domenica 27 dicembre 2015

"Natale sull'attico" di Marilena Nardi

Tal Tarcisio... Sul Fatto Quotidiano
Marilena Nardi



"Il cardinale Bertone non ha avuto direttamente denaro però ha riconosciuto che tutto quello che è successo ha costituito per il nostro ospedale un danno e quindi ci viene incontro con una donazione di 150mila euro, quindi una donazione importante, per sostenere i nostri progetti di ricerca per le malattie orfane". Ad annunciarlo è la presidente della fondazione Bambino Gesù, Mariella Enoc, parlando dello scandalo Vatileaks e della vicenda che ha riguardato il cardinale Bertone venuta alla luce dal libro di Emiliano Fittipaldi "Avarizia" secondo cui  il porporato avrebbe pagato la ristrutturazione di un suo immobile a Roma con i soldi della Fondazione Bambino Gesù. "La somma che donerà Bertone - sottolinea la Enoc - sono tanti perché alla fine, per tanti motivi, non so in che misura, ma certamente il cardinale non ha avuto direttamente denaro, e quindi questo è un atto che gli abbiamo chiesto di fare ma che lui ha fatto volentieri. Il mio incontro con lui - aggiunge - è stato molto sereno. Credo che sia un bel gesto, anche un po' di riconciliazione col passato".

Bertone: è una donazione volontaria "Dopo aver chiarito la mia totale estraneità alla vicenda ho deciso di aiutare un progetto di ricerca per manifestare il mio attaccamento e la mia dedizione al Bambino Gesù, così come ho fatto precedentemente con il Gaslini di Genova". Così l'ex segretario di Stato racconta quanto già anticipato dalla presidente della Fondazione ammettendo che "la vicenda ha arrecato un danno materiale e morale al Bambino Gesù". "La presidente Enoc - spiega il cardinale - mi ha presentato un progetto di ricerca sulle malattie rare e io ho accettato". Poi il porporato, che devolverà la somma a rate precisa: "Il mio contributo è una donazione volontaria, non un risarcimento".(fonte)

L’INTERVISTA
Vaticano, la casa ristrutturata 
con i soldi del Bambin Gesù 
Bertone: «Calunnie, ho pagato io»

Il presepe di Marassi

di Riccardo Marassi

Auguri di Buone Feste di Sergio Tessarolo




Quest'anno volevo che gli auguri più "GROSSI" fossero i miei:

BUON NATALE E PROFICUO e SERENO 2016

Sergio Tessarolo

sabato 26 dicembre 2015

Buone Feste e Felice 2016 di Franco Portinari e Giovanna Carbone


Buone Feste e Felice 2016 di Franco Portinari e Giovanna Carbone

That's life : 21 december 2015

Babbo Natale di Davide Ceccon

Compiti per le vacanze si o no? — presso EDITORE IN CATANIA.

AUGURI FESTIVITA' 2015 di Gianfranco Uber (Italia)

giovedì 10 dicembre 2015

AUGURI FESTIVITA' 2015

a tutti gli amici, conoscenti,
frequentatori del blog affezionati od occasionali
credenti o non credenti
è con una grande speranza di un migliore futuro per tutti
che pubblico questi auguri
per il prossimi Natale, Capodanno
e inevitabile Epifania



giovedì 17 dicembre 2015
TROPPI BABBI
Un consiglio da amico alle banche italiane in occasione del Natale: CHIUDETE I CAMINI!



lunedì 21 dicembre 2015
ADDOBBI

Il rimpallo di responsabilità tre Banca d'Italia e CONSOB circa la carente vigilanza sul comportamento delle Banche, malgrado le buone intenzioni natalizie, non riesce a convincere.


martedì 22 dicembre 2015
CARO NATALE

Ultimi giorni di frenetica corsa ai regali.
Attenzione ai borseggiatori che in queste occasioni agiscono con estrema destrezza.
Auguri.


giovedì 24 dicembre 2015

Tanti Auguri a Tutti!!

