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venerdì 25 marzo 2011

I 4 DELL'APOCALISSE, caricature di Portos - 20 marzo 2011 - Speciale W L'ITALIA!!

centocinquantenario

W l'Italia


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I 4 DELL'APOCALISSE, caricature di Portos - 20 marzo
appendice alla settimana in vignette: 14 - 21 marzo 2011



 

MARISTELLA GELMINI

Lo ha detto il Ministro parlando su Raitre: ci sono troppi insegnanti, ecco il motivo per il quale sono pagati così poco. Si chiarisce finalmente il concetto di maestro unico introdotto dalla Gemini: se rimane un maestro solo, infatti, gli si potranno dare gli stipendi di tutti gli altri e avremo creato un miliardario.
E poi ci sono troppe materie, troppi banchi, troppe lavagne, troppi libri, troppi quaderni, insomma,
un grande spreco, considerando che, con un po’ di sobrietà, si poteva risolvere la situazione con una bella cena fredda in piedi. Anche i custodi sono troppi, ha aggiunto Maristella, che si è scagliata con coraggio contro il vero, grande problema della scuola italiana: l’adorazione del bidello d’oro. 
“Abbiamo più bidelli che carabinieri” ha fatto notare il Ministro “per cui a partire dal mese di Aprile i bidelli pattuglieranno le strade, garantendo l’ordine pubblico, 
pronti a lanciare il cancellino contro eventuali malviventi”.
Insomma, il Governo segue con cura e interesse la scuola pubblica, Berlusconi ha dimostrato abbondantemente con il suo comportamento e la sua politica di volerla ampliare e potenziare, se non tutta, vista la crisi, almeno quella parte che reputa particolarmente importante: 
la ricreazione.




 AIAZZONE

Dopo i mobili componibili svedesi, è il momento dei mobili invisibili biellesi: 
13.000 nostri connazionali, tra cui molte giovani coppie, hanno versato un congruo anticipo e rischiano di pagare per anni le rate di mobili che non riceveranno mai, a causa del fallimento Aiazzone.
Due cuori e una caparra è, ahinoi il caso di dirlo. 
Insomma, gli antichi castelli inglesi sono tradizionalmente abitati dagli spettri di dame 
e cavalieri,mentre alcune migliaia di case italiane saranno infestate dai fantasmi di comò, librerie e camere da letto. Orrore. Dopo la famosa cucina della casa di Montecarlo, è la seconda volta in pochi mesi che l’arredamento diventa protagonista della cronaca: speriamo di non leggere in futuro che un comodino ha svaligiato una banca o che un trumeau è entrato nel gruppo misto. 
Attualmente, tutti e duecento i punti vendita del noto mobilificio sono chiusi per inventario: 
speriamo non significhi che i responsabili stanno cercando d’inventarsi qualcosa per sfuggire 
alla giustizia, pratica che in Italia riscuote sempre un certo  successo.
PanMedia, la società che ha rilevato il brand Aiazzone (c’è del marchio in Danimarca…), garantisce di non avere alcun intento truffaldino e dinon nascondere scheletri nell’armadio. 
Ne siamo assolutamente convinti. Soprattutto perché l’armadio non c’è.

 PRESTIGIACOMO E ROMANI

Mentre tutta Europa si pone interrogativi inquietanti sul nucleare, dopo la spaventosa catastrofe giapponese, i nostri Ministri competenti ci chiedono di avere fiducia nei nuovi impianti, definiti di quarta generazione: in caso d’esplosione, infatti, le prime tre generazioni avranno le branchie, ma la quarta sembrerà quasi composta da esseri umani.
Il responsabile dello Sviluppo Economico Romani, commentando le perplessità dell’opinione pubblica, ha detto: “Inimmaginabile tornare indietro” una frase accettabile solo da parte di Sigourney Weaver mentre fugge inseguita da Alien.
Come dire: ormai abbiamo preso degli impegni precisi, ci sono dei trattati internazionali, abbiamo acceso un mutuo, beccatevi un po’ di pioggia radioattiva e non rompete i coglioni.
Del resto, dopo Scajola, questo passava il convento e questo ci siamo presi .
Il Ministro dell’Ambiente Prestigiacomo, invece, ha dichiarato: “Abbiamo scelto il nucleare ma faremo attenzione, non siamo degli incoscienti. 
Gli impianti sono nuovi nuovi, entreremo con le pattine”. 
Insomma, siamo in una botte di ferro. La stessa cosa, in fin dei conti, che dissero ad Attilio Regolo pochi istanti prima di farlo ruzzolare giù per la discesa.


