giovedì 22 aprile 2010

Rita Levi Montalcini - 101


AUGURI AD UNA GRANDE ITALIANA
Grieco
ROCCO GRIECO http://www.coriandoli.it/

Rita Levi-Montalcini (Torino, 22 aprile 1909) è una scienziata e senatrice italiana. È stata insignita del premio Nobel per la medicina nel 1986 e nominata senatrice a vita nel 2001 dal presidente Carlo Azeglio Ciampi. È socia nazionale dell'Accademia dei Lincei per la classe delle scienze fisiche.( QUI la biografia)

oggi questa immensa Donna compie 101 anni!

auguri!!!


Marilena Nardi http://www.marilenanardi.it/

https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhGG3D3NtyreCUUNOBImE9dCJDRTKphUVNCFTe8i5ONe3c2CTNeAojj320L5I4ssogJJHSfyVRzhsqjtpMULhERSV4-EXRE6aSGCfnxzVR54IVFo9L2e6xTNb3L00xCk_0F5sF4UWwlWT4/s400/montalcini+compleanno1.jpg
nico pillinini


Ha detto Rita:

  • A me nella vita è riuscito tutto facile. Le difficoltà me le sono scrollate di dosso, come acqua sulle ali di un'anatra.
  • Purtroppo buona parte del nostro comportamento è ancora guidata dal cervello arcaico. Tutte le grandi tragedie, la Shoah, le guerre, il nazismo, il razzismo - sono dovute alla prevalenza della componente emotiva su quella cognitiva. E il cervello arcaico è così abile da indurci a pensare che tutto questo sia controllato dal nostro pensiero, quando non è così.
  • Ho sempre destinato le mie modeste risorse a favore, non soltanto delle persone bisognose, ma anche per sostenere cause sociali di prioritaria importanza.
  • Il cervello arcaico ha salvato l'australopiteco ma porterà l'homo sapiens all'estinzione. La scienza ha messo in mano all'uomo potenti armi di distruzione. La fine è già alla portata.
  • Quello che molti ignorano è che il nostro cervello è fatto di due cervelli. Un cervello arcaico, limbico, localizzato nell'ippocampo, che non si è praticamente evoluto da tre milioni di anni a oggi, e non differisce molto tra l'homo sapiens e i mammiferi inferiori. Un cervello piccolo, ma che possiede una forza straordinaria. Controlla tutte quelle che sono le emozioni. Ha salvato l'australopiteco quando è sceso dagli alberi, permettendogli di fare fronte alla ferocia dell'ambiente e degli aggressori. L'altro cervello è quello cognitivo, molto più giovane. E' nato con il linguaggio e in 150mila anni ha vissuto uno sviluppo straordinario, specialmente grazie alla cultura.
  • Nel 2001 ho avuto l'idea dell'EBRI (European Brain Research Institute). Mi sono chiesta: in che cosa l'Italia ha sempre primeggiato? Nelle neuroscienze. Nel Settecento Galvani e Volta scoprirono l'elettricità animale; a fine Ottocento Golgi inventò la colorazione con l'argento delle cellule nervose; Vittorio Erspamer riuscì a isolare la serotonina e altri neurotrasmettitori e Giuseppe Levi, il mio professore, fu tra i primi a sperimentare la coltura in vitro.
  • Il messaggio che invio, e credo anche più importante di quello scientifico, è di affrontare la vita con totale disinteresse alla propria persona, e con la massima attenzione verso il mondo che ci circonda, sia quello inanimato che quello dei viventi. Questo, ritengo, è stato il mio unico merito.
  • Abbiamo scoperto che l'NGF (Nerve Growth Factor) è molto più di una molecola proteica. Senza, la vita si ferma. Nei topi blocca l'avanzare dell'alzheimer.
  • Dico ai giovani: non pensate a voi stessi, pensate agli altri. Pensate al futuro che vi aspetta, pensate a quello che potete fare, e non temete niente. Non temete le difficoltà: io ne ho passate molte, e le ho attraversate senza paura, con totale indifferenza alla mia persona.
  • Meglio aggiungere vita ai giorni che non giorni alla vita.
  • Ho ottimi rapporti con le giovani che lavorano con me, perché sentono che posso aggiungere qualcosa che manca alla loro formazione: l'intuito.
  • Quando muore il corpo sopravvive quello che hai fatto, il messaggio che hai dato.
  • Ai giovani auguro la stessa fortuna che mi ha condotto a disinteressarmi della mia persona, ma di avere sempre una grande attenzione nei confronti di tutto ciò che mi circonda, a tutto quanto il mondo della scienza, senza trascurare i valori della società.
  • Posso dire che l'unico ideale per cui ho lavorato è stato quello di aiutare gli altri e forse per questo la ricerca mi ha dato molto di più di quanto potessi sperare.
  • Il male assoluto del nostro tempo è di non credere nei valori. Non ha importanza che siano religiosi oppure laici. I giovani devono credere in qualcosa di positivo e la vita merita di essere vissuta solo se crediamo nei valori, perché questi rimangono anche dopo la nostra morte.
  • Da adolescente sognavo di emulare Albert Schweitzer a curare i lebbrosi. Adesso nell'ultima tappa della mia vita ho potuto finalmente aiutare le popolazioni sfruttate per secoli.
  • A cento anni ho perso un po' la vista, molto l'udito. Alle conferenze non vedo le proiezioni e non sento bene. Ma penso più adesso di quando avevo vent'anni. Il corpo faccia quello che vuole. Io non sono il corpo: io sono la mente.


http://img406.imageshack.us/img406/3452/ritalevimontalcini.jpg
[...]
La Montalcini era la seconda donna italiana a ricevere il premio (prima di lei solo Grazia Deledda, nel 1926) e mentre nell’hotel dove alloggiava rose e orchidee mandate da estimatori di tutto il mondo occupavano ogni angolo, neanche uno dei centinaia di telegrammi in arrivo risultava firmato da un ministro italiano in carica (né tanto meno da Bettino Craxi, allora capo del governo). "L’Italia è un paese burocratico in cui il merito non viene mai premiato" furono le parole della Montalcini. Ancora oggi nulla sembra cambiato. Negli anni l’attenzione per gli scienziati, in Italia, non è aumentata: i fondi alla ricerca diminuiscono ogni anno e sono ormai innumerevoli le storie di ricercatori ricchi solo di passione che non hanno alternative alla fuga del proprio cervello. Ma non solo: ancora nel 2007, la Destra di Francesco Storace proponeva con un sorriso gradasso un presente per il premio Nobel: "Abbiamo scartato mutandoni e pannoloni, poi abbiamo deciso le stampelle".[...]Da Il Fatto Quotidiano ( QUI l'articolo)

Nessun commento:

Posta un commento