"È Natale ogni volta che sorridi a un fratello e gli tendi la mano. È Natale ogni volta che riconosci con umiltà i tuoi limiti e la tua debolezza. È Natale ogni volta che permetti al Signore di rinascere per donarlo agli altri".
Madre Teresa di Calcutta


I migliori auguri di un felice e sereno Natale a Tutti!

Timelost, di Anna Laura Folena

TIMELOST
Storie di alieni tra noi
di Anna Laura Folena

Gli alieni sono in mezzo a noi. Spesso si mimetizzano da animali domestici, entrando così nelle nostre case. Oppure ci guardano dall'alto, mentre volano nel cielo con le sembianze di una rondine. Uno di loro assomiglia ad un coniglio e vive nel cappello di un prestigiatore. Altri sono coperti di squame verdi oppure hanno il cuore che funziona grazie a ingranaggi simili a quelli di un orologio. Ma tutti sono capaci di emozioni e sentimenti almeno quanto noi. Ai loro occhi siamo buffi, ma alla fine decidono volontariamente di continuare ad assomigliarci, perché la vita degli umani e quella degli alieni hanno molto in comune: sono degli affascinanti caos tutti da scoprire con ironia e autoironia.



INTRODUZIONE

Se solo arrivasse un disco volante a riportarci a casa, in una galassia lontana, dove tutti si riconoscono e si capiscono!
Quasi sempre ci sentiamo fuori posto, alieni precipitati sulla Terra da chissà quale pianeta. Allora desideriamo scappare da questo mondo per tornare a rifugiarci in uno decisamente più ospitale, popolato dai nostri simili.
Però in altre circostanze ci sembrano alieni quelli che si trovano di fronte a noi, così strani, spaesati, goffi. La verità è che probabilmente loro stanno pensando la stessa cosa di noi.
Chi è l’extraterrestre, allora? Lo siamo un po’ tutti: noi e loro.
I racconti che seguono propongono una soluzione: sorridere e ridere. Osservare noi stessi e gli altri con attenzione, ma con levità, e raccontare ciò che vediamo con un‘ironia vivace, ma mai cattiva. Il sarcasmo non è consigliabile, perché ci allontanerebbe ancora di più dagli altri misteriosi esseri che camminano per strada al nostro fianco, che salgono sul treno insieme a noi, che lavorano seduti alla scrivania di fronte alla nostra. E non dimentichiamo che loro vedono noi esattamente come noi vediamo loro.


Titolo: TIMELOST
Autore: Anna Laura Folena
Generi: Romanzi e Letterature » Fantascienza , Fantasy Horror e Gothic » Fantascienza
Editore Youcanprint  
Copertina Morbida
Pubblicato  01/12/2015
Pagine  138
Lingua Italiano
Isbn o codice id 9788893216968
Disponibile anche Ebook








Anna Laura Folena, giornalista di origini toscvenete, è laureata in Lettere Moderne con il massimo dei voti e la lode all'Università di Padova, con una tesi in stilistica e metrica italiana, dalla quale è nato il saggio Simmetria e circolarità nella metrica  del secondo Saba, pubblicato in "Studi novecenteschi" (Giardini editori e stampatori in Pisa, XVIII, numero 41, giugno 1991). Per anni è stata free-lance, dividendosi tra carta stampata, conduzioni televisive e radiofoniche. Attualmente si occupa prevalentemente di relazioni esterne e uffici stampa. Appassionata di ludo-linguistica ( nickname= Il Gabbiano, ALF), usa le parole per lavorare, per giocare e per scrivere libri , come la raccolta di raccolti ironici, Ma quando arrivano gli elefanti? (2007, Giacomuzzi Editore).
Segue Il canto della civetta ( 2015), la conferma che anche la prosa può essere poesia.
Con Timelost (2015 youcanprint) si torna a ridere, con le avventure di simpatici alieni tra di noi.


lunedì 21 dicembre 2015

Politicamente fusi di Marco Fusi

POLITICAMENTE... FUSI
 Fusi, Marco
Giacomo Morandi Editore
2015; brossura, illustrazioni umoristiche.
(Il graffio nero).
collana: Il graffio nero.
ISBN: 88-99621-02-0 - EAN: 9788899621025







IL VOLUME DARÀ INIZIO ALLA COLLANA "IL GRAFFIO NERO"
IDEATA DA TIZIANO RIVERSO PER LA GIACOMO MORANDI EDITORE
DEDICATA AI DISEGNATORI SATIRICI, VIGNETTISTI E UMORISTI.

