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domenica 3 marzo 2013

28 febbraio 2013 - ore 20 Joseph Ratzinger non è più Papa




28 febbraio 2013 - ore 20
Castel Gandolfo 28 febbraio 2013 ore 20,00: Joseph Ratzinger non è più Papa
Gianfranco Uber
 

Alle 20 del 28 febbraio Benedetto XVI abbandona il pontificato per assumere l'inedita qualifica di "papa emerito".
Si ritirerà nella residenza di Castel Gandolfo per qualche mese prima di entrare in un monastero in Vaticano.
A 85 anni, Joseph Ratzinger ha annunciato l'11 febbraio di essere troppo stanco per svolgere i suoi compiti in una chiesa alle prese con le contestazioni interne, varie questioni etiche e scandali. La santa sede resterà vacante finché i cardinali riuniti in conclave avranno scelto il suo successore.


The Stairlift to Heaven
David Rowe - Australia





Matteo Bertelli


Papal Divestment
By Pat Bagley, Salt Lake Tribune - 2/28/2013


 Jorge Restrepo (Colombia)



fonte




Pope leaves Vatican snake pit.
Jean Gouders
... 01 Mar 2013



Dalcio




PORTOS / Franco Portinari


Giannelli



domenica 3 marzo 2013
MOTU PROPRIO
Non credo si possa mettere in discussione l'importanza storica dell'abdicazione di un Papa ma continuo a non condividere l'esagerata esaltazione della ricchezza e della potenza. E' vero che i lustrini attirano sempre ma ci pensate quanta simpatia avrebbe raccolto se avesse percorso il suo viaggio di commiato su una carrozzella o, ancora meglio, su un asinello?
Gianfranco Uber







Shoe Cabinet in Vatican
By Petar Pismestrovic, Kleine Zeitung, Austria - 3/1/2013





EVANS
Auckland, New Zealand
 COLOR POPE BENEDICT RETIRES VATICAN SHOES CHURCH




Pope Goodbye
 By Cardow, The Ottawa Citizen - 2/26/2013





Benedict XVI ‏@Pontifex
Feb. 28, 2013
Grazie per il vostro amore e il vostro sostegno. Possiate sperimentare sempre la gioia di mettere Cristo al centro della vostra vita.

Links:

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Le vignette di Papa Benedetto XVI di Cartoon Movement


FANY-BLOG (1° parte)

FANY-BLOG (2° parte)




venerdì 21 settembre 2012

Intouchables 2 di Charlie Hebdo

fonte


Pour calmer le jeu après le film Innocence of muslims, Charlie annonce avant tout le monde la sortie d'Intouchables 2! Également dans le journal, les paradis fiscaux de Bernard Arnault, les religieux qui s'engagent pour le mariage homo, et la presse lèche-cul qui remplace la presse d'opinion. Dès demain en kiosques!

Provocazione, opportunismo?
questa è la risposta dei redattori di Charlie Hebdo

De l’opportunisme de Charlie
Posted on 20 Septembre 2012

Du “coup de pub” au “plan marketting” en passant par les “vendeurs de papier”, nombre de nos confrères se complaisent à spéculer sur les ventes supposées du numéro de cette semaine de Charlie Hebdo pour en supposer l’opportunisme, tout en pensant sans doute quant à eux bosser pour des boîtes philanthropiques aux actionnaires humanistes.

Nous leur rappelons que Charlie Hebdo ne fait partie d’aucun empire financier, et que notre petite équipe se consacre depuis vingt ans à faire exister à nos risques et périls une presse libre et indépendante qui publie ce qu’on ne peut pas lire ailleurs.

Si les dessinateurs et auteurs de Charlie avaient couru après l’argent, ils n’auraient pas fait Charlie Hebdo, ils auraient fait Closer, de la pub, des suppléments immobilier et des numéros “spécial sexe”, tout ce qui se fait dans les journaux grand public et grosses ventes… en soutenant, bien sûr, la presse d’opinion et la liberté d’expression.(font)

L'antefatto:
Il nuovo numero del settimanale satirico Charlie Hebdo di mercoledì 19 settembre è sulla violenza legata alla pellicola anti-islamica ( Innocence di musulmani ) e pubblica nuove caricature di Maometto. Il settimanale non è nuovo a tutto ciò dopo la pubblicazione delle vignette danesi nel 2006, il numero "Sharia Hebdo" nel 2011 e l'incendio dei locali.
La copertina fa la parodia al film francese Untouchables/Intoccabili (Quasi amici in italiano),  selezionato martedì scorso a rappresentare la Francia agli Oscar, con protagonisti un rabbino ed un iman, ma le caricature considerate blasfeme sono in 4 pagina .
Riporto la notizia perchè penso come Luca Boschi nel suo bel post, pur essendo rispettosa di ogni religione:  "Chi disegna e fa umorismo deve sentirsi libero di toccare qualsiasi tema, alla faccia di qualsiasi politically correct di parte."



