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martedì 1 giugno 2021

Radiotorrigliasound: Acidus Scorie 27 "Lido Contemori"

 

Udite! Udite! Ascoltate il PODCAST della ventisettesima puntata di Acidus Scorie, solo su Radio Torriglia Sound!

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https://www.radiotorrigliasound.it/acidus-scorie...


Noi di Acidus Scorie dovremmo ormai essere abituati ai grandi ospiti, e invece no! Dimostrazione ne è l'intervista di questa puntata che ci ha lasciati ammirati, sì perché è con noi il grandissimo maestro Lido Contemori, essere mitologico a metà tra un artista universalmente riconosciuto e un vignettista regolarmente pagato, che ha collaborato e continua a collaborare con l'Universo Mondo e che si conferma lucido e sul pezzo, anche per quel che riguarda il mondo dei social e dell'informatica tout court, molto più di noi banda di impenitenti scappati di casa. E come sempre da bravi paraculi abbiamo cercato di abbozzare e tenere botta. Speriamo di esserci riusciti...

Dunque mettetevi comodi e lasciatevi guidare nel mondo della satira secondo uno che la sa parecchio lunga!


E chi non ci ascolta non hai mai veduto a Borgo Panigale un'aurora simile alla boreale...

COPERTINA 🔥LIDO CONTEMORI 🔥

sabato 2 maggio 2020

PRIMO MAGGIO 2020

1st May HAPPY LABOUR DAY
by Marilena Nardi

1° Maggio 2020,  un primo maggio senza cortei, tutti chiusi in casa. Tanti hanno perso il lavoro, tanti addirittura la vita.Che strage questa pandemia!Dal quattro maggio inizia la seconda fase , auguri  a tutti di un ritorno alla normalità, al più presto, in sicurezza.Un grande abbraccio ai più colpiti.Fany

PRIMO MAGGIO 2020
Ci mancava la pandemia per dare un ulteriore scossone al mondo del Lavoro o forse ci voleva?
Lavoro nero, lavoro precario, immigrazione, ammortizzatori sociali, sicurezza sul lavoro ecc. ecc. tutti mali in realtà già perfettamente conosciuti  che vengono ora amplificati dall'emergenza Coronavirus. Dalla quale però occorre uscire presto e si spera con qualche anticorpo in più.
Gianfranco Uber


1° Maggio, lavoratori e politica
1st May, workers and policy #1stmay #cartoomovement #courrierinternational #cartooningforpeace #lavoratori #larepubblicaxl #lavoro
Marco De Angelis


1 maggio a Rimini
Agim Sulaj


1 maggio
Fawzy Morsy



#1maggio - Lavoro a casa, circondata dalle cose che amo e da quelle che finisco per odiare nel vederle ogni minuto, da quelle che mi supportano e da quelle che mi distraggono, con un orario flessibile sull’orologio e uno implacabile nella testa, con la connessione attiva, la lavatrice che gira, il caffè che viene su, il telefono che squilla a tutte le ore, le ciabatte ai piedi, i calzini da stivare nei cassetti, il tavolo da riordinare. Mi coccolo e mi bastono (spesso più la seconda), mi premio e mi disciplino. In questo periodo non è vero che non è cambiato niente solo perché continuo a lavorare a casa. Ma amo il mio lavoro e continuo a difenderlo dalle circostanze difficili e dalle insidie di questa ondata di Smart working che non è quasi mai veramente Smart. Buon primo maggio, a chi è in full immersion da sempre o per la prima volta in uno spazio nuovo (anche se familiare). Tracciate una rotta, non scaricate rifiuti in navigazione e ne usciremo bene ❤️.
https://stay-hop.com/collections/marianna-balducci-chidisegna
#chidisegna #stayhop @hopedizioni
Marianna Balducci