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Fusi Marco:
Nato a Limbiate, comincia ad armeggiare con la matita sui banchi di scuola, ma è Siena a vederlo debuttare come vignettista nel 1986, riceve nel tempo molti premi e riconoscimenti, e ha pubblicato su varie testate nazionali: Intrepido, Radio Corriere Tv, Comix, Il Giorno, Paese Sera, Domenica Quiz. 
Ha pubblicato diversi libri, ecco alcuni titoli: "Il Vangelo secondo Silvio", "Chi tace... ha già parlato troppo!", "Codice Del Fumatore Impenitente Ovvero... Come Fumare Allegramente Senza Senso Di Colpa" ecc.
Vincitore di “Parole da ridere” , il festival del cabaret di Torino per il racconto umoristico, nel 2001. Fa parte da anni della banda dell’agenda Comix e Tremenda, è stato responsabile umoristico di Rigomagno Ridens e attualmente è responsabile grafico del campionato italiano della bugia di Le Piastre. -



Codice del fumatore impenitente ovvero... come fumare allegramente senza senso di colpa
Autori Arosio Roberto e Fusi Marco
1. Il libro oltre il fumo garantisce pure l’arrosto 
2. Se ti piace il fumo, sappi che questo libro, se bruciato, ne fa molto 
3. Il libro parla di fumo e sigarette senza filtro alcuno 
4. Il libro che vuole liberare i fumatori dal ghetto 
5. Il libro che è visto dai salutisti come fumo negli occhi 
6. Il libro consigliato dai migliori trombagisti (fumatori di playboy) 
7. L’unico libro che può servire per accendere la sigaretta 

venerdì 18 dicembre 2015

Gelli: "“Ci sono le logge dietro la crisi della sinistra”

Licio Gelli -Paolo Lombardi


L’ultima intervista a La Stampa di Licio Gelli 7 anni fa: “Ci sono le logge dietro la crisi della sinistra”
Riproponiamo come documento storico le parole del capo della loggia P2
Iacoboni 

Il capo della P2 Licio Gelli è morto nella sua casa vicino ad Arezzo a 96 anni. Qui il colloquio pubblicato su La Stampa il 15 dicembre 2008.

«Vuole che le dica qual è stato il ruolo e l’atteggiamento delle logge fiorentine dinanzi a quello che succede alla giunta di sinistra?». Sarebbe gentile, commendatore. Licio Gelli oggi viene chiamato «commendatore», o «conte», se chi gli sta intorno vuole sottolineare il titolo nobiliare che gli conferì Umberto II nel 1980. Non è più il «Venerabile maestro» della Loggia P2, indagato tra l’altro per le stragi (dall’Italicus a Bologna), il golpe Borghese, la bancarotta dell’Ambrosiano - poi condannato per depistaggio delle indagini su Bologna, e per la bancarotta fraudolenta della Banca di Roberto Calvi (12 anni, ora estinti). Ma non si può, tecnicamente, dire che sia tornato: non se n’era mai andato. Berlinguer è morto, il Pci e il «pericolo comunista» sono defunti, Gelli invece - a 28 anni dal ritrovamento degli elenchi della P2 a Castiglion Fibocchi - è in piena attività: a 89 anni va in tv (su Odeon), combatte una battaglia per riavere «cento milioni di dollari di cui - dice lui facendo la vittima - sono stato derubato», presenta libri con aria sorniona.

L’ultimo, di Aldo Mola, sulla vita del venerabile, a Sanremo ha scatenato un putiferio al quale Gelli ha assistito serafico, commentando: «La P2? La rifarei tranquillamente». «Ma non ce ne sarebbe neanche bisogno», illustra adesso nella sala riservata di un hotel sanremese, doppiopetto gessato grigio, camicia a righe, cravatta blu, orologio d’oro al taschino del panciotto, due anelli (uno con stemma) all’anulare della mano sinistra. «Il mio piano rinascita ha trionfato, non crede?». Da molti punti di vista. «Berlusconi se n’è letteralmente abbeverato, la giustizia e le carriere separate dei giudici, le tv, i club rotariani in politica...

