lunedì 18 marzo 2019

Greta Thunberg



Great Greta
GIO / Maria Grazia Quaranta

“Se l’uso dei combustibili fossili minaccia la nostra esistenza, come è possibile che continuiamo a usarli? Perché non ci sono dei limiti? Perché non è illegale farlo?”. Così ha scritto in una lettera al Guardian Greta Thunberg, la ragazza svedese ispiratrice delle migliaia di giovani che hanno partecipato al Climate strike, la marcia globale per il clima tenutasi il 15 marzo contemporaneamente in 105 paesi e 1.659 città, di cui 178 in Italia.


Friday for Future
Gianluca Costantini

Greta Thunberg Ernman ( Stoccolma, 3 gennaio 2003) è un'attivista svedese per lo sviluppo sostenibile e contro il cambiamento climatico. È nota per le sue manifestazioni regolari tenute davanti al Riksdag a Stoccolma, in Svezia, con lo slogan Skolstrejk för klimatet («sciopero della scuola per il clima»).


Sciopero degli studenti per il clima...
Paride Puglia

No, non a tutti piace Greta Thunberg, l'attivista svedese che a 16 anni è riuscita ad affermarsi come una delle voci più importanti nella lotta al cambiamento climatico. Lei, la sua storia personale di giovane affetta da sindrome di Asperger, il successo dei suoi venerdì di protesta verde - i #Fridaysforfuture - e la nomina social a candidata al Nobel per la Pace, stanno avendo grande riscontro nel mondo. Ma non solo.

Greta
Andrea Pecchia


Oltre alla polemica tutta italiana nata dopo le frasi di Maria Giovanna Maglie, cresce sui social un piccolo caso legato a una foto della giovane risalente al 22 gennaio scorso, quando la ragazza svedese ha partecipato al World Economic Forum di Davos raggiungendo la località svizzera con un viaggio in treno di 32 ore.


Forza Greta
Non so quanto realmente servirà l'odierna mobilitazione mondiale dei giovani per una maggiore attenzione ai cambiamenti climatici indotti e per una maggiore cura del nostro pianeta. E' bello però che loro ci credano.
Gianfranco Uber




A questa e altre critiche l'attivista aveva risposto lo scorso 2 febbraio pubblicando su Facebook una lettera aperta agli hater. "Molti sostengono che ci sia qualcuno dietro di me o che sono stata pagata o che vengo utilizzata. Dietro di me non c'è nessun altro oltre me". E ancora: "A volte collaboro con delle associazioni ma sono assolutamente indipendente e rappresento solo me stessa. Tutto quello che faccio lo faccio gratuitamente".



Greta
Gianlorenzo Ingrami





Non so per quanto tempo sentiremo parlare di Greta Thunberg, se sarà una colonna del movimento ecologista giovanile o una meteora. So che l'accanimento nei suoi confronti - in crescita giorno dopo giorno - è un chiaro segnale del timore che suscita da molte parti. Un fuoco di sbarramento molto indicativo, e in alcuni casi ridicolo nei confronti di una adolescente
Enrico Mentana


Greta
Bruno Olivieri



La frustrazione di questi adulti aridi e disillusi è non poter insultare una ragazzina di 16 anni (bene, forse è rimasto un po' di senso della vergogna). E allora la parola d'ordine è diventata "manipolata". Si sentono molto scaltri e originali a dirlo, ma nessuno ti spiega da chi o perché sia manipolata. In realtà questi furbi che "io non mi faccio condizionare dai giornali" ripetono semplicemente il concetto veicolato attraverso nuovi media dai vecchi potenti. Perché - caro vecchio rasoio di Occam - è semplicissimo capire a chi dia fastidio Greta e il movimento a cui ha dato origine. Io, che pure non sono esente da aridità e disillusione, provo a fare tesoro della sua caparbietà, la sua ingenuità, la sua voglia di lottare.
Emiliano Ruocco


