sabato 29 marzo 2014

Franco Bruna

Franco Bruna, Omaggio a Little Nemo - Olio su tela, 71x71 cm



FRANCO BRUNA, artista eclettico di grande talento, illustratore, incisore, pittore, scultore , eccelso ritrattista e caricaturista non è più tra noi. Il male oscuro se lo è portato via in brevissimo tempo. Ricorderemo il suo indiscusso talento, la sua simpatia e, soprattutto, la sua modestia e semplicità. Quella che hanno i grandi artisti come lui. Ciao Franco, mi mancherai molto. E mancherai a tutti coloro che ti hanno conosciuto, apprezzato e voluto bene.
Emilio Isca



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gli scrittori


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 i musicisti

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Franco Bruna
The Cinema by Franco Bruna
An extraordinary collection of caricatures of American and Italian film actors of all time, made by a true master of this kind of art. The caricatures of Bruna, in both the strictness of black and white sign as in fresh and soft watercolors performance retain a freshness and delicious gentleness.
Editrice Il Pennino
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FRANCO BRUNA - Alice e i fiori di Klee - olio su tela 60x50
Chi conosce il caricaturista Franco Bruna (La Stampa, la Gazzetta dello Sport, il Corriere della Sera, Panorama, L’Espresso) sarà sorpreso di incontrare il Franco Bruna pittore, e le sue opere dedicate ad un mondo fiabesco.
a proposito scrive Pignatone  su AfNews



Ciao Franco!

Apprendo con sorpresa e sgomento che Franco Bruna ci ha appena lasciati. E non voglio crederci: ma come, poche settimane fa eri qui in galleria a raccogliere i complimenti e l’affetto dei tuoi amici e dei tuoi estimatori per la mostra a te dedicata. Pochi giorni fa, poi, mi avevi inviato un fax col preliminare di un quadro che ti avevo commissionato, raffigurante Biancaneve e i Sette Nani nella scena della musica e del ballo. Ti avevo chiesto un quadro: uno dei tuoi, fatti alla maniera antica, con la tecnica ad olio, eppure così luminosi, pieni di vita, moderni.

Rifletto: è la caducità della vita, non possiamo farci niente. Per fortuna abbiamo fatto in tempo, hai ancora potuto goderti la tua mostra. Tanta gente ha ammirato le tue opere; il commento più frequente: “Che bellezza, ho potuto tornare allo stupore dell’infanzia”; la domanda più frequente: “Ma queste opere quanti anni fa le ha realizzate?” - “L’anno scorso - rispondevo io - qualcuna anche quest’anno”. La tua mano era quella di sempre, ferma e sicura, che non si spaventava della ricchezza di particolari: la mano di un giovanottone che ha attraversato 60 anni della nostra esistenza col suo segno graffiato ma sempre gentile, mai grottesco o irriverente, anche nelle caricature.

E quanta passione, quanta umiltà nel metterti al servizio dei grandi come dei piccoli editori, per realizzare le copertine dei tuoi fumetti preferiti: Topolino, Paperino, Mandrake, L’Uomo Mascherato, Dick Tracy e gli altri personaggi dell’epoca d’oro. Con quanta facilità piegavi il tuo segno a “imitare” l’arte dei tuoi numi tutelari: Gottfredson, Barks, Davis, Moore, Gould, Giove Toppi… Eppure, per chi ti conosceva, il tuo tratto era lì, nascosto tra le pieghe del teatro visivo che avevi imbandito.

Ora che non ci sei più - te ne sei andato in punta di piedi, col tuo riserbo, senza rivelare agli amici, per non angosciarli, il tuo malessere - io, che non sono credente, voglio pensarti da qualche parte a finire di dipingere Biancaneve. E magari intorno a te ci sono altri amici che se ne sono andati, anche loro in punta di piedi, come Luciano (Proverbio) e Sergio (Bonelli). Voglio immaginarvi mentre parlate delle vostre passioni di giovanetti, passioni che vi hanno accompagnato per tutta la vita, tenendo vivo il bambino che è in voi, a dispetto del tempo inesorabile. Parlerete della Misteriosa fiamma della regina Loana, di Topolino nel Paese dei Califfi o di Topolino contro Robin Rood; Luciano vi stupirà con uno dei suoi giochi di magia e dopo, solo dopo, vi dipingerà uno dei suoi meravigliosi angeli.

