martedì 18 ottobre 2016

PROFESSIONE CARTOONIST di Athos





Il giorno 29 ottobre 2016 alle ore 16,30 
al Museo del Fumetto WOW di Milano, 
viale Campania 12 (tram 27, filobus 90,91 e 93, passante stazione Vittoria)
verrà presentato il libro di vignette, a colori 
di Athos Careghi,
PROFESSIONE CARTOONIST.

Mi scrive Athos Careghi :

"Buongiorno Raffaella,

ho inviato il disegno della copertina del mio libro, in corso di stampa, che verrà presentato al Museo del Fumetto WOW di Milano il giorno 29 ottobre p.v., alle ore 16,30 (sono infatti molto pasticcione col pc, figuriamoci che - iscritto da anni a facebook - solo con l'aiuto di Perazzolli sono riuscito ad entrare per la prima volta nella mia pagina solo un paio di mesi fa...). Che razza di imbranato!!! Il libro PROFESSIONE CARTOONIST è una raccolta di vignette a colori tratte dal mensile Quattro, Il Giornalino, Famiglia Cristiana, Corriere della Sera, Help!, Buduar, ecc.,

edito in 300 copie dall'AssociazioneCulturale Quattro, via Tito Livio 33 - 20135 Milano, tel. 02 45477609; e-mail: quattro@fastwebnet.it , a 10 euro; il libro non sarà distribuito nelle librerie nazionali ma soltanto in quelle dei quartieri milanesi e in qualche edicola, ma se qualche appassionato buontempone lo richiedesse per posta - fra poco siamo sotto le feste - le spese di spedizione sono comprese nel prezzo di copertina (Il ricavato è interamente devoluto all'Associazione).
Questa volta trasmetto la copertina, la sola pronta (mi sono tolto solo un po' di chili e un po' di anni..).
Grazie Raffaella per le vignette che mi arrivano da tutto il mondo!

Un caro saluto athos "


Questo artista, forse è come dice lui imbranato e pasticcione , ma io ne dubito.
Scopro dalla Wikipedia inglese che è emiliano di Correggio, è emigrato in gioventù in Belgio ed in Olanda dove ha lavorato come operaio in fabbrica e pure in miniera, per poi tornare in patria e laurearsi in Economia e Commercio e diventare un manager ospedaliero. Disegna nel tempo libero e pubblica in numerose riviste, tra cui Il Giornalino.

Di Athos Careghi è infatti fra le tante cose da lui fatte, Fra Tino.  Questo ingenuo e simpatico personaggio con le sue tavole è sul settimanale "Il Giornalino" sin dal 1982.
In strisce e tavole e rigorosamente senza nuvoletta, meglio chiamata balloon, il piccolo frate e i suoi confratelli sono descritti nella quotidianità, la letizia francescana con tocchi ironici, surreali, direi poetici.







Ma non solo Fra Tino: bella questa sua intervista qui.
E qui qualche altro suo disegno in attesa di sfogliare il suo nuovo libro.


NO SLOT: campagna contro il gioco d’azzardo




Gara d'appalto


Pioggia "alternativa" disegnata da Athos Careghi, Cartoonist del Diario Tremenda.

la copertina

Il libro che QUATTRO ora pubblica raccoglie 100 vignette realizzate da Athos negli ultimi anni, suddivise in alcune ampie categorie (la città, il cibo, l’ospedale, il noir, ecc.) introdotte con spirito ironico e pungente da un breve testo dello scrittore Giovanni Chiara.
Athos osserva la ricca e multiforme realtà del presente con acutezza, popola il suo mondo di figure ingenue furbette o stupite che in una sintesi perfetta ci fanno sorridere e riflettere sulla nostra condizione. Particolare poi è la sua vocazione al genere noir, il cui carattere resta estraneo ai toni cupi propri di molti autori contemporanei per rappresentarci l’assurdo e l’inevitabile destino degli umani.

Questo libro vuole essere un omaggio al cartoonist e offrire un quadro ampio e variegato dei suoi personaggi, dei suoi temi e del suo inconfondibile stile.
athos-copertinaIl libro, edito da QUATTRO, è in vendita al prezzo speciale di 10 €.

