giovedì 16 settembre 2021

Marco de Angelis e i suoi due disegni finalisti in concorsi europei

 

Marco De Angelis, Italia -Finalista LIBEX 2021 Rinnovamento.


Marco de Angelis e i suoi due disegni finalisti in concorsi europei

di Francisco Punal Suarez

Speciale per Fany Blog

 Marco de Angelis (Roma, 1955) è un fumettista, illustratore e giornalista, con un lavoro che affronta la realtà in modo critico, originale e poetico. Nelle sue vignette, con una linea squisita e uno sguardo tagliente, esprime la sua onesta e profonda preoccupazione per vari temi di attualità. È uno eccezionale rappresentante dell'umorismo grafico italiano, che con il suo valore artistico nobilita la caricatura.

Con un vasto lavoro, sostenuto da più di centotrenta premi internazionali ai festival dell'umorismo grafico di tutto il mondo, e che comprende l'illustrazione di diversi libri, Marco De Angelis ha pubblicato le sue vignette su La Repubblica, Il Popolo, Il Messaggero, Il Mattino, Grazia, I Gialli Mondadori, Panorama, e altre testate per un totale di 200 in Italia e all'estero, quali The New York Times, Washington Post, Los Angeles Times, Chicago Tribune, Herald Tribune, Courrier International, Le Monde, Nebelspalter, ecc.

 Ora è una notizia importante che due sue vignette siano finaliste in prestigiosi concorsi europei: LIBEX 2021 e European Cartoon Award 2021. 

Marco ci racconta questi due disegni e altri argomenti di interesse, per FanyBlog.

 Il disegno candidato all'European Cartoon Award 2021 fa riferimento alla "spada di Damocle" che regna sul giornalismo e sull'umorismo grafico: la censura ogni giorno più feroce, e il predominio del "politicamente corretto", che viola le idee e l'espressione degli autori, in stampa  dominati da interessi economici e politici, al di fuori dell'interesse generale della società. Il titolo dell'opera dice tutto: Il morsetto. 

Perché hai fatto quel disegno? Dove l'hai postato?

 “Mi è venuta questa idea pensando alla pressione costante a cui sono sottoposti i giornalisti e, sempre di più, anche i disegnatori satirici. Il governo, le amministrazioni, l’opinione delle diverse forze sociali, anche le singole persone, pesano notevolmente su chi lavora nei media. Ma penso soprattutto al potere politico, che preme sempre di più fino a schiacciare chi cerca di dare una corretta e libera informazione”. 

“Questo disegno è stato pubblicato sulla rivista online Buduàr, sul Courrier International, utilizzato da Cartooning for Peace ed è stato distribuito da Cartoon Movement”.

Il progetto finalista di LIBEX 2021 è uno dei più caustici del tuo lavoro. È davvero un colpo di frusta su come l'ignoranza, il bigottismo, il conservatorismo e l'irrazionalità  che stanno conquistando il mondo. Non c'è più da vedere i negazionisti del vaccino COVID, o come i talebani dominino ancora una volta in Afghanistan, per citare due esempi. Cosa ti ha ispirato questo disegno?

“Temo un futuro in cui un’assurda “cancel culture” e un esasperato “politically correct” ci leghino il pensiero. C’è una pericolosa tendenza a una ignoranza globale, a una ottusità diffusa che si manifesta nel tentativo di riscrivere la Storia, di modificare arbitrariamente o cancellare la memoria su fatti e personaggi, di negare le evidenze scientifiche, di non poter commentare e forse neanche sorridere, e che sta portando subdolamente a una specie di dittatura della stupidità”.

Il mondo sta attraversando una crisi di libertà e democrazia. Come vedi il futuro del fumetto e del diritto all'umorismo?

“Molti segnali preoccupanti di limitazioni alla libertà di espressione sono già apparsi in vari Paesi democratici. Non dobbiamo guardare solo alle nazioni con dittature o con governi autoritari, ma prestare molta attenzione e tutelarci per evitare di perdere, anche da noi, le nostre libertà fondamentali”.

In termini sintetici, qual è il stato delle pratiche di libertà stampa oggi in Italia? Ci sono più o meno libertà rispetto al fine del XX secolo?