Sergio Pignatone




Franco Bruna Comics Graffiti (mostra)
a cura di Sergio Pignatone
La mostra organizzata da Little Nemo Art Gallery, dopo il successo ottenuto a Torino, si sposta negli spazi di Matita &China Art Gallery, di Padova , dal 22 marzo al 5 aprile, dove attraverso 40 opere originali presenta il gioco nostalgico di Bruna, presentando le caricature di artisti del cinema quali Charlie Chaplin o Sean Connery e quelle di personaggi dello sport, da Maradona a Trapattoni.
Il viaggio nel mondo dei comics dell’età dell’oro prende l’avvio da una serie di illustrazioni in punta di pennino, graffite come incisioni ottocentesche, che raccontano, con eleganza ed ironia, personaggi quali Krazy Kat, del geniale Herriman, Popeye the Sailorman, Felix di Sullivan, Dick Tracy, Mickey Mouse e Donald Duck nella loro primigenia veste di eroi dei cartoons in bianco e nero.
Il colore affiora nelle brillanti ecoline delle copertine per “Zio Paperone”, per trionfare nei ricercati dipinti ad olio, tributo ai paperi di Carl Barks ed al Pinocchio disneyano, o nei piccoli ma sentiti omaggi ai miti del fumetto, realizzati ad olio su tavoletta: da Buck Rogers all’Uomo Mascherato, da John Wayne con Cocco Bill ad un Felix à la Mirò.
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Links: 

venerdì 28 marzo 2014

"LegalMente - Firenze 4, 5 e 6 Aprile 2014" il programma

 
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"LegalMente – parole, immagini, suoni: legalità e giustizia dalla A alla Z" - 4, 5 e 6 Aprile


Perché LegalMente
Un viaggio in Sicilia da parte di alcuni soci dell’Associazione Nazionale Legalità e Giustizia. L’incontro con tanti amici, vecchi e nuovi, che per destino o per scelta di vita si impegnano ogni giorno per rendere questo Paese un posto migliore. Tanti racconti, tante immagini che non potevano essere lasciate chiuse nel cassetto dei ricordi. Non sarebbe giusto e forse nemmeno possibile, data la loro forza dirompente.
Così, proprio dalla decisione di farle venire fuori, farle conoscere e condividerle, nasce LegalMente – parole, immagini, suoni: legalità e giustizia dalla A alla Z, una tre giorni di incontri, approfondimenti e riflessioni per raccontare la Sicilia e l’Italia, non solo con le parole, ma anche con le immagini, i suoni e la bellezza.
Un’occasione per chiacchierare con chi vive quotidianamente la lotta alla mafia, e per confrontarsi sul significato che hanno oggi parole come legalità, giustizia, cultura, solidarietà, democrazia, libertà, diritti. E contemporaneamente un’occasione per divertirsi insieme, per scoprire le varie declinazioni del binomio arte-legalità.
Tutto questo è “LegalMente – parole, immagini, suoni: legalità e giustizia dalla a alla z”, realizzato da professionisti e non, che da volontari hanno prestato la loro mano d’opera e il loro intelletto per l’ideazione, la realizzazione dei documentari, l’organizzazione logistica, la partecipazione, la comunicazione e la pubblicizzazione.

