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lunedì 1 marzo 2021

Jamal Khashoggi, delitto di stato

Omicidio Khashoggi, per la Cia Mbs approvò l’operazione per assassinare il dissidente saudita

Rese pubbliche per decisione di Joe Biden le conclusioni di quattro pagine del rapporto dei servizi segreti americani sull’efferato omicidio del 2018

Mohammed Bin Salman, il 35ennne uomo forte e principe ereditario dell'Arabia Saudita noto come Mbs, approvò l’operazione che portò al l'assassinio del dissidente Jamal Khashoggi nel 2018.

Per #Atlantide "Jamal #Khashoggi, Delitto di Stato" 

@La7tv @andreapurgatori

Mauro Biani


Head of State.

#Khashoggi

#Khashoggimurder 

#SaudiArabia 

#Saudi

#MohammedBinSalman 

#HumanRightsViolations 

#FreedomOfPress

#TheDissident. 

#JamalKhashoggi

#JusticeForJamalKhashoggi 

#JusticeForJamal

Niels Bo Bojesen




Here's my Saudi handshake cartoon! Come see my favorite cartoons about the murderous Saudi Prince Mohammad bin Salman on my blog at: https://wp.me/p4wCIX-2K3x

Daryl Cagle




" Secondo la Cia, il giornalista #Kashoggi è stato rapito e ucciso su ordine del principe ereditario dell'Arabia Saudita Mohammed bin Salman. Delle due l'una: o #Renzi si dimette da senatore, o si dimette dal board della fondazione saudita che lo paga fino a 80mila dollari l'anno. " (Emiliano Fittipaldi)

Mimmo Lombezzi




Kashoggy

Brian Stauffer for Washington Post


Clay Bennett 27 feb

2/27/2021- Mohammed bin Salman #SaudiCrownPrince #Mohammed_bin_salman #MBS #JamalKhashoggi #Khashoggi https://tinyurl.com/3fyumzwc




KHASHOGGI CARNEADE

 Chi si attendeva una lavata di testa a Mohammed Bin Salman   è rimasto un po' deluso, la telefonata c'è stata ma Biden ha preso atto dei grandi "progressi democratici" che il Principe saudita avrebbe intenzione di fare e gli ha fatto anche i complimenti.  Aveva ragione Don Abbondio.

Gianfranco Uber


No sanctions on Saudi Crown Prince by Jimmy Margulies, Politicalcartoons.com


Kashoggi

Ellekappa




MBS & Khashoggi by Emad Hajjaj, Alaraby Aljadeed newspaper , London

https://politicalcartoons.com/sku/249075/




The CIA file on the Khashoggi killing - SEE OUR CARTOON GALLERY > chappatte.com/en/?post_type=




Adnane Jabir

5 November 2018

khashoggi blood




Arabia Saudita, il report Usa: “Mohammad bin Salman autorizzò l’uccisione di Khashoggi”. Media: “Sanzioni, ma non per il principe”

Intanto i fedelissimi di Renzi nel 2018 accusavano il regime saudita, ora tacciono.

#ArabiaSaudita #Renzi #Khashoggi #regimesaudita

Durando

Renzi

Sull’Arabia Saudita Renzi si intervista da solo. Rivendica i rapporti e i soldi ricevuti.

Durando


Ora Matteo Renzi deve davvero chiarire i suoi rapporti con l'Arabia Saudita, e soprattutto con colui che aveva definito come il "grande principe". Infatti, Mohammed bin Salman, l'erede al trono, approvò e autorizzò l'uccisione del giornalista Khashoggi.

https://www.nicocomix.it/il-prezzo/

#Nicocomix #Renzi #MatteoRenzi #Arabia #BinSalman #Khashoggi #assassinio #ArabiaSaudita #Rinascimento #fumetti #vignette #satira #satirapolitica #drawing #painting #artist



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lunedì 14 dicembre 2020

IN MEMORIA DI GIULIO REGENI, RESTITUISCO LA LEGION D'ONORE di Corrado Augias

Beau Geste
Bravo Augias, complimenti.