LEGA NORD

 La Lega non ha partecipato ai festeggiamenti per i 150 anni dell’Unità Nazionale. 
Questo per un motivo molto semplice: Bossi, Borghezio, Maroni e Calderoli non sono Italiani. 
Ogni tanto, una buona notizia. 
Il 17 marzo nell’aula di Montecitorio, infatti, erano soltanto in cinque, non hanno cantato l’inno di Mameli e non hanno salutato la bandiera: l’unico simbolo della Repubblica italiana che sembrano tollerare è lo stipendio da parlamentare.
Un sacrificio commovente, a pensarci bene, anche se un po’ diverso 
da quello dei martiri risorgimentali. 
C’è da dire che l’assenza di decine di rappresentanti del Carroccio durante le celebrazioni, ha sortito un effetto davvero sorprendente: sembravamo un Paese normale. 
Sarà bene non abituarci alla cosa, però. Del resto, questi signori bisogna capirli: si sentono profondamente Padani, la loro bandiera è verde con una specie di foglia di marijuana al centro e il loro inno è l’immortale coro del Nabucco Va, pensiero. 
A sentirli parlare e a guardare come si comportano, l’impressione è che, da quei cervelli, il pensiero se ne sia andato già da parecchio tempo. 

Tratti da Il Misfatto  Inserto di satira e maldicenze
de Il Fatto Quotidiano  http://www.ilmisfatto.it/


Disegni di Portos

e

Testi satirici di Marco Presta.

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Altre vignette della settimana di Portos:
Ultima Ora  


Ultma ora
Scajola chiede un posto a Berlusconi se no fa' un bordello nel PdL (DIMORA OLGETTINA)
Etichette: berlusconi, PDL, Scajola

Ultma ora - Ruby, Berlusconi: sono una Caritas.
Etichette: Berlusconi: mi difenderò in aula e in tv, Ruby, sono una Caritas


 I RealitiSCIO***********************************

Meglio farsi prendere dall'emotività che dalla radioattività.

- L'opzione nucleare vacilla
- E' stop alla fabbrica del fungo

Gli Italian Galery*******************************



CHICCHITTO
Etichette: centrali nucleari, Chicco Testa, Cicchitto, Fukushima, Sisma Giappone


Ministero buffo

by PORTOS Comic strip

venerdì 26 novembre 2010

Sui tetti...studenti, ma non solo...


ITALIAN TOP UNIVERSITY
Grandi proteste in tutta Italia contro la riforma Gelmini.
E' il caso di dire che l'occupazione dei tetti sta facendo "scuola".

Pubblicato da uber Uber Humour
Etichette: cultura, GELMINI, RIFORMA SCOLASTICA, scuola




PORTOS Comic strip


Operai sui tubi
Studenti sui tetti


Di Ferdinando Camon (25 nov. 2010 )