IL PROGRAMMA
VENERDÌ 4 APRILE

Ore 17:30
Intervento di Laura Lippi (Presidente ANLG)
Saluto di Don Giovanni Momigli (Presidente Fondazione Spazio Reale)
Saluti di:
  •         Valeria Fedeli (Vice Presidente Senato della Repubblica)
  •         Luigi Varratta (Prefetto di Firenze)
  •         Luigi Marroni (Assessore Diritto alla salute Regione Toscana)
  •         Andrea Barducci (Presidente Provincia di Firenze)
  •         Dario Nardella (Vice Sindaco di Firenze)
  •         Emiliano Fossi (Sindaco di Campi Bisenzio)
  •         Tindari Baglione (Procuratore Generale Toscana)
  •         Sergio Paparo (Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Firenze)
Introduce:
Silvia Della Monica, magistrato, membro della commissione parlamentare antimafia della XVI legislatura – Presidente del Comitato di verifica e riforma della legislazione.
  • 50 anni di commissione parlamentare antimafia: tra passato e futuro. Intervista a Rosy Bindi, Presidente della Commissione parlamentare antimafia
  • I rapporti tra DNA e DDA. Legislazione e coordinamento piano nazionale ed internazionale. Incontro con Enrico Fontana (Direttore Nazionale Libera) e Giusto Sciacchitano (Vice Procuratore Nazionale Antimafia)
  • Il ruolo dei comuni nella lotta alla criminalità. Intervista a Piero Fassino (Presidente Nazionale A.N.C.I.)
  • Mafia, un problema europeo? Intervista a Sonia Alfano (Presidente Commissione europea speciale sul crimine organizzato, la corruzione e il riciclaggio di denaro)
Ore 21:00
  • Legalità, uso e messa in sicurezza del territorio. Lorenzo Tomassoli (socio fondatore A.N.L.G.) intervista Franco Gabrielli (Capo Dipartimento Protezione Civile)
  • Da Provenzano ai fratelli Lo Piccolo. L’arresto dei latitanti eccellenti. Proiezione del video prodotto dall’ A.N.L.G. ed intervista al Prefetto Giuseppe Caruso (Già Direttore Agenzia Nazionale Beni Confiscati)
  • Racket, un problema di pochi? Intervista Tano Grasso (Presidente Onorario Federazione Italiana Antiracket)
  • La corruzione: un’eccellenza italiana. Spettacolo di Paolo Hendel. Musica di Ranieri Sessa.
SABATO 5  APRILE
Ore 9:00 
  • Saluto ai ragazzi delle scuole di Costanza Tortù (Vice Presidente A.N.L.G e Responsabile Politiche giovanili)
  • Saluto di Giovanni Di Fede (Assessore Pubblica Istruzione Provincia di Firenze)
  • Peppino Impastato e Radio Aut. Incontro con Danilo Sulis (Presidente Radio 100 passi)
  • Pio La Torre, l’uomo che diede un nome alla mafia. Proiezione del video prodotto dall’A.N.L.G.
  • Giulia Bartolini (Libera) intervista Franco La Torre (Figlio di Pio La Torre), Filippo La Torre (Nipote di Pio La Torre) e Vito Lo Monaco (Presidente Centro Studi Pio La Torre)
  • Antonino Caponnetto raccontato da Salvatore Calleri (Presidente Fondazione Caponnetto)
  • Una ragazza contro la mafia. La storia di Rita Atria raccontata da Nadia Furnari (Fondatrice Associazione Rita Atria)
  • La notte che sconvolse Firenze. Incontro con Giovanna Maggiani Chelli (Presidente Associazione Vittime dei Georgofili)
  • Il coraggio di dire no. Lea Fiorentini Pietrogrande (Se Non Ora Quando Firenze) intervista Marisa Garofalo (sorella di Lea, testimone di giustizia, uccisa dalla ‘Ndrangheta)
  • “Ultimo domicilio sconosciuto”. Estratto dello spettacolo di Fiamma Negri e Giusi Salis dedicato a Rossella Casini
  • Pizzo, c’è chi dice no. Intervento di Dario Riccobono (Comitato Addiopizzo)
  • Stalking, riconoscerlo e combatterlo. Proiezione video prodotti dalla R.A.I.  e presentazione di Anna Scalfati Responsabile Progetti Speciali, Comunicazione e Relazioni Esterne RAI
Ore 15:00
  • La storia di Giuseppe e Paolo Borsellino. Intervista a Antonella Borsellino (figlia di Giuseppe e sorella di Paolo Borsellino, imprenditori uccisi dalla mafia
  • Il padre del pool antimafia ed i suoi angeli custodi. Proiezione video prodotto dall’A.N.L.G. Intervista a Giovanni Chinnici (figlio del Giudice), Eufemia Bartolotta (figlia di Salvatore Bartolotta, agente di scorta), Pietro Trapassi (fratello di Mario Trapassi, agente di scorta)
  • C’è la mafia in Toscana? Intervento di Giuseppe Quattrocchi (già Procuratore ordinario e distrettuale di Firenze)
  • Violenza sulle donne, violenza sui minori: a che punto siamo? Intervento di Luisa Betti (esperta di Diritti Umani su donne e minori)
  • Intervento musicale del Coro Cantatorri (Canti della tradizione popolare)
  • Dalla Resistenza alla Costituzione. Intervento di Carlo Smuraglia (Presidente Nazionale A.N.P.I.)
  • Intervento musicale a cura del gruppo di musica popolare “Dal nostro canto”
  • Democrazia e partecipazione. L’articolo 49 della Costituzione spiegato da Alessandro Bruni (Libertà e Giustizia)
  • Intervista a Anna Maria Torre, figlia di Marcello Torre, sindaco di Pagani ucciso dalla Camorra
  • Presentazione del libro Legal…Mente con la presenza di Tempesta Editore ed alcuni autori (Tiziano Riverso, Leonardo Magliacano, Tullio Boi, Armando Lupini, Dario Di Simone, Franco Stivali, Umberto Romaniello, Donato Sammartino)
  • Corruzione, un problema italiano. Roberto Montà (Presidente di Avviso Pubblico) intervista a Rodolfo Maria Sabelli (Presidente A.N.M.)
  • Se è in crisi la domanda, figuriamoci la risposta… Spettacolo di Francesca Fornario (Giornalista e autrice satirica)
  • Dalle prime indagini sulle cosche alla Procura Antimafia. Stefano Corradino (Articolo 21) intervista Anna Canepa (Segretario Generale Magistratura Democratica)
  • Intervista a  Giovanni Tizian (Giornalista e scrittore) e Adriana Musella (Presidente Associazione Riferimenti-Gerbera Gialla)
Ore 21:00
DOMENICA 6 APRILE
Ore 15:00
  • Diritti umani violati con Alessio Scandurra (Presidente Antigone Toscana), Eugenio Alfano (Amnesty International), Samia Kouider (Esperta diritti umani) Introduce: Silvana Moroni (Amnesty International), Antonietta Fiorillo (Presidente Tribunale sorveglianza di Firenze), Paola  Di Nicola (giudice Tribunale Roma) Modera: Severino Saccardi (Direttore Rivista Testimonianze)
  • Uguali o diversi? Dipende dal punto di vista. Intervento di Letizia Sgalambro ( Associazione Azzerokm)
  • La natura ama la varietà; è la società ad odiarla. Intervento di Alice Troise per il collettivo intersexioni
  • Beni confiscati. Una risorsa per il nostro paese. Intervista a Gaetano Paci (P.M. Procura della Repubblica di Palermo)
  • Il senso civico di Carmelo Iannì, albergatore ucciso dalla mafia.  Proiezione del video prodotto dall’A.N.L.G. ed intervento di Liliana Iannì (figlia di Carmelo Iannì)
  • Prospettive di riforma del testo unico antimafia. Intervento di Francesco Menditto (Procuratore della Repubblica di Lanciano)
  • Mafia e beni culturali. Intervento di Pietro Celli
  • Lo strano caso di Attilio Manca. Intervista al fratello Gianluca
  • Vittime per errore. Incontro con Giuseppe Ciminnisi e Ferdinando Domè
  • Dal dolore all’impegno. Incontro con Mario Congiusta
  • Nino Agostino, una morte ancora misteriosa. Intervista a Vincenzo Agostino ed Augusta Schiera (genitori di Nino)
  • Vedo, sento, parlo. Proiezione del video prodotto dall’A.N.L.G. ed intervento di Ignazio Cutrò (Testimone di Giustizia)
  • Placido Rizzotto: il sindacalista che sfidò i corleonesi Proiezione del video prodotto dall’A.N.L.G. Intervista a Placido Rizzotto (nipote di Placido Rizzotto) e Dino Paternostro (Segretario CGIL Corleone)
Ore 21:00
  • Presentazione del libro “Acqua santissima, La Chiesa e la ‘Ndrangheta, storie di potere, silenzi e assoluzioni”. con Nicola Gratteri (Procuratore aggiunto D.D.A. Reggio Calabria) e Antonio Nicaso (giornalista e scrittore) Modera: Gabriele Sola (Presidente Associazione Nuova Officina delle Idee)
  • 19-7-1992. Una strage di Stato? Proiezione video prodotto dall’A.N.L.G. Intervista a Luciano Traina (fratello di Claudio, agente di scorta del Giudice Borsellino) e Fabio Fabiano (Presidente Associazione Emanuela Loi).
  • Spettacolo di David Riondino, Sergio Staino e Alberto Patrucco.

