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domenica 13 novembre 2011

L'Inimitabile Cavaliere di Emilio Giannelli

13/11/2011
Disegnare per 20 anni quotidianamente un personaggio e poi ritrovarsi senza di questo, cosa si prova?
Risponde a questa domanda il grande Emilio Giannelli in un articolo al Corriere della Sera che riporto in questo post insieme all'ultima vignetta di oggi e qualcuna molto datata con un Berlusconi con tanto di bombetta. Non c'è bisogno di spiegarle basta soffermarsi a guardarle e poi ...




LA VIGNETTA DI GIANNELLI Tempo di bilanci e di pagelle per i ministri del governo Berlusconi: Bossi non è riuscito a far passare la sua riforma federalista, ma Berlusconi lo... tranquillizza 18/12/2001
LA VIGNETTA DI GIANNELLI Il premier Silvio Berlusconi e l'entrata in vigore dell'euro visti da Emilio Giannelli sulla prima pagina del Corriere della Sera di oggi, sabato 29 dicembre 2001
LA VIGNETTA DI GIANNELLI Mandato di cattura europeo e giustizia: il difficile rapporto del governo Berlusconi con l'Europa 12/12/2001

LA VIGNETTA DI GIANNELLI Tempo di bilanci e di pagelle per i ministri del governo Berlusconi: Bossi non è riuscito a far passare la sua riforma federalista, ma Berlusconi lo... tranquillizza
03/12/2001

Dica la verità: è un po’ triste che Berlusconi esca di scena?

La crisi - la satira

«La mia satira (senza rancore) sull’inimitabile Cavaliere»

Giannelli: migliaia di vignette, le migliori?
Quelle con George Bush


Emilio Giannelli
Emilio Giannelli
Piccolo, tondo, le scarpette con i tacchi, il naso a ciliegia e i capelli a calotta. Il premier esce da Palazzo Chigi e il suo profilo rischia di svanire, almeno un po’, dalle vignette di Emilio Giannelli, dal 1991 la finestra di satira sulla prima pagina del Corriere, ogni giorno un sorriso. Diciassette anni di disegni: la discesa in campo, il ribaltone, i ritorni e le sconfitte, la traversata del deserto, la maggioranza più ampia che il Paese abbia mai avuto, la crisi. Sul Cavaliere merlino napoleone berluscon de’ berlusconi «costruito sui dettagli» è ora di fare punto e a capo.

Giannelli, lei è da diciassette anni la spina nel fianco di Berlusconi.

«O viceversa? Eh eh».

Vi siete mai sentiti?

«Mai direttamente, nemmeno una volta. Neanche per sbaglio».

Però lei sa della sua irritazione.

«So che con i suoi si lamenta di come lo rappresento. Durante un paio di uscite pubbliche mi ha citato. Nell’ultima mi ha definito così: quel signore che ogni giorno mi prende di mira sul Corriere...».

Diciassette anni di vignette: ma quante sono?

«Migliaia. Ricordo che nel ’94, al momento della discesa in campo, disegnai un sole che si alzava con la faccia di Berlusconi. Il titolo era: sola che sorge ».

Lei è di sinistra?

ONU - 01/03/2003
«Da giovane stimavo Ugo La Malfa ».

Al Cavaliere ormai è legato a filo doppio.

«A Torino, recentemente, c’è stata una grande mostra sulla satira. Ogni disegnatore era abbinato a un personaggio, un politico, il suo pezzo forte ».

E lei?

«Ero in coppia con Berlusconi, eh eh».

Qualcosa gli deve, dunque?

«Berlusconi è il soggetto ideale per un vignettista. Lui ha superato il muro del suono della satira. Pensi a quando ha detto: fonderò un partito che si chiama Forza Gnocca».

Prima di lui, il deserto...?

«Si disegnavano Fanfani, Andreotti, De Mita, Spadolini, Craxi. Grigi e grigiastri, materiale ce n’era. Tutti hanno avuto momenti di gloria. Ma nessuno di loro era come Berlusconi. Inimitabile».

La vignetta più riuscita?

«Due, con George Bush. Nella prima, all’epoca della guerra in Iraq, il presidente americano è un cowboy con la mano sul revolver. Nella fondina, dall’altra parte, spunta un piccolo Silvio. Il titolo è: pistola. Oh, sia chiaro: si tratta di satira. Quando disegno non c’è mai rancore, accanimento. Perderei il sale dell’ironia».

