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venerdì 3 dicembre 2010

Wikileaks vignette (prima parte)

uber
Riporto la bella vignetta di Uber disegnata per commentare la fine del G8 in Canada che ben rappresenta il bel clima  di amicizia tra i vari rappresentati politici.
Ora è tutto da rifare dopo la pubblicazione delle prime notizie di Wikileaks,
tutti i rapporti diplomatici sono da ridefinire.
Oggi sentivo in un intervista l'ambasciatore americano che diceva: "Che credibilità posso avere in un colloquio ufficiale!"

Le vignette sono tantissime le raggrupperò in varie riprese


WIKILEAKS SECONDA PUNTATA

Mentre le prime rivelazioni di WIKILEAKS di circa un mese orsono rivelavano effettivamente aspetti molto scomodi per la politica estera americana e per le cose sporche che ogni guerra  tende a nascondere,  sbaglierò ma quelle di questa tornata mi sembrano tanto scontate da sospettare sulla reale "fuga" di notizie.  Condite con un po' di gossip, quasi innocente rispetto a quanto normalmente possiamo leggere sui giornali, vengono infatti veicolate informazioni che, tutto sommato, non discreditano minimamente gli USA facendo invece risaltare i difetti degli altri protagonisti della scena mondiale.
Chissà che la CIA non stia pensando che se non ci fosse bisognerebbe inventarlo insomma come se TOPOLINO avesse partorito WIKILEAKS.

Pubblicato da uber
Etichette: gossip, informazione, servizi segreti, usa


Giannelli http://www.corriere.it/ 



Wiki Wiki                                                                                                                      
Gramellini
Diciamo la verità: per ora è stata più eccitante la Waka Waka del Wiki Wiki. I rapporti degli ambasciatori americani, rivelati in un’atmosfera thriller dal sito Wikileaks, sembrano una scopiazzatura di Dagospia e forse lo sono. Berlusconi è un donnaiolo vanitoso che fa affari con il macho Putin. Sul serio? E io che quei due me li ero sempre immaginati dentro la biblioteca di un monastero, immersi nella lettura dei «Fratelli Karamazov». Sarkozy: uomo permaloso e dispotico. Strano, con quell’aria umile e remissiva, tipicamente francese. La Merkel, poi: ostinata, prudente, poco creativa. Tutto il contrario dell’immagine dei tedeschi, genia di improvvisatori estroversi. Aspettiamo qualche indiscrezione sul presidente svizzero che va matto per il cioccolato fondente e gli orologi a cucù. Ah, ma ce n’è anche per Gheddafi: uccide le rughe col botulino e si fa scortare da un’infermiera bionda. Un’informazione top secret (se si escludono quelle due o trecento copertine sull’argomento) che cambierà la storia. Come quell’altra, secondo cui i diplomatici fanno le spie. Da alcune migliaia di anni, verrebbe da dire. Almeno giustificano lo stipendio, perché per fare il «copia e incolla» degli articoli di giornale bastava una segretaria.

Sicuramente domani usciranno prove di torture, golpe, alieni seppelliti nel deserto con le antenne di fuori. Ma per adesso la vera vittima di Wikileaks è il mito della carriera diplomatica. Con gli ambasciatori, per secoli burattinai del potere, ridotti a messaggeri dell’ovvio.

Marilena Nardi http://www.marilenanardi.it/

 

Berlusconi incapace, portavoce di Putin. "Incapace, vanitoso e inefficace come leader europeo moderno"
Vladimir Putin definito "alpha dog", il maschio dominante
Il presidente russo Dmitri Medvedev, ufficialmente di rango maggiore, "fa la parte di Robin rispetto al Batman di Putin"
La Russia "è virtualmente uno Stato della mafia".
il presidente afghano Hamid Karzai è "ispirato dalla paranoia"
Angela Merkel "evita i rischi ed è raramente creativa"
Ahmadinejad è il nuovo Hitler

Marilena Nardi http://www.marilenanardi.it/



Lele Corvi http://www.lelecorvi.com/

Giannelli http://www.corriere.it/ 

Roberto Mangosi www.enteroclisma.com

LA SCOPERTA DELL'ACQUA CALDA
Dopo tanta attesa, arrivano le grandi rivelazioni di Wikileaks.
Silvio è descritto come un fanatico, vanitoso, autoritario ma inetto ed incapace.
Morto di sonno, scagnozzo di Putin e di Geddafi ...
Stiamo ancora cercando di capire dove siano le novità !!