(fonte)

Dove 
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Per chi non potesse partecipare 
 Diretta streaming LegalMente
 A partire dalle 17:30 di Venerdì 4 aprile 
potrai seguire la diretta dell’evento.

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giovedì 27 marzo 2014

Ezio Raimondi

Il «libridinoso», lo chiamano ancora oggi gli allievi (i più impertinenti ne anagrammavano nome e cognome: «Inizia e dormo»). Eppure in lui non c'è traccia di feticismo bibliofilo, la sua biblioteca è un cumulo di volumi in ordine sparso, anzi in controllato disordine: «Mi sono affidato sempre a misure relative, con mutamenti di posti che rendevano sempre più aleatoria la possibilità di seguirli e ritrovarli». Sono cumuli precari che iniziano in corridoio e si espandono in vere e proprie muraglie nello studio, dove neanche la scrivania viene risparmiata dall'ammasso. «Libridinoso? Era una formula maliziosa con cui si voleva indicare una persona che amava parlare di libri, ma in realtà parlando di libri io parlavo di nuove esperienze umane. Studiare un personaggio era tentare di strapparne il mistero che chiamiamo anima».

19/03/2014
oggi su LA REPUBBLICA
Ezio Raimondi
amava Céline e Caravaggio
Riccardo Mannelli


È morto Ezio Raimondi, aveva quasi 90 anni.
la notizia
Sopra il ritratto fattogli dall'artista Riccardo Mannelli e sotto un articolo dove il professore filosofo parla del suo ultimo libro e del suo amore per i libri nel febbraio 2012.

«Ho incontrato Petrarca in cucina»

Intrecci di storie, amicizie, passioni: Ezio Raimondi
racconta le voci dei suoi libri

