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mercoledì 29 maggio 2013

Grillo e il flop alle amministrative

Cara diaria, quanto vi è costata diteci  Beppe e Casaleggio?
Tutte quelle polemiche sugli scontrini, il guadagno del blog, la scelta di non far nulla, solo opposizione quanto vi è costata in termini di voti?
A Parma mi permetto di obiettare eravate propositivi, il no all'inceneritore per prima cosa e poi tanto altro, ed è stato un successo.
 Ma a livello nazionale sedersi sulla riva del fiume ad aspettare che passino i cadaveri dei rivali politici sembra che non paghi.


Le vignette  prima del voto del 26 27 maggio:



FILM REMAKE

Il famoso film di Moretti rivisto dal regista Grillo che parla delle ristrettezze economiche dei suoi parlamentari costretti a vivere nella Capitale.
Gianfranco Uber


LA CANOA
Caro Grillo, io non credo che sia stupido nominare Ministro una canoista ma comunque non di più che remare in direzione diversa quando si è nella stessa barca.
Gianfranco Uber

PRIVE'
La proposta di legge a nome Zanda e Finocchiaro, che escluderebbe dalle elezioni i movimenti non organizzati in partito, mi pare un'altra brutta gaffe del PD non tanto perchè il sistema partitico non andrebbe regolamentato quanto per l'intempestività della proposta che, troppo evidentemente, suona come un penoso tentativo di salvarlo.
Così com'è.
Gianfranco Uber

 Milena Gabanelli a Report chiede a Grillo chiarezza sui conti del blog e del movimento
Tiziano Riverso


Krancic

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Dopo il VOTO 



martedì 28 maggio 2013
FESTA DEL GRILLO
Quest'anno, causa clima, la tradizionale festa dell'Ascensione di Firenze si è svolta a Roma.
Gianfranco Uber


mercoledì 29 maggio 2013
LA MERCE NON SI CAMBIA
I risultati della tornata elettorale amministrativa confermano la grossa delusione degli elettori del M5S per quella mancanza di una strategia che non sembra poter portare ad alcun risultato di quelli propagandati.
Insomma il prodotto non corrisponde all'etichetta.
Gianfranco Uber

 PORTOS / Franco Portinari
Etichette: amministrative, flop grillini, scontrini, SUPERMARKET


PORTOS / Franco Portinari



Vignetta ispirata a questo articolo:
http://www.unita.it/italia/m5s-grillo-casaleggio-elezioni-flop-movimento-vaffa-grillini-web-risultati-base-rivolta-amministrati-1.502574
...visibile su Flickr QUA:
http://www.flickr.com/photos/moisevivi/8859566780/in/photostream/
...e su afNews QUA:
http://www.afnews.info/wordpress/2013/05/il-vaffa-del-contrappasso/
Moise


Grillo apprezza Arbore ...
Tullio Boi

Claudio Cadei



Krancic



Crollo 5 stelle
Natangelo


Le vignette di ElleKappa - Repubblica.it

Il grillo e il cavaliere: scopi e scopate

di Nadia Redoglia
Come può essere possibile che il binomio “Casaleggio-Grillo” (da indiscutibile intelligenza -poco importa a chi dei due imputabile- dato il successo ottenuto) non capisca che per modificare o addirittura ribaltare un qualsiasi sistema è indispensabile infiltrarsi in questo? Tutti (!) i sistemi sono penetrabili: per loro natura sono incompleti perciò non hanno “interesse” a opporre resistenza, (si) lasciano fare semplicemente adeguandosi (come la serratura che si apre con la chiave giusta) a impulsi e meccanismi appropriati.
Ebbene: già scontata l’intelligenza del binomio, già scontato l’innegabile suo consolidato rifiuto a infiltrarsi nel sistema socio-politico del Paese nell’unico modo possibile, a che si riferisce (dove vuole andare a parare) con le sue intenzioni di stravolgere l’italico partitico sistema ?!
Con gli innumerevoli “vaffa-days” sono ormai anni che il comico genovese (megafono del binomio più che dei 163 -al momento inutili- parlamentari) ispira le folle a compattarsi per modificare il peninsulare sistema e, come da politiche, in molti gli hanno creduto. Poi, però, ha dimostrato di non saperlo fare (nell’unico modo possibile) e dunque, con queste amministrative a pochi mesi di distanza, le folle (astensioni comprese) hanno mandato a “vaffa-days” lui (alias binomio). Per tutta risposta lui [sic] se n’è uscito con: “E’ l’Italia peggiore che vota i partiti”. Robaccia che oltre a riesumare quel “solo i coglioni possono votare a sinistra”, ricorda sfrontatezza paragonabile almeno a quella volta in cui il parlamento a maggioranza di cavalierato giurò che Ruby era veramente nipote di Mubarak…
In via del tutto personale, alla prima domanda sommessamente oso rispondere: forse a quel binomio lì frega niente di ribaltare il sistema. Poi, però, rilancio: ma allora qual è il suo scopo?

