mercoledì 14 febbraio 2024

Liberiamo Ilaria Salis

 

By Gianluca Costantini


LIBERIAMO ILARIA SALIS
Gianluca Costantini


Benvenuta in Ungheria
Fogliazza





#Europa #Ungheria #Italia #governo #dirittiumani 
#IlariaSalis deve tornare in Italia.
Mauro Biani





don't look back in Hungary, I heard you say

#IlariaSalis
Fabio Magnasciutti




IL BLOG DI UBER: E LA CHIAMANO EUROPA ... https://gianfrancouberblog.blogspot.com/2024/01/e-la-chiamano-europa.html?spref=tw #ILARIASALIS #orban #GIUSTIZIA #Europa




Sotto chiave
Gio
www.caricaturegio.altervista.it



Gianni Allegra



Ellekappa




Giannelli




di Mario Natangelo




by Altan



Ilaria Salis in catene e guinzaglio…
 🔴 Vauro 
#30gennaio #IlariaSalis #Lollobrigida



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“LIBERIAMO ILARIA”

Nasce il Comitato Ilaria Salis, costituito da parenti e amici dell’attivista milanese ingiustamente incarcerata a Budapest

Mercoledì 10 gennaio conferenza stampa al Senato


Nasce il comitato Ilaria Salis, la trentanovenne maestra elementare milanese ingiustamente incarcerata a Budapest dallo scorso febbraio. Ilaria Salis è da quasi un anno in un carcere di massima sicurezza a Budapest, in Ungheria, perché accusata di aver aggredito due militanti neonazisti in occasione del cosiddetto “giorno dell’onore”.

L’obiettivo del Comitato, costituito da un gruppo di parenti e amici della Salis, è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sulle attuali condizioni di Ilaria e di riportarla a casa nel più breve tempo possibile.


La donna dichiara la sua innocenza e di aver solo manifestato contro una commemorazione proibita dal governo ungherese che ogni anno riunisce centinaia di sostenitori di Hitler. Ilaria in una lettera spedita a ottobre racconta di essere detenuta in condizione disumane. In occasione delle udienze viene tenuta al guinzaglio da un poliziotto e trascinata con mani e piedi legati da una catena. Le condizioni igieniche poi sono inaccettabili: Ilaria per più di un mese dopo l’arresto ha dovuto indossare gli stessi vestiti e la stessa biancheria. Non le è stato nemmeno permesso di assumere i farmaci per l’allergia scatenata dalle cimici presenti nella cella.


La Salis rischia sedici anni di carcere a fronte dell’accusa di aver fatto parte di un gruppo di sconosciuti che lo scorso 11 febbraio ha provocato a due uomini lesioni guarite in cinque-otto giorni. Una sproporzione inaccettabile. Ilaria fra l’altro non fa parte di Hammerbande, il gruppo tedesco che promuove assalti contro i fascisti. Per ben quattro volte i legali della Salis hanno presentato domanda per la concessione degli arresti domiciliari in Italia, sempre respinta per “rischio di fuga”.


Il padre di Ilaria, Roberto, ha scritto due volte alla premier Giorgia Meloni, al Guardasigilli, al Ministro degli Esteri, ai presidenti di Senato e Camera per richiedere un intervento dello Stato italiano ma non ha mai avuto risposta. Il Comitato ha già ricevuto il sostegno della Senatrice Ilaria Cucchi, che ha preparato una interrogazione in merito e che prenderà parte alla conferenza stampa del 10 gennaio presso il Senato. Altri parlamentari sono intervenuti con interrogazioni e comunicati.


