Cantami, o Diva, del Pelìde Achille
l'ira funesta che infiniti addusse
lutti agli Achei, molte anzi tempo all'Orco
generose travolse alme d'eroi,
e di cani e d'augelli orrido pasto
lor salme abbandonò (così di Giove
l'alto consiglio s'adempìa), da quando
primamente disgiunse aspra contesa
il re de' prodi Atride e il divo Achille.
E qual de' numi inimicolli? Il figlio
di Latona e di Giove. Irato al Sire
destò quel Dio nel campo un feral morbo,
e la gente perìa: colpa d'Atride
che fece a Crise sacerdote oltraggio.
[...]
Eccomi qua a rileggerti. Bravissima.
RispondiEliminaChaoLin
Grazie!
RispondiEliminaCiao Lino !
confesso che la tua mancanza si sentiva ...
sei andato a Roma alla mostra del tuo socio Mangosi?
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oops ... che curiosa sta donna!
No, purtroppo. Sono stato a Napoli per lavoro.
RispondiEliminaChaoLin LinGiù
ps: La tua curiosità è soddisfatta e .... rimborsata! ;-)