Gianfranco Uber


Corrado Augias ha annunciato che restituirà alla Francia la Legion d’onore in segno di protesta, dopo che il Presidente Macron ha insignito con lo stesso riconoscimento il presidente egiziano Al Sisi, a capo di un regime sanguinario che ha sulla coscienza le torture e la morte di Giulio Regeni.

Durando

#CorradoAugias #legionedonore #GiulioRegeni



IN MEMORIA DI GIULIO REGENI, RESTITUISCO LA LEGION D'ONORE

di Corrado Augias 

Caro direttore*, 

domani lunedì 14 dicembre, andrò all'Ambasciata di Francia per restituire le insegne della Legion d'onore a suo tempo conferitemi. Un gesto nello stesso tempo grave e puramente simbolico, potrei dire sentimentale. Sento di doverlo fare per il profondo legame culturale e affettivo che mi lega alla Francia, terra d'origine della mia famiglia.

La mia opinione è che il presidente Macron non avrebbe dovuto concedere la Legion d'onore ad un capo di Stato che si è reso oggettivamente complice di efferati criminali. Lo dico per la memoria dello sventurato Giulio Regeni, ma anche per la Francia, per l'importanza che quel riconoscimento ancora rappresenta dopo più di due secoli dalla sua istituzione. Quando il primo console Napoleone Bonaparte la istituì, non voleva ridare vita ad un ordine cavalleresco ma certificare il riconoscimento di un merito, militare o sociale. Questa distinzione è importante in relazione al caso di cui si discute. Dove e quali sono i meriti del presidente Al-Sisi?

I riconoscimenti e le onorificenze degli Stati sono soggetti al mutevole andamento della storia, può accadere che un'insegna elargita in un dato momento si trasformi in un gesto imbarazzante per il comportamento successivo della persona insignita. In questo caso però le cose sono già chiare oggi. 

Il comportamento delle autorità egiziane, a partire dal suo presidente Abdel Fattah al-Sisi, è stato delittuoso, ha violato i canoni della giustizia, prima ancora quelli dell'umanità. Ora l'Italia si trova di fronte un'autentica alternativa del diavolo. Rischia di sbagliare qualunque decisione prenda. Se manterrà normali relazioni diplomatiche con l'Egitto sembrerà tradire la memoria di un bravo ricercatore universitario torturato e ucciso per il lavoro accademico che stava svolgendo. Se li interromperà sarà sostituita, tempo pochi giorni, da altri Paesi in molti fruttuosi rapporti commerciali e industriali. In un caso e nell'altro una perdita secca, anche se di diversa natura.

I rapporti tra Stati (come ogni rapporto politico) sono regolati dal calcolo, certo non dalla generosità né dall'amicizia, nemmeno dai legami secolari che pure esistono tra Italia e Francia. Però c'è un limite che non dovrebbe essere superato, ci sono occasioni in cui anche i capi di Stato dovrebbero attenersi a quella che gli americani chiamano the right thing, la cosa giusta. Credo che il presidente Emmanuel Macron in questo caso abbia fatto una cosa ingiusta.

* La lettera di Augias è indirizzata al direttore del quotidiano la Repubblica.




Emad Hajjaj

8 December 2020

Macron meets Sisi





 Maarten Wolterink

8 December 2020

Two face daddy

Macron has put the topic of human rights aside to have a talk with Sisi from Egypt about the delivery of more weapons. A nice example of profit before people.




Libertà per Patrick Zaki

Verità per Giulio Regeni

Vauro


Ecco il testo della lettera consegnata all'ambasciatore:

«Gentile ambasciatore, le rimetto qui accluse le insegne della Legion d'onore. Quando mi venne concessa, il gesto mi commosse profondamente. Dava una specie di consacrazione al mio amore per la Francia, per la sua cultura. Ho sempre considerato il suo paese una sorella maggiore dell'Italia e una mia seconda patria, vi ho risieduto a lungo, conto di continuare a farlo. Nel giugno 1940, mio padre soffrì fino alle lacrime per l'aggressione dell'Italia fascista ad una Francia già quasi vinta. Le rimetto le insegne con dolore, ero orgoglioso di mostrare il nastrino rosso all'occhiello della giacca. Però non mi sento di condividere questo onore con un capo di Stato che si è fatto oggettivamente complice di criminali. L'assassinio di Giulio Regeni rappresenta per noi italiani una sanguinosa ferita e un insulto, mi sarei aspettato dal presidente Macron un gesto di comprensione se non di fratellanza, anche in nome di quell'Europa che - insieme - stiamo così faticosamente cercando di costruire. Non voglio sembrare più ingenuo di quanto non sia. Conosco abbastanza i meccanismi degli affari e della diplomazia - però so anche che esiste una misura, me la faccia ripetere con le parole del poeta latino Orazio: Sunt certi denique fines, quo ultra citraque nequit consistere rectum. Credo che in questo caso la misura del giusto sia stata superata, anzi oltraggiata.

Con profondo rincrescimento».



Nella foto, il conferimento della Legion d'onore a Corrado Augias.


Una prima verità per Giulio.
Gianlo
https://gianloingrami.blogspot.com/2020/12/verita.html
#giulioregeni #egitto #alsisi #giustiziaitaliana




La Notizia:
Durante un incontro che doveva servire per parlare anche della delicata questione del rispetto dei diritti umani in Egitto, il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi ha ricevuto dall’omologo francese, Emmanuel Macron, la Grande Croce della Legion d’Onore della Repubblica francese, la più alta onorificenza del Paese. A differenza dei canali ufficiali dell’Eliseo, che hanno diffuso le immagini della sola conferenza stampa congiunta, la presidenza della Repubblica d’Egitto ha pubblicato un video che riassume l’incontro, compreso il passaggio della cerimonia per la consegna della Grande Croce. Onori militari, con tanto di serata di gala, che l’Eliseo serata di gala, ma tutto rigorosamente tenuto segreto dall’entourage dell’Eliseo che non ha voluto rendere pubblico il riconoscimento.

venerdì 29 maggio 2020

La morte di George Floyd indigna il mondo



WOUNDER KNEE
L'atroce video della morte in diretta dell'uomo soffocato a terra dal ginocchio di un poliziotto negli USA sta provocando un'ondata di proteste in tutto il paese e di sdegno in tutto il mondo.
Purtroppo i precedenti non mancano (anche storici)  ma è inevitabile constatare che quasi sempre le vittime sono uomini di colore e appartenenti alle classi emarginate.
Gianfranco Uber


Violenza
Gianlorenzo Ingrami



#Minneapolis #BlackLivesMatter #MinneapolisRiot #Usa #GeorgeFloyd #JusticeForGeorgeFloyd 
Non respiro.
Oggi per @repubblica
Mauro Biani



George Floyd
Hemad Hajjaj
https://politicalcartoons.com/sku/239632



Persisten Racism
Dario Castillejos
https://politicalcartoons.com/sku/239654


Enablers standing silently by


George Floyd
David Zyglis
https://politicalcartoons.com/sku/239661/


George Floyd also can't breathe
Dave Granlund
https://politicalcartoons.com/sku/239522


Filming Police Brutality
Kevin Siers
https://politicalcartoons.com/sku/239520/


L'America nera non riesce a respirare  Maarten Wolterink
La morte violenta di George Floyd ha sconvolto l'America e il mondo.
29 maggio 2020
https://www.cartoonmovement.com/cartoon/67586 
 

The murder of George Floyd  Marco De Angelis
...
https://www.cartoonmovement.com/cartoon/67630


I can breathe now!.  Fadi Abou Hassan-FadiToOn
After George Floyd's Death.
28 May 2020
https://www.cartoonmovement.com/cartoon/67609



Stati Uniti, afroamericano soffocato: esplode la rabbia.
#Statiuniti #USA #GeorgeFloyd #america
Durando

CRONACHE DI ORDINARIO RAZZISMO, LA PROTESTA INFIAMMA DETROIT.
Sono nazionalisti, suprematisti bianchi, negano l’olocausto, hanno una visione radicale ed estrema della religione cristiana o sognano di tornare ai bei tempi in cui gli Stati Uniti erano divisi in Nord e Sud e nei campi del Sud lavoravano gli schiavi. Il più antico è quello dei grotteschi incappucciati del Ku Klux Klan.
Durando




Steve Sack


Lacrima
GIO / Mariagrazia Quaranta

I Fatti
"Lasciatemi, non riesco a respirare...". Sono le ultime parole pronunciate da George Floyd, un uomo afroamericano morto in seguito al brutale trattamento a cui è stato sottoposto da un agente di polizia, che nel tentativo di arrestarlo lo ha bloccato a terra premendogli il collo con un ginocchio. È successo a Minneapolis, in Minnesota, e l'intera sequenza è stata filmata da una passante.