“In Italia non possiamo lamentarci, in quanto possiamo esercitare la libertà di stampa e di satira senza pericolo, a parte le pressioni o le ingerenze sempre più evidenti, di cui abbiamo parlato. Processi del passato a vari giornalisti per articoli o reportage fortunatamente non hanno compromesso la nostra libertà. Anche la satira non è minacciata, ma il vero pericolo rispetto alla fine del XX secolo è la minore presenza dei cartoons sui giornali, che preferiscono risparmiare con le collaborazioni e non avere problemi con la satira (come è accaduto negli USA con The New York Times)”.

I social network sono diventati, in molti casi, covi di disinformazione con obiettivi ignobili. Può il vero giornalismo contrastare questa corrente, dire la verità sulla base dei fatti e non piegarsi agli interessi acquisiti?

 “I social network svolgono una utile funzione di diffusione e globalizzazione dell’informazione, proprio per questo hanno nello stesso tempo un risvolto enormemente pericoloso. Infatti circolano liberamente sul web notizie false o sbagliate, oppure volutamente distorte, che creato confusione e spesso dannosi movimenti di opinione. Il vero giornalismo è quasi impotente di fronte a questo fenomeno e spesso cade nei tranelli di queste fake news”. 

“Sarebbe necessario avere una sorta di “certificazione” internazionale delle vere notizie giornalistiche, che sulla carta stampata sono (anche se non sempre) una garanzia di ricerca ed esattezza, ma che sul web si confondono tra migliaia di notizie ingannevoli”.

Com'è attualmente la tua esperienza come vignettista nel tuo giornale? 

“In questo periodo lavoro come freelance per vari giornali e agenzie senza particolari problemi di censura, tranne un cartoon sull’Ayatollah Khamenei apparso sul Courrier International e censurato in Libano con varie reazioni nei media del Paese e sul web (una giornalista e un anchorman hanno avuto problemi per aver difeso il disegno)”. 

“In passato, quando pubblicavo ogni giorno per giornali quotidiani, sia come redattore che come collaboratore, sono stato sempre molto libero, anche se talvolta i direttori ricevevano qualche nota di protesta da partiti o ambasciate”.

 

 

Il morsetto -Marco de Angelis, Italia - Finalista European Cartoon Award 2021.

Marco de Angelis y sus dos dibujos finalistas en competiciones europeas

de Francisco Punal Suarez

Especial para Fany Blog

Marco de Angelis (Roma, 1955) es dibujante, ilustrador y periodista, con una obra que aborda la realidad de forma crítica, original y poética. En sus viñetas, de trazo exquisito y mirada aguda, expresa su honesta y profunda preocupación por diversos temas de actualidad. Es un vigoroso representante del humor gráfico italiano, que ennoblece la caricatura con su valor artístico.

Con una extensa obra, avalada por más de ciento treinta premios internacionales en festivales de humor gráfico de todo el mundo, y que incluye la ilustración de varios libros, Marco De Angelis ha publicado sus dibujos animados en La Repubblica, Il Popolo, Il Messaggero, Il Mattino, Grazia, I Gialli Mondadori, Panorama y otras publicaciones para un total de 200 en Italia y en el extranjero, como The New York Times, Washington Post, Los Angeles Times, Chicago Tribune, Herald Tribune, Courrier International, Le Monde, Nebelspalter etc.

Ahora es una noticia importante que dos de sus dibujos animados sean finalistas en prestigiosos concursos europeos: LIBEX 2021 y European Cartoon Award 2021. 

Marco nos habla de estos dos dibujos y otros temas de interés para FanyBlog.

El dibujo nominado al European Cartoon Award 2021 hace referencia a la "espada de Damocles" que reina sobre el periodismo y el humor gráfico: la censura es cada día más feroz, y el predominio de "políticamente correcto", que atenta contra las ideas y expresión de los autores, en medios de prensa dominados por intereses económicos y políticos, ajenos al interés general de la sociedad. El título de la obra lo dice todo: La pinza.

¿Por qué hiciste ese dibujo? ¿Dónde lo publicaste?

