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lunedì 29 gennaio 2024

Giornata della memoria 2024

 


Non dimentichiamo di essere umani.
GIO/ Mariagrazia Quaranta






GIORNO DELLA MEMORIA - 27 Gennaio 2024_

Per non dimenticare...

Marco D'Agostino


GIORNO DELLA MEMORIA 2024
Gran monito del Presidente Mattarella in occasione dell'odierna commemorazione. 
Ricorda a tutti  che "L'Italia fascista adottò ignobili leggi razziste", un accorato invito a ricordare, ma soprattutto a non dimenticare, che quanto può sembrare lontano e improbabile può riaccadere più facilmente di quanto si pensi, come dimostra l'attuale contesto internazionale. #giornodellamemoria #Mattarella
Uber




27 gennaio, Giornata della Memoria. Su SputnInk, per tutto il giorno, una carrellata di vignette.
Questa è la mia.
#kutoshikimimo #satira #SatiraPolitica #giornatadellamemoria #olocausto #nazismo #nazifascismo #auschwitzbirkenau #Gaza #IsraelPalestineConflict #IsraeliCrimes #perte #foryou
Kutoshi Kimino



#GiornoDellaMemoria #Shoah #memoria #fascismo #nazismo
Per la colpa di essere nati.
Mauro Biani


#Taglioalto #memoria
Andiamo avanti.
Mauro Biani



GIORNO DELLA MEMORIA.
Mario Bochicchio


Pillinini



#GiornataDellaMemoria #27gennaio #giornodellamemoria #giornodellamemoria2024 #Auschwitz #genocide #Shoah #Gaza #Palestina #FreePalestine #pace #satira #satiraneurodeficiente #IChinson

Mario Airaghi


#giornatadellamemoria
Giancarlo Covino


#giornatadellamemoria #lilianasegre #gaza #israele #genocidio #27gennaio #vignette
Manuel De Rossi




#GiornataDellaMemoria #Errori #Orrori #Ricordiamo
#Dadgad #LeleCorvi #Vignette
Lele Corvi



da una pagina del graphic novel mio e di Giovanna Carbone


Franco Portinari



Il mortometro - 

#israele #gaza #palestina #genocidio #giornodellamemoria #aja #cosciometro 
@fattoquotidiano
 #vignetta #fumetto #memeitaliani #umorismo #satira #humor #natangelo




Per non dimenticare 

[vignetta pubblicata in ottemperanza del decreto ingiuntivo emesso dal trinbunale delle vignette] 

#israele #gaza #palestina #genocidio #giornodellamemoria #Auschwitz #pernondimenticare #vignetta #fumetto #memeitaliani #umorismo #satira #humor #natangelo


Porci verdi #21
(in cui, la memoria non c'inganna)
Gianlo
#Shoah #giornatadellamemoria #guerra #vittime #carnefici





venerdì 19 gennaio 2024

I saluti fascisti di Acca Larentia

 Nessuna dichiarazione della premier Meloni dopo i saluti fascisti di Acca Larentia. 


Il Silenzio

Geen commentaar #Meloni #fascistengroet #zwijgen #Italie

Joep Bertrams 




Nessuna dichiarazione della premier Meloni dopo i saluti fascisti di Acca Larentia.

#accalarentia #fascismo #vignetta #caricatura #Meloni #umorismo #satira #humor

Marilena Nardi



Gli acrobati

Riccardo Mannelli


"Le colpe sono nostre.Loro non hanno mai governato questo paese. Non hanno mai fatto il ministro della cultura, non hanno mai fattoil ministro dell'istruzione. Siamo stati noi a non riuscire ad educare nessuno..."

Il filosofo Massimo Cacciari sul caso Acca Larentia a Otto&Mezzo La7 , 9 gennaio




Mauro Biani



La Digos è sicura che a #AccaLarentia

nessuno ha urlato Viva l'Italia Antifascista

Durando


Quel che tuttavia stupisce è che, di fronte a comportamenti che configurano patenti violazioni dei fondamenti della nostra Repubblica e delle leggi dello Stato, la forza pubblica non intervenga, forse in ossequio a direttive del potere politico in carica. Così Fulvio Fontana Fulvio Fontana Satira 