La seconda?

«C’è un minuscolo Berlusconi lustrascarpe che lucida gli stivali di Bush e dice: "io do lustro all’Italia"».

Ma perché il premier si irrita così tanto?

«Forse perché i miei disegni appaiono sul Corriere. Su un altro giornale, credo, li sopporterebbe di più».

Il personaggio migliore per una vignetta?

«Quello che ha smarrito il senso del ridicolo».
«La vita è tutta un girar pagine. Ben vengano facce nuove».

A sentire che era pronto a fare le valigie da Palazzo Chigi che immagine le è venuta alla mente?

«Un paio di scarpette con il tacco appese al chiodo».

Secondo una leggenda, lei disse di no a Montanelli che le offriva una cifra strabiliante.

«Non è una leggenda: nel 1989 Indro mi voleva al Giornale. Mi avrebbe pagato 400 milioni (di lire) per fare vignette un giorno sì e uno no».

E lei non accettò.

«Gli risposi che era troppo per il mio valore e troppo per essere davvero libero».

Montanelli come reagì?

«Mi disse: non sei un bischero, Emilio, sei un trischero!».

Due toscani che trattano, bella storia.

«Avevamo un buon rapporto. E amici comuni».

C’è qualche personaggio da lei raffigurato che l’ha presa male?

«Vivo a Siena. Sono defilato, non ho mai frequentato la politica. Questo mi ha salvato dalle pressioni. È vero, qualcuno s’è offeso. Nessuno ha mai querelato. Poi...».

Poi?

«Poi, sì, ci sono le lettere anonime (e anche firmate, eh eh) che mi mandano i leghisti ogni volta che disegno Bossi in versione canina».

Tra i suoi bersagli c’è anche il segretario del Pd, Bersani.

«Ha degli aspetti comici. Assomiglia a Maurizio Ferrini. Ricorda il programma di Arbore, Quelli della notte? Sarà l’accento, la pelata. Mi aspetto sempre che prima o poi parli di pedalò...».

Che cosa pensa dell’Italia di oggi?

«Che viviamo un brutto momento, Berlusconi o non Berlusconi. Soprattutto per i giovani. Che abbiamo una classe politica a cui importa poco del Paese e cerca solo voti e potere. Ho 75 anni, c’ero al tempo della ricostruzione. Un’epoca austera, tuttavia avevamo la sensazione di crescere e migliorare. Oggi l’orizzonte è cupo. Con le vignette non si cambia il mondo. Ma almeno un sorriso lo si può strappare». 
Paolo Baldini
13 novembre 2011 12:51
LA VIGNETTA DI GIANNELLI George Bush candida Berlusconi per la guerra contro Iraq, utilizzando un'espressione forte del rivale Saddam Hussein. Il nostro premier appare un po' perplesso. Sul Corriere della Sera di oggi
LA VIGNETTA DI GIANNELLI Conto alla rovescia per l'inizio della guerra all'Iraq: ma al premier Berlusconi viene il sospetto che il conteggio in realtà si riferisca a lui e al suo mancato invito alle Azzorre. Sul Corriere della Sera di oggi 17/03/2003
LA VIGNETTA DI GIANNELLI La missione diplomatica di Kofi Annan a Roma nell'interpretazione di Giannelli sulla prima pagina del Corriere della Sera di oggi, mercoledì 19 febbraio 2003
LA VIGNETTA I GIANNELLI Silvio Berlusconi ha ricevuto i complimenti di George Bush per il suo inglese. Così Emilio Giannelli ironizza sull'argomento. Dal Corriere della Sera di sabato 1 febbraio 2003

LA VIGNETTA DI GIANNELLI La maggioranza battuta alla Camera su un emendamento dell'Ulivo che vieta di avere più di due reti (sul Corriere della Sera di oggi, 3 aprile 2003)

LA VIGNETTA DI GIANNELLI Veronica Lario è visibilmente preoccupata per le ansie del marito-Premier: quale posizione assumere nei confronti dell'imminente guerra in Iraq? Berlusconi non è ancora riuscito a deciderne una. Sul Corriere della Sera di oggi 19/03/2003

LA VIGNETTA DI GIANNELLI Il presidente degli Stati Uniti George Bush e il primo ministro italiano Silvio Berlusconi: «figurine» politiche diverse nei confronti della guerra all'Iraq scoppiata nella notte. Sul Corriere della Sera di oggi 20/03/2003



