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sabato 3 novembre 2012

Gae Aulenti

L'architettura è un mestiere da uomini ma ho sempre fatto finta di nulla
Gae Aulenti

Un omaggio a Gae Aulenti (sul Fatto ) di Marilena Nardi

La donna


(4/12/1927 - 1/11/2012)
“La Gae”
- questo il “nickname” con il quale gli amici la chiamavano - come tutti i grandi milanesi non era nata a Milano; c’era arrivata negli anni Cinquanta da Udine per studiare al Politecnico. Era stata allieva di Ernesto Nathan Rogers, uno dei padri della Torre Velasca, il nuovo emblema della città sforzesca che si preparava agli anni del boom economico.
«Rogers mi ha insegnato che l'architetto è in primo luogo un intellettuale. E poi mi ha trasmesso l'importanza di uno sguardo internazionale: per me era fondamentale partire per Buenos Aires e prendermi il tempo per passare dalla Bolivia di Che Guevara, conoscere Parigi significava conoscere l'Europa eccetera... Non mi sono mai fermata».

Architetto di fama mondiale, Gae Aulenti lavora in un' estensiva gamma di aree creative fra cui si trovano il design industriale, l' interior design e l' urbanistica.

Nata a Palazzolo della Stella, nelle vicinanze di Udine, Italia, si è laureata in architettura al Politecnico di Milano nel 1954, e ha aperto il proprio studio a Milano.

Lo stile

 L'educazione all'arte viene dai genitori? «I miei genitori mi hanno insegnato a formarmi una personalità autonoma: lo stacco dal Sud al Nord, per loro, è stato importantissimo. Io avevo delle visioni artistiche, tra virgolette, però c'era l'Italia distrutta e l'architettura era il settore in cui si poteva intervenire. Sa, vedere le macerie ancora oggi mi è insopportabile»
 «Non si può fare la stessa cosa a San Francisco o a Parigi. Quel che conta è il contesto fisico e concettuale, per questo mi serve un lavoro analitico molto attento, prima di progettare: studiare la storia, la letteratura, la geografia, persino la poesia e la filosofia... Bisogna inventarsi le soluzioni volta per volta e i libri aiutano. Poi viene la sintesi, infine la parte profetica: la capacità di costruire cose che durino nel futuro. Se l'architettura si butta via, diventa un cumulo di macerie».

Le opere 

Fra i suoi progetti di architettura più importanti si trovano:
- La trasformazione della Gare d' Orsay del diciannovesimo secolo nel Musée d' Orsay (1980 - 1986, Parigi, Francia).
- La creazione del Musée National d' Art Moderne al Centre Pompidou (1982 - 1985, Parigi, Francia).
- Il design del Palazzo Grassi di Venezia (1985, Venezia, Italia).
- Il Museu Nacional d' Art de Catalunya (1985, Barcelona, Spagna).
- La direzione dei restauri e della trasformazione delle Scuderie Papali (1999, Roma, Italia).
- L' Asian Art Museum of San Francisco (1997 - 2001, San Francisco, Stati Uniti).



Parte di un gruppo di giovani influenzati dal pensiero di Ernesto Rogers ha lavorato per le rivista Casabella dal 1955 al 1965 come art director, partecipando nel frattempo ad interessanti movimenti artistici dediti alla promozione dell' innovazione e dell' originalità. Dal 1960 al 1962 ha insegnato all' Università di Venezia. Dal 1964 al 1967 al Politecnico di Milano.

Nel 1966 si è associata all' industria produttrice di macchinari informatici Olivetti per la quale ha creato degli showroom fra cui Olivetti Shop (1966, Parigi, Francia). Nel 1968 si è associata con l' industria produttrice di automobili Fiat per la quale ha disegnato allestimenti, stand, e showroom. Fra gli shoroom si trovano quello di Zurigo (1969 - 1970, Zurigo, Svizzera), quello di Bruxel (1970, Bruxel, Belgio), e quello di Torino (1970, Torino, Italia).

Nel 1963 ha iniziato a lavorare come designer industriale per la ditta Zanotta, e circa nello stesso periodo ha creato le originali lampade Pipistrello per il produttore Martinelli Luce.

Nel 1974 Gae Aulenti ha progettato il proprio ufficio e il proprio appartamento a Milano; nel 1975 la propria casa di villeggiatura, una stupenda casa di campagna vicino ad Assisi, Umbria, Italia.

Nel 1985 ha cominciato a lavorare per la ditta Iguzzini Illuminazione creando un sistema di illuminazione per il Palazzo Grassi di Venezia chiamato il sistema Cestello. In seguito ha continuato ad elaborare il processo industriale del sistema di illuminazione con la compagnia. Ha usato poi il sistema Cestello in molti lavori di design per musei.
Il museo di arte asiatica di San Francisco. (AP Photo/Eric Risberg)

Nello stesso anno ha completato la progettazione del Musée National d' Art Moderne al Centre Pompidou (1982 - 1985, Parigi, Francia), e del Museu Nacional d' Art de Catalunya (1985, Barcellona, Spagna).