Lo trovate presso la nostra sede di via Tito Livio 33 e, per ora, nelle seguenti librerie di Milano:

Libreria LA BORSA DEL FUMETTO – via Lecco 16;
Libreria San Paolo – via Pattari  6 (dietro al Duomo);
Libreria Terrasanta – via Gherardini 2
Il libraccio – via Arconati 16.

Potete richiederlo via mail a quattro@fastwebnet.it, lo spediranno senza costi aggiuntivi.

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Fonte Fondazione Franco Fossati
Atos CAREGHI (ATHOS)1939
Nasce Correggio (Reggio Emilia, Italia) il 23 maggio 1939. Si trasferisce a Milano dopo aver trascorso alcuni anni in Olanda e in Belgio. E' laureato in economia e commercio. Esordisce con una vignetta umoristica pubblicata sul Vittorioso nel 1954.
Di pochissime parole - quasi tutte sornione e azzeccate - produce in prevalenza disegni senza battuta, sviluppa la sua prima produzione nell'umorismo disegnato con vignette di stampo metafisico, tragiche, corrosive, per tali ragioni poco pubblicate. Fa parte di quella selezionata schiera di disegnatori ospitata, negli anni Sessanta, ne Il delatore, una pubblicazione forse troppo in anticipo sui tempi, che diventerà una ghiotta rarità bibliografica. Poi si "ravvede", e finalmente pubblica copiosamente su HelpBertoldoCandido,King KongLa Settimana Enigmistica, periodici Mondadori (GialliNeriSegretissimoUrania), ZakimortIntrepido e MonelloIl Mago,Famiglia TV, "Satyricon" (sezione del quotidiano La Repubblica), La Gazzetta dello SportGuerin Sportivo e naturalmente Humor Graphic.
Oltre a produrre vignette umoristiche "generaliste", è anche autore di vignette antimilitariste ("Soldati""Signornò" e "Pacifico") e sul mondo amministrativo ("I burocrati"), e di strisce (Mc LaderDadaFiorello).
A partire dagli anni Ottanta pubblica su Il Giornalino la sua striscia più nota, Fra Tino, un candido monachino ricco di trovate fantasiose, che viene pubblicata settimanalmente e dal 1994 diventa pagina. Le Edizioni S. Paolo ne hanno pubblicato anche una raccolta, "I Fioretti di Fra Tino" (tradotta anche in Brasile come "Fioretti di Frai Tino".
Partecipa – con frequenti riconoscimenti e vigorose pacche sulle spalle – a molte e importanti rassegne umoristiche, come il FestiValtravaglia dell'Arte Leggera e La Ghignata.

lunedì 17 ottobre 2016

Dario Castillejos, un agitatore di consapevolezza critica

La verdad histórica - Premio Nacional de Periodismo 2015- Darío Castillejos


Dario Castillejos, un agitatore di consapevolezza critica

Da Francisco Punal Suarez
Speciale per Fany Blog

La corruzione, l'ingiustizia e l'arbitrarietà che ha visto in tribunale come avvocato - ha studiato legge presso l'Universidad Autónoma Benito Juárez de Oaxaca (UABJO)- ha portato il messicano Dario Castillejos Lázcares ad esprimere la sua indignazione mediante un cartoon. La dura realtà del suo paese e del mondo, superiore a tutte le sue aspettative, è la sua principale materia prima, e esprime, attraverso l'arte del disegno, la sua irriverenza e la critica al potere costituito, sia politico che economico.

Nato a Oaxaca nel 1974, Castillejos, ha trascorso 25 anni come disegnatore in Messico, dove esiste una grande tradizione storica di questo genere con autori come Rius, Rogelio Naranjo, Helio Flores, Luis Carreño, e molti altri di cui riconosce l' influenza  sul suo lavoro, è un agitatore di coscienza critica, con ogni disegno pubblicato.
I lettori del quotidiano El Imparcial de Oaxaca guardano con interesse, ogni numero, i suoi lavori d'opinionista.  Dario pubblica anche le sue vignette nella rivista Affari Esteri dell'America Latina e del settimanale El Chamuco, e lavora per Caglecartoons, Courrier International, agenzie VJ movimento, ed è Presidente del Club della Caricatura dell'America Cartonclub.

