 un altro giornalista, Serajeddin Mirdamadi, è stato condannato a sei anni di carcere per "diffusione di propaganda contro il sistema" e "riunione e collusione contro la sicurezza nazionale".

Negli ultimi mesi vari operatori dell'informazione sono stati richiamati in carcere per scontare residui di pene inflitte per reati previsti dalle generiche norme sulla sicurezza nazionale. Tra questi figurano Mahnaz Mohammadi, autrice di documentari e attivista per i diritti delle donne; Reyhaneh Tabatabaei, giornalista ed ex opinionista dei quotidiani Shargh e Bahar; Marzieh Rasouli, direttrice di alcune testate riformiste; e Sajadeh Arabsorkhi, giornalista.

"Il giornalismo indipendente non è un reato. Le autorità iraniane devono rilasciare immediatamente e incondizionatamente tutte le persone arrestate e imprigionate negli ultimi mesi solo per aver esercitato in modo pacifico il loro legittimo diritto alla libertà d'espressione, di associazione e di riunione" - ha concluso Sahraoui.
fonte

Altri disegni



Stoning in Iran
Alfredo Sábat
Iran has a grim history of death by stoning. A cartoon for the publication Human Total: A Violence Prevention Learning Resource, a learning resource on the prevention of violence, published by ICAP. 21 May 2013

 
Breaking Free
Mohammad Saba'aneh
Journalists will always try to break free from any sort of control, and tell the stories that they want to tell. 15 Nov 2013


Reporting Is Resistance
Mike Flugennock
From police assaults on citizens photographing Occupy protests to Al Jazeera reporters' imprisonment by the Egyptian regime, journalists worldwide have endured escalating attacks by authoritarian regimes. It's gotten to the point where simply reporting the news is an act of resistance. 24 Jul 2014

martedì 18 febbraio 2014

L'INSOSTENIBILE LEGGEREZZA DELLA LIBERTA' DI PENSIERO

Al Jazeera ha riportato  l'avvenuta esecuzione del poeta iraniano Hashem Shaabani.


Hashem Shaabani scriveva: "Non ho mai usato un'arma che non fosse la mia penna".


THE UNSUSTAINABLE LIGHTNESS OF FREEDOM
Al Jazeera reports that the iranian poet Hashem Shaabani was hanged January 27
at an unidentified Iranian prison.
13 Feb 2014



Seven Reasons Why I Should Die for Hashem Shaabani :
For seven days they shouted at me:
You are waging war on Allah!
Saturday, because you are an Arab!
Sunday, well, you are from Ahvaz
Monday, remember you are Iranian
Tuesday: You mock the sacred Revolution
Wednesday, didn't you raise your voice for others?
Thursday, you are a poet and a bard
Friday: You're a man, isn't that enough to die?

Shaabani, è stato un attivista pacifista per i diritti del suo popolo, ed anche un poeta molto conosciuto. Suo padre, Khalaf Shaabani, aveva combattuto contro Saddam Hussein durante la Guerra Iran-Iraq e si era guadagnato diverse onoreficenze. Hashem aveva rifiutato le armi e si era impegnato nel dialogo con la maggioranza sciita, nel tentativo di far conoscere meglio agli iraniani la cultura degli Ahwazi. Per questo, dopo la laurea in Scienze Politiche presso l’Univesità di Ahvaz, Shaabani aveva aperto l’Istituto per il Dialogo, un centro promuoveva la traduzione di poemi in lingua persiana in Arabo e viceversa.



