Toulouse-Lautrec a "Le Rire"
Le pagine del grande giornale satirico francese
con le illustrazioni del geniale artista della Belle Époque.
24 MARZO 2016 - 29 MAGGIO 2016
Inaugurazione giovedì 24 marzo, ore 18.00,
Museo della Satira e della Caricatura
a Villa Bertelli (Via Mazzini 200, Forte dei Marmi)
In mostra dal 24 marzo a Villa Bertelli di Forte dei Marmi, grazie alla collaborazione fra Comune e Museo della Satira, i numeri originali del giornale Le Rire, cui collaborò anche Toulouse-Lautrec.
Henri de Toulouse-Lautrec fu uno straordinario innovatore della pittura e della grafica di fine Ottocento. Importante artista post-impressionista, ma anche illustratore e litografo; da osservatore febbrile del mondo in cui viveva, registrò nelle sue opere molti dettagli dello stile di vita bohèmien della Parigi di quel periodo. Portò la sua arte su un piano allora sconosciuto agli altri impressionisti, con semplici tratti, sapeva infatti cogliere con estrema precisione le forme, i corpi e lo spazio.
Lautrec non dipinse mai paesaggi. Innamorato della figura umana e dotato di spirito caustico, fin da piccolo aveva schizzato ritratti, vignette e caricature. Tormentato da problemi di salute tutta la vita, fu sempre desideroso di vivere appieno la vita più vera, quella della gente ai margini della società come le cantanti e le ballerine dei café-chantant, i clown o le prostitute, che ritrasse con i suoi tratti sapienti e “caricati”, ma sempre caratterizzati da una forte empatia, mentre alla ricca borghesia riservò lo sguardo più ironico e sferzante.
La sua carriera iniziò nel momento in cui la Francia, avendo abolito la censura e la stampa era libera di deridere uomini politici o soggetti fino a quel momento considerati intoccabili. Il Paese stava allora attraversando un momento felice di crescita dei lettori, dovuta a un’alfabetizzazione delle classi più umili e a una conseguente esplosione di giornali, che dovevano soddisfare le curiosità dei nuovi lettori. A questo ben si prestava il disegno al tratto su carta, facilmente riproducibile tramite il sistema litografico dei giornali e di questo Lautrec fu maestro indiscusso. Illustrava articoli degli amici scrittori e giornalisti o si divertiva a proporre i suoi soggetti prediletti.
Da un punto di vista politico la Francia stava assistendo a un crescente malcontento nei confronti della Terza Repubblica, all’aumentare dell’anarchismo, a episodi di corruzione e scandali. Tutto ciò favoriva la satira e la caricatura, che venne anche studiata e perfino teorizzata dagli intellettuali del tempo, come Jean Grand Carteret e Arsène Alexandre.
Fu proprio quest’ultimo a dirigere, per diversi anni, il giornale satirico Le Rire, creato da Félix Juven, al quale Lautrec collaborò tra il 1894 e il 1897 producendo meravigliose illustrazioni nelle quali ritrasse le numerose celebrità del mondo dei cabaret nonché scene di vita sociale parigina. Come esempio della sua arte caricaturale basti citare il suo folgorante ritratto della cantante del Moulin Rouge, Yvette Guilbert, di cui i lunghi guanti neri arrivano a vivere di vita propria e a rappresentarne una felice sineddoche in altre illustrazioni dell’autore; il ritratto dello scrittore simbolista Dujardin in Skating, efficace esempio di dandy; o l’ingresso trionfale a dorso di mulo al Moulin Rouge, della pagliaccia Cha-U-Kao, dal ciuffo grottesco e infiocchettato.
Il Museo della Satira espone in mostra i numeri originali del giornale (appartenenti alla collezione del Museo) con le litografie dell’artista, nonché ingrandimenti delle illustrazioni per permettere di godere appieno la grande arte di Lautrec. Ogni illustrazione è accompagnata da una scheda esplicativa che ci immerge nel clima e nell’atmosfera del tempo e ci avvicina a quei personaggi che Lautrec amava e ammirava.