I suoi fumetti sono stati premiati e applauditi in concorsi in Brasile, Grecia, Portogallo, Francia, Perù, Colombia, Stati Uniti, Turchia, Olanda e sicuramente in Messico, dove ha ottenuto diversi premi giornalistici.

Il 2016 è un anno felice per Dario: di recente la casa editrice Almacia ha pubblicato il suo primo libro "Impressioni di un mondo offuscato", e ha appena ricevuto il Premio Giornalistico Nazionale nella categoria della caricatura, con il suo lavoro “La verdad histórica” ​​relativo al 2015. E'  la terza volta che vince questo premio: nel 2012 è stato con “Elecciones fúnebres”, che riflette il clima di violenza nel paese nei giorni delle elezioni; e nel 2014 è stato con “Justicia en crisis”,  altro problema in Messico.

Il libro “Impresiones de un mundo desdibujado”, che ha avuto buona accoglienza, è una raccolta di vignette pubblicate su vari media, dal 2000 a oggi e comprende un centinaio di cartoons,  dove il suo sguardo incisivo, con ingredienti dell'assurdo , umorismo nero, ironia e satira, l'autore analizza gli eventi del mondo, ingiustizia e violenza, libertà e censura, denaro e crisi, la fama e la cultura, e la società.

I suoi disegni colpiscono il lettore per il loro contenuto, la ricchezza artistica e tecnica impeccabile, confermano che la vera arte è una provocazione, e che il valore di un cartoon sta nella rottura di stereotipi e nell'uso della mente.

"Mi piace fare riferimento - Dario esprime- ai problemi che ci causano disagio, quelli che agitano la pubblica opinione, come la cattiva amministrazione della giustizia, la criminalità, il traffico di droga, ecc. Cerco sempre di affrontare la politica con uno sguardo critico e divertente, con l'intenzione non solo di evidenziare, ma anche di  stimolare la riflessione in ogni cartoon. Il nostro lavoro è un contrappeso sociale, al potere in tutte le sue manifestazioni. La critica è necessaria in una società che aspira alla democrazia, e l'umorismo è un buon stimolante per aumentare la consapevolezza. Il cartoon in Messico ha una lunga tradizione nella stampa, però, attualmente, molti vignettisti non possono vivere di questo lavoro. Inoltre, il clima di violenza e di disperazione che affligge il paese ha messo in pericolo tutti i lavoratori dei media, tra cui disegnatori satirici".




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Justicia en Crisis -Premio Nacional de Periodismo 2014 Darío Castillejos, México.



Elecciones fúnebres - Premio Nacional de periodismo 2012 - Darío Castillejos

Cambio de hueso - Darío Castillejos
Banquete - Darío Castillejos
Tierra de libertades - Darío Castillejos.

Mirándose al espejo - Premio en el 38º Salón de Piracicaba - Darío Castillejos

La otra puerta - 1er. Lugar - Dario Castillejos - México

Vida politica - Dario Castillejos - México.

Volatilidad financiera - Dario Castillejos.

Mar embravecido - Darío Castillejos.

La libertad de las redes - Darío Castillejos.


La disculpa - Dario Castillejos

Trumpas - Darío Castillejos.




Darío Castillejos, un agitador de la conciencia crítica
Por Francisco Punal Suárez
Especial para Fany Blog

