Visualizzazione post con etichetta Antonio Antunes. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Antonio Antunes. Mostra tutti i post

mercoledì 1 maggio 2019

Tempi duri per la satira: New York Times chiede scusa per una vignetta.

Un Donald Trump cieco con la kippà in testa trascinato da un cane bassotto dal volto di Beniamin Netanyahu: questa vignetta, di Antonio Antunes,  è stata pubblicata da un giornale democratico, da sempre molto attento alla realtà della comunità ebraica americana come il New York Times, nella sua edizione internazionale cartacea. E come era inevitabile sta scuotendo l’opinione pubblica americana.
Dopo una prima dichiarazione in cui ammetteva che non fosse giusto “pubblicare una vignetta dai toni antisemiti”, senza però chiedere scusa, il giornale ha pubblicato un Tweet di scuse in cui promette, sulla scia dell’imbarazzo, «cambiamenti significativi nel suo processo decisionale». «Siamo profondamente dispiaciuti per la pubblicazione di un fumetto politico antisemita giovedì scorso nell’edizione stampata del The New York Times che circola al di fuori degli Stati Uniti, e ci impegniamo a fare in modo che nulla di simile accada ancora.




Sono allibita. Questa è una vignetta di satira politica, ma sicuramente non è assolutamente offensiva ed antisemita.
Esprimo la mia solidarietà ad Antonio!

António rejeita críticas de antissemitismo

“É uma crítica à política de Israel, que tem uma conduta criminosa na Palestina, ao arrepio da ONU, e não aos judeus”, argumenta António. A Casa Branca e várias associações judaicas norte-americanas criticaram o cartoon, acusando-o de ser antissemita. O “The New York Times” pediu desculpas publicamente

Expresso

António, o premiado cartunista que assina o cartoon do Expresso, rejeita as críticas de antissemitismo feitas pelos leitores norte-americanos a um trabalho seu publicado a 19 de abril neste semanário e na semana passada replicado na edição internacional do "The New York Times".

"A leitura que fiz é a de que a política de Benjamin Netanyahu, quer pela aproximação de eleições, quer por estar protegido por Donald Trump, que mudou a embaixada para Jerusalém reconhecendo a cidade como capital, e que permitiu primeiro a anexação dos Montes Golã e depois da Cisjordânia e mais anexações na Faixa de Gaza, o que significa um enterro do Acordo de Oslo, representa um aumento da violência verbal, física e política. É uma política cega que ignora os interesses dos palestinianos. E Donald Trump é um cego que vai atrás. A estrela de David [símbolo judaico] é um auxiliar de identificação de uma figura [Netanyahu] que não é muito conhecida em Portugal", explicou o cartunista ao Expresso.

O cartoon em causa mostra Donald Trump cego a ser guiado por um cão guia com a cara de Benjamin Netanyahu e uma trela com a estrela de David. Tanto a Casa Branca como várias associações judaicas norte-americanas criticaram o cartoon, acusando-o de ser antissemita, obrigando o "The New York Times" a pedir desculpas publicamente. "É uma crítica à política de Israel, que tem uma conduta criminosa na Palestina, ao arrepio da ONU, e não aos judeus". explica o colaborador do Expresso.



---------------------------------------------
Nota:
Metto un'altra vignetta che nel 2011 fu accusata di antisemitismo con tantissime polemiche.
Qui l'articolo https://www.jpost.com/International/UNs-Richard-Falk-under-fire-for-anti-Semitic-cartoon



mercoledì 30 maggio 2018

Trento, mostra LIBREXPRESSION: "Lo stato dell'Unione" vignette sull'Europa

Europa-Trento-foto mostra
Il Centro LIBREXPRESSION ha preparato nei giorni scorsi una piccola mostra per la seconda edizione del festival "Siamo Europa", organizzata dalla Provincia autonoma di Trento e dal centro EuropDirect di Trento. Questo festival di 3 giorni  25, 26, 27 maggio ha proposto 22 conferenze su vari temi europei e diverse altre attività, di cui questa mostra.

Conoscendo il lavoro fatto da Thierry Vissol ed i suoi collaboratori per promuovere la satira politica e la libertà di espressione, chiedono al Centro LIBREXPRESSION di preparare una piccola esposizione di 20 vignette sullo "Stato dell'Unione". Sono state quindi selezionate quelle vignette per coprire diversi aspetti: quelli umanitari (tra cui la migrazione e la povertà), l'economia, le tensioni centripete e lo stato di avanzamento. La mostra è stata presentata sulla piazza (Piazza Santa Maria Maggiore) dove è stato organizzato il festival.


