lunedì 5 dicembre 2022

II International Biennial of Cartoon Niko Nikolla-Albania 2022: grande festa di Premiazione

 

foto di gruppo II International Biennial of Cartoon Niko Nikolla-Albania 2022

Vi diamo il benvenuto a bocca aperta!!! L'umorismo non solo prolunga la tua vita, ma ti rende anche più nobile! 😊🥂🥂🌷Vieni a vedere le ultime tendenze del fumetto mondiale!!!

Flora Nikolla


Artisti di 70 paesi del pianeta 
hanno realizzato i due temi del concorso:
"Dove sta andando il mondo" e
"Ritratto di Agim Sulaj"
4000 vignette hanno partecipato al concorso.
300 le opere presentate in mostra,
cartoon dal vivo, discussioni e incontri tra artisti,
protocolli di cooperazione, ed una splendida serata di gala
per premiare i disegni premiati.
Tutto questo al Palazzo dei Congressi a Tirana dal 1 al 4 dicembre.

Difficilissimo il compito della Giuria :


Giuria internazionale della seconda biennale internazionale di Niko Nikola Cartoon: Agim Sulaj (Presidente Italia), Valentín Georgiev (Bulgaria), Raffaella Spinazzi (Italia), Agim Krasniqi (Kosovo), Gianni Martino (Italia), Rezear Xhaxhiu (Albania), Bernard Bouton (Francia), Angel Boligan (Messico)


"Ritratto di Agim Sulaj"

1 premio David Vela

© David Vela





2 premio Alireza Pakdel, Iran
3 premio Lezio Junior , Brasile

Premi speciali:

Saman Torabi, Iran
Agron Sejdiu, Kosovo
Halit Kurtumlus, Turchia
Francesco Frank Federighi, Italia
Ermelinda Lupi, Albania
Nikola Papalilo, Albania
Antonio Santos, Portogallo
Leonardo Fiuto Cannistrà, Italia
Adelina Canolli, Inghilterra
Sihana Sejfullai, Macedonia
Lujeta Goranci, Kosovo
Endri Beqo, Albania

Qui online catalogo caricature Agim Sulaj





"Dove sta andando il mondo" 

1 premio Costantin Pavel, Romania

© Constantin Pavel 






2 premio Ares / Aristides Esteban Hernandez Guerrero, Cuba
3 premio Liu Qiang, China

Premi speciali:

Oleksiy Kustovsky, Ukraina
Bahram Arjmandnia,Iran
Pellumb Bylyku, Albania
Li Xiaoyang, China
Michel Moro Gomez, Cuba
Marco De Angelis, Italia
Victor Solis, Messico
Zhaleh Yoosefinezhad, Iran
Damir Novak, Croazia
Vladimir Kazanevskiy, Ucraina
Ilya Katz, Israele
Mikhail Zlatkosky, Russia





©Alireza Pakdel

©Lezio Junior

Ares secondo classificato in "Dove va il mondo"


 Thanks Agim !
Congrats to the winners !
my video yesterday in Tirana during the awards ceremony
(english subtitles are homemade !) Bernard Bouton (giuria)

Carissimi amici,
purtroppo non ho potuto partecipare alla vostra bellissima iniziativa.
Ringrazio la cara Flora e l’ amico Agim per questa bellissima opportunità di far parte della giuria della seconda biennale internazionale Niko Nikolla.
Compito non facile, causa le tante opere partecipanti e l’ottimo livello. 
Congratulazioni a tutti i vincitori!
 Tantissimi Saluti dall'Italia 
da Raffaella Spinazzi di FANYBLOG (giuria)





La dott.ssa Flora Niko Nikolla e il presidente della giuria, l'artista Agim Sulaj. 
 Flora ,CEO of Albanian Excellence, è la fondatrice e direttrice della manifestazione. ed anche figlia di Niko Nikolla, grande autore satirico albanese a cui è dedicata in ricordo la Biennale 











 Constantin Pavel, Agim Sulaj e David Vela all'aeroporto 






venerdì 2 dicembre 2022

Tributo a Charles M. Schulz


26 novembre 1922. 

A Minneapolis nasceva Charles M. Schulz, 

il creatore dei leggendari Peanuts. Le sue strisce quotidiane sulle avventure di Charlie Brown, Snoopy, Linus, Lucy & co. sono state pubblicate per quasi 50 anni su 1.600 quotidiani in 75 Paesi. 

Grazie Charles!



 Tanti auguri, Sparky!

