lunedì 4 luglio 2016

Attentati : ieri Istambul, poi Dacca, subito dopo Bagdad e domani?

-TERRORISMO E INVOLUCIÓN
El Universal 2/7/16
Boligan




Istanbul est pas moi?


Evidentemente no. La tour Eiffel e la mole Antonelli non si tingono di rosso con la falce di luna e la stella bianca.  Nessuna marcia dei capi di Stato, no bandiere, concerti, stadi, vip, testate, simboli, simbologie e simbolismi a mezz’asta… No perché, a parte provare pena un po’ più ficcante per quei morti deflagrati e i feriti ustionati (a differenza di quella che proviamo per la quotidianità nelle terre teatri di guerra/terrorismo), quel  fatto rientra negliordinari fatti terroristici che non ci coinvolgono come ci hanno coinvolto (i media) con Parigi e Bruxelles…
Ciascuno di noi che desiderasse veramente capire il perché di questa politica del terrore dovrebbe prima di tutto saper rispondere alla domanda: perché io non sono (anche) Istanbul?
Ben Istanbul olduğum…
30 giugno 2016


Istanbul Ataturk airport attack: 41 dead and more than 230 hurt
#IstanbulAttack #AtaturkAirport

http://www.indiatimes.com/news/world/istanbulblast-fails-to-unite-the-world-like-paris-and-brussels-terror-attacks-but-why-257555.html

http://www.demorgen.be/buitenland/we-huilden-om-parijs-we-huilden-om-brussel-waar-zijn-de-tranen-voor-istanboel-b90fa02c/

De Morgen

Luc Descheemaeker



Terror Roulette    Tjeerd Royaards
Another attack in Turkey. What are the odds?
29 Jun 2016



ISIS terror in Baghdad
BY EMAD HAJJAJ, JORDAN  -  7/4/2016 12:00:00 AM


#dhaka #terror attack #terrorisnoreligion
IRAQ violence: IS bombing kills 125 Ramadan shoppers in Baghdad
http://www.bbc.com/news/world-middle-east-36696568
http://www.demorgen.be/buitenland/minister-gijzeling-was-niet-het-werk-van-is-bd42fde6/
Descheemaeker Luc



Dacca
CeciGian




ISIS smiling in Dhaka    Paolo Lombardi
.
03 Jul 2016









La vera rivoluzione è la pace
Perchè non accendiamo la luce?

Gio / MariaGrazia Quaranta


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Nota:

Il sopravvissuto
MASSIMO GRAMELLINI
Gianni Boschetti è l’uomo di cui tutti parlano e che nessuno invidia. Il vedovo di Claudia D’Antona, una delle nove vittime di Dacca. Colui che si è nascosto dietro un cespuglio mentre i terroristi rastrellavano gli italiani e la moglie gridava il suo nome. Sei ore è rimasto in quel cespuglio e forse non ci uscirà più, benché adesso transiti da una tv all’altra per tenere a bada il senso di colpa. Se fosse venuto allo scoperto, isolato e disarmato com’era, sarebbe morto anche lui. Ma sarebbe morto con lei.

Nelle chiacchiere ci si divide in due partiti. Quello di chi sostiene le supreme ragioni dell’istinto di sopravvivenza. E quello di chi fa prevalere l’impulso di correre dalla persona amata, pur sapendo che rispondere alla sua invocazione d’aiuto significava andare incontro a un destino segnato. Segnato, ma comune. Nell’uomo che assiste alla carneficina rintanato dietro un cespuglio qualcuno ha visto l’emblema dell’occidentale moderno. Ma è ingeneroso mettere a confronto il suo attaccamento alla vita con il sublime disinteresse manifestato dal giovane islamico a cui i terroristi avevano intimato di andarsene e che invece è voluto restare, e morire, accanto alla ragazza che amava. A parole è facilissimo uscire da quel cespuglio. Nella realtà nessuno ha i titoli per ergersi a giudice del sopravvissuto Gianni Boschetti perché nessuno si conosce talmente bene da sapere come si sarebbe comportato al suo posto, se avesse avuto la disgrazia di trovarcisi

domenica 3 luglio 2016

Elie Wiesel

È morto Elie Wiesel
Raccontò la sua esperienza di sopravvissuto all'Olocausto nel famoso "La notte" e vinse il Nobel per la pace nel 1986: aveva 87 anni
Nato in Romania, rinchiuso nel ghetto e poi ad Auschwitz...


