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domenica 2 settembre 2018

World Humor Awards: premio Buduàr 2018 a Giuliano Rossetti

Terza edizione dei World Humor Awards a Salsomaggiore Terme. Hotel Terme Baistrocchi.
Il "Premio Buduàr- Maestro dell'Arte Leggera" è stato assegnato a Giuliano Rossetti.

Prize Buduàr to Giuliano Rossetti.

GIULIANO ROSSETTI GIULIANO
 Premio "BUDUÀR"
Maestro dell'arte leggera










Giuliano Rossetti presso Ristorante con Locanda Alle Roncole.



Biografia
Nato a Campi Bisenzio nel 1935, vive e lavora a Firenze.
Ha esordito verso la fine degli anni '50 sulla rivista Il Travaso; da allora i suoi lavori sono stati poi pubblicati sulle più importanti riviste di satira e umorismo: Bertoldo, Help, Ca Balà, Il Male, Satyricon, Tango. Attualmente collabora con i giornali La Repubblica, Guerin Sportivo, Boxer. Ha pubblicato diversi libri di satira, vinto premi in rassegne umoristiche di tutto il mondo e tenuto numerose mostre personali. Ed è tutto o quasi.



Il “Premio Buduàr”,  è una scultura appositamente ideata e realizzata dall’artista Laura Lapis*. L’opera rappresenta un divano, il simbolo di “Buduàr, Almanacco dell’Arte leggera”,
 e la scultrice sanremese lo ha rappresentato con i cuscini piegati in un simpatico sorriso, nello spirito della rivista umoristica,
 Per realizzare la scultura ha scelto l’ardesia, pietra estratta in Liguria e tipica dell’architettura ligure medievale (portali, stemmi, meridiane) e familiare per l’utilizzo nelle scuole nella fabbricazione delle comuni lavagne.

*= Laura Lapis, umbra di adozione ligure, nasce come grafica e diventa illustratrice umoristica. Ha realizzato il biglietto d’auguri più lungo del mondo(5mt x 32mt) che è presente sul Guinness dei Primati. Ha una lunga esperienza nel settore dei gadgets. Ha curato vari eventi di settore tra cui Il Premio Salemi Disegnatori Umoristi Non Professionisti (1991/93), Mondografico (Lingotto, Torino, 1994), weekend degli umoristi (1994/96), Comic Work Shop (Viterbo, 1995), e altre mostre del settore in Fiera di Milano. Inoltre ha seguito il lancio e lo sviluppo per il primo anno della “Strip più lunga del mondo” (1996). Dagli anni 2000 ha iniziato a sperimentare la lavorazione della pietra.

martedì 19 dicembre 2017

La salma di Vittorio EmanueleIII torna in Italia.

QUI GIACE UN 
RE
CHE PORTO'
IN GUERRA
L'ITALIA
A FIANCO
DEI NAZISTI
CHE FIRMO'
LE LEGGI RAZZIALI
CHE ACCETTO'
LA DEPORTAZIONE
DEGLI EBREI
E CHE NON SEPPE
NEPPURE GESTIRE
UN ONOREVOLE 
ARMISTIZIO


UNA COLONNA INFAME
Il rientro in Italia delle spoglie di Vittorio Emanuele III non provoca in me una grande disapprovazione. I giovani di oggi, di questo Re, non ne sanno proprio nulla ed è male.
Avrei trovato persino giusto che il rientro fosse gestito in modo ufficiale ma solo al fine di non dimenticare la Storia e di non farla dimenticare.
Gianfranco Uber



ANSA: Vittorio Emanuele III è stato portato su suolo italiano a settant'anni dalla morte, due giorni dopo l'arrivo, da Montpellier, della regina Elena.
Un velivolo dell'Aeronautica militare ha prelevato la bara ad Alessandria d'Egitto, dove giaceva nella cattedrale di Santa Caterina e, dopo una tappa intermedia, ha fatto scalo all'aeroporto di Cuneo-Levaldigi. La bara è poi giunta al Santuario di Vicoforte (Cuneo), per una cerimonia descritta come "sobria e discreta": ai giornalisti, ai turisti e ai pellegrini le porte sono state aperte solo dopo due ore. A chiedere al Presidente della Repubblica di interessarsi per far rientrare in Italia le spoglie di Vittorio Emanuele III è stata la famiglia Savoia e Mattarella si è rivolto al Governo per il supporto necessario. Sarebbe stato altrimenti molto difficile, infatti, viene rilevato in ambienti del Quirinale, organizzare il trasferimento dall'Egitto all'Italia.