05/04/2011 Giannelli http://www.corriere.it/


 
4/11/2010 Giannelli http://www.corriere.it/

e poi pensare ed eventualmente lasciare una vostra opinione

mercoledì 12 ottobre 2011

Telecamere - Il ricordo di Steve Jobs

Steve Jobs by Victor Velez
Steve Jobs by Bob Englehart



Nelle ultime settimane la squadra di TeleCamere ha lavorato ad una puntata speciale andata in onda domenica 9 ottobre alle 12.25 e alle 24.45 su Rai3, su temi legati anche alla malattia di Steve Jobs, da anni colpito da un tumore endocrino al pancreas che nonostante un trapianto di fegato, non e’ riuscito a sconfiggere.


Protagonista della puntata il professor Camillo Ricordi , colui che ha messo a punto il metodo Ricordi per il trapianto di “insulae pancreatiche”.
Qui il video per chi si fosse persa la tramissione

www.rai.tv
Puntata dedicata a Steve Jobs, ingegniere dei sogni, un genio del senso pratico che ha cambiato il mondo della comunicazione, e ai temi legati  alla malattia di Steve, da anni colpito da un tumore endocrino al pancreas.
Il tumore endocrino, molto raro rispetto ad altre forme, in Italia viene curato con un trattamento innovativo e molto efficace.
E allo IEO (Istituto Europeo di Oncologia) di Milano arrivano pazienti da tutto il mondo per sottoporsi a questa terapia, praticata dal prof. Giovanni Paganelli, in grado di far regredire il tumore endocrino e, in alcuni casi, di guarire definitivamente. Molti pazienti sono stati sottoposti a questo trattamento già da diversi anni e godono di ottima salute.
Il professor Ricordi e Paganelli, hanno tentato invano di contattare Steve Jobs per proporgli questa cura innovativa, che avrebbe forse potuto salvargli la vita. Una cura studiata in Europa e non ancora adottata negli Stati Uniti.
Dopo gli studi all'Università di Milano, il Prof. Camillo Ricordi ha ricevuto il NIH Research Trainee Award all'Università statunitense di St. Louis (1986-1988) ed è stato per quattro anni (1989-1993) Direttore dei Trapianti Cellulari al Transplantation Institute dell'Università di Pittsburgh. Dal 1993 lavora all'Università di Miami, dove insegna e dirige la Divisione di Trapianti Conosciuto come il maggior esperto mondiale di trapianti cellulari, Ricordi è ben noto per lo sviluppo del suo metodo innovativo (“Ricordi chamber”), attraverso cui è possibile isolare un gran numero di isole pancreatiche. Il Prof. Ricordi ha diretto il team che negli anni '90 ha eseguito con successo i primi allotrapianti di isole pancreatiche ed ora è impegnato nello sviluppo di un metodo di infusione che non richieda un continuo uso di farmaci anti-rigetto. La recente notizia del trapianto combinato isole/staminali su una paziente diabetica italiana, ha riacceso le speranze di milioni di diabetici È membro di numerose organizzazioni scientifiche e di ricerca internazionali, ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti e, in Italia, collabora con l'Istituto Scientifico San Raffaele di Milano e con l'ISMETT di Palermo.


I miei Complimenti al Professore Ricordi, bellissima puntata!! e grazie per il suo lavoro, il suo impegno e le sue ricerche!!

http://media.caglecartoons.com/media/cartoons/83/2011/10/05/98931_600.jpg
Steve Jobs by Taylor Jones
PS: affidiamoci alle cure di persone competenti
http://img140.imageshack.us/img140/1865/67189143.jpg
Gianfranco Uber



sabato 9 luglio 2011

GB, lo scandalo delle intercettazioni Murdoch chiude "News of the World"

Il post è stato modificato domenica 10/07/11 ore 08:47


Phone hacking scandal
By Dave Granlund
Politicalcartoons.com

Uno scandalo di intercettazioni telefoniche illecite da parte di un famoso giornale domenicale News of the World, ha portato dall'inizio dell'anno all'arresto di mezza dozzina di giornalisti ed alla chiusura dello stesso settimanale di proprietà del magnate dell'editoria Rupert Murdoch.
E' uno scandalo di proporzioni enormi e non è solo giornalistico, ma anche politico perchè coinvolge uno degli uomini di fiducia  del primo ministro inglese David Cameron, Andrew Coulson. Questi è stato l'ex-vice-direttore del News of the World, ed è sospettato da anni di essere coinvolto nelle intercettazioni di telefonini di attori, calciatori, membri della famiglia reale, Vip della politica e dello spettacolo.
Cameron ha sempre dato la sua fiducia al suo portavoce ma mi chiedo: "Sono tutti così ingenui e creduloni questi premier?" Rupert Murdoch da parte sua ha sempre appoggiato con le sue televisioni e testate giornalistiche
prima Blair e poi Cameron e tutta questa rete di informazioni occulte non avrà in qualche modo favorito la loro elezione? (la notizia)


