domenica 5 luglio 2015

Grecia: il referundum


Grekonomy. Se den i morgondagens Sydsvenskan.
Riber



 Grexit
..........
Statue immortali
bianche
tremano
labili
ai posteri.
E altari e templi sacri.
State immorali
banche
remano
abili
i poteri.
Altri tempi acri.
di Bobo Otti

Scritto in poesie a scarti 





OOK WARM
Bertrams


Quale forma di povertà preferisci?
Austerità o fallimento?
di Chappatte

Salto nel buio o salto nel futuro?
Il Referendum greco sarà veramente una svolta per l'Europa?
A mio avviso lo sarà se la UE non considererà l'eventuale vittoria del NO come un a lesa maestà ma prenderà atto che è l'intera Unione a necessitare di riforme e non solo la Grecia.
Uber


Ben Jennings

Greek tragedy
by Morten Morland
https://twitter.com/mortenmorland/status/616277711284228096

Disegno per Cultura Commestibile n.130."Turista tedesco ammira il rigore nel restauro di una colonna greca"(commento di Aldo Frangioni).Qui tutta la rivista online: http://www.nuovieventimusicali.it/cuco
Lido Contemori



video di Elchicotriste
Dignite
Kountouris


sabato 4 luglio 2015

Paolo Piffarerio


"Cari Amici e collaboratori, questa notte ci ha lasciato Paolo Piffarerio (classe 1924) storico collaboratore del nostro settimanale". Così il direttore de "Il Giornalino", Stefano Gorla, ha annunciato la morte , il 30 giugno scorso dell'illustratore italiano, noto al grande pubblico per essere uno dei disegnatori del fumetto "Alan Ford".

Fonte Sergio Bonelli.it
Nato a Milano il 27 agosto 1924, Paolo Piffarerio è stato uno dei più stimati specialisti in riduzioni a fumetti di opere letterarie. Dopo il diploma all'Accademia di Brera, esordisce nel 1943 con "Capitan Falco". Nel 1946 realizza "Il ritorno del cow-boy" e "La Venere indiana" per l'Audace diretta da Tea Bonelli e, l'anno successivo, disegna per "Ipnos", scritto da Gianluigi Bonelli.
Nel 1953 entra nel mondo dell'animazione e del cinema, realizzando short per la Gamma Film (fondata con i suoi fratelli – Roberto e Nino – e Gino Gavioli), studio che negli anni successivi crea numerose animazioni pubblicitarie per Carosello e che collabora con il cinema per "La lunga calza verde" (1961, sceneggiato da Cesare Zavattini) e "Putiferio va alla guerra" (1968). Negli anni Sessanta e Settanta lavora per l'Editoriale Corno, realizzando, tra gli altri, "Viva l'Italia", "El Gringo", "Milord" e il racconto, pubblicato tra le pagine di "Eureka", "Fouchè, un uomo nella Rivoluzione", che, nel 1976, gli vale il premio Marzocco d'Argento. Dal 1975 realizza le matite di alcuni episodi di "Alan Ford".
Nel 1977 collabora a varie "Storie... a fumetti" di Enzo Biagi, pubblicate da Arnoldo Mondadori Editore. Nel 1978 comincia il suo lungo rapporto lavorativo con le edizioni paoline, ed è qui che si specializza in riduzioni di celebri romanzi, tra cui "La maschera di ferro", "I promessi sposi" (scritta da Claudio Nizzi, "Le avventure di Ulisse" e "I miserabili". Negli ultimi anni, collaborava regolarmente con il settimanale "La Settimana Enigmistica".