La storia non è mai stata un lungo fiume tranquillo.

Alterna periodi di relativa quietezza, o di progresso umano, economico e sociale, con periodi di tempesta, di violenza, di regressione politica, economica e sociale. Interessi strategici divergenti, intolleranze religiose ed etniche, violenza intrinseca e gratuita dell’essere umano, che lo rendono più vizioso e pericoloso della più selvagge specie animale e sono in perpetuale lotta contro la parte più luminosa delle persone fatta di empatia, di solidarietà, di amore e rispetto degli altri. Pur troppo, le lezioni della storia, dopo periodi di calma, si dissolvono poco a poco e si perdono nei meandri degli interessi e desideri immediati, dell’ubriacatezza del potere, portando spesso – se non contrastati – a nuovi periodi di turbolenza e di sofferenza, particolarmente per i meno abbienti.
Sembra che dopo l’illusione della fine della storia creata dalla caduta del muro di Berlino e dal collasso dei regimi d’ispirazione comunista, la ruota della fortuna gira di nuovo verso un periodo di rischi, favorito dall’irresponsabilità di leader illusionisti e lo sbocciamento di democrazie autoritarie e illiberali, quando non di regimi dittatoriali. Dai primi anni del ventunesimo secolo, la crisi dell’euro e delle migrazioni, la crescita delle disuguaglianze nei paesi e tra i paesi, la multilateralizzazione dei poteri economici, politici e finanziari, la nuova corsa verso l’accaparramento delle materie prime indispensabili allo sviluppo e all’egemonia, lo risveglio del potere politico delle religioni spinto da queste turbolenze, hanno fatto entrare l’Unione europea – e non solo – in un periodo di instabilità e di alto rischio.
Davanti alle stesse sfide pesanti (approvvigionamento energetico, terrorismo, migrazioni, dominazione delle multinazionali, concorrenza tra potenze…) che deve affrontare ogni paese membro dell’Unione, quali per pura razionalità dovrebbero essere affrontate insieme e non ognuno per conto suo, sembra che molti politici e popoli europei, dimenticando che l’unione fa la forza, propongono e desiderano ripiegarsi su loro stessi e praticare la politica dello struzzo. Dalle crisi di queste ultimi anni, l’Unione è stata spaccata tra Nord e Sud et tra occidente ed Oriente. Populismi anti-europei, neo-fascismo, governi democratici illiberali si stanno sviluppando in tutta Europa. La speranza creata dall’elezione del Presidente francese Emmanuel Macron l’europeo ha suscitato molte speranze, ma la sua voglia di andare verso una vera sovranità europea non sembra creare entusiasmo tra i suoi partners, paralizzati dalle opposizioni interne e dagli egoismi nazionali. I popoli sono arrabbiati chi dall’impoverimento, dal timore dell’altro diverso, chi dalla crescita delle disuguaglianze o dal trattamento disumano dei migranti. Colpa di Chi? Forse dall’incapacità dei politici a rispondere a queste sfide, con un progetto, con la difesa dei valori fondanti dell’Unione, della volontà di superare nostre piccole differenze con lo sviluppo di quello, ben superiore di quello che ci unisce. L’Europa è politica, solo la politica, cioè i cittadini, la possono cambiare. E’ un lavoro di Sisifo, ma deve essere fatto da tutti quelli che capiscono che l’Europa non è più al centro del mondo, che la sua disunione non è solo la sua scomparsa, ma il rischio di dipendenza di ognuno di noi dalle grandi potenze non europee. Sono questi messaggi che vignettisti di tutta Europa ci propongono.

Thierry Vissol, direttore del centro LIBREXPRESSION
Una mostra organizzata dall’Europdirect di Trento con il Centro Euro-mediterraneo LIBREXPRESSION – Fondazione Giuseppe di Vagno.
https://siamoeuropa.provincia.tn.it/Altre-proposte/Lo-Stato-dell-Unione-vignette-sull-Europa

Ismail Dogan (TurchiaBelgio) “Doppio linguaggio”

Marco De Angelis (Italia) “Regalo”.

Tom Janssen (Olanda) “Euro tagli”.
Antonio Antunes (Potogalo) “Brexit, le nuove frontiere”.

Gian Lorenzo Ingrami (Italia) “Piano d’azione per il mediterraneo”.
Mauro Biani (Italia) “Piano contro la Povertà”.
Marilena Nardi (Italia) “fasci-tweet”.
Dino Aloi (Italia) “Contro le fake news”.
Niels Bo Bojesen (Danimarca) “l’Europa en marche.

