"Ciao Luigi"
Simpatica mostra in ricordo del cinquantesimo anniversario della morte di Luigi Tenco a San Remo, all'interno della rassegna VENTICINQUE NOTE , con vignette, foto e scritti
Se c’è un cantautore che, nella vita e nella morte, ha legato il suo nome a Sanremo, è Luigi Tenco. Il suo ricordo è più che mai vivo grazie soprattutto al «Club Tenco», lo stesso che organizza la Rassegna della canzone d’autore e che ha inaugurata una mostra a lui dedicata.
Venti artisti ricordano Luigi Tenco a 50 anni dalla sua scomparsa. A cura di Stefano Giraldi e Luciano Barbieri
La presentazione della Mostra " Ciao Luigi" è avvenuta nella sede del Club Tenco, lo scorso 28 gennaio con Mario De Luigi, Stefano Giraldi, Luciano Barbieri. E con il saluto del Sindaco di Sanremo Alberto Biancheri.
Elenco partecipanti
Disegnatori umoristici: Dino Aloi, Gianni Audisio, Lido Contemori, Milko Dalla Battista, Marco De Angelis, Massimo Presciutti.
Disegnatori satirici: Giuliano Rossetti, Sergio Staino.
Fotografi d’arte: Francesco Butini, Raffaella Sottile. Pittori: Massimo Cantini, Gian Paolo Giovannetti, Antonio Santo Jeradi, Clara Mallegni, Antonio Natali. Grafico: Mauro Pispoli. Scritti: Ellade Bandini e Juan Carlos Flaco Biondini musicisti, Vincenzo Mollica e Fausto Pellegrini giornalisti RAI.
La mostra resterà aperta fino al 25 febbraio ore 9,30 – 12,30 dal Lunedì al Sabato. Dal 12 febbraio, eccezionalmente la sede è aperta anche il pomeriggio dalle 15 alle 19
Sede: presso la sede del Club Tenco ex magazzino ferroviario lungomare Italo Calvino Sanremo, Corso Garibaldi 131 Sanremo
Dedicato a "Un giorno dopo l'altro" di Luigi Tenco. Disegno per la mostra "Ciao Luigi ciao" per il 50° anniversario della morte del cantautore. Al Club Tenco di Sanremo, Lungomare Calvino, fino al 25 febbraio. Inaugurazione sabato 28 gennaio alle 18,30:
Lido Contemori
SANREMO STAMATTINA: inaugurazione della mostra 'Ciao Luigi". Nel febbraio 1967 l'Alluvione era ancora in prima pagina qui a Firenze quando la Notizia prese il suo posto, la civetta addirittura aveva una sola parola, Tenco. Avevo 16 anni e nei primi piani dei visi dei cantanti che si esibivano intravedevo la futura umanità. Ne fui sconvolto, l'arte e la musica restarono mie fragili compagne, la satira e l'humour la mia resistenza alla stupidità, violenza, falsità, opportunismo.
Massimo Presciutti
SE STASERA SONO QUI
Gianni Audisio
Ciao amore, ciao è una canzone scritta dal cantautore italiano Luigi Tenco ed interpretata (in versioni separate) dallo stesso Tenco e da Dalida al Festival di Sanremo del 1967. La canzone è tristemente nota per essere indissolubilmente legata al suicidio di Tenco, avvenuto a Sanremo il 27 gennaio 1967 dopo l'esclusione del brano stesso dalla finale del Festival (...)
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video: 50 anni senza Tenco Docu-film dedicato a Lugi Tenco, interamente girato il 22 ottobre 2016 durante la serata finale del Premio Tenco 2016 al Teatro Ariston di Sanremo. Con Morgan, Noemi, Roy Paci, Ascanio Celestini, Marina Rei, Diego Mancino, Bocephus King, Kento, Gli Scontati , Alfina Scorza, Vanessa Tagliabue Yorke.
https://www.facebook.com/events/1735737600076391/
Dia triste na expectativa de dias felizes…
Ontem, na urgência de colocar a animação no meu mural e de sair a correr para a RTP, faltaram-me fazer aqui referências fundamentais, que só hoje, depois de uma boa noite de sono, consigo acrescentar.
Sem o magnífico trabalho do animador Jorge Ribeiro, da excelente sonoplastia do Paulo Curado, e do constante feedback dos meus amigos co-SpamCartoon André Carrilho, João Fazenda e João Paulo Cotrim, que acompanharam o desenvolvimento do trabalho por Messenger, esta animação, tal como está, não teria sido possível. Obrigada camaradas!