LA PRESENZA

#AccaLarentia #neofascisti #fascisti #Digos #satira #vignetta 

Vukic



Annebbiati

#Fascisti #AccaLarentia #Nebbia #Governo #Italia #Nostalgici

Lele Corvi



Intanto ad AccaLarentia…

Luc Garcon



#AccaLarentia

Giancarlo Covino


Manuel De Rossi



PASSO PASSO
Non so quanto potrebbe servire uno scioglimento formale delle organizzazioni estremiste pronte a ricostituirsi con altri nomi ed altri simboli finché il credo nella violenza coverà sotto la cenere.
Certo che sarebbe comunque doverosa una formale dichiarazione di ripudio ed estraneità da certe manifestazioni nostalgiche e non proprio folkloristiche, da parte di chi rappresenta il Paese.
Per ricordare ai più vecchi, ma soprattutto avvertire i giovani, quanto pericoloso sia trascurare certe derive. #FASCISMO #NAZISMO #storia #giovani
Gianfranco Uber





Paolo Calleri

1 September 2023

Culture remodeling

https://cartoonmovement.com/cartoon/culture-remodeling


Venti di Destra
GIO / Mariagrazia Quaranta



_________________________________________

E' bene ricordare che: 

Il saluto romano, anche e più correttamente noto come saluto fascista.

In Italia, a seguito del ritorno della democrazia dopo la seconda guerra mondiale, il gesto è stato vietato dalla legge n. 645 del 20 giugno 1952 ("legge Scelba"), successivamente modificata con la legge n. 205 del 25 giugno 1993 ("legge Mancino"), ma solo qualora compiuto con intento di "compiere manifestazioni esteriori di carattere fascista"; in tale caso può essere punito con la reclusione da sei mesi a due anni e con la multa da 200 euro a 500 euro. Secondo la giurisprudenza di Cassazione, il gesto è vietato nei limiti in cui rappresenti un incitamento alla violenza o costituisca un pericolo di riorganizzazione del partito fascista, in quanto idoneo a raccogliere adesioni e consensi.


La Costituzione

Disposizioni transitorie e finali

I-II-III-IV-V-VI-VII-VIII-IX-X-XI-XII-XIII-XIV-XV-XVI-XVII-XVIII

Elenco Completo

XII

E` vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista.

In deroga all'articolo 48, sono stabilite con legge, per non oltre un quinquennio dall'entrata in vigore della Costituzione, limitazioni temporanee al diritto di voto e alla eleggibilità per i capi responsabili del regime fascista.


Giovedì 18 gennaio 2024

La Cassazione a sezioni riunite ha deciso: il saluto fascista (o romano) nella sua espressione commemorativa non è reato. 

 Le Sezioni Unite della Corte suprema di Cassazione hanno deciso che la condotta tenuta nel corso di una pubblica manifestazione consistente nella

risposta alla «chiamata del presente» e nel «saluto romano» - rituali entrambi evocativi della gestualità del partito fascista - integra il delitto previsto dalla legge Scelba «ove, avuto riguardo a tutte le circostanze del caso, sia idonea ad integrare il concreto pericolo di riorganizzazione del disciolto partito fascista, vietata dalla XII disposizione transitoria e finale

della Costituzione».

Solo «a determinate condizioni» può configurarsi anche il delitto previsto dalla legge Mancino che «vieta il compimento di manifestazioni esteriori proprie o usuali di organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi che hanno tra i propri scopi l'incitamento alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi» 


La sentenza lascia una certa discrezionalità all'interpretazione del giudice ...

Tomas 


giovedì 18 gennaio 2024

Caso Ferragni

 Caso Ferragni ...

le vignette!!


Per du panettoni come la fate lungaaaa!! 🤣😂😂😂

Caricatura Chiara Ferragni, acrilico su cartone telato 30x40 cm

#chiaraferragni #caricature #cartoons

Frank Federighi

Natale 2023
Portinari / Portos



https://www.corriere.it/.../ferragni-uova-pasqua-come...
Ferragni, le uova di Pasqua come il pandoro: «Più di un milione a lei, 36 mila euro all’associazione dei bimbi»



https://www.corriere.it/.../chiara-ferragni-chiusa-casa... Chiara Ferragni è chiusa in casa da giorni: «È distrutta»


Profumi e Balocco
Riccardo Mannelli



Meloni attacca Ferragni
Durando


Porci verdi #7
(il cui l'infulencer in crisi, ecc. ecc.)
#chiaraferragni #porciverdi #comicstrip #influencer


Porci verdi #8
(in cui le barricate, non bastano)
#influencer #chiaraferragni #capitalismo #comicstrip


Porci verdi #9
(in cui chi ci paga, sappiatelo)
#comicstrip #influencer #chiaraferragni #porciverdi #economia #lepetitprince #deSaintExupery


Porci verdi #10
(in cui in direzione ostinata e contraria, anzi no)
#comicstrip #influencer #chiaraferragni #porciverdi

Porci verdi di Gianlo / Gianlorenzo Ingrami


Sesto potere 
Gianfranco Uber




IN BERSANI VERITAS

“La Meloni non ha uno straccio di idea su quali siano i problemi di questo Paese. Fa un altro mestiere, non quello di governare. Chi governa se vuol governare cosa fa. Si mette attorno della gente capace, poi se lei è brava diventano anche fedeli quelli capaci. Se, invece, ti metti attorno solo quelli fedeli, non hanno nessun bisogno di diventar capaci, basta restar fedeli.”