Greta e la Maglie
Tartarotti

In pratica una ragazzina ha messo in piedi un movimento che per un po' metterà al centro del dibattito la crisi ecologica. E si discute di Asperger, trecce, aspetto fisico, aborto, strumentalizzazioni. Forse ha ragione il pianeta a farci fuori e a riprovarci con gli acari.
Gianluca Chiappini




Proteggiamo l’ambiente insieme con Greta Thunberg
Agim Sulaj




#nobelprize #nobel #förFred #nobelprizeforpeace #greta #gretathunberg #nobel2019 #climate #climatechange #klimaat #klimaatspijbelaars #climate
Luc Descheemaeker / O-SEKOER


Hand i hand för klimatet. Söndagsteckningen i Sydsvenskan.
Riber Hansson

domenica 17 marzo 2019

Appello per Nasrin Sotoudeh



di Bruno Bozzetto




Da Ammnesty International l'appello per la libertà di Nasrin Sotoudeh 

Aggiornato l’11 marzo 2019 – Nasrin Sotoudeh, la nota avvocata iraniana per i diritti umani ora in carcere, è stata condannata a 33 anni di carcere e a 148 frustate, dopo due processi gravemente iniqui.

Le accuse contro di lei sono la conseguenza del suo pacifico lavoro in favore dei diritti umani, inclusa la sua difesa delle donne che protestano contro l’obbligo di indossare il velo in Iran e la sua pubblica opposizione alla pena di morte.

Nell’agosto 2018 ha scritto una lettera dal carcere per annunciare l’inizio del suo primo sciopero della fame per protestare contro la sua detenzione arbitraria e contro le pressioni giudiziarie a cui sono soggetti i suoi amici e la sua famiglia. Lo sciopero era indirizzato in particolare all’arresto del suo amico e difensore dei diritti umani Farhad Meysami.

Nel novembre 2018, Nasrin Sotoudeth inizia un nuovo sciopero della fame per protestare contro la continuativa detenzione di Farhad Meysami e per l’arresto di suo marito, Reza Khandan, avvenuto il 4 settembre 2018. Entrambi gli uomini sono stati condannati per “propaganda contro il sistema” e “raccolta e collusione per commettere crimini contro la sicurezza nazionale” e condannati ad un totale di sei anni di carcere in relazione al loro sostegno della campagna contro l’obbligo di indossare il velo (hijab).

È una prigioniera di coscienza e deve essere rilasciata immediatamente!




For Nasrin Sotoudeh the Iranian activist and human rights lawyer whom sentenced to 38 years, 148 lashes.


Iranian authorities have sentenced Nasrin Sotoudeh, a human rights lawyer, to 148 lashes and 33 years in jail.
Freedom for Nasrin Sotoudeh and for all women's rights defenders in patriarchal countries!
Adene 



‏Human rights lawyer, a mother of two, and a truly ⁦‪#inspiringwoman‬⁩ Nasrin Sotoudeh faces up to 34 years in prison & 148 lashes.
Shahrokh Heidari

38 years in prison
148 lashes
on each of us.
Free Nasrin Sotoudeh now
Alagon


Nasrin Sotoudeh the Iranian Activist and Human Rights Lawyer who was sentenced to 38 years imprisonment and 148 lashes.
Smitha Bhandare Kamat






Grazie a Mauro Biani per la toccante vignetta dedicata a Nasrin Sotoudeh.

L'appello di Amnesty International - Italia da firmare per chiedere il suo immediato rilascio in quanto prigioniera di coscienza, e l'abolizione di una condanna vergognosa ed inaccettabile:
https://www.amnesty.it/appelli/liberta-per-nasrin/?asset_code=35317&utm_source=facebook&utm_medium=post&utm_campaign=org_nasrin_19&fbclid=IwAR2li7P9zIBDCOVV4QHuCKyHbjcjGW3CIKJpG7vZdbz79hcT3yWgZtPU--I

lunedì 11 marzo 2019

Artefacto 70



ARTEFACTO Nro. 70
Lista la nueva edición de la revista que todos esperan. Esta vez tenemos una nota con el gran caricaturista brasileño Dalcio Machado que cuenta detalles de su vida y de su arte. También una semblanza de Jano el ilustrador de carteles de cine en España que marcó una época importante de la gráfica. Y mucho más.

