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martedì 3 luglio 2018

Messico l'elezione di AMLO

Un nouveau président pour redresser le Mexique
Dario Castillejos




Domenica, 1 luglio, i messicani hanno eletto il loro nuovo presidente. Andrés Manuel López Obrador, noto anche come "AMLO", ha vinto le elezioni con il 53% dei voti.

Per alcuni, è la minaccia di una dittatura dell'estrema sinistra sul modello venezuelano ... Ma per la maggioranza dei messicani che lo hanno eletto, incarna le ragioni per sperare che si apra una nuova era per questo paese profondamente corrotto dalla corruzione, dal traffico di droga e dal conservatorismo.


Mexican election winner Andrés Manuel López Obrador    Rainer Hachfeld
AMLO looking at the rotten chair of his predecessors
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NEXT MEXICAN PRESIDENT
by Stephane Peray, Thailand


MANUEL LOPEZ OBRADOR
by Rayma Suprani, Venezuela



-DESDE LA BOCA DEL LOBO
El Universal 30/6/18
Angel Boligan



NEW PRESIDENT OF MEXICO
by Patrick Chappatte, The New York Times


EL MARIACHI
by Petar Pismestrovic, Kleine Zeitung, Austria

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Nota:

Le elezioni di domenica 1 luglio in Messico sono state macchiate dall’ennesimo omicidio di un giornalista. Dall’inizio dell’anno sono stati sette gli operatori dell’informazione uccisi dalla malavita.




NEWSPAPER SHOOTER
by Pat Bagley, The Salt Lake Tribune, UT


40° reporter ucciso dall'inizio dell'anno in Messico!
Gio / Mariagrazia Quaranta
www.caricaturegio.altervista.it

sabato 20 febbraio 2016

Harper Lee

Harper Lee, Author of ‘To Kill a Mockingbird,’ Dies at 89


Harper Lee
Apicella

Harper Lee era nata a Mornoeville, in Alabama, nel 1926, ed era considerata tra le più importanti scrittrici statunitensi. Il suo primo romanzo – Il buio oltre la siepe – fu pubblicato nel 1960: l’anno dopo vinse il premio Pulitzer per la letteratura e nel 1962 ne venne tratto l’omonimo film diretto da Robert Mulligan, con Gregory Peck – che vinse l’Oscar come Miglior attore per la sua interpretazione di Atticus Finch – e Mary Badham nel ruolo della figlia Scout. Nel tempo Il buio oltre la siepe diventò uno dei grandi classici americani, vendendo oltre 40 milioni di copie in tutto il mondo. Nonostante sia stato a lungo l’unico libro pubblicato da Lee, le è valso la Medaglia presidenziale per la libertà, il più importante riconoscimento civile degli Stati Uniti.

Die writer Harper Lee    Alfredo Martirena
Die writer Harper Lee
19 Feb 2016
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Harper Lee -RIP 
BY MILT PRIGGEE, WWW.MILTPRIGGEE.COM  -  2/19/2016


Harper Lee Tribute
BY J.D. CROWE, MOBILE REGISTER  -  2/19/2016







Nota:




An American Classic
BY PAT BAGLEY, SALT LAKE TRIBUNE  -  2/3/2015

Dopo il successo del suo primo e a lungo unico romanzo, Lee aveva condotto una vita molto ritirata insieme alla sorella Alice, morta a 103 anni nel novembre 2014; Alice Lee era stata l’avvocato di Harper Lee fino al 2011, quando ha dovuto cedere l’incarico alla collega Tonja Carter per problemi di salute. Nel novembre del 2015 è uscito Và, metti una sentinella (in inglese Go, set a watchman), il suo nuovo e molto atteso secondo romanzo. La storia del secondo romanzo è ambientata a Maycomb, in Alabama, nella metà degli anni Cinquanta, vent’anni dopo i fatti narrati ne Il buio oltre la siepe: è una sorta di sequel del romanzo in cui ricompaiono molti di quei personaggi. Scout (la bambina protagonista di Il buio oltre la siepe) è diventata adulta e ritorna da New York a Maycomb per far visita al padre Atticus Finch, finendo per confrontarsi con lui sulla segregazione razziale allora comune negli Stati del Sud.
Uno dei motivi per cui si è parlato di più del libro dopo la sua pubblicazione negli Stati Uniti è proprio il modo in cui viene ritratto Atticus: descritto come un modello di tolleranza e giustizia nel Buio oltre la siepe, qui si rivela invece un suprematista bianco, contrario ad abolire la segregazione e certo dell’inferiorità dei neri. Più in generale, chi conosceva Lee ha raccontato che era ormai quasi cieca e quasi sorda: che aveva giurato di non voler più pubblicare nulla ma allo stesso tempo che avrebbe firmato qualsiasi cosa gli fosse stata proposta da qualcuno di caro. Dopo i vari sospetti circolati per la pubblicazione del libro seguita alla morte di sua sorella Alice, lo stato dell’Alabama ha aperto un’indagine per circonvenzione di incapace: l’indagine è stata chiusa, i sospetti non sono stati considerati fondati.
(fonte)