BOLOGNA - Le voci dei libri sono le tante voci contenute nei libri, ma sono anche quelle che arrivano a determinarne la scelta e la lettura, e sono quelle che dai libri, una volta letti e consumati, si dipartono per proseguire lungo percorsi imprevisti. I libri sono intrecci di voci, confluenze, crocevia. Le voci dei libri è il titolo del nuovo libro di Ezio Raimondi (a cura di Paolo Ferratini, Il Mulino), che a sua volta è un intreccio di voci e di incontri. Si sarà notata l'abbondanza di «libri» nelle righe che aprono questo articolo. Non è casuale. Perché il nuovo libro di Raimondi, che con i suoi quasi 88 anni è il decano degli italianisti, è in realtà un metalibro, racconta le letture-chiave di una lunga vita, quelle che prima ancora di rappresentare una svolta culturale sono state un momento importante sul piano esistenziale: voci che provenivano da lontano lasciando nell'intimo una lunghissima eco. Nel momento in cui si prefigura il suo tramonto, questo è un canto di riconoscenza dal tono quasi testamentario all'oggetto libro quale segno tangibile e imprescindibile di profonda umanità. Non c'è pagina che si esaurisca in sé. Ogni pagina letta si riallaccia a una presenza, a un incontro, a un'amicizia. Del resto, si sa, per Raimondi la letteratura, non solo quella poetica e narrativa ma anche quella critica, è il luogo del dialogo per eccellenza: non c'è niente di più democratico. Ogni libro è un incontro dentro e fuori le pagine.
Ezio Raimondi - «Le voci dei libri» - Il Mulino, pp. 113, € 13Ezio Raimondi - «Le voci dei libri» - Il Mulino, pp. 113, € 13
Seduto al tavolo della sala nel suo appartamento di via Santa Barbara, sulla collina innevata di Bologna, Raimondi non nasconde l'emozione di fronte a questa sua esile creatura; emozione che contrasta un po' con la magrezza severa del portamento ma soprattutto con il rigore razionale del suo immenso lascito critico. Il «libridinoso», lo chiamano ancora oggi gli allievi (i più impertinenti ne anagrammavano nome e cognome: «Inizia e dormo»). Eppure in lui non c'è traccia di feticismo bibliofilo, la sua biblioteca è un cumulo di volumi in ordine sparso, anzi in controllato disordine: «Mi sono affidato sempre a misure relative, con mutamenti di posti che rendevano sempre più aleatoria la possibilità di seguirli e ritrovarli». Sono cumuli precari che iniziano in corridoio e si espandono in vere e proprie muraglie nello studio, dove neanche la scrivania viene risparmiata dall'ammasso. «Libridinoso? Era una formula maliziosa con cui si voleva indicare una persona che amava parlare di libri, ma in realtà parlando di libri io parlavo di nuove esperienze umane. Studiare un personaggio era tentare di strapparne il mistero che chiamiamo anima». Ma l'incontro con i suoi autori che viene fuori dal racconto di Raimondi è soprattutto una continua occasione umana: «Il mio rapporto con i libri è fatto anche di assenza, di desideri, di momenti sofferti e di dubbi, un rapporto che mi avvicina a una totalità imperfetta, un atto di amicizia. Anche nella letteratura quel che conta è la nozione di amicizia, perché la letteratura tutela l'integrità dell'uomo, come di un amico che accettiamo così com'è».
Il libro prende avvio da un'infanzia povera, da un padre ciabattino che preferirebbe un figlio artigiano e da una madre donna di servizio che insiste perché Ezio continui a studiare. «In realtà - dice Raimondi - io avevo due padri e quello che parlava di più era l'altro, il mio era laconico. Il caso volle che bambino in fasce venni accolto da una coppia di vicini senza figli. Mia madre andava a lavorare e mio padre pure, così io rimanevo con loro tutto il giorno e nacque un affetto di paternità e di maternità. Il Baratta, un operaio specializzato che leggeva il «Corriere» e «La Stampa», divenne per me una specie di padre elettivo che era stato corista a Milano e mi portava a teatro. Mio padre invece era una presenza segreta, vive nella mia memoria in certi gesti di signorilità taciturna, con quel toscano e quel suo vestito a festa della domenica, un abito a puntino azzurro, che contrastava con il grembiule sporco di vernice indossato gli altri giorni: aveva un volto affilato ed era privo della tipica espansività verbale bolognese. L'espansività era un dono del Baratta, che coniugava dialetto e italiano in una miscela molto inventiva».
A proposito di miscela linguistica, c'è un incrocio fatale nella vita di Raimondi: l'amicizia con Giuseppe Guglielmi, lo scrittore, il poeta, il miglior traduttore di Céline. La parte centrale del libro è occupata dall'immagine dell'amico Giuseppe che ogni domenica mattina sale verso via Santa Barbara per leggere con Ezio le traduzioni in corso. Non facili: Céline, Queneau, Baudelaire... Il sodalizio, che durerà per una vita dando frutti straordinari, è anche per Raimondi un'immersione nell'intimità della lingua: «Prima di tradurre Céline schedammo tutto Gadda per capire se poteva servirci il suo lessico, ma scoprimmo che non ne veniva nulla. La pagina di Céline era musicale, fango che si accende di improvvise accensioni celesti: da bambino mi era stato vietato di parlare in dialetto, ma traducendo Céline ripescavo dalla memoria le mescolanze di Baratta e le passavo a Guglielmi».