Tra i pionieri del cinema d'animazione, Piffarerio realizzò alcuni tra i personaggi più amati del celebre Carosello:
  • La parola alla strada (dove il vigile siciliano Concilia e il pedone veneto Foresto concludevano che: Non è vero che tutto fa brodo, è Lombardi il vero buon brodo). Testimonial, ovviamente, del dado da cucina Lombardi. Spot andato in onda dal 1959 al 1965.
  • Caio Gregorio er guardiano der pretorio (simpaticissimo omuncolo che parlava in romanesco, testimonial dei tessuti Rhodiatoce). Spot andato in onda dal 1960 al 1969.
  • "Pallina dà lustro alla casa" (testimonial del Vetril). Spot andato in onda dal 1961 al 1968.
  • Babbut Mammut e Figliutt (allegra famiglia di cavernicoli che reclamizzano gli Pneumatici e materassi in gommapiuma Pirelli). Spot andato in onda dal 1962 al 1965.
  • Vitaccia cavallina (il cavallino testimonial del succhi di frutta Derby). Spot andato in onda dal 1962 al 1975.
  • Gringo (il cowboy che si nutriva di carne Montana, con i testi in rima forzata sulla falsariga del coevo brano "Ringo" di Adriano Celentano). Spot andato in onda (nella sua forma originale) dal 1966 al 1976.
  • Taca Banda o Andrea e Oracolo (avidi consumatori dei crackers Doria e dei biscotti Bucaneve). Spot andato in onda dal 1968 al 1976.
  • il frate Cimabue (testimonial dell’amaro Dom Bairo). Spot andato in onda del 1972 al 1976.


Sigla di apertura del cortometraggio animato "Alan Ford e il Gruppo TNT contro Superciuk", diretto nel 1988 da Max Bunker (al secolo Luciano Secchi), autore anche della sceneggiatura. I disegni sono di Paolo Piffarerio. La canzone "Alan Ford" è di Luciano Secchi (testo), Arturo Zitelli (musica e arrangiamento) e Gianni Daldello (arrangiamento).


L'amaro fu pubblicizzato da una nota serie di spot di Carosello, Le avventure di Cimabue. Il protagonista era un fraticello di nome Cimabue che veniva canzonato dei confratelli, per i molti errori commessi, con le parole Cimabue, Cimabue, fai una cosa, ne sbagli due. La sua consueta replica, anch'essa al tempo passata nel parlare comune, era: Ma che cagnara, sbagliando si impara!.
Lo spot andò in onda tra il 1972 e il 1976 ed era basato su una animazione realizzata graficamente da Paolo Piffarerio per la Gamma Film.


Vitaccia cavallina: La pittura


da il Corriere

giovedì 2 luglio 2015

Buduàr 26




COPERTINA DI GIANNI CHIOSTRI

Questo numero, forse più dei precedenti, da una dimensione del presente e del passato dell’umorismo.

Con buona pace di chi pensa che non ci sia più nulla da dire e da proporre.

Mostre, scoperte, interventi e discussioni riempiono all’inverosimile, ad ogni uscita, le nostre pagine anticate, e molto è il materiale che di volta in volta, siamo costretti a rimandare “al prossimo numero”.

Quando abbiamo cominciato questa avventura, nel lontano agosto 2012 (ebbene sì, lo possiamo dire con un po’ di orgoglio misto ad emozione!) ci ponevamo il problema contrario: come faremo a riempire il nostro salotto anticato?

Nelle pagine che seguono troverete molte proposte che vi porteranno avanti ed indietro nel tempo. Si parlerà di musica, di pubblicità, di grafica. Troverete momenti di puro divertimento, di studio e di malinconia.

Mi rendo conto, scrivendo, che ormai Buduàr è un piccolo universo.

Una sorta di simulazione della vita reale, dove si intrecciano avvenimenti, si ride, sorride e piange. E ci sofferma a pensare, ma non troppo, perché subito, dietro l’angolo, c’è l’ora dell’aperitivo.

Chissà come si immaginavano i propri lettori gli autori dei grandi storici giornali d’epoca: dove veniva letta La Sigaretta; come veniva aperto Il Travaso. Come era vestito l’affezionato lettore dell’antichissima La Rana... Noi, apparendo in uno schermo abbiamo più o meno le stesse curiosità. Non ci è dato sapere se in questo momento ci state leggendo su un tablet, su un monitor grande o piccolo, seduti o in piedi aspettando la metropolitana. Soli o con una persona accanto con cui condividere almeno il nostro finto scricchiolio cartaceo.

Possiamo solo immaginare che sul vostro volto appaia, ogni tanto, un bel sorriso. E questo è il segnale che abbiamo fatto, anche questa volta, un buon lavoro, ma soprattutto, che ci siamo nuovamente divertiti da matti a prepararlo.

(Palex dall'editoriale del numero 26)

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E' anche possibile sfogliare clikkando col mouse o usando il dito (su palmari e smartphone) e trascinando la pagina a destra, sinistra o in basso.