Walter Leoni (Italia) “Allucinazioni”.


Khalid Gueddar (Morocco) “Catalonia, mio amore”.








lido Contemori (Italia) “memoria e futuro”.


GianLorenzo Ingrami (Italia) “E’ grave dottore”.


sabato 28 ottobre 2017

Fernando Pessoa



Fernando Pessoa, 1988
© Antonio Antunes


Poesia di Fernando Pessoa

«Che noi si scriva, si parli o solo si sia visti
rimaniamo evanescenti.
E tutto il nostro essere non può in parola
o in volto giammai trasmutarsi.

L’anima nostra è da noi immensamente lontana:
per quanta forza si
imprima in quei nostri pensieri,
mostrando l’anime nostre con far da vetrinisti,
indicibili i nostri cuori pur sempre rimangono.

Per quanto di noi si mostri
continuiamo ignoti.

L’abisso tra le anime non può esser collegato da un miraggio della vista
o da un volo del pensiero.
Nel profondo di noi stessi restiamo ancora celati
quando al nostro pensiero dell’essere nostro parliamo.

Siamo i sogni di noi stessi, barlumi di anime, 
e l’un per l’altro resta il sogno dell’altrui sogno.»

(Fernando Pessoa)



Ciò che vediamo non è ciò che vediamo, ma ciò che siamo.
Fernando Pessoa
© Marilena Nardi

Fernando Pessoa
© Antonio Antunes



Questa vecchia angoscia

Questa vecchia angoscia,
questa angoscia che porto da secoli dentro di me,
è traboccata dal vaso,
in lacrime, in grandi immaginazioni
in sogni tipo incubi senza terrore
in grandi emozioni improvvise, senza alcun senso.

È traboccata.
Quasi non so come comportarmi nella vita
con questo malessere che mi riempie l’anima di pieghe!
Se almeno impazzissi per davvero!
Ma no: è questo essere a mezza strada,
questo quasi,
questo essere sul punto di…

Il ricoverato di un manicomio almeno è qualcuno.
Io sono il ricoverato di un manicomio senza manicomio.
Sono pazzo a freddo,
sono lucido e matto,
sono estraneo a tutto e uguale a tutti:
sto dormendo sveglio con sogni che sono pazzia
perché non sono sogni.
Sono in questo stato…

Povera vecchia casa della mia infanzia perduta!
Chi avrebbe detto che mi sarei tanto disperso!
Che ne è del tuo bambino? È impazzito.
Che ne è di colui che dormiva tranquillo sotto il tuo tetto provinciale?
È impazzito.
Ma chi, fra quelli che fui? È impazzito. Oggi costui è chi io sono.

Se almeno possedessi una religione!
Per esempio, una per quel feticcio
che c’era in casa nostra, la vecchia casa, che veniva dall’Africa.
Era bruttissimo, era grottesco,
ma c’era in lui la divinità di tutto quello in cui si crede.
— Giove, Geova, l’Umanità —
uno qualunque servirebbe,
nfatti che cosa è tutto se non quello che pensiamo di tutto?

Scoppia, cuore di vetro dipinto!

Fernando Pessoa     © Antonio Antunes

Esta velha angústia

Esta velha angústia,
Esta angústia que trago há séculos em mim,
Transbordou da vasilha,
Em lágrimas, em grandes imaginações,
Em sonhos em estilo de pesadelo sem terror,
Em grandes emoções súbitas sem sentido nenhum.

Transbordou.
Mal sei como conduzir-me na vida
Com este mal-estar a fazer-me pregas na alma!
Se ao menos endoidecesse deveras!
Mas não: é este estar entre,
Este quase,
Este poder ser que…,
Isto.

Um internado num manicômio é, ao menos, alguém,
Eu sou um internado num manicômio sem manicômio.
Estou doido a frio,
Estou lúcido e louco,
Estou alheio a tudo e igual a todos:
Estou dormindo desperto com sonhos que são loucura
Porque não são sonhos.
Estou assim…

Pobre velha casa da minha infância perdida!
Quem te diria que eu me desacolhesse tanto!
Que é do teu menino? Está maluco.
Que é de quem dormia sossegado sob o teu teto provinciano?
Está maluco.
Quem de quem fui? Está maluco. Hoje é quem eu sou.

Se ao menos eu tivesse uma religião qualquer!
Por exemplo, por aquele manipanso
Que havia em casa, lá nessa, trazido de África.
Era feiíssimo, era grotesco,
Mas havia nele a divindade de tudo em que se crê.
Se eu pudesse crer num manipanso qualquer
— Júpiter, Jeová, a Humanidade —
Qualquer serviria,
Pois o que é tudo senão o que pensamos de tudo?