La corrupción, injusticias y arbitrariedades que presenció en los juzgados como abogado –había estudiado derecho en la Universidad Autónoma Benito Juárez de Oaxaca (UABJO)- llevaron al mexicano Darío Castillejos Lázcares a expresar su indignación mediante la caricatura. La dura realidad de su país y del mundo, que sobrepasa todas las expectativas, es su principal materia prima, para manifestar, mediante el arte del dibujo, su irreverencia y crítica al poder establecido, ya sea político o económico.
Nacido en Oaxaca en 1974, Castillejos, quien lleva ya 25 años como caricaturista en México, donde hay una gran tradición histórica en este género, con autores como Rius, Rogelio Naranjo, Helio Flores, Luis Carreño, y otros muchos a quienes reconoce que han influido en su obra, es un agitador de la conciencia crítica, con cada dibujo que publica. Los lectores  del periódico El Imparcial de Oaxaca buscan con interés, en cada edición, sus trabajos de opinión. También Darío publica sus caricaturas en  la revista Foreign Affairs Latinoamérica y el semanario El Chamuco, y trabaja para las agencias Caglecartoons, Courrier International, VJ Movement,  y es Presidente del Club de la Caricatura Latina Cartonclub.
Sus viñetas han sido premiadas  y aplaudidas en certámenes celebrados en Brasil, Grecia, Portugal, Francia, Perú, Colombia,  Estados Unidos, Turquía, Holanda y desde luego en México, donde acumula varios galardones periodísticos estatales.
2016 es un año feliz para Darío: recientemente la editorial Almacia ha editado su primer libro “Impresiones de un mundo desdibujado”, y acaba de recibir el Premio Nacional de Periodismo en la categoría de caricatura, con su obra “La verdad histórica”, correspondiente a 2015. Es la tercera ocasión que obtiene ese galardón: en el 2012 fue con “Elecciones fúnebres”, que reflejaba el clima de violencia en el país en las jornadas electorales; y en el 2014 fue con “Justicia en crisis”, otro renglón deficitario en México.
Su volumen “Impresiones de un mundo desdibujado”, que ha sido muy bien recibido, es una compilación de dibujos publicados en diversos medios, desde el 2000 a la fecha e incluye un centenar de cartones, donde con su mirada incisiva, con ingredientes del absurdo, humor negro, ironía y sátira, el autor analiza sucesos del mundo, la injusticia y la violencia, la libertad y la censura, el dinero y la crisis, la fama y la cultura, y la sociedad.
Sus dibujos, que impresionan al lector por su contenido, su riqueza plástica y una técnica impecable, ratifican que el verdadero arte es una provocación, y que el valor de una caricatura radica en romper estereotipos y en ejercitar la mente.
“Me gusta referirme – expresa Darío- a los temas que nos causan incomodidad, aquellos  que están en el rumor público, como la mala administración de la justicia, la criminalidad, el narcotráfico, etc. Trato siempre de abordar la política con una mirada crítica y humorística,  con la intención no sólo de denunciar sino de que se pueda hacer un ejercicio de reflexión en cada caricatura. Nuestra obra es un contrapeso social al poder, en todas sus manifestaciones. La crítica es necesaria en una sociedad que aspire a la democracia, y el humor es un buen estimulante para despertar la conciencia. La caricatura en México tiene una larga tradición en la prensa, sin embargo, actualmente, muchos caricaturistas no pueden vivir de su obra. Además, el clima de violencia y desamparo que sufre el país ha puesto en riesgo a todos los trabajadores de la prensa, incluidos los humoristas gráficos”.

sabato 15 ottobre 2016

Dario Fo, pittore.

Il-quarto-stato-con-Dario-e-Franca-2011


"Mi sento attore dilettante e pittore professionista." 
Così amava definirsi Dario Fo straordinario uomo di teatro e Premio Nobel per la Letteratura nel 1997. Nel 2012 per la prima volta il grande artista è stato al centro di una mostra a Palazzo Reale,  dal titolo «Dario Fo a Milano. Lazzi sberleffi dipinti»: in esposizione oltre 400 opere  il ruolo fondamentale di pittura e disegno nella carriera e nella vita di Fo.

Il percorso espositivo si snodava fra i dipinti a olio degli esordi (ai tempi l'autore frequentava l'Accademia di Brera) e i monumentali acrilici realizzati più di recente, passando per collages e arazzi. In mostra erano anche oggetti di scena, maschere, marionette e burattini, oltre a disegni, schizzi, acquarelli, bozzetti di costumi, scenografie, locandine e stampe che nel corso degli anni sono diventati parte integrante della Compagnia Teatrale di Dario Fo e Franca Rame.
fonte

Il-terremoto-dell-Aquila-2011


Recitare-l'osceno-è-permesso.-La-satira-è-proibita-2012

La-cacciata-dei-comici-2011

Dobbiamo-salire-sempre-più-in-alto-per-farci-sentire-2011


Lo-sbarco-di-Lampedusa-2011



Quella che vedete in foto sotto è un'opera di Dario Fo realizzata con tecnica mista, con prevalenza di pittura a olio su tavola di faggio. Il nome dato all'opera è il seguente:
"Dipinto sulle orme del dinamismo metafisico. Ritratto di una donna elegante Maria Elena Boschi". La misura del quadro è 52cm x 62cm. Per volere di Dario Fo, il dipinto è stato messo all'asta (base d'asta 8.000 euro) su una piattaforma online, e il ricavato della vendita devoluto al Movimento 5 Stelle a sostegno di Italia 5 Stelle che si è tenuto a Palermo il 24 e il 25 settembre scorsi, ma anche per alimentare la polemica sulla vignetta delle "cosce" della ministra Maria Elena Boschi firmata da Mannelli.