Martin Rowson on Rupert Murdoch and the phone-hacking scandal –
cartoon-guardian.co.uk
His Master's Voice
Dave Brown -The Indipendent


 Execution of a Red Top
Dave Brown -The Indipendent



Bob Telegraph


http://i.telegraph.co.uk/multimedia/archive/01942/ADAMS100711_1942494a.jpg 

Adams Telegraph

9/7/2011
Londra, le nuove allegre comari dei tabloid

MASSIMILIANO PANARARI
Lo sciacallaggio dei giornalisti-spia e degli investigatori privati intenti a rovistare nei telefonini delle vittime di varie vicende tragiche dell’ultimo decennio, per conto delle pubblicazioni di Rupert Murdoch, è l’episodio finale (ma non necessariamente il capolinea) di una storia di lunga data. La Gran Bretagna, madrepatria di tante cose si è inventata anche lo strapotere del gossip, nella sua valenza economica di industria dall’enorme fatturato, come nella sua dimensione (ebbene sì...) politica.

Dal tardo Rinascimento delle shakespeariane allegre comari di Windsor al Medioevo del domenicale «News of the World», la «perfida Albione» rimane sempre la scena del misfatto, il luogo dal quale il voyeurismo morboso e il tifone della calunnia (altro che venticello...) soffiano irresistibili. Proprio perché quello che un tempo si chiamava pettegolezzo, sia pure con caratteristiche differenti, nel più antico Stato liberaldemocratico d’Occidente (e, in passato, suo maggiore Impero), è divenuto un formidabile combinato disposto di fonte di profitto e di instrumentum regni.

Gli ingredienti, difatti, c’erano tutti, belli pronti e disposti in ordine. La Gran Bretagna è la nazione del Vecchio continente con la struttura sociale più piramidale (quasi castale, si potrebbe dire), dove l’estrazione si riconosce dall’accento, e dove i consumi culturali (o sottoculturali) connotano indelebilmente la provenienza di ceto (o di classe, come un tempo). Già sul finire dell’Ottocento, Lord Alfred Charles William Harmsworth, visconte di Northcliffe, il «Napoleone della stampa», si inventò, con il «Daily Mail» e il «Daily Mirror», il giornalismo popolare (nei temi come nel prezzo, all’epoca mezzo penny), antesignano dei supermarket tabloid. E quando la working class si ritrovò orfana dei piccoli privilegi legati all’essere l’aristocrazia operaia del reame che possedeva colonie in ogni parte del globo, la riduzione della razione di panem che le spettava venne compensata aumentando esponenzialmente la quota di circenses. Del resto, per titillare i sogni e incitare a guardare dal buco della serratura una monarchia risultava ideale, dal momento che, come si sa, i destini regali appassionano moltissimo anche il pubblico delle meno fiabesche repubbliche. Con l’avvento al potere della signora Thatcher, e la correlata sterzata neoliberista, che riduce l’intervento assistenziale pubblico e non risulta certo tenera con le fasce popolari, si incrementa ulteriormente il bisogno di incentivarne gli svaghi e le distrazioni rispetto alla scena pubblica di un Paese che fa da apripista alla finanziarizzazione dell’economia e alla deindustrializzazione. Sempre meno classe lavoratrice, e sempre più agglomerato atomizzato di precari e disoccupati, la «gente» anglosassone trova nella lettura dei tabloid e nella tv trash un rifugio parziale, il quale fa anche da solidissimo ancoraggio al populismo della nazione laboratorio della postdemocrazia. E il pettegolezzo, vista pure la sua utilità a fini di creazione del consenso elettorale, nell’età postmoderna si fa così direttamente gossipcrazia. Gli spin doctors, esperti di quella che l’anglista Roberto Bertinetti chiama la «manipolazione democratica», finiscono quindi per fare a gara nell’accreditarsi presso Murdoch, il potentissimo tycoon globale della stampa gossipara. Il magnate di origini australiane, populista convinto anche per ragioni di avversione personale nei confronti delle élites dell’antica madrepatria colonialista (da lui considerate spocchiose ed esangui), si erge allora, grazie alla potenza di fuoco dei suoi media (a partire dal vendutissimo Sun), ad attore diretto della politica inglese, appoggiando prima Tony Blair e poi David Cameron, con gli esiti che sono poi stati sotto gli occhi di tutti.