L’illustrazione è a cura di Gianluca Costantini

Portavoce del Comitato Gianluca Tizi: +39-327-3754558


mercoledì 7 febbraio 2024

Alfredo Castelli 1947-2024

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All'alba di oggi, 7 febbraio 2024, si è spento Alfredo Castelli. Il mondo, non solo quello che orbita attorno al Fumetto, perde un cervello eccezionale. Era capace di leggere gli avvenimenti, la cultura, la storia, i fatti, curioso di tutto, indagatore del passato e sempre avanti a tutti nell'immaginare il futuro, senza vanterie, con senso dell'umorismo e desiderio di condividere con tutti le sue scoperte e le sue previsioni. Era così già alla fine degli anni Sessanta, lo è stato fino all'ultimo respiro.
Negli ultimi mesi la sua lotta contro il cancro andava parallela all'impegno nella pubblicazione e condivisione di gran parte delle sue creazioni. Era felice dell'omaggio dedicatogli dalla Sergio Bonelli Editore a Lucca, poi della grande mostra al WOW di Milano, ora in conclusione al PAFF di Pordenone, mentre lo vedevamo sempre più provato dalla malattia, aggravata dal covid, sostenuto dalla cara moglie Anna e da tanti amici impotenti ad aiutarlo.
Eppure se ne va lasciandoci come orfani della sua presenza, e ancora non riusciamo a percepire la dimensione del vuoto che lascia. Resta sempre con noi, comunque, e dentro chiunque l'abbia conosciuto.
Nella foto è a destra, poco più che ventenne. Da sinistra Bonvi, Bernasconi e Jacovitti.

Luigi F. Bona ( Director presso WOW Spazio Fumetto - Museo del Fumetto di Milano e President presso Fondazione Franco Fossati)




7 FEBBRAIO 2024

ADDIO AD ALFREDO CASTELLI
Ci ha lasciati Alfredo Castelli, vulcanico creatore di Martin Mystère, ma anche autore di mille altri personaggi, storie, saggi e indimenticabili iniziative, vero e proprio gigante dell'editoria a fumetti.

«La curiosità, i libri, i ritardi, la logorrea. Particolari, comunque, operativi per delineare un carattere». Così Alfredo Castelli definiva in un'intervista, qualche anno fa, i tratti in comune tra lui e la sua creatura fumettistica più famosa, quel Martin Mystère che da più di quarant'anni allieta, intriga e stimola migliaia di lettori.

Nato a Milano il 26 giugno 1947, Castelli era entrato nel mondo del fumetto già nel 1965, scrivendo e disegnando le avventure di Scheletrino, pubblicate in appendice a "Diabolik". Curioso di natura, intellettualmente onnivoro, è stato capace fin dagli esordi di spostarsi con agilità tra i generi e le pubblicazioni più diverse, vestendo ora gli abiti dello sceneggiatore ora quelli del saggista o dello storico. Proprio questa sua incredibile poliedricità ne ha fatto un punto di riferimento per tanti colleghi e autori, oltre che naturalmente per i suoi tantissimi lettori, rendendolo una delle figure cardine della storia del fumetto italiano.

Tantissimi sono i personaggi a cui ha lavorato e le testate con cui ha collaborato, da "Tilt" a "Horror" passando per "Eureka", "Il Corriere dei Ragazzi" e "Il Giornalino". Tra i personaggi da lui creati ricordiamo in corsa solo Gli Aristocratici, L'Ombra, L'Omino Bufo, Zio Boris e Allan Quatermain - con quest'ultimo che funge da base su cui elaborare l'idea di Martin Mystère - ma era nata dalla sua mente anche la prima fanzine fumettistica italiana, "Comics Club 104", nell'ormai lontano 1966.

Ha collaborato con la nostra Casa editrice ininterrottamente dal 1971 fino a pochi giorni fa, lavorando come redattore e sceneggiatore. Le sue prime storie per quella che ancora non si chiamava Sergio Bonelli Editore sono state per Zagor e Mister No, personaggi che non ha abbandonato nemmeno dopo l'approdo in edicola di Martin Mystère. In seguito ha scritto anche per Dylan Dog e Nathan Never (architettando in entrambi i casi gli incontri tra i personaggi citati e il Detective dell'Impossibile), per Ken Parker e per la storica collana di cartonati da edicola Un uomo Un'avventura.

Giornalista professionista, ha pubblicato numerosi saggi sulla storia del fumetto e sulla letteratura popolare, approfondendo soprattutto la conoscenza del fumetto delle origini. È stato impegnato anche come autore e sceneggiatore cinematografico, televisivo e radiofonico. La sua ultra-cinquantennale carriera fumettistica è stata recentemente riassunta e raccontata in una mostra che ha esordito a Lucca Comics & Games 2022 prima di essere allestita anche a Milano e Pordenone.

Tra i tanti premi che ha ricevuto nel corso della sua lunga carriera ricordiamo i due Yellow Kid, il primo ricevuto a Lucca nel 1970 e il secondo vinto a Roma nel 1996. A Lucca è stato inoltre riconosciuto come "Maestro del Fumetto" nel 2015, quando il calco delle sue mani è stato inserito nella Walk of Fame.