Nel video si vede l'agente di Polizia Derek Chauvin bloccare per diversi minuti Floyd - disarmato - dopo che era già stato ammanettato. "Per favore, non riesco a respirare, mi fa male lo stomaco. Mi fa male il collo. Ti prego. Non riesco a respirare", ripete Floyd. I passanti che si sono radunati intorno all'agente lo invitano a sollevare il ginocchio dal collo. Il poliziotto però non si muove, finché Floyd non smette di parlare.
Sul caso - simile a quello del newyorchese Eric Garner, ucciso ida un poliziotto nel 2014 - sta indagando l'Fbi.
 È successo a Minneapolis: nel video diffuso da una passante si vede un agente premergli un ginocchio sul collo per diversi minuti.
La sua morte ha fatto nascere grandi proteste a Minneapolis, diventate via via più violente nel corso degli ultimi giorni.

venerdì 17 gennaio 2020

L'aereo ucraino è stato abbattuto per errore.



A mistake of lairs!.

IRANIAN REGIME FINALLY ADMITTED THAT THE UKRAINIAN PLANE WAS CRASHED BY IRANIAN MISSILES By MISTAKE! They knew the fact from the first moments but insisted to hide it, they stared at the eyes of Iranians and all the world and lied about it...shame on them
176 lives, most of them young high educated Iranians, some of them with their children, was ended just by a mistake of liars!.

Illustration by FadiToOn 020


9/01/2020: Alla fine della lunga notte che poteva scatenare un nuova guerra in Medio Oriente le uniche vittime sono i 176 passeggeri e uomini dell’equipaggio del Boeing 752 ucraino che alle 6 e 12 del mattino si è schiantato pochi chilometri a Nord di Teheran, subito dopo il decollo. Nelle ore concitate che seguivano gli attacchi alle basi americane in Iraq e le possibili rappresaglie, lo schianto è stato subito derubricato a incidente, sia dalle autorità ucraine che iraniane. Ma poi sono cominciati a emergere alcuni dubbi.
Sul volo PS-752 dell’Ukraine Airlines c’erano molti studenti universitari. Ricercatori e laureandi decisi a cambiare il loro futuro e quello del Paese


11/01/2020: L’Iran respinge le accuse di aver abbattuto il Boeing 752 ucraino, precipitato mercoledì all’alba dopo la notte di raid sulle basi americane in Iraq. E annuncia che oggi rivelerà le vere «ragioni» dell’incidente. Sono gli ultimi sviluppi di un giallo sempre più intricato. Teheran resta inamovibile nell’escludere che un missile abbia colpito per sbaglio il velivolo diretto a Kiev, e poi a Toronto, con 176 passeggeri a bordo.

14/01/2019: Il regime iraniano cerca di reagire alla rabbia dei giovani scatenata dall’abbattimento del Boeing ucraino lo scorso mercoledì. Oggi sono scattati i primi “arresti”. Il portavoce della Giustizia Gholamhossein Ismaili ha annunciato che “alcune persone” legate all’incidente sono state fermate. È probabile che siano alcuni dei militari dei Pasdaran addetti alla batteria anti-aerea che ha lanciato due missili contro il Boeing 752 dopo averlo scambiato per un velivolo nemico.
Teheran, dopo aver negato per quattro giorni, tenta così di recuperare e ha invitato tecnici canadesi, svedesi, ucraini a collaborare alle indagini. Le scatole nere potrebbero essere portate a Kiev o analizzate da esperti francesi, per più trasparenza.