Proprio in queste ore, il figlio James ha annunciato la chiusura del domenicale da 3 milioni di copie nell’occhio del ciclone, il cui ex direttore, arrestato ieri per questa squallida faccenda, Andrew Coulson, ha rivestito il ruolo, guarda un po’, di portavoce del premier conservatore in carica, a conferma delle sliding doors che intercorrono tra la comunicazione politica e il giornalismo dei basic instincts nella postdemocratica Gran Bretagna dei nostri giorni. Dove i lettori di tabloid, la cui fiducia è stata tradita, come scriveva su queste colonne Bill Emmott, coincidono con altrettanti elettori, di fronte ai cui comportamenti di voto la teoria politica liberale interessata alla qualità della democrazia contemporanea non può non porsi, con la giusta dose di preoccupazione, alcuni quesiti.




Schrank  -The Indipendent




Dave Brown -The Indipendent
https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhp2c6pzk91dK-B30zWj0vW_9tKCaXMRuSnp4x2ethYsj0jI18aB743S0J3irvV_YH511vQVy70XNyBTS4PisZJIuhQXwZrzT5eBAQ-Jh7jMR47hRKc4rgcnmrnYLlgv1TXbVbzFua3eac/s1600/murdoch+intercettazioni+telefoniche_dave+brown.jpg
Rebekah Brooks
Dave Brown -The Indipendent


Rupert Murdoch ha quattro figlie, ma c'è chi dice che ne abbia una quinta: Rebekah Brooks, l'amministratore delegato di News International al centro della bufera sulle intercettazioni del tabloid News of the World, pupilla e confidente del magnate australiano. Quarantatrè anni, una cascata di riccioli rosso fiamma, Rebekah è una tenace self made woman del Cheshire che da segretaria di un piccolo giornale di provincia nel 2009 è arrivata ai vertici di uno dei gruppi editoriali più potenti del mondo.




http://i.dailymail.co.uk/img/cartoons/mac/2011/07/07072011.jpg
Mac Cartoons
 07 July 2011
A huge phone hacking scandal has surrounded The News of the World newspaper.
“We’re not fired yet, but I’ve just hacked into Rupert Murdoch’s phone and we’re about to be.”

http://i.dailymail.co.uk/img/cartoons/mac/2011/07/08072011.jpg


Mac Cartoons
08 July 2011
News International Newspapers have announced that they are closing the News of the World.





News of the World phone hacking
By Jimmy Margulies, The Record of Hackensack, NJ - 7/8/2011
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    The ancient mariner
    Chris Riddell on the choppy waters facing David Cameron
    Chris Riddell
    guardian.co.uk, Sunday 10 July 2011




Schrank  -The Indipendent


Murdophone
Paride Puglia

 Le notizie:
http://www.guardian.co.uk/media/newsoftheworld
GB, lo scandalo delle intercettazioni Murdoch chiude "News of the World"


Nota : i due protagonisti
Rebekah Wade and Andy Coulson
Rebekah Wade and Andy Coulson at a party at Matthew Freud's home in 2004. Photograph: Dave M Benett/Getty Images

venerdì 29 aprile 2011

Montalbano ...è un no-global!?

https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjUAa1XvW7gpySfIFzgfZOIcjuSErstesdeA6OJL3PEUHuHpC48idoN7sw5otpk8K4143XwXeftzUVZ0YvehS558dpiHRx5by0rbFrNw9PbEMkmz0c3_d-XpqRVPwE6zy1T0I99tsm37Vg/s500/Montalbano.jpg
RealitiScio'- PORTOS Comic strip
Etichette: Commissario Montalbano, responsabili, Senatore Cardiello


«nella puntata di ieri il personaggio di zingaretti ha sparlato degli agenti»
I Responsabili contro Montalbano
«È no-global: offende i poliziotti del G8»
Il senatore Cardiello presenta un'interrogazione
sulla serie tv: «Commissario? No, subcomandante»