Nel tratto si distinguono chiaramente le sembianze di una dama dalla testa non umana che accavalla le gambe, mostrando le cosce, un chiaro riferimento alla vignetta di Mannelli.

"Dipinto sulle orme del dinamismo metafisico. Ritratto di una donna elegante Maria Elena Boschi"


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COSCE DA PAZZI
Diario Fo commenta la vignetta di Riccardo Mannelli: "È bellissima, le polemiche sono un tentativo di censura"

Franca Rame


venerdì 14 ottobre 2016

Ciaaaao Dario! Ciaaaao Bob!




Ciaaaao Dario! Ciaaaao Bob!
13 ottobre 2016
Nadia Redoglia
Giullare e menestrello sono pressoché sinonimi ed entrambi i termini sono abbastanza riduttivi, certamente non esaltanti. Tutti i giornali trovano invece affettuoso, vezzoso, confidenziale il citare, definire, tracciare (qualcuno perfino tacciare) i due Nobel in questo modo.  Il testamento di Alfred Nobel recita: [il premio a coloro che] più abbiano contribuito al benessere dell’umanità. Quanto alla distribuzione, per la letteratura leggiamo: una parte ancora a chi, nell’ambito della letteratura, abbia prodotto il lavoro di tendenza idealistica più notevole.
Ai soloni (e ai sòloni,  dato quanto impunemente fanno tendenza) che da ore stanno commentando, disquisendo, dissertando (sbrodolando) sull’onorificenza consegnata a Dylan così come nel ’97 a Fo, bisogna ricordare che il premio mondiale non è onorificenza per chi meglio si esprime in letteratura, bensì per chi meglio contribuisce al benessere dell’umanità producendo lavoro di tendenza idealistica più notevole. Per arrivare a tanto è ovvio che bisogna anche essere giullari e menestrelli. Anche, non solo… Bisogna non essere imbrigliati in matrici zincografiche, in stereotipi imprigionati da spazi e tempi dettati e datati, luoghi (e location) comuni, simulazioni e simulacri artefatti. Bisogna non farsi imbambolare da Utopia, ma di lei farne bambola da cullare sapendo che in prossimo futuro potrebbe materializzarsi in piccolo essere che vive, respira, ama. Quale modo migliore per contribuire al benessere dell’umanità? Quale lavoro di tendenza idealistica è più notevole di questo?
Chi, se non questi due dunque, più si sono avvicinati agli ultimi desideri di Nobel?
Dario Fo è morto. Dai dai, conta su…ah be, sì be. E sempre allegri bisogna stare…Ciaaaao!



Bob Dylan
Firuz Kutal



una serie di sogni tra cui un premio Nobel
Tiziano Riverso




Bob dylan nobel prize of literature    Miguel Villalba Sánchez (Elchicotriste)
...Blowing in the wind
13 Oct 2016


Polemiche per Nobel a Dylan
Riverso


se Guccini e De Andrè erano americani...
Fogliazza


mercoledì 12 ottobre 2016

Emigrazione italiana +6.2% nel 2015

Boom di italiani che vanno all'estero, in 107mila nel 2015: + 6,2%
ANSA- Sono in maggioranza giovani provenienti. La metà preferita è la Germania. Le regioni con maggiore emigrazione Lombardia e Veneto