Trump soma e segue!!
"Trump nomeia apoiante da construção de colonatos como embaixador em Israel
David Friedman quer mudar embaixada norte-americana para Jerusalém e ameaça romper décadas de esforços diplomáticos para resolver conflito israelo-palestiniano."
Trump somma e segui!!
" Trump nomina David Friedman, sostenitore della costruzione di insediamenti, ambasciatore in Israele. Minaccia di rompere decenni di sforzi diplomatici per risolvere il conflitto israelo-palestinese."
"Cuore e lacrima" - Alla mia terra, alle vittime...agli eroi. Marco D'Agostino
Prima 3 scosse di terremoto e poi la slavina.
Si lavora senza sosta nella ricerca dei dispersi all'hotel "Rigopiano" di Farindola, spazzato via da una slavina mercoledì. Il bilancio attuale è di 11 sopravvissuti (9 salvati e i primi due scampati) e di cinque vittime estratte dalle macerie, 23 dispersi. I Vigili del Fuoco riferiscono di avere "altri segnali da sotto la neve e le macerie, stiamo verificando. Potrebbero essere persone vive, ma anche le strutture dell'albergo che si muovono sotto il peso della neve".
Terribile la tragedia di Rigopiano che evidenzia in toto i difetti ed i pregi del nostro paese.
I difetti sono i ritardi burocratici davanti all’emergenza , la carenza di mezzi e di coordinamento. I pregi sono invece la forza di volontà dei sopravvissuti, le capacità professionali dei soccorritori e la passione dei volontari.
Meravigliosi quegli angeli del soccorso alpino e della Guardia di Finanza che nella notte, partono con gli sci con le pelli di foca per raggiungere sotto la bufera di neve Rigopiano, arrivano alle quattro del mattino e da allora continuano a scavare incessantemente.
Un grande abbraccio a tutti.
La tragedia di Aleppo è una vergogna per il mondo. Qualcosa di simile a quello che è successo nella ex Jugoslavia.
Bombardamenti indiscriminati del governo siriano e russo, ma non dimenticate che i ribelli erano armati da parte della Turchia, degli Stati Uniti, dell'Arabia Saudita, illegalmente.
L'uccisione dell'ambasciatore russo in Turchia si propone di affrontare la Russia con la Turchia, e aggiungere benzina sul fuoco.
Ed ora l'attacco del camionista a Berlino, molto simile a quello di Nizza, in Francia, scatena la psicosi del terrorismo in Germania, contro i rifugiati.
Si tratta di un momento critico per il mondo ...
Un fuerte abrazo
Francisco Punal Suarez
SYRIA MIRROR HOUSE
Difficile individuare una logica e un solo responsabile nel massacro che si sta svolgendo in Siria e che non sembra voler finire. Non proprio una casa di vetro, direi più una casa degli specchi.
Gianfranco Uber
BY PATRICK CHAPPATTE, THE INTERNATIONAL NEW YORK TIMES - 12/3/2016 Aleppo come Sarajevo, morta come l'umanità che l'ha ignorata Antonella Napoli
Aleppo sta morendo, anzi è morta come l'umanità che è rimasta a guardare mentre si consumava il dramma degli uomini, delle donne, dei bambini di questa città sacrificata sull'altare del "realismo", dell'impossibilità a porre un freno agli orrori compiuti dal governo di Bashar al Assad, prima, e dai russi, poi, accorsi a dare man forte all'alleato che rischiava di soccombere nel conflitto con l'opposizione armata.
Unicef, oggi come ieri, come mesi fa, lancia un appello affinché si illumini con un #AleppoDay il disastro umanitario in Siria e si faccia pressione affinché i civili rimasti bloccati nei quartieri controllati dai ribelli non subiscano ritorsioni e ulteriori violenze dopo la loro resa.
Come avvenuto già lo scorso 2 settembre, da giornalista, oltre che da attivista, rilancio l'azione di chi chiede di non lasciare in un cono d'ombra quanto stia avvenendo in questa realtà, che sta vivendo in solitudine una terribile agonia.
Il 21 dicembre, alle 16,30, nella sede della Federazione nazionale della stampa, con il presidente e il segretario del sindacato dei giornalisti Beppe Giulietti e Raffaele Lorusso, Articolo 21, Usigrai e Associazione Amici di Padre Dall'Oglio, dedicheremo un momento di confronto e di solidarietà ai colleghi siriani intrappolati ad Aleppo, come centinaia di persone, senza alcuna protezione.