Elie Wiesel
BY STEVE GREENBERG, JEWISH JOURNAL OF GREATER LOS ANGELES  -  7/2/2016




"Prendi posizione.La neutralità favorisce sempre l'oppressore.Il silenzio incoraggia sempre il torturatore, mai il torturato" #ElieWiesel.




Elie Wiesel
BY JOE HELLER, GREEN BAY PRESS-GAZETTE  -  7/6/2016

Elie Wiesel Tribute 
BY DAVE GRANLUND, POLITICALCARTOONS.COM  -  7/5/2016

Elie Wiesel
Alex Pereira By Alex Pereira
on October 19, 2010

"Il contrario dell'amore non è l'odio ma l'indifferenza".#ElieWiesel





Obama Iran Israel 
BY GARY MCCOY, CAGLE CARTOONS  -  3/9/2015



Mai dimenticherò quella notte, la prima notte nel campo, che ha fatto della mia vita una lunga notte e per sette volte sprangata.
Mai dimenticherò quel fumo.
Mai dimenticherò i piccoli volti dei bambini di cui avevo visto i corpi trasformarsi in volute di fumo sotto un cielo muto.
Mai dimenticherò quelle fiamme che bruciarono per sempre la mia Fede.
Mai dimenticherò quel silenzio notturno che mi ha tolto per l'eternità il desiderio di vivere.
Mai dimenticherò quegli istanti che assassinarono il mio Dio e la mia anima, e i miei sogni, che presero il volto del deserto.
Mai dimenticherò tutto ciò, anche se fossi condannato a vivere quanto Dio stesso. 
#ElieWiesel



Wiesel, weaponized
By Eli Valley

Nobel Prize winner and Holocaust survivor Eli Wiesel published a new ad campaign in major newspapers across the U.S., in which he claims that the war between Gaza and Israel is a battle between “those who celebrate life and those who champion death,” and refers to “child sacrifice” and “worshippers of death cults.”




Chi ascolta un superstite dell'Olocausto diventa a sua volta un testimone#ElieWiesel



sabato 2 luglio 2016

BREXIT, HA VINTO IL "SÌ" PERCHÉ NESSUNO PENSA PIÙ AL BENE COMUNE

Jo Cox
Attenuatasi la sbornia brexit, mi andava proprio di ricordarla.
Mauro Biani


BREXIT, HA VINTO IL "SÌ" PERCHÉ NESSUNO PENSA PIÙ AL BENE COMUNE
24/06/2016  L'analisi di una delle figure cattoliche più eminenti del Regno Unito: «Ciascuno ha pensato soltanto al proprio interesse personale, egoistico. Le classi dirigenti hanno fatto così e anche i cittadini. E il terribile omicidio della meravigliosa parlamentare Jo Cox ha messo in luce il divario tra l'establishment e la gente, impoverita e privata di sogni».
(Sopra: il teologo domenicano Timothy Radcliffe)
di Silvia Guzzetti

Timothy Radcliffe, domenicano, teologo famosissimo, già responsabile generale del suo ordine, tra il 1992 e il 2001, è deluso. Ha votato per rimanere in quell’Europa nella quale crede profondamente ma la maggioranza dei suoi concittadini l’hanno pensata diversamente portando il Regno Unito fuori dall’Unione Europea. “Mi dispiace moltissimo che siamo arrivati a questo punto e ho sperato , fino all’ultimo momento, che il voto per rimanere prevalesse”, dice Radcliffe, “L’unico aspetto positivo di questo voto può essere che, come nazione, potremmo essere incoraggiati a riflettere su come possiamo arrivare, in questo paese, ad avere un sistema politico che è più vicino alle preoccupazioni della maggior parte dei cittadini così che possano sentirsi ascoltati dai loro leader politici”.