"Le destre destre nel mondo, non solo in Italia, subiscono la fascinazione delle armi come prolungamento della virilità, avran qualche problema, si facessero vedere. Perché hanno questa cosa qua, gli piace. Se non smaneggiano una pistola si sentono in difficoltà. Che volete che vi dica, curatevi!"

"La Ferragni finirà dove dovrà finire, ma non scarichiamo tutti i problemi dell’Italia sulla Ferragni. Oggi vedevo nei siti che viene prima delle stragi di Gaza, no eh, per favore. Qui stiamo perdendo un po' il senso delle dimensioni. La magistratura farà quel che deve fare, se è truffa la condannerà per truffa e ciao. Dobbiamo fare la polemica con la Presidente del Consiglio con tutti i problemi che ha l'Italia?"

“L’egemonia culturale della sinistra è semplicemente un concetto molto banale. Per arrivare a governare e per governare, se vuoi governare, non devi avere il comando, devi avere il consenso. E il consenso viene fuori anche dalla capacità di una posizione intellettuale, dalle idee. E c’è chi ce l’ha, chi non ce l’ha, chi ce n’ha di più, chi ce n’ha di meno. Si capisce che se vedono questa egemonia culturale della sinistra ovunque stanno riconoscendo, malgrado loro, che evidentemente la sinistra ha più idee della destra. Ho fatto una polemica su una cosa, è una piccola trasmissione di Rai Storia “Alla scoperta del ramo d’oro”, la stanno chiudendo. C’ha il 3% di audience, non costa niente, non disturba nessuno. Stiamo parlando di una piccola trasmissione che fa cultura, che fa educazione, che si occupa di temi profondi, attuali, in modo colto. Io dico, porca miseria Sangiuliano, ma cosa vogliam fare, come Pozzolo, che mettiam mano alla pistola se sentiamo cultura? Perché ce l’hanno con una nicchia culturale? Pensano che ci sia l’egemonia della sinistra lì? Perché guardate che se fosse così saremmo avanti con i lavori, eh. Perché allora vorrebbe dire che non ci deve essere la cultura, deve esserci la loro cultura. Il problema è che non ce n’hanno abbastanza.” 

(Pier Luigi Bersani,  a “Otto e Mezzo” su La7)


Barre di Ferr...
GIO/Mariagrazia Quaranta

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Procedimento giudiziario per pratica commerciale scorretta

Nel dicembre del 2022, in un articolo del quotidiano "Domani", Selvaggia Lucarelli esprime dei dubbi sull'iniziativa dei pandori Balocco a tema Ferragni, messi in commercio in quella stagione natalizia per sostenere l'ospedale infantile Regina Margherita di Torino, da lei definita "una triste operazione commerciale mescolata con la beneficenza". Secondo la ricostruzione di Lucarelli, le metodologie promozionali adottate facevano pensare che acquistando il dolce si contribuisse all'acquisto di un nuovo macchinario ospedaliero, mentre in realtà la Balocco aveva disposto una donazione fissa a favore dell'ospedale, mesi prima del lancio dell'iniziativa e indipendentemente dalle vendite del prodotto.

Nell'estate del 2023 l'Autorità garante della concorrenza e del mercato avvia dunque un'istruttoria nei confronti di Balocco S.p.A., di Fenice S.r.l. e TBS Crew S.r.l., società che gestiscono i marchi e i diritti relativi a Chiara Ferragni, per "presunta pratica commerciale scorretta"; a dicembre 2023 le tre società hanno ricevuto una sanzione, rispettivamente per: 420000, 400000 e 675000 euro. Secondo il comunicato dell'AGCM, la donazione all'ospedale Regina Margherita ammontava a 50000 euro ed era stata effettuata dalla sola Balocco, mentre le società riconducibili a Chiara Ferragni incassarono più di 1000000 di euro per la licenza dei marchi e la realizzazione dei contenuti pubblicitari. Veniva inoltre segnalato che il cartiglio apposto sulla confezione dei pandori, oltre che posts e stories sui canali social di Ferragni, riportavano informazioni idonee ad avvalorare la circostanza per cui l'acquisto di ogni singolo prodotto avrebbe contribuito direttamente alla donazione e che la stessa Ferragni vi avrebbe partecipato: circostanze entrambe risultate non rispondenti al vero. L'AGCM sottolineava inoltre che il prezzo del prodotto — pari a circa due volte e mezzo il prezzo del classico pandoro Balocco — avesse indotto i consumatori a percepirlo inerente alla donazione, facendo così leva sulla sensibilità del pubblico verso iniziative benefiche e violando il dovere di diligenza professionale previsto dal Codice del consumo.