Ieri, fino a sera, pareva che tutta l’Italia fosse salita sui tetti, sui camini, sulle torri: studenti, operai, politici, sindacalisti. A Porto Marghera gruppi di operai stavano sui condotti aerei del Petrolchimico, a 150 metri da terra, anche donne, e visti in controluce, alti nel cielo, piccoli sugli immensi condotti della fabbrica, si muovevano come formiche sui rami. Minacciavano di non scendere finché non avessero avuto, che cosa? soldi? aumenti? carriera? No: risposte. Era in atto (è ancora, non può dirsi conclusa) una lotta tra i lavoratori della Chimica, che chiedono assicurazioni sulla stabilità del lavoro e sulla permanenza del polo industriale (che non venga ridotto soltanto a un  polo commerciale o logistico) e le autorità di tutti i livelli, alti e bassi, che evitavano di rispondere. Col megafono, o via radio, o postando i loro audio in Internet, gli operai dicevano: “Non scendiamo se prima non abbiamo risposte”. Sapevano che le offerte di acquisto e rilancio dell’azienda scadevano nel silenzio. Non sono operai giovani, come quelli che proprio qui erano gasati dalla predicazione di Potere Operaio, quando un terzo di secolo fa collaudava la propria presa sulle classi in sofferenza. Qui adesso ci sono operai di oltre mezzo secolo di età, che han lavorato per un quarto di secolo. Se son saliti sui tubi, al vento e alla pioggia, vuol dire che sentono la loro vita come buttata via. Fallita. Qui non si tratta di partiti politici, ma di vite umane. Perché questa protesta, e le altre proteste che scoppiano in giro per l’Italia, da Nord a Sud, ci han colti di sorpresa? Perché l’informazione non segue i problemi del lavoro e dello studio, della condizione operaia e studentesca. Segue il dibattito politico, la crisi del governo, le polemiche sul mondo della cultura, la Rai, Ballarò, Anno Zero, Vieni Via Con Me, Ruby e Sarah. Queste sono cose eccitanti, che fan nascere un dibattito interessante, erudito, intellettuale. C’è una certa “eleganza” in quelle informazioni, in quelle polemiche. Mentre gli operai sui tubi in aria non sono eleganti, sanno di miseria, di lunario sbarcato male, di problemi del vecchio operaiato. È rispuntato perfino il poeta-operaio Ferruccio Brugnaro, che per l’occasione ha scritto una delle sue poesie grezze, dure, aspre, dove i corpi sono “martoriati”, la speranza è “tradita da secoli”, e di fronte allo “sfruttamento bestiale” stanno “profitti banche cattedrali”. Anche gli studenti sono il rigurgito di problemi stravecchi, che non sono stati mai risolti, anzi nemmeno impostati. A Pisa son saliti sulla Torre Pendente, a Roma sul Colosseo, a Torino sulla Mole Antonelliana, a Palermo sui palazzi del governo regionale, a Sassari sul tetto del Rettorato. Se ieri avessimo sorvolato l’Italia su un piccolo aereo da turismo, di quelli che strisciano a bassa quota, avremmo visto i tetti formicolare di proteste da Venezia a Palermo. Gli studenti alzavano cartelli che dicevano: “Meno università uguale più ignoranza e meno crescita”. È il problemaccio di far fronte alla crisi con i ciechi e spietati e traumatici “tagli lineari”: se si deve togliere, si toglie la stessa fetta a tutti. Ma per alcuni quella fetta è il superfluo, per altri (questi, che protestano) è la vita. Con questi tagli, può darsi che chi stava benissimo stia semplicemente bene. Ma chi stava male, ora muore. Per gli operai di Marghera, la questione è vita o morte. Per gli studenti, la questione è che una scuola e una università depauperate e immiserite li introducono a una vita buia, incolta, perdente in confronto alle generazioni coetanee d’Europa, una vita  che è una sottospecie della morte. Mentre scrivevo questo articolo, sentivo che il sindaco di Venezia stava cercando il ministro. Alla fine l’ha trovato e si son parlati, il ministro ha prolungato le trattative per la salvezza dell’azienda, e gli operai son scesi. Una telefonata tra potenti ha, non dico risolto, ma congelato la situazione. Ma quegli operai sui tubi aerei, e quegli studenti sui tetti, non eran già telefonate urlanti?

Paride Puglia PUNCH


due mele o poco più - fabiomagnasciutti
scappa - fabiomagnasciutti

l'ove  - fabiomagnasciutti

Enrico Bertuccioli (EBERT)







Bucnic  Inserto Satirico

Chi protesta - MAX [fra parentesi]
A buon ricercator - Marco Car INSERTO SATIRICO



http://img146.imageshack.us/img146/2402/vauro25111012.jpg
VAURO Le vignette di Vauro


Franco Stivali

Umberto Romaniello


Paride Puglia PUNCH

Giannelli http://www.corriere.it/




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sabato 25 settembre 2010

Si riaprono le scuole ... ma quanti problemi.

Settembre, si riaprono le scuole...
...la ministra...
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Problema Marilena Nardi http://www.marilenanardi.it/

 