Roberto Mangosi http://enteroclisma.blogspot.com/
http://img7.imageshack.us/img7/7144/vauro301110.gif
VAURO Le vignette di Vauro
MAURO BIANI - http://maurobiani.splinder.com/

Wikileaks italia

nico pillinini

30 nov. 2010, ore 17,30                                                                                                                               

È la Terza Guerra Mondiale e l’America la sta perdendo


http://www.beehivecity.com/wp-content/uploads/2010/11/derspiegel.jpgÈ scoppiata la Terza Guerra Mondiale? Ieri alcune agenzie nel mondo dicevano di sì. In Italia, la ADN-Kronos. La Terza Guerra Mondiale è la divulgazione dei messaggi segreti delle ambasciate americane con Washington. Cosa fa una guerra mondiale? Azzera e reimposta i rapporti fra le nazioni. Fa questo la pubblicazione dei rapporti segreti delle ambasciate americane? Certo che sì. Adesso Ahmadinejad sa che ci sono Stati arabi che vogliono una guerra-lampo contro di lui. Se correva verso la bomba atomica per autodifesa, adesso correrà di più. Chavez sa che l’America lo considera “un pazzo”. Karzai è l’unica speranza dell’Occidente per un governo democratico in Afghanistan, ma gli americani lo considerano malato e corrotto, e suo fratello un narcotrafficante. Berlusconi vien definito “vanitoso, stanco e incapace”: adesso gli sarà difficile raccontare che America e Russia si affidano a lui per dialogare. Sì, i rapporti fra gli Stati del mondo e l’America dovranno per forza venire reimpostati. Da questo punto di vista, è scoppiata una guerra mondiale e l’America l’ha persa. Chi gliel’ha fatta perdere ha tradito i suoi interessi. Che l’America cerchi di mettere le mani sull’hacker che sta diffondendo i messaggi, risponde a un’esigenza di giustizia interna. Il militare che ha consegnato all’hacker questi milioni di messaggi è già in carcere, e chissà quando ne uscirà, se mai uscirà. È un crimine, la diffusione di questi messaggi? L’America lo afferma. Ma questi messaggi dicono la verità. Quel che l’America pensa degli alleati e dei non alleati sta in questi messaggi segreti, non nelle dichiarazioni pubbliche. Dunque, la verità è un crimine? Per la diplomazia, sì. E la diplomazia è necessaria? Irrinunciabile. Continuerà? Certamente, ma non così. Deve inventare sistemi più sicuri per comunicare. La guerra che l’America sta perdendo è la guerra per la sicurezza. L’11 settembre ha violato il suo spazio fisico, Whikileaks víola il suo spazio telematico. Qui l’insicurezza non sta nel sistema tecnico del cablogramma, ma nel personale che ci lavora. Se hai mille impiegati che lavorano in questo campo, basta un impiegato infedele per rubare i segreti. Quando quest’uno ha in mano quei segreti a Washington, un attimo dopo quei segreti possono essere in qualsiasi parte del mondo. Da qualsiasi parte del mondo, un tuo nemico li può divulgare, e tu sei colpito a morte. Dunque i nemici sono almeno due: il militare che ha rubato i messaggi, e il tecnico che li sta mettendo in rete. Non sono nemici dell’America e amici dei nemici dell’America: sono nemici dell’America e di tutto. Anarchici, cioè anti-sistema. Lo han dichiarato anche ieri. Non vogliono favorire Al Qaeda o la Russia o la Cina. Vogliono il caos. Lo stanno scatenando. L’anarchico è nemico di ogni ordine imperante, vuole che il mondo sia reimpostato da zero. Per ottenere questo deve far cadere i tre pilastri che reggono il mondo, quello politico, quello militare e quello bancario. I pilastri politico e militare saltano con le bombe mediatiche che esplodono adesso. Il pilastro bancario dovrebbe saltare con le bombe che esploderanno fra poco, e che sveleranno i segreti delle banche. Quando due aerei guidati da Al Qaeda sbatterono sulle Torri Gemelle, e un terzo sul Pentagono, e un quarto tentò di arrivare sulla Casa Bianca, già allora qualcuno parlò di Terza Guerra Mondiale. Era una guerra dichiarata dal terrorismo esterno. Non è finita, la stiamo ancora combattendo. Questo assalto alla rete informatica è terrorismo interno, è anch’esso una guerra, comincia adesso e chissà quando finirà. Non dobbiamo aver paura a chiamarle guerre: ormai le guerre son fatte così.


Patorno http://mauropatorno.blogspot.com/
GRIECO http://www.coriandoli.it/

(continua)
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Wikileaks, per gli Usa "Russia stato di mafia" "Berlusconi incapace, Gheddafi ipocondriaco"

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L'amicizia di Berlusconi e Putin (Wikileaks, seconda parte)
Wikileaks vignette (terza parte)

lunedì 26 luglio 2010

McChrystal si congeda



Political Cartoons by Chip Bok


''Per quelli che sono qui stasera che sentono il bisogno di contraddire i miei ricordi con la verita', ricordo che anche io sono qui. Ho storie su tutti voi, foto di molti di voi e conosco un giornalista del Rolling Stone''.