Ferragni si è scusata per l'accaduto e ha manifestato l'intenzione di donare 1000000 di euro all'ospedale Regina Margherita. A causa dello scandalo, i marchi Safilo e Monnalisa hanno interrotto le loro collaborazioni con Ferragni, mentre la Coca-Cola ha annullato uno spot pubblicitario che avrebbe dovuto girare con l'influencer e che sarebbe andato in onda per Sanremo 2024.

Il Codacons ha presentato una denuncia per truffa aggravata in 104 procure e ha avviato una class action per 1600000 euro. Le procure di Milano, Cuneo, Prato e Trento hanno aperto dei fascicoli esplorativi in merito. L'8 gennaio 2024 Ferragni è stata iscritta nel registro degli indagati della procura di Milano con l'imputazione di truffa aggravata.

A seguito di questa vicenda, al 10 gennaio 2024, l'account di Chiara Ferragni registrava una decrescita di 20000000 d'interazioni, oltre alla perdita di 210000 follower sul suo profilo Instagram.119000 follower sono stati persi anche dal profilo del marito Fedez.

mercoledì 10 gennaio 2024

7 GENNAIO 2015 NON DIMENTICARE MAI

 7 GENNAIO 2015 NON DIMENTICARE MAI

L'attentato alla sede di Charlie Hebdo è stato un attacco terroristico avvenuto il 7 gennaio 2015 a Parigi, contro la sede del giornale satirico Charlie Hebdo. Nell'attentato, rivendicato dalla branca yemenita di Al-Qāʿida, sono state assassinate dodici persone, mentre undici sono rimaste ferite. 

Couverture du journal Buduar Redazione

  de janvier 2015.

L’Almanach de l’Art Léger de nos amis transalpins a pour particularité d’avoir toujours un canapé en couverture. On n’oubliera jamais !

#CharlieHebdo @tignous @Cabu @charb #honoré @Wolinski 

©Ballouhey @FranceCartoons



Nine years ago today, terrorists attacked the offices of Charlie Hebdo in Paris. And USA Today published this cartoon the next day. #neverforget #CharlieHebdo #JeSuisCharlie

ED Hall


Ricordando Charlie Hebdo

GIO / Mariagrazia Quaranta




Il y a neuf ans, jour pour jour, étaient lâchement assassinés nos cinq collègues à la rédaction de Charlie hebdo. Ne les oublions pas ! ... et ne laissons à quiconque le droit de rogner, sous quelque prétexte que ce soit, notre liberté d'expression !
Salut les potes Cabu, Tignous, Honoré, Charb et Wolinski !
Bises affectueuses à Coco.
Nove anni fa, ancora oggi, i nostri cinque colleghi furono vigliaccamente uccisi presso la redazione di Charlie Hebdo. Non dimentichiamoli! ... E non diamo a nessuno il diritto di violare, in nessuna circostanza, la nostra libertà di parola!
Ciao amici Cabu, Tignous, Honoré, Charb e Wolinski!
Baci amorevoli a Coco
JM Renault

Plop et Kankr

7 GENNAIO 2015 NON DIMENTICARE MAI

L'associazione Le Crayon, partner dell'evento "Liberiamo le matite! " a Tolosa domani 8 gennaio 2024

Nell'ambito del programma "Les Chemins de la République", il Consiglio Dipartimentale del Charlie Hebdo in partnership con Le Crayon , Fondation Jean Jaurès e Haute-Garonne  - organizza una serata di dibattiti e disegni per ricordare l'importanza fondamentale del disegno di stampa e della libertà di espressione nelle nostre democrazie traballanti.