Estala, coração de vidro pintado!

Álvaro de Campos (Fernando Pessoa)

(da Poemas)

Fernando Pessoa
© Antonio Antunes





sabato 17 giugno 2017

I cartoonist e l'ambiente di Francisco Punal Suarez

Dibujo de Stefan Despodov - de Bulgaria.


Dibujo de Tomás Rodríguez (TOMY) - Cuba - Premio  Curuxa Gráfica 2001


XVI PortoCartoon 2014 - Gran Premio - Diego Herrera, Canadá.

 I cartoonist e l'ambiente
Di Francisco Punal Suarez

L'humour, rischiando e senza frontiere nel paese dell'immaginazione, è in grado di affrontare in modo creativo, con le sue armi dissacratorie, qualsiasi tema della vita di questo pianeta.
I caricaturisti con la loro creatività, astuzia e ragionamento si avvicinano alla realtà del mondo senza concessioni di risate facili e denunciano più sfaccettature di un tema con i loro occhi, che possono essere sorridenti, poetici o satirici.
Adesso, prima della Giornata dell'ambiente delle Nazioni Unite, i cartoonist non mancano di sottolineare l'importanza di curare la natura, la flora, la fauna e la vita e criticano la grave politica del presidente Usa Donald Trump quando annuncia il ritiro del suo Paesi dall'Accordo climatico di Parigi con argomentazioni false come: "la decisione salvaguarda l'occupazione negli Stati Uniti e  l'uomo non è responsabile del cambiamento climatico".

Abbandonando i limiti delle emissioni inquinanti e smantellando la più importante politica ambientale del suo predecessore Barack Obama, Trump rivela il suo disprezzo per la merce più preziosa e riflette la barbarie delle sue decisioni. Di questo sfortunato fatto, i caricaturisti hanno preso buona nota e hanno centrato le loro matite sulla figura di questo politico, mostrando che l'umorismo è un'arma di analisi, è una risorsa dell'intelligenza. Qui è possibile vedere diversi esempi correnti.

I disegnatori si sono sempre stati preoccupati per l'ecologia e la cura dell'ambiente. Non abbiamo un pianeta di riserva, abbiamo solo questa vecchia terra, ed è dovere di tutti di proteggerla e renderlo armonica e umana.

Citiamo, tra i tanti, tre esempi di disegni eccellenti su questo argomento: uno è del bulgaro Stefan Despodov con un lavoro ironico dove ha usato l'assurdo: un uomo dà acqua potabile ad alcuni pesci che "annegano" in un fiume di acqua contaminata , con cui ha vinto il primo premio nella decima edizione della Biennale Internazionale delle Caricature Ecologiche, tenutasi nella città serba di Sokobanja.

L'altro appartiene al cubano Tomás Rodríguez (Tomy), che nel 2001 ha ottenuto il premio Coruxa Gráfica, assegnato dal Museo Humor della città galiziana di Fene, che mostra un abbattimento indiscriminato di alberi, che colpisce anche il virile membro della
uomo.

Infine Diego Herrera (Yayo), dal Canada, ha vinto il Gran Premio del XVI PortoCartoon nel 2014, con un disegno che mostra il mare pieno di bottiglie di plastica mentre un marinaio porta in barca un pesce in un serbatoio di pesce. Qui attraverso l'assurdità e l'esagerazione, l'umorismo critico segnala l'inquinamento dei mari.

Ci sono molte opere che mostrano come i caricaturisti con le loro opere esprimano il loro punto di vista a favore del miglioramento del pianeta.
Sono disegni fatti per farti pensare, e oggi abbiamo voluto mettere in evidenza questo aspetto.



Trump contaminante - Antonio Antunes - Portugal.



Politica ambiental de Trump - Marco de Angelis, Italia.


Trump contra el medio ambiente - Dave Rowe , Australia.



Trump y el planeta tierra - O Sekoer /Luc Descheemaeker  - Bélgica.



Plan de Trump - Antonio Rodríguez García, México.