Già, proprio come Forza Italia. Apprezzo che non abbia mai rinnegato la sua iscrizione alla P2, e del resto come poteva? Ma anche la bicamerale di sinistra dell’88 ne aveva fatta sua una parte, sposando il riferimento al presidenzialismo...».Bisogna però interrompere quest’uomo che col suo linguaggio - i modi da toscano assai vispo, uno sguardo da sotto in su che ha qualcosa di andreottiano, unito a una curvatura della schiena accentuatasi con l’età - vorrebbe indirizzare la conversazione verso la battaglia legale intrapresa per riavere i soldi del leggendario «tesoro Gelli-Tassan Din», sostenendo di esserne stato «derubato». Ma è difficile vedere nei panni della vittima un signore che ha l’aria di divertirsi un mondo a sembrare ancora potente, e una volta espose così il suo credo: «Meglio burattinaio che burattino».Ecco, un burattinaio non può non osservare ancora attentamente l’attualità. Su Firenze e la questione morale che si sta rivoltando contro gli eredi del Pci ha una sua «verità»: «Lì le logge sono da sempre potentissime, e si sono ribellate. Però sono anche divise in due commissioni in guerra: una fa capo a Palazzo Vecchio, 520 logge, l’altra a Palazzo Vitelleschi, 500 logge. L’unica cosa che le unisce Il malumore verso la sinistra fiorentina che per anni ha fatto una battaglia ossessiva contro la massoneria». A chi o cosa si riferisce, Gelli? «O beh, l’assessore Cioni è stato il capofila, nel Pci fiorentino, della guerra contro le logge». Lo storico Aldo Mola, che assiste alla conversazione, ricorda una circostanza: fu Cioni a pubblicare, allegato all’Unità, l’elenco di tutti i massoni toscani. E nel 1993 presentò una proposta di legge, sottoscritta da 70 parlamentari del Pds, per vietare agli iscritti alla massoneria di ricoprire cariche nella pubblica amministrazione.

Gelli con sorrisetto: «... e quelli se la sono legata».C’è di più. «In Toscana e nelle Marche esistono le norme più restrittive contro la massoneria», lamenta Gelli. «E ora si ribellano. In Toscana se sei massone e vuoi partecipare a una gara d’appalto devi dichiararlo. Nelle Marche se sei massone non puoi partecipare affatto. Capite questo quale danno ci ha recato? Avevamo mucchi di persone che volevano entrare, ma erano spaventate. Il problema è che quelle fiorentine sono logge spurie, unite solo da questo; non sanno darsi un programma di azione comune». Della giunta Domenici sorride: «Sinistra quella? La sinistra non c’è più dai tempi di Berlinguer e dei governi di unità nazionale...».Gelli qualche giorno fa ha detto: «Veltroni dovrebbe scomparire». Il segretario del Pd ha commentato: «È il ritorno di un uomo inquietante». Con il passato del capo della P2 voi vi sareste sentiti tranquilli? «Via, era chiaro che era una frase del tutto accademica. Veltroni conferma la sua pochezza». Gli preferisce D’Alema? «Sono della stessa pasta, uno è la copia dell’altro; sembrano soltanto diversi. Altro discorso, invece, per la signora».Racconta Gelli di aver sviluppato «grande ammirazione» per Linda Giuva, moglie di D’Alema, archivista. «Nel 2006 ho donato le mie carte storiche, testi di Cagliostro, di Garibaldi (insomma, le cose non compromettenti, nda) all’Archivio di stato di Pistoia.