Come anteprima ho ho scelto due grandi: Burato e Ro Marcenaro







molto interessante la segnalazione a pagina 11:
 "Padiglione Tibet, ideato e curato da Roberto Maggi, sino al 2 Agosto 2015, nella suggestiva sede della chiesa di Santa Marta a Venezia, ospita in questa terza edizione, contestuale alla Biennale di Venezia, una mostra di Buduàr, curata da Dino Aloi, sul tema "Tibet c'è poco da ridere" con interventi di artisti italiani e francesi. Un modo di contribuire alla nostra maniera, con umorismo e ironia, ad una causa importante di cui si parla realmente molto poco."

La libertà è come un'opera d'arte… va creata, plasmata, modellata.
Gli artisti invitati a Padiglione Tibet hanno creato i loro interventi su una stessa base costituita appunto dall'ombrello, dalla sua stoffa, dalla sua stessa struttura, realizzando ombrellipoemi, ombrelliopere che, come un grande ed unico ombrello cerimoniale, uno degli otto simboli di buon auspicio presenti nello stupa (simbolo della natura della mente), secondo il grande veicolo (Mahayana) della compassione e della saggezza illimitati, rappresenterà il superamento di ogni sofferenza
Purtroppo il governo cinese considera il Tibet una nazione di morti… morta deve essere la sua lingua, morta deve essere la sua cultura, morta deve essere la sua arte. I Tibetani devono essere annichiliti dalla violenza.
Padiglione Tibet è sempre stato e sempre sarà un progetto puramente artistico, nato per dare dignità a questo popolo martoriato; ma non può esimersi dal dimostrare, ancora una volta in modo fermo e deciso, il proprio sdegno davanti al disinteresse di tutti verso questo grave problema.
Problema affrontato anche dalla mostra “Tibet… c'è poco da ridere” un'idea che ho proposto anni fa a Dino Aloi, grande frequentatore di… artistici Buduàr (almanacco dell'arte leggera, mensile satirico online da lui diretto) e dalla dirompente ironia che, coinvolgendo con cura ed intelligenza artisti italiani e francesi, nella sua presentazione si chiede: "Ma come è possibile scherzare sul Tibet, la nazione che non c’è ma che dovrebbe esserci in quanto esiste? E poi con tutto quello che succede? Già, perchè è proprio tutto quello che succede di cui spesso non siamo informati, o perlomeno malamente informati, che vorremmo portare alla luce con questa esposizione, partendo, per l’appunto, dal disegno umoristico, dalla satira e dalla caricatura, che sono elementi fondanti della democrazia [...]
di Marco De Angelis


- Artisti della mostra Tibet… c'è poco da ridere

Dino Aloi, Gianni Audisio, Pierre Ballouhey, Gianni Chiostri, Lido Chiostri, Milko Dalla Battista, Marco De Angelis, Guido Giordano, Ruggero Maggi, Claudio Mellana, Danilo Paparelli, Alessandro Prevosto, Robert Rousso, Fabio Sironi, Carlo Squillante.

http://www.buduar.it/

martedì 30 giugno 2015

In "Notte stellata" di Van Gogh c'è arte e matematica.

Guarderò le stelle
Com'erano la notte ad Arles,
Appese sopra il tuo boulevard;
Io sono dentro agli occhi tuoi,
Víncent.[...]



Uno degli aspetti più straordinari del cervello umano è la capacità di riconoscere dei modelli e descriverli.

Tra i modelli più difficili da comprendere c’è il concetto di flusso turbolento nella dinamica dei fluidi. Il fisico tedesco Werner Heisenberg disse: “Quando incontrerò Dio, gli farò due domande: “Perché la relatività?” e “Perché la turbolenza?”. Di sicuro mi risponderà alla prima.”

Per quanto la turbolenza sia difficile da capire matematicamente, possiamo usare l’arte per rappresentarla.

Nel giugno 1889, Vincent Van Gogh dipinse la vista poco prima dell’alba dalla finestra della sua stanza del manicomio Saint-Paul-de Mausole a Saint-Rémy-de-Provence, dove si era ricoverato dopo essersi tagliato un orecchio durante un episodio psicotico. In “Notte stellata” le pennellate circolari creano un cielo notturno pieno di vortici di nubi e di mulinelli stellari.