Secondo Radcliffe il voto ha messo in luce”il profondo divario che esiste tra i parlamentari, quasi tutti a favore del voto per restare in Europa e la gente comune, alienata dall’establishment. In questo vuoto si sono inseriti populisti come il leader del partito antiEuropa Nigel Farage e il conservatore Boris Johnson”. “Senz’altro adesso il partito nazionalista scozzese userà il voto “leave” per chiedere un nuovo referendum per l’indipendenza della Scozia”, continua il famoso teologo, “Se il voto fosse positivo comporterebbe la rottura del Regno unito. Sospetto che, a questo punto il Primo Ministro David Cameron si sia pentito profondamente di aver proposto questo referendum”. 

“Entriamo, da oggi, in un periodo di turbolenza politica perchè il partito conservatore è profondamente diviso tra chi era a favore e chi era contro l’Unione Europea”, dice ancora Radcliffe, “Il linguaggio usato durante la campagna elettorale, tra membri stessi del governo, è stato brutale, pieno di rabbia e disprezzo a tal punto che è difficile immaginare che persone che si sono insultate così possano tornare a collaborare in modo amichevole”. “Le cose non sono andate meglio nel partito laburista, anch’esso diviso sul tema Europa”, spiega ancora il famoso domenicano, “Il leader Labour, Jeremy Corbyn, esce male da questo voto. E’ stato accusato di non essersi battuto con forza sufficiente perché la Gran Bretagna rimanesse nella Ue. A parole di è detto a favore ma è stato euroscettico per tutta la sua vita e non ha convinto nessuno durante la campagna elettorale”. 

Secondo il teologo responsabili del voto sono i tabloids popolari, il “Sun”, per esempio, letto da 13 milioni di britannici, che hanno usato un linguaggio molto aggressivo nei confronti della Ue sfruttando le paure della gente comune nei confronti degli immigrati europei che spesso portano via il lavoro alle classi più povere abbassando le tariffe. All’inizio della campagna elettorale chi voleva rimanere nella Ue era in vantaggio ma, con la crisi dell’immigrazione, i britannici hanno voluto chiudere le frontiere”. Per Radcliffe “è mancata una discussione matura, intelligente nella quale si cercasse davvero il bene comune non soltanto per questo paese ma per l’intera Europa. Ciascuno ha pensato soltanto al proprio interesse personale, egoistico. Le classi dirigenti hanno fatto così e anche i cittadini comuni”. E conclude padre Radcliffe: "Il terribile omicidio della meravigliosa parlamentare Jo Cox ha messo in luce il divario tra l'establishment e la gente commune, impoverita e privata di possibilità, che cede all'estremismo di destra, e risponde alla difficile situazione nella quale si trova con una cieca violenza".

venerdì 1 luglio 2016

Concorso: Una vignetta per l’Europa 2016



Una vignetta per l’Europa

Immigrazione, crisi economica, partiti xenofobi, movimenti per i diritti civili, disoccupazione sono alcuni dei temi che hanno continuato a riempire le pagine dei giornali anche nell’ultimo anno. Ma le parole non sono l’unico modo per riflettere sull’attualità politica europea: spesso le vignette possono essere molto più efficaci.
Per questo la Rappresentanza in Italia della Commissione europea in collaborazione con Internazionale e con la partecipazione di Voxeurop.eu ha indetto la sesta edizione del concorso per premiare la migliore vignetta politica pubblicata sulla stampa italiana negli ultimi mesi.
I termini per partecipare al concorso scadono il 6 luglio. Le vignette potranno essere votate a partire dal 15 luglio su facebook.com/internazionale. Il voto del pubblico, insieme a quello della giuria composta da giornalisti e vignettisti, decreterà le cinque vignette vincitrici che saranno premiate durante il festival di Internazionale a Ferrara 2016.

La vignetta di Marilena Nardi, vincitrice del concorso 2015.

