Cara diaria, quanto vi è costata diteci Beppe e Casaleggio?
Tutte quelle polemiche sugli scontrini, il guadagno del blog, la scelta di non far nulla, solo opposizione quanto vi è costata in termini di voti?
A Parma mi permetto di obiettare eravate propositivi, il no all'inceneritore per prima cosa e poi tanto altro, ed è stato un successo.
Ma a livello nazionale sedersi sulla riva del fiume ad aspettare che passino i cadaveri dei rivali politici sembra che non paghi.
Le vignette prima del voto del 26 27 maggio:
FILM REMAKE
Il famoso film di Moretti rivisto dal regista Grillo che parla delle ristrettezze economiche dei suoi parlamentari costretti a vivere nella Capitale.
Gianfranco Uber
LA CANOA
Caro Grillo, io non credo che sia stupido nominare Ministro una canoista ma comunque non di più che remare in direzione diversa quando si è nella stessa barca.
Gianfranco Uber
PRIVE'
La proposta di legge a nome Zanda e Finocchiaro, che escluderebbe dalle elezioni i movimenti non organizzati in partito, mi pare un'altra brutta gaffe del PD non tanto perchè il sistema partitico non andrebbe regolamentato quanto per l'intempestività della proposta che, troppo evidentemente, suona come un penoso tentativo di salvarlo.
Così com'è.
Gianfranco Uber
Milena Gabanelli a Report chiede a Grillo chiarezza sui conti del blog e del movimento
Tiziano Riverso
Krancic
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Dopo il VOTO
martedì 28 maggio 2013
FESTA DEL GRILLO
Quest'anno, causa clima, la tradizionale festa dell'Ascensione di Firenze si è svolta a Roma.
Gianfranco Uber
mercoledì 29 maggio 2013
LA MERCE NON SI CAMBIA
I risultati della tornata elettorale amministrativa confermano la grossa delusione degli elettori del M5S per quella mancanza di una strategia che non sembra poter portare ad alcun risultato di quelli propagandati.
Insomma il prodotto non corrisponde all'etichetta.
Gianfranco Uber
PORTOS / Franco Portinari
Etichette: amministrative, flop grillini, scontrini, SUPERMARKET
PORTOS / Franco Portinari
Vignetta ispirata a questo articolo:
http://www.unita.it/italia/m5s-grillo-casaleggio-elezioni-flop-movimento-vaffa-grillini-web-risultati-base-rivolta-amministrati-1.502574
...visibile su Flickr QUA:
http://www.flickr.com/photos/moisevivi/8859566780/in/photostream/
...e su afNews QUA:
http://www.afnews.info/wordpress/2013/05/il-vaffa-del-contrappasso/
Moise
Grillo apprezza Arbore ...
Tullio Boi
Claudio Cadei
Krancic
Crollo 5 stelle
Natangelo
Le vignette di ElleKappa - Repubblica.it
Il grillo e il cavaliere: scopi e scopate
di Nadia Redoglia
Come può essere possibile che il binomio “Casaleggio-Grillo” (da indiscutibile intelligenza -poco importa a chi dei due imputabile- dato il successo ottenuto) non capisca che per modificare o addirittura ribaltare un qualsiasi sistema è indispensabile infiltrarsi in questo? Tutti (!) i sistemi sono penetrabili: per loro natura sono incompleti perciò non hanno “interesse” a opporre resistenza, (si) lasciano fare semplicemente adeguandosi (come la serratura che si apre con la chiave giusta) a impulsi e meccanismi appropriati.
Ebbene: già scontata l’intelligenza del binomio, già scontato l’innegabile suo consolidato rifiuto a infiltrarsi nel sistema socio-politico del Paese nell’unico modo possibile, a che si riferisce (dove vuole andare a parare) con le sue intenzioni di stravolgere l’italico partitico sistema ?!
Con gli innumerevoli “vaffa-days” sono ormai anni che il comico genovese (megafono del binomio più che dei 163 -al momento inutili- parlamentari) ispira le folle a compattarsi per modificare il peninsulare sistema e, come da politiche, in molti gli hanno creduto. Poi, però, ha dimostrato di non saperlo fare (nell’unico modo possibile) e dunque, con queste amministrative a pochi mesi di distanza, le folle (astensioni comprese) hanno mandato a “vaffa-days” lui (alias binomio). Per tutta risposta lui [sic] se n’è uscito con: “E’ l’Italia peggiore che vota i partiti”. Robaccia che oltre a riesumare quel “solo i coglioni possono votare a sinistra”, ricorda sfrontatezza paragonabile almeno a quella volta in cui il parlamento a maggioranza di cavalierato giurò che Ruby era veramente nipote di Mubarak…
In via del tutto personale, alla prima domanda sommessamente oso rispondere: forse a quel binomio lì frega niente di ribaltare il sistema. Poi, però, rilancio: ma allora qual è il suo scopo?