Cento anni fa, il 26 novembre del 1922, nasceva a Minneapolis Charles M. Schulz, che ha iniziato a disegnare i Peanuts nel 1950 e non ha mai smesso quasi fino all’ultimo giorno. I suoi personaggi Charlie Brown, Linus, Lucy, Sally, Snoopy e tutti gli altri sono stati sin dal nostro primo numero nel 1965 una banda di amici che ci ha accompagnato in tutti questi anni, entrando nelle vite di tutti noi, diventando icone e fonte di ispirazione.

Sono questi personaggi ad essere l'anima delle nostre pagine, una magia che continua a vivere nella mostra itinerante con tutte le nostre 690 copertine originali che stiamo portando in giro per l’Italia (ora a Rovereto). Perché pensare ai Peanuts significa riflettere sul senso della vita, sul nostro stare al mondo, sulle difficoltà e sulle nevrosi della nostra società, grazie a Charles Schulz e alla sua poesia senza tempo.


Charles Schulz 100th tribute by Dave Granlund, PoliticalCartoons.com
https://politicalcartoons.com/sku/269259


© Sergio Ponchione / LINUS




domenica 27 novembre 2022

Tutti sapevano: "Qua succede Casamicciola"

 

Staino 2018



Non è una maledizione, è la natura sismica e franosa della zona ... e condoniamo!

C'è un modo di  dire comune soprattutto a Napoli "Qua succede Casamicciola" da De Filippo a Totò a Wikipedia ...

https://www.ilsole24ore.com/art/cca-pare-casamicciola-perche-napoli-fronte-un-disastro-si-evoca-ischia-AEv3A5FC


https://it.wikipedia.org/wiki/Terremoto_di_Casamicciola_del_1883



#Ischia #Casamicciola #Italia
Frana.
Mauro Biani



BLACK SATURDAY
 Il disastro di Ischia non fa che aggiungersi ai tanti, troppi, che si stanno accumulando.  
E' vero, l'Italia è fragile ma purtrtoppo non solo geologicamente, è fragile per la sua politica di contrasto agli abusi, per la ricerca del consenso elettorale senza scrupoli, per la poca manutenzione del territorio.
E il problema è sempre quello  che chi rompe non 'paga mentre i cocci sono sempre nostri.
Gianfranco Uber


#casamicciola #frane #dissestoidrogeologico #alluvione #ischia #lagrandeonda #kanagawa 
Manuel De Rossi


La frana  - la mia vignetta per la prima pagina de Il Fatto Quotidiano oggi in edicola!
#salvini #lega #ischia #frana 
  #vignetta #fumetto #memeitaliani #umorismo #satira #humor 
Natangelo