L'eredità artistica e intellettuale di Alfredo Castelli è enorme, e per questo naturalmente pesantissima. Se chi ha avuto la fortuna di stargli accanto ricorda la sua verve affabulatoria e il suo perenne buonumore, ai tanti lettori che l'hanno conosciuto solo grazie alle pagine stampate restano tantissime storie a fumetti e innumerevoli saggi e articoli. E queste rimarranno per sempre con noi.

La redazione di via Buonarroti lo ricorda con commozione ed enorme affetto. Ciao, Alfredo...

Sergio Bonelli Editore







Omino Bufo
Omino Bufo, l’opera più importante firmata dal suo pseudonimo, il Pitore di Santini sul marciapiede.
Il Castelli fumettista ha due facce. Una più seria – o meglio, più presentabile – con cui firma Martin Mystére, gli Aristocratici, l’Ombra, i saggi sul fumetto di inizio Novecento; l’altra, il lato oscuro, con cui riempie fogli di scarabocchi e battute demenziali.

L’Omino Bufo ne è l’emblema. Strisce disegnate malissimo, impregnate di umorismo che non fa ridere, contornate da omini che ne ridono a crepapelle.

https://fumettologica.it/2022/03/omino-bufo-fumetti-castelli-artibani/



Gli Aristocratici


Martin Mystère




Nel 1983 Alfredo Castelli e Silver (creatore di Lupo Alberto), dirigono la rivista Eureka, ideata nel 1967 da Luciano Secchi (in arte Max Bunker). Castelli e Silver rinnovano la rivista con una serie di numeri monografici e allegano al primo numero della loro gestione “Come si diventa autore di fumetti”, un utile prontuario per chi vuole avvicinarsi alla professione o è curioso di sbirciare dietro le quinte della Nona Arte.


Zio Boris







Il PAFF! rende omaggio ad Alfredo Castelli, che ci ha lasciati oggi, 7 febbraio. Il suo genio creativo ha arricchito per decenni la nostra immaginazione e ha dato forma a momenti indimenticabili nella cultura del fumetto.
Lo ricordiamo con grande e infinito affetto.
Il Consiglio Direttivo comunica che da oggi fino alla sua chiusura, prevista il 18 febbraio, la Mostra dedicata ad Alfredo Castelli sarà a ingresso gratuito.


TELE RDR 751 - INTERVISTA ALFREDO CASTELLI ILLUSTRATA Il mitico Alfredo Castelli ci racconta nell'ultima intervista di tutto tranne Martin Mystere di cui sappiamo già tutto. Dal perché il fumetto si chiama fumetto al ricordo delle origini del rivoluzionario Corriere dei Ragazzi. Da Hugo Pratt a tanti grandissimi che ha conosciuto anche poco ricordati come Pier Carpi. Un’intervista insolita discorrendo sul magico mondo dei comics. https://www.youtube.com/watch?v=nIstgN4kxOA

lunedì 5 febbraio 2024

Il caso Sgarbi

 

Quadro critico

https://www.open.online/2024/01/05/vittorio-sgarbi-quadro-rubato-foto-alta-risoluzione/

Franco Portinari /Portos 


02/02/2024 : Vittorio Sgarbi si è dimesso da sottosegretario alla Cultura. Lo ha comunicato lui stesso a margine dell'evento "La Ripartenza" a Milano: “Mi dimetto con effetto immediato da sottosegretario del governo. E lo faccio per voi: adesso sono solo Sgarbi, non più sottosegretario. Lo comunicherò nelle prossime ore alla Meloni”.

Sullo sfondo la vicenda giudiziaria, con l’inchiesta in mano alla procura di Macerata legata al quadro di Rutilio Manetti e gli insulti al giornalista Manuele Bonaccorsi di Report. 

“L'Antitrust ha mandato una molto complessa e confusa lettera dicendo che aveva accolto due lettere anonime, che ha inviato all'Antitrust il ministro della Cultura, in cui c'era scritto che io non posso fare una conferenza da Porro”, ha detto Sgarbi.

A pesare su Sgarbi la reazione alle inchieste del giornalista di Report. “Non mi devo scusare con nessuno, ho espresso le mie imprecazioni come fa chiunque”, ha detto a margine dell'evento.