Van Gogh e altri impressionisti rappresentavano la luce in modo diverso dai predecessori, sembravano catturarne il movimento, ad esempio, su acque screziate dal sole, o qui nella luce delle stelle che scintilla e si scioglie attraverso onde lattiginose del cielo blu della notte. L’effetto è causato dalla luminanza, l’intensità della luce nei colori sulla tela.

La parte più primaria della nostra corteccia visiva, che vede i contrasti e i movimenti della luce, ma non il colore, mescola due aree di colori diversi se hanno la stessa luminanza. Ma la suddivisione cerebrale primaria vedrà i colori in contrasto senza mescolarli. Con entrambe le interpretazioni in contemporanea, la luce in molte opere impressioniste pare pulsare, baluginare e irradiarsi in modo strano.

Ecco come questa e altre opere impressioniste usano rapide pennellate marcate per catturare qualcosa di considerevolmente reale sul modo di muoversi della luce.

60 anni dopo, il matematico russo Andrey Kolmogorov incoraggiò la nostra comprensione matematica della turbolenza ipotizzando che l’energia in un fluido turbolento a lunghezza R varia in proporzione di cinque terzi della potenza di R. Misurazioni sperimentali mostrano come Kolmogorov fosse straordinariamente vicino al modo in cui funzionano i flussi turbolenti, sebbene una descrizione completa delle turbolenze rimanga una delle questioni irrisolte della fisica.

Un fluido turbolento è sempre simile a se stesso se c’è una cascata di energia: i mulinelli grandi trasferiscono energia a quelli più piccoli, che fanno lo stesso in scala. Esempi ne sono la macchia rossa di Giove, la formazione delle nubi e le particelle di polvere interstellare.

Nel 2004, con il telescopio di Hubble, degli scienziati osservarono i mulinelli di una nube di polvere intorno a una stella, e si ricordarono della “Notte stellata” di Van Gogh. Questo spinse scienziati di Messico, Spagna e Inghilterra a studiare in dettaglio la luminanza nei dipinti di Van Gogh. Scoprirono che c’è un preciso modello di strutture fluide turbolente, vicine all’equazione di Kolmogorov, nascosto in molti dipinti di Van Gogh. I ricercatori hanno digitalizzato i quadri e misurato come la luminosità vari ogni due pixel. Dalle curve misurate per la separazione in pixel, hanno concluso che i dipinti di Van Gogh del periodo di agitazione psicotica si comportano in modo straordinariamente simile alla turbolenza fluida. L’autoritratto con la pipa, di un periodo più calmo della vita di Van Gogh, non ha mostrato alcuna corrispondenza. E neanche opere di altri artisti che a prima vista sembrano ugualmente turbolente, come “L’urlo” di Munch.

Mentre sarebbe troppo facile dire che il genio turbolento di Van Gogh gli ha consentito di raffigurare la turbolenza, è anche fin troppo difficile esprimere accuratamente la bellezza esaltante del fatto che in un periodo di profonda sofferenza, Van Gogh sia stato capace di percepire e rappresentare uno dei concetti più difficili in assoluto che la natura abbia mai offerto all’uomo, e di unire la sua singolare immaginazione ai misteri più profondi dei movimenti, dei fluidi e della luce.
Natalya St. Clair
fonte traduzione


The unexpected math behind Van Gogh's "Starry Night" - Natalya St. Clair
Video animato di Avi Ofer


Qui potete ammirare il dipinto Notte stellata in ogni suo dettaglio.

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Prima di dare del pazzo a Van Gogh,