La signora D’Alema mi ringraziò, disse che era un contributo importante alla conoscenza, fu gentilissima e io mi permisi di salutarla con un baciamano. Meglio lei di tanti uomini della sinistra».Sente ancora i cari vecchi amici? «Cossiga sempre. Fu lui, per primo, a cercarmi. Mi ha anche spiegato di non aver mai detto che non credeva fossi io il capo della P2. Nel giorno dei suoi ottant’anni l’ho chiamato per fargli gli auguri, mi ha risposto Sto pranzando da solo, così sto fra amici». Andreotti? «Càpita che gli mandi qualche bigliettino, sa, siamo tutti e due del �19». Berlusconi? «Lei è curioso...». Verso il mondo berlusconiano Gelli tradisce «affettuosità», di Previti dice «oh, Cesarino, che bravo ragazzo; vado spesso a trovarlo». Si è molto favoleggiato di una quarantina di nomi misteriosi iscritti negli elenchi non sequestrati a Villa Wanda, ma lasciate ogni speranza voi che entrate, Gelli si fa più che mai allusivo, sorridentemente minaccioso: «I nomi sono quelli eventualmente dichiarati. Il resto è ascolto, nell’oblio. Certo, può darsi che un giorno, chissà, col tempo, riemerga fuori qualcosa...». Sì, è sempre lui.




Riccardo Mannelli


mercoledì 16 dicembre 2015

16 dicembre 2015 sciopero generale dei medici

Medici 
CeciGian




sciopero dei medici coinvolge oltre 200 mila camici bianchi, inclusi medici di famiglia e veterinari
FEI

MEDICI SUL PIEDE DI GUERRA - "Salvare il Servizio sanitario nazionale". E' con questo obiettivo che mercoledì prossimo, 16 dicembre, i medici incroceranno le braccia per lo sciopero generale dell'intera giornata: oltre 200mila i camici bianchi interessati dalla protesta, ed a rischio sono visite, interventi chirurgici e assistenza, mentre saranno comunque garantite le urgenze. Complessivamente, sarebbero a rischio circa 2 mln di prestazioni sanitarie, tra visite ed esami di laboratorio, e fino a 40mila interventi chirurgici.

"Lo sciopero - hanno spiegato i sindacati medici in una conferenza stampa per illustrare le motivazioni della protesta - punta a dire 'no' ai tagli delle prestazioni erogate ai cittadini e all'indifferenza del governo ai problemi della Sanità, mentre rivendichiamo la salvaguardia di un Servizio sanitario nazionale e pubblico e la dignità del nostro lavoro". 
Ansa.


Gianfranco Uber



Tiziano Riverso

Morto Licio Gelli, fu a capo della P2.

Morto Licio Gelli, fu a capo della P2. Al suo nome sono legati alcuni dei misteri più neri d’Italia
Aveva 96 anni. «Il materassaio», «Belfagor», «Il venerabile» sono alcuni dei soprannomi collezionati nel corso della sua lunga vita [...]

Licio Gelli , caricatura di Franco Portinari da "I QUATTRO DELL'APOCALISSE, 20 giugno 2010
Licio Gelli Secondo la Corte di Cassazione, il Grande Maestro dovrà pagare più tasse su alcune proprietà immobiliari che, tramite un testamento olografo, ha lasciato ai suoi familiari. Non si tratta di nuove logge, per fortuna. [...]Peccato che Licio Gelli sia ormai troppo anziano per entrare in politica: considerato che tra gli iscritti al Pd ce ne sono circa 4000 aderenti a logge massoniche, poteva diventare lui quel leader di cui la nostra sinistra ha tanto bisogno.                                                                                                                                          Marco Presta




da loggia al domani
Fabio Magnasciutti


Incubi d'oro.
Licio Gelli 1919 - 2015
Marco Tonus






Beppe Mora




SfraGelli d’Italia

MASSIMO GRAMELLINI
Di Licio Gelli ho sempre trovato sconvolgente il divario tra l’enormità della sua influenza e la pochezza della sua cultura. Quando uno immagina il Potere tende a raffigurarsi luoghi inaccessibili solcati da creature eteree e raffinate che decidono le sorti degli altri mettendo intelligenza e competenza al servizio di cinismo e crudeltà. Licio Gelli parlava un italiano da terza elementare, trafficava in affari dozzinali e tesseva trame da operetta in una stanza d’albergo di via Veneto dove riceveva cialtroni e spioni, generali e sensali, complottisti e fancazzisti. Era un trapezista del nulla, capace di saltare con una capriola dal fascismo all’antifascismo e di infilarsi in tutti i posti dove ci fosse odore di chiuso e non per aprire le finestre, ma per abbassare le serrande. Non esiste mistero italiano da cui non spunti la sua faccia di italiano qualunque, più furbo che intelligente. E questo la dice lunga sulla qualità mediocre che da noi hanno persino i misteri.