Pueden descargarla gratuitamente de aquí:
https://drive.google.com/open?id=142nXTmR02pmSmGa4ZB_ywLeaX3sXj4NW


List the new edition of the magazine that everyone expects. This time we have a note with the great Brazilian caricaturist Dalcio Machado that tells details of his life and his art. Also a semblance of Jano the illustrator of cinema posters in Spain that marked an important era of graphics. And much more.

You can download it for free here:
https://drive.google.com/open?id=142nXTmR02pmSmGa4ZB_ywLeaX3sXj4NW

Ecco la nuova edizione della rivista che tutti aspettano. Questa volta abbiamo una nota con il grande caricaturista brasiliano Dalcio Machado che racconta i dettagli della sua vita e della sua arte. Anche una parvenza di Jano l'illustratore di manifesti cinematografici in Spagna che ha segnato un'epoca importante di grafica. E altro ancora.

È possibile scaricarlo gratuitamente qui:
https://drive.google.com/open?id=142nXTmR02pmSmGa4ZB_ywLeaX3sXj4NW

venerdì 8 marzo 2019

Humor a Gallarate: Women and Humour 2019

Da Humor a Gallarate

Inaugura oggi in sede Pro Loco Gallarate una mostra dal titolo "Women and Humour", un omaggio allo splendido e interessante lavoro di donne cartoonist, vignettiste, illustratrici, fumettiste, impegnate nel mondo dell'Humour Graphic e capaci di difendere la libertà di pensiero e i diritti delle donne in un ambiente che spesso, soprattutto dal grande pubblico è percepito come molto maschile.
Intanto una breve anticipazione, l'opera "Ancestral love" di Cristina Bernazzani. Continuate a seguirci perché nelle prossime ore sarà on line la presentazione del presidente Pro Loco Vittorio Pizzolato, l'intera gallery con tutte le opere e l'elenco completo delle autrici!
Grazie di cuore a tutte le donne che hanno risposto al nostro invito. E grazie anche ad alcuni uomini che sentendo della nostra iniziativa ci hanno inviato delle opere. In questa occasione abbiamo deciso di esporre soltanto opere realizzate da donne ma il vostro pensiero è stato più che apprezzato. #giornatainternazionaledelladonna #8marzo2019

WOMEN AND HUMOUR
esposizione di humour grafico al femminile

8 marzo / 13 aprile

Pro Loco Gallarate
Vicolo del Gambero 10





Locandina disegnata da Margherita Allegri
Elenco Women Humor 2019

Partecipanti Nazione
Margherita Allegri “Marghe” Italia
Andrea Arroyo Mexico
Isabella Barnnerman Stati Uniti
Cristina Bernazzani Italia
Suelene Becker Brasile
Cintia Bolio Mexico
Pat Carra Italia
Maria Centeno Venezuela
Jesica Andrea Cichero Argentina
Anne Derenne “Adene” Francia
Dooa Eladl Egitto
Liza Donnelly America
Nadia Khiari Tunisia
Izabela Kowalska_wieczorek Polonia
Franca Liz Brasile
Giuliana Maldini Italia
Samir Amar Mohamed Egitto
Adriana Mosquera “Nani” Colombia
Marilena Nardi Italia
Elena Ospina Colombia
Mahboobe Pakdel Iran
Marie Plotenà Repubblica Ceca
Marlene Pohle Argentina
Mariagrazia Quaranta “Gio” Italia
Julia Sanchis Spagna
Cristina Sampaio Portogallo
Angeline San Josè Spagna
Rayma Suprani Venezuela
Maya Tcholakova Bulgaria
Assunta Toti Buratti Italia
Christine Traxeller “Trax” Francia

















martedì 5 marzo 2019

Un cuore di carnevale

Un cuore di carnevale
di GIO / Mariagrazia Quaranta
www.caricaturegio.altervista.it

domenica 3 marzo 2019

Il Carnevale di Santa Cruz de Tenerife



Priscila Medina, Reina del Carnaval de Santa Cruz de Tenerife - Francisco Punal.