1 MAY, THE INVISIBLES
Paolo Lombardi


1 Maggio 2020
Dal terzo stato allo stato epidemico
Giannelli


1 maggio
Tiziano Riverso


cosa meglio di una vertenza sindacale il 1° maggio?
Come vedete ogni tanto (anche oggi!) pubblico vignette su il manifesto. Da circa sette mesi infatti il giornale sta cercando il nuovo vignettista al posto di Biani che è approdato a Repubblica. A tale scopo è stato indetto un concorso: mandate le vostre vignette e le pubblicheremo senza compenso, ma potrete ambire ad essere scelti. Il "concorso" è iniziato a settembre dell'anno scorso ed è alle ore finali, come scritto sul giornale. Solo che questa frase è così da almeno quattro mesi. Nel frattempo, ogni giorno il manifesto pubblica quattro vignette. In sette mesi fanno più di 500 vignette pubblicate. E gratuitamente. Ora, io ringrazio tanto Il manifesto per lo spazio concesso a me e a tanti altri autori, professionisti o alle prime armi. Mi permetto però anche di ricordare, visto che è anche il 1° maggio, che il lavoro ha una sua dignità e questa corrisponde anche ad una retribuzione. E ricordo che la dignità del lavoro è uno dei pilastri del comunismo, e che un "quotidiano comunista" dovrebbe averla a cuore, scegliendo e retribuendo i suoi collaboratori in modo degno. Senza finti concorsi o piaggerie da una parte e dall'altra, ma solo riconoscendo che chi manda una vignetta, anche se fa ridere, non sta scherzando, ma ha lavorato per anni per raggiungere quel risultato artistico e giornalistico insieme. Quindi caro il manifesto, grazie dello spazio che mi hai concesso, ne sono stato contento, ma è il momento di decidere chi vuoi pagare per lavorare con te. Fallo per la dignità dei tuoi lavoratori, e per la tua. Diversamente sarai solo un giornale come gli altri.
PS: ieri alla redazione ho mandato anche questa vignetta, ne hanno pubblicata un'altra, ma spero che il messaggio sia arrivato ugualmente.
#primomaggio #ilmanifesto
Gianlo


#PrimoMaggio per tutte/i
un abbraccio e forza.
Oggi su la Repubblica
Mauro Biani


"1°Maggio 2020" - Festa dei Lavoratori -
per chi ha sempre lavorato, per chi lavora, per chi ha perso il lavoro e per chi lo troverà...buon 1°Maggio —
Marco D'Agostino


Lido Contemori


Yasasın 1 Mayıs / Hurray for 1 May in the coronavirus-times

#1Mayıskutluolsun #1ofMay #firuzkutal
Firuz Kutal


International Workers' Day 1May
©️May2020 Ahmed ManSour


1 maggio
Ugo Sajini


1 maggio
Durando


#primomaggio #1maggio #FestadelLavoro #dirittilavoro #dirittideilavoratori #Coronavirus #coronavirusitalia #covid_19italia #fasedue #fase2 #vignette #satira #satiraneurodeficiente #IChinson
Mario Airaghi


Vanessi


Moise

mercoledì 1 gennaio 2020

Happy 2020!


©Marilena Nardi
©Marco De Angelis


©Romaniello

©Ismail Kizil Doğan

©Palex


©Durando

©Ugo Sajini

©Mario Airaghi

©Farzane Vaziri Tabar

©Gianlo

©Franco Donarelli


©Firuz Kutal


©Moise


©Lido Contemori



©Gianfranco Uber


©Niels Bo Boyesen

mercoledì 11 dicembre 2019

PIAZZA FONTANA, 50 anni.



PIAZZA FONTANA 50 anni dopo.
Disegno per la mostra nel convegno "Noi non dimentichiamo" alle Oblate a Firenze sabato 7 dicembre. La mostra è a cura dei Vignettisti per la Costituzione Qui tutte le info sul convegno:
http://www.libertaegiustizia.it/event/firenze-piazza-fontana-50-anni-dopo-noi-non-dimentichiamo/
Sabato 7 dicembre ore 10 in sala conferenze della Biblioteca delle Oblate si è tenuto il convegno per ricordare la strage di Piazza Fontana che avvenne a Milano il 12 dicembre 1969.
A 50 anni dall'attentato terroristico, che segnò l’inizio della strategia della tensione, Firenze vuole mantenere viva la memoria dell’evento attraverso le testimonianze e gli approfondimenti di chi partecipò alle indagini e di coloro che hanno approfondito le vicende storiche e politiche.
L'evento è a cura di Comune di Firenze (Città di Firenze), ANPI Firenze, Associazione Libertà e Giustizia, ARCI, CgilToscana, Istituto Storico Toscano della Resistenza e dell'Età contemporanea, Libera, ANPC.
Lido Contemori







Cuore resistente
Gio


Piazza Fontana 50 anni dopo
Lorenzo Vannini




Paolo Lombardi




#PiazzaFontana strage #fascista #ordinenuovo #stragedistato
Oggi per
@repubblica
Mauro Biani





La Grande Bugia - Mezzo secolo da piazza Fontana
Videointervista di Sandra a Guido Lorenzon
In del 50° anniversario della strage di piazza Fontana a Milano, Sandra Bonsanti ha realizzato una lunga e approfondita intervista a Guido Lorenzon, primo e fondamentale testimone della responsabilità fascista della strage alla Banca dell’Agricoltura, che si trova in versione integrale sul sito di Lega.