Franco Cardiello, senatore di Coesione Nazionale (gruppo Responsabili) dichiara guerra al commissario Montalbano. Cardiello si dice allibito per un presunto atteggiamento «no-global» del più famoso poliziotto della tv italiana. «Ho deciso di presentare un'interrogazione parlamentare - argomenta il parlamentare in una nota - su quanto proposto ieri dalla serie televisiva, che non può che lasciare allibiti». All'inizio della puntata (tra l'altro una replica) il commissario «ma forse sarebbe meglio chiamarlo 'subcomandante'», puntualizza, «si è lasciato andare in una durissima invettiva contro i poliziotti del G8 di Genova dicendo addirittura di vergognarsi di far parte della polizia e di essere pronto a dimettersi».

«INFLUENZA I MAGISTRATI» - Cardiello, a quel punto, è saltato sulla poltrona: «Sono parole offensive ed oltraggiose verso quei ragazzi che proprio a Genova sono stati in prima fila per tutelare l'ordine e la legalità contro quei teppisti no-global e black block che misero a ferro e fuoco la città». Il senatore inoltre ricorda che è ancora in corso il processo agli agenti e ai vertici della polizia dinanzi alla Corte di Cassazione (in appello sono state confermate molte condanne, ndr), e quindi «le parole di Montalbano sono ancora più gravi. Quasi a voler influenzare le decisioni dei magistrati». L'ultimo attacco è alla Rai che, rimandando in onda questa puntata no-global, avrebbe fornito «un pessimo servizio pubblico ed una propaganda sovversiva a spese degli abbonati». Ora toccherà al governo difendere - o punire - il commissario-subcomandante catodico.
Alessandro Chetta
27 aprile 2011

Peccato che la trasmissione  su Raiuno, dell’episodio “Il giro di boa” fosse una replica, trasmessa per la prima volta nel 2005, e lo scrittore Camilleri pubblicò il libro addirittura nel 2003 in tempi assai lontani dai nostri giorni. Questi giovani 'Responsabili' scalpitano e si mettono in mostra ogni giorno in attesa del 'meritato premio' o meglio 'poltrona' promessa... questo senatore potrebbe persino diventare sottosegretario della cultura. 
Vien da piangere ...ma meglio ridere con l'articolo di Nadia qui sotto:

Il Cardiello e il Royal Wedding
Giovedì 28 Aprile
di Nadia Redoglia

I Responsabili contro Montalbano «E' no-global: offende i poliziotti del G8» (Corriere del Mezzogiorno 28 aprile 2011)
"Sto crescenno no bello Cardiello quanta cose che l'aggia 'mparà!..." Così potrebbero intonare i "responsabili" colleghi del senatore che ha avuto 'sta bella pensata. Se l'è presa col commissario di Vigata, reo d'aver espresso le sue considerazioni sull'operato delle fdo nella "caserma-macelleria" di Bolzaneto. Il senatore, dato che è in corso il giudizio di Cassazione -in appello sono già state confermate molte condanne- teme che i giudici si facciano influenzare: roba che non verrebbe in mente manco a sceneggiatore di soap opera. E, infatti, il commissario è il Montalbano di Camilleri, plurireplicato. La prima volta andò nel 2005.
Confidiamo che in occasione del Royal Wedding in diretta, qualcuno lo avverta che:
a) WC sono i monogrammi degli sposi, prima che insulti qualche nostro corrispondente che continua a riprendere le porte dei cessi
b) non urli all'incidente diplomatico, quando sarà chiamata Pippa la damigella d'onore: è il vezzeggiativo della sorella della sposa.
(Nuova Società)

