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sabato 13 agosto 2022

LETTERA A UN FRATINO MAI NATO ("Jovanotti beach party")

 



 LETTERA A UN FRATINO MAI NATO

... e NO AI CONCERTI SULLE SPIAGGE!

Perchè i concerti e soprattutto i megaconcerti non si fanno negli stadi o nei centri abitati delle città?

Molti pensano che la spiaggia sia un contenitore arido di sabbia ma anzi, soprattutto dove è più pulita, rappresenta un importante scrigno di biodiversità ed il Fratino, un piccolo uccello nidificante sulle nostre spiagge, è proprio un indicatore di altissima qualità dell'ambiente in cui vive.

E' una specie tutelata dalla Comunità Europea con innumerevoli convenzioni (di Berna, di Bonn, la Convenzione sulla conservazione delle specie migratorie, la Direttiva CEE 79/409). Ma no! ... noi vogliamo il concerto con minimo 20.000 persone a 750 metri da dove nidifica perchè questa distanza è più che sufficiente a detta di chi autorizza.

Neanche a farlo apposta poi il Fratino sceglie di deporre le uova anche fino a luglio, se qualche coppia malauguratamente si attarda, e al sud anche fino ad agosto ... i soliti meridionali. Mi immagino i piccoli, nell'uovo o che già zampettano in giro fra le poche dune rimaste, come saranno segnati indelebilmente dalla musica a palla! Ma qualche organizzatore è convinto che le spiagge vengano lasciate anche migliori di come le si trovino ... cioè belle spianate!

NON ANDIAMO AI CONCERTI SULLE SPIAGGE, così forse chi li organizza e chi li ospita capirà almeno le ragioni economiche se non quelle del cuore e della Natura!

Gio / Mariagrazia Quaranta



BEACH PARTY

Jovanotti “Chi parla di rispetto della natura dovrebbe venire qui a vedere”

Edoardo Baraldi


#econazisti #jovabeachparty2022
Riccardo Animazzoli 


Jovanotti - Marco D'Agostino



Scrive Lorenzo Tosa:

Mario Tozzi, geologo e scienziato, ha deciso di prendere carta e penna e scrivere su “La Stampa” una lettera aperta a Jovanotti, spiegando, coi numeri e con la scienza, con garbo e fermezza, perché il Jova Beach party andrebbe ripensato completamente e perché chi lo critica non è un “eco-nazista”.

“Caro Lorenzo,

Noi tutti amiamo coniugare natura e cultura, arte e ambiente, musica e paesaggio. Il problema non sta nella manifestazione in sé, ma negli impatti, che, come si vede chiaramente nelle foto JBP dall'alto, sono dirompenti, semplicemente per il numero di individui che vi partecipano: un conto sono cento persone, un altro cinquantamila (…)

Il primo elemento di critica sono dunque i numeri, non sostenibili da alcun sistema naturale, specialmente se delicato e fragile. 

Un recente studio del Cnr ha stimato che, dalle spiagge del Parco Nazionale dell'Arcipelago di La Maddalena, ogni bagnante che passa una giornata al mare porta via con sé, volente o nolente, dai 50 a 100 grammi di sabbia. Moltiplica questa cifra per le tue diecimila o cinquantamila persone e vedi a che montagna di sabbia si arriva, senza contare che si balla e ci si agita, aggiungendo erosione a erosione. Anche se solo per una giornata.

Il secondo elemento è proprio il luogo: le linee di costa sono quanto di più delicato esista sul pianeta e sono compromesse soprattutto in Italia. Oggi le nostre coste sabbiose sono spesso in via d'erosione, mentre quelle alte, di falesia, finiscono per subire i colpi delle maree, sempre più disastrosi anche a causa delle frequenti tempeste. 