Riverso

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Involuzione industriale per coppole e copule
10 ottobre 2016
di: Nadia Redoglia
“Con il termine “Industria 4.0” (I4.0) si vuole indicare la quarta rivoluzione industriale che ha l’obiettivo di portare a una produzione quasi integralmente basata su un utilizzo di macchine intelligenti, interconnesse e collegate ad internet” Copiato pari-pari dal sito del Governo Italiano. Questa  la brochure d’italica presentazione.
Nel XXI secolo, alba della quarta rivoluzione,  il nostro Paese dunque propaganda: “L’Italia offre un livello di salari competitivo (che cresce meno rispetto al resto dell’UE) e una forza lavoro altamente qualificata“. E siccome che da lo Renzi a Lo renzin il passo è breve ecco che il fertility day acquisisce dunque un suo senso logico: crescete e moltiplicatevi. Che centinaia di migliaia di italiani altamente qualificati e per di più fertilissimi emigrano da questo G Paese verso gli altri G, pronti e idonei ad acchiappare l’ottimo fuggente (perché attimo e ottimo fuggono da noi), a ‘sta I4.0 italica frega niente.
Dai mattatoi umani della prima rivoluzione passando per il quarto stato della seconda riuscimmo con la terza a consolidare la classe operaia che mai andò in paradiso, ma si vide restituire dignità umana in terra. Ma poi ilconsumismo fotté ben più del comunismo e quella brochure dimostra quanto l’Italia l’ha subito…
Vantarsi di sfruttare umani sottopagandoli non è rivoluzione, ma involuzione, ovvero regressione a stadi precedenti fino a raggiungere atrofizzazione.
E’ in questo modo che noi ci presentiamo al prossimo G7 ospite a casa nostra.
Giusto una domanda: stante il fatto che la nostra forza lavoro altamente qualificata  (l’altra è perlopiù appannaggio di  correnti mafiose) già appartiene -e così stando le cose sempre più apparterrà– ai restanti 6, s’ha intenzione di mostrare loro quanto ci diamo da fare a copulare per produrne ancora e dunque fornirgliela il più presto possibile?
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SEMPRE PIÙ GIOVANI IN FUGA DALL’ITALIA
Natangelo

Giannelli


Fuga di cervelli
Altan



Il capitale umano
04/10/2016
MASSIMO GRAMELLINI
Dopo la campagna pubblicitaria sul Fertility Day che avrebbe tolto la voglia di fare figli persino al ministro Delrio, la comunicazione del governo segna un altro significativo passo avanti verso il ridicolo. Nella brochure del famoso piano Industria 4.0 (credo significhi: Industria 4 - Italia 0), che dovrebbe indurre gli stranieri a investire da noi, si legge testualmente: «L’Italia offre un livello di salari competitivo che cresce meno rispetto al resto della Unione Europea e una forza-lavoro altamente qualificata». Cioè, ci si vanta del fatto che da noi quelli bravi costano poco. L’impoverimento del ceto medio non è più una catastrofe epocale, ma un’astuta strategia per invogliare gli stranieri a derubricarci alla voce «Terzo Mondo» e farci la carità di portare qui un po’ di lavoro. A mo’ di esempio attrattivo, la brochure esibisce, gonfiando il petto, la parabola esistenziale dell’ingegnere italiano medio, che guadagna 38.500 euro all’anno contro i quasi 50.000 intascati dal suo omologo europeo (e infatti emigra appena può).

Siamo seri: per convincere gli stranieri a investire in Italia si poteva forse esaltare la lentezza della burocrazia, la durata biblica dei processi, l’obesità delle tasse sul lavoro e l’attenzione nel non rompere troppo le scatole alla criminalità organizzata? Sbandierando l’abbassamento degli stipendi, i compilatori della brochure governativa hanno ostentato l’unico successo del Sistema Italia di cui evidentemente non si vergognano.



Cadei

Fuga di cervelli
Fontana


lunedì 10 ottobre 2016

In Memoria di Fernando Puig Rosado


Europa - Puig Rosado.



 In Memoriam di Fernando Puig Rosado
Da Francisco Punal Suárez


Ha studiato medicina, ma ha voluto curare le persone con l'umorismo. Affabile, affascinante, ironico,  antifranchista riconosciuto, pittore e disegnatore spagnolo Fernando Puig Rosado, che ho incontrato in Portogallo, è appena morto all'età di 85 anni in Francia, dove si stabilì nel 1960, e ha lavorato sulle pubblicazioni di punta come Nouvel Observateur, Siné Mensuel, Le Canard enchaîné e Figaro littéraire.


Con Jean-Pierre e Claude Favard Desclozeaux Bonnot ha fondato ad Avignone, nel 1967, la  Sociedad Para la Protección de Humor (Società per la protezione di umorismo). Quasi dieci anni dopo, ha ricevuto il Gran Premio di Grandville Black Humor nel 1976.

