2012 Concordia
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Il saluto del mare
I Titanic non sono metafora. Anche davanti al Giglio.
Mauro Biani
giglio shipwreck Fabio Magnasciutti
dedicated to the victims of the Giglio shipwreck and the crowd of desperate still lying at the bottom of the Mediterranean sea
14 Jan 2012
Crociera Italia
paolo lombardi
Damien Glez
Naufrages en Méditerranée...
16 gennaio 2012
Naufragio e declassamento
Di Ferdinando Camon - www.ferdinandocamon.it
La società americana proprietaria della nave Concordia ieri mattina, all’apertura delle Borse, ha perso con un tonfo il 20 %. Ma questa è una notizia nascosta, la trovi solo cercandola. C’è un’altra notizia, che non occorre cercare, perché ci sbatte addosso da tutti i giornali del mondo: non è quantificato in nessuna Borsa il prestigio produttivo e lavorativo dell’Italia, ma in questi giorni è un valore che precipita sempre più. Il mondo non percepisce la tragedia della Costa Concordia come incapacità del comandante, né come inefficienza del cantiere costruttore, né come cattiva operatività della società armatrice. Per il mondo questa è una nave italiana, il comandante è italiano, il mare è italiano, e dunque questa è una tragedia italiana. Se c’è incuria o inefficienza o viltà, sono colpe degli italiani. Siamo tutti noi italiani a uscirne male. E questo in un momento in cui tanti altri fattori minano la nostra credibilità, anzitutto la nostra interminabile crisi finanziaria e il recente doppio declassamento del nostro Stato sui mercati.
L’Ansa mette in onda lo spot pubblicitario con cui la Società armatrice della Concordia chiama i turisti alle sue navi. Lo spot mostra elegantissimi tecnici della sicurezza, in giacca nera e papillon, presenti su ogni nave: dichiara che tutto nella nave è previsto, e a tutto c’è un rimedio. Il naufragio mostra invece che questo purtroppo non è vero. L’inesperienza sulla nave era di tutti, dal comandante all’equipaggio. Se il comandante ha commesso errori madornali, l’equipaggio era più spaventato dei turisti, non sapeva aiutare, dirigere, fornire i salvagente, nemmeno parlare. Lo spot mostra esercitazioni per l’evacuazione, previste per ogni crociera. Ma qui l’evacuazione è stata caotica. Questo delle crociere è un settore proficuo nei mercati, e la nostra marina era considerata d’eccellenza. Il naufragio della Concordia, l’urto con lo scoglio, la fuga del comandante, i morti, i dispersi, il caos nel salvataggio, distruggono questa eccellenza. Scorrendo la stampa estera, si può vederci una traccia di rivalsa. Un giornale sudamericano dice: “Desaparecidos 40 turistas”, e così si domanda: come fa una compagnia di crociere a perdere 40 passeggeri, senza trovarne traccia? Un giornale brasiliano: “Come può succedere che una nave da crociera sbatta sugli scogli?” Per dire: in Italia l’impossibile diventa possibile. “La Vanguardia”, giornale spagnolo, mostra la foto della gigantesca nave adagiata sul fondo, ma con le case in primo piano, come se la nave fosse arrivata “dentro” il villaggio. Altro giornale: “Un Titanic frente a la Tuscana”. La Toscana è un mito nel mondo, è nota come terra ordinata, pettinata, salutare, vivibile e godibile, e invece adesso diventa la terra del Titanic. Nessun giornale straniero riesce a capire (neanche noi, per la verità) la strana manovra del comandante, che prima getta le ancore e poi vira. Il titolo più allucinato è: “Transatlantico incaglia, vira e mata tres” (quando erano ancora tre). Anche gli stranieri sottolineano il coraggio del commissario di bordo, che ha salvato più persone che ha potuto, fino a rompersi una gamba, ma lo contrappongono al comandante, che è scappato subito e poi cercava di tornare per recuperare la scatola nera. Sotto sotto la domanda è: chi seleziona questo personale? Chi lo valuta? La domanda vale anche per l’equipaggio, che in buona parte non sapeva né l’italiano né l’inglese. E non sapeva manovrare le scialuppe. Il naufragio va sui giornali del mondo insieme con la notizia del nostro doppio declassamento, e diciamo la verità: una notizia conferma e rafforza l’altra. Se non sappiamo portare i turisti in gita per un nostro piccolo mare interno, e ne perdiamo decine e non li troviamo più, e sfracelliamo la nave, il declassamento lo meritiamo. E anche doppio.
(fercamon@alice.it)
Costa Concordia- Quanti erano i lavoratori in nero sulla nave ......che adesso chiamano ....."CLANDESTINI"
Paolo Lombardi
Le naufrage du Costa Concordia | Jan 20, 2012 | Chappatte cartoon: Le naufrage du Costa Concordia | © Chappatte dans "International Herald Tribune" |
Vauro - sabato 14 gennaio 2012
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MI SI E' ROTTO IL TOMTOM
Morti e dispersi per una stupida disattenzione.
Sempre più difficile trovare chi sappia far bene il proprio lavoro !!
Roberto Mangosi
Il 3D che non necessita degli occhiali
Poi con calma, se qualcuno ci spiega come fa nel 2012 una nave da crociera ad incagliarsi in una secca...
Luigi Alfieri
1/15 Mike Luckovich cartoon: Titanic 2012
Le navi affondano, i comandanti fuggono...