In Italia circa il 40 per cento delle spiagge è sottoposto a un'erosione costante e l'esito di questo processo è che rischiano di andare perdute, se non si interviene incisivamente. A patto di non affidarsi alle solite opere: moli, pennelli, scogliere artificiali o addirittura rimpinguare la spiaggia con camion di sabbia presa chissà dove e scaricata lungo la costa. Ci si dovrebbe, invece, affidare al ripascimento naturale guidato, ma per questo ci vogliono tempi lunghi, opere dolci e tranquillità.

Non meno dannoso è l'uso malsano che facciamo della spiaggia, che in Italia è particolarmente deleterio. La duna, per esempio, è stata cancellata ormai su quasi tutte le decine di migliaia di chilometri del marino; la gran parte delle praterie sommerse di Posidonia è stata ormai divorata. Solo il 29 per cento delle coste italiane, circa 2.200 ettari, è libero da insediamenti e può essere considerato un paesaggio integro. Il 60 per cento è già stato oggetto di un'occupazione intensiva che ha portato alla cancellazione della duna e della macchia, sostituite da costruzioni a tappeto e stabilimenti balneari in cemento armato. Il restante 11 per cento è in via di occupazione. Le coste sono un patrimonio che noi diamo per scontato, ma che sta andando perduto senza che nemmeno ce ne accorgiamo.

Non sembra poi una delle migliori idee passare con le ruspe prima dell'evento o imporre un megapalco di quelle dimensioni con tutte le opere temporanee, ma pesanti, che richiede. E le opere di compensazione servono relativamente, perché agli impatti resistono solo gli ecosistemi resilienti e, per ciò sopra esposto, in Italia gli stessi sono allo stremo, specie lungo le coste.

(…) C'è poi un aspetto culturale di fondo che non va trascurato: trasformando gli ambienti naturali in luoghi per eventi di massa si potrebbe dare l'idea che la natura e il paesaggio siano, in fondo, modificabili costantemente dai sapiens anche per esigenze che non sono di immediata sopravvivenza, pur riconoscendo il valore assoluto della musica. Ma ci sono luoghi deputati per quelle manifestazioni, anche giganteschi: stadi, palazzetti, piazze municipali e quant'altro. E se è vero che si tengono eventi nell'Arena di Verona o in siti archeologici, è pure vero che i Pink Floyd a Pompei il pubblico non ce lo avevano e i numeri sono comunque molto più bassi. Il problema sono i numeri, ma certo non per danneggiare le persone che vogliono godere della tua musica, solo per evitare di lanciare un messaggio diseducativo, che qualsiasi cosa si può fare sempre a spese dell'ambiente.

Ciascuno di noi sbaglia benissimo da solo e i consigli so dove posso mettermeli, ma davvero non devi pensare che ci sia una pattuglia combattiva di eco-nazisti, come li hai chiamati, che vuole distruggere la tua iniziativa per invidia sociale. Se pure ci sono voci estreme, ci sono anche altri, ecologisti di lunga data come me, che studiano l'ambiente da un punto di vista scientifico e che ne hanno viste abbastanza per suggerirti di rinunciare a questo progetto e rimodularlo legandolo a vere iniziative di compensazione ambientale: dalle emissioni clima alteranti che un evento ha sempre e comunque, alla piantumazione di alberi seguita e certificata, alla restaurazione di dune e praterie di Posidonia, alla difesa dell'avifauna e delle tartarughe marine. 

Chi se ne frega del fratino, mi potresti dire, o delle tartarughe. Ma faresti un errore, in questo mondo c'è un posto per la zanzara e uno per il pipistrello, uno per il fratino e uno per la medusa, solo noi sapiens pigliamo il posto di tutti gli altri, prepotenti e invasivi come siamo. Non realizziamo che, se si estingue una specie, l'effetto è a domino e, prima o poi, si estinguono anche le altre”. 

Tuo. Mario Tozzi


domenica 1 maggio 2022

1 maggio 2022

 


Buon 1°Maggio.

Buona festa delle lavoratrici e dei lavoratori.