Siamo a fine dicembre, in clima pre-natalizio e distratti dalle questioni politiche e dall'acceso dibattito sulle vicende romane e milanesi che ha catalizzato l'attenzione mediatica, lasciando al minimo la copertura sulla guerra in Siria. L'unica volta in cui si è accesa una flebile luce sul conflitto, prima di oggi, è stato grazie all'immagine di un bimbo, Omran, 5 anni, sopravvissuto a un bombardamento ad Alepp Est, il cui smarrimento, il dramma inconsapevole vissuto, sono stati "fissati" in uno scatto divenuto virale.
Il mondo si è indignato, ha pianto, guardando quei fotogrammi che hanno plasticamente dato corpo alle conseguenze dei bombardamenti in Siria, visto attraverso gli occhi di un bambino scampato alla
Il mondo si è indignato, ha pianto, guardando quei fotogrammi che hanno plasticamente dato corpo alle conseguenze dei bombardamenti in Siria, visto attraverso gli occhi di un bambino scampato alla morte che non aveva, Invece, risparmiato il fratellino, Alì, poco più grande di lui. In cinque anni in Siria sono morte decine di migliaia di bambini.
È un massacro inarrestabile che nessuna mobilitazione può fermare. Ma se ne può parlare, si può rilanciare gli appelli di chi chiede il rispetto dei corridoi umanitari, la fruizione degli aiuti e l'assistenza sanitaria, ad Aleppo come nel resto del Paese, per limitare la catastrofe che si è già profilata e in parte insinuata nel cuore della città. Metà della popolazione siriana non ha più una casa, 470mila persone hanno perso la vita, 1,9 milioni sono rimaste ferite o mutilate, l'aspettativa di vita è passata dai 70 ai 55 anni.
Numeri agghiaccianti che misurano la portata della tragedia alimentata dalla campagna di bombardamenti, che ha visto una crescita esponenziale di piccole vittime. L'inviato speciale delle Nazioni unite in Siria, Staffan De Mistura, ha chiesto più volte, inutilmente, una tregua duratura per permettere ai civili di usufruire delle vie di fuga in sicurezza.
Come hanno dimostrato i precedenti conflitti in Yugoslavia, Iraq, Afganistan, Libia, le "guerre umanitarie" altro non sono che massacri perpetrati per interessi economici e geopolitici. E non c'è azione diplomatica sotto egida Onu che possa impedirli.
Aleppo è la nuova Sarajevo. Oggi come allora il fallimento della Comunità Internazionale è sotto gli occhi di noi tutti, solo che oggi siamo ancor più distratti e colpevoli di ieri.
Il video con il terribile j'accuse della giornalista Lucy Aharish sull'assedio di Aleppo est sta facendo il giro del mondo attraverso i social network. "Proprio adesso, in Aleppo, Siria, appena 8 ore d’auto da Tel Aviv, è in corso un genocidio", dice la conduttrice del telegiornale mentre è in onda sul secondo canale della televisione di stato israeliana.
"Ma fatemi esser più precisa: è un Olocausto. Magari non vogliamo sentirlo dire, non vogliamo occuparcene, ma sta accadendo", continua la giovane 34enne arabo-israeliana. "Ad Aleppo è in corso un Olocausto e il mondo se ne sta a guardare senza fare nulla".
"Nel ventunesimo secolo, in un mondo dove l’informazione può stare nel palmo della vostra mano, in un mondo in cui potete sentire le vittime e le loro storie dell’orrore in tempo reale, in questo mondo noi ce ne stiamo immobili, mentre i bambini vengono massacrati in ogni singola ora". (fonte)
The sentiment of tolerance is becoming ever more significant in the modern world whereby violence and discrimination threaten universal and ethical norms. Cartoons are among the fundamental building blocks of a society based on tolerance and prudence, open to different thoughts and beliefs. Held with this thought in mind, the Aydın Doğan International Cartoon Competition is renowned across the world as the “Oscar of Cartoons”.
The participation of over 7800 artists from 137 countries in the competition held since 1983 demonstrates the role and the significance of the prize. The Jury of the competition whereby hundreds of reputable cartoonists from many different countries compete is constituted by the most eminent master cartoonists across the world.