04/02 /2024: Vittorio Sgarbi: "Non sono ancora un ex sottosegretario. Le dimissioni le ho solo annunciate ma le devo ancora negoziare con il governo. In questo momento sono ancora sottosegretario alla Cultura, sia pure con annuncio di dimissioni. La mia agonia sarà lunga"




29 01/204: Sgarbi, urla e insulti al giornalista di Report: «Se muore in un incidente stradale sono contento»

e minaccia di togliersi i pantaloni.




https://video.corriere.it/cronaca/sgarbi-urla-insulti-giornalista-report-se-muore-un-incidente-stradale-sono-contento/bfa28ed4-bea9-11ee-8159-e88a7ef5abf7

Franco Portinari /Portos 




Riccardo Mannelli


Ellekappa



Capra 

Fulvio Fontana



Giannelli



#sgarbi #arte #carabinieri
Scesio


#quadro #RutilioManetti #Sgarbi
La cattura di S. Pietro con candela.
Mauro Biani


L'esperto Sgarbi
Dimissioni a sorpresa di Sgarbi da sottosegretario alla cultura che probabilmente anticipa un suo siluramento da parte del Ministro Sangiuliano. 
Più che la già penosa vicenda del quadro di Rutilio Manetti  (che già per me erano sufficiente pure se in attesa di giudizio) sembra abbia contato l'accusa di  indebiti guadagni, per incompatibilità della sua attività di critico d'arte contemporanea all'incarico governativo, rivoltagli dall'Antitrust sembra sollecitata con due lettere anonime.
Gianfranco Uber

Sgarbi molla
Natangelo



Sgarbiolik
Niko Comix



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Approfondimenti:

ADESSO VUOLE “TRATTARE” LE DIMISSIONI

Ha dichiarato venerdì di volersi dimettere da sottosegretario, dicendo peste e corna del suo ministro, Gennaro Sangiuliano. Ma intanto manda una lettera a Giorgia Meloni sollecitando un’indagine sui conflitti di interesse che minano l’attività di altri membri del governo di centrodestra, annuncia di voler “trattare” il suo addio e fa ricorso al Tar sulle decisioni dell’Antitrust. Mai uno che se ne vada e basta. Ad ogni buon conto, ecco l’infinita serie d’incarichi (18 in tutto quelli ufficiali) ricoperti nel recente passato da Vittorio Sgarbi:

sottosegretario di Stato alla Cultura; 

assessore al Comune di Viterbo;

sindaco di Sutri; 

sindaco di Arpino; 

prosindaco di Urbino; 

commissario generale alle Belle arti e ai musei di Codogno; 

responsabile nazionale per la valorizzazione dei beni culturali, storici e artistici di Anci;

presidente del Mart di Trento e Rovereto; 

presidente della Fondazione Gypsoteca e Museo Canova di Possagno; 

presidente della Fondazione Ferrara Arte; 

presidente del consiglio di amministrazione del Museo dell’Alto Garda; 

presidente del Parco della antichissima città di Sutri; 

membro del Comitato scientifico della Galleria Nazionale di Urbino; 

membro del Comitato scientifico del Museo Galileo di Firenze; 

membro del Comitato scientifico delle Gallerie dell’Accademia di Venezia; 

direttore artistico della Fondazione Pallavicino di Genova; 

direttore artistico della Fondazione Pio Alferano e Virginia Ippolito; 

presidente di Rinascimento Associazione Culturale.


“Vorrei annunciare qua le mie dimissioni da sottosegretario di Stato alla Cultura”. Vittorio Sgarbi sceglie di ufficializzare il passo indietro tanto atteso nel corso dell’evento “La Ripartenza”, organizzato a Milano dal conduttore tv Nicola Porro. Negli ultimi mesi il critico d’arte è stato coinvolto in una serie di scandali di risonanza mondiale, svelati dalle inchieste del Fatto e di Report (qui tutte le tappe), sui suoi cachet d’oro ricevuti durante l’incarico di governo e, soprattutto, sul presunto riciclaggio di un quadro del Seicento rubato. Nei suoi confronti, inoltre, pendeva alla Camera una mozione di revoca sottoscritta da M5s, Pd e Alleanza Verdi e Sinistra, che si sarebbe dovuta votare il prossimo 15 febbraio. “Io sono solo Vittorio Sgarbi, non sono più sottosegretario, non voglio essere sottosegretario”, ha detto, annunciando di voler scrivere una lettera alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, per informarla del passo indietro.