PIAZZA FONTANA, L’IMPORTANZA DI RICORDARE
POLITICA | 6 DICEMBRE 2019 | 0 | DI SANDRA BONSANTI

“Sono stati i fascisti” annunciò il direttore dopo averci convocato tutti nel suo ufficio. Era il tardo pomeriggio del 12 dicembre 1969. La piccola redazione de “Il Mondo” di Arrigo Benedetti si affacciava sull’Arno e sul Ponte Vecchio. Poche le luci sul fiume, pareva già notte.
Il direttore non era uno sprovveduto. Nella sua vita di grande giornalista aveva già inventato “Oggi” e “L’ Europeo” e “L’ Espresso”. Ora cercava di far vivere a Firenze la sua ultima creatura, (ma fummo presto trasferiti tutti a Milano, come decise l’editore). Ci trovammo così da subito, a poche ore dalla strage, con quella certezza che nessuna versione ufficiale avrebbe scalfito. Quello che diceva Benedetti per me era vangelo: quante cose sapeva! Ed ebbe inizio un viaggio nei Poteri Occulti durato una vita. A Firenze, il 12 dicembre del 1969. A Firenze, mezzo secolo fa.
Sono molti gli italiani che oggi, ripensando a quella strage che fu la prima di una lunga stagione di bombe, di morti e feriti, ricordano dove erano e con chi quando seppero. Succede con gli avvenimenti importanti della vita. E la memoria trasforma una storia di tutti in una storia personale, che ci accompagna negli anni e ci aiuta a raccontarla agli altri, di nonno in nipote, di amico in amico. E oggi, dal ricordo della strage di Piazza Fontana, quanto possiamo imparare? Prima di tutto, anche se può sembrare ovvio, a non credere mai alle spiegazioni ufficiali senza averle verificate anche se siamo soli a dubitare, anche se qualcuno irride. Subito dopo la strage che, oggi si sa, fu pensata e organizzata con la collaborazione attiva di strutture dello Stato, si mosse una rete segreta che doveva ufficializzare la “pista rossa”: incolpare gli anarchici innocenti Pinelli e Valpreda, creare nel Paese una drammatica situazione di emergenza contro il pericolo rosso, instaurare un regime di controllo, ridurre l’autonomia della classe operaia, delle forze politiche non asservite.
Volevano instaurare una repubblica presidenziale, dove pochi avrebbero comandato e riscritto la Costituzione. Tutto era pronto. Tutto era stato preparato così bene che la giustizia non è mai riuscita a far giustizia sul serio. Solo la Storia oggi ci testimonia che ci furono i fascisti di Ordine Nuovo, Giovanni Ventura e Franco Freda, fra gli organizzatori della strage. Ma la Storia ci ricorda anche che oltre agli anarchici che gridavano la loro innocenza, da subito ci fu un eroe civile, Guido Lorenzon, un insegnante di Treviso, che denunciò i veri responsabili.
Lorenzon ha passato la sua vita a testimoniare nei tribunali di Treviso, Roma, Catanzaro, Milano. E oggi parla ancora agli studenti, racconta la storia della “grande bugia” organizzata dai fascisti, spiega quanto sia preziosa la Repubblica democratica. Racconta che ci furono dei magistrati che gli credettero e indagarono e altri invece che scelsero di insabbiare. Lorenzon dice: “Avevo tutta l’ Italia contro”.
Dunque ricordare quella strage dovrebbe servire alle Istituzioni a dire finalmente parole di verità. È giusto chiedere che 50 anni dopo le responsabilità non siano offuscate da preoccupazioni politiche e menzogne. Solo così rispetteremo il valore della memoria, e la memoria dei tanti cittadini italiani che, dal 12 dicembre 1969 in poi, a causa dei silenzi e delle complicità hanno perso la vita: sui treni o alle stazioni, nelle strade dove esplodevano le bombe. I mandanti e gli esecutori, protetti dal cuore oscuro del nostro Stato, non hanno mai pagato la loro colpa. Alla fine di tutti i processi, un tribunale chiese alle famiglie delle vittime di Piazza Fontana di pagare tutte le spese processuali.
La Repubblica, 5 dicembre 2019



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Piazza Fontana nei fumetti

sabato 30 novembre 2019

Mostra: Humor Biodegradabile a Zagarolo, Roma.