Oggi mi sento francese
Stéphane Charbonnier, il direttore della rivista che si firma Charb, ha dichiarato: ”Se si comincia a dire, visto che 250 esaltati hanno manifestato davanti all’ambasciata degli Stati Uniti, che bisogna posticipare o non pubblicare queste vignette, significa che sono loro a dettare legge in Francia”. ”Se si comincia a dire che non si può disegnare Maometto, alla fine non si potranno più disegnare islamici. E poi, cosa non si potrà disegnare? I maiali, i cani? Non si potranno più disegnare esseri umani”, si è chiesto Charb, “Alla fine si venderanno 16 pagine bianche di Charlie Hebdo”. “Se si comincia dire ‘ho paura’, è finita, si finisce di fare i giornali, di fare polemica, si ferma la libertà di stampa”.

Ci sentiamo di condividere queste parole, perché l’autocensura verso la critica alla religione, alla satira e all’ironia più blanda diventa alla lunga pericolosa, generando un circolo vizioso. Si finisce per comprimere in maniera inaccettabile la libertà di espressione. Sotto il ricatto delle sensibilità ‘offese’ di estremisti, che accampano sempre più pretese e ostentano comportamenti intimidatori e violenti.
Per questo tutelare il sacro garantendo privilegi speciali alle confessioni religiose è una soluzione che finisce per inasprire l’integralismo, piuttosto che disinnescarlo. Perché in questo modo le religioni finiscono per diventare ‘intoccabili’, soffocando qualsiasi possibilità di dibattito o di critica laica.
Fonte: UAAR
Paride Puglia

 
PORTOS / Franco Portinari


GAVA http://gavavenezia.blogspot.com/


VUKIC - vukicblog



risate a glutei stretti
fabiomagnasciutti



minaccia
fabiomagnasciutti  


charlie hebdomadaire - Marilena Nardi


nuditè - da Il Fatto Quotidiano - www.natangelo.it
Nota: Closer è la rivista francese che ha pubblicato le foto di Kate Middleton in topless

Due grandi cartoon di Chappatte del 2006:


Cartoon war 11/02/2006
Chappatte


Behind cartoon furor 11/02/2006
Chappatte

ed il nuovo cartoon 2012
 
© Chappatte (Switzerland)
"I disapprove of what you say, but I will defend to the death your right to say it" by Voltaire


I link:
MAOMETTO, STAR DI CHARLIE HEBDO di Luca Boschi
Francia: Charlie Hebdo pubblicherà altre caricature di Maometto
Charlie Hebdo, il giornale ribelle
fotogallery
Charlie Hebdo est-il une caricature de la liberté de la presse?di Damien Glez
French Humor Magazine Prints Provocative Muhammad Cartoons: When Will This Stop? by Forbes
"Charlie Hebdo" publie de nouvelles caricatures de Mahomet Le Huffpost
FIGURATIF – Représenter le prophète est-il vraiment interdit par le Coran ? Le Monde


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La terra di mezzo

The latest edition of Cartoons for the Classroom features two cartoons which use dying “Arab Spring” flowers to comment on the killing the U.S. Ambassador Christopher Stevens and three other Americans in an attack on the U.S. consulate in Libya. The attackers were part of a mob blaming America for a film they said insulted the Prophet Mohammad.
The cartoon above is by Chris Weyant, who draws political cartoons for The Hill, and is also a cartoonist for The New Yorker.

13/9/2012
La terra di mezzo

Piangere Chris Stevens significa riconoscersi nella porzione di umanità che abita la terra di mezzo. Quella striscia di civiltà che le perturbazioni dei fanatici rendono ogni giorno più sottile. E’ attraversata dai ponti su cui passeggia chi non si crogiola nell’ascolto ossessivo delle proprie ragioni, ma ha ancora voglia di comprendere quelle degli altri. Chris Stevens era un ambasciatore americano, portatore di interessi di parte. Ma sapeva l’arabo, ne aveva studiato i libri e le persone. In Libia aveva appoggiato la ribellione a Gheddafi, però non era un guerrafondaio né un nemico sprezzante. Basta guardare il video in cui si presenta alle popolazioni locali col ciuffo sbarazzino di un liceale e lo sguardo assorto di chi vuole servire a qualcosa e non solo a qualcuno.