Le altezze reali
Riccardo Marassi

#savoia
Lucio Fontana



Fogliazza



Non ero basso
Mauro Biani


Chi non conosce la storia è condannato a ripeterla
Durando


re
Riverso


Re
Ingrami / CeciGian


i privilegi non finiscono mai
Giuliano


TUTTI I SILENZI COLPEVOLI DEL RE DI AUSCHWITZ
Smemorati storici - Il rientro della salma di Emanuele III con volo di Stato avallato dal presidente della repubblica 
L’operazione è stata condotta in segreto, escludendo del tutto l’opinione degli italiani. Torna in Italia, circondata da strane dichiarazioni di commosso cordoglio, la salma di Vittorio Emanuele Terzo. Torna dopo aver fatto passare, quasi in sordina il corpo della moglie Elena, frequentatrice assidua (ci ricordano le fotografie e gli archivi dei giornali), della Camera dei fasci e delle corporazioni. I parenti hanno ringraziato il presidente Mattarella, che ha agito in segreto, come se il capo dello Stato avesse l’autorità per assolvere, “motu proprio”, i criminali di guerra.
Vittorio Emanuele terzo è stato un criminale di guerra, e poichè molti sembrano averlo dimenticato, occorre ricordare che si tratta del solo re europeo che ha firmato e lasciato attuare fino ai dettagli le “leggi razziali” che hanno privato i cittadini italiani ebrei del diritto di vivere e del diritto di morire, per poter essere consegnati, non più italiani, a Hitler e a gli impresari di Auschwitz.
Tutto ciò impedisce il ritorno di una salma che è stata giustamente tenuta lontana fino a quando avrebbe potuto dare luogo a una folle e assurda celebrazione di gente storicamente ottusa e senza memoria? No, naturalmente. Le salme appartengono a familiari e amici. Ma tutto sta avvenendo in una condizione di vuoto morale e politico di molti, di silenzio non dovuto dei testimoni, e di mancanza di rispetto del presidente della Repubblica per la storia italiana e il prezzo di dolore e di morte pagato dagli Italiani al re complice di tutti i delitti del fascismo e del nazismo. E ciò provoca indignazione e disorientamento. Siamo il solo Paese europeo in cui il re si è prestato a svendere i suoi cittadini ebrei.
Siamo il solo Paese in cui il re è stato co-autore di un colpo di Stato che ha violato lo Statuto Albertino (la Costituzione di allora), ha permesso e avallato e sottoscritto un lungo governo di omicidi, persecuzioni e delitti su commissione persino all’estero, e poi una guerra che, da capo delle forze armate, non poteva non sapere l’esito tragico e la trappola mortale per i suoi uomini.
Ma le “leggi razziali” sono il suo capolavoro di monarca indifferente alla gravità del delitto che stava compiendo. È vero che persino i fascisti se ne solo liberati (a Salò) profittando della vergognosa fuga di questo re che abbandona il suo regno nel momento del più grave pericolo. Ma non si vede perchè, in Europa, solo l’Italia, con i buoni uffici del presidente di una Repubblica nata dalla Resistenza, non voglia avere un passato e insista in un umiliante e vergognoso oblìo.
Ci hanno detto che sono passati settant’anni. È vero. Settant’anni da Auschwitz. Con la sua firma in calce alle leggi razziali, Vittorio Emanuele terzo è diventato (e resta, da criminale di guerra) il re di Auschwitz.
di Furio Colombo | 18 dicembre 2017

giovedì 9 novembre 2017

Elezioni siciliane : le vignette del giorno dopo


UN OPERA D'ARTE
Stando agli exit poll in Sicilia se ancora c'è incertezza su chi avrebbe vinto di certo sembra che il perdente sia il PD di Renzi.
Pare che Michelangelo dicesse che il segreto era di togliere tutto il superfluo ma
primo: non esagerare;
secondo: era Michelangelo.
Gianfranco Uber