Immigration, economic crisis, xenophobic parties, civil rights movements, unemployment: these issues have received extensive media coverage in the last year, but words are not the only way to reflect on the news. To dispel the uncertainty enveloping the European Union, a cartoon may be more effective than a thousand words.
For this reason the European Commission, in partnership with Internazionale and Voxeurop.eu, has launched a contest to pick the best political cartoon featured in the Italian press in 2015.
The deadline for submitting the application is the 6th July. The vote will open on the 15th July on facebook.com/internazionale. The public vote, together with that of the jury of journalists and cartoonists, will choose the five winners that will be awarded during the 2016 Internazionale festival in Ferrara.

giovedì 30 giugno 2016

CARTOONSEA: PROROGA DELLA SCADENZA, LA GIURIA, LE MOSTRE




CARTOONSEA: PROROGA DELLA SCADENZA, LA GIURIA, LE MOSTRE

LA PROROGA DELLA SCADENZA
È stata prorogata fino al 6 luglio 2016 la scadenza del bando per partecipare alla VIII edizione del Premio Nazionale di Umorismo e Satira CartoonSEA, un importante concorso nazionale ideato e promosso dall’azienda SEA Gruppo srl di Fano (PU).
Tutti i vignettisti, illustratori, cartoonists, autori satirici e grafici italiani sono invitati ad esprimersi sul
tema “MISURE STRAORDINARIE – Mettiamo in sicurezza il lavoro!” (Provvedimenti per tutelare la salute e la sicurezza negli ambienti di lavoro).

LA GIURIA
La giuria, impaziente di esaminare tutte le numerose candidature che stanno pervenendo, è così composta:
- Lele Corvi - vincitore Grand Prix CartoonSEA 2015 - Presidente di Giuria

- Andrea Pecchia - vincitore Prix CartoonSEA 2015
- Giuliano Rossetti - vincitore Prix CartoonSEA 2015
- Michele Ambrosini - artista e direttore artistico CartoonSEA
- Oscardo Severi - SEA Gruppo srl
- Luciana Forlani - SEA Gruppo srl

I risultati della decisione della Giuria saranno resi noti a metà Luglio tramite la Fan Page di Facebook e mediante e-mail rivolta a tutti gli autori partecipanti.

I PREMI
1 GRANPRIX CARTOONSEA – 1.000 €
2 PRIX CARTOONSEA – 500 € cadauno
1 PREMIO SPECIALE "FRANCO ORIGONE" (dedicato esclusivamente agli under 29) - 200 €

LE MOSTRE
Le vignette vincitrici e altre opere selezionate dalla Giuria tra tutte quelle pervenute entreranno a far parte della mostra che avrà luogo dal 23 Luglio al 7 Agosto presso il Bastione Sangallo, Fano (PU) e faranno parte del catalogo CartoonSEA 2016. Come di consueto, il vincitore del Gran Prix 2015 Lele Corvi esporrà una selezione dei propri lavori con una mostra personale negli stessi spazi del Bastione Sangallo.

Il termine ultimo per l’ammissione al Premio CartoonSEA, lo ricordiamo, è prorogato al 6 luglio 2015.
Il bando, completo di ogni dettaglio, è disponibile sul sito
www.premiocartoonsea.it
Per tutte le novità e gli aggiornamenti seguici su Facebook!

Ufficio Stampa CartoonSEA
press@premiocartoonsea.it
0721-860053 

Via P. Borsellino 12/d
61032 Fano (PU)

mercoledì 29 giugno 2016

BREXIT (terza parte)

La Brexit vista con gli occhi dei disegnatori italiani.


Europe after Brexit...Is the United Kingdom the first of a long series?
Marco De Angelis



Brexit
Biani

BREXIT OR NOT BREXIT ?
Calma, nessuna paura prego.
Si certo l'eventuale uscita del Regno Unito dalla UE non sarà del tutto indolore e politicamente è una grossa sconfitta, ma da qui a pensare a enormi sconvolgimenti, a mio avviso, ce ne corre.
Forse potrebbe anche rimettere in moto il processo di vera integrazione politica ed economica arenatosi troppo presto.
Uber

BREXIT
 Boris Johnson, Brexit, Ship, UE.