29 maggio 2013
Tiziano Riverso
Pier Francesco Uva
GRILLO PERDE OVUNQUE!!!
Pillinini
Paride Puglia
Amministrative: vince l'astensionismo
FEI
Trolls
Bandanax per L'Asino
Casaleggio
Tiziano Riverso
DOVE (Riflessioni)
Makkox
Calo
CeciGian
Visualizzazione post con etichetta Bandanax. Mostra tutti i post
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mercoledì 29 maggio 2013
Grillo e il flop alle amministrative
venerdì 10 maggio 2013
Giulio Andreotti (terza ed ultima parte)
Terza ed ultima parte delle vignette
coccodrillo Andreotti:
Valerio Marini
Gooogle Andreotti
Marco Tonus
Mario Dimpo
Mario Dimpo
http://www.facebook.com/photo.php?fbid=10200931209672852&set=a.1034313948467.2006707.1543986138&type=1&theater
Male 1979
Claudio Cadei
Giulio Andreotti
14 gennaio 1919 – 6 maggio 2013
Marco Martellini
Evoluzione (?)
http://www.fanofunny.com/guests/ortica/index.html
Marco Martellini Gianni InkyJohn
Andreotti Non Esiste Etichette: andreotti, la mafia non esiste, magnasciutti Fabio Magnasciutti
non c'è più
non c'è più
non c'è più
dovrò ripetermelo per un sacco di tempo
l'ho trovato sul pianeta quando sono arrivato
e ormai davo per scontato di lasciarcelo
quando me me sarei andato...e invece
non c'è più
non c'è più NON C'E' PIU'
uh uh uh
Riccardo Mannelli
VAURO
Paride Puglia
Mario Bochicchio
R.I.P. Andreotti.
Tomas
Giannelli - Corriere della sera
Ignazio Piscitelli 08/05/2013
Se l’è andata a cercare
massimo gramellini
Mentre il consiglio regionale della Lombardia rendeva omaggio al fantasma di Andreotti, il capo dell’opposizione Umberto Ambrosoli è uscito dall’aula. Suo padre, l’avvocato Giorgio, fu ammazzato sotto casa in una notte di luglio per ordine del banchiere andreottiano Sindona: aveva scoperto che costui era un riciclatore di denaro mafioso. Trent’anni dopo Andreotti commentò l’assassinio di Ambrosoli con queste parole: «Se l’è andata a cercare».
Il perdono è una cosa seria. E’ fatto della stessa sostanza del dolore e si nutre di accettazione e di memoria, non di ipocrisie e rimozioni forzate. La morte livella, ma non cancella. Con buona pace del quotidiano dei vescovi che ieri titolava: «Ora Andreotti è solo luce». Per usare una parola alla moda, Andreotti era divisivo. Lo era da vivo e lo rimane da morto. Purtroppo anche Ambrosoli. Perché esistono due Italie, da sempre. E non è che una sia «buona» e l’altra «cattiva», una di destra e l’altra di sinistra (Giorgio Ambrosoli era un liberale monarchico). Semplicemente c’è un’Italia cinica e accomodante - più che immorale, amorale - che non vuole cambiare il mondo ma usarlo. E un’altra Italia giusta e severa - più che moralista, morale - che cerca di non lasciarsi cambiare e usare dal mondo. Due Italie destinate a non comprendersi mai. Un’esponente lombarda del partito di Berlusconi ha detto che il figlio di Ambrosoli ha mancato di rispetto al morto. Non ricorda, o forse non sa, che anche Andreotti aveva mancato di rispetto a un morto. Quell’uscita dall’aula se l’è andata a cercare.
Questa è la telefonata del killer di Ambrosoli.
Bandanax L'asino
Soria
Giorgio Forattini
Game Over
Umberto Romaniello
Stefano Trucco
È morto Andreotti. Sicuramente c'entra Andreotti.
È morto Andreotti. Ma la morte nega di averlo baciato.
Andreotti è freddo, immobile e non parla più. Sembra vivo.
La notizia della morte di Andreotti è stata data dalla famiglia. Ma allora non è vero che non lo vedevano dal 1980.
La figura di Andreotti ha attraversato più volte la storia della Repubblica. Noi eravamo le strisce.
Andreotti ha guidato il Paese per sette volte. Siate buoni, oggi nessuno intervisti Bersani.
Andreotti era in politica da più tempo della regina Elisabetta. E se voleva poteva indossare due cappelli.