Dal caso-conferenze allo scandalo del quadro – Il primo scoop pubblicato dal nostro giornale, lo scorso 24 ottobre, aveva raccontato l’attività parallela del critico d’arte, che ha fatturato almeno trecentomila euro partecipando a eventi privati a pagamento (almeno 33 in nove mesi) durante il mandato di governo, nonostante la legge Frattini del 2005 impedisca ai membri dell’esecutivo di svolgere “attività professionali in materie connesse alla carica”, persino a titolo gratuito. Quello scandalo era stato poi oscurato dalle successive notizie sulla “Cattura di San Pietro” di Rutilio Manetti, dipinto trafugato nel 2013 dal castello di Buriasco, in Piemonte, e riapparso nel 2021 (con una piccola modifica) come “inedito” in una mostra del critico a Lucca (lui sostiene di averlo trovato per caso nel sottotetto di una sua villa). Sulla vicenda – raccontata dal nostro Thomas Mackinson e da Manuele Bonaccorsi di Report, e ripresa persino dal New York Times – la Procura di Macerata indaga Sgarbi per furto di beni culturali. A Imperia, invece, su di lui c’è un fascicolo aperto per l’esportazione illecita del “Concerto con bevitore“, un altro dipinto seicentesco, di Valentin de Boulogne. Vale milioni, ma l’autista di Sgarbi è accusato di averlo comprato in nero per diecimila euro.

L’attacco a Sangiuliano: “Senza dignità” – Nel frattempo però, all’indomani dell’articolo del Fatto, sul caso degli incarichi retribuiti era stata aperta un’istruttoria da parte dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato. Anche se il termine per la fine dell’indagine è fissato al 15 febbraio, il procedimento è probabilmente già stato chiuso e nei primi giorni della prossima settimana, forse lunedì stesso, saranno comunicate le conclusioni. A quanto pare però a Sgarbi è già stato comunicato l’esito negativo, che lo ha convinto a mollare finalmente la poltrona. “L’Antitrust mi ha mandato una molto complessa e confusa lettera dicendo che aveva accolto due lettere anonime, che ha inviato all’Antitrust il ministro della Cultura, in cui c’era scritto che io non posso fare una conferenza da Porro e non posso parlare di Michelangelo a teatro. Questa conferenza, secondo quello che l’Antitrust mi ha inviato, sarebbe incompatibile”, ha detto dal palco dell’evento di Milano. Il procedimento Antitrust infatti era stato aperto su segnalazione del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. Contro cui ora Sgarbi si scaglia: “Non ci parliamo dal 23 ottobre. Non potevo sentire una persona che riceve una lettera anonima e la manda all’Antitrust. Le lettere anonime si buttano via, gli uomini che hanno dignità non accolgono lettere anonime“, attacca, riferendosi alle segnalazioni che hanno svelato la sua attività illegittima di conferenziere.

Il post su Facebook: “Io perseguitato” – Nel tardo pomeriggio, poi, il sottosegretario dettaglia meglio il suo pensiero con un post su Facebook, in cui si dipinge come vittima di “una persecuzione mediatica evidente, con ricostruzioni inesistenti su questa supposta incompatibilità”. Il Fatto, attacca Sgarbi, “ha scritto contro di me circa 65 articoli”, mentre Report ha proposto “ricostruzioni inverosimili su dipinti acquistati, come se uno fosse colpevole di acquistare dipinti. Su questo c’è stata un’azione precisa per portarmi alle dimissioni”, sostiene. “Non avrei ceduto alla richiesta di dimissioni sulla base di insinuazioni o di pettegolezzi con lettere anonime che il ministro manda all’Antitrust. Ho detto che mi sarei dimesso, e lo faccio, quando l’organo preposto avesse riconosciuto l’incompatibilità“, precisa. “La procedura che avrei usato io è: uno riceve una lettera anonima, chiami la persona che lavora con te e gli chiedi cosa c’è di vero. Nel senso che le lettere anonime criminalizzano atti come le mie conferenze. Uomini con dignità non accolgono lettere anonime. Ringrazio il governo e in particolare la Meloni di non avermi chiesto niente, neanche queste dimissioni, e di avere detto di aspettare l’indicazione dell’Antitrust. L’indicazione è arrivata, si può impugnare, ma è arrivata. A questo punto mi tolgo di scena. Ringrazio Meloni e i colleghi di governo, perché non hanno chiesto un’anticipazione. Fino a oggi Meloni è sempre stata garantista. In questo momento non le chiedo niente, le invierò la lettera questa sera”.