Nel 1986 ha completato la trasformazione della Gare d' Orsay, una tipica stazione della metropolitana francese del diciannovesimo secolo, nel Musée d' Orsay (1980 - 1986, Parigi, Francia).
1990 - Firenze: Ingresso alla stazione di Santa Maria Novella dal piazzale Montelungo
1996/2003 - San Francisco: Museo d'arte asiatica (Asian Art Museum) 1999 - la direzione dei lavori di restauro delle Scuderie Papali del Quirinale a Roma
1999 - Venezia: Ricostruzione del Teatro La Fenice
2000 - la trasformazione di alcuni spazi di Villa Menafoglio Litta Panza di Biumo in luoghi espositivi
2003/05 - Torino: ristrutturazione del Palavela per le Olimpiadi invernali Torino 2006
2003 - Ferrara: restauro del Castello Estense
2005 - Gubbio: risistemazione piazza S. Giovanni
2006 - Istituto di cultura italiano, Tokyo
2008 - Impianto di termovalorizzazione dei rifiuti di Forlì
2011/02 - Perugia: ristrutturazione e ampliamento dell'Aeroporto San Francesco d'Assisi
2012 - Potenza: restyling di Piazza Mario Pagano
2012 - Palermo: Palazzo Branciforte, restauro e trasformazione in polo culturale polifunzionale

Molti i premi e i riconoscimenti che ha ottenuto fra cui la Legion d'Honneur della Repubblica francese, il premio speciale per la Cultura della Repubblica Italiana e il titolo di commandeur dans l'ordre des Artes et des Lettres. Fra i ruoli che ha ricoperto quello di presidente dell'Accademia di Belle arti di Brera. Divorziata, lascia una figlia.
Teatro
Collaborò anche con importanti registi teatrali come Luca Ronconi, realizzando scenografie e allestimenti.

link:
www.iguzzini.com
www.zanotta.it
www.artemide.it
www.martinelliluce.it
www.knoll.com
www.fiat.it
www.olivetti.it
www.musee-orsay.fr
www.asianart.org
http://www.gaeaulenti.it/
Parigi, il Museo d'Orsay progettato da Gae Aulenti video


(Lia Celi)
Morta Gae Aulenti. San Pietro: «Pronto Capo? Qui ci sarebbe un altro Grande Architetto...»

Acido Lattico
E' morta Gae Aulenti, l'architetto più usato nei cruciverba. ( Cattive Maniere (NEW Fan Page))





Modificato


mon point de vue préféré de Paris depuis l'un des plus beaux musées ...
laria Flatone — presso Musée d'Orsay (officiel).



Musée d'Orsay (officiel)


Guy Cogeval, Président des musées d’Orsay et de l’Orangerie, les personnels des musées, auxquels se joint Michel Laclotte ont la tristesse de vous faire part du décès de madame Gaetana Aulenti, dite Gae Aulenti, architecte d’intérieur et th
éoricienne d’architecture qui s’est éteinte à Milan le 31 octobre 2012 à l’âge de 84 ans.

Nous lui devons entre 1984 et 1986 la rénovation du musée d’Orsay, inauguré dans sa forme initiale à la fin de l’année 1986.

Grande dame du design italien, elle fut rédactrice en chef du magazine "Casabella" de 1955 à 1965 et créa un certain nombre de meubles tels la "table basse à quatre roues" et la lampe "Pipistrello", modèles emblématiques du design industriel italien.
Outre les réaménagements du Centre national d’art et de culture Georges Pompidou et du Palazzo Grassi à Venise, elle s’est vu confier à l’initiative de Michel Laclotte l’aménagement intérieur du musée d’Orsay. Elle réhabilita ensuite le Palais national de Montjuic à Barcelone. Parmi ses projets les plus récents, on compte l’aménagement des Écuries papales au Quirinal à Rome (1999), de la place de la gare Cadorna à Milan (2000), et la création de l’Institut italien de culture à Tokyo (2006).
Avec un regard toujours ouvert vers l’avenir, elle aimait citer T.S. Eliot en disant que "La tradition ne s'hérite pas ; elle se conquiert".

La trace laissée par Gae Aulenti au musée d’Orsay est impérissable. Bien que récemment transformée, la galerie impressionniste du musée conserve la physionomie originelle que lui avait donnée Gae Aulenti. La répartition respectée des collections dans la grande galerie de sculpture demeure et restera inchangée.
Le musée d’Orsay conservera à jamais le souvenir de l’immense talent de Gae Aulenti qui sut apporter une contribution essentielle à la transformation de la gare d’Orsay en musée.