sappi che lui è terrazzo, tu ground floor. 
Prima di dire che era fuori di senno,
fammi un disegno con fogli di carta e crayon. 
Van Gogh, mica quel tizio là, 
ma uno che alla tua età libri di Emile Zola, 
Shakespeare nelle corde, Dickens nelle corde;
tu leggi manuali di DVD Recorder,
Lui, trecento lettere letteratura fine, 
Tu, centosessanta caratteri due faccine, fine.
Lui, London, Paris, Anverse, 
Tu, megastore, iper, multiplex.
Lui, distante ma sa tutto del fratello Teo,
Tu, convivi e non sai nulla del fratello tuo.
Lui, a piedi per i campi, lo stimola, 
Tu, rinchiuso con i crampi sul tapis roulant
Beh, da una prima stima mio caro ragazzo, 
dovresti convenire che...
Tu sei pazzo, mica Van Gogh
Tu sei pazzo, mica Van Gogh
Van Gogh, 
a sedici anni girò tra collezioni d'arte, 
Tu sedici anni Yu-Gi-Oh, collezioni carte,
A vent'anni nel salon del Louvre 
e tu nell'autosalon nel SUV rimani in mutande, 
Lui oli su tela, e creò dipinti,
Tu oli su muscoli, gare di bodybuilding ,
Lui, paesane, modelle, prostitute, 
Tu passi le notti nel letto con il computer, 
Lui ha talento e lo sai
che è un po' che non l'hai, 
lui scommette su di se, 
tu poker online, 
lui esaltato per aver incontrato Gauguin, 
tu esaltato per avere pippato cocaine, 
lui assenzio e poesia, 
tu senza poesia,
lui ha fede, 
tu ti senti il messia. 
Van Gogh, una lama e si taglia l'orecchio, 
io ti sento parlare, sto per fare lo stesso.
Ho il rasoio tra le dita
ma non ti ammazzo,
avrò pieta di te perché...
Tu sei pazzo, mica Van Gogh
Tu sei pazzo, mica Van Gogh.
Spacchi tutto quando fan goal
Fai la coda per lo smartphone, 
Tu sei pazzo, mica Van Gogh,
Tu sei pazzo, mica Van Gogh.
Ok Van Gogh, mangiava tubi di colore ed altre cose assurde, 
probabilmente meno tossiche del tuo cheeseburger, 
lui llucinazioni che alterano la vista, 
tu ti fai di funghi ad Amsterdam ma ciò non fa di te un artista.
Tu, in fissa con i cellulari
lui coi girasoli. 
girare con te è un po' come quando si gira soli. 
Colpo di mano, cambia il vento, come a rubamazzo, 
C'è una novità ragazzo,
tu non sei più sano...
Tu sei pazzo, mica Van Gogh

Caparezza

domenica 28 giugno 2015

Concorso Spirito di vino 2015



Cari Amici,

abbiamo il piacere di presentarvi la 16° edizione del Concorso Internazionale Spirito di Vino, organizzato da Movimento Turismo del Vino Friuli Venezia Giulia.
Anche quest'anno i partecipanti saranno divisi in due sezioni: la prima riservata ai vignettisti dai 18 ai 35 anni d'età e la seconda destinata ad artisti che hannosuperato i 36 anni d'età.

Il Concorso ha preso il via in occasione di Cantine Aperte, il 31 maggio scorso, e prevede la possibilità di inviare fino a un massimo di tre opere satiriche sul tema del vino entro il 31 agosto 2015. Le premiazioni avranno luogo a Udine il 12 settembre 2015 in occasione di Friuli DOC, l'appuntamento annuale con l'enogastronomia della Regione Friuli Venezia Giulia.
Le opere possono essere inviate:
         Movimento Turismo del Vino Friuli Venezia Giulia
         Via del Partidor 7
         33100 Udine

Assieme alle opere va inviato anche il form d'iscrizione, che trovate nel regolamento, debitamente compilato in tutti i campi

Nome
Cognome
Nato a
Data di nascita
Tel / Fax
Cellulare
E-mail
Indirizzo
Cap e città
Provincia
Titolo dell’opera e breve commento
Firma
Vi invitiamo a visionare il regolamento, e saremmo grati se poteste aiutarci a pubblicizzare il nostro concorso.

In attesa di ricevere le vostre opere, vi ringraziamo per l'attenzione!

A presto!

Questi sotto sono 
i primi due classificati del concorso 2014

Senza titolo
categoria under 35
Nikola Hendrickx

No title
categoria over 35 
Kazanchev Konstantin


venerdì 26 giugno 2015

Free Atena Farghadani!! #Draw4Atena

Vignettisti di tutto il mondo in solidarietà di Atena Farghadani


Decine di artisti e vignettisti di tutto il mondo hanno lanciato una campagna in favore dell'artista iraniana, Atena Farghadani condannata a 12 anni di reclusione per una vignetta satirica.