La tragedia dei migranti e le paure dell'Europa: l'opera di Marco De Angelis che ha vinto il primo premio
Satira e grafica, un italiano vince il superconcorso di Istanbul
Il disegnatore italiano Marco De Angelis ha vinto il primo premio alla più prestigiosa mostra internazionale di grafica umoristica e satirica, l’Aydin Dogan International Cartoon Competition, che si tiene a Istanbul e celebrava quest’anno la sua 33esima edizione. Per De Angelis si tratta di un bis dopo 30 anni, visto che aveva già ottenuto il primo premio nel 1987. L’opera premiata è un disegno sulla tragedia dell’immigrazione attraverso il Mediterraneo e il lungo sonno dell’Europa ed è stato scelto da una giuria composta dalle migliori firme della grafica internazionale. Il brasiliano Antonio Gomes ha ricevuto il secondo premio, mentre il terzo è andato al turco Dogan Arslan. Il premio speciale istituito quest’anno è stato assegnato al turco Emrah Arikan. Il tema era “Più potere alle ragazze, più potere al mondo” ed è stato scelto per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla condizione di emarginazione e inferiorità delle donne nell’istruzione e nel lavoro, problema molto sentito anche in Turchia. Al concorso di Istanbul hanno partecipato 752 artisti di 68 paesi, con un totale di 2521 lavori. Il meglio del concorso – 234 disegni di 183 autori – è stato il cuore della mostra a Istanbul a novembre in occasione della premiazione.
Il tema dei migranti visto dal brasiliano CAU Antonio Gomes, secondo premio
L'opera del turco Dogan Arlsan, vincitrice del terzo premio
La vignetta vincitrice del Premio speciale, sul tema "Più potere alle ragazze, più potere al mondo". L'autore è il turco Emrah Arikan
La giuria: Marlene Pohle (Argentina - Chair), Ercan Akyol (Turkey), Gülse Birsel (Turkey), Assunta Toti Buratti (Italy), Latif Demirci (Turkey), Selçuk Demirel (Turkey), Yalda Hasheminezhad (Iran), Anita Kunz (Canada), Piyale Madra (Turkey), Tan Oral (Turkey) and Elena Ospina (Colombia)
Known for the value it places on the art of cartoons, the Aydın Doğan Foundation staged the 33rd outing of the “Aydın Doğan International Cartoon Competition” this year. The predominantly female International Selection Committee chose the most successful cartoons of the year. The jury meeting was held on Monday, June 13 at Bodrum Işıl Club.
Emphasizing education, empowerment and gender equality for girls at every step of their projects, the Aydın Doğan Foundation handed out a special “Empowered Girls, Empowered World” award as part of this competition.
Acclaimed as “the number one cartoon competition in the world”, the 33rd edition of the Aydın Doğan International Cartoon Competition drew 752 artists with 2,521 cartoons from 68 countries. No specific theme was set for the competition. The Preliminary Selection Committee convened on Monday June 13, 2016 at Bodrum Işıl Club and submitted 234 cartoons by 183 artists from 44 countries to the International Selection Committee.
Of the 11 members of the Selection Committee, made up of nationally and internationally acclaimed cartoonists since the inception of this competition, 7 jury members are women. Some 85,000 cartoons in all have been submitted to the competition over its 33 year course thus far. This year’s Selection Committee again comprised leading names from the world of the arts and culture: Marlene Pohle (Argentina - Chair), Ercan Akyol (Turkey), Gülse Birsel (Turkey), Assunta Toti Buratti (Italy), Latif Demirci (Turkey), Selçuk Demirel (Turkey), Yalda Hasheminezhad (Iran), Anita Kunz (Canada), Piyale Madra (Turkey), Tan Oral (Turkey) and Elena Ospina (Colombia).
Bob Dylan premio Nobel per la letteratura. Le Matin Dimanche, 2016. (Mix & Remix)
comunque io a bob lo capisco
a bob
siamo fatti così noialtri
una volta, un tempo
mi ricordo
vinsi una penna a sfera
col quesito con la susi la vinsi
venne il fattorino
non aveva i miei occhi
aveva la mia penna
venne alla porta
lo guardavo dall'occhiolino
non gli aprii
non gli apersi
la persi
la penna
la tenne
la penna
il fattorino
Fabio Magnasciutti
Nobel Prize for Bob Dylan
BY PATRICK CHAPPATTE, THE INTERNATIONAL NEW YORK TIMES - 10/17/2016
Nobel Committee: Bob Dylan 'Changed Our Idea of What Poetry Can Be'
Read the Nobel committee's award presentation speech for Dylan below: pic.twitter.com/7ccMSrHCa6
Bob Dylan is awarded the 2016 #NobelPrize in Literature "for having created new poetic expressions within the great American song tradition" pic.twitter.com/yfa0kxNMRq
Bob Dylan dopo un iniziale smarrimento per la notizia del premio ha annunciato la sua impossibilità a partecipare alla cerimonia causa precedenti impegni.