Santa Cruz es Carnaval
Especial para Fany Blog
por Francisco Punal Suarez

Una vez más el Carnaval de Santa Cruz de Tenerife, Islas Canarias, se convierte en un manantial de fantasía, belleza, creatividad, color, alegría, música, baile, y humor.
Miles personas aplaudieron  la Cabalgata, que da inicio a estas fiestas populares, en la que participan
murgas infantiles, adultas, comparsas, agrupaciones musicales, coreográficas y rondallas.
Priscila Medina, Reina de este Carnaval, presidió este desfile por las calles de Santa Cruz, donde nuevamente el público disfrutó de lo lindo.
Ahora vienen días intensos para el alma y el cuerpo divertir.


Santa Cruz è il carnevale
Speciale per il blog di Fany
Di Francisco Punal Suarez

Ancora una volta il Carnevale di Santa Cruz de Tenerife, Isole Canarie, diventa una molla di fantasia, bellezza, creatività, colore, gioia, musica, danza e umorismo.
Migliaia di persone hanno applaudito la Cavalcade, che dà il via a queste feste popolari, in cui
murgas bambini, adulti, comparsas, gruppi musicali, coreografie e rondallas.
Priscila Medina, la regina di questo carnevale, ha presieduto questa sfilata per le strade di Santa Cruz, dove ancora una volta il pubblico ha apprezzato la bellezza.
Ora vengono giorni intensi per l'anima e il corpo per divertirsi.

Bailarina, Carnaval de Santa Cruz de Tenerife 2019 - Francisco Punal.
Chaplin - Francisco Punal.
Hongo - Francisco Punal.
Niños músicos - Francisco Punal.
Conejos - Francisco Punal.
Abuso clerical - Francisco Punal.
Harpo Marx - Francisco Punal.
Pareja feliz - Francisco Punal.
Un vestuario colorido - Francisco Punal.
Mariachis mexicanos - Francisco Punal.
Superwoman - Francisco Punal.
Tiburón - Francisco Punal.
Susana Conde Alba, Dama de Honor - Francisco Punal.

venerdì 1 marzo 2019

La banalità del ma di Mauro Biani

Da MauroBiani.it

LA BANALITÀ  DEL MA
MAURO BIANI
PEOPLE

“La banalità del ma”, il mio nuovo libro in uscita nelle librerie dal 7 febbraio,
è già oggi in pre-ordine, sul sito dell’editore People.
p.s. ieri Enrico Mentana su instagram. D’accordo.
p.p.s “Perchè abbiamo deciso di pubblicare un libro di Mauro Biani” (Civati).


Come siamo diventati così miserabili? Come ha fatto un popolo di migranti, di persone costrette a fuggire a milioni dalla fame, dalla povertà, dalla guerra, o semplicemente di persone alla ricerca di migliori opportunità, a diventare così cinicamente insensibile, quando non apertamente ostile e rancoroso, nei confronti di chi sta subendo oggi un destino persino peggiore di quello dei nostri antenati?

Le migrazioni, il razzismo, la paura, la violenza. Questi anni di grande transizione sembrano aver trasformato in normale, persino banale, ciò che solo pochi anni fa avremmo trovato folle, orrendo. La matita di Mauro Biani, affilata e poetica, amara e ironica, racconta questo mutamento in “La banalità del ma”, con la sua satira che, senza mai ergersi a giudice, non fa sconti a nessuno.
Scorrendo la raccolta delle migliori vignette di Mauro Biani degli ultimi tre anni, impreziosita da inediti di grande impatto, si nota come non sia stato un cambiamento repentino, ma un lento e progressivo scivolamento verso la parte peggiore di noi.

“La banalità del ma” non è stato un gioco di parole riuscito. E’ stata una riflessione condivisa sull’indifferenza. Sulla banalità criminale dell’indifferenza. Pensiero contrastato anche ieri. Sembra ieri, oggi. Mi scusi signora Arendt, se sono solo vignette.