#1Maggio #FestaDelLavoro #1stMay #labourDay

Marilena Nardi


1 maggio

Giannelli



Riposo - la mia vignetta per Il Fatto Quotidiano oggi in edicola!

Natangelo

#1maggio #primomaggio #festadellavoro #festadeilavoratori #lavoro #guerra #mortisullavoro Il Fatto Quotidiano #vignetta #fumetto #memeitaliani #umorismo #satira #humor #natangelo


Buon 1° maggio a tutti i lavoratori e a chi il lavoro non ce l'ha
Ricciarelli



BUON PRIMO MAGGIO A TUTTI!
-----------
#Moise #PaoloMoisello #Pubblicità #Fumetti #Vignette #Humor #Disegni #Marchi #Mascottes #Enigmistica #NarrazionePerImmagini
Moise


1° MAGGIO (2022)
Questa vignetta (in versione, appena ... "restaurata") di qualche tempo fa, è, a tutt'oggi, come si può ben costatare, ancora drammaticamente attuale: nulla o quasi infatti, è migliorato (o cambiato) nel mondo del Lavoro, anzi...! ☹️
Buon 1° Maggio a Tutti/e, Tutti/e qualsiasi sia la condizione 'lavorativa' , con l'auspicio che, finalmente, si prenda coscienza e Rispetto verso ciò che il Lavoro è.
E rappresenta per ognuno di Noi.

Nel suo piccolo, il Vs > Mike, Mike Comics, dedica questa sua semplice vignetta, a TUTTI, TUTTE le Persone che hanno perso la Vita svolgendo il loro Lavoro
Mike Comics



1° Maggio Festa dei Lavoratori
1st May International Workers' Day
#workers #labourday #InternationalWorkersDay #lavoro #lavoratori #cartooning #thecartoonmovement #courrierinternational #cartooningforpeace #repubblicaxl #forward
Marco De Angelis


#PrimoMaggio #mortisullavoro #salariominimo #lavoratori
Testa tra le nuvole
Mauro Biani


"il Funambolo"_ Festa dei Lavoratori - 1 Maggio 2022
Per ricordare tutte le lotte per i diritti dei lavoratori e tutti i caduti sul lavoro
Marco D'Agostino


1 maggio 2022
Ecco, questa è l'unica forma di disoccupazione che dovremmo perseguire.
Gianfranco Uber



Firoozeh Mozaffari
30 April 2022
May Day
https://cartoonmovement.com/cartoon/may-day-2




martedì 26 aprile 2022

25 aprile 2022

Nicoletta Sant'agostino /Nico Comix




Ci sono luoghi dove la memoria si ferma

ed il cuore si scioglie nel pianto,

ascoltando il silenzio di voci

lontane nel tempo.

(In foto, la parete della sezione ANPI di Roma "Martiri de La storta" a Ponte Milvio con le stampe delle tavole tratte del libro: "Festa d'Aprile - storie partigiane scritte e disegnate" ed. Tempesta)

W il 25 Aprile, la festa più bella che c'è !

Leo Magliacano



Altan



"la Liberazione"_25 Aprile 2022 - Festa della Liberazione - 

illustrazione tratta dal calendario 2022 della ANFCDG.

Marco D'Agostino



Buon 25 aprile. Che sia una anche una liberazione dalla retorica.

Tomas


Ricordo la giornata del 25 Aprile e la liberazione dall'occupazione nazista, dopo terribili anni di guerra, con un disegno dedicato alle attuali devastazioni, che avremmo sperato di non vedere più dopo quelle della Seconda Guerra Mondiale.

#mariupol #supportukraine #ukraine #warcrimes #war #russia #warcrimes #genocide #humanrights #ukrainewar #ukraineinvasion #stopwar #thecartoonmovement #courrierinternational #cartooning

Marco De Angelis



Alagon



Oggi 25 Aprile.............Peccato che non ci sono più..i Politici di una volta....!!!!!!!!