Dopo una lettera aperta dal gruppo della campagna statunitense Cartoonists Rights Network International,  e un appello di Michael Cavna delWashington Post , gli artisti e cartoonists di tutto il mondo hanno condiviso i loro cartoons attraverso i social media per aumentare la consapevolezza del suo caso, date anche le sue precarie condizioni di salute .
The Guardian, ha accettato  di condividere a livello globale le vignette nella sezione Guardian Witness: "#Draw4Atena: add your cartoons in support of the jailed Iranian artist"
Su Twitter, Facebook ecc. l’hashtag per la condivisione è  #Draw4Atena.

CRNI ha lanciato anche un appello per mandare una mail in supporto ad Atena Farghadani.

free Atena
3 giugno2015
Mana Neyestani


Free Atena Farghadani!!
#Draw4Atena #AtenaFarghadani
@guardian @GuardianWitness #Iran
Gianluca Costantini



#Draw4Atena    Shahrokh Heidari
Iranian artist Atena Farghadani is sentenced to 12 years in prison over an illustration depicting members of the Iranian parliament as animals. Sharokh Heidari is only one of the cartoonists that responded with a protest cartoon. You can join the campaign by adding your own protest cartoon to social media or to our newsroom with the hashtag #Draw4Atena or (if you can’t draw) by writing an open letter to the government of Iran.
15 Jun 2015 (CARTOON MOVEMENT)


Kianoush
Kianoush









di Franco Bianco (qui la versione in inglese)
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il cartoon di Atena Farghadani

tutta la storia

lunedì 22 giugno 2015

Festival di Internazionale a Ferrara 2015 - Concorso Una vignetta per l'Europa



Una vignetta per l’Europa

Qual è il futuro dell’Europa? Il Regno Unito resterà nell’Unione? L’Europa deciderà di intervenire in Libia? L’estrema destra continuerà ad avanzare in Francia?
Immigrazione, crisi economica, partiti populisti, movimenti per i diritti civili, disoccupazione sono alcuni dei temi che hanno riempito le pagine dei giornali nell’ultimo anno ma le parole non sono l’unico modo per riflettere sull’attualità politica. Spesso le vignette possono essere molto più efficaci.

Per questo la Rappresentanza in Italia della Commissione europea in collaborazione con Internazionale e con la partecipazione di Voxeurop.eu ha indetto un concorso per premiare la migliore vignetta politica pubblicata sulla stampa italiana negli ultimi mesi.

Vuoi partecipare? Scarica il regolamento e il modulo d’iscrizione.
Compilalo e invialo entro il 6 luglio a: vignette@internazionale.it

La vignetta più bella sarà premiata nel corso del festival di Internazionale a Ferrara 2015.
Fonte: Internazionale
La vignetta vincitrice 2014 di Marco Tonus

What’s the future of Europe? Will the United Kingdom leave the EU? Will Europe attack Libya? Will the right-wing tide continue to grow in France?Immigration, economic crisis, populist parties, civil rights movements, unemployment: these issues have received extensive media coverage in the last year, but words are not the only way to reflect on the news. To dispel the uncertainty enveloping the European Union, a cartoon may be more effective than a thousand words.

For this reason the European Commission, in partnership with Internazionale and Voxeurop.eu, has launched a contest to pick the best political cartoon featured in the Italian press in 2014.

To take part, download the terms and conditions and the application form. Fill in the form before July 6 and send it to: vignette@internazionale.it
The best cartoon will receive a prize during the 2015 Internazionale festival in Ferrara.


Nota: Il nuovo logo  del festival di Internazionale a Ferrara, che si terrà dal 2 al 4 ottobre 2015  è disegnato da Anna Keen, la pittrice e illustratrice britannica nata nell’isola di Wight. I suoi disegni accompagnano Internazionale fin dal primo numero.

Il trattato di Schengen di Agim Sulaj


Schengen, sogni affogati
 di Agim Sulaj


https://it.wikipedia.org/wiki/Accordi_di_Schengen

sabato 20 giugno 2015

Toni Vedù

Umoristi a Marostica. 1° premio 1983, tema: “Musica”




Se n'è andato con la leggerezza dell'ironia che ha segnato la sua vita. Antonio "Toni" Vedù, noto umorista, vignettista e componente sin dalla fondazione dell'Anonima Magnagati, si è spento il 19 aprile 2015 all'età di 67 anni. Lo ha sconfitto una malattia che lui ha affrontato sempre con coraggio, tanto da salire sul palco del teatro Comunale due mesi fa per lo spettacolo della storica compagnia. Vedù ha insegnato per anni disegno, storia dell'arte e discipline pittoriche al Lioy e alle superiori. Si è sempre detto convinto che "le ciacole fa girare el mondo, ma i fati fa tremare le culate" ed è proprio la sua vena umoristica che lo ha reso famoso e ben voluto.