SICILIA, LA RIVOLTA DEI PUPI
Uno spettacolo molto atteso, ma con scarsa affluenza di pubblico: ha votato meno della metà degli aventi diritto (46,76 per cento). Detto altrimenti: il 53,24 dei siciliani non crede alle promesse dei politici.
Ivano Sartori



Exit pool
Giannelli




Il miracolo di Renzi
Giannelli






ElleKappa



ElleKappa



Toscano in fumo
Mario Bochicchio




Gattopardo
Mauro Biani



Flop Sicilia terremota Pd, ma Renzivuole resistere.
Durando



PD
Paolo Lombardi


Il nuovo che avanza
Paride Puglia




Stai sereno
Beppe Mora


Nella sinistra vige la legge del "cupio dissolvi"
Giuliano Rossetti


Dopo le elezioni
Fulvio Fontana


Sicilia, il centrodestra davanti Il M5S insegue, disfatta del Pd.
Nico Pillinini

PD=Partito Dèbâcle
Pillinini




#ElezioniSicilia2017 #ElezioniRegionaliSicilia2017 #elezionisicilia #Renzi #vignette #umorismo #satira #rosatellum #politica #PD
Airaghi


INTANTO, AL CLUB DEI PERDENTI
Natangelo




FULL IMMERSION NELL’AMORE
Natangelo



RIPARTE IL TRENO DI RENZI
Nico Pillinini



SE…

Voci dal Pd, dopo la sconfitta: «Se ci fosse stata più generosità a sinistra e maggiore apertura al centro avremmo giocato le nostre carte anche contro una destra unita… Se Pietro Grasso avesse accettato di candidarsi… Se quelli di Mdp non ci avessero traditi… Se una certa sinistra non avesse appoggiato Fava». E questo sarebbe un ragionare da politici? Con i se e con i ma, la storia non si fa. L'unica replica possibile: se mia nonna avesse le ruote, sarebbe una carriola. Oppure: se mio nonno avesse sette palle, sarebbe un flipper. Perché non: e se il Pd buttasse fuori Renzi e tutto il suo Giglio magico? Questo si può ancora fare. La storia siete voi. Non siate pecore del pastore che vi conduce al macello.
Ivano Sartori

martedì 31 ottobre 2017

GIULIANO - PIETRO La vita è una galera

GIULIANO

PIETRO
La vita è una galera
prefazione di Leandro Castellani

La vita in carcere raccontata da dietro le sbarre.
Un libro in strip tutto da ridere.

Autore Giuliano
Titolo Pietro. La vita è una galera
Collana Piccola Biblioteca del Sorriso
Pagine 112
Formato 13,5 x 20,5 cm
Rilegatura brossura
Peso  0.200 kg
Casa Editrice: Festina Lente Edizioni
La dura vita in carcere di un duro

«Vorrei proprio conoscerlo ’sto detenuto 35, al secolo Pietro, sornione, pacioccone, abile affarista, ma soprattutto maestro nella vecchia nobile arte dell’arrangiarsi, pronto a trarre qualcosa di buono anche dal tanto di cattivo che gli passa davanti. Vorrei conoscerlo e sono sicuro che diverremmo buoni amici, tutti e due rassegnati a vivere in un Paese che somiglia sempre più a una galera, oppure in una galera che somiglia sempre più al nostro Paese. Scelga il lettore! Ma tutti e due – lui ed io – disponibili a prendere il mondo per il suo verso, tanto cambiarlo è operazione difficile, ardua e forse vana» (Leandro Castellani).
.