Alfio Leotta



OGGI 25 APRILE

Una bella librata in testa data al momento giusto può essere un'arma culturale efficiente contro la guerra?

La scienza sta indagando sulle possibili possibilità.

Massimo Presciutti



Buon 25 aprile

Buon 25 aprile

Riverso



Buon 25 aprile!

Rasta Bello



#25Aprile #Liberazione #Partigiani

Il fiore

Mauro Biani



Vauro




Staino





giovedì 27 gennaio 2022

Giornata della memoria 2022

Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario !
Primo Levi




27 Gennaio 2022 - "Giorno della Memoria"
"il varco" - Un passaggio nella memoria... per non dimenticare mai.
Marco D'Agostino







27 Gennaio, Giorno della memoria: ricordare la Shoah e tutte le vittime del nazismo #shoah #giornodellamemoria #27gennaio #vittimenazismo #nazzismo #procreate #ink #politicalcartoon #disegno
Christian Durando







Alagon per Sputnink

#Segre #presidentedellarepubblica #giornatadellamemoria #17gennaio #sputnink #inchiostroresistente




Per non dimenticare

Gio

www.caricaturegio.altervista.it






GIORNATA DELLA MEMORIA 2022
Gli eredi Savoia chiedono la restituzione dei gioielli allo Stato. 
Confesso che sono indignato. Certo che la contemporaneità della notizia con la giornata della memoria è casuale ma possibile che non siano mai venute in mente a questi signori, oltre ai presunti diritti sulla "roba", le responsabilità sulla grande tragedia della Guerra Mondiale e sulle ignobili Leggi razziali ?
Gianfranco Uber




cerchi

#giornatadellamemoria
Fabio Magnasciutti



..attenti ai nuovi nazifascismi!!
Antonio Gallo


AMNESIE PERICOLOSE
Moise




Almeno oggi.
Su il manifesto
——
#ilmanifesto #satira #vignette #lelecorvi #LeleCorvi #giornatadellamemoria #giornatadellamemoria2022 #ricordare #campidiconcentramento #nazismo #ricorda #memoria #MemoriaStorica #memoriacorta #27gennaio #europa #ue
Lele Corvi



Tiziano Riverso



#Giornatadellamemoria
Memoria.
Oggi su la Repubblica
Mauro Biani



Il 27 gennaio 1945 i soldati dell’Armata Rossa sovietica liberarono il campo di concentramento tedesco di Auschwitz, ad ovest di Cracovia, nel sud della Polonia. Mentre si avvicinavano, le SS iniziarono l’evacuazione. Circa 60 mila prigionieri furono costretti a marciare verso ovest, la maggior parte, per lo più ebrei, verso la città di Wodzislaw nella parte occidentale dell’Alta Slesia. Migliaia di persone furono uccise in fretta nei giorni precedenti, il più possibile.
Durante la marcia della morte le SS spararono a quelli che, stremati, non potevano continuare a camminare. per il gelo e la fame. Morirono in più di 15 mila. Quando entrò, settantasei anni fa, l’esercito sovietico trovò e liberò oltre 7 mila sopravvissuti, malati e moribondi.
Si stima che circa 1,3 milioni di persone siano state deportate ad Auschwitz tra il 1940 e il 1945. Di queste, almeno 1,1 milioni sono state assassinate.
Sono cose che tutti dovrebbero sapere… ma le ho riscritte qui, ora.
Per l’ennesima volta.
Per non dimenticarlo mai.


Pietro Vanessi




Giornata internazionale della memoria dell'Olocausto
26/01/2022 di Michel Kichka

Il mondo di oggi ha imparato le lezioni della storia?