mercoledì 20 aprile 2011

I 4 DELL'APOCALISSE, caricature di Portos - 17 aprile 2011

 ******
I 4 DELL'APOCALISSE, caricature di Portos - 17 aprile
appendice alla settimana in vignette: 11 - 18 aprile 2011


EMMA MARCEGAGLIA

   La solitudine dei redditi primi: la Presidente di Confindustria ha denunciato
il vergognoso abbandono, da parte delle Istituzioni, degli imprenditori italiani.
Per solidarietà con gli industriali, il nostro più importante quotidiano finanziario dovrebbe addirittura cambiare nome
e diventare Il Solo 24 ore. Il Ministro dell’Interno Maroni ha provato ad avanzare una proposta interessante, per interrompere quest’avvilente isolamento: convogliare
i migranti dall’affollata Lampedusa alle ville dei nostri principali manager, i cui parchi potrebbero trasformarsi in dei centri d’accoglienza ideali. Sarebbero una bella compagnia per i poveri imprenditori.
La proposta, purtroppo, non ha suscitato il consenso unanime che ci si aspettava. L’Amministratore Delegato SergioMarchionne s’è dichiarato d’accordo con l’amaro sfogo di Emma Marcegaglia: “Anche qui in Fiat ci sentiamo soli, molto soli… non siamo fatti oggetto della minima attenzione… figuratevi che nessuno ci ha avvertito che pure la Chrysler produceva automobili, sennò non ne avremmo mai rilevato il 30%... noi credevamo che Chrysler fosse una marca di spumante…”. L’estate si avvicina e noi ci sentiamo di dire una sola cosa ai nostri lettori: non abbandonate gli industriali sulle statali.
UGO SPOSETTI

   Esistono grandi valori ideali intorno ai quali, al di là del partito d’appartenenza e delle tante polemiche, i nostri politici si compattano immediatamente: ad esempio, i soldi pubblici.
Di fronte alla sovvenzione, si stringono a coorte e son pronti alla morte ( l’Italia pagò!).
L’onorevole del Pd Ugo Sposetti ha proposto, suscitando un’autentica ola in Parlamento, l’aumento di 185 milioni annuali delle sovvenzioni pubbliche ai Partiti, una decisione che certamente susciterà l’entusiasmo popolare, in questo momento di crisi.
La somma sarà destinata alle “Fondazioni culturali” delle varie formazioni politiche: è risaputo, del resto, quanto siano febbricitanti e insaziabili le esigenze culturali di La Russa, di Scilipoti, di Gasparri e di Di Pietro, che recentemente, non a caso, ha pure rinnovato il proprio abbonamento a Zagor.
In fatto di finanziamento pubblico, com’è stato giustamente sottolineato dagli osservatori più attenti, quello proposto dal tesoriere Sposetti è il cosiddetto modello alla tedesca e consiste in questo: una volta presi i soldi, si scappa a bordo di una Mercedes ( tutta un’altra cosa rispetto al modello alla francese dove, al massimo, puoi scappare a bordo di una Renault).


 PIPPO BAUDO

   Doveva essere un programma sull’Unità, alla fine invece hanno dovuto separarli. Che amarezza, che senso d’abbattimento. Durante la realizzazione di Centocinquanta,
la trasmissione di Raiuno per celebrare il prestigioso compleanno nazionale, Baudo, dopo una breve lite, avrebbe sputato in direzione dell’autore Claudio Donat Cattin, peraltro senza prenderlo, episodio questo che conferma una convinzione diffusa: Pippo in televisione non fa più centro da anni. Questa incresciosa vicenda salivare testimonia l’escalation d’aggressività che contraddistingue l’Italia in questo tormentato periodo: oltre ai calciatori e agli ospiti dei talk show, anche i rappresentanti delle Istituzioni si mandano ormai di continuo a quel paese e si prendono a mazzate.
Se il Presidente della Repubblica dovesse aprire il discorso di fine anno alla Nazione, con uno “Statemi bene a sentire, cornutacci…”, sarebbe il segno inconfutabile di un degrado inarrestabile. Per quanto riguarda l’impreciso scaracchio di Baudo, su cui attualmente sta indagando l’Espettorato del Lavoro, si tratta di un avvenimento talmente squallido che lo stesso Bruno Vespa si è rifiutato di ricostruirlo con uno dei suoi bei plastici.



ANGIOLINO ALFANO

   Nel corso della settimana, il Presidente del Consiglio lo ha indicato come suo possibile erede al soglio di Palazzo Chigi. Certo, dopo un Premier vivace e poliedrico come Silvio Berlusconi, Alfano potrebbe sembrare agli elettori di centrodestra una figura minore: un Premier di consolazione, diciamo. La scelta avrebbe suscitato un certo scontento tra gli altri possibili delfini, da Cicchitto alla Santanché. Gianni Letta, ad esempio, si sarebbe lamentato con Bonaiuti, dicendo “Toccava a me! Non c’è più Giustizia!” senza rendersi conto che è stato proprio questo obiettivo - centrato grazie alle numerose riforme di Angiolino, dal processo breve al bavaglio per le intercettazioni - ad aver spinto Silvio a sceglierlo. Nessun Ministro più di quello di Grazia e Giustizia ha, infatti, frecce al proprio arco per ingraziarsi Berlusconi: Mariastella Gemini, in extremis, aveva proposto un enorme toboga che, dal piazzale della Sapienza di Roma, convogliasse
le studentesse più procaci verso Palazzo Grazioli
ma il progetto, pur affascinante, è apparso subito di difficile realizzazione, per colpa delle solite, intollerabili lentezze burocratiche che affliggono il nostro Paese.