© Gargalo,
scelta come copertina del 16 Festival Internazionale di Humor Grafico
a cura di Julio Lubektin, direttore e Luca Bertolotti

HUMOR 
BIODEGRADABILE
100 AUTORI DA TUTTO IL MONDO
IN UN MARE DI PLASTICA

DAL 30 NOVEMBRE AL 7 DICEMBRE
IN MOSTRA A PALAZZO ROSPIGLIOSI
Piazza Indipendenza n° 6 - Zagarolo (Roma)
Orario: dal lunedì al venerdì 8 - 20; sabato 8 - 13

* APERTURA DELLA MOSTRA IL 30 NOVEMBRE ORE 17
Incontro con il direttore del Festival Julio Lubektin
e con il giornalista Marco De Angelis

*WORKSHOP CON GLI STUDENTI IL 2 DICEMBRE ORE 10
Incontro con i disegnatori Andrea Pecchia 
e Passepartout / Gianfranco Tartaglia

* WORKSHOP E MASTERCLASS PER GIOVANI PROFESSIONISTI
APPASSIONATI DEL FUMETTO IL 7 DICEMBRE ORE 17
Incontro con i disegnatori Fabio Magnasciutti e Mauro Talarico

INGRESSO LIBERO


domenica 6 ottobre 2019

Una edizione di Buduar stampata a LuccAutori 2019

Si è conclusa domenica 6 ottobre la rassegna 2019 LuccAutori "Racconti nella rete". Il finale è stato affidato a Lello Arena che con Stefano Genovese presenta in Anteprima nazionale Io, Napoli e tu (Edizioni Piemme). Una serie di appunti, ricordi,passeggiate,incontri, leggende per una Napoli vista dagli occhi innamorati del comico Arena della sua città.
Tanti gli incontri e presentazioni di libri ma tra queste segnalo l'uscita straordinaria di BUDUA'R su carta.
La copertina è disegnata da Lido di Contemori.




Scrive Lido Contemori nella sua pagina Facebook: "Avvenimento storico clamoroso: Buduàr diventa di carta!

lunedì 16 settembre 2019

Italia presente alla XXVI Esposizione Internazionale di Humor Arts, Alcalá de Henares, Spagna

Marilena Nardi - Italia
Lido Contemori - Italia



Italia presente alla XXVI Esposizione Internazionale di Humor Arts, Alcalá de Henares, Spagna
Di Francisco Punal Suarez - Speciale per Fany Blog

Quattro disegni di artisti italiani: Marilena Nardi, Andrea Pecchia, Ciro D'Oriano e Lido Contemori, sono presenti alla XXVI Esposizione Internazionale delle Arti dell'Umorismo, organizzata dall'Istituto Quevedo, la Fondazione Generale dell'Università di Alcalá, con la collaborazione del Comune di Alcalá de Henares, Spagna, con il tema centrale "Vietato, vietare", e che si svolge presso l'Ospedale Vecchio di Santa Maria la Rica.
La mostra è composta da 131 cartoon, provenienti da autori di 36 paesi, che mettono in guardia dal pericolo attuale di umorismo e libertà di espressione, attualmente, contro la salute democratica della società.
Gli umoristi, con il loro ingegno e i loro sguardi critici, dinamizzano il dibattito sociale e affrontano dogmatismo, intolleranza, "politicamente corretto", autoritarismo, censura, repressione, repressione, corruzione, menzogne, discriminazioni e ciò che viene fatto male, a volte a rischio di perdere il lavoro, e persino di andare in prigione e morire nel processo.
Il disegno umoristico, in quanto categoria estetica mobilitante, non può avere una museruola perché cessa di essere quello strumento di allarme di cui la società ha bisogno.
Con acutezza e ingegno, i vignettisti che hanno contribuito a questa mostra, ci fanno pensare alla lotta che esiste tra la necessità di esprimersi e la paura o la punizione per farlo.
"Sullo sfondo dell'umorismo sono sempre alla base della filosofia, della riflessione, della critica, a volte della denuncia e, molte volte, la base del dibattito si stabilisce per la diversità dei criteri e delle opinioni dei destinatari. Per questo motivo, l'umorismo può essere considerato anche come uno strumento che permette non solo di manifestare il pensiero critico, ma anche di dinamizzare il dibattito sociale" - dice il Dr. José Vicente Saz.
Rettore dell'Università di Alcalá e Presidente della Fondazione Generale.