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venerdì 26 giugno 2015

Free Atena Farghadani!! #Draw4Atena

Vignettisti di tutto il mondo in solidarietà di Atena Farghadani


Decine di artisti e vignettisti di tutto il mondo hanno lanciato una campagna in favore dell'artista iraniana, Atena Farghadani condannata a 12 anni di reclusione per una vignetta satirica.

Dopo una lettera aperta dal gruppo della campagna statunitense Cartoonists Rights Network International,  e un appello di Michael Cavna delWashington Post , gli artisti e cartoonists di tutto il mondo hanno condiviso i loro cartoons attraverso i social media per aumentare la consapevolezza del suo caso, date anche le sue precarie condizioni di salute .
The Guardian, ha accettato  di condividere a livello globale le vignette nella sezione Guardian Witness: "#Draw4Atena: add your cartoons in support of the jailed Iranian artist"
Su Twitter, Facebook ecc. l’hashtag per la condivisione è  #Draw4Atena.

CRNI ha lanciato anche un appello per mandare una mail in supporto ad Atena Farghadani.

free Atena
3 giugno2015
Mana Neyestani


Free Atena Farghadani!!
#Draw4Atena #AtenaFarghadani
@guardian @GuardianWitness #Iran
Gianluca Costantini



#Draw4Atena    Shahrokh Heidari
Iranian artist Atena Farghadani is sentenced to 12 years in prison over an illustration depicting members of the Iranian parliament as animals. Sharokh Heidari is only one of the cartoonists that responded with a protest cartoon. You can join the campaign by adding your own protest cartoon to social media or to our newsroom with the hashtag #Draw4Atena or (if you can’t draw) by writing an open letter to the government of Iran.
15 Jun 2015 (CARTOON MOVEMENT)


Kianoush
Kianoush









di Franco Bianco (qui la versione in inglese)
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il cartoon di Atena Farghadani

tutta la storia

giovedì 18 settembre 2014

Sotto il kilt? vignette per il referendum dell' indipendenza della Scozia


 Sotto il Kilt?
Il referendum per l'indipendenza della Scozia fa tremare Londra. Per la prima volta i "SI" hanno superato i "NO"  anche se di poco. Grande l'incertezza sugli effetti di una eventuale secessione sia per la Scozia che per il Regno Unito. C'è sicuramente chi crede il contrario ma, a mio parere,  una maggiore convinzione nel federalismo europeo avrebbe potuto prevenire e dirimere le ormai numerose spinte autonomistiche troppo facilmente cavalcate da pericolosi nazionalismi.
( CARTOONMOVEMENT)
Uber



Scotland
By Cam Cardow, Cagle Cartoons - 9/10/2014


Scotland Referendum Bagpipes Player
By Petar Pismestrovic, Kleine Zeitung, Austria - 9/10/2014



kind of their own
By Joep Bertrams, The Netherlands - 9/11/2014





Scot Free
By Steve Sack, The Minneapolis Star Tribune - 9/12/2014


Scotland's Voice
By Patrick Chappatte, The International New York Times - 9/14/2014

Scotland about to vote
By Patrick Chappatte, Le Temps, Switzerland - 9/15/2014


Highs and lows of the United Kingdom
By Patrick Chappatte, NZZ am Sonntag - 9/15/2014








Scottish Independence
By Bob Englehart, The Hartford Courant - 9/16/2014



Scotland Going Solo
By Pat Bagley, Salt Lake Tribune - 9/16/2014



Scottish face-off
By Taylor Jones, El Nuevo Dia, Puerto Rico - 9/17/2014




Scottish independence: the unanswered question
Chris Riddell on Alex Salmond's big dilemma-The Guardian