I malanni della scuola

Ognuno di noi vorrebbe fare un lavoro utile, che abbia un senso e che porti avanti il progresso. “Fai tu un lavoro che ti piace? – dice un proverbio cinese -, non chiedere alla vita gioia più grande”. Purtroppo, da noi questo non succede, dal dopoguerra ad oggi, per tutti coloro che passano la vita a insegnare: è un lavoro nobile, utile, prezioso, il più nobile e più prezioso che si possa immaginare, ma non nelle condizioni in cui si svolge in Italia da sessant’anni in qua. Ad ogni inizio di anno scolastico speriamo che la situazione cambi e si rovesci. Non succede mai. In questi giorni siamo all’apertura di un nuovo anno scolastico, e le notizie che arrivano sono queste:
- molte classi sono sovraffollate e scoppiano;
- abbiamo sempre gli insegnanti meno pagati d’Europa;
- investiamo nella scuola meno di tutti, solo la Slovacchia spende meno di noi;
- nella spesa pubblica totale, la quota per la scuola è bassissima;
- abbiamo un numero di diplomati alto, ma di laureati basso;
- calano ogni anno gli iscritti al liceo classico.
Se le classi sovraffollate crescono, tutti gli altri problemi son destinati ad aggravarsi. C’è una norma che fissa un tetto al numero di alunni per classe, e il tetto è 27; ma le province dove questo tetto è sforato sono decine. Colpa del taglio degli insegnanti. Ora, cosa succede in una classe con troppi alunni? Succedono tante conseguenze deleterie per la cultura. Prima fra tutte: i professori non conoscono bene gli alunni, neanche a fine anno. I professori hanno più classi, e nella massa totale degli alunni non distinguono più uno dall’altro. Non contradditemi su questo punto, perché parlo per esperienza. Non li possono interrogare spesso, come dovrebbero. Fanno interrogazioni rare, multiple e rapide. Non possono fare molti compiti in classe. Una volta, ai bei tempi, l’anno era diviso in tre trimestri, e si facevano tre compiti in classe per trimestre. Nove all’anno. Ora è impensabile. Ai pochi compiti scritti fanno da pendant le poche interrogazioni orali. Sbagliare nella valutazione di un ragazzo purtroppo è sempre stato facile, adesso è facilissimo. Tutto il sistema valutativo è modificato in modo da approdare a giudizi sempre più favorevoli all’alunno, si boccia meno, si rimanda meno. Leggero aumento della severità l’anno scorso, ma il trend resta quello. Abbiamo ministri dell’Istruzione di mediocre cultura, gente che per raggiungere la laurea e l’abilitazione s’è rifugiata in università minori, e non ha mai scritto un libro. Sono strozzati dai limiti imposti dai colleghi ministri del Tesoro e dell’Economia, e sono costretti a dirigere la scuola in funzione del bilancio economico. Non sono innovatori culturali, sono tagliateste. La fonte di tutti i malanni è multipla: investiamo nella scuola il 4,5 % del Pil, mentre la media Ocse è 5,7, spendiamo per la scuola il 9% della spesa pubblica totale, mentre la media Ocse è 13,3, paghiamo un insegnante a inizio carriera 28mila euro, la media Ocse è 35.000, lo portiamo al massimo (44mila) dopo 35 anni, mentre il massimo Ocse (54mila) si tocca dopo 24 anni. In questo deprezzamento della cultura rientra il continuo calo di iscritti al liceo classico. L’anno scorso gli studenti iscritti al ginnasio erano il 10%, il 22% preferiva lo scientifico. Quest’anno sono il 7%, allo scientifico va il 23 %. Lo scientifico preferito è quello “senza latino”. Rifiuto della cultura classica, preferenza della cultura tecnico-scientifica? Certamente. E cosa significa questo? Significa che diventiamo sempre più inglesi e sempre meno italiani. Può essere un bene, può essere un male. Per me, è un male. I nostri figli non sono nostri figli, sono figli degli altri. Hanno una conoscenza più estesa, ma meno profonda. Sono eredi della storia mondiale, non della storia nazionale. La nostra nazione, intesa come tradizione, un po’ alla volta muore. Ferdinando Camon




Teatrino Precario
Marilena Nardi http://www.marilenanardi.it/
 Fame
emper


Gelminator
Bandanax

La scuola è finita
  Giulio Laurenzi

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Paride Puglia PUNCH

 
Roberto Mangosi www.enteroclisma.com



IN NOME DEL PAPA RE
Riapre ciò che resta della pubblica istruzione dopo le devastazioni operate del governo.
Non ci sono supplenti e tutto è stato tagliato alla radice. I genitori devono pagare di tasca propria perfino il gesso e la carta igienica, mentre le maestre spesso devono pagare le fotocopie.
E lei cosa fa ?  Progetta la lettura della bibbia in classe, come se non bastasse un'ora di religione pagata con i soldi di chi se ne frega di preti e favole, condotta da insegnanti scelti dalla curia ma pagati da tutti noi ... e loro non conoscono crisi, precariato, licenziamenti.
Roberto Mangosi www.enteroclisma.com


... i test universitari ... mamma mia ...
 


FUTURI MEDICI
Brulliotoi http://www.brulliotoi.it/index.php

Tullio è giustamente preoccupato sulla competenza dei futuri medici...