UE, UK, Brexit, Farage


Portos


Brexit
CeciGian








Headxit    Paolo Lombardi
.
23 Jun 2016

A dark court jester    Paolo Lombardi
Brexit
25 Jun 2016


Where is England going ? (colors)    Paolo Lombardi
Tardis by Doctor Who
26 Jun 2016


28 giugno 2016 - Il parlamento di Bruxelles reagisce con forza al voto britannico intimando al Regno Unito di velocizzare le pratiche di uscita dall'Unione europea.
© Milko Dalla Battista


Moise
"Mi piace" aggiunto alla Pagina · 27 giugno · Modificato  ·

Editoriale a Fumetti su Mr.Farage e le sue frottolone cosmiche...
Traduzione:
- "Oh mio Dio, che succede?"
- " Tranquillo, è solo un altro Farage-Show!"
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Vignetta su afNews QUA:
http://www.afnews.info/wordpress/2016/06/27/farage-big-balls/
Fonte QUA:
http://www.huffingtonpost.it/2016/06/26/farage-rimangia-promessa_n_10682152.html



Arzuffi



Farage
di Riverso


Giannelli per Il Corriere


Sveglia Europa
Gio /Maria Grazia Quaranta


... occhio per occhio... - i Chinson
Mario Airaghi

Traditi dai coetanei dei Beatles
MASSIMO GRAMELLINI
Per un ragazzo di Londra, l’Europa è la fidanzata spagnola con cui ha amoreggiato durante l’estate del corso Erasmus a Barcellona. Per la vecchietta di Bristol citata dal capo degli ultrà nazionalisti Farage, l’Europa è il migrante nigeriano che attraversa la Manica per togliere il lavoro al figlio inglese della sua vicina. Ha vinto la vecchietta di Bristol, perché ci sono più vecchiette che ragazzi, in questa Europa che non fa più bambini. Non è sconvolgente che a decretare la Brexit sia stata proprio la generazione dei Beatles e dei Rolling Stones, quella che voleva cambiare il mondo e oggi in effetti lo ha cambiato, ma nel senso che se lo è chiuso dietro le spalle a doppia mandata?

COMMENTO - Il ritorno degli egoismi nazionali (Maurizio Molinari)

TESTIMONIANZA - Hanno vinto i razzisti e i furibondi (Alain Elkann)

I giovani, i laureati e i londinesi hanno votato in larga maggioranza per restare. Gli anziani, i meno istruiti e gli inglesi di provincia per andarsene. La prova evidente che si è trattato di una scelta di paura, determinata da persone che, non avendo strumenti conoscitivi adeguati, hanno fatto prevalere la pancia sulla testa e la bile sul cuore. Di fronte all’incertezza del futuro, non hanno reagito con la curiosità ma con la chiusura. La retorica della gente comune ha francamente scocciato. Una democrazia ha bisogno di cittadini evoluti, che conoscano le materie su cui sono chiamati a deliberare. La vecchietta di Bristol sapeva che il suo voto, affossando la sterlina, le avrebbe alleggerito di colpo il portafogli, dal momento che i suonatori di piffero alla Farage si erano ben guardati dal dirglielo?

ANALISI - Adesso il mondo è in bilico (Francesco Guerrera)

Una parte di ragione però la vecchietta di Bristol ce l’ha. Molti di coloro che hanno votato «Leave» pensavano di non avere più niente da perdere. Nessuno fa volentieri la rivoluzione, finché avverte il rischio di rimetterci i risparmi o la sanità e la scuola gratuita per i figli. Il patto sociale su cui la Gran Bretagna e l’Europa si sono rette per sessant’anni garantiva a tutti una speranza crescente di benessere. Ma questa Europa con troppa finanza e poca politica non ha fatto nulla per frenare la caduta libera del lavoro, la smagliatura delle reti di protezione e l’impoverimento della piccola borghesia, che oggi la ripaga con la stessa moneta: disprezzandola.