I fanatici hanno un sesto senso nello scegliersi le vittime. Non se la prendono mai coi fanatici della trincea opposta, verso i quali nutrono anzi una sorta di macabro rispetto. Si accaniscono sugli abitanti della terra di mezzo. Sui Tarantelli, sui Biagi, sui Casalegno. Il loro nemico non è il finanziere senza scrupoli, ma il sindacalista che cerca di firmare un accordo. Non il pastore americano che brucia il Corano, ma l’ambasciatore che il Corano lo aveva letto e apprezzato. Ai fanatici la vita appare come un contrasto violento che non ammette le mezze tinte. Mentre la vita è proprio questo, un impasto di mezze tinte. Ed è l’incrocio fra i contrasti il nucleo della sua magia. Piangere Chris Stevens significa continuare a credere che la terra di mezzo sia il luogo più pericoloso del mondo, ma anche l’unico vivibile.
Massimo Gramellini


Nota : la vignetta Araba Sprung è di Chris Weyant (draws political cartoons for The Hill, and is also a cartoonist for The New Yorker by The Cagle Post)
The flower is a popular metaphor among cartoonists for the so-called Arab Spring, the name given to the revolutionary wave of demonstrations and protests occurring in the Arab world that began on 18 December 2010. On this level the cartoon is easy enough to understand: the extremist weed is choking the flower of revolution, while the fallen petal symbolizes the death of Ambassador Stevens. However, the title of the cartoon 'Arab Sprung' is less obvious. In fact, it's a play on 'Arab Spring' and the past participle of the verb 'to spring', which is 'sprung' (spring, sprang, sprung). The cartoonist seems to be saying that the Arab Spring is over.

giovedì 20 settembre 2012

Innocence of Muslims, il film che infiamma il mondo musulmano


 David Rowe

Innocence of Muslims, in italiano Innocenza dei musulmani (in origine Innocence of Bn Laden) è un film di carattere antislamico, considerato blasfemo dai musulmani, alcuni estratti del quale sono stati pubblicati su YouTube. Secondo uno dei consulenti alla realizzazione il film sarebbe stato proiettato per intero solo una volta, in un teatro preso in affitto a Hollywood, davanti a un pubblico di circa dieci persone. Il film sarebbe stato prodotto da Nakoula Basseley Nakoula, un cristiano copto.

La diffusione del lungometraggio ha innescato molte proteste di piazza in tanti paesi a maggioranza musulmana e non, persino in Australia e sarebbe stato alla base degli eventi violenti dell'11 settembre 2012 a Bengasi, culminati con l'attentato al consolato statunitense della città nel quale hanno perso la vita 4 funzionari americani, tra cui l'ambasciatore Christopher Stevens.


estremismo
David Rowe


Un imam salafista egiziano,  Ahmad Fouad Ashoush, ha lanciato una fatwa (avviso religioso) tramite un forum di Jihadisti, chiamando ad uccidere tutti i protagonisti del film americano che denigra l'islam e che ha incendiato il mondo arabo-musulmano, ha annunciato lunedì il centro americano di sorveglianza dei siti islamisti SITE.





Innocense of Muslims 
 By Emad Hajjaj, Jordan - 9/18/2012


Dangerous movie
 By Petar Pismestrovic, Kleine Zeitung, Austria - 9/17/2012

Arab Outrage
 By Cardow, The Ottawa Citizen - 9/19/2012


"AIMEZ-VOUS LES UNS LES AUTRES!" le pape s'adresse aux fondamentalistes qui (en Libye, en Egypte, en Tunisie... ) s'en prennent aux Etats-Unis.
Plantu 



FONDAMENTALISME: La page de L'EXPRESS de cette semaine:"MAIS POURQUOI TU VEUX TOUJOURS TE FAIRE PASSER POUR MOYENÂGEUX?"
Plantu 




The insult
Cecigian
Defend a religion with violence means insult and betray in its deepest meaning
 13 Sep 2012



Some like it hot
Cecigian
Religious fundamentalists have every incentive to keep up the protests against the film blasphemous, to increase their power over the people 19 Sep 2012


I really hope not
Lamberto Tomassini (Tomas)
... but someone would want this to happen. 15 Sep 2012


Anti-film
Sergei Tunin
Anti-film hysteria. 16 Sep 2012


Cinéma ...
Damien Glez


Brian di Nazareth
Franco Stivali


-LA BOMBA DE ACETATO
Angel Boligan


SERGIO STAINO


Ritorno al futuro
Tutta questa controversia per un film islamofobo , é ridicolo. Viviamo in un paese laico in cui è presa la libertà di pensiero e di espressione è scontato.Quando ho letto alcuni titoli di giornali sull'argomento, sono rimasto scosso, ma questo è il prezzo della libertà e nessuno mi ha costretto a comprare quello che non mi piace. I musulmani non hanno alcun obbligo di vedere il film blasfemo oppure leggere Charlie-Hebdo .Nessun paese straniero è costretto a guardare un film che non gli si addice e nessuno può arrogarsi il diritto di imporre la loro politica culturale negli Stati Uniti come in Francia! Tutto questo è drammatico e grottesco.
 Paride Puglia

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