 Viene evidenziato il suo lavoro come illustratore, e le sua collaborazioni con Pierre Gripari
 (“Historias de la calle Broca”), Evelyne Brisou-Pellen (“Los Pepinos de rey”), e Sylvie Girardet (“La casa de los cinco sentidos” e una enciclopedia del mondo animale).
 Attivista per i diritti umani e per l'ecologia, ha lavorato nel 1990 con Henriette Bichonnier in un manifesto contro la guerra, "Tétaklak e Poirabaff".

 L'umorismo simpatico Puig Rosado risiede in gran parte nel fuoco sorridente dei suoi personaggi e le loro immagini a colori, in contrasto con grande amarezza che prevale su argomenti politici e temi religiosi.

Nel 2014, la città portoghese di Vila Franca de Xira, situato a 30 chilometri da Lisbona, ha reso omaggio a Puig Rosado, con la mostra antologica "Eureka" nel XV Cartoonxira, dove  diversi vignettisti hanno mostrato i loro migliori disegni satirici realizzati nel 2013.

Il prestigioso disegnatore portoghese Antonio Antunes è stato il curatore della mostra, che ha selezionato un ampio campione del lavoro svolto da Puig Rosado, pubblicato dalla stampa e dagli francesi editori, e che copre tutti gli apetti umoristici del suo lavoro: gag, umorismo, satira politica, caricature personali e illustrazioni di libri.

 Con la sua scomparsa fisica, l'humor grafico ha perso una figura di spicco, la cui opera rimarrà in vita per tutte le generazioni.



*
Cocinero del mundo artístico - Puig Rosado


Franco


La suerte está echada - Puig Rosado



Nuevo ser - Puig Rosado

Pintor - Puig Rosado



Fernando Puig Rosado In Memoriam
Por Francisco Punal Suárez


Estudió medicina pero quiso curar a las personas con el humor gráfico. Afable, simpático, irónico, y reconocido antifranquista, el pintor y dibujante español Fernando Puig Rosado, a quien conocí en Portugal, acaba de fallecer a la edad de 85 años, en Francia, donde se radicó desde 1960, y trabajó en emblemáticas publicaciones como Nouvel Observateur, Siné Mensuel, Le Canard enchaîné y Figaro littéraire.

Con Jean-Pierre y Claude Favard Desclozeaux Bonnot fundó en Aviñón, en 1967, la Sociedad Para la Protección de Humor. Casi diez años más tarde, recibió el gran premio de Humor Negro Grandville, en 1976.

Es destacada su labor como ilustrador, y su colaboración con Pierre Gripari (“Historias de la calle Broca”), Evelyne Brisou-Pellen (“Los Pepinos de rey”), y Sylvie Girardet (“La casa de los cinco sentidos” y una enciclopedia del mundo animal).
Defensor de los derechos humanos y la ecología, trabajó en la década de 1990 con Henriette Bichonnier en un manifiesto contra la guerra, Tétaklak y Poirabaff” .

El humor simpático de Puig Rosado reside en gran parte en el enfoque sonriente de sus personajes y en el aspecto colorido de sus imágenes, contrastando con la gran mordacidad que impera en los temas políticos y religiosos.

En el 2014, la ciudad portuguesa de Vila Franca de Xira, ubicada a 30 kilómetros de Lisboa, le rindió homenaje a Puig Rosado, con la exposición antológica “Eureka”, en el XV Cartoonxira, donde destacados caricaturistas lusos mostraron sus mejores diseños de humor realizados en el 2013.

El prestigioso dibujante portugués Antonio Antunes fue el curador de aquella exposición y seleccionó una amplia muestra de la obra realizada por Puig Rosado, publicada por la prensa y editoriales franceses, y que abarcaba todas las ramas del humor gráfico en que realizó su trabajo: gag, humor, dibujo político de opinión, caricaturas personales e ilustraciones para libros.

Con su desaparición física, el humor gráfico ha perdido una destacada figura, cuya obra permanecerá viva para todas las generaciones.


https://fr.wikipedia.org/wiki/Fernando_Puig_Rosado
https://de.wikipedia.org/wiki/Fernando_Puig_Rosado