Le “scuse” per la sfuriata ai cronisti – Il critico stesso ha definito le proprie dimissioni “un colpo di teatro“: “Sono due ore che medito se farlo o se non farlo”, ha detto a Porro. “La legge consente che io, attraverso il Tar (impugnando il provvedimento dell’Antitrust, ndr) indichi che non può essere in conflitto di interessi chi non ha un lavoro, chi è in pensione come professore e come sovrintendente. Io ho fatto occasionalmente – le occasioni possono anche essere quotidiane – conferenze come questa. Questa conferenza, secondo quello che l’Antitrust mi ha inviato, sarebbe incompatibile, illecita, fuorilegge. Quindi, per evitare che tutti voi siate complici di un reato, io parlo da questo momento libero del mio mandato di sottosegretario. Avete comunque un ministro, altri sottosegretari. Io riparto e da ora in avanti potrò andare in tv e fare conferenze”. Sgarbi si è anche “scusato” per aver augurato la morte ai cronisti nel servizio trasmesso durante l’ultima puntata di Report: “Io sono noto per le mie imprecazioni, ma non ho nessuna volontà di crudeltà e di morte per nessuno”, si giustifica. Ribadendo che però si è trattato di una “intervista non autorizzata, non voluta. A un certo punto, non essendo un’intervista, io ho fatto imprecazioni, che sono sembrate anche a qualche giornalista offensive. Io ritiro il mio augurio di morte, mi scuso di averlo pensato e non sono più neanche in sottosegretario. D’ora in avanti augurerò la morte senza essere responsabile di essere sottosegretario“, afferma.

Fonte Il Fatto quotidiano





giovedì 1 febbraio 2024

Ritratto di Lorenzo Mattotti

 


LORENZO MATTOTTI

Lorenzo Mattotti, artista dall’opera sensibile e poliedrica, nonché uno dei più autorevoli rappresentanti internazionali dell’illustrazione contemporanea. 

su Robinson di Repubblica

Di Riccardo Mannelli




Mattotti, Lorenzo. - Illustratore e fumettista italiano (n. Brescia 1954). Tra i più  interessanti illustratori contemporanei, ha ottenuto ampi consensi di pubblico e critica fin dagli anni Settanta, con lavori quali le illustrazioni per Huckleberry Finn (1976) e storie come Alice broom broom (con F. Ontani, 1977) e Incidenti (1979), pubblicata sul supplemento della rivista Alter alter come le successive 


Il signor Spartaco (1982) e Fuochi (1984). Disegnatore dal tratto apparentemente ingenuo, abile manipolatore del colore - che coniuga nella sua intensità con una purezza di tratto e una complessità di contenuti – e del bianco e nero che privilegia per estremizzare emozioni e sentimenti, M. è stato collaboratore delle riviste Frigidaire, Linus e il Corriere dei piccoli, e nel 1983 ha cofondato a Bologna, con altri artisti dell’avanguardia tra cui G. Carpinteri, Igort e M. Jori, il gruppo Valvoline, che ha segnato una svolta nel fumetto internazionale. Instancabile sperimentatore di una varietà di mezzi comunicativi, autore di copertine di periodici quali New Yorker, Vanity Fair e Glamour,  illustratore per l’infanzia (Pinocchio, 1992), M. ha inoltre realizzato manifesti e campagne pubblicitarie, e collaborato con il cinema (disegni per Eros, 2004, per la regia di M. Antonioni, S. Soderbergh e Wong Kar-wa; animazione del Pinocchio di E. D’Alò, 2012). Fra le opere più recenti, Stigmate (1998, con C. Piersanti), Jekyll & Hyde (2002, con J. Kramsky), Il rumore della brina (2003, con J. Zentner), Eugenio (2006), Vietnam (2014), Ghirlanda (2017, con J. Kramsky), Blind (2017), entrambe nel 2018 Covers for The Newyorker e Caboto, e Città, incroci, amori e tradimenti (2022). Una pubblicazione sistematica di tutti i suoi lavori ha preso avvio dal 2012 nella collana Works con il volume Pastels/Pastelli, cui ha fatto seguito Moda/Fashion (2014). Tra le principali mostre dedicate alla sua produzione grafica vanno citate le antologiche allestite nel 1995 al Palazzo delle Esposizioni di Roma e presso il Frans Hals Museum di Haarlem, e più recentemente, l’esposizione Sconfini ospitata nel 2016 a Villa Manin di Passariano. Nel 2019 l'artista ha diretto il film di animazione La famosa invasione degli orsi in Sicilia, mentre sono del 2021 i volumi Riti, ruscelli, montagne e castelli, Guardando l'inferno e Cinema Mattotti. Da sei anni realizza per la Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia il manifesto ufficiale.