UN ERRORE PUO' SEMPRE ACCADERE
Ed è questo che ci deve preoccupare e non tanto o non solo nei confronti dell'Iran, che peraltro nel riconoscere il tragico errore dell'abbattimento del Boeing ucraino si sta dimostrando molto più civile di altri (vedi Ustica ad es.).
Dovremmo stare attenti all'errore umano, al matto di turno e perchè no anche alla "deficienza artificiale".
Gianfranco Uber



Fallout    Paolo Lombardi
Iranian leaders facing pressure at home and abroad as public anger mounts over the shooting down of Ukrainian passenger plane.
13 Jan 2020




Portos



Emad Hajjaj


Hall


Ali Khame Lie    Hajo
Iran shoots down a plane, lies about it, but than admits
13 Jan 2020


Burning Beard    Tjeerd Royaards
The Iranian regime is under pressure at home and abroad after shooting down a Ukrainian passenger plane last week.
13 Jan 2020


#Ayatollah workout #IranProtests ⁦‪@DeGroene‬⁩
Joep Bertrams

domenica 14 aprile 2019

Libya crisis

Libya - Paris*  04/13/19
Gio
www.caricaturegio.altervista.it



Libya crisis 
by Paresh Nath, The Khaleej Times, UAE
04/12/2019



Haftar attacks Tripoli
 by Rainer Hachfeld, Neues Deutschland, Germany
04/08/2019



HaftarTripoli 
by Emad Hajjaj, Alaraby Aljadeed newspaper , London
04/10/2019




Gen Haftar of Libya
by Emad Hajjaj, Jordan
09/19/16


Libia
"è una lunga storia" era il titolo di un libro di Gunter Grass, a me viene bene per riprendere questa vecchia vignetta del 2011
che mi pare adattarsi bene a quanto sta succedendo
Gianfranco Uber

Ma la libia non era un porto sicuro?
Fogliazza


Libia
Gianlo / Gianlorenzo Ingrami



In Libia
Mauro Biani


Libia: infuria la battaglia.
Durando

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*=  Tripoli protesta contro Haftar e Francia 
     (ANSA) - TRIPOLI, 12 APR - Tripoli grida la sua rabbia contro il "traditore" Khalifa
 Haftar e la Francia, accusata di sostenere l'offensiva del maresciallo contro la capitale libica.
    In centinaia, migliaia secondo gli organizzatori, hanno gremito oggi piazza dei Martiri, scandendo slogan contro Haftar e innalzando cartelli contro Parigi: "Giù le mani dalle Libia", "La Francia sostiene Haftar", ha constatato l'ANSA sul posto.
    Poi l'appello a Bengasi: "Vi abbiamo liberato da Gheddafi, ora tocca a voi".
Parigi, Haftar? Nessun piano segreto
'Non eravamo al corrente delle intenzioni del generale'
(ANSA) - PARIGI, 08 APR - La Francia non era in alcun modo al corrente delle intenzioni del generale libico Khalifa Haftar di marciare verso Tripoli e assicura di non avere in merito nessun "piano segreto": è quanto dichiara una fonte diplomatica francese, ribadendo il sostegno di Parigi al governo legittimo di Fayez al Serraj. "L'urgenza in Libia è proteggere la popolazione civile, ottenere il cessate il fuoco e rimettere gli attori libici intorno al tavolo", ha spiegato la fonte, assicurando che la Francia non era in alcun modo al corrente delle intenzioni del generale Haftar e smentendo qualsiasi "piano segreto" o "doppio gioco" da parte di Parigi. Al contrario, assicurano le fonti francesi, l'intenzione è "continuare a mettere il governo di Serraj al centro del gioco e tentare di giungere al termine del processo politico negoziato ad Abu Dabi" a fine febbraio.
(ANSA) - PARIGI, 12 APR - "Come i nostri partner, parliamo con tutte le parti del conflitto in Libia, al fine di ottenere un cessate il fuoco. Non siamo mai stati avvisati di un'offensiva su Tripoli, che abbiamo condannato sin dal suo inizio". Un portavoce del ministero degli Esteri francese risponde così alla domanda sulle indiscrezioni di Repubblica secondo cui emissari di Khalifa Haftar sarebbero stati ricevuti il 4 aprile scorso a Parigi, poco prima dell'inizio dell'offensiva su Tripoli.