IL CASO - Adesso la Regina pensa alla reggenza di Carlo (Vittorio Sabadin)

GUIDA - I consigli per i risparmiatori: “Puntare su oro e franchi svizzeri” (Riccio)

Un maestro di tennis ti insegna che sul campo ci sono soltanto due posti dove stare: dietro la linea di fondo o sotto rete. Se traccheggi a metà, vieni infilzato. L’Europa è da troppo tempo a metà campo. O ritorna dietro la linea di fondo, come ha appena fatto la vecchietta di Bristol. Oppure decide di scendere sotto rete. Rimettendo al centro del progetto i cittadini, e non i mercati, e unificando il sistema fiscale, l’esercito e la politica estera. Il primo passo verso quegli Stati Uniti d’Europa in cui anche il ragazzo di Londra non vede l’ora di entrare.


Fontana


Bochicchio

domenica 26 giugno 2016

GB. le vignette del Brexit (2 parte)

GOD SAVE the QUEEN
Gradimir Smudja



may as well publish today's drawing here. I had to draw SOMETHING. Very painful. Mad Britannia
Andy Davey



Het schone plaatje, zonder tekst.
The Scream 2016 #Brexit #Cameron #Merkel #Rutte
Ruben L. Oppenheimer










Peter Brookes




Volltreffer...England wird Europameister, wetten?
Grolik






Cornwall votes for Brexit then pleads to keep EU fundingCornwall recieves millions of pounds in EU subsidies every year...

http://www.independent.co.uk/news/uk/home-news/brexit-cornwall-issues-plea-for-funding-protection-after-county-overwhelmingly-votes-in-favour-of-a7101311.html
Luc Descheemaeker



Brexiting the Brexit    Miguel Villalba Sánchez (Elchicotriste)
Nuff said.
24 Jun 2016


Britain leave the European Union    Doaa Eladl
Britain voted to leave the European Union
25 Jun 2016


Brexit...    Pedro X. Molina
...
24 Jun 2016


(continua)


venerdì 24 giugno 2016

Cronaca del Brexit Britannico (prima parte)

24 giugno 2016 : i cittadini britannici vanno a votare sull'opportunità o meno di restare in Europa


WAITING FOR GODOT    Gianfranco Uber
(thanks to Samuel Beckett)
23 Jun 2016
(una grazie doveroso a Samuel Beckett).
aspettando i risultati da Londra









Possibili scenari
Portos 15 giugno 2016






Riber 18/06/2016
EURO2016
Franco Stivali

Alle 23 ora di chiusura delle urne secondo gli ultimi sondaggi, il campo in favore del Remain avrebbe un leggero vantaggio.

Alla fine degli scrutini il risultato è ribaltato
 vince il Leave 51.9 % contro il Remain 48.1 %







THE CRYSTAL BALLPiù che clamoroso il fallimento degli exit-poll elettorale sul referendum britannico dovremmo iniziare a considerarlo normale. Come forse qualcuno fa da tempo.
UBER


Ancora una volta smentiti i sondaggi, che preannunciavano una vittoria del 'Remain' nel referendum su Brexit. Il fronte favorevole alla permanenza del Regno Unito nell'Unione europea è stato sconfitto alle urne, nonostante i primi exit poll dessero in svantaggio gli euroscettici guidati da Nigel Farage, leader del partito per l'indipendenza britannico. Una notte tesa per i due schieramenti, dopo un lungo testa a testa che ha riservato un'amara delusione agli europeisti. L'iniziale scrutinio, infatti, li dava favoriti, al punto che Farage aveva rilasciato alcune dichiarazioni disfattiste durante lo spoglio: "Sembra che il Remain ce la farà", aveva detto a Sky news pochi minuti dopo la chiusura dei seggi. Una competizione combattuta, che ha visto un'alta affluenza: nonostante le forti piogge e l'allerta inondazioni, i britannici si sono recati alle urne per esprimere il loro voto. Poi la batosta per il fronte europeista. Cambiano le prime pagine dei giornali: Farage trionfa e proclama il 23 giugno giorno dell'indipendenza britannica. E il premier David Cameron annuncia le sue dimissioni



(continua)