Bisogna tornare all'infanzia per cogliere le difficoltà di un ragazzo la cui casa è ridotta in macerie dai bombardamenti e che presto perde il padre, morto per malattia nel '45: rimane da solo con sua madre nel locale di una ex caserma, in via Mascarella, un solo locale che è cucina, studio e camera da letto insieme. Il giovane Ezio scrive la tesi in cucina, uno studio su Codro e l'umanesimo bolognese, nelle narici l'odore del soffritto. «Mia madre era una persona spericolata, che aveva combattuto nella Resistenza e incitava mio padre a metter su bottega. Quando finii le elementari, mio padre disse che non c'erano soldi per farmi studiare e fu mia madre ad assumersi l'onere della spesa, qualche volta aiutata dallo stesso Baratta».
Ezio Raimondi alla scrivania del suo studio, a Bologna, circondato da volumi (foto di Monica Silva)Ezio Raimondi alla scrivania del suo studio, a Bologna, circondato da volumi (foto di Monica Silva)
Prima di passare dalla cucina alla biblioteca, entra in casa un volume della storia della letteratura del Flora: un regalo che la mamma, suggestionata dal battage pubblicitario mondadoriano, volle consegnare al figlio come un messale. «C'era una commistione tra libro dotto e contesto domestico, artigianale: nell'esperienza del libro c'era il vissuto diretto, l'odore della cucina. Io parlavo a mia madre delle mie ricerche, e Petrarca e Codro diventavano personaggi del nostro mondo: mia madre era quasi in grado di chiedermene lo stato di salute». Eccole là, le voci dei libri. Si potrebbe anche dire i volti dei libri. Per esempio, il sorriso malinconico di una ragazza, Sonia, che un giorno gli dice: «Tu conosci il tedesco...», e gli passa un libro intitolato Sein und Zeit . La scoperta di Heidegger, nella miseria dei mesi immediatamente successivi alla fine della guerra, è una rivelazione per il giovane Ezio, che lo legge a suo modo, in una chiave esistenziale, depurata del côté eroico e nietzschiano, «quasi con inconsapevole baldanza», scrive giustamente Ferratini nella postfazione al volume. Tra caso e destino arrivano altri incontri e con essi altre letture: le prime lezioni con Roberto Longhi sono una folgorazione capace di cambiare una vita e Raimondi ricorda che rinunciò a laurearsi in storia dell'arte per ragioni economiche, ma anche per timore: «Paura pazza dell'ironia di Longhi, attorno a lui c'era un mondo borghese che non mi apparteneva e rispetto al quale non mi sentivo ostile ma diverso: io ero portato alla parola discreta e non gridata. Il grido lo riservavo al gioco del calcio in cui ero soprannominato Qui-Qui, perché chiedevo sempre la palla. Io avevo due facce: quella del primo della classe in una classe di fannulloni e quella del ragazzino che giocava e cascava come tutti». Altri incontri, altre amicizie, altri libri, altri casi, altri destini: la scoperta del Medioevo europeo attraverso il dono del grande libro di Ernst Robert Curtius proveniente da un altro amico inseparabile, Franco Serra, lo studioso di filosofia tedesca che nel '48 tornando dalla Germania portò con sé quel volume: «Ecco - disse all'amico -, è tuo». Quel libro fu una «premessa ai movimenti del cuore», commenta Raimondi. E poi l'«epifania» del saggio di Lucien Febvre su Rabelais e i problemi della miscredenza, pescato tra i tanti volumi arrivati sulla scrivania dello stesso Serra e divorato febbrilmente. «Questa è la vera storiografia», avrebbe detto Ezio opponendo quella concretezza di spazi e di oggetti e quella dimensione materiale all'idealismo stagnante della cultura italiana. Le passeggiate in bicicletta verso l'Appennino e le conversazioni sotto gli alberi approfondivano l'amicizia con Franco, nipote di Renato Serra, cui Raimondi avrebbe poi dedicato studi fondamentali.
Meno caso e più destino, forse, è un altro dono: quello che nel novembre del '68 a Baltimora Raimondi ricevette dai suoi allievi che lo salutavano prima del rientro in Italia: «Era un involto con il fiocco tricolore, conteneva il Rabelais di Michail Bachtin, credo la prima edizione occidentale, un libro che desideravo o, per meglio dire, aspettavo e che mi avrebbe aperto gli orizzonti sulla polifonia dei mondi ideali: le prospettive del mondo si moltiplicavano, le voci composite coesistevano, la lingua diventava pluralità, vitalità e dialogo». E poi Broch e Nabokov, Fuoco pallido, un romanzo travestito da filologia, una prima edizione Mondadori trovata forse alla Biblioteca circolante Brugnoli: «Lì si potevano reperire Proust, Faulkner, Virginia Woolf, Mann. Copertine povere e i commenti dei precedenti lettori, magari a contrappunto: ricordo che Conversazione in Sicilia era costellato ai margini da una serie di "porco". Anche alla Biblioteca circolante ho incontrato tanti libri non sapendo che sarebbero stati grandi eventi della mia vita».
20 febbraio 2012 (modifica il 21 febbraio 2012)© RIPRODUZIONE RISERVATA