#giornatadellamemoria #giornatadellamemoria2022 #giornodellamemoria #shalechet #menashekadishman #fallenleaves #JudischesMuseum #27gennaio #Shoah #Olocausto #poesia #vignette #satiraneurodeficiente
Mario Airaghi



Giornata della Memoria
#giornatadellamemoria #MemorialDay #memoryday #Shoah #cartooning #cartooningforpeace #thecartoonmovement #courrierinternational #repubblicaxl #giornodellamemoria
Marco De Angelis



Bicio/ Fabrizio Fabbri





Edith Frank-Holländer
e Anne Frank
12 giugno 1929

27 gennaio, Giorno della Memoria

Gianluca Costantini




da "Fino a quando la mia stella brillerà", di Liliana Segre 💔
"Ad Auschwitz superai la selezione per tre volte. Quando ci chiamavano sapevamo che era per decidere se eravamo ancora utili e potevamo andare avanti, o se eravamo vecchi pezzi irrecuperabili. Da buttare. Era un momento terribile. Bastava un cenno ed eri salvo, un altro ti condannava. Dovevamo metterci in fila, nude, passare davanti a due SS e a un medico nazista. Ci aprivano la bocca, ci esaminavano in ogni angolo del corpo per vedere se potevamo ancora lavorare. Chi era troppo stanca o troppo magra, o ferita, veniva eliminata. Bastavano pochi secondi agli aguzzini per capire se era meglio farci morire o farci vivere. Io vedevo le altre, orrendi scheletri impauriti, e sapevo di essere come loro. Gli ufficiali e i medici erano sempre eleganti, impeccabili e tirati a lucido, in pace con la loro coscienza. Era sufficiente un cenno del capo degli aguzzini, che voleva dire “avanti”, ed eri salva. Io pensavo solo a questo quando ero lì, a quel cenno. Ero felice quando arrivava, perché avevo tredici anni, poi quattordici. Volevo vivere. Ricordo la prima selezione. Dopo avermi analizzata il medico notò una cicatrice. «Forse mi manderà a morte per questa…» pensai e mi venne il panico. Lui mi chiese di dove fossi e io con un filo di voce ma, cercando di restare calma, risposi che ero italiana. Trattenevo il respiro. Dopo aver riso, insieme agli altri, del medico italiano che mi aveva fatto quella orrenda cicatrice, il dottore nazista mi fece cenno di andare avanti. Significava che avevo passato la selezione! Ero viva, viva, viva! Ero così felice di poter tornare nel campo che tutto mi sembrava più facile. Poi vidi Janine. Era una ragazza francese, erano mesi che lavoravamo una accanto all’altra nella fabbrica di munizioni. Janine era addetta alla macchina che tagliava l’acciaio. Qualche giorno prima quella maledetta macchina le aveva tranciato le prime falangi di due dita. Lei andò davanti agli aguzzini, nuda, cercando di nascondere la sua mutilazione. Ma quelli le videro subito le dita ferite e presero il suo numero tatuato sul corpo nudo. Voleva dire che la mandavano a morire. Janine non sarebbe tornata nel campo. Janine non era un’estranea per me, la vedevo tutti i giorni, avevamo scambiato qualche frase, ci sorridevamo per salutarci. Eppure non le dissi niente. Non mi voltai quando la portarono via. Non le dissi addio. Avevo paura di uscire dall’invisibilità nella quale mi nascondevo, feci finta di niente e ricominciai a mettere una gamba dietro l’altra e camminare, pur di vivere. Racconto sempre la storia di Janine. È un rimorso che mi porto dentro. Il rimorso di non aver avuto il coraggio di dirle addio. Di farle sentire, in quel momento che Janine stava andando a morire, che la sua vita era importante per me. Che noi non eravamo come gli aguzzini ma ci sentivamo, ancora e nonostante tutto, capaci di amare. Invece non lo feci. Il rimorso non mi diede pace per tanto, tanto tempo. Sapevo che nel momento in cui non avevo avuto il coraggio di dire addio a Janine, avevano vinto loro, i nostri aguzzini, perché ci avevano privati della nostra umanità e della pietà verso un altro essere umano. Era questa la loro vittoria, era questo il loro obiettivo: annientare la nostra umanità.”



le pietre di inciampo appena posizionate nel mio paese




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