Una croce!
Mario Bochicchio

PS:
SOFFOCATA DAL CEMENTO E SPOGLIATA DEI SUOI ALBERI, NON PUÒ FERMARE LE FRANE
di Roberto Saviano
Ischia, Procida, Capri: chi non c’è stato non potrà comprendere mai il motivo che innesca il desiderio, quando si è lì, di pensarsi creature inventate dagli Dei. Roccia e mare, vicolo e giardino, arrampicata e strapiombo. Stiamo parlando di terre in mezzo al mare, come mi hanno insegnato a definirle. Chiunque, una volta messo piede su queste isole, ha provato almeno per un istante ciò che dice Alphonse de Lamartine di Ischia «È l’isola del mio cuore, è l’oasi della mia gioventù, è il riposo della mia vecchiaia». 
Ecco, si badi, non un luogo che vuoi visitare, a cui vuoi tornare per ristorarti, nulla di tutto questo. Bensì un luogo dove scegli di vivere. Su quest’isole ci arrivi e immagini come d’instino la tua esistenza per sempre piantata lì. 
Ischia rispetto alla sua rivale turistica Capri è sempre stata isola più accessibile, adatta a un turismo d’ogni estrazione dal lusso al popolare, isola più metropolitana e meno elitaria, meraviglioso luogo assai più vicino culturalmente a Napoli rispetto anche a Procida, più piccola e con i suoi abitanti tutti o quasi imbarcati sulle navi commerciali e da crociera. Ischia è l’isola più napoletana del golfo e questo l’ha resa frequentatissima, densa, assediata. 
La tragedia di queste ore è accaduta a Casamicciola nella zona settentrionale di Ischia. Casamicciola è luogo di leggenda che racconta dove Ulisse riprese le sue forze nel Gurgitello, il ruscello di acqua calda che l’ha resa meta termale amatissima da Ibsen, de Lamartine, sino alla cancelliera Merkel. Eppure un luogo così d’incanto è sempre stato spazio di tragedia e di instabilità, di insicurezza estrema e di assedio cementizio. 
Per comprendere quanto è endemico il disastro in quel territorio basta ascoltare una vecchia espressione del dialetto napoletano: «È ’na Casamicciola»; oppure «è successa ’na Casamicciola»; o ancora «faccio succedere ’na Casamicciola», metafora per dire «gran disastro, gran confusione, gran disordine, distruzione». 
Tutto questo discende dalle continue frane che da secoli avvengono a Casamicciola e che tutto travolgono, ma soprattutto dalla tragedia del terremoto del 1883. La vittima più illustre del disastro di Casamicciola fu Benedetto Croce. Uno degli scrittori veristi più talentuosi dell’epoca, Carlo Del Balzo, nel 1883 pubblicò a Napoli (per Tipografia Carluccio, De Blasio & C.) il libro «Cronaca del tremuoto di Casamicciola» dove scrisse: «Era anche a villa Verde tutta la famiglia Croce di Foggia. 
Erano nella loro camera la signora Croce e la figliuoletta, il sig. Croce e il primogenito, Benedetto, seduti presso un tavolino, scrivevano, in una stanza attigua; la porta di comunicazione era aperta. La signora Croce e la fanciullina cadono travolte nel pavimento, che crolla tutto: non un grido, non un lamento, muoiono istantaneamente. Al contrario, il sig. Croce, sebbene del tutto sepolto, parla di sotto le pietre. Il suo figliuolo gli è daccanto, coperto fino al collo dalle pietre e dai calcinacci. E il povero padre gli dice: offri centomila lire a chi ti salva; e parla col figlio, che non può fare nulla per sé, nulla pel babbo, tutta la notte!». Dalla tragedia che sterminò la famiglia Croce lasciandolo unico superstite ad oggi c’è stato una cementificazione continua, una impossibilità reale di gestire mettendo in sicurezza l’isola. 
Disboscare, costruire, speculare, l’unico imperativo è sempre stato solo guadagnare e sopravvivere. Null’altro. Così non possono non accadere frane, si tende solo ad aspettare e sperare di non trovarsi in casa o in strada quando succederà. Fatalismo, da sempre la regola delle mie terre. Lo stesso che fa vivere alle pendici del Vesuvio nonostante si sappia che difficile sarebbe salvarsi in caso di eruzione nonostante il monitoraggio dell’attività del vulcano.
La bellezza di questi posti, il loro incanto copre l’orrore della gestione, l’assurdità contorta della burocrazia, del familismo che la governa, della mancanza endemica dei fondi pubblici. 
Non è accaduto nulla nel 2006, quando a Ischia Luigi Buono, 53 anni, che lavorava come cuoco al porto, fu travolto da una frana identica a quella di queste ore e morì insieme alle sue tre figlie: Anna di 18 anni, Maria di 16 e Giulia di 15. Non è accaduto davvero nulla dopo la morte di Anna De Felice nel 2009 (15 anni) travolta anche lei insieme alla madre. 
Sento arrivare già il commento: ma è l’abusivismo. Se davvero fosse così (e non bisogna associare abusivismo a lusso turistico perché non è quasi mai così) le soluzioni sono due: o condonare in cambio di una messa in sicurezza totale o abbattere immediatamente. Ma se abbatti perdi voti, perdi consenso su tutta l’isola. E poi non ci sono nemmeno i soldi per farlo. Come al solito il nostro paese non decide: si è sempre nel mezzo. E proprio nel mezzo ci sono le frane, che tutta l’immensa bellezza di Ischia non può impedire e nemmeno trattenere. 
Corriere della Sera,  26 novembre 2022






Rischio vulcanico, rischio sismico, rischio idrogeologico. E un territorio devastato dall’abusivismo edilizio. Una devastazione aggravata dal disboscamento e dagli incendi ricorrenti. Questa è l’isola di Ischia e in particolare Casamicciola. Al punto da essere diventata un esempio di disordine. “E che è? Pare Casamicciola!” erano solite dire le mamme campane guardando il disordine lasciato dai figli. E “Ccà pare Casamicciola!” sono le parole del protagonista di Natale in casa Cupiello, la celebre commedia di Eduardo De Filippo, per descrivere il caos cui si trova davanti entrando nella stanza dove poco prima, durante una furiosa lite tra la moglie e la figlia, sono finiti in pezzi stoviglie e soprammobili e “scassato” perfino il presepe. Detti che nascono dal devastante terremoto che colpì Ischia, proprio a Casamicciola, nell’estate del 1883, provocando oltre duemila morti.
Ma la memoria affievolisce e i morti si ripetono, anche negli ultimi anni. Sei morti in tre disastrose frane, una proprio a Casamicciola, nel 2006, nel 2009 e nel 2015, e due nel terremoto del 2017, che colpì in particolare Casamicciola. Ogni volta appare il quadro di un territorio che non riesce a prevedere e mitigare i rischi. Anzi l’esatto contrario. Come denuncia Legambiente anche in queste ore, sono circa 600 le case abusive colpite da ordine definitivo di abbattimento sull’isola.