Funeral of the Free Word
Saad Murtadha
The free pen is still an endangered species. 17 Feb 2014



Suppressing freedom of speech
Mohsen Izadi
Suppressing freedom of speech in dictatorships!!! 17 Feb 2014

 
Iran's Minister of Culture and Islamic Guidance: There's no Censorship in Iran
12.02.2014
Mana Neyestani

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La notizia

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BIGLIETTI DI SOLA ANDATA DA TEHERAN

lunedì 26 agosto 2013

BIGLIETTI DI SOLA ANDATA DA TEHERAN (mostra)

BIGLIETTI DI SOLA ANDATA DA TEHERAN
Echi di rivolta, voci dall’esilio
Fotografie di Pietro Masturzo
Vignette di Mana Neyestani e Kianoush Ramezani
Documenti video di Martina Castigliani e Francesco Alesi

Villa Soragna – Parco Nevicati, Collecchio (PR) 23 agosto- 7 settembre 2013
Inaugurazione venerdì 23 agosto, ore 19.00

CON IL PATROCINIO E CONTRIBUTO: Regione Emilia Romagna - Provincia di Parma - Comune di Collecchio
IDEAZIONE E ALLESTIMENTO: Bomba di Riso
IN COLLABORAZIONE CON: Mandeep photography - Coconino Press
MAIN SPONSOR: Campus





LA MOSTRA
UN BIGLIETTO DI SOLA ANDATA
C’è una forma estrema di viaggio, che per sua natura non prevede il ritorno ma che, per sua natura, si nutre del desiderio di ritornare. L’esilio è un viaggio che si compie una sola volta e in un’unica direzione ma che non smette mai di tornare con il pensiero, l’immaginazione, la parola, la rabbia sui propri passi.
L’Iran è tra i paesi che più di tutti hanno spinto la propria migliore gioventù a intraprendere questo viaggio: è successo la prima volta nel 1979, quando la Rivoluzione iraniana ha divorato molti dei suoi stessi figli, costringendoli all’esilio; accade nuovamente oggi con gli esponenti del Movimento Verde e con tutti coloro che si battono per una svolta democratica del regime degli Ayatollah. Il Collecchio Video Film Festival, che nel suo decennale si interroga sul senso del viaggio, dedica l’evento speciale ai volti, alle voci e alle opere di alcuni di coloro che hanno compiuto questo viaggio di sola andata.
ECHI DI RIVOLTA: GLI SCATTI DI PIETRO MASTURZO

venerdì 21 giugno 2013

Elezioni iraniane: vince Rohani



Hassan Rohani's paranoia
Miguel Villalba Sánchez (Elchicotriste)
new president in Iran, old paranoia growing 15 Jun 2013
https://cartoonmovement.com/cartoon/hassan-rohanis-paranoia



THE MODERATOR
Gianfranco Uber
Hassan Rouhani won the iranian election. His moderation about nuclear strategy make hope for better relations with west nevertheless despite the many reservations by Israel 17 Jun 2013


Valet i Iran 
Jan -Erik Ander



IRAN ELECTION
By Patrick Chappatte, The International Herald Tribune - 6/14/2013



A moderate mullah in IRAN
By Patrick Chappatte, Le Temps, Switzerland - 6/18/2013



Elecciones en Irán
By Angel Boligan, El Universal, Mexico City, www.caglecartoons.com - 6/15/2013




IRAN: Après le cinglé Amadinedjad, élection du nouveau président iranien: un modéré. UN PEU D'ESPOIR ?

Plantu

slight opening
By Joep Bertrams, The Netherlands - 6/18/2013






Iranian Stinker
By Steve Sack, The Minneapolis Star Tribune - 6/18/2013


La Elección de Rohani
By Taylor Jones, El Nuevo Dia, Puerto Rico - 6/19/2013

 




New softie Irans President
Marian Kamensky
softie 17 Jun 2013
https://cartoonmovement.com/cartoon/new-softie-irans-president


Svolta in Iran, vince il moderato Rohani
Pierfrancesco Uva



Hasan Bleibel





Iran : l'élection de Hassan Rohani par Ali Dilem (Algérie) 
Dilem

Nota:
15 giugno 2013
Hassan Rouhani ha vinto le elezioni presidenziali iraniane. Hassan Rouhani, 64 anni, candidato moderato, ha superato il 50 per cento dei voti, evitando così il ballottaggio. Al secondo posto c’è il candidato conservatore Mohammad Bagher Ghalibaf.
Dopo l’«era Ahamdinejad», è Hassan Rohani, il candidato moderato sostenuto dai riformisti, il nuovo presidente dell’Iran.


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Link: