Per Francesco Nuti Makkox |
E dopo una lunghissima malattia ci lascia l'attore toscano Francesco Nuti“Ho sempre pensato che quando Francesco Nuti sarebbe morto avrebbe finito di soffrire, ma non avevo pensato che avrei iniziato io. Ora tocca a me”.
Giovanni Veronesi
Carrera Arcangelo
IN RICORDO DI FRANCESCO NUTI (1955-2023)
Nel giorno in cui è morto Silvio Berlusconi se ne va anche Francesco Nuti, da Narnali, frazione di Prato, attore e regista, uno dei quattro "malincomici" (con la emme) che rilanciarono il cinema italiano negli anni Ottanta. Lui, insieme al corregionale Roberto Beningni, al campano Massimo Troisi e al romano Carlo Verdone. Aveva 68 anni, dal 2006 era sulla sedia a rotelle, in una condizione di vita sempre più atroce e sofferente. Ci sono stati anni, quando io lavoravo a "l'Unità" e lui era all'apice del successo, prima con "Io, Chiara e lo Scuro" e poi, passando alla regia, con titoli come "Willy Signori e vengo da lontano" o "Caruso Pascoski (di padre polacco)", nei quali ci si conosceva bene. Era divertente sentirlo parlare di donne e politica, sfotticchiare il prossimo, inventare storie da cinema.
Veniva dalle Case del Popolo toscane, dal trio dei Giancattivi, sapeva comporre, cantare e suonare la chitarra, la fossetta sul mento, un po' alla Kirk Douglas, fece la sua fortuna, insieme a un atteggiamento da bischero brillante: ora timido, ora aggressivo, ora tendente al triste, ora sbruffone. Forse i suoi film migliori li fece facendosi guidare da Maurizio Ponzi, i primi; poi con i soldi e il successo venne anche la pretesa di dirigersi, alla maniera appunto di Benigni, Troisi e Verdone. Di sicuro possedeva il senso del ritmo, anche il piacere di piacere e di sentirsi desiderato dalle "donne con le gonne". Ha saputo vivere con dignità l'infermità, ritirandosi da tutto, sorretto dalla figlia Ginevra, per provare a non farsi schiantare dalla malattia, forse pure dalla vergogna. Francesco era esagerato in alcune sue manifestazioni, certo l'alcol a un certo punto diventò un problema serio, la sfortuna, con una brutta caduta, fece il resto. Una strana misoginia "democratica" animava il suo cinema, oggi sarebbe impossibile per un comico girare alcune scene che Nuti, con gusto provocatorio, inserì nelle sue commedie, sempre più cupe, amarognole.
Le mie condoglianze più sincere alla sua famiglia.
Michele Anselmi
Sessantotto anni fa, il 17 maggio 1955, nasceva a Prato, Francesco Nuti. Attore, regista, sceneggiatore produttore cinematografico e cantante italiano. Mi ricordo che nel 1984, durante una "Domenica in" di Baudo, uno degli autori, Franco Torti, ci presentò dandomi il piacere di conoscerlo. Buon compleanno. Carrera Arcangelo 17 05 23
ALCUNE CONSIDERAZIONI PERSONALI : Una volta nel mio ufficio entrò una ragazza che voleva fare l'attrice. 24 anni era la sua età. Avevo alla parete tante foto di Francesco Nuti scattate da mio padre, lei le guardò e mi chiese chi fosse. Ecco bisognerebbe ricominciare da qui. Se si studia cinema o si ha l'ambizione di fare l'attore o il regista non si può non conoscere il lavoro di Francesco Nuti. Qualcuno in questi giorni, anche personaggi noti, hanno lamentato il fatto che le TV non trasmettono i film di Nuti. In realtà qualche volta l'hanno fatto ma non così spesso come hanno fatto nel ripetere martellando alcune produzioni straniere. Magri Rambo è passato 100 volte e Stregati una, ma questo vale per molti altri artisti italiani. Perché è così importante far vedere i film di Nuti? Perché sono realistiche favole piene di dolce e romantica umanità qualcosa che oramai sa di vecchio ma che è più che mai necessario. Il sogno romantico di un racconto dolce sa di vecchio, meglio i complessi e tormentati racconti di una società malata ma presente e più o meno reale. Ma al di là di questo vedere un film di Nuti significa imparare a "vedere" come si fa il cinema. Dal soggetto alla sceneggiatura, alla regia. Nuti era completo come un artista del rinascimento italiano. Ogni suo film è una poesia raccontata per immagini. Poi c'è la sua faccia. Il suo sorriso unico. La fossette sul mento. Un viso straordinario che "spaccava" lo schermo come pochi. Nuti era un toscano internazionale per questo i suoi film erano amati anche all'estero. Era un cantante, un musicista ed un pittore (pochi lo sanno). Ora ci vorrebbe l'impegno, per chi può farlo, di cominciare a diffondere il lavoro completo di Nuti come parte fondamentale della nostra cultura cinematografica. Andava fatto già prima, secondo me, ma come sempre ci si accorge della grandezza di certe persone solo quando oramai non ci sono più.
Fabrizio Borni
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Tratto dal mitico film del 1982 "Madonna che silenzio c'è stasera" uno strepitoso Francesco Nuti in "Puppe a pera" !!! ;-)))
Francesco Nuti - Sarà per te (Sanremo '88 Serata finale) - live.
Written-By – Riccardo Mariotti. Arranged By – Riccardo Galardini. Restoration sound and montage by VM (Vladimir Mastica).
Ad ovest di Paperino è un film commedia del 1981 scritto e diretto da Alessandro Benvenuti con Francesco Nuti e Athina Cenci, ossia, il trio cabarettistico dei "Giancattivi".
Trama: Firenze, dal mattino alla sera, tre giovani incontratisi casualmente vivono una giornata di routinario non-sense, percorrendo senza meta le strade di una città surreale, popolata di luoghi e personaggi quasi impossibili. Il fine è la semplice attesa del domani, passando il tempo nella costruzione di situazioni grottesche, all'interno delle quali liberare uno stralunato e irriverente genere comico.
La Rai, con tutti i canali che ha, non trasmette nemmeno un film di Francesco Nuti, poiché è impegnata a celebrare un pluripregiudicato, piduista, colluso con la mafia e complice degli attentati del 1993. Pertanto segnalo che su Youtube sono disponibili i primi due film di Nuti completi, probabilmente i migliori in assoluto: "Ad ovest di Paperino" e "Madonna che silenzio c'è stasera" e su Dailymotion tanti altri
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