Tavola rotonda "Perché il design della stampa, la libertà di espressione e la democrazia sono inseparabili? " - 8 gennaio alle 19:00, presso il Pavillon République (1, bd de la Marquette, Tolosa) -

Con: Cristina Sampaio (giornalista giornalista di Charlie Hebdo), Jérôme Sié (giornalisti di Sud Radio), Alexandre Faure (presidente di Le Crayon), fumettisti Patrick Lamassoure Jiho, Françoise Degois fumettista Pierre Samson e Laure Daussy ovvero Kak, presidente di Cartooning for Peace.

Moderazione: David Medioni Direttore dell'Osservatorio Media presso la Fondazione Jean Jaurès.

Mostra "Alla fine della matita: libertà di espressione e censura (cartoni animati e disegni stampa) 252 fumettisti provenienti da tutto il mondo impegnati per la libertà di espressione.

Una mostra in partnership con FRANCE-CARTOONS

Grazie a Julie Besombes (Plop) e Simon Baert (Kankr)


© Ylya Katz


L'association Le Crayon, Partenaire de l'événement "Libérons les crayons !" à Toulouse le 8 janvier 2024

Dans le cadre du programme « Les chemins de la République », le Conseil départemental de la Haute-Garonne – en partenariat avec la Fondation Jean Jaurès, Charlie Hebdo, Le Crayon et Cartooning for Peace – organise une soirée de débats et de dessins pour rappeler l’importance fondamentale du dessin de presse et de la liberté d’expression dans nos démocraties chancelantes.

Table-ronde "Pourquoi dessin de presse, liberté d’expression et démocratie sont-ils indissociables ?" - 8 janvier à 19h, au Pavillon République (1, bd de la Marquette, Toulouse) - Inscription obligatoire avant le 3 janvier

Avec : Laure Daussy (journaliste reporter à Charlie Hebdo), Françoise Degois (journaliste à Sud Radio), Alexandre Faure (président de Le crayon), les dessinateurs français Pierre Samson, Biz Dessinateur, Jiho, Jérôme Sié, les dessinatrices Cristina Sampaio , Willis Fromtunis, et Patrick Lamassoure alias Kak, président de Cartooning for Peace.

Inscription obligatoire avant le 3 janvier

https://www.haute-garonne.fr/invitation/188/index.html <https://www.haute-garonne.fr/invitation/188/index.html>

Modération : David Medioni, Directeur de l’Observatoire des médias à la Fondation Jean-Jaurès – Journaliste, fondateur et rédacteur en chef d’Ernest, ancien rédacteur en chef d’Arrêt sur images et chef du service médias de CB News.

Exposition « Au bout du crayon : liberté d’expression et censure (Caricatures et dessins de presse) 252 dessinateurs et dessinatrices de presse du monde entier s’engagent pour la liberté d’expression. Une exposition en partenariat avec FRANCE-CARTOONS


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Le vittime dell'attentato furono diciassette:


Dodici persone morirono il 7 gennaio 2015 nella redazione del Charlie e nei dintorni e sono le seguenti:

  • Stéphane Charbonnier (Charb), direttore e disegnatore del Charlie Hebdo;
  • Jean Cabut (Cabu), vignettista;
  • Georges Wolinski, vignettista;
  • Bernard Verlhac (Tignous), vignettista;
  • Philippe Honoré, vignettista;
  • Mustapha Ourrad, curatore editoriale;
  • Elsa Cayat, psicanalista e giornalista;
  • Bernard Maris, economista professore all'Università di Parigi;
  • Michel Renaud, fondatore del festival Rendez-vous du Carnet de voyage;
  • Frederic Boisseau, addetto alla manutenzione;
  • Ahmed Merabet, agente di polizia in servizio nell'XI° arrondissement di Parigi;
  • Franck Brinsolaro, ufficiale del servizio di protezione, guardia del corpo di Charb.

A questi si sono poi aggiunti una poliziotta e altre quattro persone morte il 9 gennaio 2015 in uno dei supermercati della catena kosher Hypercacher.


Undici, invece, sono le persone rimaste ferite:

  • Philippe Lançon, giornalista;
  • Fabrice Nicolino, giornalista;
  • Laurent "Riss" Sourisseau, vignettista;
  • Simon Fieschi, webmaster;

sei agenti di polizia;

un autista, la cui vettura è stata colpita dai terroristi durante la fuga.

Tre membri del personale del giornale presenti alla riunione e un altro addetto alla manutenzione rimasero illesi. L'avvocatessa e scrittrice Sigolène Vinson, che si trovava nella redazione del giornale, ha raccontato che uno dei due terroristi le ha puntato l'arma alla tempia e le ha detto: "Non ti uccidiamo perché non uccidiamo le donne, ma tu leggerai il Corano". In realtà tra le vittime dell'attentato vi è anche una donna.