Photo extraite du film 'Orsay de Bruno Ulmer
© Ladybirds Films - Musée d'Orsay - Arte France - 2011

lunedì 17 settembre 2012

Il Louvre e la Vela di Bellini e Ricciotti

On September 18th 2012, at the presence of President François Hollande, the new Department of Islamic Arts at Louvre designed by Mario Bellini will open.
 More information available at:
http://www.louvre.fr/le-nouveau-departement-des-arts-de-l-islam

Particolare della copertura  e della facciata  in vetro: sullo sfondo il fronte settecentesco della Cour Visconti

Un nuovo capitolo nella storia del Museo del Louvre. A scriverlo,  è l'architetto italiano Mario Bellini insieme al collega francese Rudy Ricciotti. L’ampliamento, di quasi 4.600 mq, ospiterà il dipartimento dell’Arte Islamica. Sarà inaugurato il 18 settembre alla presenza del presidente francese François Hollande ed aperto al pubblico il 22settembre.
 L’occasione è la realizzazione della sezione delle Arti Islamiche, all’interno della settecentesca Corte Visconti, disegnata dall’italiano Mario Bellini insieme al francese Rudy Ricciotti. L’elemento chiave del progetto, è una grande copertura semitrasparente, un'architettura elegante e leggera, una membrana attiva formata da migliaia di scaglie triangolari stratificate con maglie di metallo dorate ed argentee, un' ALA DI LIBELLULA come ama definirla lo stesso Bellini.

Gli autori hanno voluto ricostruire un’atmosfera, fatta di luci filtrate, “veli” sovrapposti che attenuino la percezione dell’esterno, suggerendo scorci e punti di vista sempre diversi, capaci di evocare mondi apparentemente lontani. Il risultato è un “foulard” sospeso nel vento (definizione di Ricciotti).

La grande copertura che ospita la nuova sezione del celebre museo parigino.
 L’intervento occupa la Cour Visconti. Come far convivere la modernità del nuovo con le vecchie facciate settecentesche del cortile Visconti? La soluzione di Bellini è stata questa struttura che sembra ondeggiare nell’aria, leggera e trasparente, che permette di guardare e di essere visti dal resto del museo. «Si vede come attraverso un’ala di libellula»; tutto è stato studiato perché entri abbastanza luce per poter apprezzare le opere e non troppa per poterle rovinare.


Tre piani e 4.600 metri quadrati di nuovi spazi espositivi accoglieranno la favolosa collezione di Arti dell’Islam, che finora si vedeva poco, perché non  c'era sufficiente spazio espositivo.
Oltre al cotrtile, il resto, un secondo piano e un terzo per i servizi, si sviluppano sottoterra. E qui c’è stata anche una grande sfida tecnica, perché si sono dovute abbassare di otto metri, le fondamenta del palazzo, con la Senna a due passi.

«La vela disegnata dagli architetti Mario Bellini e Rudy Ricciotti non è un' aberrazione, corrisponde alla storia di questo luogo". Dedicare nuove sale alle arti islamiche è una risposta al cosiddetto "scontro delle civiltà? È una delle prime iniziative che ho chiesto di lanciare quando l' allora presidente Chirac mi nominò, nel 2001. Era qualche mese prima dell' 11 settembre, ma già mi sembrava una priorità dissipare l' ignoranza che esiste sul mondo dell' Islam. Il Louvre ha oltre 18 mila opere, dal VII secolo fino al XIX secolo, dalla Spagna all' India. È un cantiere inedito».
Henri Loyrette

Notevoli i costi, il totale dei lavori è pari a circa 98 milioni di euro ma solo 1,5 è stato versato dalle casse del museo; la Francia ne ha messi 31 ed il resto, la maggior parte della somma, è stata donata  da mecenati e Stati stranieri tra cui Marocco, il Kuwait, l’Oman e l’Azerbaigian. Il privato più generoso (17 milioni), è la fondazione del principe Alwaleed Bin Talal Bin Abdulaziz Alsaud, della famiglia reale saudita.
Tutte le informazioni sul nuovo dipartimento dell' Arte dell' Islam, architettura , cantiere, collezioni, mecenati sul sito del Louvre QUI
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Foto di Raffaele Cipolletta, architetto dello staff di  Mario Bellini.

Fonti:
Press Conference, Presentation of Department of Islamic Arts, Louvre, 4th January 2012
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PS: in edicola Interni Magazine 623
Luglio-Agosto 2012
“La difficoltà maggiore per l’architetto è quella di emozionare e dare significato, nascondendo l’immenso sforzo progettuale e costruttivo che sta dietro all’opera”. Poche parole che sintetizzano la sfida che sta dietro a ogni progetto. A pronunciarle è Mario Bellini, protagonista delle monografia di questo numero.

la copertina


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