"Of all the music hall performers who inspired Lautrec, Yvette Guilbert exerted by far the greatest hold over him. He was completely fascinated by the style and atmosphere of her act. Lautrec first saw her in about 1892, she had revolutionized the whole atmosphere of the cafe concert by a totally new approach to the performance of a song. Standing almost still except for gestures of her long thin arms in black gloves, which she almost invariably wore, her face almost expressionless except for the twist of her lips, she sang songs with highly scandalous words and themes. The Paris audience was captivating and none more than Lautrec. He found the whole atmosphere of her act and personality magnetic. Over the years they became well known to each other and she inspired some of his finest lithographs, drawings and paintings"
Snobisme (24/04/1896) - 23 cm x 31 cm
We find an elegant gentleman and escort, a prostitute or his mistress, seated at a table of a fashionable Paris restaurant. The meal is done, and as he studies the bill, he softly says to her, "Jeanne, take my wallet, without anyone spotting you, out of the left hand pocket of my overcoat." "And then?" she replies slyly, with a knowing smile. "Then give it to me as if it were yours." The inference is that he is protecting her reputation or more likely his own, from the watchful eye of the doorman of the establishment. An example of the snobbish hypocrisy that ran rampant in Paris at the time, which only Lautrec could capture with such rare insight and beauty.
Skating (11/01/1896) - 23 cm x 31 cm
In this work by Lautrec simply titled "Skating" he gives us a look at the social, as well as the skating itself. From the gallery, a very distinguished monocled, gentleman in top hat, prepares his drink, as he surveys the scene. A blonde skater, with a striking profile and hat to match, holds the rail quite near to him. She seems to be looking past him. In the background we see a waiter move by with a full tray of drinks, as well a decked out lady skater clings to the rail while a man skates effortlessly by them all. A full array of elegant ladies and gentleman round out the gallery. Lautrec has effectively captured the movement, the atmosphere and romance of indoor ice-skating, a very popular pastime in Paris at the turn of the century
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ritratto di Toulose-Lautrec di Tiziano Riverso |
Henri de Toulouse-Lautrec era nato il 24 novembre 1864 ad Albi, nella regione francese dei Pirenei, in un'antica famiglia nobile francese. Sin da giovane si era interessato alla pittura, allontanandosi dall'ambiente aristocratico e conservatore in cui viveva e soffrì di importanti problemi di salute dovuti a malattie genetiche causate dai rapporti tra consanguinei, frequenti nella sua famiglia. Fu in parte anche la sua condizione che lo portò a interessarsi alle persone ai margini della società e a rappresentare la figura umana con tratti nervosi e tormentati.
Si trasferì a Parigi, con la madre, nel 1872 e iniziò a frequentare il Lycée Fontanes, dove conobbe Maurice Joyant, che divenne presto uno dei suoi amici più fidati. Negli anni seguenti Toulouse-Lautrec cadde rovinosamente in casa, si ruppe il femore sinistro e qualche mese dopo si ruppe anche l'altra gamba. Le fratture che si era procurato non guarirono mai del tutto a causa della picnodisostosi, la malattia genetica di cui soffriva e che causava seri problema alle ossa e al loro sviluppo.
La condizione fisica di Lautrec fu tra le cause che lo portarono ad appassionarsi sempre di più all'arte, avendo precluse molte delle altre attività che di solito erano praticate dalla persone della sua stessa estrazione sociale. Frequentò l'atelier di Fernand Cormon, dove incontrò artisti come Vincent Van Gogh, Louis Anquetin, Emile Bernard e Albert Grenier.
Nel giro di alcuni anni Henri de Toulouse-Lautrec divenne uno degli illustratori e disegnatori più richiesti di Parigi: gli furono commissionati manifesti pubblicitari per rappresentazioni teatrali, balletti e spettacoli dei café-concert, oltre che illustrazioni per importanti riviste dell'epoca.
Lautrec contribuì a rendere popolare il linguaggio delle avanguardie di fine Ottocento e rappresentò un ponte di collegamento tra la buona società dell'epoca e la vita bohémiendi ballerine, scrittori, intellettuali, cantanti e anche prostitute che affollavano i locali di Montmartre. I suoi disegni – stilisticamente ispirati alle stampe giapponesi e all'età d'oro della caricatura francese – raccontano molti aspetti della vita parigina: la politica, i movimenti culturali, i divertimenti dei ceti popolari e la nascita di forme di intrattenimento come appunto icaffè-concerto e i cabaret.
Henri de Toulouse-Lautrec morì nel 1901 a soli 37 anni.