L'illustre carriera di McChrystal ha ricevuto un brusco arresto dopo che e' stato costretto a dare le proprie dimissioni da comandante Usa in Afghanistan a seguito del discusso articolo della rivista Rolling Stone nel quale si e' lasciato andare a critiche contro alcuni funzionari dell'amministrazione Obama.

Dopo l'ironia, pero', McChrystal ha raccolto il saluto dei vertici militari, della Casa Bianca e dell'ambasciatore in Afghanistan con un sorriso amaro velato dalla tristezza.

''Ho lasciato una missione che ho sentito fortemente. Ho finito una carriera che ho amato e che ha avuto inizio oltre 38 anni fa. Lascio degli impegni senza averli portati a termine, impegni che avevo preso con i miei compagni di battaglia, impegni che considero sacri'', ha ammesso con commozione.

''Il mio servizio non e' finito come avrei voluto'', ha concluso il generale.



Sacked
By Olle Johansson Sweden



Il presidente Barack Obama ha rimosso il comandante della guerra in Afghanistan Stanley McChrystal che aveva sbeffeggiato i civili della sua amministrazione. Il presidente ha affidato il comando delle forze Usa e Nato a uno stratega collaudato, il generale David Petraeus, popolare architetto della strategia dei rinforzi del 2007 in Iraq che ha debellato la contro-offensiva.


General McChrystal
By Nate Beeler The Washington Examiner


McChrystal ha perso il posto per aver parlato a ruota libera: "Il dibattito nella mia squadra e' benvenuto, ma non tollero le divisioni", ha detto Obama nel Giardino delle Rose della Casa Bianca, al suo fianco Biden, Petraeus e il capo degli Stati Maggiori Mike Mullen. "Cambio un uomo ma non la strategia', ha detto il presidente e al quartier generale della Nato il segretario generale Anders Fogh Rassmussen ha confermato: la strategia "non cambia".



Daryl Cagle

McChrystal, segaligno e asceta, e' scivolato su un beffardo articolo della rivista anti-militarista Rolling Stone: un lungo profilo del giornalista freelance Michael Hastings infarcito di parolacce e commenti da caserma sul presidente e sul suo staff.

L'intervista a rollingstone:
The Runaway General
Stanley McChrystal, Obama's top commander in Afghanistan, has seized control of the war by never taking his eye off the real enemy: The wimps in the White House

Stanley McChrystal: Generale in fuga(l'intervista tradotta)




Improvied-Explosive-Device




McCrystal Problem Saluting
By Bill Schorr
Cagle Cartoons


McChrystal-Foot
by Bennett

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Intervista-shock, McChrystal in bilico