E arrivano a 27mila le pratiche di condono presentate dagli abitanti in occasione delle tre leggi nazionali di sanatoria: 8.530 istanze a Forio, 3.506 a Casamicciola e 1.910 a Lacco Ameno. L’ultimo condono, il quarto, incredibilmente, venne approvato dal governo “giallo-verde” nel 2018 proprio dopo il sisma di Casamicciola. Si disse per favorire la ricostruzione, in realtà ha sanato case abusive che, oltretutto, saranno ricostruite a spese dello Stato. Quante? Attualmente sono mille le nuove istanze presentate. Cemento che rimane a sfregiare quella definita “l’isola verde”, sicuramente sempre meno verde e sempre più a rischio. Lo confermano le cartografie dei Piani di Assetto Idrogeologico che riportano valori di pericolosità da frana molto elevati per queste aree dell’isola.

I dati del catalogo gestito da Cnr Irpi evidenziano come “nella zona di Casamicciola Terme si siano già verificate frane che hanno causato perdita di vite umane, tra cui nel 1910, durante un evento molto intenso, alluvioni con elevato trasposto solido, crolli e numerosi dissesti diffusi causarono 11 morti. In anni più recenti una vittima si è registrata nel 1987, quando un crollo di roccia distrusse un ristorante, e infine nel 2009, sempre nel mese di novembre, una colata di fango e detriti ha travolto e ucciso una ragazza quattordicenne”.

Ma anche altre zone di Ischia hanno subito disastri e lutti. La notte del 30 aprile del 2006 il fango e i detriti scesi dal monte Vezzi si abbatterono sulla frazione Pilastri. Morirono un padre e le sue tre giovani figlie. Il 15 febbraio 2015 una frana in località Olmitello-Maronti nel comune di Barano provoca la morte di una persona. Frane e terremoti, strettamente collegati. La sera del 21 agosto 2017 Casamicciola e Lacco Ameno vennero scosse da un terremoto che causò la morte di due persone, 42 feriti e il crollo di molte abitazioni. Non l’unico sisma. Dall’analisi storica messa a punto dall’Ingv sono stati 15 i terremoti tra il 1228 al 1883. Di questi ben 12 proprio Casamicciola, costruita su un terreno franoso, capace di amplificare terremoti di intensità modesta.

Così il devastante sisma del 1883 con una magnitudo stimata in 4,3, mentre quello del 2017 arrivava appena a 4. Terremoti che altrove, dove si è costruito secondo le regole, non provocano alcun danno.

Casamicciola (Ischia), l'alluvione del 26 ottobre 1910.