La recensione de “la banalità del ma” di Andrea Voglino.


E mi sarebbe piaciuto regalare a e a . E ascoltarli.


Da [ciwati]

Perché abbiamo deciso di pubblicare un libro di Mauro Biani
19 GENNAIO 2019
People è nata per affidare alle persone racconti universali, che alle persone parlino in modo diretto di questioni delicate e complesse.

Nel pensare alla casa editrice e al suo approccio editoriale abbiamo pensato a Mauro Biani e ci siamo detti: ci dobbiamo ispirare al suo lavoro, al suo tratto, al messaggio che ci consegna ogni volta che vediamo una sua vignetta. La pubblicazione del suo libro è un passaggio per noi naturale, perché Biani per noi è stato parte dell’elaborazione stessa di People, fin dall’inizio.

***

Com’è capitato a Makkox, questa settimana, con l’immagine del ragazzo e la sua pagella, il messaggio di un libro bellissimo – Naufragi senza volto – ha finalmente avuto, appunto, «un volto». L’immagine coglie nel segno: sono i «senza nome» di cui parla Liliana Segre, che sono annullati anche nella possibilità di essere conosciuti. Ed è lo stesso lavoro che fa l’anatomopatologa Cristina Cattaneo, che del libro è autrice (lo pubblica Raffaello Cortina): dare un nome alle persone e ai fenomeni, aggiungo, che le riguardano, che cambiano le loro vite.

La vignetta è per sua stessa natura un veicolo antico che si adatta perfettamente a raccontare una storia in uno sguardo. Funziona molto, forse più che mai, in un mondo che vive in un eterno presente irriflessivo come quello che furoreggia nel nostro discorso pubblico. Che dimentica in fretta e che ogni giorno chiede una nuova storia. Quel disegno è un modo per fermare il presente e il suo flusso e insieme un antidoto potentissimo al luogo comune, come vuole significare lo stesso titolo del libro. Una minuscola scheggia di eternità e di universale in un mare confuso, limaccioso, oscuro, in cui le parole si fanno sempre più grevi, imprecise, volgari.

***

Quello che abbiamo cercato di fare con La banalità del ma è non solo e non tanto offrire una retrospettiva dell’ottimo lavoro di Biani in questi anni, giorno dopo giorno, ma comporre un puzzle che offrisse una prospettiva su ciò che ci accade. La domanda è quella più profonda che possa esserci: chi siamo noi, cosa siamo diventati?

Per dare un valore ulteriore e per fare da raccordo tra i vari momenti del libro, Biani ci ha voluto dedicare una serie di inediti, veri «passaggi» che ci accompagnano mentre attraversiamo le sue pagine e anche la società in cui viviamo.