Giuliano. Giuliano Rossetti, in arte semplicemente Giuliano, nasce in tenera età nel 1935 molto a sud-ovest di Milwaukee, ovvero a Campi Bisenzio. Noto per il suo humour graffiante, ha iniziato la propria carriera sul Travaso delle idee per approdare poi nel corso degli anni a Il Male, di cui ben presto divenne una delle firme più note, CaBalà, Pardon, La Repubblica, La Nazione, Guerin Sportivo, Corriere fiorentino per citarne solo alcune delle testate più note.
 Apprezzato vignettista, vincitore di premi in varie rassegne umoristiche internazionali, i suoi lavori sono stati pubblicati sulle più importanti riviste di satira e di umorismo e sui più noti quotidiani. Una ventina di libri all’attivo, da 38 anni sta lavorando ai testi e alle illustrazioni di una monumentale biografia in braille di Gengis Khan.

Il vignettista Giuliano racconta il nuovo libro sull'ergastolano Pietro 35: "E' uno dei miei primi personaggi, anzi sono io. La prigione? Metafora della vita"








Qui qualche Pagina in anteprima
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Nota:

GIULIANO
(Costantinopoli 331 - Persia 363) imperatore romano. Nipote di Costantino, fu proclamato imperatore dai suoi soldati nel febbraio del 360 e riconosciuto da tutto l’impero nel 361, alla morte di Costanzo. Pur professando apertamente il paganesimo, il nuovo imperatore proclamò la libertà di culto per tutte le religioni ed esercitò una tolleranza religiosa generale. Di G. ci sono giunte numerose opere in greco: 8 orazioni, un’ottantina di lettere (fra cui una di carattere autobiografico rivolta agli ateniesi), il Convivio o I Cesari, divertente opera satirica in cui racconta il ricevimento di Costantino sull’Olimpo, e il Misopogon (ovvero «L’odiatore della barba», attributo dei filosofi). Quest’ultimo è una difesa, nutrita di cultura neoplatonica e ricca di spunti ironici, del proprio operato religioso, e una feroce invettiva contro la folla cristiana di Antiochia, che aveva incendiato il tempio di Dafne e l’aveva insultato.

martedì 27 giugno 2017

I risultati dei ballottaggi

Avanza il centrodestra, battuta d'arresto per il centrosinistra. È questa l'immagine che emerge dai risultati dei ballottaggi delle elezioni comunali, segnate da una fortissima astensione: meno di un elettore su due si è recato alle urne.



Leo Renzi
Portos



Unità a Sinistra
Portos



TOTem
Portos




Portos

lunedì 26 giugno 2017
ASTENSIONE RECORD
Elezioni amministrative: indiscutibile vittoria della destra. Per consolarsi la sinistra dice che le politiche sono un'altra cosa.
Ma intanto cresce l'astensionismo, segno evidente della mancanza di  programmi  concreti  e schierati a destra o a sinistra con coraggio e senza mimetismi in modo da assicurare gli elettori sull'utilizzo dei loro voti.
Gianfranco Uber



Mario Airaghi



far resuscitare Berlusconi per la terza volta è l'apoteasi per D'Alema
Giuliano


giusto per dare un suggerimento a Renzi
Giuliano








Giannelli


Analisi
CeciGian

Analisi del voto
Nico Pillinini


ElleKappa


Riccardo Mannelli per il Fatto.
Nota: "Quella vignetta che oggi è nella prima pagina del Fatto Quotidiano mi fa schifo politicamente e umanamente: una bara con dentro Matteo Renzi, si poteva evitare? secondo me sì". Così Debora Serracchiani durante #OreNove, la rassegna stampa del Partito Democratico ha criticato la vignetta di Riccardo Mannelli intitolata "happy end del Pd". "Questo Paese ha bisogno di persone che guardino negli altri non dei nemici, semmai degli avversari politici", continua la dirigente del Partito democratico. E l'autore della vignetta, Riccardo Mannelli, come la prende? Con ironia. "Sarei preoccupato di ricevere dei complimenti. Quindi per me le critiche sono scontate. Certo forse in alcuni casi sono eccessive. Uno fa una pernacchietta e loro non ci dormono la notte. Credo che sia proprio questa la tragedia di questa classe dirigente".


Vanessi-Boi



Beppe Mora