Che il fango di Ischia ricada sui 23 colpevoli
SI SAPEVA, SI POTEVA EVITARE, NON È STATO FATTO: DOPO L’INCURIA, IL MENEFREGHISMO
L’ingegnere Giuseppe Conte, ex sindaco di Casamicciola, grazie alla conoscenza del territorio e anche in virtù delle sue competenze tecniche (ex dirigente nel settore acque e acquedotti della Regione Campania), il 22 novembre, quindi con quattro giorni di anticipo, aveva avvertito le autorità affinché provvedessero all’evacuazione degli abitanti della zona minacciata. Queste non gli hanno neppure risposto. Eppure era tutto spiegato chiaramente, come si può leggere nella email certificata pec inviata al prefetto di Napoli, al commissario prefettizio di Casamicciola, al sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, alla Protezione civile, a tutti gli aventi titolo per intervenire. Sono loro, i destinatari di questo allarme inascoltato i colpevoli della morte di otto persone. Sono loro gli irresponsabili da processare e condannare. È contro di loro che il governo deve costituirsi parte civile. Hic Rhodus hic salta. Sarà l’occasione per vedere se i neo-governanti stanno dalla parte dei cittadini o sono una mera combriccola di chiacchieroni. 
Parlando con il giornalista Ferruccio Pinotti del Corriere della Sera, l’ex sindaco di Casamicciola (nella foto) è stato molto chiaro. «A seguito dell’allerta meteo arancione, avevo segnalato il pericolo per la popolazione della zona e chiesto la loro evacuazione . Dopo l’alluvione del 2009 non c’è stato alcun intervento, o almeno nessuno significativo, nonostante i fondi stanziati per la sicurezza negli ultimi anni: 180mila euro per la pulizia degli alberi, 3 milioni e 100 per un intervento a monte dell’abitato Casamicciola (nel 2010-2012) e un lavoro messo a disposizione dalla città metropolitana per mettere in sicurezza del bacino dell’alveo Larita nel 2018. E ancora manca inoltre da anni l’annunciato piano per il dissesto idrogeologico della zona. Il problema di Casamicciola di cui sono stato sindaco negli anni Novanta non è l’abusivismo, le cause di questo disastro sono le stesse dell’alluvione del 1910, ovvero la fragilità del territorio. Dopo l’alluvione del 1910 furono realizzati dei sistemi di protezione dell’abitato, le cosiddette “briglie”, ma da allora non si è più intervenuti con interventi appropriati e con una manutenzione degna di questo nome». 
Ed ecco un ampio stralcio dell’email spedita alle ventitré autorità che l’hanno ignorata. 
«È opportuno ricordare che nella notte del 13 febbraio 2021 si verificava, presso il vallone La Rita, il crollo di uno degli storici stabilimenti termali ivi insistenti per cui la Protezione Civile Regionale insieme al Soccorso Alpino e Speleologico della Campania hanno ispezionato il canale tombato quasi sicuramente ostruitosi a seguito degli evidenti crolli. I tecnici intervenuti hanno riscontrato l’esistenza di una situazione decisamente catastrofica e la possibilità di ulteriori crolli e l’urgenza di ripulire tutto l’alveo sia dalla vegetazione, sia dall’immondizia e dai blocchi di materiale solido presenti all’interno. 
«Considerato che i lavori richiesti non sono stati realizzati, può sussistere lo “stato di grave crisi per la calamità naturale imminente”, nei Comuni di Casamicciola Terme e di Lacco Ameno, dato dal pericolo imminente nella zona del vallone della Rita. Considerato, altresì, che l’Autorità di Bacino competente, il Sindaco di Casamicciola Terme e il sindaco di Lacco Ameno, pro tempore, hanno segnalato la concreta possibilità, in caso di allerta meteo, di evacuazione della popolazione e dell’unico presidio sanitario ospedaliero dell’isola d’Ischia, delle case popolari nonché della scuola media. Con la precisazione che nella zona di confluenza dell’alveo vi è anche una centrale di trasformazione dell’Enel, il Sottoscritto in ottemperanza al senso civico che lo anima, invito le Autorità in indirizzo, per le rispettive competenze ad adottare tutte le iniziative necessarie per la sicurezza e la salute delle persone che operano a valle dell’alveo La Rita».
Ivano Sartori

Natangelo 


venerdì 25 novembre 2022

25 novembre: GIORNATA MONDIALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE

***


Bernard Bouton (Francia)

25 November 2022

Domestic abuse

November 25 is the International Day for the Elimination of Violence Against Women. 

https://cartoonmovement.com/cartoon/domestic-abuse-0



Il 25 novembre è la giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Basta leggere la cronaca di questi giorni per capire quanta strada c’è ancora da fare.

Silvia Ziche



Monireh Ahmadi (Iran)

25 November 2022

Refuse to stay silent .25/11 November International Day for the Elimination of Violence against Women

https://cartoonmovement.com/cartoon/refuse-stay-silent-2511-november-international-day-elimination-violence-against-women


Monireh Ahmadi (Iran)
25 November 2022
Woman's struggle against violence.25/11 November International Day for the Elimination of Violence against Women
https://cartoonmovement.com/cartoon/womans-struggle-against-violence2511-november-international-day-elimination-violence


GIORNATA MONDIALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE
UBER


Forza noi!
GIO


Bahram Arjmandnia ( Iran)
25 November 2022
Violence against women
Today, in the world, the public and even private life environment of women is full of aggression and violence.
Women should be strong to get their rights.
https://cartoonmovement.com/cartoon/violence-against-women-57


#taglioalto #donne 
Ho detto no.
Mauro Biani


The International Day for the Elimination of Violence against Women
Samshia  Hassani (Afghanistan)
https://www.shamsiahassani.net/


Violenza contro le donne: le leggi ci sono, i fondi ancora no. #violenzasulledonne #25NOVEMBRE #violenza #cartoon #comics #fumetto #disegno #illustrazione
Durando




Violenze
Gianlo / Gianlorenzo Ingrami




 

No alla violenza sulle donne

Gianlo / Gianlorenzo Ingrami


Dooa Eladl