Giulio Laurenzi
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Proprio sabato 7 gennaio, ero nel porto di Savona, e pensavo: "sembra il Titanic!".
Si, proprio la nave 'Concordia ' della Costa crociere era ancorata al molo del porto di Savona da dove partiva ogni 8 giorni per una crociera nel Mediterraneo. Sarebbe dovuta tornare proprio sabato 14, ma si è inclinata e rovesciata la sera precedente davanti all'isola del Giglio. Che tragedia!...Mi muovo poco dal mio 'Mondo Piccolo', tra le nebbie vicino il Po e sono rimasta affascinata dalla maestosità di quella città galleggiante, chiamarla nave è riduttivo. Seduta su una panchina, ho spiato la gente salire festosa, gente semplice, famiglie, bambini, i preparativi. L'ho salutata quando ha preso il largo con una potenza ed una velocità che mi ha stupito. Ora penso alle ore di terrore che avranno vissuto quelle 4000 persone a bordo e piango che per la superficialità di pochi sia potuto succedere una cosa così grave. Un abbraccio alle famiglie che hanno perso un loro caro.
1/15 Mike Luckovich cartoon: Titanic 2012
Le navi affondano, i comandanti fuggono...
Giulio Laurenzi
Klaus Stuttmann
Tullio Boi |
Proprio sabato 7 gennaio, ero nel porto di Savona, e pensavo: "sembra il Titanic!".
Si, proprio la nave 'Concordia ' della Costa crociere era ancorata al molo del porto di Savona da dove partiva ogni 8 giorni per una crociera nel Mediterraneo. Sarebbe dovuta tornare proprio sabato 14, ma si è inclinata e rovesciata la sera precedente davanti all'isola del Giglio. Che tragedia!...Mi muovo poco dal mio 'Mondo Piccolo', tra le nebbie vicino il Po e sono rimasta affascinata dalla maestosità di quella città galleggiante, chiamarla nave è riduttivo. Seduta su una panchina, ho spiato la gente salire festosa, gente semplice, famiglie, bambini, i preparativi. L'ho salutata quando ha preso il largo con una potenza ed una velocità che mi ha stupito. Ora penso alle ore di terrore che avranno vissuto quelle 4000 persone a bordo e piango che per la superficialità di pochi sia potuto succedere una cosa così grave. Un abbraccio alle famiglie che hanno perso un loro caro.
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LINK:- Nave affonda:tragedia al Giglio
- COSTA CONCORDIA: MALEDETTA DAL VARO, LA BOTTIGLIA NON SI RUPPE -VIDEO BOOM
- Farevela | Tragedia Costa Concordia la ricostruzione definitiva dell'incidente
- Punti di vista del kaz
ecco un altro fenomeno che parla a vanvera, fammi capire: i ragazzi del concordia evaquano 4000 cristiani nella notte, a nave sbandata e senza direttive e tu da dietro la tastiera hai pure la faccia di chiamarli codardi? chiunque abbia passato più di cinque minuti su un windsurf sa che tutta quella gente non sbarca col red bull, sbarca con le lance, perchè qualcuno ce li ha messi, poi è chiaro che la compagnia ha gravissime responsabilità
RispondiElimina(che non sta a noi appurare) come è plausibile che si scateni il panico, dai filmati comunque ho visto un equipaggio pronto, al suo posto, col giubbotto ben allacciato ed il cappellino in testa, basta sputare merda sulla gente che lavora per favore, anche noi piangiamo i nostri morti non ti credere...
Grazie del commento Giorgio.
RispondiEliminaMi spiace non ti sia piaciuto il post, quando parli di codardia penso tu ti riferisca all'articolo che ho riportato dove si paragona il naufragio al declassamento dell'Italia. La mia nota personale, in fondo, non parla di equipaggio e questa si potrebbe essere la mia mancanza, non averne fatto accenno.
l’equipaggio era più spaventato dei turisti,(certo perchè ugualmente in panico ma con in + la consapevolezza di una falla a bordo)
RispondiEliminanon sapeva aiutare, dirigere,(eppure come per miracolo 4000 cristiani hanno raggiunto la terraferma)
fornire i salvagente,(i salvagenti sono a disposizione in cabina, quelli sul ponte coprono + o - il 15% degli occupanti della nave, è la legge a permettere ciò)
nemmeno parlare (finchè in costa ho lavorato io (2007) senza l'inglese non si imbarcava)
Sotto sotto la domanda è: chi seleziona questo personale? Chi lo valuta?(il comandante schettino aveva molta esperienza e la fama del gran manico, gli standard costa in merito superano di gran lunga quelli imposti dalla legge, purtroppo per la telepatia si stanno attrezzando)
La domanda vale anche per l’equipaggio, che in buona parte non sapeva né l’italiano né l’inglese.(balle)
E non sapeva manovrare le scialuppe (balle, l'equipaggio si è assunto la responsabilità di ammanaire le lance a nave sbandata, comntro le più elementari leggi della fisica espesso e volentieri senza nessuna direttiva, sono stati degli eroi, il fatto che alcuni capolancia siano filippini o indonesiani non fa di loro dei subumani)
scusa la sfuriata ma non ci sto a sentir sputare veleno su chi è vittima di questa tragedia COME gli altri, la nostra vita non vale meno, IL NOSTRO DOVERE NON E' CEDERE IL LIFEJACKET AI PASSEGGERI CAZZO!