Julio Rey, vignettista e direttore dell'area grafica dell'Istituto delle Arti dell'Umorismo di Quevedo, sottolinea che oggi ci sono diversi esempi in paesi del mondo dove la repressione contro i caricaturisti è il nostro pane quotidiano. In Turchia", dice, "le voci critiche vengono regolarmente ingabbiate..... Il caso di Musa Kart, reporter e vignettista del Cumhuriyet, il più antico giornale indipendente del paese, è la prova della mutilazione della libertà di parola e di stampa in quel paese, dove i giornalisti sono tra le molte migliaia di persone accusate a seguito del fallito colpo di Stato, usato come pretesto dal presidente Recep Tayyip Erdogan per tenere in gabbia i suoi avversari senza processo.

Julio ricorda anche come media americani come il New York Times e il Washingon Post hanno licenziato alcuni dei migliori disegnatori editoriali, sostenendo che erano "troppo" critici nei confronti dell'attuale presidente degli Stati Uniti Donald Trump.

L'ondata di conservatorismo del passato è tornata, e Julio sottolinea che la storia ci ricorda che "Honoré Daumier, pittore e fumettista francese, considerato nel XIX secolo il "Michelangelo del cartoon satirico", era popolare per le sue pungenti satire della monarchia e del sistema giudiziario corrotto. I disegni che ridicolizzano il re Luigi Filippo I d'Orléans gli costano sei mesi di prigione nel 1832.

Da parte sua, Manuel Álvarez Junco, caricaturista e membro del consiglio di amministrazione dell'Istituto Quevedo del Humor, afferma che: "Il legame indiscutibile tra filosofia e umorismo è l'intelligenza, sia essa pensiero astratto o il gioco della conoscenza che abbiamo noi umani. Entrambe danno luogo a forme che appartengono a un atteggiamento critico nei confronti della vita che mette ingegnosamente in discussione forme e modelli accettati. Ed entrambi dedicano i loro sforzi anche a prendere le distanze dalla nostra vita quotidiana, trasferendo le nostre emozioni e relativizzando i nostri problemi.

E aggiunge: "Il senso del nonsenso trova, sia nella filosofia che nell'umorismo, forme paradossali o epigrammi divertenti, indovinelli, incomprensioni e relazioni assurde che ci invitano a ripensare tutto. Insomma, filosofia e umorismo viaggiano nella stessa barca: filosofia per cercare le verità, umorismo per scoprire le falsità".

Contemporaneamente all'inaugurazione della mostra "Prohibido prohibir", sono state aperte anche le mostre "Wang Yangming". Caricature", sulla figura di Wang Yangming, studioso dei tempi della dinastia Ming; "Un anno in un mondo democratico", con una raccolta di opere di caricaturisti greci e latinoamericani che interpretano, con grande diversità di stili, il senso della democrazia oggi; e "DDT. 50 años de Humor Cubano" (50 anni di umorismo cubano), supplemento umoristico di Juventud Rebelde (Gioventù Ribelle), che nel 1985 ha vinto il Premio per la migliore pubblicazione di satira politica nel mondo a Forte dei Marmi, Italia, e che ha subito non poche offese dalla burocrazia politica dell'epoca.


Arend Van Dam - Holanda

Angel Banegas - Honduras


Karry - Perú.






Pedro Sol - México.



Thiago Lucas de Souza - Brasil.



Turcios - Colombia


Armando Román Rivas - México


David Evzen - República Checa


David Vela - España


Elena Ospina - Colombia


Elihu Duayer - Brasil



Lloyy - Cuba


Jistet Kustana - Indonesia


Andrea Pecchia - Italia


Ciro Doriano - Italia


Italia presente en la XXVI Muestra Internacional de las Artes del Humor, Alcalá de Henares, España
Por Francisco Punal Suarez – Especial para Fany Blog