Los caricaturistas y el medio ambiente
Por Francisco Punal Suarez

El humor, al ser arriesgado y no tener fronteras en el país de la imaginación, es capaz de abordar creativamente, con sus armas desacralizadotas, cualquier tema de la vida de este planeta.
Los caricaturistas con su creatividad, astucia e ingenio abordan la realidad del mundo sin concesiones a la risa fácil y denuncian múltiples aristas de un tema con su mirada, que puede ser risueña, poética o satírica.
Ahora mismo, ante el  Día del Medio Ambiente, que celebra la ONU, los dibujantes no dejan de recalcar la importancia de cuidar la naturaleza, la flora, la fauna y la vida, y de criticar la nefasta política del presidente norteamericano Donald Trump al anunciar la retirada de su país del Acuerdo Climático de París con argumentos falaces como que “la decisión permitirá salvaguardar el empleo en EEUU y que el hombre no es responsable del cambio climático”.

Al abandonar los límites de las emisiones contaminantes, y al desmantelar la política medioambiental más significativa de su antecesor, Barack Obama, Trump pone de manifiesto su desprecio al bien más preciado, y refleja la forma desatinada de sus decisiones. De este hecho desafortunado, los caricaturistas han tomado buena nota y han centrado sus certeras críticas en la figura de este político, demostrando que el humor es un arma de análisis, es un recurso de la inteligencia. Aquí pueden ver varios ejemplos actuales.

Desde siempre, los humoristas gráficos han mostrado su preocupación por la ecología y el cuidado del medio ambiente. Y es que no tenemos un planeta de recambio, sólo tenemos esta veterana Tierra, y es deber de todos protegerla y hacerla armoniosa y humana.

Citamos, entre otros muchos,  estos tres ejemplos de dibujos excelentes sobre esta temática: uno es el del  búlgaro Stefan Despodov con una obra irónica donde empleó el absurdo: un hombre le da agua potable a unos peces que se “ahogan” en un río de aguas contaminadas, que le valió el primer premio en la décima edición de la Bienal Internacional de Caricaturas Ecológicas, que se celebró en la ciudad serbia de Sokobanja.

El otro pertenece al cubano Tomás Rodríguez (Tomy), que en el 2001, obtuvo el Premio Coruxa Gráfica, otorgado por el Museo del Humor de la ciudad gallega de Fene, que   muestra una tala indiscriminada de árboles, que  también  afecta al miembro viril del
hombre.

Por último, Diego Herrera (Yayo), de Canadá,  obtuvo en el 2014, el Gran Premio del XVI PortoCartoon, con un dibujo que muestra al mar lleno de botellas plásticas mientras que un marinero lleva en su bote a un pez en una pecera. Aquí mediante el absurdo y la exageración, el humor crítico señala la contaminación de los mares.

Hay muchísimas obras que demuestran  cómo  los caricaturistas con sus trabajos expresan su punto de vista a favor del mejoramiento del planeta.
Son dibujos para hacer pensar, y hoy queríamos destacar este aspecto.


Trump y el clima - O Sekoer / Luc Descheemaeker,  Bélgica.



Dibujo de Jan Fitma de Eslovaquia.

Yuri Kosobukin -



Elena Ospina (Colombia) 1 premio World Humor Awards 1st Edition

martedì 9 maggio 2017

Francia: Il duello

MACRON PIÙ CONVINCENTE NEL CONFRONTO TELEVISIVO CON LE PEN
I due candidati alle elezioni presidenziali francesi hanno partecipato a un dibattito televisivo e si sono scontrati su politica interna ed economia

GAULOISES...
Antonio Antunes


Danze francesi
Riber



Deuxième tour - 
© Chappatte dans Le Temps, Suisse


Firuz Kutal


Petar Pismetrovic


race for president
BY JOEP BERTRAMS, THE NETHERLANDS  -  5/2/2017



Ramses

Les Français vont choisir entre Marine Le Pen et Emmanuel Macron au deuxième tour des élections présidentielles.
I francesi stanno scegliere tra Marine Le Pen e Emmanuel Macron al secondo turno delle elezioni presidenziali.
Bado

Elezioni Francesi
Marilena Nardi per Espoir

(continua)

mercoledì 31 dicembre 2014

I posts più popolari del 2014

323 POSTS

Primo in classifica  è lui si ...RENZI 




Secondo: la7 ed i problemi tra i suoi personaggi 





Terzo : la chiusura dell'Unità






Quarto: il maglioncino rampante, Marchionne






Quinto: "Rottama Italia"



Sesto: Putin e L'Ucraina




Settimo: La Ministra





Ottavo: la strage continua nel Mar Mediterraneo




Nono: La World Cup






Decimo: Il cubo di MrGigiotto




Undicesima la vignetta sul prezzo degli F35 di Bado





---------------------------------------


Tra i ritratti di Mannelli 







Tra i Concorsi






Tra i Ciao



e il grande Robin Williams