Patti Smith è stata scelta da Bob Dylan come sua rappresentante alla cerimonia di consegna dei Premi Nobel 2016, che si è tenuta quest'oggi (sabato 10 dicembre) a Stoccolma.
La cantautrice e poetessa americana ha omaggiato il Bardo di Duluth eseguendo, accompagnata dall'orchestra, una reinterpretazione del classico "A hard rain's a-gonna fall", cedendo anche a una grande emozione.
Ecco, di seguito, il video integrale dell'esibizione di Patti Smith e più sotto, l'originale di Dylan e la lettera all'Accademia svedese:
Banquet speech by Bob Dylan given by the United States Ambassador to Sweden Azita Raji, at the Nobel Banquet, 10 December 2016.
Good evening, everyone. I extend my warmest greetings to the members of the Swedish Academy and to all of the other distinguished guests in attendance tonight.
I'm sorry I can't be with you in person, but please know that I am most definitely with you in spirit and honored to be receiving such a prestigious prize. Being awarded the Nobel Prize for Literature is something I never could have imagined or seen coming. From an early age, I've been familiar with and reading and absorbing the works of those who were deemed worthy of such a distinction: Kipling, Shaw, Thomas Mann, Pearl Buck,Albert Camus, Hemingway. These giants of literature whose works are taught in the schoolroom, housed in libraries around the world and spoken of in reverent tones have always made a deep impression. That I now join the names on such a list is truly beyond words.
I don't know if these men and women ever thought of the Nobel honor for themselves, but I suppose that anyone writing a book, or a poem, or a play anywhere in the world might harbor that secret dream deep down inside. It's probably buried so deep that they don't even know it's there.
If someone had ever told me that I had the slightest chance of winning the Nobel Prize, I would have to think that I'd have about the same odds as standing on the moon. In fact, during the year I was born and for a few years after, there wasn't anyone in the world who was considered good enough to win this Nobel Prize. So, I recognize that I am in very rare company, to say the least.
I was out on the road when I received this surprising news, and it took me more than a few minutes to properly process it. I began to think about William Shakespeare, the great literary figure. I would reckon he thought of himself as a dramatist. The thought that he was writing literature couldn't have entered his head. His words were written for the stage. Meant to be spoken not read. When he was writing Hamlet, I'm sure he was thinking about a lot of different things: "Who're the right actors for these roles?" "How should this be staged?" "Do I really want to set this in Denmark?" His creative vision and ambitions were no doubt at the forefront of his mind, but there were also more mundane matters to consider and deal with. "Is the financing in place?" "Are there enough good seats for my patrons?" "Where am I going to get a human skull?" I would bet that the farthest thing from Shakespeare's mind was the question "Is this literature?"
When I started writing songs as a teenager, and even as I started to achieve some renown for my abilities, my aspirations for these songs only went so far. I thought they could be heard in coffee houses or bars, maybe later in places like Carnegie Hall, the London Palladium. If I was really dreaming big, maybe I could imagine getting to make a record and then hearing my songs on the radio. That was really the big prize in my mind. Making records and hearing your songs on the radio meant that you were reaching a big audience and that you might get to keep doing what you had set out to do.
Well, I've been doing what I set out to do for a long time, now. I've made dozens of records and played thousands of concerts all around the world. But it's my songs that are at the vital center of almost everything I do. They seemed to have found a place in the lives of many people throughout many different cultures and I'm grateful for that.
But there's one thing I must say. As a performer I've played for 50,000 people and I've played for 50 people and I can tell you that it is harder to play for 50 people. 50,000 people have a singular persona, not so with 50. Each person has an individual, separate identity, a world unto themselves. They can perceive things more clearly. Your honesty and how it relates to the depth of your talent is tried. The fact that the Nobel committee is so small is not lost on me.
But, like Shakespeare, I too am often occupied with the pursuit of my creative endeavors and dealing with all aspects of life's mundane matters. "Who are the best musicians for these songs?" "Am I recording in the right studio?" "Is this song in the right key?" Some things never change, even in 400 years.
Not once have I ever had the time to ask myself, "Are my songs literature?"
So, I do thank the Swedish Academy, both for taking the time to consider that very question, and, ultimately, for providing such a wonderful answer.
“Con profondo dolore appaio qui per informare il nostro popolo, gli amici di nostra America e del mondo che oggi 25 novembre del 2016, alle 22.29 è morto il Comandante in Capo della Rivoluzione Cubana, Fidel Castro Ruz. Hasta la victoria siempre!”.Raùl Castro