“Se me ocurrió esta idea pensando en la presión constante a la que están sometidos los periodistas y, cada vez más, los artistas satíricos. El gobierno, las administraciones, la opinión de las distintas fuerzas sociales, incluso de las personas, pesan mucho sobre quienes trabajan en los medios de comunicación. Pero pienso sobre todo en el poder político, que presiona cada vez más hasta el punto de aplastar a quienes buscan dar información correcta y gratuita ”.

“Este dibujo fue publicado en la revista online Buduàr, en Courrier International, utilizado por Cartooning for Peace y distribuido por Cartoon Movement”.

 El proyecto finalista de LIBEX 2021 es uno de los más cáusticos de tu trabajo. Es realmente un latigazo sobre cómo la ignorancia, el fanatismo, el conservadurismo y la irracionalidad  que se están apoderando del mundo. No hay más que ver a los negadores de la vacuna COVID, o cómo los talibanes una vez más dominan en Afganistán, por nombrar dos ejemplos.

¿Qué te inspiró  este diseño?

"Temo un futuro en el que una absurda “cultura de la cancelación” y una exasperada“políticamente correcta” atan nuestros pensamientos. Existe una peligrosa tendencia a la ignorancia global, a una torpeza generalizada que se manifiesta en el intento de reescribir la historia, de modificar o borrar arbitrariamente la memoria de hechos y personajes, de negar la evidencia científica, de no poder comentar y quizás ni siquiera sonreír, y que sutilmente conduce a una especie de dictadura de la estupidez ”. 

El mundo atraviesa una crisis de libertad y democracia. ¿Cómo ves el futuro del humor gráfico y el derecho al humor?

“Ya han aparecido muchas señales preocupantes de restricciones a la libertad de expresión en varios países democráticos. No solo debemos mirar a las naciones con dictaduras o con gobiernos autoritarios, sino prestar mucha atención y protegernos para no perder nuestras libertades fundamentales, incluso para nosotros ”.

En resumen, ¿cuál es el estado actual de las prácticas de libertad de prensa en Italia? ¿Existe

más o menos libertad que a finales del siglo XX?

“En Italia no podemos quejarnos, ya que podemos ejercer la libertad de prensa y la sátira sin peligro, más allá de la presión o injerencia cada vez más evidente, de la que hemos hablado. Afortunadamente, los juicios anteriores de varios periodistas por artículos o informes no han comprometido nuestra libertad. Incluso la sátira no se ve amenazada, pero el peligro real en comparación con el final del siglo XX es la menor presencia de caricaturas en los periódicos, que prefieren ahorrar con colaboraciones y no tener problemas con la sátira (como sucedió en Estados Unidos con The New York Times ) ".

Las redes sociales se han convertido, en muchos casos, en refugios de desinformación con objetivos innobles. ¿Puede el verdadero periodismo contrarrestar esta corriente, decir la verdad sobre la base de los hechos y no ceder ante intereses creados? 

“Las redes sociales cumplen una útil función de difusión y globalización de la información, por eso mismo tienen al mismo tiempo una implicación enormemente peligrosa. De hecho, en la web circulan libremente noticias falsas, incorrectas o deliberadamente distorsionadas, lo que genera confusión y, a menudo, movimientos de opinión dañinos. El verdadero periodismo es casi impotente ante este fenómeno y muchas veces cae en las trampas de estas fake news ”.

"Sería necesario tener una especie de  “certificación” internacional de las noticias reales, que en la página impresa son (aunque no siempre) garantía de investigación y veracidad, pero que en la web se confunden con miles de noticias engañosas. ".

¿Cómo es tu experiencia actualmente como dibujante en tu periódico?

"En este período trabajo como autónomo para varios periódicos y agencias sin problemas particulares de censura, a excepción de una caricatura sobre el Ayatollah Khamenei que apareció en el Courrier International y censurada en el Líbano con diversas reacciones en los medios del país y en la web (un periodista y presentador tuvieron problemas para defender el diseño) ".

“En el pasado, cuando publicaba todos los días para los diarios, tanto como editor como como colaborador, siempre era muy libre, aunque a veces los editores recibían algunas notas de protesta de partidos o embajadas”. 

Marco De Angelis- table of work- 



Nessun commento:

Posta un commento