Maestro
• Ezio Raimondi (1924 -2014), filologo e saggista, è professore emerito di Letteratura italiana a Bologna
• Il suo lavoro critico spazia dalla letteratura alla storia dell’arte, dalle origini all’Umanesimo, dal Barocco al ’900. Tra i saggi più importanti, quelli su Dante, su Tasso, su Manzoni, su Gadda e su Montale
• È stato tra i fondatori della rivista «Il Mulino». I suoi libri più recenti trattano la letteratura scientifica, la retorica, l’etica della lettura

La ministra Maria Elena Boschi




 PORTOS / Franco Portinari
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«Questo gruppo dirigente è totalmente nuovo ed è la debolezza di fondo che Renzi paga. Ci sono ministri, come la Boschi, che non hanno mai lavorato. Il problema non è l’età, la competenza, o il fatto che sia donna, è che questo gruppo politico è arrivato lì senza essere stato votato. Berlusconi diceva “a sinistra non hanno mai lavorato” e nel caso di Renzi è vero, il nostro premier non ha mai fatto un minuto di lavoro».
Ha fatto il sindaco. Non era renziana, lei?
«Io sono una supporter di Renzi della primissima ora. Lo appoggiavo perché diceva “cambio l’establishment, cambio le regole”... Poi però ha deciso di andare a Palazzo Chigi senza passare per il voto e ha ricompensato tutti, compreso Civati. Ha tradito la promessa di cambiamento e la pagherà. Sono addolorata. Renzi si sente un leone rampante, ma ha i piedi d’argilla».
Le è piaciuta l’imitazione della Boschi?
«La satira tutti dobbiamo subirla. Io ne ho avuta a pacchi, non ci può essere un doppio standard. A me mi fanno sempre brutta, meridionale, con un occhio storto. A lei la fanno pure bella! Ci sta».
Lucia Annunziata da Il guaio dei Renziani -Il Corriere.it 14/03/14





 la ministra...
Riccardo Mannelli

 
domenica 9 marzo 2014
MASTERCHEF ITALIA
"Vai avanti te che domani è l'8 marzo" deve aver detto Renzi alla Boschi.
Triste e imbarazzante esordio del Ministro per le Riforme che tenta di giustificare la mancata eppur doverosa marcia indietro nella nomina del sottosegretario Francesca Barracciu (PD), inquisita per una faccenda di rimborsi e già fatta dimettere dalla candidatura alla Presidenza della Regione Sardegna, dopo il corretto ritiro delle deleghe al neo sottosegretario Gentile (NDC), coinvolto in indebite pressioni sul giornale "l'Ora della Calabria".
Uber





VAURO



http://www.corriere.it/politica/14_marzo_12/annunziatail-guaio-renziani-sono-inesperti-potere-bb42fa8e-a9b7-11e3-9476-764b3ca84ea2.shtml


QUEI POLITICI CENSORI CHE NON CAPISCONO COSA SIGNIFICA LA SATIRA (Curzio Maltese)
21 marzo 2014


Tiziano Riverso

Krancic

martedì 25 marzo 2014

Divieto di twitter in Turchia


Erdogan tenta di contrastare il dissenso proibendo l'accesso ai Social Network ma la sua fine politica sembrea ormai segnata.
(vignetta pubblicata nel giugno del 2013 su  CARTOONMOVEMENT )

L’oscuramento di twitter si rivela un boomerang globale per il premier turco Erdogan. Il web è stato invaso dall’hashtag #TwitterisblockedinTurkey e dalle spiegazioni di esperti informatici su come aggirare il divieto di cinguettare imposto ad Ankara.
L’onda della protesta è stata immediatamente cavalcata anche dall’opposizione.
“Il divieto sarà tolto presto, non importa se lo vogliono o no. L’immagine della Turchia è rovinata. Tutti i Paesi civili del mondo hanno criticato la Turchia per questo divieto” ha affermato Levent Gok, deputato del Partito popolare repubblicano.
Da quando è stato imposto il bavaglio, in realtà in Turchia si twitta molto più di prima. Il tentativo di Erdogan di arginare la diffusione delle intercettazioni sullo scandalo corruzione che lo vede coinvolto, in vista delle amministrative del 30 marzo, si sono infranti contro la forza del web.



ne yaparsan yap..
o kuşlar yine uçacak..
ne kadar engellesen de..
doğrular toplumla buluşacak!!!.
...
Erdogan Karayel





TWITTER BLOCKED IN TURKEY after PM Erdogan vow’s to eradicate!!
by erdogan karayel



Censur i Turkiet
Jan-Erik Ander



Turkey: Erdogan's censorship
Paolo Lombardi
. 08 Mar 2014




Erdogan's Fear
Brandan Reynolds
Turkish PM has blocked Twitter after allegations of corruption were posted on the site. But thousands of people have found ways to skirt the restrictions, and sharing instructions on how to do so. 21 Mar 2014


Hunter
By Petar Pismestrovic, Kleine Zeitung, Austria - 3/21/2014




Erdogan vs Twitter
Portos


Erdogan blocks Twitter
 By Arend Van Dam, politicalcartoons.com - 3/21/2014



twitter yok!
Sofia Mamalinga
Tayyip Erdogan forbids twitter in Turkey 21 Mar 2014







The Tweater
Cecigian
The dish of the day in Turkey 21 Mar 2014




Erdogan turns off Twitter
By Emad Hajjaj, Jordan - 3/22/2014



Web runner
Tomas
Erdogan's attempt to block Twitter in Turkey proved to be quite impossible. After he threatened to limit the social media, the number of Twitter users has doubled. 23 Mar 2014


The bird must die!