Magnifying Glass di Mattotti per The New Yorker, 1999

On the Way

 2015, Lorenzo Mattotti



La famosa invasione degli Orsi in Sicilia

https://www.raiplay.it/programmi/lafamosainvasionedegliorsiinsicilia



Exposition – « L’Art de courir » par Lorenzo Mattotti

10/03/2024 à Angoulême

 https://www.angouleme-tourisme.com/fete-manifestation/exposition-lart-de-courir-par-lorenzo-mattotti/

Exposé pour la 1ère fois au Festival, Lorenzo Mattotti se saisit de l’Olympiade Culturelle – alliance artistique et sportive dans le cadre des Jeux de Paris 2024 – pour livrer une vision flamboyante et plurielle d’un art de la course en pleine mutation.





lunedì 29 gennaio 2024

Giornata della memoria 2024

 


Non dimentichiamo di essere umani.
GIO/ Mariagrazia Quaranta






GIORNO DELLA MEMORIA - 27 Gennaio 2024_

Per non dimenticare...

Marco D'Agostino


GIORNO DELLA MEMORIA 2024
Gran monito del Presidente Mattarella in occasione dell'odierna commemorazione. 
Ricorda a tutti  che "L'Italia fascista adottò ignobili leggi razziste", un accorato invito a ricordare, ma soprattutto a non dimenticare, che quanto può sembrare lontano e improbabile può riaccadere più facilmente di quanto si pensi, come dimostra l'attuale contesto internazionale. #giornodellamemoria #Mattarella
Uber




27 gennaio, Giornata della Memoria. Su SputnInk, per tutto il giorno, una carrellata di vignette.
Questa è la mia.
#kutoshikimimo #satira #SatiraPolitica #giornatadellamemoria #olocausto #nazismo #nazifascismo #auschwitzbirkenau #Gaza #IsraelPalestineConflict #IsraeliCrimes #perte #foryou
Kutoshi Kimino



#GiornoDellaMemoria #Shoah #memoria #fascismo #nazismo
Per la colpa di essere nati.
Mauro Biani


#Taglioalto #memoria
Andiamo avanti.
Mauro Biani



GIORNO DELLA MEMORIA.
Mario Bochicchio


Pillinini



#GiornataDellaMemoria #27gennaio #giornodellamemoria #giornodellamemoria2024 #Auschwitz #genocide #Shoah #Gaza #Palestina #FreePalestine #pace #satira #satiraneurodeficiente #IChinson

Mario Airaghi


#giornatadellamemoria
Giancarlo Covino


#giornatadellamemoria #lilianasegre #gaza #israele #genocidio #27gennaio #vignette
Manuel De Rossi




#GiornataDellaMemoria #Errori #Orrori #Ricordiamo
#Dadgad #LeleCorvi #Vignette
Lele Corvi



da una pagina del graphic novel mio e di Giovanna Carbone


Franco Portinari



Il mortometro - 

#israele #gaza #palestina #genocidio #giornodellamemoria #aja #cosciometro 
@fattoquotidiano
 #vignetta #fumetto #memeitaliani #umorismo #satira #humor #natangelo




Per non dimenticare 

[vignetta pubblicata in ottemperanza del decreto ingiuntivo emesso dal trinbunale delle vignette] 

#israele #gaza #palestina #genocidio #giornodellamemoria #Auschwitz #pernondimenticare #vignetta #fumetto #memeitaliani #umorismo #satira #humor #natangelo


Porci verdi #21
(in cui, la memoria non c'inganna)
Gianlo
#Shoah #giornatadellamemoria #guerra #vittime #carnefici