(Comunque è incredibile: non ti puoi distrarre 94 anni che muore Andreotti)
Schifani: «Andreotti è il simbolo della nostra vita democratica». Soprattutto ora.
[Ma come, solo nove battute? Provate a ricaricare la pagina cliccando sull'immagine e avrete una sorpresa]
By SPINOZA
FINE
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Povero vecchio Giulio... lassù qualcuno lo aspetta.
Ei fu... Giulio Andreotti
coccodrillo Andreotti:
Valerio Marini
Gooogle Andreotti
Marco Tonus
Mario Dimpo
Mario Dimpo
http://www.facebook.com/photo.php?fbid=10200931209672852&set=a.1034313948467.2006707.1543986138&type=1&theater
Male 1979
Claudio Cadei
Giulio Andreotti
14 gennaio 1919 – 6 maggio 2013
Marco Martellini
Evoluzione (?)
http://www.fanofunny.com/guests/ortica/index.html
Andreotti Non Esiste
non c'è più
non c'è più
non c'è più
dovrò ripetermelo per un sacco di tempo
l'ho trovato sul pianeta quando sono arrivato
e ormai davo per scontato di lasciarcelo
quando me me sarei andato...e invece
non c'è più
non c'è più NON C'E' PIU'
uh uh uh
Riccardo Mannelli
R.I.P. Andreotti.
Tomas
Giannelli - Corriere della sera
Ignazio Piscitelli
Se l’è andata a cercare
massimo gramellini
Mentre il consiglio regionale della Lombardia rendeva omaggio al fantasma di Andreotti, il capo dell’opposizione Umberto Ambrosoli è uscito dall’aula. Suo padre, l’avvocato Giorgio, fu ammazzato sotto casa in una notte di luglio per ordine del banchiere andreottiano Sindona: aveva scoperto che costui era un riciclatore di denaro mafioso. Trent’anni dopo Andreotti commentò l’assassinio di Ambrosoli con queste parole: «Se l’è andata a cercare».
Il perdono è una cosa seria. E’ fatto della stessa sostanza del dolore e si nutre di accettazione e di memoria, non di ipocrisie e rimozioni forzate. La morte livella, ma non cancella. Con buona pace del quotidiano dei vescovi che ieri titolava: «Ora Andreotti è solo luce». Per usare una parola alla moda, Andreotti era divisivo. Lo era da vivo e lo rimane da morto. Purtroppo anche Ambrosoli. Perché esistono due Italie, da sempre. E non è che una sia «buona» e l’altra «cattiva», una di destra e l’altra di sinistra (Giorgio Ambrosoli era un liberale monarchico). Semplicemente c’è un’Italia cinica e accomodante - più che immorale, amorale - che non vuole cambiare il mondo ma usarlo. E un’altra Italia giusta e severa - più che moralista, morale - che cerca di non lasciarsi cambiare e usare dal mondo. Due Italie destinate a non comprendersi mai. Un’esponente lombarda del partito di Berlusconi ha detto che il figlio di Ambrosoli ha mancato di rispetto al morto. Non ricorda, o forse non sa, che anche Andreotti aveva mancato di rispetto a un morto. Quell’uscita dall’aula se l’è andata a cercare.
Questa è la telefonata del killer di Ambrosoli.
Bandanax L'asino
Soria
Giorgio Forattini
Game Over
Umberto Romaniello
Stefano Trucco
Il coccodrillo come fa
È morto Andreotti. Ma la morte nega di averlo baciato.
Andreotti è freddo, immobile e non parla più. Sembra vivo.
La notizia della morte di Andreotti è stata data dalla famiglia. Ma allora non è vero che non lo vedevano dal 1980.
La figura di Andreotti ha attraversato più volte la storia della Repubblica. Noi eravamo le strisce.
Andreotti ha guidato il Paese per sette volte. Siate buoni, oggi nessuno intervisti Bersani.
Andreotti era in politica da più tempo della regina Elisabetta. E se voleva poteva indossare due cappelli.
(Comunque è incredibile: non ti puoi distrarre 94 anni che muore Andreotti)
Schifani: «Andreotti è il simbolo della nostra vita democratica». Soprattutto ora.
[Ma come, solo nove battute? Provate a ricaricare la pagina cliccando sull'immagine e avrete una sorpresa]
By SPINOZA
FINE
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Ei fu... Giulio Andreotti
Etichette:
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Bandanax,
Bochicchio,
Dimpo M.,
Forattini,
InkyJohn,
Magnasciutti F.,
Mannelli R.,
Marco Tonus,
Marini V.,
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Soria G.,
Spinoza,
Tomas,
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