Mi sono sempre chiesto come mai il Gotha della politica, dell’amministrazione, del giornalismo e dell’imprenditoria si sia servito o messo al servizio di questo misirizzi di provincia, privo di carisma e capace di mettere insieme un cardinale con un generale, ma non tre frasi di senso compiuto. L’unica risposta possibile è che la nostra classe dirigente di intrallazzoni raccomandati senza spessore vale anche meno di Gelli. Allora come oggi, chi ha talento e passione non ha tempo per tramare e millantare, cioè per acquisire potere. È troppo impegnato a lavorare.


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sabato 12 dicembre 2015

Gaspare Morgione

Gaspare Morgione: “Umoristi forse si nasce, sicuramente si muore”

Si è spento il 6 dicembre Gaspare Morgione. Giornalista professionista e vignettista di livello nazionale, Morgione è morto all’ospedale di Circolo di Varese dove era ricoverato da qualche tempo.

Morgione- "Dio creò gli alberi a sua immagine e somiglianza" 


Questo per me è un momento di profondo dolore. Gaspare Morgione è stato un grande uomo, giornalista obiettivo, acuto, colto e sensibilissimo, un artista-vignettista tra i migliori del nostro Paese. Aveva però un enorme difetto: la modestia, "non se la tirava mai" in un mondo, anche quello del giornalismo, dove se non fai la prima-donna non ti fai largo. Ma lui era soprattutto un artista vero, a tutto tondo. [...]
Paolo Rossi


Così vide Gaspare Morgione su “La Prealpina” lo sbarco sulla luna del 20 luglio 1969 (Foto Archivio)



Morgione 1 – Agli Ufo piace l’afa
Morgione 2 – La sonda spaziale e la Terra aliena
È morto Gaspare Morgione
Mezzo secolo di satira e giornalismo, un premio a Gaspare Morgione
Gaspare Morgione: “Umoristi forse si nasce, sicuramente si muore”





Gaspare MORGIONE 1930
Nasce a Lanciano (Italia) nel 1930. Giornalista professionista, vive e lavora a Varese. Esordisce negli anni Cinquanta su Il Travaso, per poi collaborare con numerose riviste italiane ed estere. È vignettista quotidiano per Il Tempo e La Prealpina.
Pubblica diversi libri umoristici, tra cui "Dio creò gli alberi a sua immagine e somiglianza" (Mondadori), "I pensieri del Meo", "Ridiamoci sotto" e "Teste a carico".
Vince numerosi premi in rassegne umoristiche, tra cui la Palma d'oro al Salone di Bordighera.
fonte

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14 dicembre 2015
Tiziano Riverso ricorda Gaspare Morgione: «È grazie a lui che sono entrato nel mondo della satira e dei media…lo ringrazierò sempre»
fonte Varesenews

venerdì 11 dicembre 2015

COP 21

COP21- CONFERENZA SUL CONTENIMENTO DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI
Mario Airaghi





"L'uomo è la specie più folle: venera un Dio invisibile e distrugge una Natura visibile. Senza rendersi conto che la Natura che sta distruggendo è quel Dio che sta venerando".