Cuatro dibujos de los artistas italianos: Marilena Nardi, Andrea Pecchia, Ciro D'Oriano y Lido Contemori,  están presentes en la XXVI Muestra Internacional de las Artes del Humor, organizada por el Instituto Quevedo, la Fundación General de la Universidad de Alcalá, con la colaboración del Ayuntamiento de Alcalá de Henares, España, con el tema central “Prohibido, prohibir”, y que se realiza en el Antiguo Hospital de Santa María la Rica.
Esta exposición consta de 131 caricaturas, procedentes de autores de 36 países,  que alertan sobre el peligro actual que corren el humor y la libertad de expresión, en la actualidad, en contra de la salud democrática de la sociedad.
Los humoristas, con su ingenio y miradas críticas,  dinamizan el debate social y se enfrentan al dogmatismo, la intolerancia, lo “políticamente correcto”, el autoritarismo,  la censura, la represión, la corrupción, la mentira, la discriminación y lo mal hecho, a riesgo en ocasiones de perder el trabajo, e incluso de ir a prisión y morir en el empeño.
El humor, como categoría estética movilizadora,  no puede tener bozal porque deja de ser esa herramienta de alerta que precisa la sociedad.
Con agudeza e ingenio, los  dibujantes que han contribuido a esta muestra, nos hacen recapacitar sobre la lucha que existe entre la necesidad de expresar y el miedo o castigo por hacerlo
“En el trasfondo del humor siempre subyace la filosofía, la reflexión, la crítica, en ocasiones la denuncia y, muchas veces, se establece la base del debate para la diversidad de criterios y opiniones de los receptores. Por ello, se puede considerar también al humor como un instrumento que permite, no solo manifestar el pensamiento crítico, sino también, dinamizar el debate social” – expresa el  Dr. José Vicente Saz
Rector de la Universidad de Alcalá y Presidente de la Fundación General.

Julio Rey, realizador de viñetas y director del área gráfica del Instituto Quevedo de las Artes del Humor, señala que hoy en día son diversos los ejemplos en países del  mundo donde la represión contra los caricaturistas es el pan nuestro de cada día. “En Turquía –señala- son regularmente enjauladas las voces críticas … El caso de Musa Kart, reportero y viñetista del Cumhuriyet, el periódico independiente más antiguo del país, es la evidencia de la mutilación de la libertad de expresión y prensa en ese país, donde los periodistas se encuentran entre los muchos miles que se enfrentan a cargos a raíz del fallido golpe de estado, esgrimido como pretexto por el presidente Recep Tayyip Erdogan para mantener, sin juicio, a sus oponentes enjaulados”.

También Julio recuerda cómo medios norteamericanos como The New York Times y The Washingon Post han despedido a algunos de los mejores caricaturistas editorialistas, argumentando que les encontraban “demasiado” críticos con el actual presidente de EEUU, Donald Trump.

La oleada de conservadurismo del pasado vuelve con fuerza, y Julio recalca que la historia nos recuerda que “Honoré Daumier, pintor y caricaturista francés, considerado en el siglo XIX el "Miguel Ángel de la caricatura", era popular por sus mordaces sátiras de la monarquía y el sistema judicial corruptos. Los dibujos que ridiculizaban al rey Luis Felipe I de Orleans le costaron seis meses de cárcel en 1832”.

Por su parte, Manuel Álvarez Junco, caricaturista y miembro del consejo de dirección del Instituto Quevedo del Humor, manifiesta que: “El nexo de unión indudable de filosofía y humor es la inteligencia, sea el pensamiento abstracto o el juego del conocimiento que tenemos los humanos. Ambos resultan formas pertenecientes a una actitud crítica ante la vida que cuestiona de manera ingeniosa formas y patrones aceptados. Y ambas también dedican sus esfuerzos a distanciar nuestra cotidianeidad, reubicar nuestras emociones y relativizar los problemas”.

Y añade: “El sentido del sinsentido encuentra, en ambas filosofía y humor, formas paradójicas o divertidos epigramas, acertijos, equívocos y relaciones disparatadas que invitan a volver a pensar todo. En definitiva, la filosofía y el humor viajan en un mismo barco: la filosofía a buscar verdades, el humor a descubrir falsedades”.

Al mismo tiempo que quedaba inaugurada la muestra “Prohibido prohibir”, también quedaron abiertas las exposiciones “Wang Yangming. Caricaturas”, sobre la figura de Wang Yangming, un erudito de los tiempos de la Dinastía Ming; “Un año en un mundo democrático”, con una colección de obras de caricaturistas de Grecia e Iberoamérica que interpretan, con gran diversidad de estilos, el sentido de la democracia actual; y “DDT. 50 años de Humor Cubano”,  un suplemento humorístico de Juventud Rebelde, que llegó  a obtener en 1985 el Premio a la mejor publicación de sátira política del mundo en Forte dei Marmi, Italia, y que sufrió no pocas embestidas de la burocracia política de su país, por sus críticas.