Per l'ammissione all'Università non sempre bisogna avere test appost
Lino Giusti & Roberto Mangosi www.crepapelle.net

forse si dovrebbe fare test per i politici ...

Test - Enrico Bertuccioli (EBERT)
ma all'orrore non c'è mai fine ...


Alienati per la vita.

"Allenati per la vita". Si chiama proprio così, allenati per la vita. vedi sotto




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A scuola col moschetto
Si chiama "Allenati per la vita" ed è un progetto di addestramento militare per tutti gli studenti della Lombardia

di Redazione

Agli studenti della Lombardia sarà insegnato a mirare, sparare e tirare con l'arco. È quello che prevede il Protocollo d'Intesa, siglato a Milano alla vigilia della Giornata Internazionale della Pace, dal Comando Militare Esercito Lombardo e dal Provveditore Regionale Scolastico della Lombardia. A volerlo i ministri dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, e della Difesa, Ignazio La Russa,che hanno dato il via ad un progetto di addestramento militare, Allenati per la vita, per gli scolari lombardi.
Il progetto, che coinvolgerà gli studenti delle medie e delle superiori della regione, nasce con l'intento di avvicinare i giovani alle forze armate. Nel Protocollo si legge che gli allievi saranno organizzati in pattuglie, come quelle che girano per le strade dell'Afghanistan. E a vincitori e vinti sarà riconosciuto un bel Credito formativo scolastico. Il programma di "addestramento" prevede naturalmente percorsi ginnico-militari, arrampicate, attività di orientamento e di primo soccorso, nuoto e salvamento. Ma non mancheranno anche lezioni teoriche di propaganda militare.

Immediate le critiche. A partire dal settimanale cattolico Famiglia Cristiana, il primo a segnalare l'iniziativa, che parla di "una scelta che sa di antico". Il Pd ha già anticipato che presenterà un'interrogazione urgente al ministro dell'Istruzione Gelmini. Ma soprattutto c'è chi fa notare come in questo modo più che contrastare il fenomeno del bullismo a scuola si finisca per favorire quello del nonnismo delle caserme.
24 /09/10 Libero news

.... senza parole! Bocca cucita Indeciso
* 
La Minestrella si sente in riforma smagliante.
Lino Giusti & Roberto Mangosi www.crepapelle.net

a presto le vignette della scuola di Adro

venerdì 24 settembre 2010

I QUATTRO DELL'APOCALISSE, caricature di Portos - 19 settembre

appendice alla settimana in vignette: 13- 20 settembre:

Italian Galery
Etichette: berlusconi, Nucara, PRI


Un piccolo appunto la vignetta sopra è di martedì 14 e non fa parte di quelle dell'Apocalisse del Misfatto. Si è bruciata in giornata, ma troppo bella per essere scartata.
L'evoluzione politica è talmente veloce che la foglia sembrava caduta nel giro di poche ore, ma oggi 24 settembre, posso dire che ha tenuto. Non so se la foglia era di edera o d'ulivo o di qualche altro albero, o forse fico (si sopetta UDC). Ci sono stati 17 franchi tiratori nella prima votazione dopo le vacanze estive per decidere l'uso delle intercettazioni nel caso Cosentino e la maggioranza ha tenuto.(la notizia)