(Hubert Reeves)






COP (rofago) 21



Cop21, acronimo della ventunesima conferenza delle parti (ben 150!) riunita a Parigi per partorire promesse di vita al nostro habitat… purché compatibili con gli aborti che noi del pianeta pratichiamo quotidianamente. In tal senso, e proprio in questa occasione,  madre Terra affinché cogliessimo l’attimo,  si è immolata per l’ennesima volta: Rio Doce, polmone brasiliano grande come dalle Alpi al Lazio si è totalmente soffocato dal fango vomitato da due dighe crollate perché costruite con i venefici rimasugli d’industria mineraria. Tutto è morto!
Il secondo gradino del podio dell’orrore (si badi: solo per questa occasione!) spetta alla Cina intrisa di fumi cancerogeni direttamente insufflati nelle vie aeree dei 20milioni abitanti di Pechino.
Il terzo posto è ex aequo  da optional per ciascun abitante della Terra. Avete idea, per esempio, della merda venefica lanciata, sparsa, seminata, che sta “procreando” tra aria, terra e acqua nei “teatri di guerra”? Sapete che in Iraq è stato sconsigliato di procreare prima di qualche anno, dati i veleni accumulati in quella Terra?…
Volgo lo sguardo alla mia italica Terra. Il nostro premier invita a “uscire dalla retorica per cui l’Italia non fa abbastanza sull’ambiente“. Retorica?! Terra dei fuochi/Eternit/ Ilva/ ecomafie (allo s(S)tato irrisolti) e via così andare con “immagini di repertorio” per morte di umani esseri, sanno  raccontare ben di più per morte dell’habitat! Ma di che parla costui?
Ma noi, nonostante siano passati circa 2000 anni da che fu nominato senatore un cavallo,  ancora stiamo (giusto come recente performance) a un senatore che propone dazio sulle biciclette (non lo nomino per non dargli ulteriore pubblicità, visto che è noto per niente altro). Pare che cotanto suo giuridico afflato nacque da pizze a domicilio e pur risciò turistici evasori per tassa sulle merci di trasporto. ‘Sto qua,  senatore di un Paese PARTE a partorir promesse di vita al nostro habitat,  invece di lavorare per incrementare sane piste ciclabili -ché pure appartiene alla commissione lavori pubblici- per zero emissioni venefiche, ha proposto emendamento al CdS di nuova uscita per tassare le biciclette(!): veicolo a due ruote che in Italia è costretto in rare piste ciclabili potenzialmente mortali da scarsa manutenzione e quindi a carreggiate stradali trafitte da voragini (a causa dei tagli: Fassino sindaco taurinense dixit)
Che pena per quel Brasile che si è immolato!
2 dicembre 2015

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giovedì 10 dicembre 2015

Scala e scaletta...





Scala e scaletta…

di Nadia Redoglia
Centinaia e centinaia d’agenti dell’ordine convogliati in 2/3 ettari cittadini per garantire il top della sicurezza, prima, durante e dopo l’apertura della porta scaligera. Gli altri 18mila ettari non sono pervenuti. Sicché non è possibile fornire i dati, in una scala da 0 al top, del livello di sicurezza dovuta anche a questi.

“Io non ho paura” è il mantra dei nostrani chuck norris/wonder woman che hanno sfilato in quei pochi ettari dorati, opportunamente intervistati e fotografati. Per alcuni sarebbe stato sufficiente riciclare foto di repertorio (per es. Marini Bolle Passera Maroni Profumo Negri ecc.). Per altri s’aveva bisogno di materiale fresco. Come, altrimenti ammirare la pitonessa in Santanchè che in onor della pulzella di Verdi s’è vestita in verde abete. Se la prima fosse stata del barbiere di Rossini ce la saremmo vista in rosso babbo natale? Certo è che a vagabondare tra certi indumenti non si capisce come certa gente abbia l’ardire di criticare le signore in hijab!

E poi, come da scaletta scaligera contestataria, la trans già militante leghista Efe Bal (qual metamorfosi epocale dal bossiano foradibal) che s’è gettata nella buca dell’orchestra demolendo una tromba: gesto plateale (mai aggettivo, ma pur oggetto demolito, fu più consono) per rivendicare gli inesistenti diritti del lavoro da prostituzione.
Salire (o arrampicarsi) per quella lunga Scala è affascinante. Vita lunga dunque a lei. E pazienza (o misericordia) se la vita quotidiana di tutti gli altri ettari è decisamente più simile alla scala corta, quella dei pollai…
10 dicembre 2015

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