Mauro Biani (Roma 6 marzo 1967), è  vignettista, illustratore, scultore. È, inoltre, educatore professionale con ragazzi diversamente abili mentali, presso un Centro specializzato.
Attualmente è vignettista de “Il Manifesto“, ha una rubrica: Taglio alto con “L’Espresso“, e collabora con “i Siciliani“e”Azione Nonviolenta“.
Collabora inoltre con “Courrier International”, “Der Spiegel”, “Le Monde”.
E’ stato vignettista di “Liberazione”, e ha collaborato con “L’Unità”, con “il Misfatto” de “Il Fatto Quotidiano”, con “Left”, con “il Male” di Vauro e Vincino, con “E” mensile di Emergency, con “Loop”, con il settimanale del terzo settore “Vita”, con “il Mucchio Selvaggio”,  l’associazione “Libera”, il portale Polisblog e Peacelink. Molti suoi lavori appaiono nella rete Internet, ripresi da decine di siti.
Ha disegnato su “Pizzino” rivista satirica siciliana, è stato autore e coordinatore di “Paparazzin” inserto satirico di Liberazione e ha disegnato per “Emme” inserto satirico de L’Unità.
Il 29 settembre 2007 ha vinto il XXXV° Premio di Satira Politica di Forte dei Marmi, aggiudicandosi il Premio Pino Zac per la satira sul web.
Fa parte del gruppo internazionale sotto l’alto patrocinio dell’Onu: Cartooning For Peace.
E’ uno dei fondatori ed autori di “Mamma!” rivista di satira giornalismo e fumetti http://www.mamma.am/ , portale che ha ricevuto il  XXXVII° Premio di Satira Politica di Forte dei Marmi ‘09, Premio Pino Zac per la satira sul web.
Il 2 ottobre 2011 ha vinto il primo premio di “Una vignetta per l’Europa”, concorso organizzato dalla Rappresentanza in Italia della Commissione europea all’interno del Festival della rivista “Internazionale” svoltosi a Ferrara.
Il 16 febbraio 2013 a Sansepolcro (AR) ha ricevuto il Premio Nazionale “Nonviolenza” insieme a Marco Paolini Premio nazionale “Cultura della Pace”.  Alcune foto.
Ha pubblicato: “Come una specie di sorriso“. Stampa Alternativa 2009. I personaggi delle canzoni di Fabrizio De André rivivono nelle vignette di Mauro Biani che si misura con i temi più cari a De André per trasformarli in altrettante tavole.
Nel 2012 esce il libro “Chi semina racconta. Sussidiario di resistenza sociale” (Altrinformazione 2012). Finalmente in un unico volume, il meglio delle vignette, sculture e illustrazioni di Mauro Biani, tra i più noti e apprezzati autori di satira. Uno sguardo disincantato e libero che sa dare le spalle ai potenti, per toccare temi universali come la nonviolenza, i diritti umani, l’immigrazione, il cristianesimo anticlericale, la resistenza alla repressione e la lotta alle mafie. Nel volume di 240 pagine a colori anche i contributi di Antonella Marrone, Carlo Gubitosa, Cecilia Strada, Cinzia Bibolotti, Ellekappa, Franco A. Calotti, Gianpiero Caldarella, Makkox, Mao Valpiana, Massimo Bucchi, Nicola Cirillo, Pino Scaccia, Riccardo Orioles, Stefano Disegni, Vincino Gallo.
Sulla stessa barca“, la mostra più bella. A Lampedusa, presso il Lampedusa in Festival  dal 25 al 30 settembre 2014.
A gennaio 2016 esce il libro “Tracce migranti” (nato con il progetto di crowfunding “Satira migrante”), sempre edito da Altrinformazione.
Arricchito da una prefazione bella e importante del sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini e da un patrocino prestigioso, quello dell’Idos (Immigrazione Dossier Statistico) che ha contribuito con i dati statistici trasformati in infografiche e con un testo di Franco Pittau, che è stato tra i fondatori di IDOS e ora ne è il presidente onorario.
Su iniziativa de “il Manifesto”, “Tracce Migranti” è stato diffuso anche in edicola dal 16 dicembre 2015 in una edizione economica.
Il 7 febbraio 2019 esce per People “La banalità del ma“. “Come siamo diventati così miserabili? Come ha fatto un popolo di migranti, di persone costrette a fuggire a milioni dalla fame, dalla povertà, dalla guerra, o semplicemente di persone alla ricerca di migliori opportunità, a diventare così cinicamente insensibile, quando non apertamente ostile e rancoroso, nei confronti di chi sta subendo oggi un destino persino peggiore di quello dei nostri antenati? Le migrazioni, il razzismo, la paura, la violenza. Questi anni di grande transizione sembrano aver trasformato in normale, persino banale, ciò che solo pochi anni fa avremmo trovato folle, orrendo. La matita di Mauro Biani, affilata e poetica, amara e ironica, racconta questo mutamento in “La banalità del ma”, con la sua satira che, senza mai ergersi a giudice, non fa sconti a nessuno. Scorrendo la raccolta delle migliori vignette di Mauro Biani degli ultimi tre anni, impreziosita da inediti di grande impatto, si nota come non sia stato un cambiamento repentino, ma un lento e progressivo scivolamento verso la parte peggiore di noi”.  Qui Civati.