Un piccolo appunto prima di presentarvi alcuni dei tanti bellissimi cartoons che Toni ha disegnato, Antonio Vedù in arte Toni non era solo un cartoonist, ma un artista completo, pittore, illustratore, cabarettista  potrete trovare tutto sul suo sito www.tonivedu.it


venerdì 19 giugno 2015

FIFA corruzione e scandali


Scandales à la FIFA
#FIFA Corruption Scandal - © Chappatte in International Herald Tribune (2011)


Ennesimo scandalo alla FIFA
 Un terremoto che ha travolto i vertici della federazione internazionale di calcio, con sette arrestati tra cui due vicepresidenti. Sono due le operazioni svolte dalla giustizia svizzera, una in collaborazione con gli Usa e l’altra in modo indipendente. La prima ha portato all’arresto di sette dirigenti della Fifa in un’albergo di Zurigo (l’accusa è corruzione per circa 100 milioni di dollari su diritti tv e marketing negli Stati Uniti ed in Sudamerica). La seconda riguarda presunte irregolarità nell’assegnazione di Russia 2018 e Qatar 2022, con perquisizioni e sequestro di documenti nella sede della Fifa. (continua)
Raccolgo qualche vignetta delle innumerevoli disegnate per questo scandalo, partendo da una del 2011 di Chappatte, la cosa si sapeva ma non c'erano le prove o fino ad ora non c'era la volontà di far emergere lo scandalo.


domenica 14 giugno 2015

Ritratto di Giovanna Marini

Su la Repubblica un grande ritratto di Riccardo Mannelli

e l'intervista di Antonio Gnoli

a Giovanna Marini



Giovanna Marini: "Il mio canto libero in un mondo che non crede più alla resistenza"
La musicista, cantautrice e ricercatrice etnomusicale: "Una sera venne ospite il grande folksinger americano Peter Seeger, amato anche da Bob Dylan. Dovevo fare da traduttore ma non sapevo lo slang. Fu surreale"

di ANTONIO GNOLI

PENSO che Giovanna Marini appartenga ad una certa sinistra scomparsa. Lei è ancora qui, ma gli ideali di giustizia e uguaglianza sono volati via da un pezzo. Non si sente, per questo, una sopravvissuta. Per curiosità vado ad una sua lezione dedicata al canto contadino.

venerdì 12 giugno 2015

Buduàr 25




COPERTINA DI RAMSES MORALES


Sputtanati a mezzo stampa

A volte la realtà della nostra società dell’informazione riesce a superare il paradosso dell’umorismo. Ma non fa ridere.

Ci sono dei nostri amici e collaboratori che in aprile si sono ritrovati al centro di una vicenda davvero inammissibile.

Achille Superbi, Agim Sulaj e Alessandro Gatto sono stati accusati di partecipare in Iran ad una mostra che vorrebbe negare l’Olocausto.

Una falsa notizia, non verificata, tremenda, da brivido. Peccato, ovviamente, che NON sia vera. Una grandissima bufala non nata per scherzo, ma dai mezzi di informazione che man mano l’hanno gonfiata, senza prendere la precauzione – precauzione che dovrebbe fare parte integrante dell’etica giornalistica – di verificarne la fonte. E per i artisti, trovarsi al centro della vicenda e delle ingiurie derivate è stato un vero schiaffo. Ho sentito personalmente più volte Agim e Achille e ho colto il loro rammarico, la loro impotenza davanti a questo flusso di fango e la loro rabbia.

Ma ricostruiamo i fatti, perché questo specifico accaduto rappresenta un esempio di quello che non dovrebbe essere il giornalismo, quello che non informa ma disinforma, per mancanza di etica professionale..

Non solo non è giusto sputtanare a mezzo stampa senza almeno verificare che la notizia sia vera, ma costituisce un danno alla reputazione e all’etica stessa delle persone coinvolte.

E purtroppo capita anche a giornalisti di fama.