23/06/2010-NEW YORK. Dal nostro corrispondente
Barack Obama è stato chiarissimo: si risolverà soltanto oggi, durante un incontro alla Casa Bianca che si preannuncia drammatico, il destino del generale Stanley McChrystal, richiamato d'urgenza a Washington dopo la pubblicazione su Rolling Stones di dichiarazioni sue e dei suoi uomini, irriverenti e offensive su ambasciatori americani, consiglieri di Obama e persino sul vicepresidente. McChrystal, il comandante in testa delle truppe schierate in Afghanistan, ha già chiesto scusa. Ma il suo destino è in bilico, perché, improvvisamente, dalle dichiarazioni polemiche il dibattito politico si è esteso alle difficoltà che incontra l'offensiva americana in Afghanistan e alla coesione e al morale delle truppe al fronte. Anche perché molte delle dichiarazioni offensive giungono dai più vicini collaboratori del generale. «I commenti del Generale McChrystal dimostrano poco buon senso…ma voglio parlare faccia faccia con il generale prima di prendere una decisione» ha detto il Presidente ai giornalisti subito dopo una riunione del governo. Poi ha aggiunto: «Ci tengo a sottolineare però che al di là della mia decisione quel conta è la nostra missione in Afghanistan e il benessere dei nostri soldati». Le indiscrezioni riprese da Time magazine secondo cui McChrystal avrebbe già rassegnato le dimissioni non sono state confermate al momento di stampare questo giornale. Coloro che premono per una conferma di McChrystal rilevano che suoi virgolettati diretti non erano così offensivi e che la missione non viene mai messa in dubbio. Insomma nell'articolo c'è lo sfogo personale di un soldato. Obama inoltre ha già licenziato un generale, David McKiernan, il predecessore di McChrystal, il primo licenziamento di un generale in 50 anni. Resta il fatto che le dichiarazioni e il tono dell'articolo sono inaccettabili, al limite dell'insubordinazione, per qualunque soldato di qualunque grado. Il titolo dell'articolo, “The Runaway General”, il “Generale Ribelle” contiene uan frase provocatoria: «I veri nemici del Generale? I mollaccioni alla Casa Bianca». A Obama è bastato leggerlo per infuriarsi, ha rivelato il suo portavoce Robert Gibbs che ha aggiunto «il generale ha commesso un errore enorme». Il problema principale per McChrystal è che il titolo di Rolling Stones non era “tirato”. Rifletteva lo spirito di sue dichiarazioni virgolettate e non smentite che attaccavano tutti, incluso il Presidente degli Stati Uniti d'America, il suo “commander in chief”, Barack Obama. La revisione ordinata da Obama sull'andamento della guerra diventa così «un periodo doloroso…Volevo far passare una linea che non era possibile far passare». Un suo aiuto riferisce che «anche se il boss ha votato per Obama, non si sono mai presi…», e aggiunge: «Il capo era molto deluso…il Presidente non sapeva nulla di lui…ecco l'uomo che deve combattere la tua guerra e lui non sembrava essere interessato…dieci minuti di rapido incontro alla Casa Bianca, una foto e via…». Sono le dichiarazioni di uno dei soldati, tra una birra e l'altra tra un viaggio e l'altro, tra una missione e l'altra. Michael Hastings, l'autore dell'articolo, in effetti ha seguito per un mese il generale e la sua squadra, la mitica “Team America”, fatta da spie, sicari, avvocati, intellettuali anticonformisti per scrivere un profilo sul generale, conosciuto fin dai tempi dell'accademia militare di West Point per la sua irriverenza nei confronti dei superiori, per il suo machismo e per una serie di azioni al margine della corte marziale. E ce n'è per tutti. Il Viceprsidente Joe Biden viene ridicolizzato, un uomo «di corte vedute…creerà il Chaos-istan». McChrystal attacca anche Richard Holbrooke, l'inviato speciale del Presidente nella regione: «un'altra sua email…? Non ho neppure voglia di aprirla». «Il capo considera Holbrooke un animale ferito, uno che crede continuamente di sentire voci su un suo possibile licenziamento e questo lo rende pericoloso» spiega un altro aiutante di campo. Sotto attacco anche l'Ambasciatore americano a Kabul, Karl Eikenberry, un ex generale che «cerca di coprirsi il fondoschiena con dichiarazioni negative su quel che facciamo in Afghanistan senza neppure consultarsi prima…». Jim Jones, il capo del consiglio per la Sicurezza Nazionale è un «pagliaccio, rimasto fermo al 1985, alla guerra Fredda». L'unica che si salva è Hillary Clinton: «Ha difeso il generale – dice l'aiutante (che sia lo stesso McChrystal?)– lo ha appoggiato e gli ha dato tutto quello di cui aveva bisogno». Osservazione che semmai ha aumentato l'irritazione della Casa Bianca.
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Gen. Stanley A. McChrystal, commander of NATO's International Security Assistance Force and US Forces-Afghanistan, works on board a Lockheed C-130 Hercules aircraft between Battlefield Circulation missions.
US Navy Petty Officer 1st Class Mark O'Donald/NATO



CHAPPATTE

http://0.tqn.com/d/politicalhumor/1/7/_/W/3/Afghanistan-Insubordination.jpg
Toles



http://0.tqn.com/d/politicalhumor/1/7/N/W/3/General-Contempt.jpg
John Darkow, The Columbia Daily Tribune, Missouri

http://0.tqn.com/d/politicalhumor/1/7/L/W/3/McChrystal-Finished.jpg*
Political-Cartoons/McChrystal-Finished.


Stephen Breen
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Ultima Ora: Wikileaks


Una guerra disastrosa: è il ritratto del conflitto in Afghanistan che emerge dalla poderosa fuga di notizie, innescata da Wikileaks, secondo cui tra le carte «potrebbero esserci le prove di crimini di guerra». Civili morti e di cui non si è mai saputo nulla, un’unità segreta incaricata di «uccidere o catturare» ogni talebano senza alcun processo, i droni Reaper telecomandati a distanza da una base del Nevada, l’escalation della campagna talebana con le mine nascoste (che finora ha causato almeno 2.000 vittime civili), la collaborazione tra i servizi segreti pakistani (Isi) e i talebani: gli archivi segreti della guerra in Afghanistan sono stati svelati da Wikileaks -il portale Internet creato proprio per pubblicare documenti riservati, autore nel passato di numerosi scoop- e consegnati al New York Times (in Usa), al Guardian (in Gran Bretagna) e a Der Spiegel (in Germania).

Guerra in Afghanistan, i file segreti
Kabul: «52 civili uccisi dalla Nato»




Sbavagliamoci
Wikileaks svela la 'vera' guerra in Afganistan.
MAURO BIANI - http://maurobiani.splinder.com/