che gli dicono sempre di telefonare?... perchè comunque anche se presunto innocente, il dato certo
di tutta la vicenda Ruby, rimane la telefonata in Questura.
Tutte le telefonate che giungono in Questura sono registrate, per prassi, e quindi quella del premier non è stata intercettata, ma registrata ed è una prova ....
Chi è che perseguita il presidente se non egli stesso, che stupidamente telefona solo preso dal cuore...
Chi è che mente al funzionario dicendo che è la nipote di Mubarak ? La Boccassini ? Chi è che manda come tutelante un consigliere regionale, che appena fuori dalla questura invece di portarsela con se la consegna ad una nota prostituta. Il pm Greco ?
Ormai chiama ovunque
Andy Ventura nico pillinini
nico pillinini |
SILVIO L'ISTERICO COLPISCE ANCORA
Ogni volta pensiamo di aver toccato il fondo, ma non è così.
Forse l'età avanzata, forse una sniffatina in più.
In questo modo si precipita verso il basso, senza paracadute.
E non manca la maleducazione, l'arroganza e la pretesa di essere soli nel giusto.
Il rispetto e l'educazione non sono bagaglio di certe persone, che sfortunatamente hanno accesso libero ai mezzi di comunicazione di massa.
Complimenti a Gad Lerner, che sa rispondere con decisione e garbo alle piazzate da comare.
Roberto Mangosi www.enteroclisma.comLinguista
Bandanax L'Asino Zap - fabiomagnasciutti |
Salotti buoni
Massimo Gramellini
Immaginate un dopocena a casa vostra in cui gli invitati si interrompono di continuo, un tizio vi mostra il dito medio mentre gli servite l’amaro, una signora se ne va rovesciando il caffè e a mezzanotte telefona uno, sempre il solito, che si annoia a stare da solo e vi urla che siete turpi, spregevoli e ripugnanti. È quanto accade ogni sera nei talk show multi-ospiti (e in quello di Lerner meno che altrove). La caciara è il tratto dominante di queste palestre dell’ego. Ma un tempo era caciara organizzata, secondo la celebre raccomandazione di Biscardi: «Non parlate più di due alla volta». Invece da quando è scoppiato il bunga bunga Biscardi sembra Cetto La Qualunque: un moderato.
L’ospite non va in tv per parlare e ascoltare. Ci va per impedire agli altri ospiti di oltrepassare soggetto, verbo e (nei casi fortunati) complemento oggetto, ripetendo ossessivamente una parola qualsiasi - «capra capra capra» «mavalà mavalà mavalà» - al fine di confondere il malcapitato e obbligare il regista a staccare sulla propria faccia. Conquistata l’inquadratura, farà una premessa, «Io non l’ho interrotta, lei non interrompa me» e poi comincerà a parlare: venendo immediatamente interrotto. Forse agli inizi il pubblico si divertiva. Ma adesso vorrebbe una storia, un pensiero, un discorso compiuto. Non la visione di uomini e donne stravolti dall’ansia di insultare il nemico o difendere il padrone. Modesta proposta ai conduttori: spegnete i microfoni di chi non ha la parola. I duellanti diverrebbero afoni. Oppure si prenderebbero a botte. In entrambi i casi, noi torneremmo a divertirci. La Stampa
Santoro, Floris e Lerner ... guarda caso ha telefonato a tutti e tre.
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