https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjgMGUbqGZZQ6NUh2vEGhHY8jDGlXl-OeaQkfUi3Yg7hkXqyD4FPrIBOGDZ3rOBe3gk9XDCFLm6SMbhQQJhyxzeQ5v1CHiaZ9H1-HDmM-PO_c93767W7553u2cfojTj-tYyYaeuWRg1vFU/s1600/fany.big_smile.png https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjgMGUbqGZZQ6NUh2vEGhHY8jDGlXl-OeaQkfUi3Yg7hkXqyD4FPrIBOGDZ3rOBe3gk9XDCFLm6SMbhQQJhyxzeQ5v1CHiaZ9H1-HDmM-PO_c93767W7553u2cfojTj-tYyYaeuWRg1vFU/s1600/fany.big_smile.pngTratti da Il Misfatto  Inserto di satira e maldicenze
de Il Fatto Quotidiano  http://www.ilmisfatto.it/

Disegni di Disegni di Portos
e
               Testi satirici di Marco Presta.

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Sempre da Misfatto
RISVEGLI E PRONTO SOCCORSO                                                           Testo di Stefano Ferrante

   “Sono tutti in osservazione dal 1999, ma non riusciamo ancora a spiegare il mistero, qual è l’interconnessione tra lo stato di salute dei pazienti”. Il professor Trimanzi, direttore del Centro di studio sul Mutuo Soccorso Precadaverico del Sant’Ondigonda Hospital di Busto Arsizio spiega: “Vogliamo capire perché ogni volta che per quel paziente là, Silvio B. , sembra finita, qualcuno degli altri intorno a lui fa qualcosa che lo tira su”. “In particolare” aggiunge in dottor Herzeneimhof, considerato l’erede di Oliver Sacks “sono i pazienti comatosi della sala Pd, quelli che hanno i maggiori effetti terapeutici su quello che noi definiamo Impunito Precadavere Dominante. L’altro giorno stavamo per staccargli la spina. Silvio B. gridava nel sonno: “Rubyyy, Ghediniii, San Vittore nooo”. Poi è sprofondato in un coma profondissimo, sembrava non ci fosse niente da fare e invece è successo ancora. Si sono destati i soliti e lui si è ripreso”. “Il primo a prendere l’iniziativa è stato questo qui, Walter V.” racconta il professor Trimanzi “un mese fa stavamo quasi per espiantargli gli organi, ma poi ha iniziato ad alternare il coma con stati di veglia confusionale, in cui diceva di essere il premier ombra, chiedeva una telecamera come un tossico in astinenza si rivolge al Sert. All’aggravarsi di Silvio B. è stato il primo a risvegliarsi, con il sardo che non parla mai, Beppe Pis. della sala Pd-l. Insieme hanno scritto una lettera al Corriere della sera per proporre un governo con tutti dentro. E’ la certificazione che i due hanno riportato danni permanenti, una prova che ha fatto migliorare subito i parametri clinici di Silvio”. Herzeneimof lo interrompe: “Decisivo è stato il risveglio di Luciano Viol. Quando ha urlato “Magistrati boia!!!” Silvio B. è uscito dal coma, ha nominato un altro sottosegretario e annunciato la legge sulle torture ai giudici politicizzati”. L’equipe che segue il progetto, finanziato anche dalla Nasa, sta studiando le parole chiave che rianimano l’arzillo Impunito: “Quelle più efficaci” precisa Trimanzi “sono state Bicamerale, Riforme e Federalismo. Le ha inventate il paziente in fondo, Massimo D’A., che ogni tanto nel coma sembra sogni di giocare a Risiko, di fare l’ammiraglio. Per ora dorme, ma se Silvio peggiora ci aspettiamo qualche iniziativa. Pensi, l’altro giorno Berlusconi lo ha anche citato mentre, durante una fase di coscienza, sconsigliava ai giovani di farsi crescere la barba, perché nasconde il volto.
“Meglio i baffetti” ha detto l’Impunito “dietro ci può essere un vecchio amico”.
 Testo di Stefano Ferrante

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