L’undici aprile, sul Foglio, a firma di Giulio Meotti compare la notizia di una mostra in Iran, con relativa presenza di artisti Italiani e giustamente si indigna. Purtroppo è tratto in inganno dal fatto che sul sito dell’associazione di cartoonists iraniana ci siano i nomi di Superbi e Sulaj in quanto hanno partecipato ad altre edizioni della biennale, ma non certo a tematiche di questo tipo. Superbi realizza da sempre eccellenti caricature che espone in tuto il mondo, ma quasi sempre di calciatori o attori e non ha mai realizzato vignette di satira politica.

Stessa cosa per Agim che è un illustratore delizioso, che non si esprime solo attraverso la satira e mai per offendere altri. Diverso il fatto per Gatto che alcuni anni fa partecipò ad una mostra che poteva avere caratteristiche analoghe a questa.

Certo, negare l’olocausto è una delle cose più stupide che si possano immaginare. Leggendo poi le intenzioni degli organizzatori, la motivazione non è propriamente questa, ma quello di dare una sorta di risposta satirica al fatto che in occidente i giornali come Charlie possono liberamente sbeffeggiare il credo musulmano, e dopo i tragici fatti di Parigi il tono di vignette di questo tipo è ancora aumentato.

Si può da un lato comprendere, ma il tema resta molto scivoloso. L’Olocausto purtroppo è avvenuto ed è tragicamente innegabile.

Questo non impedisce certo oggi di poter fare vignette sui politici israeliani. Ma tutto questo riguarda l’oggi e non ha nulla a che vedere con l’Olocausto.

L’articolo di Meotti termina con una frase che lascia aperta una porta: “Speriamo di scoprire, per questi vignettisti e per noi italiani, che con questa nuova porcheria iraniana antisemita non c’entrano niente”.

Ma lunedì 13 aprile, la notizia è ripresa con foga da Pierluigi Battista che fingendo di scrivere ai responsabili della Repubblica dell’Iran rincara la dose con considerazioni ai limiti dell’ingiuria (lo valuteranno gli avvocati degli artisti) chiedendo se è vero che parteciperanno questi italiani.

(Dino Aloi, dall'editoriale del numero 25)

Il giornale è sfogliabile usando gli appositi tasti di navigazione in basso a destra di ogni pagina.
E' anche possibile sfogliare clikkando col mouse o usando il dito (su palmari e smartphone) e trascinando la pagina a destra, sinistra o in basso.


Un piccolo assaggio di quello che troverete nelle 127 pagine di Buduàr 25

di Silver


di Bruno Bozzetto

giovedì 4 giugno 2015

Concorso: Festival Economia 2015 "Sorrisi in mostra" i vincitori

Lo Studio d'Arte Andromeda ha comunicato i vincitori del concorso, Festival Economia 2015 "Sorrisi in mostra"
First place: Agim Sulaj – Italia


Dear artist,
thanks for participating at the exhibition "Sorrisi dal mondo"
international Festival of Economy in Trento, Italy.
In June 2nd, we counted the votes from the audience, and these are the results:
First place: Agim Sulaj – Italia
Second place: Luc Descheemaeker – Belgio
Third place: Mario Bochicchio - Italia

The works have been exposed to an international audience and will be visible on a website at this address:
http://studioandromeda.net/economia/

Thanks again for having taken part in this Festival, we hope to hear from you in our next project.


Studio d'Arte Andromeda
www.studioandromeda.net
http://2015.festivaleconomia.eu/
Trento

Second place: Luc Descheemaeker – Belgio



Cari artisti,
Grazie per aver partecipato alla Mostra "Sorrisi dal mondo"
Festival internazionale dell'economia di Trento.
Ii 2 giugno, abbiamo contato i voti del pubblico, e questi sono i risultati:
Primo posto: Agim Sulaj – Italia
Secondo posto: Luc Descheemaeker  – Belgio
Terzo posto: Mario Bochicchio-Italia

Le opere sono state esposte ad un pubblico internazionale e saranno visibili sul sito Web :
http://studioandromeda.net/economia/

Grazie ancora per aver preso parte a questo Festival, speriamo di risentirvi nel nostro prossimo progetto.


Studio d'Arte Andromeda
www.studioandromeda.net
http://2015.festivaleconomia.eu/
Trento


Third place: Mario Bochicchio - Italia