Carlos Latuff


Hurriyet Daily News @HDNER
No drop in number of tweets despite ban, becomes TT
 http://bit.ly/1r42Kdd 






Animation: Turkey’s Twitter via
Ann Telnaes

You've been quoted in my story "" http://t.co/WWGWnJqtER


 Turkey twitter
Riber 


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Nota:



IL VIZIETTO DEI PREMIER
Da tempo c'era più che un sospetto di corruzione del Premier turco Erdogan ma la pubblicazione delle telefonate con il figlio Bilal sul come far "sparire" milioni di Euro ha fatto esplodere il caso con il crollo della Lira turca e della Borsa.
Troppo spesso dietro le roboanti promesse di riforme ideali e progressiste dei Leaders si nascondono squallidi casi di furto con destrezza.
(votabile su CARTOONMOVEMENT) 01/03/2014



 
Loop for Erdogan
By Petar Pismestrovic, Kleine Zeitung, Austria - 12/26/2013


Erdogan on a tottering thron
 By Riber Hansson, Sydsvenskan - 12/26/2013


Ultima ora :
Oggi 27 Marzo
Turchia, Erdogan “spegne” YouTube
Dopo Twitter il governo colpisce la piattaforma di video.Il premier accusa
i social network di essere strumento di un complotto contro il suo esecutivo






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LinKs:
Il web protesta per Twitter bloccato in Turchia, in tanti aggirano il divieto

No drop in number of tweets despite ban, #TwitterisblockedinTurkey becomes TT

lunedì 24 marzo 2014

Ciao Rocco Grieco!


Ciao Rocco!
Insieme condividevamo le pagine di Inserto Satirico e da allora è stato mio compagno di viaggio in tantissime altre avventure. A Rocco Grieco de V'rnall va il mio ultimo saluto. Ciao.
Umberto Romaniello

Ma che tristezza scoprire col disegno di Umberto dalle pagine di Inserto Satirico dove ti ho conosciuto che te ne sei andato! 
Ciao Rocco, amico gentile.
 La nostra amicizia è nata tanto tempo fa, quando ho stravolto la tua vignetta


sorridi Fany diceva ... ed invece ora piango...


Sul tuo sito così ti definivi
 " Sono figlio della terra e del cielo stellato "
- Lucano, di Bernalda 
che le stelle ti accolgano e la terra ti sia lieve.
ti saluto con i versi di Alda...



Che la terra ti sia finalmente lieve

Io non ho bisogno di denaro.
Ho bisogno di sentimenti,
di parole, di parole scelte sapientemente,
di fiori detti pensieri,
di rose dette presenze,
di sogni che abitino gli alberi,
di canzoni che facciano danzare le statue,
di stelle che mormorino all’ orecchio degli amanti.
Ho bisogno di poesia,
questa magia che brucia la pesantezza delle parole,
che risveglia le emozioni e dà colori nuovi.
(Alda Merini, Terra d’Amore, 2003)


Mi, ci mancherai...
un grande abbraccio ai tuoi familiari 

Fany




Alcuni dei tuoi disegni:

 Grieco 12/08/09




 

C'ERA UNA VOLTA L'ACQUA
Rocco Grieco - Coriandoli.It



'Giorgio Napolitano' di Rocco Grieco



" IL MURO "

https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiv0SR-lBCnNeH3PHA_5vigTnRsZMoBh89chNensv9-LCLEx9RtQ8DE62xbOpWy4XpH4mfzSDZnwhsy_pg-zWTfJrZPiyStofTxGeGdHCn7I5N5I9hUG1x28nfAhUGyPLlgkWWaplTOQEs/s400/1304_09_aldamerini_W.jpg

CIAO ALDA

http://www.coriandoli.it/





Tommy





  www.coriandoli.it


Da un'intervista di Lucanianet a Rocco Grieco
La vignetta più riuscita?
Quelli che parlano bene e con la puzza sotto il naso usano dire che  l'opera più riuscita è l'ultima. Io invece ne preferisco più d'una e, purtroppo, sono quelle che mi prendono totalmente, quelle che parlano di fatti tragici, che parlano della morte. Vedi quella in occasione dei fatti di Londra, scelta da www.segnalidifumo.it come la migliore della settimana oppure quella disegnata in occasione della morte di Papa Giovanni Paolo II scelta a simbolo da siti di cartoons di importanza internazionale come FanoFunny e Iran Cartoon.

Gli ingredienti per renderla efficace?
Tanto amore, sempre?


 - Rocco Grieco ha vinto il nono round con una vignetta sul presidente Giorgio Napolitano. E' lucano di Bernalda (Matera). Dice di sè: "Illustratore, vignettista e... nonnissimo di Giulia e Alberto". Vive  a Fano (Pesaro) ed è un ex tecnico Eni, settore gasdotti: “Praticamente, un lavoro del tubo...". Autodidatta, disegna da sempre, a zonzo tra i siti web dal 2003. Ha fatto due mostre e vinto il primo premio del concorso “Un sorriso attraversa la città" (2005 a Napoli) e il primo premio del Concorso “Vigne e Vignette“ del 2009. Ha collaborato con 'Il Secolo XIX' e 'Il Quotidiano della Satira'.
Vincino

Sulla lapide di un vignettista, non troverai scritto:
"Nato il... , Morto il... "
Sulla lapide di un vignettista, troverai sempre scritto:
"Ha iniziato a disegnare il... e non ha mai smesso!"

Ciao, Rocco!
Ignazio Piscitelli