Scottish independence: down boy!
Chris Riddell on how the Bank of England will shackle Alex Salmond - The Guardian





Steve Bell on Scottish independence – cartoon The Guardian




Martin Rowson on the Scottish independence referendum – cartoon The Guardian



Scottish independence
Steve Bell on Scotland breaking away from the UK The Guardian


Steve Bell on Alex Salmond and the Scottish referendum – cartoon The Guardian


Peter Brookes






Adams Telegraph




BOB Telegraph



Dave Brown -The Indipendent
 
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 Scotland monster
Mauro Biani per Polisblog

giovedì 8 maggio 2014

Per le studentesse libere... #BringBackOurGirls

#BringBackOurGirls

 

Studentesse Libere
Nigeria. Rapite circa 200 ragazze, studentesse, da Boko Haram, gruppo estremista islamico.
Mauro Biani





Kidnapping in Nigeria
Alfredo Martirena
:(
07 May 2014

 
Kidnapped Nigerian Girls
By Pat Bagley, Salt Lake Tribune - 5/6/2014





Kidnapping...
Pedro X. Molina
... 05 May 2014

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 Da il The Post Internazionale 

Il sito  http://bringbackourgirls.blogspot.it/
Aggiornamento: Il numero delle ragazze scomparse è in realtà molto più alto di quello che si pensava inizialmente. Infatti, nel dormitorio erano alloggiate anche ragazze di altre scuole. Al momento mancano all'appello 276 ragazze, ma si sa che due di loro sono morte per colpa di serpenti velenosi, e altre 20 sono gravemente ammalate. (6 maggio 2014, ore 10:52).
La notte del 16 aprile, 234 ragazze tra i 16 e i 18 anni sono state rapite da un gruppo fondamentalista islamico chiamato Boko Haram.
Le ragazze si trovavano nella boarding school di Chibok, una piccola città di contadini nel nordest della Nigeria, per prepararsi agli esami di fine anno quando, nel pieno della notte, un numero imprecisato di militanti del gruppo islamico vestiti da militari sono andati a prenderle.
Circa 40 studentesse sono riuscite a scappare, ma i numeri sono confusi. Secondo alcune fonti ne mancano all'appello ancora 180, secondo altre molte di più.
Deborah Sanya è una di quelle che ce l'ha fatta. Ha raccontato al New Yorker che le dicevano di essere lì per proteggerle dai miliziani e che non dovevano preoccuparsi, che erano al sicuro. Solo quando gli uomini armati si sono messi a sparare per aria e gridare Allah Akbar (Dio è grande), hanno realizzato che non erano veri militari.
Hanno preso il cibo dalla scuola, incendiato l'edificio, fatto salire le liceali su camioncini e motociclette, e sono stati visti inoltrarsi nelle foreste al confine con il Cameroon.
Le ultime notizie non sono confortanti. Secondo gli abitanti della zona, sono state - o saranno a breve - vendute come spose a militanti del gruppo, per 12 dollari ciascuna. Facendo un po’ di matematica, 12 dollari per 234 ragazze fanno 2,808 dollari, poco più di 2,000 euro.
Halite Aliyu, membro di un'organizzazione chiamata Borno-Yobe People’s Forum, che si occupa di fare pressione sul governo affinché dedichi più energie a risolvere i problemi dei nord-est del paese, sostiene che siano state portate in Cameroon e in Chad.
Boko Haram, che letteralmente significa “l'educazione occidentale è un peccato”, è un gruppo fondamentalista islamico che crede che il nord della Nigeria sia governato da mussulmani corrotti, e pertanto vuole instaurare la Sharia. In particolare, sono avversi all'educazione di ispirazione occidentale, e credono che le donne debbano stare a casa a prendersi cura della famiglia,e non a scuola.
Le scuole statali e i villaggi del nord del paese sono stati i principali obiettivi dell'organizzazione, che negli ultimi quattro anni ha ucciso più di 4,000 persone e ne ha disperse mezzo milione.
Lo scorso febbraio Bako Haram aveva dato fuoco a una scuola maschile uccidendo 29 persone. Per questo motivo, pochi giorni prima del rapimento delle studentesse, il governo nigeriano aveva lanciato l'allarme, raccomandando alle scuole di restare chiuse. Ma il collegio di Chibok, quello dove sono state rapite le 234 ragazze, ha deciso di restare aperto in vista degli esami di fine anno.
Finora il governo si è mostrato incapace di affrontare l'emergenza di Boko Haram, e secondo l'International Crisis Group, non ha la volontà politica di fermarli. Il leader del gruppo, Mohammed Yusuf, è stato arrestato e interrogato più volte, ma non è mai stato processato perché alti ufficiali governativi sono intervenuti.
Dal 2013, il presidente Goodluck Jonathan ha aumentato il numero di truppe schierate nel triangolo che comprende gli stati nigeriani di Borno, Yobe e Adamawa. Il consigliere della sicurezza nazionale, Mohammed Sambo Dasuki, ha annunciato il 18 marzo di volere sconfiggere le cause prime del terrorismo proponendo un approccio soft. Ma questo non ha impedito alle violenze di intensificarsi.
Il ministro della difesa nigeriano Aliyu Mohammed Gusau ha dichiarato che il governo sta facendo tutto il possibile: “Stiamo ricevendo molte informazioni utili per liberare le ragazze. Le forze armate assicurano a tutti i nigeriani che continueranno a valutare ogni singola informazione ricevuta”.
Tuttavia, “le forze armate sono consapevoli che alcune informazioni ricevute vogliono in realtà essere solo uno stratagemma per distrarci dall'obiettivo di fermare il terrorismo e altri crimini violenti”, ha poi concluso il ministro della difesa.
Secondo il commissario dell'educazione, Musa Inuwa Kubo, il governo starebbe trattenendo informazioni essenziali circa le operazioni di salvataggio per “ragioni di sicurezza”.
Tuttavia, i dubbi sull'efficacia e sulla buona fede dell'azione del governo restano. Inizialmente le autorità hanno sostenuto che le ragazze rapite fossero più di 100, mentre la scuola e i genitori ne hanno contate 234 mancanti all'appello. Il giorno dopo il rapimento i militari hanno dichiarato di aver trovato e liberato quasi tutte le studentesse scomparse, affermazione successivamente smentita.
I genitori e i familiari hanno quindi deciso di mobilitarsi autonomamente. Hanno raccolto fondi per inviare una spedizione privata nella foresta Sambisa, ma gli abitanti dei villaggi li hanno dissuasi dal proseguire perché avevano visto le ragazze rapite insieme a miliziani su convogli pesantemente armati. I genitori hanno raccontato di non aver visto nessuna missione governativa per la ricerca delle studenti.
In centinaia hanno marciato per le strade della capitale nigeriana, Abuja, chiedendo al governo di intensificare le ricerche.
La comunità internazionale ha lanciato l'hashtag #bringbackourgirls. L'ONU sta facendo forti pressioni al governo nigeriano affinché intensifichi le ricerche. Far sparire 200 persone non è un'operazione facile.
06/05/2014