29 maggio 2013




Tiziano Riverso


Pier Francesco Uva


GRILLO PERDE OVUNQUE!!!
Pillinini



Paride Puglia


Amministrative: vince l'astensionismo
FEI

 Trolls
Bandanax per L'Asino


Casaleggio 
Tiziano Riverso


DOVE (Riflessioni)
Makkox



Calo
CeciGian

venerdì 10 maggio 2013

Giulio Andreotti (terza ed ultima parte)

Terza ed ultima parte delle vignette 
coccodrillo Andreotti:

Valerio Marini


Gooogle Andreotti
Marco Tonus

 
 Mario Dimpo


Mario Dimpo
http://www.facebook.com/photo.php?fbid=10200931209672852&set=a.1034313948467.2006707.1543986138&type=1&theater
Male 1979



Claudio Cadei


Giulio Andreotti
14 gennaio 1919 – 6 maggio 2013
Marco Martellini

Evoluzione (?)
http://www.fanofunny.com/guests/ortica/index.html

 Marco Martellini
 
Gianni InkyJohn






Andreotti Non Esiste
Etichette: andreotti, la mafia non esiste, magnasciutti
 Fabio Magnasciutti






non c'è più
non c'è più
non c'è più
dovrò ripetermelo per un sacco di tempo
l'ho trovato sul pianeta quando sono arrivato
e ormai davo per scontato di lasciarcelo
quando me me sarei andato...e invece
non c'è più
non c'è più NON C'E' PIU'
uh uh uh

Riccardo Mannelli
 


VAURO
 


Paride Puglia
 


Mario Bochicchio
 



R.I.P. Andreotti.
Tomas
 
 



Giannelli - Corriere della sera



Ignazio Piscitelli
 
 
 08/05/2013
Se l’è andata a cercare

massimo gramellini
Mentre il consiglio regionale della Lombardia rendeva omaggio al fantasma di Andreotti, il capo dell’opposizione Umberto Ambrosoli è uscito dall’aula. Suo padre, l’avvocato Giorgio, fu ammazzato sotto casa in una notte di luglio per ordine del banchiere andreottiano Sindona: aveva scoperto che costui era un riciclatore di denaro mafioso. Trent’anni dopo Andreotti commentò l’assassinio di Ambrosoli con queste parole: «Se l’è andata a cercare».

Il perdono è una cosa seria. E’ fatto della stessa sostanza del dolore e si nutre di accettazione e di memoria, non di ipocrisie e rimozioni forzate. La morte livella, ma non cancella. Con buona pace del quotidiano dei vescovi che ieri titolava: «Ora Andreotti è solo luce». Per usare una parola alla moda, Andreotti era divisivo. Lo era da vivo e lo rimane da morto. Purtroppo anche Ambrosoli. Perché esistono due Italie, da sempre. E non è che una sia «buona» e l’altra «cattiva», una di destra e l’altra di sinistra (Giorgio Ambrosoli era un liberale monarchico). Semplicemente c’è un’Italia cinica e accomodante - più che immorale, amorale - che non vuole cambiare il mondo ma usarlo. E un’altra Italia giusta e severa - più che moralista, morale - che cerca di non lasciarsi cambiare e usare dal mondo. Due Italie destinate a non comprendersi mai. Un’esponente lombarda del partito di Berlusconi ha detto che il figlio di Ambrosoli ha mancato di rispetto al morto. Non ricorda, o forse non sa, che anche Andreotti aveva mancato di rispetto a un morto. Quell’uscita dall’aula se l’è andata a cercare.


Questa è la telefonata del killer di Ambrosoli.




Bandanax L'asino




Soria



Giorgio Forattini



 Game Over
Umberto Romaniello


Stefano Trucco



Il coccodrillo come fa

È morto Andreotti. Sicuramente c'entra Andreotti.

È morto Andreotti. Ma la morte nega di averlo baciato.

Andreotti è freddo, immobile e non parla più. Sembra vivo.

La notizia della morte di Andreotti è stata data dalla famiglia. Ma allora non è vero che non lo vedevano dal 1980.

La figura di Andreotti ha attraversato più volte la storia della Repubblica. Noi eravamo le strisce.

Andreotti ha guidato il Paese per sette volte. Siate buoni, oggi nessuno intervisti Bersani.

Andreotti era in politica da più tempo della regina Elisabetta. E se voleva poteva indossare due cappelli.

(Comunque è incredibile: non ti puoi distrarre 94 anni che muore Andreotti)

Schifani: «Andreotti è il simbolo della nostra vita democratica». Soprattutto ora.

[Ma come, solo nove battute? Provate a ricaricare la pagina cliccando sull'immagine e avrete una sorpresa]
By SPINOZA


FINE
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Povero vecchio Giulio... lassù qualcuno lo aspetta.

 
Ei fu... Giulio Andreotti