FRANCESCO NUCARA ( GIORGIO LA MALFA nella foto)
Quest’uomo andrebbe tutelato come un guerriero mohicano: è lui l’ultimo dei Repubblicani. Ci sarebbe anche La Malfa, ma in effetti è come essere soli. Nucara é un brillante inventore, creatore di uno splendido meccanismo che tutto il mondo c’invidia, il Gruppo di Responsabilità. Funziona come un gruppo elettrogeno: c’è un motore che, se opportunamente alimentato (il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, con grande generosità, si era offerto di alimentarlo personalmente), tramite un generatore fornisce tutta l’energia necessaria al Governo e gli permette di andare avanti per tre anni. Un autentico gioiello. L’eclettico Francesco Nucara, sprezzante del pericolo e dei congiuntivi, non ha esitato un momento a testare su di sé la propria invenzione, poi ha coinvolto vari colleghi, tra cui due templari, un lucumone etrusco e un sommo sacerdote azteco. Un solo aspetto dell’opera del Nucara (Nucara Inferiore, da non confondere con il fratello Nucara Superiore che insegna ad Harvard) lascia perplessi gli osservatori della politica nostrana ed è forse il motivo per cui il progetto è fallito: sarebbe stato sufficiente un gruppo di ventidue parlamentari italiani per mettere insieme la quantità di responsabilità necessaria a far funzionare la strabiliante invenzione?
Marco Presta
FRANCO FRATTINI
Non è casa Scajola il solo immobile sospetto nel centrodestra: anche il Ministro degli Esteri Frattini, in fatto d’immobilità, non è secondo a nessuno. La Guardia Costiera libica, anche per ingannare il tempo, nei giorni scorsi ha aperto il fuoco su un peschereccio italiano, ma questo episodio non ha scalfito minimamente la loro stima nei nostri confronti, come dimostra il fatto che ci hanno sparato contro da una delle motovedette regalate dal nostro governo. L’Alleanza è solida, dunque. Da fonti molto vicine al colonnello Gheddafi, sembra che il rais sia rimasto molto deluso dall’atteggiamento poco amichevole degli uomini di Mazara del Vallo: mentre i militari mitragliavano, infatti, i pescatori italiani si muovevano continuamente, rendendo l’operazione assai difficile. Riguardo all’accusa mossa dai vescovi di essere rimasto inerte come un fermacarte in peltro, il Ministro Frattini ha precisato attraverso una nota della Farnesina “Da più parti mi si tira per la giacchetta, chiedendo una dura presa di posizione verso l’inopinato attacco libico, ma io tengo a precisare che la competenza sui pescatori in acque internazionali non appartiene a codesto Ministero , bensì a Capitan Findus e ai suoi ragazzi”
Marco Presta
MARIASTELLA GELMINI

L’anno scolastico è ripartito e il Ministro della Pubblica Distruzione ricomincia a galoppare. Mariastella si è detta favorevole alla lettura della Bibbia nelle scuole: solo l’intervento divino, infatti, può ormai salvare la scuola pubblica italiana. Per quanto invece riguarda la drammatica condizione dei precari in Italia, la Gelmini ha specificato: “ Il problema del precariato non è sorto certo con il nostro Governo. Tutto quello che noi possiamo fare è cercare di aggravarlo, ma nulla di più”. Poi, sempre in conferenza stampa, Il Ministro ha lanciato all’opposizione un tema di riflessione comune: “E’ necessaria , a vostro parere, l’esistenza della scuola per poter concedere alle famiglie il servizio del doposcuola?”. Indubbiamente, si aprirà nel Paese un ampio dibattito. Come ha avuto modo di chiarire in più occasioni, la visione didattica della Gelmini pone gli studenti al centro. “Se andassero al centro a fare una bella passeggiata – ha detto Mariastella - a comprare jeans e scarponcini o a mangiare un gelato, non ci sarebbe più bisogno di continuare a tenere aperte ‘ste benedette scuole, che peraltro, ci avrete fatto caso, sono anche sporche e fatiscenti. E’ anche un discorso d’igiene, e che miseria!”
Marco Presta

FRANCESCA TESTASECCA

La bella mora in questione è la nuovissima Miss Italia, esposta in questi giorni nelle vetrine di tutti i notiziari televisivi: insomma, Augusto Minzolini non è più la sola testasecca rintracciabile nei nostri telegiornali. Francesca però non è come le altre decine di Miss che l’hanno preceduta. La nostra stampa, con la grande capacità d’approfondimento e la lucidità che la caratterizzano, ha individuato in questa splendida Venere di Foligno un aspetto del tutto inedito, che fa sperare in una svolta profondamente innovativa del popolare concorso di bellezza: è la prima concorrente tatuata. Era ora. Francesca ha dichiarato di voler fare l’attrice, come la maggior parte delle ragazze reclutate per Salsomaggiore: lasciamogliela fare, in nome di Dio, il Paese non è in grado di sostenere l’impatto di una seconda Mara Garfagna. La Testasecca è stata compagna di stanza della tanto discussa Alessia Mancini, l’aspirante Miss accusata di essere una trans e l’ha sempre difesa strenuamente. Francesca ha ragione, si tratta certamente di una calunnia: lo dimostra chiaramente il fatto che nessun rappresentante delle Istituzioni si sia mai interessato a lei.
Marco Presta

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Inserto di satira e maldicenze de Il Fatto Quotidiano
http://www.ilmisfatto.it/

Disegni di Portos
e
Testi satirici di Marco Presta.

Altre vignette della settimana di Portos:
RealitiSCIO' - PORTOS Comic strip


RealitiSCIO' - PORTOS Comic strip