Wounded Innocence
Silvano Mello
Cruel reflections 30 Apr 2014
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Con un video messaggio il capo dei guerriglieri estremisti islamici di Boko Haram, Abubakar Shekau, ha rivendicato il rapimento di 223 studentesse di un liceo della Nigeria avvenuto il 14 aprile scorso. «Le ragazze saranno vendute o fatte sposare con la forza», dice nel comunicato. Nel Paese intanto infiammano le proteste. (Rcd - Corriere Tv)



 
Goodluck Jonathan
By Taylor Jones, El Nuevo Dia, Puerto Rico - 5/7/2014


 Tiziano Riverso



The abduction of Nigerian schoolgirls is just the latest despicable act committed by violent men who cling to archaic privileges given them by religion, ideology and tradition. I have more to say about that at http://lat.ms/1kZqFEoby David Horsey



by Pierpaolo Perazzolli

Schoolgirls abducted in Nigeria
Chappatte

 

L'HASHTAG di Uber
 Quanto effetto potrà avere l'hashtag #BRINGBACKOURGIRL sui rapitori Boko Haram delle ragazze nigeriane non lo so ma comunque va bene tentare. La foto delle ragazze rapite me ne ha fatto venire in mente un altro: #helpus. Proviamoci.



Boko Haram
By Bob Englehart, The Hartford Courant - 5/7/2014


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http://bringbackourgirlsitalia.wordpress.com/

www.repubblica.it/quella_paura_negli_occhi_delle_ragazze_rapite